Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 20-10-2014 17.06.13

Guisgard guardò Altea e sorrise.
“Ascoltatemi...” disse poi guardando la porta “... siete una bellissima donna e qualsiasi uomo vorrebbe avervi accanto... anzi, immagino a corte abbiate fatto strage di cuori...” facendole l'occhiolino “... e davvero volete farvi coinvolgervi dai guai e dai patemi che mi porto dietro?” Rise piano. “Sono di certo l'uomo più odiato del ducato. Quasi nessuno a Capomazda vorrebbe vedermi ritornare. E poi” sarcastico “qualsiasi altro uomo al mio posto vi avrebbe portata in ben altro luogo e non in questa buia boscaglia a fissare una vecchia porta con i suoi bassorilievi sulla Guerra di Troia.” Scosse il capo. “Bassorilievi che sembrano gli antichi dei pagani, sempre pronti a confondere gli uomini ed a nascondere la verità dietro le cose più semplici ed ovvie...”
In quel momento, svegliato dalle prime luci del nuovo giorno, Pepe si alzò, per poi avvicinarsi alla porta.
Anche Clio si era destata.
“Ma certo...” fece Pepe fissando la porta “... sai, che hai ragione?”
“Sul fatto che sono un pessimo partito per una donna?” Sorridendo Guisgard.
“Anche.” Ridendo Pepe. “Per questo non comprendo cosa trovino in te le donne. Hai anche una vita troppo complicata a mio pare. Nei tempi antichi, quando si voleva conquistare una corona, si facevano le guerre. Tu invece te ne vai in giro in cerca di un Tesoro.”
“Torniamo all'enigma e dimmi su cosa ho ragione.” Incuriosito Guisgard.
“Già, l'enigma...” annuendo Pepe “... gli dei... nascondono la verità dietro cose troppo ovvie... come questo enigma...”
“Non ti seguo...” perplesso il presunto Taddeide.
“Guarda i bassorilievi...” disse Pepe “... Clio ha detto bene, gli oggetti sono in evidenza... ma cosa possono avere in comune una coppa, una corda ed una freccia?”
“Già, cosa?” Osservando la porta Guisgard.
“Semplice!” Esclamò Pepe. “La corda e la freccia si tirano. La coppa no! Dunque è il bassorilievo di Nestore l'intruso!”
“A me sembra...” pensieroso il presunto impostore.
“Assurdo, lo so.” Lo interruppe Pepe. “Ed infatti è fatto in modo che solo una donna indovini!” Ridendo forte.

Altea 20-10-2014 17.18.20

Risposi a bassa voce a Guisgard.."A corte? Ero famosa per il mio pessimo carattere, io sono la seconda di cinque sorelle e mia mamma voleva darci al primo ufficiale passasse pur di accasarci..ma io no..ho sempre voluto aspettare..io non volevo sposarmi per retorica..mio nonno sapete perchè si opponeva ma io..volevo sposarmi per Amore" e lo guardai.."che ne sapete voi? Forse preferisco un pazzo folle come voi che un damerino di corte" scossi il capo "Non preoccupatevi..non occorre usiate parole di circostanza per non ferirmi, ho capito non mi amate e mai succederà".
Poi arrivò Pepe e ascoltai le loro supposizioni.."Gli dei..tutti questi uomini erano politeisti non capisco..Pepe siete sicuro la coppa non si tira? Magari in testa a qualcuno si" e lo guardai ridendo "Non mi sovviene nulla..guerra..la dea Atena..freccia..Diana la dea della caccia..più pensiamo più ci confondiamo e forse questo vogliono, io ho tentato fin troppo..da perdere il sonno a quanto pare" e sorrisi non guardando Guisgard in volto.

Clio 20-10-2014 17.24.33

"Che assurdità.." avvicinandomi "Io ho tirato decine di volte coppe in testa a gente che straparlava nelle peggiori bettole.." sorrisi "Vuote naturalmente.. Beh, tentare non nuoce, se è così il nostro Pepe si sarà dimostrato più scaltro di una donna..".
Attesi, porgendo il mantello a Guisgard "Grazie.." mormorai soltanto.

Guisgard 20-10-2014 17.36.18

“Beh, anche io ho tirato tante volte coppe e bottiglie in testa a qualche seccatore” disse ridendo Pepe “ma una coppa non è fatta, tecnicamente parlando, per essere tirata. Se così fosse allora ogni oggetto potrebbe essere tirato.” Annuì. “Invece si è soliti dire... tira la corda, o tira la freccia... e poi tentar non nuoce...”
“Mi spiace di non averti potuto far riposare in un posto più comodo...” sorridendo Guisgard a Clio, per poi riprendersi il mantello “... prova dunque se hai indovinato...” rivolgendosi a Pepe.
Questi allora si avvicinò alla porta e cominciò a premere sul bassorilievo di Nestore.
Un attimo dopo si udirono strani scatti.
Poi, all'improvviso, la porta si aprì, permettendo ai tre di poterla finalmente attraversare.

Altea 20-10-2014 17.41.17

Effettivamente Pepe ebbe ragione..attraversammo quella porta e guardandomi attorno sospettosa dissi a Pepe.."Siete sicuro di non essere una donna? Strano..scherzi a parte..allora che stavano a intendere quelle scritte?".
Lasciai gli altri andare avanti, io mi misi per ultima, ero di pessimo umore e poi mi guardavo cauta attorno.

