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Dacey si alzò dal letto, ma avvertiva ancora dei capogiri ed allora fece cadere la bottiglietta d'acqua sul comodino accanto.
Pochi istanti dopo qualcuno bussò ed entrò. “Ah, salve...” disse il capitano “... ti sei ripresa vedo... sono contento... tengo alla mia reputazione e a quella della mia nave” sorridendo “e non mi va di perdere i passeggeri durante il viaggio. Abbiamo auto una piccola avaria che ha causato una fuoriuscita di fumo a bordo. E tu ne hai fatto le spese. Ma di contro ci siamo liberati di quei dannati Corvi. Naturalmente non avendo a bordo altri alloggi, al di fuori di quelli dell'equipaggio, ho pensato bene di portarti nella mia cabina, la migliore comunque della nave. Come ti senti?” |
Mi svegliai di soprassalto.
Non avevo intenzione di addormentarmi, evidentemente ero stanca. Tolsi così gli stivali e il vestito per indossare la camicia da notte bianca che avevo portato. Aprii la finestra, sperando che la brezza notturna avrebbe portato via con sé l'inquietudine di quel sogno. Nemmeno lontana da Maruania riuscivo a non avere incubi. |
“E' un nobile...” disse l'evaso ad Altea “... e dietro il suo casato nasconde la sua sudicia natura... è un Don Giovanni, uno che calpesta tutto e tutti... Guisgard de'Taddei si chiama... si professa Cattolico, ma è un lurido cane... ed io lo ucciderò... si, per ciò che ha fatto a mia sorella...” e nel dire ciò i suoi occhi si illuminarono d'odio “... l'Amore Vero...” guardando il biglietto che lui stesso aveva scritto “... lui non sa neanche cosa sia l'Amore Vero...”
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*- Mi dispiace- farfugliai guardando la bottiglia rotta a terra.
Decisi di sedermi sul bordo del letto per evitare altri danni. Ascoltai le parole del capitano cercando di ricordare. Il viaggio, i Corvi, il fumo... -Io la ringrazio, è stato molto gentile con me- mormorai abbozzando un sorriso verso l'uomo. - Siamo salvi adesso? E..e tutte le altre persone nella nave? Loro stanno bene?-* |
Finita la cena, Gwen ed Elv tornarono nella loro cabina.
La sera era fresca ed animata dal lieve e melodico canto dei grilli, mentre sciami di insetti facevano luccicare le loro ali attorno alla luce di una torcia accesa sul ponte della Dama Piacente. “Un enigma davvero intricato questo...” disse Elv rileggendo il biglietto. |
Clio aprì la finestra e vide nello splendore notturno l'alone lunare che aleggiava argenteo sulla campagna.
Un lieve venticello scorreva tra le foglie degli alberi, accarezzandole e destandole come fossero sonaglini. Ad un tratto udì una musica. Era un mandolino che qualcuno pizzicava sotto una delle finestre della locanda. Era un innamorato che faceva la serenata alla sua bella, sperando di vederla apparire dai vetri. |
Non mi ero sbagliata..."Guisgard dè Taddei"..ebbi un leggero capogiro.
"La sua stirpe è maledetta mi sembra da qualche maledizione..come fai a dire era in mala fede" ma pensai a me stessa "Anche se so tu stai dicendo..ora..la verità..spero tua sorella sia viva.." sospirai chiudendo gli occhi "Ma devo dirti una cosa..i tuoi propositi..forse sono vani..ed egli sarà lontano ora..molto..non sai nemmeno dove sia..è cercare un ago nel pagliaio, come farai?" ero in stato confusionale...da un lato volevo proteggere Icarius..o Guisgard..non sapevo nemmeno io come chiamarlo..ma realizzai quanto male dovesse stare sua sorella..speravo solo non si fosse ammazzata per lui. |
"Gli altri erano molto... specifici. Questo e` troppo generico" pensierosa, rileggendo il biglietto "Ti chiedo scusa se a volte non sono molto d'aiuto, ma se devo essere sincera" ridendo piano e arrossendo lievemente "Non sono molto ferrata con cio` che riguarda la religione cristiana" un po' in imbarazzo.
Del resto, non era colpa mia se ero stata iniziata fin da piccola all'Antica Religione, solo avrei voluto essere piu` d'aiuto, dal momento che eravamo coinvolti entrambi. |
Ci voleva proprio quel vento fresco e leggero che mi accarezzava il viso.
