Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Altea 15-05-2012 08.49.04

Appena tolsi qualche pietra sentii degli strani scricchiolii ed esitai nel continuare per non rischiare troppo, e Barius iniziò a parlare della moglie, quando si è in queste situazioni e condizioni, il cuore si apre più facilmente.
Lo ascoltavo con attenzione, egli era un bravo ragazzo...cercai di tirarlo su di morale..."Messer Barius, allora voi siete come Aladino?Siete venuto qui a cercare la Lampada Magica? Avete mai letto la sua storia..egli entrò in una montagna misteriosa e ivi stava una lampada magica, questa storia me la raccontò il mio maestro. Questa lampada era il luogo segreto dove si celava un genio benevolo il quale esaudiva tutti i desideri del suo padrone, in questo caso era Aladino perchè lo svegliò da un sonno secolare, appena egli strofinava la lampada usciva il genio ed esaudiva tutti i suoi desideri. E che poteva desiderare Aladino? Di diventare ricco e un principe per sposare la bella principessa, figlia del Sultano. Ma ella lo aveva già incontrato, celandosi da ragazza del popolo al mercato...Aladino pensava di non poter mai sposare la bella principessa ridotto di stracci e senza una moneta.
E così fu...il genio lo trasformò in principe, raggiunse la corte maestosamente e il Sultano diede subito in sposa ad Aladino la bella principessa" mi soffermai un attimo e mi misi seduta vicino a quella fessura "ma la principessa non amava Aladino per le sue ricchezze, ma perchè riuscì a liberarla dal torpore di una corte annoiata...addirittura la fece volare sopra un tappeto magico facendole vedere il mondo intero...ecco Renya forse, è intorpidita come quella principessa da questo posto spento, lei odia questo posto. Promettetemi che quando uscirete da qui le chiederete quali sono i suoi desideri e voi come quel genio li esaudirete per renderla felice..come una principessa..la principessa del Vostro Cuore".
Ci fu un attimo di silenzio, in cuor mio speravo che i soccoritori arrivassero presto e questa storia fosse finito per andare via da questo desolato posto.

cavaliere25 15-05-2012 10.18.05

vuol dire che un contadino non può cadere in un pozzo ce qualcosa che non va dissi guardando gli altri che si fa? domandai lo tiriamo fuori e vediamo che succede o lo lasciamo li a morire e aspettai

Talia 15-05-2012 11.03.11

Ci fu qualche istante di silenzio nella stanza... poi udii un movimento, un balzo, la finestra che veniva richiusa piano e poi dei passi. Tentai di concentrarmi su questi ultimi, ma invano: la figura camminava piano, con passo leggero, forse per tema di essere udito e scoperto... si avvicinava sempre più e ad ogni passo il mio cuore perdeva un battito.
Udivo voci indistinte provenire dal piano di sotto, udivo la musica provenire dalla piazza sebbene fosse attutita dalla finestra chiusa... e pensai che avrei potuto gridare, avrei potuto invocare aiuto, avrei potuto tentare di fuggire via... avrei potuto, eppure inspiegabilmente non feci nessuna di queste cose.
Rimasi immobile, invece, schiacciata contro la parete più lontana dalla finestra, gli occhi spalancati, il respiro leggero, il cuore che batteva sempre più piano...
E mi parve che quell’istante non finisse più.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46402)
Restò allora immobile d'avanti alla ragazza.
Le sfiorò le mani, poi i capelli ed una carezza di fermò sul suo volto, ora illuminato ed impreziosito dal pallore Lunare.
E quella carezza apparve familiare alla ragazza.

Chiusi gli occhi a quella carezza e trattenni il respiro, mentre il mio cuore prendeva a battere più velocemente... sempre più velocemente...
E fu allora che quel ricordo lontano giunse a sfiorare la mia mente per un istante... lui e tutte quelle storie che amava raccontarmi da ragazzo, le storie di Sinbad e dei suoi viaggi, e soprattutto la storia del suo ritorno, quando nessuno lo aveva riconosciuto, nessuno tranne la sua amata principessa...
Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quella carezza, mentre la mia mano correva a sfiorare la sua ed un vago sorriso sorse ad incresparmi le labbra...
“Sapevo che mi avresti ritrovata...” sussurrai, inclinando appena il viso e baciando il palmo di quella mano “Lo sapevo! Oh, Guisgard... Guisgard, perdonami per essere fuggita... ero così spaventata... e poi ero preoccupata per te, preoccupata che ti prendessero...”

Parsifal25 15-05-2012 11.54.56

Osservavo il gessetto.....pensavo che sarebbe stato qualcosa di maggiore entità...e invece....sospiraì.....però,anche l'oggetto più piccolo nasconde in sè un grande valore.

Il gessetto blu, sicuramente serviva a farci ritrovare la strada.....il gioco era fatto, ma chi ci assicurava che non sarebbe stato clonato il segno che avremo posto?

La migliore soluzione era quella di testarlo e proteggerlo con qualche sigillo di Lilith. Il linguaggio che avreì adoperato sarebbe stato quello del mio ordine.

Nel frattempo, i latrati si facevano sempre più intensi,non mi lasciaì intimidire....finchè udì una voce che mi chiamava era il Maestro Redentos, ma cosa ci faceva qui? Sicuramente era un inganno poichè una volta che si entra altri non possono entrare in quanto la porta veniva chiusa dai custodi della Prova.

Guardaì Lilith e vidi che anche lei aveva sentito qualcosa, dovevo osservarla evitando che potesse cadere in trappola, la strinsi a me dicendole: "non lasciarti ingannare, questo è solo l'inizio di ciò che ci attende".

elisabeth 15-05-2012 18.16.15

Ascoltai la conversazione tra Reas ed il monaco.....le mie mani erano ancora chiuse in quelle di Reas quando il monaco mi chiamo' parte in causa........la parabola dei talenti....." Avete ragione padre, conosco molto bene questa parabola......Dio ci ha donato la vita, con tutti i suoi doni...ed ognuno di noi deve riuscire a far fruttare ogni cosa, sapendo che nulla ci appartiene, e quel momento sara' il momento del giudizio, ad ognuno di noi verra' chiesto cosa abbiamo fatto di io' che ci e' stato concesso......ho parlato molte volte a Reas, di come bisogna donare Amore a prescindere......e la Lacrima di Cristo sta venedo a chiedere cosa abbiamo fatto di cio' che ci e' stato affidato....."....Guardai Reas negli occhi..lui sapeva di che parlavo...........e strinsi le sue mani tra le mie

Lilith 15-05-2012 19.58.16

Quando udii quella voce, un improvviso e tremendo dolore mi avvolse e mi face barcollare. Quando Parsifal mi disse che tutto ciò era solo un'illusione, mi sentii rassicurata, ma il dolore continuò ad affliggermi.