Clio 20-10-2014 17.50.07

Sorrisi a Guisgard.
"Oh, ti sbagli.." sussurrai "Non potevo chiedere di meglio in realtà.." con gli occhi nei suoi.
Poi Pepe provò la sua teoria ed era quella giusta.
"Ottimo... non ci sarei mai arrivata.." sbirciando oltre la porta "Beh, andiamo.." incamminandomi con gli altri.

Guisgard 20-10-2014 18.34.35

“No, assolutamente.” Disse divertito Pepe ad Altea. “Non sono una donna. Ma se volete” facendole l'occhiolino “posso sempre dimostrarvelo.”
“Bada” fece Guisgard “che i monaci non parlano così.”
“E allora” replicò lesto Pepe “non dovevi farmi cadere in tentazione, mettendomi accanto una gitana così seducente.” Ridendo.
“Tu allora resisti ad ogni tentazione.” Scuotendo il capo Guisgard, per poi sorridere. “I capelli vi sono tornati biondi...” rivolgendosi poi ad Altea “... è stato l'enigma o forse la paura di non superarlo?” Ironico.
“A me piace sia mora che bionda.” Annuì Pepe.
Avevano superato la porta e quel grosso muro che pareva voler racchiudere ed isolare dal resto del mondo l'altra metà della boscaglia.
Era questa una parte molto più selvaggia e primordiale, con sterpi e rovi che crescevano ovunque, alberi che intrecciavano fra essi i propri rami ed il prosieguo del sentiero quasi del tutto ingoiato da quell'ancestrale scenario.
“Sembra che qui non vi passi nessuno da molto tempo...” guardandosi intorno Pepe.
“Già...” annuì inquieto Guisgard.
Giunsero infine davanti ad un piccolo dosso naturale, coperto da rampicanti.
Guisgard lo scavalcò per primo e poi aiutò Altea prima e Clio dopo a fare altrettanto.
“Su, datemi la mano...” ad Altea “... sperando che non siate troppo in collera con me al punto da tirarmi giù da qui.” Ridendo.
“So che sei agile e capace di farlo da te” aiutando poi Clio “ma non voglio che si rovini quel bel vestitino. So che non avrò molte occasioni per poterti vedere così.” Facendole l'occhiolino.
Per ultimo, poi, Pepe salì su quel cumulo di terra e piante, raggiungendo gli altri tre.
E da quel dosso un'incredibile e meravigliosa visione apparve ai quattro avventurieri.
Una gigantesca, monumentale città, tutta di marmo bianco, racchiusa da inviolabili mura, pullulante di torri, rocche, palazzi e guglie.
Una città dai riflessi fiabeschi, che sorgeva nel bel mezzo di quella terra rigogliosa ed incontaminata, sovrastata solo da un cielo azzurro ed infinito.
http://static.squarespace.com/static...ssevandijk.jpg

elisabeth 20-10-2014 18.36.43

Fui accompagnata in una piccola cabina....era accogliente e faceva odore di legno appena lucidato..........sul letto c'erano degli abiti molto eleganti........toccai il tessuto...doveva essere prezioso...Symoin avrebbe gioito...alla vista di quel fine broccato..........c'era uno specchio ....e mi specchiai...i miei occhi splendevano......ma il mio animo si chiedeva altro....si chiedeva qual'era il suo percorso....quale strada avevo scelto...l'Oracolo a quanto pare sembrava aver visto giusto........ma sapevo di aver lasciato l'isola in buone " zampe "......risi al ricordo di Gedeone.......Pileo..che fine aveva fatto ?...era strano non era da lui lasciarmi sola ..ma infondo era Symoin che aveva lasciato non Elisabeth........presi la spazzola dal tavolo sotto la specchiera e cominciai a sciogliere i nodi dai miei capelli.......i colpi di spazzola li resero lucidi...e li tirai su con un fermaglio.....c'era dell'acqua nel catino e una saponetta alla lavanda........mi insaponai e mi lavai.........mi sentii a mio agio....presi il vecchio vestito ormai sporco e reso inutilizzabile dall'acqua salata.........mi vestii....l'abito sembrava essere nato sul mio corpo...era splendido...........un ultima occhiata allo specchio e qualcuno busso' alla porta...........

Altea 20-10-2014 18.44.03

Sorrisi a Pepe, aveva sempre la battuta pronta e udii la voce di Guisgard.."Non vorrei spaventarvi Guisgard, ma quella tintura aveva poco effetto, al primo lavaggio se ne andava via...e temo questo viaggio sia lungo..almeno..è stato meglio toglierla subito, che farsi vedere mora e bionda il giorno dopo".
Poi uscimmo da quella porta e Guisgard aiutò prima me e poi Clio a superare quella barriera di sterpi e rovi e quando mi prese la mano per aiutarmi stavo per staccarla, non volevo avere più un contatto con lui e mi feci coraggio..forse quei rovi erano meno pericolosi del suo effetto su me.."State attento, appunto, alla mia collera..e non sottovalutatela Guisgard" e gli tolsi subito la mano.
Proseguimmo e davanti a noi apparve qualcosa di straordinario.."Mai visto una città simile, ma è reale o abbiamo varcato un mondo magico..è questa Auroria?" e mi guardavo attorno stupefatta.

Clio 20-10-2014 18.49.36

Lo spettacolo al di là di quella soglia era meraviglioso, incontaminato.
Giungemmo ad un dosso che Guisgard superò agilmente, per poi aiutare Altea.
Allungò la mano anche a me, sorridendo.
"Oh che premuroso.." Divertita "Allora facciamo una bella cosa..." alzai la gonna per fissarla alla cintura, scoprendo i calzoni attillati e gli stivali armati di tutto punto.
"Toh.. Il vestito è salvo.." Presi comunque la sua mano sorridendo e scavalcai il dosso, per poi sistemare il vestito.
Guardai davanti a noi, una splendida città.
"Dite che è abitata? Che sia lei Auroria?" Chiesi, continuando a camminare.