E quella luna, così splendente nel cielo notturno. Sorrisi, immersa nei miei sentieri. Quando udii una musica, qualcuno suonava un mandolino sotto una delle finestre. Sorrisi, allontanandomi appena dalla finestra, che lasciai però aperta, per non disturbare l'innamorato. Tornai così a letto, senza riuscire a prendere sonno. |
Il capitano sorrise a Dacey e poi si avvicinò al letto, dove lei si era seduta.
“Era solo una bottiglietta...” disse, raccogliendo i pezzetti di vetro sparsi a terra “... piuttosto, meglio pulire o finirai per graffiarti, visto sei a piedi nudi...” gettò in una ciotola il vetro e poi, delicatamente, prese prima un piede della ragazza e poi l'altro, sfiorandoli con un fazzoletto di lino, per togliere via qualche minuscolo frammento di vetro “... si, ora siamo salvi...” mormorò “... purtroppo però non tutti sono stati fortunati... abbiamo avuto due morti...” scosse il capo “... purtroppo...” sussurrò. |
* Seguii con lo sguardo ogni movimento dell'uomo, mi aveva salvata certo ma quella sua gentilezza mi stupiva dopo averlo visto sulla nave a combattere.
-Non fa niente- tentai di dissuaderlo ma il capitano mi prese i piedi per pulirli dai pezzetti di vetro. Restai in silenzio, nessuno aveva mai avuto cura di me, nella mia famiglia non c'erano mai stati gesti d'affetto e premura, ero cresciuta imparando a badare a me stessa da sola, nel bene e nel male ed ora mi sentivo strana, dipendevo in un qualche modo per me incomprensibile da lui. Poi la tristezza velò la sua voce. -State bene? Erano uomini del vostro equipaggio? Uomini che conoscevate?-* |
“Mia sorella...” disse l'evaso ad Altea “... mia sorella è come se fosse morta ormai... non vive più, non sa più vivere...” scosse il capo “... ma io lo troverò... dovessi cercarlo fino in capo al mondo... credimi, non esiste nave che può tenerlo a lungo lontano da me...” fissò l'avventuriera “... pagherà, credimi... pagherà... un antico Testo Ebraico racconta di come la donna sia nata da una costola dell'uomo perchè in tutto simile e pari a lui... e Dio terrà conto di ogni lacrima versata da una donna...”
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A quelle parole sulla sorella mi prese un nodo in gola..possibile possa essere stato così cinico..ammesso fosse stato Icarius..ma non vi erano dubbi..dè Taddei..a parte..non fosse un altro membro della casata..ma poi disse nessuna nave lo avrebbe tenuto lontano da lui...la nave di cui non mi parlò.."Si..mi spiace per tua sorella..doveva amarlo molto.." non aggiunsi altro, come scoprire la verità...chi era nel giusto...a questo punto dovevo scoprirlo, mentendo pure a quell' uomo ma non a me stessa...sembrava ormai fossi invischiata in quella storia per uno strano motivo a me sconosciuto "Ma lui possiede una nave? Dimmi..quale è il tuo piano?" appoggiai le mani sul tavolo o lo fissai.
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Elv sorrise ed accarezzò il volto di Gwen.
“Ehi, piccola...” disse piano “... ma cosa dici? Senza di te io non sarei mai riuscito ad arrivare fino a questo punto... anzi, noi non saremmo giunti fin qui... credi davvero di non essermi d'aiuto? E poi, se vuoi saperlo, neanche io sono un esperto di Religione, dopotutto sono un pirata, non un prete...” rise “... certo, sono credente perchè ho visto tante meraviglie che non possono essersi formate per caso come qualcuno afferma, ma dire che sono praticante o un Santo, beh, si rischia la blasfemia.” Facendole l'occhiolino. |
Clio tornò a letto, cullata dalla magica malinconia di quella sera e dalla musica del mandolino che giungeva da fuori.
Ma non riuscì a riprendere sonno. Anche le voci di Palos e Sammone erano cessate e non si udivano altri rumori provenire dalla stanza accanto. Quando all'improvviso udì qualcosa. Una melodia. Ma non era il mandolino. Era l'ocarina. L'ocarina che lei ben conosceva. |
“Erano due passeggeri, due profughi, come lo sei tu...” disse il capitano alzandosi “... è sempre così...” avvicinandosi all'oblò per guardare fuori “... sappiamo benissimo che questa nostra vita altro non può destinarci, se non pericoli e spesso morte... ma accettarlo non è facile... come non è facile gettare i corpi in mare o nel cielo sterminato, affidando alla natura di prendersene cura... gente che non avrà mai un luogo certo in cui attendere i propri cari per una preghiera o una lacrima...” respirò forte, per poi voltarsi verso Dacey “... ma sono contento che tu stia bene... ora pensa a riposarti...”