Cercai di pensare ad altro; presi in mano il gessetto e mi concentrai su di esso, in modo che vi si potesse trasferire parte della mia energia. Non si trattava di un incantesimo, ma di una metodo utilizzato da generazioni tra i druidi per poter dare parte della propria "energia vitale" ad un oggetto, solitamente a pietre, ruscelli e piante. Mi sentii debole per qualche secondo e fui costretta a sedermi per terra. Quando recuperai le forze porsi il gessetto a Parsifal: "è il vostro turno" gli dissi, sorridendo.

Parsifal25 16-05-2012 00.13.17

Il volto di Lilith era cupo, quando udì la "falsa" voce del capo anziano....la prova.... era cominciata.

Ero preoccupato per lei, ma fortunatamente si riprese.

Poco dopo prese fra le mani il gessetto ed applicò l'incantamento....non conoscevo la pratica utilizzata ma il modo in cui Lilith lo eseguiva mi catturò e le dissi:" straordinaria......spero che un giorno potrò conoscere la vostra gente ed imparare qualcosa di nuovo......posso fermarmi da voi" dissi sorridendo.

Terminato il rito, vidi che Lilith era impallidita.....aveva perso energie...... la adagiaì sul pavimento e inginocchiandomi innanzi a lei presi il gessetto.....per un attimo incrociammo gli sguardi ed una strana sensazione mi percorse, nella mia mente venne a focalizzarsi un flash-back ma non riuscì a recepire. Ero leggermente frastornato, ma udendo la sua voce e guardando il suo riso, tornaì in me.

Con fare delicato mi disse che era il mio turno, le risposi sorridendo: "per servirla damigella". Impressi il primo simbolo: "B".

Il resto sarebbe venuto da se..... di cosa dovevamo fidarci.....delle nostre orecchie o del cuore?

Guisgard 16-05-2012 00.15.30

Tieste e Polidor si scambiarono rapide ed incerte occhiate.
“Già, un bel dilemma...” mormorò Alberico “... cosa fare? Tirarlo fuori e salvarlo da morte certa, oppure lasciarlo morire per poi tirarlo su e scoprire la verità? Se si rivelerà un brigante o, peggio, un demonio, allora sarà stata fatta cosa buona... ma se invece si tratterà di un povero sventurato, beh, sarà stato un gran peccato...”

Guisgard 16-05-2012 00.23.55

Parsifal e Lilith, scoperto il contenuto dello scrigno, erano pronti per la prova.
Parsifal aveva scritto col gessetto una lettera per lui familiare ed importante.
“Cavaliere...” disse all'improvviso una voce nata in seno a quel labirinto e che sembrava la fusione di tante altre, maschili e femminili, fanciullesche ed adulte “... la prova ti sta aspettando... avanti, segui la mia voce e raggiungi il tuo destino insieme alla tua compagna... ma attenti a non smarrire la strada per tornare indietro, o resterete imprigionati qui per sempre...”

Guisgard 16-05-2012 00.35.41

“Non conoscevo questa storia...” mormorò Barius “... in verità non conosco quasi nessuna storia... la mia vita è stata sempre segnata dal lavoro, sin da piccolo... per questo scendo tra le pietre di questa montagna, con la speranza di trovare uno degli antichi corredi che i Sanniti donavano ai loro morti...” tossì “... siete una brava ragazza, lady Altea... si, quando uscirò da qui, chiederò a Renya dei suoi desideri...”
Ad un tratto si udì un altro scricchiolio.
“Avete udito?” Fece Barius. “Io... io non ho mai creduto alle leggende dei Sanniti... ma ora, talvolta, mi sembra quasi di udire la montagna muoversi... ho... ho paura, lady Altea....”
In quel momento si sentirono dei passi.
Poi due figure raggiunsero Altea.
“Vedo che avete fatto la conoscenza del nostro buon Barius!” Disse Fyellon ad Altea.
Col cavaliere era giunto anche un uomo di mezza età.
Era il sedicente medico del posto.
“Sir Fyellon!” Esclamò Barius nell'udire quella voce amica. “Siete tornato!”
“Certo, amico mio!” Sorridendo il cavaliere ed affacciandosi nella crepa. “Avete visto che dama affascinante è giunta a farvi compagnia?”
“Lady Altea è molto generosa.” Annuendo Barius.
“Qui abbiamo anche messer Archan...” disse Fyellon “... ora si accerterà circa le vostre condizioni...”
Fyellon allora si spostò e permise ad Archan di dare un'occhiata a Barius ed al suo stato di salute.
“Avete fatto bene a venire qui.” Fyellon rivolgendosi ad Altea. “L'avete tirato su di morale.”
Dopo un po', Archan tornò verso Fyellon ed Altea.
“Ora torniamo alla locanda...” disse Fyellon ad alta voce, per farsi udire da Barius “... tornerò più tardi, amico mio.”
“Quando mi tirerete fuori?” Tossendo il prigioniero della montagna.
“Presto, non temete.” Rispose Fyellon. “Sono certo che i minatori saranno già giunti alla locanda.”
“Portereste un messaggio a Renya?”
“Certo.”
“Ditele che...” tossì “... ditele che è tutto per me... che il mio amore per lei è come il primo giorno...”
“Sarà fatto, amico mio.” Sorridendo Fyellon.
Fece poi cenno ad Altea di seguirli e lui ed il medico uscirono dalla cava.
“Allora, in che condizioni si trova?” Chiese Fyellon.
“Fortunatamente non ha niente di rotto.” Rispose Archan. “Ma quel posto è molto umido.”
“Quanto potrà resistere lì sotto?”
“Beh, è un ragazzo robusto...” fissandolo il medico “... in buona salute... inoltre è lucido... forse qualche giorno.”
“Dieci?”
“No, è troppo!” Scuotendo il capo Archan. “Occorre così tanto per tirarlo fuori?”
“Quanto allora?”
“Mah...” pensieroso il medico “... non è facile dirlo...”
“Otto giorni?”
“No, di meno...” disse il medico “... tre, quattro...”
“Avete detto che è di tempra forte.”
“Si, ma in quelle condizioni nessuno potrebbe resistere così a lungo.”
“Una settimana, cinque giorni?”
“Tenerlo così per cinque giorni è un rischio molto grosso...”
“Non avete qualche medicina o intruglio per aiutarlo?”
“Si, preparerò qualcosa...” annuendo il medico “... ma dobbiamo tirarlo fuori il prima possibile...”
Fyellon annuì e fece cenno di tornare alla locanda.