Guisgard 20-10-2014 18.58.58

Qualcuno bussò alla porta di Elisabeth.
Era un marinaio ed informò la donna che erano ormai giunti a Baias.
La nave infatti poco dopo entrò nel porto.
Scesi a terra, lei e Nettuno furono condotti al grande palazzo di Baias, sede dell'Ammiragliato.
Qui vi era giunto anche il duca e Velv andò a rendergli omaggio, mentre Elisabeth e Nettuno furono portati in una saletta ad attendere.
L'uomo camminava avanti ed indietro nervosamente.
“Non mi piace tutto ciò...” disse poi ad Elisabeth “... mi chiamava de Gur, ma io non rammento nulla di ciò che diceva quel capitano...”
All'improvviso un soldato si presentò ai due.
“Sua Signoria vi attende, capitano de Gur.” Fissando Nettuno.
“Vieni...” voltandosi questi verso Elisabeth.

Guisgard 20-10-2014 19.09.31

“Se siete” disse il primo dei due a Galgan “Cavaliere di Cristo” segnandosi tre volte “è lecito allora che abbiate da noi una degna e sincera risposta a quanto domandate. E forse poi, con vostra indulgenza, farete da arbitro alla nostra questione.” Annuì. “Il mio nome è Caio e costui” indicando l'altro accanto a lui “è Tizio, mio fratello. Siamo entrambi cavalieri di un potente barone e nominati da lui alla guardia di sua figlia. Ed ella è il motivo della nostra disputa. La ragazza è stata chiesta in moglie da due uomini, entrambi innamorati di lei... un ricco borghese ed un semplice musico. Ella è però indecisa su chi scegliere, poiché ognuno dei due pretendenti mostra motivi per essere il prescelto. Questo almeno agli occhi di lei. Ebbene, per il bene della figlia del nostro signore, noi siamo qui a batterci, poiché ella ha chiesto il nostro parere. Io affermo che il borghese, assicurando alla ragazza un sincero sentimento ed una tranquillità economica stabile e duratura, sia il marito da scegliere. Sbaglio forse?”
“Si!” Intervenne l'altro. “Sbagli, poiché io so che il musico ama molto di più quella ragazza. Molto di più di quel borghese che, sebbene sincero ed innamorato, non può offrirle lo stesso Amore. Perchè, come si sa, gli uomini non sanno amare tutti allo stesso modo.”
“Utopie!” Esclamò Caio. “L'amore è sempre amore!”
“No!” Gridò Tizio.
E quasi i due arrivarono di nuovo a battersi, nonostante la presenza di Galgan.

Guisgard 20-10-2014 19.27.26

“Immagino di si...” disse Guisgard “... credo sia proprio Auroria.”
“Quasi come se fosse nascosta al resto del mondo.” Mormorò Pepe.
“Infatti...” fece Guisgard “... quella porta ed il suo arcano e poi queste alte mura” indicando la città “mi sembrano un chiaro segnale che da queste parti amano particolarmente la loro riservatezza.”
Pepe rise.
“Chissà chi vi abita.” Disse poi il finto monaco.
“Fermi!” All'improvviso una voce, come se fosse la risposta a quanto detto da Pepe un attimo prima. “Fermi o vi infilzeremo all'istante!”
Era una donna con abiti guerrieri.
E con lei vi erano almeno una decina di soldatesse armate fino ai denti.
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Altea 20-10-2014 19.33.31

Mi guardavo attorno proseguendo verso quella misteriosa città quando una voce di donna tuonò e davanti a me parve una donna guerriero con altrettanto al suo seguito.
Lo immaginavo..ma non sono facili dame da conquistare queste immagino..ma può essere mai una città governata e dominata da sole donne? Infatti vi era un invito all' uomo di tornare indietro, come non fosse il benvoluto.
Pensai era meglio non replicare..non per ora almeno..dovevamo essere degli sconosciuti persi per il fiume Lagno, ma immaginavo qualcosa non andasse.

elisabeth 20-10-2014 20.30.42

Eravamo dunque approdati al porto di Baias.......non ne avevo sentito parlare....già.....io ero fuori dal mondo.....ringrazia il marinaio e lo seguii....rividi Velv e Nettuno....e insieme andammo al Palazzo dell'Ammiragliato....vedevo il volto di Nettuno teso ma non riuscivo a capirne i motivi.....sino a quando io e Nettuno non rimanemmo in una saletta .....in attesa di essere ricevuti dal Duca....Lì compresi che Nettuno era caduto tra i mille non pensieri della sua mente...non ricordava e ogni nome gli era sconosciuto....il fatto di essere Nettuno e gli ultimi accadimenti erano parte della sua vita........." perchè non vi calmate ....non serve a nulla ....dovete affrontare nuove situazioni e dovete essere lucido....."....qualcuno annuncio' che il comandante De Gur.....era atteso dal Duca......lui era atteso, era una cosa tra uomini....era giusto così..avrei atteso...ma Nettuno voltandosi.....mi chiese di accompagnarlo...ero stupita....ero felice...ma non sapevo se seguirlo sarebbe stato un bene...dovevo osare......" Non sarei Symoin se rimanessi al vostro fianco........sono pronta..."...