Intanto Dacey si era accorta che la nave era ferma. |
Non riuscivo a dormire.
Ma evidentemente Palos e Sammone già dormivano. E Icarius? Dormiva o era sveglio come me? Non potei fare a meno di pensarci. E poi ebbi la risposta. Chiusi gli occhi ascoltando quella melodia che riempiva l'aria. Quella melodia che mi aveva sempre portato da lui. Anche la prima volta che la sentii c'era la finestra aperta. Il mio primo istinto fu alzarmi e seguire quella musica. Ma non lo feci. Lo avevo già fatto la notte prima, dopotutto. Non potevo esagerare. Se davvero voleva vedermi, dopotutto, sarebbe venuto lui da me. Ma forse ero solo io che fantasticavo come al solito. |
Risi piano alle sue parole e mi strinsi a lui.
"Ci sono comunque molte cose che non sai di me, capitano" sorridendo enigmaticamente e guardandolo negli occhi. Avevo sempre tenuto lontane da occhi e orecchie indiscreti le mie credenze religiose, ma Elv non era come gli altri, sentivo di poter parlare di tutto con lui. |
* Riuscivo ad avvertire la sua tristezza, una tristezza che in parte colpì anche me.
Sperai un po' egoisticamente che nessuno dei due morti fosse Vara, l'unica persona con cui avevo legato sulla nave. -Pregherò per loro- dissi spontaneamente anche se non ero una persona devota. Incrociai le gambe sistemandomi più comodamente sul letto. -Avete una vita molto particolare voi, pericolosa ma allo stesso tempo affascinante. Vi ho visto durante lo scontro contro i Corvi, i vostri occhi sembravano quasi brillare... Non ho mai visto nulla del genere- parlavo a ruota libera, ero sempre stata una chiacchierona una volta che prendevo confidenza con qualcuno. - Scusate vi starò di certo annoiando con le mie parole, avrete di certo qualcosa di meglio da fare che restare qui ad ascoltare me-* |
“Non so se abbia una nave, ma non essendo più a Nuova Camelot immagino sia partito.” Disse l'evaso ad Altea. “Chissà, forse si è imbarcato su una nave militare... un piano? Si, dovrei averne uno, hai ragione... ma sono fuggito da poco e non mi ero ancora organizzato... dovrei scoprire l'ultimo luogo in cui è vissuto qui a Nuova Camelot e forse ricaverei informazioni...”
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Il suono dell'ocarina.
Lento, vagamente malinconico, sfuggente e mutevole. E pian piano le sue note nella mente di Clio coprirono quelle del mandolino. Poi cominciò ad udire l'ocarina come se fosse più vicina. Come se provenisse dal basso, cioè dal cortile sottostante. Ed alla fine attraverso la finestra sopraggiunse solo quella melodia, senza più traccia di quella del mandolino. |
“Beh, abbiamo un sacco di tempo per parlarne...” disse Elv a Gwen “... vuoi?” E si sedette sul letto, invitandola a raggiungerlo con un cenno della mano. “Sono pronto ad ascoltarti...”
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Era sempre più vicino quel suono, quasi volesse coprire ogni altro suono, anche duello del mandolino.
Possibile che fosse lì sotto? Beh, c'è un solo modo per scoprirlo.. Così mi alzai e raggiunsi la finestra aperta. |
A quelle parole sorrisi.."Sei un evaso un pò distratto...vuoi seguirlo senza un piano".
Alle sue ultime parole mi bloccai..ero disorientata..da un lato volevo saperne di più..di quell' uomo che mi aveva toccato, sfiorato, baciato e bramato..ma non avevo sete di vendetta..maga Jaime avevi ragione..tutto ha un motivo..e tutto ti porta in un luogo..o ti riporta..ma sarei stata imparziale..però non potevo accusare Icarius o Guisgard...oh, che confusione..infatti..dovevo mettere fine a tutto questo e sospirai.."Qui...l' ultimo posto dove ha vissuto è proprio questo castello, so solo mi trovai prima sparisse sulla torre e la sera prima apparve uno spirito dei Taddei, l' ho visto io e altri 2 suoi uomini..Palos, e Pepino e la notte dopo tornammo con lui sulla torre e vi erano altri due sue uomini..uno era Pinto e l' altro Sammone...non so cosa disse quel fantasma..tale Luigi dè Taddei, io andai nella mia camera perchè.."scossi il capo "forse non ci eravamo capiti e mi aveva detto di lasciare il castello...è difficile capirsi a volte..e dopo questa visione ho saputo lo spirito gli proferì qualcosa e lui decise di cambiare e partì..ma parlava di una nave..però a me non volle dire nulla di questa nave". |
Il capitano rise a quelle parole di Dacey.