Parsifal25 16-05-2012 00.39.18

Ero sicuro che con questo codice crittografato ed eseguito con una piccola manovra meccanicamente evoluta, non avreì fallito poichè in sè vi era qualcosa di veramente "magico".....

Nuovamente la voce tornò, stavolta assumeva diversi toni ma bastava reperire il suono antecedente per non smarrirsi, poichè è il primo suono che veniva emesso, le altre erano una sua amplificazione.

Presi Lilith per mano e iniziammo il viaggio nell'oscurità....bisognava, fidarsi della voce.....scelsi il cunicolo centrale è siglaì il tutto con un nuovo sigillo: "una zeta speculare".....

Guisgard 16-05-2012 00.43.18

La fiamma continuava a contorcersi nel camino, sotto gli occhi inquieti del monaco.
Egli aveva udito le parole di Elisabeth, ma non rispose nulla.
“Sembra che siate molto informato sui fatti di Tylesia...” disse Reas “... siete un eremita? Un mistico?”
“Tylesia è nota in tutta la regione.” Rispose il monaco.
Ad un tratto si udirono dei passi.
“Padre...” entrando una donna con la sua bambina “... oh, perdonatemi... non immaginavo ci fossero ospiti...”
Il monaco si alzò in piedi.
“E' tardi” continuò la donna “e sarà meglio andare...”
“La sera è giunta da poco” fece il monaco “e c'è ancora tutta la notte... restate qui... domani ripartirete...”
“No, l'alba arriverà preso...” scuotendo il capo la donna “... meglio non rischiare...”
“Non voglio che usciate da sola con vostra figlia...” disse il monaco “... la notte è lunga e pericolosa...”
Reas allora si rivolse ad Elisabeth, parlandole ad un orecchio:
“Che strana conversazione... chi sarà quella donna?”

Guisgard 16-05-2012 00.52.32

Parsifal prese Lilith per mano.
Come un novello Erec, insieme alla sua Enide, il cavaliere era pronto per affrontare la prova che attendeva ormai da tempo.
Ora avrebbero finalmente scoperto il vero volto della terribile maledizione chiamata l'Avvilente Costumanza.
La voce continuò ad echeggiare nei meandri secolari e pietrificati di quel labirinto, seguita da velate risate e lontani lamenti di disperazione.
Come se i due giovani stessero discendendo l'Oltretomba, per raggiungere forse uno dei più profondi ed oscuri Gironi infernali.
Ad un tratto giunsero in un piccolo ed irregolare antro.
Ovunque erano sparse ossa mordicchiate e pezzi di lamiere insanguinate.
Di fronte a loro, avvolta da una spettrale penombra, era scavata nella nuda pietra una nicchia.
“Finalmente...” disse una voce di donna proveniente proprio dalla nicchia “... vi stavo aspettando...”

Altea 16-05-2012 00.59.05

Ascoltavo le paure di Barius...la Montagna tremava, ma io la vedevo statica.
Sentii dei rumori, sussultai e vidi arrivare Fyellon e il dottore..Fyellon era sarcastico, fece visitare il ragazzo dal dottore e con noncuranza mi disse di seguirlo alla locanda mentre conversava col dottore.
In quel momento lo odiai con tutta me stessa....indifferente e sicuro di se stesso come sempre.
E dove erano i minatori, i soccorritori, per quanto ancora il ragazzo doveva rimanere sotto quelle macerie? Non poteva farcela..non mangiava da giorni e l'aria era satura di polvere.
Mi voltai e con un gesto di stizza mi risedetti di nuovo..."Barius...grazie per le parole spese per me, voi non mi conoscete ma avete capito il mio animo, e io vi ho promesso che non vi lascerò solo...e ora Renya saprà che la state pensando..ma ditemi avete parlato del corredo funerario dei Sanniti? Di che si tratta...so che gli antichi usavano adornare le tombe dei defunti di ricchezze perchè vivessero bene anche nell'aldilà..perchè questa montagna si chiama dei Sette Spiriti?"

Guisgard 16-05-2012 01.21.48

Guisgard e Talia erano l'uno nelle braccia dell'altra.
La Luna lucente e incantata di Maddala, diffondendo argentati bagliori dalla finestra, li avvolgeva in un alone pallido e soffuso, nato dall'unione della luce coi sogni.
Per qualche istante non avvertirono nulla di ciò che li attorniava, come se quella viva felicità per essersi ritrovati li avesse isolati e resi estranei al mondo intero.
E si sfioravano, si accarezzavano come due ragazzini in preda a quella luminosa gioia che raggiunge i cuori dopo un grande spavento.
Lo spavento di essersi separati, di essersi smarriti l'uno per l'altra.
E in quel momento tutto sembrò svanire attorno a loro, tutto ciò che non riguardasse le loro anime.
Non pensarono più di essere fuggiaschi in una contrada sconosciuta, inseguiti da formidabili cavalieri e accusati di colpe e peccati gravissimi.
In quei tanto sospirati istanti, per loro, contava solo l'essersi ricongiunti.
Ad un tratto Guisgard strinse dolcemente ai fianchi di Talia la fascia che la ragazza aveva legato a Sheylon come segnale per lui.
“In Oriente” sussurrò “si crede che un filo eterno ed indissolubile leghi due persone e che queste, grazie ad esso, non possano mai smarrirsi o separarsi.” Accarezzò di nuovo il suo volto. “Quando ho visto Sheylon tornare da me senza di te, ho creduto di impazzire... fortuna che la nostra tigre non mi ha dato il tempo di realizzare altro...” sorrise “... vista la fretta che aveva di farsi seguire...” le sfiorò la mano con un bacio “... hai fatto bene a fuggire dalla grotta... li ho uditi quei cavalieri e non si fermeranno... ma io non permetterò che ti prendano... ti proteggerò perchè sei il mio bene più prezioso... perchè... io ti...”
In quel momento la porta si aprì ed alcune persone entrarono, restando poi stupiti di trovare Guisgard con Talia.
“Chi siete?” Domandò Margel. “Come siete entrato?”
“Lasciatela!” Intimò Fernand al cavaliere.
“Attento, Fernand!” Intimorita sua moglie. “E' armato!”
“Anche noi lo siamo!” Disse il locandiere, agitando il bastone che aveva in mano.
Guisgard allora portò la mano sull'elsa della sua spada.
http://www.mythfolklore.net/3043myth...errolflynn.jpg

cavaliere25 16-05-2012 09.48.25

se non lo tireremo fuori da qui dissi non lo potremo sapere mai dissi guardando gli altri forza tiriamolo fuori e sapremo chi è

Parsifal25 16-05-2012 11.31.43

Il cammino procedeva.Lilith era vicino a me, ero preoccupato per lei poichè aveva speso molte energie per l'incantamento e una particolare attenzione la focalizzaì sulla sua condizione fisica.