Clio 20-10-2014 23.13.14

Una voce ci intimò di fermarci, restai alquanto sorpresa di vedere una donna armata di tutto punto.
E non una sola.
"Ecco spiegate le parole dell'enigma.." Mormorai appena.
Non dissi nulla.
Dovevamo sembrare innocui, dovevano andare avanti col nostro piano.
Così non dissi nulla, limitandomi a fermarmi insieme agli altri in quel posto tanto strano.

Galgan 21-10-2014 00.27.18

Scossai lievemente il capo.
La follia, ormai era chiaro, era la vera signora di quei luoghi; eppure, i due fratelli mi avevano avvisato che non sarei riuscito a tornare sul sentiero, e che la strada mi avrebbe ricondotto a loro......
Ebbene, sarei andato avanti, una seconda volta......Ma stavolta non avrei cercato di risalire la corrente degli avvenimenti, ma avrei cercato di assecondarla, allo scopo di venirne a capo.

-Fermi, anime prave!-

Li redarguii entrambi, tonante, ponendo la mia arma a guisa di spada, e non più di croce;

-Fermatevi, o vi colpirò entrambi!
E in questo modo, sarà realmente pace tra due fratelli, come si conviene!-

Poi, dopo aver fatto un lungo respiro, proseguii in tono più formale e pacato;

-La questione che mi ponete, è impossibile da risolvere, o meglio, impossibile da risolversi con l'uso delle armi del mondo.
Alla fanciulla in questione, vengono offerti su un piatto d'argento, l'Amore Razionale e quello Appassionato, una tranquilla esistenza tra consuetudini rassicuranti, ed un'altra pregna di poesia e passione, ma forse incerta.
Quindi, cos'è meglio?
La passione, vissuta magari come un salto nel buio?
La sicurezza, vissuta magari come un'assenza di quel pizzico di follia?
Solo i due innamorati in questione, possono darci una risposta, o meglio, possono darla all'oggetto dei loro sogni, e possono farlo facendosi mettere alla prova.
Che ognuno di loro, provi a dimostrare all'amata di poter possedere anche quei lati positivi che i luoghi comuni gli vorrebbero mancanti, che ognuno di loro si metta in gioco.......E' preciso dovere di chi ama, alfine.
In questo modo, forse, la vostra giovane signora potrà scegliere con più chiarezza-

Erano emozioni, quelle, che non mi erano aliene, come non mi erano alieni i motivi del contendere dei due fratelli.........Ma quanto tempo era passato, da allora......Quanto tempo, e forse, quante vite!

Guisgard 21-10-2014 00.51.15

Elisabeth e Nettuno seguirono quel marinaio che li condusse in una grande sala.
Qui vi erano quattro uomini, uno dei quali era Velv.
“Ecco il capitano de Gur.” Disse questi, indicando Nettuno ai presenti.
“Capitano...” alzandosi l'ammiraglio Oxuid ed avvicinandosi a de Gur “... vi credevamo in fondo al mare...”
“Mi spiace...” fece Nettuno “... ma io non credo di conoscervi...”
“Come vi avevo spiegato.” Annuì Velv agli altri.
“E così...” disse il duca Dominus “... il capitano de Gur ha perduto ogni memoria?”
“Si, milord.” Rispose Velv. “A causa del naufragio della sua nave.”
“E potrà mai recuperarla?” Chiese il duca.
“Io credo possa essere momentanea questa sua amnesia.” Spiegò Velv. “A patto, naturalmente che lo si aiuti a ricordare il suo passato.”
“Siete dunque un medico?” Domandò Dominus.
“No, milord.” Scuotendo il capo Velv. “Ma in passato simili accadimenti si sono rivelati poi momentanei.”
“E chi è questa bella dama?” Dominus fissando Elisabeth. “Forse una donna che il capitano de Gur si è scelto come moglie dopo aver perduto ogni ricordo?”

Guisgard 21-10-2014 00.59.52

“Cavaliere...” disse Caio a Galgan “... dite che i due pretendenti debbano confrontarsi. Ma come? Uno è razionale, l'altro un sognatore. Come possono dunque gareggiare fra loro? E su quale campo? Forse quello della Ragione? No, il musico non accetterà. Allora del cuore? Che sciocchezza. Il musico vive di favole e il pratico borghese è alieno a questo genere di cose.”
“Allora” intervenne Tizio “perchè non venite con noi, dal nostro signore, cavaliere?” Chiese a Galgan. “Sembrate conoscitore di queste cose e magari riuscirete a dissolvere i dubbi della nostra giovane signora.”
“Si, vi è del buono in ciò che dici, fratello mio.” Annuendo Caio a quella proposta di Tizio.