“In verità” disse “siamo fermi per le riparazioni. Ed inoltre credo dovrò mandare qualcuno a terra per le provviste, visto il viaggio si è prolungato. Naturalmente non chiederò un extra sul biglietto.” Divertito. “Dunque ho un po' di tempo.” Prendendo una poltrona foderata e sedendosi di fronte alla ragazza. “Inoltre, per dimostrarti che non mi annoio affatto, ti offrirò da bere...” aprì un basso mobiletto e tirò fuori una bottiglia di liquore “... bada che però è un tantino forte...” riempiendo due bicchieri “... perciò vacci piano... salute...” e le offrì un bicchiere. |
Si sdraio` sul letto e mi invito` a seguirlo, cosi` lo raggiunsi e mi rifugiai sul suo petto, coperto dalla sottile camicia chiara, che evidenziava la sua carnagione ambrata.
"Da dove vuoi che inizi? Magari, dalla polvere di mirto, erdano e peonie che hai usato per farmi svenire ieri sul ponte?" con tono scherzosamente accusatorio "Sul serio, nemmeno io, dopo i tanti insegnamenti di mia madre, sarei riuscita a fare meglio, anche perche` non ho mai dovuto usare le mie erbe per uccidere o far svenire qualcuno, anzi, tutt'altro" ridendo piano. |
*-Il viaggio prosegue quindi?- chiesi rincuorata, non potevo tornare dalla mia famiglia ormai, non dopo quello che avevo fatto per andarmene.
-E' un bene, perché non avrei molto altro da darvi- ammisi con sincerità, non avevo nulla da perdere e poi era molto probabile che lui avesse frugato nella mia borsa e sapesse già quanto fossi scarsa di risorse economiche. Accolsi con piacere il bicchiere, avevo la gola secca e ormai l'acqua era andata, grazie alla mia goffaggine. -Grazie- presi il bicchiere e ne annusai il contenuto, la qualità non era delle migliori ma mi ricordava la fiaschetta che mio padre teneva sempre all'interno del suo gilet. Me ne concedeva sempre un sorso prima di andare a letto, per dormire bene diceva. Scolai il liquore in un solo sorso e sorrisi, in qualche modo quella bevuta aveva risuscitato vecchie memorie mettendomi di buon umore. -E' un piacere parlare...- mi fermai accennando ad un sorrisetto ironico- anzi bere con voi.-* |
Elv restò sorpreso da quelle parole di Gwen e dalle conoscenze che ella mostrò.
“Ma cosa sei...” disse lui “... una specie di dottore, di naturalista? O forse una studiosa? O magari una conoscitrice di erbe e rimedi naturali?” |
Clio raggiunse la finestra aperta ed il fresco e vivace vento della notte, avvolgendola in quella lieve e sottile seta, le causò subito un profondo brivido che corse lungo tutta la sua pelle.
E con l'aria briosa anche le note dell'ocarina la raggiunsero subito, chiare, limpide e soavi, mostrando poi la gentile, romantica e solitaria figura che stava immobile nel cortile, a pochi passi dalla finestra della ragazza. E lei riconobbe subito Icarius che suonava. |
Socchiusi gli occhi a quel brivido sulla pelle, l'aria fresca era da sempre la mia preferita.
E poi lo vidi, poco lontano dalla mia finestra con la sua ocarina. Sorrisi. "Si può sapere che ci fai laggiù?". |
Risi piano. Pure io lo avrei pensato di qualcun altro.
"Sono cresciuta in un ambiente molto... particolare. La mia famiglia mi ha cresciuta secondo i principi dell'Antica Religione. Mia madre e` erborista e ha trasmesso a me le sue conoscenze" sorridendo un po' mestamente, risentendo un po' della lontananza "Ecco perche` ho detto di non essere ferrata con la religione cristiana" ridendo piano e aspettando una sua reazione. |
Il capitano restò piacevolmente sorpreso da come Dacey aveva gustato ed apprezzato quel liquore.