Nel viaggio verso il centro del labirinto, il sentiero percorso era stato disseminato di sigilli e segni Longiniu....sembrava di essere entrati nell'Oltretomba ove il buon Dante, nella sua vita ne aveva narrato la voce.

Era una sensazione piacevole ma nel contempo spaventosa in quanto una sola mossa sbagliata e saremo stati condannati....

Non temevo la morte perchè ogni giorno nel mio viaggio verso il "Graal", mi ha fatto da compagna.....mi ha minacciato,altre volte salvato e molte altre fusa con me nel donarla ad altri. Ora, il compito era diverso....non ero solo ma in due.....qualsiasi cosa succedesse, non la abbandonerò.

Infine, giungemmo in una sala gigante ove vi erano ossa e lamiere disseminate....forse era il luogo che cercavamo?....Volsi lo sguardo nell'area e ad un tratto incrociaì una sagoma avvolta nella penombra, accorgendosi di noi quella strana forma ci accolse dandoci il benvenuto..... chi era? Sarebbe stato il volto dell'Avvilente Costumanza?

Dovevamo solo attendere....rimasi concentrato, non estrassi l'arma....perchè una mossa spinta dalla paura avrebbe dato vita ad una lotta di cui non si sarebbe saputo l'esito.

Talia 16-05-2012 13.02.15

Quella gioia chiara, intensa, travolgente... quella gioia assoluta che fa battere forte il cuore e vorticare l’anima tanto da farle perdere i sensi... quella gioia pura che fa quasi mancare l’aria e cancella tutto ciò che non la riguarda...
Stretta fra le braccia di Guisgard, con gli occhi lucidi per quella gioia improvvisa, dimenticai tutto il resto... dimenticai i cavalieri, la fuga e Tessalonica, dimenticai la accuse e la pene promesse, dimenticai il paese, la taverna e quella festa che era sembrata essere la nostra sola salvezza possibile...
In quel momento, riuscivo solo a sorridere ed a ringraziare il cielo per averlo riportato da me.
Poi quelle sue parole... sospirai... ma prima che potessi dire o fare alcunché, udii quei rumori, la porta che si apriva e poi quelle voci...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46434)
In quel momento la porta si aprì ed alcune persone entrarono, restando poi stupiti di trovare Guisgard con Talia.
“Chi siete?” Domandò Margel. “Come siete entrato?”
“Lasciatela!” Intimò Fernand al cavaliere.
“Attento, Fernand!” Intimorita sua moglie. “E' armato!”
“Anche noi lo siamo!” Disse il locandiere, agitando il bastone che aveva in mano.
Guisgard allora portò la mano sull'elsa della sua spada.

“No!” dissi subito.
In fretta mi feci avanti ed allungai le braccia verso i nuovi venuti, in un gesto di pace...
“No, amici... aspettate! Siete in errore!”
Avevo colto, appena un istante prima, quel gesto istintivo di Guisgard, la sua mano che era corsa all’elsa della spada e l’aveva stretta... mi mossi lentamente, dunque, e presi quella mano tra le mie, allontanandola dalla spada... poi tornai a rivolgermi a Margel, Fernand e gli altri...
“E’ solo un equivoco, amici...” mormorai, con il sorriso che mi increspava le labbra “Vi avevo detto che mi avrebbe ritrovata, rammentate? Ebbene... lo ha già fatto! Vi presento Guisgard!”
Rimasi per un istante in silenzio, come a sondare le loro reazioni e l’effetto di quelle mie poche parole su di loro... ma non mi parve di cogliere eccessiva preoccupazione né ostilità, così strinsi di più la mano di Guisgard tra le mie e gli sorrisi...
“Queste persone mi hanno accolta qui al mio arrivo...” spiegai “Sono stati loro ad avvertirmi dell’arrivo in paese di certi cavalieri e si sono offerti di aiutarmi... sono amici!”

Guisgard 16-05-2012 16.46.10

Alberico restò in silenzio ad osservare Cavaliere25 e gli altri che si preparavano ad aiutare l'uomo nel pozzo.
“Ecco una corda...” disse Tieste “... era accanto al pozzo, legata ad un secchio... facciamola scendere fino sul fondo, affinchè l'uomo riesca a legarsela sui fianchi... poi lo tireremo su...”

Guisgard 16-05-2012 16.49.26

Ad un tratto, dalla penombra che avvolgeva la nicchia, due occhi si accesero e cominciarono a fissare Parsifal e Lilith.
“Vi stavo attendendo...” disse di nuovo quella voce di donna “... e so che anche voi mi stavate cercando...”
In quel momento un lamento echeggiò da molto lontano.
Forse dal ventre degli inferi.

Guisgard 16-05-2012 16.58.15

“I Sanniti...” disse a fatica Barius “... seppellivano qui i loro morti... ogni guerriero, ogni nobile ed ogni nobildonna venivano seppelliti col proprio corredo... questa montagna è disseminati di inestimabili tesori...” tossì “... io volevo trovarne uno... volevo farlo per Renya... per condurla via da qui... magari in una grande città... ed esaudire ogni suo desiderio...” tossì nuovamente “... i Sette Spiriti... sono guardiani che custodiscono questa montagna e vegliano sul sonno dei morti... ed io ho profanato questo luogo...”
In quel momento una mano sfiorò la spalla di Altea.
“Venite via, milady...” mormorò Fyellon “... star qui è inutile, oltre che pericoloso... c'è umidità, polvere ed oscurità... lasciamolo tranquillo... Barius ora riposerà... presto torneremo da lui...” sorrise “... venite, incontreremo i minatori e capiremo come tirarlo fuori da qui.”
“Fyellon...” con un gemito Barius “... ho paura della collera degli spiriti...”
“Barius...” disse il cavaliere “... dovete star tranquillo... non vi è alcuno spirito qui. Gli spiriti non esistono.”
“Allora...” tossendo Barius “... è Dio ad essere adirato con me...”
“Non esiste neanche Dio.” Fissandolo attraverso la fessura Fyellon. “Venite, Altea...” rivolgendosi poi alla dama.