Guisgard 21-10-2014 01.21.57

Quelle donne guerriere, simili alle leggendarie Amazzoni, in un attimo circondarono i quattro avventurieri.
“Ora ci direte chi siete” disse la donna che per bellezza e decisione sembrava essere il capo di quel drappello di Valchirie “e come avete trovato questo posto.”
“Siamo viaggiatori...” fece Guisgard “... poi la nostra imbarcazione è rimasta bloccata lungo le fangose acque del Lagno e...”
“Fa silenzio!” Urlò la donna. “Non ho chiesto a te di parlare!” Si voltò poi verso Clio ed Altea. “Rispondete voi due...”
“Che sia il Parnaso questo?” Ridendo Pepe. “Donne dominatrici, non c'è che dire.”
Ma lo spirito del falso monaco non piacque a quelle guerriere.
La donna, infatti, si avvicinò a Pepe e lo colpì violentemente con un calcio che affondò nella sua pancia, facendolo piegare per il dolore.
E appena il finto chierico si piegò sulle ginocchia, altre di quelle guerriere cominciarono a colpirlo con le aste delle loro lance.
“Ferme!” Urlò Guisgard. “Non abbiamo fatto nulla di male!”
Ma prima che il presunto Taddeide potesse soccorrere il suo compagno a terra, alle sue spalle una di quelle guerriere lo colpì alla nuca con l'elsa della spada, facendo cadere a terra privo di conoscenza.
“E voi due ferme!” Intimò la donna a Clio e ad Altea. “Ferme o vi uccideremo senza pietà!”
E subito le altre guerriere puntarono contro le due avventuriere le loro lance appuntite.
“Una mossa fasulla” fissandole la donna “e vi passeremo da parte a parte.” Il suo tono non ammetteva repliche. “Ed ora diteci chi siete e come siete arrivate fin qui. E badate di non mentire.”
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Altea 21-10-2014 06.47.14

Osservai la scena raccapricciante...Non avevano certo pietà.
Vidi Guisgard colpito alla nuca e stramazzare al suolo. Volevo soccorrerlo ma le donne minacciavano sia me che Clio e guardai perplessa la mia compagna di viaggio.
Poi mi volati verso la guerriera.."Salute a voi. Io sono Altea e come vi stava dicendo.."ebbi una titubanza "mio marito Guisgard che avete colpito..stavamo navigando il Lagno e la barca si è rovesciata e dopo aver camminato molto ci siamo trovati qui..lui è un musico e ovviamente mi è indispensabile per chiedere la elemosina..Sapete gli uomini, appena vedono una bella donna allungano le mani." Ci avrebbe creduto..dovevo non guardare Clio, dovevamo sembrare estranei e guardai la ferita in testa a Guisgard.

Clio 21-10-2014 11.20.57

Restai allibita a quella scena.
Ma mi limitai a stringere i denti perché ci puntarono le lance alla gola.
Le osservai attentamente, forse potevo liberarmi ma erano in troppe, mi avrebbero ucciso dopo un secondo.
Avevo sempre detestato le amazzoni, erano l'antitesi della civiltà, e non permettevo mai a nessuno di chiamarmi così, nemmeno per scherzo.
E di certo quella scena non faceva che confermare le mie opinioni.
Io e Altea ci guardammo perplesse poi lei parlò per prima.
Rimasi interdetta alle sue parole, non era ciò che avevamo deciso, dovevamo essere tutti sconosciuti.
Ma compresi che probabilmente sperava di salvarlo.
Alzai lo sguardo sulla donna che sembrava essere il capo.
"Perché? Credevo che le donne fossero migliori degli uomini... Insomma, siete il triplo di noi, armate.. Che male abbiamo fatto?" senza distogliere lo sguardo "Come ha detto lei..." voltandomi verso Altea "Stavamo attraversando il Lagno, ma la nostra imbarcazione si è incagliata, così abbiamo dovuto continuare a piedi.. ci siamo bloccati davanti alla muraglia quando ormai faceva buio, e siamo rimaste affascinate dall'enigma.. l'abbiamo risolto e la porta si è aperta.. tutto qui.. il mio nome è Clio.. sono fuggita una settimana fa dalla mia casa e da un grasso fabbro a cui mio padre ha pensato bene di promettermi.." scuotendo appena la testa, come a scacciare un pensiero disgustoso "Volevamo solo attraversare il Lagno...".

Guisgard 21-10-2014 16.41.09

Quella donna, a quelle parole di Altea, si avvicinò alla finta zingara e restò a fissare i suoi occhi, come se cercasse di leggere fin dentro il suo animo e scoprire così la verità.
“Tuo marito...” disse con gli occhi in quelli di Altea “... eppure non hai versato una lacrima quando è stato colpito...” ad un tratto un ghigno apparve sul suo bel volto “... ma non mi stupisce, dopotutto una donna per essere felice non ha certo bisogno di un uomo...” si voltò poi a fissare Clio, di nuovo con quel suo sguardo indagatore “... avete superato l'enigma?” Annuì piano. “E chi fra voi due ci è riuscita?”

Clio 21-10-2014 16.51.09

Forse avevamo preso la strada giusta.
Certo, se avessimo detto che era stato Pepe a risolverlo, non so come avrebbe reagito.
"Ci abbiamo ragionato insieme..." sorrisi "Ogni tanto ci si riesce..".

Altea 21-10-2014 16.54.51

La donna mi guardava dritto negli occhi, i suoi erano di ghiaccio..sospirai..questo era il lato peggiore di una donna..poi quelle sue parole..allora non sapeva leggermi l' Animo..lo vedevo a terra e non potevo fare nulla, il mio unico pensiero era solo di aver mentito sperando di salvarlo.
Poi ella andò da Clio e guardai la mia compagna di viaggio e poi Pepe.."Non è morto.."dissi alla donna guerriero, ferma e decisa "e certo non morirà..poichè questo è il volere di una donna, ovvero il mio". Aspettai rispondesse Clio..e se avesse saputo fosse stato un uomo? Ci avrebbe considerato delle donne inutili, ma se avessimo detto era stato Pepe allora forse lui era salvo.

