Tornammo sul ponte e raggiungemmo finalmente il Nord.
Sorrisi.
Era come lo ricordavo: verde, immenso, incontaminato e selvaggio.
Diverse culture si intrecciavano, creando un arcobaleno di lingue, costumi e tradizioni.
Poi, Cq mi porto` la tisana, calda, speziata e avvolgente e Icarius si congedo`, lascciandomi sola ad osservare lo spettacolo sottostante.

La nave era in movimento, presi il corridoio e lasciai che mi conducesse al ponte.

L'aria era fresca ma piacevole, finalmente la nebbia era solo che un ricordo.

- Salve- dissi avvicinandomi a Gwen,- come state?-

Guardai poi Cq.

- Sapete dove siamo diretti ora?- volevo capire la prossima meta di quel viaggio infinito.

- Perdonatemi cercavo Icarius... Lo avete visto?- chiesi infine.

Gwen assaporò la dolce tisana e poco dopo arrivò Dacey.
“So che siamo diretti verso Amoros, milady.” Disse Cq alla ragazza. “Immagino faremo scalo lì per provviste e merci. Almeno questa credo sia l'intenzione del signor Icarius.”
Poi arrivò anche Clio e fu in quel momento che Rancesco suonò la campanella che indicava l'ora della cena.
“Seguitemi, prego, signore.” Cq alle tre ragazze, per poi condurle nella sala mensa, dove a breve sarebbe stata servita la cena.
Pian piano i vari membri dell'equipaggio occuparono i vari posti attorno alla lunga tavola imbandita, fino a quando, per ultimo, anche Icarius fece il suo ingresso.

"Dace" dissi sorridendole "Salute a voi. Siamo diretti ad Amoros. Icarius era qui, poco fa, ma non so di preciso dove sia andato" rispondendole.
Poi assunse un'espressione mesta.
"Diciamo che sono stata meglio" con un piccolo sorriso.
Poi raggiungemmo la mensa e arrivo` anche Clio.

Una volta giunta sul ponte, notai Gwen in compagnia di Dacey e Cq, così mi avvicinai.
"Buonasera a voi.." sorrisi alle due ragazze.
Poi però Rancesco suonò il campanello della cena, rispondendo alla mia implicita domanda sulla questione.
"Bene.." voltandomi verso Dacey e Gwen "Temevo di essermi persa la cena..".
Così mi incamminai con gli altri verso la sala mensa.
A poco a poco tutto l'equipaggio prese posto al tavolo, e infine giunse Icarius.
Alzai gli occhi su di lui e gli sorrisi.
In quel momento mi resi conto di non avere idea di quale fosse la nuova rotta.
Dovevo ricordarmi di chiederglielo non appena ce ne fosse stata occasione.

Sorrisi alle due donne.

Non avevo fame, per nulla ma dovevo sforzarmi.

Le seguii, cercando di avere un atteggiamento tranquillo e rilassato.

Presi posto appena prima che Icarius entrasse e rimasi a fissarlo pensando a come convincerlo a farmi tornare nella sua cabina.

"Salve Clio" con un sorriso alla ragazza. Mi piaceva che fossimo di nuovo riunite tutte e tre e mi piaceva il legame che si era creato fra noi.

Una volta a tavola cercai di svagarmi un po'. Avevo bisogno di compagnia e ridere anche solo per qualche momento.

Guardai Clio e Gwen.

- Ho saputo che siete tornati a terra... Trovato niente?-

Icarius giunse e poi prese posto.
La cena fu così servita.
“Poco fa ho bussato alla tua cabina, ma evidentemente eri già uscita.” Disse sottovoce a Clio. “Di cosa volevi parlarmi?”
Fu servito un antipasto di mare, con salsa agrodolce e verdure grigliate.
Poi arrosto di carne con contorni vari, accompagnati da pane bianco tostato e formaggio.
Vino bianco e rosso impreziosivano la tavola.
Infine frutta e dessert.
Il Taddeide si sincerò che la tisana prima e la cena ora avessero in qualche modo rasserenato Gwen, promettendole poi che avrebbero fatto di tutto per ritrovare Elv.
“E voi, milady...” lui a Dacey “... siete sola? Come mai? Vostro marito non ha fame?”
“Forse non gradisce la nostra compagnia.” Ridendo Pinto.
“Mai quanto noi che detestiamo la sua invece.” Mangiando Sammone.
Icarius li fissò senza dire nulla e loro compresero.
I due guardarono allora Dacey, scusandosi con un lieve cenno del capo.
“Perdonate, milady...” fece Pinto.
“Si, scusate...” mormorò Sammone.

Icarius si rivolse a me, facendomi sussultare. Lo guardai poi ascoltai alcune battute della sua ciurma.

E infine parlai.

- Mio marito sta riposando... Gli porterò del cibo più tardi...- quanto era difficile continuare a mentire.

- Non scusatevi, so perfettamente che tipo d'uomo é mio marito...- dissi ai due e istintivamente portai una mano sopra il braccio dove c'erano i lividi.