Altea 16-05-2012 17.25.49

Ascoltavo Barius e pensavo quanto egli amasse Renya, tanto da rischiare la sua vita per poterle dare qualcosa in più..questo era vero amore. Ascoltai con attenzione la storia degli Spiriti, difensori dei defunti e del tesoro dei Sanniti.
"Messer Barius....ascoltando la vostra storia, sembra quasi che questi spiriti siano come i protettori delle antiche Piramidi d' Egitto..ma se loro ci stanno ascoltando o vedendo, capiranno che lo avete fatto solo per amore, non vi era brama di potere in voi e ne uscirete indenne".
Improvvisamente sentii un tocco sulla mia spalla, mi girai di scatto e vidi Fyellon, era venuto a riprendermi e ascoltavo i suoi discorsi con Barius, il quale era veramente preso dal panico, e Fyellon scettico come sempre ribatteva.
"Come?Ho sentito bene Fyellon? Non credete nemmeno in Dio? Non capisco, andammo via da Tylesia dove era vietato pregare e amare e voi volevate liberarla da queste assurde Leggi, e ora mi dite che per voi Dio non esiste? Non rivolgetemi più la parola, è da molto che vi vedo diverso...Dio esiste, e ora per Carità Cristiana andate subito a prendere dell'acqua e del cibo per questo ragazzo...i soccoritori? E cosa aspettano ad arrivare...io starò qui..finchè non arriveranno, a meno che voi...con la vostra invincibile armatura non mi aiuterete a portare fuori Barius da qui..ora"

elisabeth 16-05-2012 20.16.03

La Lacrima di Cristo.....il monaco ne sapeva tanto eppure non volle dire nulla....il vino gettato nel fuoco sembrava prendere vita, uno strano friccicorio...e un lieve profumo di uva invase quella piccola stanza....una donna, dai lineamenti delicati entro' nella stanza, il monaco non si scompose.....aveva fretta di partire, aveva fretta di non vedere spuntare l'alba, stringeva al seno il suo bambino.....Reas si avvicino'al mio orecchio...chi era quella donna..mi chiese, cosa potevo saperne, una madre che fuggiva, una donna disperata......solo un bimbo da salvare, ed il monaco ci consiglio' di riposare......" Forse padre, potremmo accompagnare noi la donna col suo bambino, farla andare di notte, se non si conosce la selva e' pericoloso......la sua paura non la tratterra' dal partire.....e' meglio starle accanto.......e se devo dirvi il vero...vorrei tanto sapere che sta succedendo..."......mi alzai ed andai verso la donna.....il bambino prese a succhiarsi il dito....aveva fame

Lilith 16-05-2012 22.00.29

Dopo che parsifal scrisse con il gessetto la lettera "B" continuammo a camminare, perchè udimmo una misteriosa voce. Giungemmo ad un'oscura nicchia, dalla quale proveniva una voce. Era una voce di donna, era molto tagliente e faceva trasparire la malvagità di chiunque stesse parlando. Doveva essere lei la "bestia". Udimmo grida infernali ed io mi avvicinai subito a Parsifal. Presi il suo braccio, come per proteggermi, e risposi a quella che pensavo fosse una donna: "Siamo qui..." mi schiarii la voce per non far trasparire la mia paura "...siamo qui per affrontare la prova."

Guisgard 17-05-2012 00.25.39

Fyellon guardò con stupore Altea.
“Non possiamo tirarlo fuori da qui ora.” Disse. “L'avete visto anche voi, no? La montagna trema ad ogni piccolo sussulto. E' troppo rischioso. Ed anche restare qui, per voi, è rischioso. Su, ora tornate con me alla locanda. Avete un messaggio da recapitare a Renya...” fissò con ancora più intensità Altea “... non sono cambiato, milady... il fatto che voglia battermi per Tylesia non muta nulla del mio essere... a Tylesia non si avversa la Fede religiosa, visto le grandi e sontuose cattedrali che sono state erette in quella città... è l'amore, la voglia di sognare e la speranza di essere felici che sono vietate... per questo voglio battermi, per difendere il diritto di quella gente a conoscere il vero senso della vita... ma prima dobbiamo salvare Barius... e dobbiamo farlo insieme. Dovete darmi il vostro aiuto, milady. Torniamo alla locanda... lì daremo conforto ai genitori di Barius, porteremo a Renya le parole di suo marito e organizzeremo con Gerprando e i minatori i soccorsi. Venite, vi prego...” e prese la mano della dama.

Guisgard 17-05-2012 01.08.05

A quelle parole di Elisabeth, la donna sbiancò.
“No...” disse, tradendo inquietudine “... no... vi ringrazio, milady... ma non credo sia il caso...”
“Invece credo che lo sia.” Alzandosi Reas ed avvicinandosi a lei ed alla sua bambina. “Uscire da sola con la vostra piccola è troppo pericoloso. A quest'ora la selva è dominio di belve feroci.”
La donna cercò lo sguardo del monaco, come a voler chiedere sostegno.
“Si, i nostri ospiti hanno ragione.” Disse il religioso. “Nessuno lascerà questo luogo stanotte. Domani ripartirete insieme alla vostra bambina.” Si voltò poi verso Elisabeth. “Cosa sta succedendo? Vi ho già detto... si sta combattendo una guerra... una guerra terribile...”

Il cancello era aperto ed Elisabeth poteva intravedere parte di ciò che custodiva.
Ad un tratto udì una dolce melodia e un attimo dopo vide Fin Roma fermo sull'ingresso.
In quel momento giunse la regina Destefya.
Fin Roma sorrise alla sovrana.
“Voglio entrare...” disse la regina “... ho bisogno del suo profumo, dei suoi colori...”
“Forse è tardi.”
“Voi mi avete insegnato che non è mai tardi, milord...” sussurrò Destefya.
“Presto arriveranno qui.” Disse Fin Roma.
“E cosa accadrà?”
“Lo porteranno via.” Rispose Fin Roma.
“E' tutto ciò che mi resta di lui!” In lacrima la regina. “E' irragionevole!”
“La Ragione è la mia più acerrima nemica.” Fissandola il menestrello.

Quella visione attraversò lo spirito di Elisabeth e si dissolse un attimo dopo.
“Venite, vi mostrerò la vostra stanza...” fece il monaco.
“Si, grazie.” Annuendo Reas.
“Seguitemi.” Disse loro il monaco, conducendoli poi in una piccola stanza.

Guisgard 17-05-2012 01.22.19

“La prova...” disse quella voce dopo aver udito le parole di Lilith “... affrontarla... perchè? Cosa vi ho fatto? Perchè giungete qui come miei nemici?” Velatamente sorrise. “Perchè costringermi ad affrontarvi? Devo dunque uccidervi come è accaduto con tutti gli altri?”
Nell'aria si udì un ringhio mostruoso e diabolico, seguito da urla strazianti.
“Ma io non sono vostra nemica...” continuò quella voce “... e non voglio battermi contro di voi...” rise in modo cupo “... si, non lo farò... prenderò solo uno di voi due...” ed i suoi occhi fissarono prima Parsifal e poi Lilith “... scegliete voi chi sarà a sacrificarsi... l'altro potrà andarsene via libero... cavaliere...” piantando il suo enigmatico sguardo in quello di Parsifal “... cavaliere... i tuoi simili sono campioni di alti valori... ti sacrificheresti per la tua amica? Fatti sbranare ed io lascerò libera la ragazza...”