Guisgard 21-10-2014 17.41.41

A quelle parole di Clio la donna sorrise.
“Naturale.” Disse compiaciuta. “Un uomo non potrebbe mai risolvere un simile arcano.” Guardò alcune delle sue soldatesse. “Portate questi due alle miniere del Moro.”
“Si.” Annuirono quelle, per poi prendere di peso Guisgard e Pepe, col primo sempre privo di sensi ed il secondo dolorante ed incapace di opporre resistenza, caricarli sui loro cavalli e portarli via.
“Voi due invece” la donna a Clio e ad Altea “verrete con noi al palazzo.”
Così, quelle Amazzoni, condussero le due nella loro città.
Passate le alte mura, Auroria apparve ancor più solenne e meravigliosa.
Le strade erano lastricate con pietre bianche e levigate, i palazzi tutti di marmo bianco, così come le guglie, le torri e le case.
E nell'attraversare quelle strade, Clio ed Altea si accorsero che la popolazione era formata da sole donne.
Poi, dopo un po', si ritrovarono davanti ad un sontuoso palazzo, anch'esso di marmo bianco.
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Altea 21-10-2014 17.49.11

Trattenni una risata...naturale..un uomo non avrebbe mai risposto a un arcano..ma chi pensava di essere?
Poi presero Guisgard e Pepe e scossi il capo.."No" dissi "non potete portarlo via".
Ma fu troppo tardi e ci portarono ad Auroria, ma dentro me stavo veramente male..perchè tutto questo? Per quel Fiore che non poteva essere quello che stavamo cercando..dovevo essere forte per lui pure.
Mi guardavo attorno, tutto era cosi raffinato e fiabesco e vi erano solo donne...perchè mai quell' odio verso gli uomini?
Ci trovammo davanti a un palazzo sontuoso e chiesi alla donna, cercando di venirne a capo.."Voi..come vi chiamate? Chi abita in questo sontuoso palazzo?".

Clio 21-10-2014 17.54.21

Tirai un sospiro di sollievo, si era accontentata della mia risposta.
Vidi due di quelle Amazzoni portare via Pepe e Guisgard, e mi limitai a memorizzare il nome che aveva pronunciato.
Paradossalmente, avrei potuto essere me stessa, ma meno minacciosa sembravo, meglio era.
Auroria era bellissima, solenne e austera.
Guardandomi intorno, restai alquanto stupita.
Donne, donne ovunque: l'inferno.
Ecco un posto dove non vivrei manco sotto tortura...
Sopportavo a mala pena me stessa.
Restai in silenzio, seguendo quelle donne guerriere, mentre lo sguardo vagava nella bellissima città.

Guisgard 21-10-2014 18.07.54

Quella donna non rispose nulla ad Altea, limitandosi a far cenno a lei ed a Clio di continuare a camminare.
Entrarono così nel grande palazzo bianco.
Percorsero un lungo corridoio colonnato, di gusto classico, fino a raggiungere una vasta sala tutta fatta di pregiati marmi policromi.
E qui trovarono un nugolo di bambine tutte sedute attorno ad una bellissima donna.
Aveva lunghi e mossi capelli biondi, la pelle vellutata e chiara, gli occhi di un profondo blu e un portamento da nobildonna.
“Laika...” disse la donna guerriera a quella.
L'altra si voltò e fissò Altea e Clio.
“Chi sono?” Chiese una delle bambine a Laika.
“Non lo so...” rispose lei “... ce lo diranno loro...” e con un cenno chiese di farle avanzare.
La donna guerriera allora fece segno alle due straniere di continuare a camminare.
“Erano sole, Anghela?” Domandò Laika alla donna guerriera.
“No, con loro vi erano due uomini.” Rispose questa. “Li ho già fatti portare al Moro.”
“Bene.” Annuì Laika. “Chi siete dunque e perchè siete giunte qui?” Chiese poi a Clio e ad Altea, restando con i suoi meravigliosi occhi chiari a fissarle con espressione enigmatica.
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Altea 21-10-2014 18.19.27

La donna non rispose ed entrammo nel palazzo, fu come tornare al passato..per un attimo mi sembrò di essere a Capomazda e di camminare nei lunghi corridoi classicheggianti verso le stanze del Duca.
Entrate in una stanza apparve una donna bellissima, dai tratti delicati e diafani..una nobildonna..sorrisi guardando il pregiato pavimento..giocavamo ad armi pari.
Sorrisi a quelle belle bambine..ancora innocenti e purtroppo sarebbe cresciute a loro modo.
Ascoltai il discorso tra lei e la guerriera e poi la donna si rivolse a noi, la fissai negli occhi senza timore con sfida "Non sono tenuta a dirverlo..una donna ha i suoi segreti no..voi lo sapete..siete una donna..non risponderò fino a quando la vostra donna guerriera non libererà i due uomini che erano con noi...mi ha separato da lui..è ingiusto..una donna può vivere sapendo l' uomo che ama è ingiustamente prigioniero? Potete pure uccidermi". Incrociai le braccia e la guardai con l'orgoglio dei de Bastian.

Guisgard 21-10-2014 19.02.48

Laika osservò con attenzione Altea.
“Queste due” disse una di quelle bambine “sono cattive, vero?”
“Si, penso di si.” Annuì Laika.
“Saranno punite allora?” Chiese un'altra bambina.
“Dipenderà da loro.” Rispose la donna.
Tornò poi a fissare Altea.
“Ti ripeterò la domanda” Laika alla falsa zingara “dopodiché, se continuerai a negarmi una risposta, non sarà colpa mia se ti verrà mozzata una mano.” Fece un cenno ad Anghela, che subito estrasse l'affilata spada.
“Allora...” rivolgendosi ancora Laika ad Altea “... chi siete e perchè siete giunte qui?” Guardò poi Clio. “Puoi rispondermi tu, così da salvare la mano della tua sciocca amica.”

