Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 19-09-2018 00.13.11

Era Arcibald.
Risi alla domanda e lo abbracciai, facendolo poi entrare.
"Eh, il sangue e i vezzi sono ciò che ci mantiene in vita, come diceva Alfred" ridendo.
"Sono davvero contenta che tu sia tornato a trovarci!" con tono affettuoso.

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Destresya 19-09-2018 00.14.18

Non capivo più niente.
Quelle dita mi facevano impazzire, gemere, godere.
Quelle dita che si infilavano ovunque, che si insinuavano in ogni anfratto, che si muovevano come impazzite, folli di desiderio e di lussuria, abile strumento di tortura e di estasi.
Le sentii entrare in me, violare il mio corpo, godere del mio sesso.
Ero fuori di me.
Sentivo l'incantesimo fare effetto, sentivo tutti i miei sensi tendersi e fondersi con quelli della cavalla da domare, da cavalcare, da stremare sulle vie aspre e selvagge di una cavalcata senza fine.
Quelle dita mi facevano morire, impazzire, più affondavano in me e più gridavo, gemevo e godevo in modo incontrollato.
Potevo sentire le nocche contro il mio sesso, forti e sicure, le sentivo affondare, piegarsi a uncino, rigirarsi e più lo facevano più la sensazione diventava forte e potente, quasi insopportabile.
Non potevo parlare, ma anche volendo, non ne sarei stata in grado, persa com'ero in quell'estasi unica, mistica, quasi folle.
Sì, folle, perchè nessuno mai mi aveva toccato in quel modo.
Nemmeno nelle lunghe ore in cui ero io a prendermi cura di me stessa, nemmeno allora avevo mai goduto in quel modo.
Lui era come giunto per sconvolgermi, per farmi impazzire, per farmi godere.
E io godevo, in un modo incontrollato, folle.
Sentivo quelle mani in me e diventavano tutto il mio mondo.
Avrei voluto non finisse mai e nello stesso tempo avrei voluto urlare basta, che non ne potevo più che era un piacere troppo forte e intenso per me, che io non ero che una semplice donna e non potevo sopportare un'estasi così grande, così folle, così meravigliosa.
Ma volevo di più, volevo tutto, volevo ancora di più.
Così mi voltai, mossi la testa per cercare il suo volto.
Volevo vedere, volevo capire.
Non mi bastava godere, volevo farlo guardandolo negli occhi, volevo farlo all'unisono con lui, volevo farlo vedendo i suoi occhi.
Li cercai, disperatamente, folle di quel piacere sconfinato.
Perchè volevo lui, sopra ogni altra cosa al mondo.
E non solo una parte di lui.
Volevo tutto.
Tutto.
Non mi sarei accontentata che di tutto.
Di essere il suo unico pensiero, di prevaricare tutto e tutti nel suo tempo, nel suo cuore, nei movimenti del suo sesso, nella sua anima.
Tutto.
Tutto volevo di lui.
Tutto avrei avuto.
Perchè era mio, come io ero sua.

Guisgard 19-09-2018 00.15.41

Arcibald sorrise ed entrò in casa.
“Allora, dimmi...” a Gwen “... come va il vostro soggiorno in questa nuova dimora? Ho sentito che in città stanno dando la caccia ad un lupo, dopo che un cadavere è sparito dall'obitorio... e poi ho saputo del suicidio della ragazza...”

Lady Gwen 19-09-2018 00.20.32

"Beh, non male... Tranne il fatto che mi sento fuori posto e vorrei essere nel bosco, libera di agire come vorrei... Ma per il resto non mi lamento" annuii.
"Non so se suicidio possa essere il termine giusto... Insomma, chi si suicida buttandosi dalle scale? E poi la storia del lupo che non una il cadavere dall'obitorio..." scuotendo la testa "Mi sento come se ti va i qui sapessero, ma inventassero storie quasi credibili per tenere buona la gente."

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Guisgard 19-09-2018 00.29.30

“Beh, tutti questi sospetti dovrebbero avere almeno delle plausibili spiegazioni.” Disse Arcibald a Gwen. “Tu ne hai?” Fissandola vagamente divertito. “Dov'è il tuo bel marito?” Chiese poi.

Lady Gwen 19-09-2018 00.32.40

Sospirai.
"Non ne ho, ma è assurdo che un animale rubi un cadavere da un obitorio!" esclamai.
"Sta chiedendo ai signori di sopra di prestargli il necessario per dipingere, visto che non abbiamo nulla qui" dissi, rispondendo alla sua domanda.

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Guisgard 19-09-2018 01.03.44

"Invece è molto comune." Disse Arcibald a Gwen. "Ci sono molti animali che vanno a caccia di cadaveri per cibarsi, dato che la loro stazza non permette di attaccare prede troppo grosse se ancora in vita. Io credo che in questa città ci sia molta superstizione." Sorridendo.

Lady Gwen 19-09-2018 01.07.13

"Sarà, ma non mi convince..." dissi, mentre riempivo di sangue due bicchieri.
"La superstizione è ovunque, ecco perché siamo qui e non nel bosco..." porgendogli un calice "Ne convieni?"

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Guisgard 19-09-2018 01.15.26

"Già." Annuì sorridendo Arcibald a Gwen, per poi prendere il bicchiere e bere.
Poco dopo tornò Elv.
Aveva con sè un paio di tele e dei colori con qualche pennello.
"Ehilà, il nostro artista." Salutandolo Arcibald.
Elv rispose con un sorriso.
Era entusiasta oltre modo.

Lady Gwen 19-09-2018 01.20.22

Annuii anche io, prendendo un sorso.
Un attimo dopo tornò Elv, tutto felice ed entusiasta per ciò che aveva sottobraccio.
"Mentirei se non dicessi che non ti ho mai visto così felice" guardando rapita quella nuova luce che gli animava lo sguardo e sorridendo.
Mi piaceva questa sua nuova veste e non vedevo l'ora di esplorarla ancora più a fondo.

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