Guisgard 17-05-2012 02.12.45

“Si, rammento” disse Margel fissando Talia “che attendevate qualcuno...” guardò poi Guisgard “... siete dunque voi, cavaliere...” sorrise.
Il vecchio locandiere abbassò allora il bastone ed anche Fernand rilassò il suo sguardo fino ad allora teso e nervoso.
Guisgard restò per qualche istante ancora all'erta, ma poi le parole di Talia lo tranquillizzarono pian piano.
“Chi siete, cavaliere?” Chiese Fernand.
“Mi chiamo Guisgard... e sono... sono il fratello di Talia...”
La moglie di Fernand e Margel allora si avvicinarono a Talia.
“Ora siete più serena, vero?” Domandò Margel.
“I cavalieri sono però ancora nel borgo.” Disse Fernand. “C'è poco da stare allegri, controlleranno ogni casa.”
“E noi ci nasconderemo alla festa.” Entrando Delucien. “Come deciso.”
“Ora però c'è anche sir Guisgard.” Disse la moglie di Fernand.
“Bisognerà sistemare un costume anche per lui.” Fece Margel.
“Non occorrerà molto tempo...” disse Delucien fissando Guisgard “... abbiamo più o meno la stessa corporatura e uno fatto per me andrà bene anche a lui.”
Margel annuì.
“Allora bisognerà solo scegliere i costumi per il ballo.” Mormorò la ragazza. “Se ricordo bene” rivolgendosi poi a Talia “mi avevate chiesto quelli di Lancillotto e Ginevra...”
Guisgard restò stupito.

I gerani screziavano il parapetto che correva al di qua delle mura di quel giardino, nel quale alti e robusti faggi, vivaci olmi e slanciati cipressi si ergevano al di sopra di tutto come possenti bastioni.
Il silenzio della sera, a tratti solo interrotto dal canto degli ultimi uccelli, avvolgeva e ricopriva ogni cosa, mentre le cime delle colline più lontane sembravano sconfinare, per via della foschia che calava, in un mondo ancestrale fatto di sogni e spiriti sconosciuti.
L'aria fresca pareva confondersi con i profumi e i suoni del grande palazzo, che poco a poco cominciava ad accendersi di candele e lampade di variegata fattura.
La corte era stata sistemata sotto un grosso padiglione variopinto e la musica dei menestrelli allietava l'atmosfera.
Alla festa erano presenti anche i due ospiti da poco giunti a Sygma: Guglielmo e Cristiano.
“E questo era l'aspetto di sir Lancillotto!” Esclamò il bardo, attorno al quale i presenti si erano raccolti per sentirlo recitare.
“Era questo dunque il volto del Primo Cavaliere di re Artù?” Domandò uno degli invitati.
Il bardo annuì e mostrò un lieve inchino.
“Ora però dovete narrarci della sua amata Ginevra!” Fece un altro dei presenti.
“Eh, miei signori...” scuotendo il capo il bardo “... il volto di Ginevra è ignoto ai più...”
“Come sarebbe?”
“Forse perchè ognuno può immaginarla bella come il proprio ideale di donna!” Disse un altro degli invitati.
Tutti applaudirono a quell'affermazione.
“Sciocchezze...” mormorò Cristiano sottovoce e fissando Guglielmo che gli era seduto accanto “... Ginevra è reale come lo siamo noi tutti qui presenti... e il suo volto è noto a chi conosce quelle storie...”
Guglielmo sorrise.
Ma la principessa Chymela, che era seduta poco distante, aveva udito le parole del forestiero venuto da Capomazda.
“Forse il nostro bardo ha ragione...” alzandosi in piedi la principessa “... sono leggende molto antiche e probabilmente il ricordo di quegli uomini e di quelle donne straordinarie si è perso nel tempo... eppure io credo che qualcuno possa conoscere quel volto... e mi piacerebbe molto... moltissimo, sentirlo descrivere...” e fissò, per un momento, Cristiano.

Talia, tra le voci di quelli che erano con lei e Guisgard nella stanza, per un breve istante aveva vissuto quella nuova visione.
“Venite con noi, milady...” avvicinandosi a lei Margel e prendendola sottobraccio “... proverete il costume che avete chiesto. Quello di Ginevra.” Si voltò poi verso Guisgard. “Messere, poi vi porterò il vostro... aspettate qui. Delucien e Fernand vi terranno compagnia."
E insieme alla moglie di Fernand, Margel condusse Talia in un'altra stanza per provare il costume di Ginevra.
Il locandiere, invece, scese al pianterreno per controllare la situazione.

Parsifal25 17-05-2012 02.23.09

Eravamo giunti al punto cruciale.....quella strana figura rappresentava l'Avvilente Costumanza.

Per tutto il viaggio Lilith rimase accanto a me, cercava ptotezione ed io ero ben felice di donarla poichè.....era divenuta una persona importante per me. Non avreì mai permesso di farle del male.....

Giunti innanzi alla belva, Lilith con flebile voce espose la motivazione per cui eravamo qui, per sfidarla.....la strana figura, rimase quasi dispiaciuta tanto che chiese il perchè di tale scelta.

"La risposta è semplice....."risposi." Per liberare le povere anime che hanno subito la tua sentenza. Non c'è bisogno che mi parliate della "loro scelta" ma solo nosto Iddio ha il diritto di giudicarci.....è non tu." Posi, Lilith dietro di me e dissi: "Avanti,quale è la tua richiesta."

La macabra figura ci osservò entrambe sorridendo, potevo immaginare quale fosse stata, difatti non tardò. Incrociò lo sguardo con il mio e sibilò: "perchè....non ti sacrifichi.....sei un cavaliere....se lo faraì lascerò la tua amica".

Non me lo feci ripetere due volte, strinsi la mia croce.....ed altro.....sorrisi a Lilith e mi diressi verso la bestia sorridendo.....

"E sia".