Altea 21-10-2014 19.11.14

Accarezzai la bambina..."Non ti preoccupare piccola..siamo buone..infatti siamo arrivate qui per caso..ora parleremo io e te ed ascolterà pure milady Laika" e mi abbassai guardando la piccola dai boccoli ribelli biondi e gli occhi azzurri e vispi e continuai in modo mi sentissero tutti.."Io mi chiamo Altea...io ero ricca tanto tempo fa ma poi scelsi la via della libertà..vedi..sono una donna semplice e normale..e non ho altro da dire..sono una donna come tante..coi suoi sogni, desideri, sentimenti buoni e cattivi e soprattutto molta comprensione".
E guardai Laika seria.

Clio 21-10-2014 19.17.38

La donna guerriera ci condusse nel palazzo, alla presenza di una donna bellissima circondata da bambine.
Presi un profondo respiro.
Pure delle bambine.. di bene in meglio..
Altea impersonò la mogliettina preoccupata, e non fu il massimo.
"No, no.." Mormorai, spaventata, calandomi nella parte "Io.. Io sono Clio.. Non abbiamo cattive intenzioni, davvero.. Stavamo attraversando il Lagno e la nostra imbarcazione si è incagliata.. Abbiamo continuato a piedi, fino alla porta... L'enigma ci ha incuriosito, così abbiamo provato a risolverlo e siamo arrivate qui...".
Dovevamo andare avanti con il piano che avevano escogitato sulla Santa Caterina.

Guisgard 21-10-2014 19.39.18

A quelle parole di Altea, la bambina fece un passo indietro, nascondendosi dietro Laika.
“Non osare mai più rivolgerti a queste bambine senza il mio permesso.” Disse fissando la finta zingara. “E così eri ricca... e poi hai scelto la libertà? Ossia diventare una zingara?” I suoi occhi indagatori erano in quelli di Altea. “E tu, invece...” spostando lo sguardo su Clio “... tu invece non sei accoppiata come lei? Non hai marito, compagno o spasimante?” Guardò poi Anghela. “E i due uomini?”
“Uno era il marito di questa zingara” spiegò la donna guerriera “e l'altro un monaco.”
In quel momento arrivarono altre soldatesse.
Le stesse che avevano portato via Guisgard e Pepe.
“Torniamo ora dal Moro...” disse una di quelle “... il monaco era armato solo di un Rosario, mentre l'altro, il musico, oltre un'ocarina aveva nascosta nel mantello anche questa...” mostrando Mia Amata a Laika.
“Ah...” fece questa, prendendo poi la spada “... qual'è dunque il mestiere di tuo marito?” Chiese ad Altea. “Il musico o lo spadaccino? O forse è un novello David, o un Tristano... abile nell'arte della musica, come in quella della spada?”



Intanto, in un luogo non troppo distante, qualcuno stava sognando...

Guisgard vagava per una strada cupa e silenziosa, avvolta dal buio e dalla foschia.
Solo una piccola luce, proveniente dal pallore lunare, lambiva il suo cammino, mentre tutt'intorno le ombre sembravano prendere forma in quella spettrale penombra.
Camminava da solo, il presunto Taddeide, ma con la chiara ed ossessiva sensazione di essere seguito.
Ma ogni volta si girava indietro, non vedeva altro che la strada buia e desolata.
E proseguiva.
Proseguiva tra quel silenzio.
Poi ancora quella sensazione.
Stavolta ancor più netta.
Ed udì qualcosa.
Dei passi leggeri.
Si voltò di scatto e vide un'ombra.
“Tu...” disse “... tu, chi sei?”
Ma l'ombra non rispose nulla.
“Chi sei?” Gridò il presunto duca.
Ma quella non proferì parola.
Allora, in quel momento, altre ombre sorsero dal nulla.
“Cosa volete da me?” Urlò Guisgard.
“Vogliamo che tu soffra...” con un filo di voce, bestiale ed infernale, l'ombra che lo seguiva per prima.

Guisgard si svegliò di colpo.
Ansimava.
Poi sentì una fitta alla testa.
Riaprì di nuovo gli occhi e vide dei volti, confusi, attorno a lui.
“Chi...” farfugliò “... chi siete?” Domandò. “E... dove sono?”
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Altea 21-10-2014 20.00.51

Osservai Laika, cosa celava quella donna..quelle bambine..da dove provenivano quelle bambine.
"Mi spiace milady Laika ma non era mia intenzione spaventare quella bambina..si...ero ricca e ho scelto la via della libertà..e forse perchè soggiogata da uomini proprio..e sono felice della libertà,d' altronde essere liberi è una grande ricchezza".
Poi arrivarono le donne che portarono Pepe e Guisgard in quella miniera..dal Moro..dicevano loro e quando mi mostrarono Mia Amata trasalii.
"Si la ocarina è lo strumento che suona..mio marito" dovevo continuare a fare la sciocca mogliettina "lui è un musico...non so, milady Laika, se vi è stato detto..noi ci eravamo persi..e stavamo navigando lungo il Lagno e la nostra barca si è rovesciata...proprio non immaginavamo di arrivare qui altrimenti non vi avremmo disturbati..mio marito..è un uomo giusto e onesto..e forse portava quella spada per difendersi...o difendere me o le persone in pericolo..conoscendolo lui è sempre pronto alla difesa ma mai all' attacco su questo potete esserne certa..io sono indovina pure".