“Allora eccoti un altro biglietto...” disse riempendo il bicchiere della ragazza “... ma bevilo più lentamente, è forte e va giù traditore...” sorrise “... ed io non ho l'abitudine di sedurre le donne facendole prima ubriacare...” rise e sorseggiò altro liquore “... ma dimmi... perchè hai lasciato Maruania? Che programmi hai? Sai già cosa farai?” |
A quelle parole di Clio, Icarius smise di suonare e guardò verso la sua finestra.
“Magari ho dato il cambio all'innamorato che fino a poco fa strimpellava alla Luna...” disse sorridendo “... o forse mi ha ceduto lui il posto, credendo che avessi anche io una bella a cui dedicare qualche nota... ti bastano come risposte? Ma se vuoi ne ho altre...” divertito. |
“Allora” disse Elv a Gwen “sei una pagana, giusto? O qualcosa di simile? Io non ho molta dimestichezza che questo genere di cose e perlopiù le ho udite dai racconti di qualche marinaio o filibustiere che aveva navigato nei freddi e misteriosi mari del Nord...” sorrise “... magari sei la figlia di qualche sacerdotessa...”
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*Posai il bicchiere sul tavolino, questa volta con cura memore della fine che avevo fatto fare alla caraffa, lasciando che il capitano lo riempisse una seconda volta.
Come lui aveva detto ci andai cauta,sorseggiandolo piano. - Perché questo sarebbe un tentativo di seduzione?- inarcai vistosamente un sopracciglio. Non volevo mostrami inesperta perciò mantenni una facciata ironica. - Non è granché come tentativo capitano- Dissi sogghignando e solo allora mi resi conto che di quell'uomo non conoscevo neppure il nome. - La mia vita a Maruania non mi dava soddisfazione, era come se mi mancasse un pezzo- non era semplice spiegare ad un uomo come quello le mie idee sull'Amore. - Programmi? Beh prima di tutto devo cercare un lavoro per mantenermi e poi..beh voglio essere felice, davvero felice questa volta, non vivere una felicità illusoria fatta in realtà di privazioni.- Probabilmente dopo le mie parole mi avrebbe presa per una sciocca piena di sogni e illusioni. - Comunque il mio nome è Dacey, credo sia arrivato il momento di presentarci.-* |
Sorrisi ad Icarius, divertita.
"Come siamo poetici..." Risi piano "Mi accontentavo di un - non riuscivo a dormire -...". |
Il capitano rise.
“Beh, qualcuno usa l'alcool per sedurre le donne...” disse, per poi terminare il suo bicchiere “... ma decisamente non mi ispirano donne simili...” fissò Dacey “... già, la felicità... ne ho sentito parlare...” riempiendosi un altro bicchiere “... in verità ho sentito parlare di molte cose, ma tutto ciò che alla fine ho visto è solo la miseria del mondo in cui viviamo...” sorseggiò “... ti sembro un cinico? No, solo un realista...” sorrise “... Dacey? Bel nome... io invece mi chiamo Dension... ovviamente il piacere è tutto mio...” http://2.bp.blogspot.com/-f4PfEnTnLy...m+%2846%29.jpg |
“Beh...” disse Icarius a Clio “... se avessi potuto dormire non sarei sceso qui in cortile a sfidare quell'innamorato in una gara impari, visto mi manca qualcuna a cui destinare le mie note...” sorridendo “... e tu invece? Neanche tu riesci a dormire?”
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Mi voltai di scatto verso di lui e rimasi di sasso a quelle parole.
"Scusa, e` che non mi capita mai di incontrare qualcuno con cui parlare di questa cosa" ridendo, felice "Si`, mia madre e` una sacerdotessa e anch'io lo sono e si`, vengo dal Nord." Avevo una tale felicita` dentro che temevo quasi che il cuore stesse per esplodermi. Se era possibile amare qualcuno all'infinito e anche oltre beh, era di sicuro il mio caso. |
Sorrisi piano a quelle parole.
E io che mi chiedevo se stesse pensando a me, povera sciocca... "Io?" Scossi la testa "No, ho fatto un incubo e non sono più riuscita a riaddormentarmi..." Sospirai "Un'enorme nave nera con la prua a forma di teschio che ci attaccava... Piuttosto inquietante devo dire..". |
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