Altea 17-05-2012 09.15.34

Ascoltai le parole persuasorie di Fyellon...scossi il capo "Dove non vi è l'Amore non vi è nemmeno Dio...perchè tenete molto, invece, a difendere l'Amore..Fyellon? Vi ho visto discutere animatamente pure con quelle donne sulla sponda del fiume..il vostro cuore è legato a una gentil dama?"
Guardai Barius....chi aveva più bisogno di conforto? "Io rimango qua, Fyellon, ho promesso a Barius gli sarei stata vicina finchè non arrivassero i soccoritori, egli è in preda al panico...e io credo che qui ci sia qualcosa di misterioso.Andate voi a confortare i suoi genitori e ricordate che Barius chiese a voi di mandare quel messaggio a Renya", lasciai la mano che Fyellon mi stava afferrando.

cavaliere25 17-05-2012 10.22.29

tenetevi pronto signore la stiamo tirando fuori speriamo non sia uno sbaglio tirarlo fuori dissi guardando gli altri e mi misi in posizione per tirare la corda

Talia 17-05-2012 12.54.11

Quella visione, come un antico e dolce ricordo, scivolò tra i miei pensieri. Per qualche attimo rimasi a contemplarla... osservai gli occhi brillanti del sedicente Cristiano ed assaporai quella sorta di vaga eccitazione che si agitava nell’anima della principessa Chymela, quell’inspiegabile ed entusiastico sentimento che la pervadeva ogni volta che in qualche modo provocava e quasi sfidava quell’insolito personaggio proveniente da Capmazda. Cristiano, con tutte le sue conoscenze e quel modo di pensare che spesso la sorprendeva oltre l’immaginabile, esercitava su di lei un fascino assoluto... Chymela non aveva mai conosciuto nessuno come lui, mai nessuno l’aveva incuriosita a tal segno prima e mai per nessun altro aveva provato quell’insano desiderio di metterlo costantemente alla prova, di sollecitare la sua mente arguta, di offrirgli ogni occasione possibile perché lui potesse stupirla e stupirla ancora...
La voce di Margel mi portò, infine, via da quella visione... la mia mano strinse più forte quella di Guisgard ancora per un momento, poi la lasciò scivolare via quando le donne mi portarono nell’altra stanza...
Attraversammo il corridoio e varcammo una porta che la moglie di Fernand, udii, richiuse con cura dietro di noi...
“Siete davvero buoni...” mormorai, mentre Margel mi aiutava a togliermi quel vestito per poi poter indossare il costume da maschera “Mi avete offerto un riparo ed ora, addirittura, ci nasconderete. Sapete, però... correte dei seri rischi per far questo! Promettetemi soltanto, Margel, che starete attenti! Promettetemi che non sfiderete quei cavalieri per causa mia... non potrei mai perdonarmelo!”
Per qualche attimo vi fu il silenzio... quella visione continuava a vorticarmi in mente, quella e le mille altre che avevo avuto... ed allora un’idea improvvisa mi colse...
“Sapete, Margel...” iniziai quindi a dire, in tono ostentatamente leggero “Avevate ragione sul vostro Delucien: sembra davvero un brav’uomo!” esitai appena un istante, poi soggiunsi “Avete detto che ha avuto delle noie con qualcuno dei Taddei, i signori di Capomazda... non è vero? Sapete... noi veniamo da lontano ed abbiamo molto viaggiato, così non siamo molto informati di queste cose... perciò mi chiedevo... chi è il signore di Capomazda? Qual è il suo nome?”
Ancora una breve pausa poi, sforzandomi di mantenere un tono fortemente noncurante, soggiunsi: “Ora che ci penso... ho sentito parlare di uno di loro durante il viaggio... uno dei Taddei... Andros... mi pare! Lo conoscete?”

Guisgard 17-05-2012 16.14.57

Le ragazze abbigliavano Talia per il ballo.
“Non pensate a queste cose, milady...” disse Margel “... non vi scopriranno. Tutti indosseranno maschere e costumi e quei cavalieri non possono certo mettersi a perquisire tutti. Il ballo ha comunque funzioni anche religiose, essendo offerto a San Michele.”
“Dovete giungere davvero da molto lontano” fece la moglie di Fernand “se non conoscete i nobili Taddei, milady. Sono i signori assoluti di queste terre. Noi siamo un po' distanti da Capomazda, ma questo borgo vede spesso la presenza di membri della casa ducale grazie alla presenza della Cappella dell'Apparizione, dove è apparso San Michele e dove, secondo la leggenda, Ardea affrontò il cavaliere che l'aveva sfidato. E' un luogo di culto per il ducato. Quando all'Arciduca...”
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Vi occorre ancora tempo?” Domandò il vecchio locandiere. “Meglio avviarsi presto al ballo, così da potersi mischiare agli altri che vi parteciperanno. Andare da soli è rischioso.”
“Siamo pronte!” Esclamò Margel.
“Siete incantevole, milady!” Disse la moglie di Fernand a Talia. “Una perfetta Ginevra!”
E le due ragazze condussero Talia al piano di sotto.
Margel, poi, portò a Guisgard il costume di Lancillotto.
“Indossatelo.” Fece Delucien, fissando il cavaliere.
“E così” disse Fernand, mentre attendevano che Guisgard fosse pronto “siete fratello e sorella...”
“Già...” mormorò il cavaliere.
“Capisco...”
Guisgard lo fissò.
“Perdonatemi, era solo curiosità la mia.”
“Non preoccupatevi.” Disse Guisgard. “Comunque, volevo ringraziarvi per aver protetto Talia...”
“Ora sta a voi portarla in salvo.” Sorridendo Fernand. “E' una ragazza splendida... degna di un gran signore.”
Guisgard si voltò di scatto.
“Perdonatemi, non sono affari miei.” Disse Fernand.
“No, non preoccupatevi.”
“Ma da cosa fuggite?” Domandò Delucien.
“E' una storia lunga.”
“Forse è una fuga romantica?” Sorridendo Fernand.
“Cosa intendete?”
“Beh, magari lei è innamorata di qualcuno, forse un matrimonio avverso da qualche prepotente signorotto e voi volete condurla dal suo amato.”
“Ma cosa diavolo state dicendo?” Infastidito Guisgard.
“Non sapevo che tua moglie ti avesse reso così romantico, Fernand.” Disse Delucien.
“No, stavo solo scherzando...” mormorò Fernand “... vi chiedo scusa, sir Guisgard... non volevo mancarvi di rispetto... perdonatemi...”
“Non è accaduto nulla...” fece Guisgard “... io sono pronto...”
I tre allora raggiunsero la sala della locanda e vi trovarono Talia, Margel e la moglie di Fernand ad attenderli.