Clio 22-10-2014 00.08.56

Cercai di restare impassibile.
Cosa l'aveva portata a fare la spada? Avevo io le armi, maledizione!
Ascoltai Altea e la donna parlare, poi si rivolse a me.
"Io?" scossi la testa "No.. niente uomini..." sorrisi "Beh, in teoria dovrei sposarmi tra poco più di un mese.. mio padre mi ha promesso contro la mia volontà.." sospirai "Ho provato a convincerlo ma non voleva sentire ragione.." alzai le spalle "Così sono scappata...".
Era una mezza verità, infondo, ero scappata da ragazza, anche se per un motivo ben diverso, ma se volevo continuare a sembrare innocua, non potevo certo dire la verità.
Ma il volto dell'immaginario fabbro si mischiava nella mia mente a quello dell'insopportabile signorotto che avevo accoltellato.
E il disgusto nel pensare a lui era vero, reale, tangibile. Avrebbe sicuramente aiutato.
"Non gli avrei mai permesso di sfiorarmi.." mormorai, quasi a me stessa.
Presi un profondo respiro, come a voler scacciare un ricordo.
"Posso.." iniziai titubante "Posso chiedervi soltanto dove siamo?".

Galgan 22-10-2014 02.51.17

Scossai lievemente il capo;

-Invero, penso che nessun uomo, o donna, al mondo possa definirsi realmente esperto conoscitore di messer Amore, perché la natura di costui è talmente eclettica, ed improvvisa, che spesso, troppo spesso, tende a sfuggirci-

L'Amore per un ideale, quello per una donna, o un uomo, l'Amore per Dio.....
In ogni sua forma, messer Amore, richiede un pesante tributo, tributo che, se viene pagato con gioia, elargisce molto, talvolta il tutto che richiede, talvolta solo l'illusione di se stesso, dominando comunque la nostra umana esistenza, con tutte le sue conseguenze.
Quello di cui ero conoscitore, o almeno lo ero stato, erano proprio questi stati d'animo, queste manifestazioni dell'essere, in tutta la loro potenza.

-Tuttavia-

proseguii,

-Se mi farete strada, sarò lieto di seguirvi dal vostro signore-.

Guisgard 22-10-2014 16.19.00

“Basta così.” Disse Laika ad Altea, come a volerla zittire. “Non esistono uomini giusti ed onesti.” Sorrise beffarda. “Quanto al tuo essere indovina, beh, non credo tu lo sia davvero, altrimenti avresti compreso la natura degli uomini. Anche perchè, a quanto dici, ami la libertà.” Si voltò verso Clio. “Hai fatto bene a fuggire. Nessun uomo merita la nostra infelicità.” Annuì. “Questa è Auroria, la città delle libere donne. E questo in cui vi trovate è il Palazzo dell'Incertofato, da cui si governa Auroria.”
“Cosa sarà di loro?” Chiese una di quelle bambine.
“Questa non è una prigione.” Rispose Laika. “Saranno libere di andare o di restare. Sceglieranno loro.”
“Il musico” fece una delle soldatesse “aveva anche questo con sé.” Mostrando il candelotto d'emergenza che Palos aveva dato a Guisgard.
Laika lo prese e restò ad osservarlo.
“Non so cosa sia...” mormorò “... gettatelo via... insieme a questa.” Dando anche la spada alla soldatessa.

Altea 22-10-2014 16.29.00

Non dissi nulla, sembrava ogni cosa dicessi era sbagliata.
Poi vidi il candelotto...ora ricordavo..bastava lanciarlo e quelli della nave sarebbero arrivati in caso di pericolo....però..l' Incertofato..era nominato in quella targa sul Fiore Azzurro.
Guardai Clio..io ero di poco aiuto e combinavo solo danni, come sempre.
"Vado io via da qui...potete portarmi fuori dalle mura, però ridatemi la spada di mio marito e quel candelotto..appartengono a lui..e vedo non sono una donna libera e quindi non degna di rimanere qui...una volta appurato sarò fuori di qui sarete al sicuro perchè io proprio non so usare una spada".
Una volta fuori dalle mura avrei lanciato il candelotto e sarebbe arrivato Irko, almeno avrei informato gli uomini di ciò che stava succedendo.

Clio 22-10-2014 16.45.05

Ascoltai le parole della donna e sorrisi, timidamente.
Ero sicura che avrebbero apprezzato la mia storia.
Conoscevo bene quei discorsi.
Naturalmente non potevo andarmene senza Guisgard, ma quasi trasalii a quel nome.
Io e Altea ci guardammo, anche lei aveva capito.
Incertofato..
C'era bisogno di tempo, di comprendere cosa volessero quelle donne, se poteva essere il luogo del Fiore.
Mostrò anche un candelotto che aveva Guisgard con sé, cos'era, forse un segnale? Non l'avevo mai visto, lui non ne aveva fatto parola sul ponte.
"Io non ho altro posto dove andare.." mormorai "Mi piacerebbe vedere questo posto.." sorrisi "sembra che abbiate risolto in un sol colpo tutti i problemi della vita di una donna.. è.. meraviglioso.." sorridendo.
Dovevo comprendere dov'era il Moro, cosa ne facevano degli uomini, e dove avrebbero buttato la spada.
Se il fiore era lì, dovevamo setacciare la città, trovarlo, e liberare Guisgard.
Sperai solo che non fosse troppo tardi. Ma sapevo in cuor mio che l'avremmo salvato.


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