Guisgard 17-05-2012 16.26.00

“Non vi è alcuna dama nel mio cuore.” Disse Fyellon ad Altea. “Ma conosco il valore dell'amore. E non ci vedo alcun legame con tesi e ideali religiosi. Anzi, molte azioni della Chiesa di Dio” con tono sarcastico “mi fanno pensare a tutto, tranne che all'amore. E sia... volete restare qui con Barius? Però promettetemi di stare attenta. Io tornerò il prima possibile.” E tornò alla locanda.
“Grazie di essere rimasta...” mormorò Barius “... grazie, lady Altea... sir Fyellon è davvero una persona speciale... un angelo e ringrazio il Cielo che sia corso in mio aiuto...”

Altea 17-05-2012 16.34.28

Ascoltavo Fyellon e alzai le spalle senza rispondere, non vi era più nulla che mi legava a Fyellon, nemmeno amicizia, era sempre pronto a riprendermi e non mi dava attenzione..ancor peggio fu quando mi lasciò sola con Barius in quella grotta, da un cavaliere...cresciuto da un grande maestro..mi sarei aspettato un gesto d'onore verso una dama ovvero sostenerla nel suo intento, e soprattutto sostenere una persona in pericolo come Barius.
"Un angelo?" risposi a Barius "se egli è un Angelo, io allora sono la Regina degli Angeli, infatti stiamo vedendo che sono rimasta io a sostenervi e farvi resistere per uscire da qui".
Il caldo stava diventando insopportabile e iniziava a girarmi la testa, ma facevo leva su me stessa per non addormentarmi, chiusi solo per un attimo gli occhi e sentii un leggero movimento proveniente dalla montagna.

Guisgard 17-05-2012 16.34.45

Cavaliere25 e gli altri, tirarono la corda all'uomo nel pozzo e poi cominciarono a tirarlo su.
Poco dopo, uscì da lì un uomo di grande corporatura, con i capelli lunghi e la barba folta.
Aveva il viso stravolto e gli occhi rossi come se stessero per esplodere.
“Come vi sentite?” Domandò Tieste.
“Io?” Fissandolo l'uomo. “Io sto bene ora... i miei problemi sono finiti... adesso cominciano i vostri...” e un ghigno sorse sul suo volto.

Guisgard 17-05-2012 16.42.19

In quel momento Lilith udì una voce nascere dentro di sé.
Una voce che sussurrò:

“Attenta, la belva mente, inganna, tradisce!
Non fidarti o in quel labirinto tutto perisce!”

Quella voce era stata udita solo da lei.

Talia 17-05-2012 16.56.52

Aiutata da Margel e dalla moglie di Fernand, indossai l’abito che mi era stato preparato... era di una stoffa morbida e fluente, impreziosita da inserti più lisci e da sottili ricami...
Sistemarono il mio abito ed i miei capelli, ed intanto parlavamo... per un attimo credetti davvero che il mio tentativo fosse andato a buon fine... parlarono dei Taddei e stavamo proprio per nominare l’Arciduca, quando qualcuno bussò alla porta.
Le due donne si interruppero, quindi, e poi subito, sollecitate dal locandiere, scendemmo di sotto... ne rimasi fortemente delusa, invero, ma decisi di non insistere subito per evitare che si insospettissero...
E così, guidata da loro, scesi le scale e raggiunsi la sala della taverna... qualche istante dopo sentii arrivare anche Guisgard e gli altri.

cavaliere25 17-05-2012 17.31.46

accidenti siamo un altra volta nei guai dissi gridando piu fai del bene e piu ti ritrovi ogni volta nei guai noi vi abbiamo tirato fuori signore perchè volete farci del male non vi abbiamo fatto nulla non cerchiamo guai e cercai di capire che uomo fosse e se potevo distorcere i suoi pensieri da farci del male

Guisgard 17-05-2012 18.01.34

Guisgard guardò Talia con quel costume di Ginevra.
Era bellissima, come sempre, ma quel vestito la rendeva speciale.
Talia stava lì, davanti a lui, con le sue proporzioni delicate e i modi aggraziati e gentili.
La carnagione deliziosamente chiara ben si legava ai lineamenti morbidi ed alla luminosità che il suo viso emanava quasi in modo naturale.
E poi quei suoi occhi screziati d'ambra e incastonati in uno sguardo dalle fattezze nobili e perfette, sembravano racchiudere immagini di radiosa bellezza e guardandoli si stentava a credere che in essi non dimorasse più la luce del giorno.
Quel vestito sembrava fatto apposta per avvolgere le sue forme e la sua persona.
Una luce quasi mistica si era accesa da quando l'aveva indossato, come un antico incantesimo finalmente rotto.

“Ginevra ha i capelli di un chiarore indefinito, come la notte attraversata dalla luminosità delle stelle e intrecciandoli è possibile comporre un canto capace di addolcire l'attesa per l'alba...” cominciò a dire Cristiano, senza alzare mai lo sguardo dal volto di Chymela “... i suoi occhi risplendono come i sogni che si fanno per la prima volta in giovinezza... Ginevra ha i capelli dorati come un filone di verginale doratura scoperto nel ventre di una miniera abbandonata e nei suoi occhi è possibile accogliere i sogni del Primo Cavaliere... Ginevra ha i capelli come solo la vera passione sa essere, quella che trasporta, che travolge, che infiamma e rende vivi ed i suoi occhi sono vasti come l'orizzonte dove lo sguardo non può più giungere, ma solo il cuore per immaginare e sognare... Ginevra hai capelli come i riflessi caduti ed ammansiti del Sole nascente sulle acque di un mare sconosciuto e sotto le quali risplende un tesoro dimenticato, mentre i suoi occhi hanno lo stesso colore della dolce corrente di un rivo al mattino che, scorrendo, accarezza e rifinisce pietre dalle variegate colorazioni. Madonna Ginevra ha mille volti e mille colori, mille forme e mille profumi, mille sapori e mille sospiri... madonna Ginevra ha un solo volto, un volto che mi è apparso in sogno e che custodisco da sempre in fondo al cuore... un volto che mi appare ora per la prima volta...” e Cristiano sorrise a Chymela, perdendosi nei suoi occhi e vedendo, lui solo, ciò che vide Lancillotto il giorno di San Giovanni.

“Sei bellissima, gioia...” avvicinandosi lui a lei “... bellissima...” sfiorò le sue mani e sorrise “... siamo pronti, amici...”
Quella visione era svanita, così, come era arrivata nel cuore di Talia.
“Bene!” Disse Fernand. “Siamo trasformati tutti, per magia, in eroi ed eroine! Io sono Erec e ho la mia bella Enide! Abbiamo poi Rolando e Alda!” Facendo segno a Delucien e Margel. “E, infine, Lancillotto e Ginevra!”
“Camminiamo sempre uniti.” Si raccomandò Delucien.
E si diressero tutti verso la festa.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 05.28.44.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License