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A quella notizia balzai fuori dalla stanza.
Guardai Cq e ci mancò poco che lo sollevassi da terra e lo abbracciassi. Tornai quindi sul ponte per parlare finalmente con Dension. |
Capitolo V: La chiesa di San Michele e il poema interrotto
“Vi sono in cielo e in terra, Orazio, assai più cose di quante ne sogna la tua filosofia.” (William Shakespeare, Amleto) Il veicolo volante, avvistati i tre uomini, cominciò a scendere. Grazie alle sue caratteristiche lo Sparven infatti poteva atterrare in modo verticale, dunque senza problemi circa il tipo di territorio. E nel vederlo atterrare, i tre uomini restarono prima impressionati, poi cercarono addirittura di darsi alla fuga. “Fermi...” disse Icarius dall'interno del veicolo “... fermi, o apriremo il fuoco!” I tre si bloccarono all'istante. Così, il Taddeide, Clio e Gwen scesero dall'abitacolo e raggiunsero quegli uomini. “Non fateci del male!” Gridò uno di quelli. “Si, abbiate pietà!” Un altro. “State calmi.” A loro Icarius. “Vogliamo solo informazioni. Stiamo cercando un uomo... è anziano, ma ancora vigoroso e con abiti da marina. L'avete veduto?” I tre si scambiarono rapide occhiate. “Allora?” Alzando il tono della voce Icarius. “Ecco...” mormorò uno dei tre. “Si?” Guardandolo il Taddeide. “In verità si...” annuì l'uomo “... lo abbiamo visto... almeno somigliante a come lo avete descritto voi...” “Dove si trovava?” “Più giù...” rispose l'uomo “... dove il fiume devia ad Est... ma...” “Ma?” Ripetè Icarius. “Era...” “Parlate!” Seccato il Taddeide. “Era insieme ad un altro uomo...” fece l'uomo “... più giovane... dai capelli scuri ed armato... anch'egli con abiti da marina... i due sembravano conoscersi bene...” “Ed entrambi” intervenne un altro dei tre “erano presso una gigantesca nave nera, con un teschio a prua e che era appena scesa dal cielo...” A quelle parole Icarius si voltò verso Clio e Gwen. “Poi?” Tornando a rivolgersi ai tre. “Poi sono saliti sulla nave...” raccontò l'uomo “... e noi tre per paura siamo scappati... eravamo usciti nella campagna per cercare del cibo... ma la nave nera ci ha spaventati...” “E' guidata dal demonio!” Esclamò il terzo dei tre. Intanto, sulla Divina Misericordia, Dacey uscita sul ponte vide Palos con altri marinai fermi a fissare in basso dal parapetto. Una scialuppa infatti si stava avvicinando alla Divina Misericordia, dopo aver risalito il corso del fiume. Raggiunse lo scafo del vascello e fu issata a bordo. E da essa scese Dension. “Salute a tutti.” Disse lui con tono divertito. “Dove eravate finito?” Chiese Palos. “Avevo bisogno di raccogliere un po' le idee.” Rispose il contrabbandiere. “Lasciando la nave senza avvertire nessuno?” Fissandolo Palos. “Neanche vostra moglie?” “Sono forse prigioniero qui?” Seccato Dension. “Vostra moglie è stata molto in pena...” mormorò Palos “... sebbene solo il cielo sappia perchè.” “Non è affar vostro.” Replicò Dension. Ed in quel momento si accorse di Dacey poco distante da loro. https://iamyouasheisme.files.wordpre...pg?w=450&h=164 |
Scendemmo di quota, e riuscimmo a parlare con i tre uomini.
Sperai davvero potessero darci informazioni su Elv. E infatti, a quel titubante assentire, sorrisi a Gwen. Ma poi trasalii a quelle parole sulla nave. La nave nera di Maruania che avevamo seminato dopo Vacolis. Sapevo che non si era data per vinta. Che diavolo ci faceva Elv su quella nave? E con chi diavolo era? Il mio sguardo inquieto incontrò quello di Icarius. |
Scendemmo dallo Sparven e fermammo i tre uomini.
Ci dissero di aver visto un uomo corrispondente alla descrizione, in compagnia di un uomo che sembrava conoscere abbastanza bene e nei pressi di una nave nera con un teschio a prua. Icarius ci guardo` ed io impallidii. Non poteva essere... Che aveva a che fare lui con quella nave? |
Era divertito, come poteva esserlo dopo la nostra discussione.
Per un attimo mi sentii vacillare ma mi feci forza. -Dobbiamo parlare-gli dissi semplicemente guardandolo senza lasciar trasparire alcuna emozione. |
Le parole dei tre uomini lasciarono inquietudini, dubbi e preoccupazioni nell'animo di Icarius, di Clio e di Gwen.
“Signore...” disse uno dei tre “... ora possiamo andarcene?” “Si, andate...” annuì il Taddeide. “Guardatevi da quella nave nera, milord...” un altro dei tre “... cerca qualcosa, come un lupo affamato nel cuore della notte... lo guidano l'istinto, la fame e la malvagità... è un predatore e troverà la sua preda... quella nave è il diavolo...” E andarono via. “Sarà meglio tornare sulla Divina Misericordia...” Icarius alle due ragazze “... andiamo...” E poco dopo lo Sparven decollò. http://img3.wikia.nocookie.net/__cb2...an_Gunship.jpg |
Dension vide Dacey e si avvicinò alla ragazza, salutandola poi con un cenno del capo ed un sorriso.
“Si, anche io ho molto da raccontarti...” disse “... andiamo nella nostra cabina...” E raggiunsero il loro alloggio. In quel momento Dacey si accorse che il contrabbandiere aveva al polso un bracciale di metallo nero. Un bracciale che non aveva mai portato prima. |
I due uomini andarono via, raccomandandoci di stare alla larga dalla nave, ma noi sapevamo gia` a cosa andavamo incontro.
Poi salimmo sullo Sparven verso la Divina Misericordia, mentre io continuavo freneticamente a pensare a cosa ci facesse Elv su quella maledetta nave. |
Lo seguii con diffidenza, c'era qualcosa di strano in lui.
Una volta nella cabina mi sedetti senza distogliere lo sguardo dal suo bracciale. - Quello dove lo hai preso?- esordii con tono freddo. |
Lo Sparven rientrò nella Divina Misericordia ed Icarius, Gwen e Clio scesero dal veicolo.
“Allora...” disse Palos ad Icarius “... novità?” “Si...” annuì il Taddeide e raccontò tutto al suo compagno. “Chi era dunque l'altro uomo che Elv conosceva?” Stupito Palos. “Bella domanda...” mormorò Icarius “... restare qui ormeggiati è pericoloso... perchè non hai fatto decollare il vascello come ti avevo detto?” “Perchè abbiamo ripescato una scialuppa...” rispose Palos. “Una scialuppa?” Ripetè Icarius. “Si, con a bordo quel simpatico contrabbandiere...” “E dov'era andato?” Meravigliato il Taddeide. “Magari lo dirà a sua moglie...” fece Palos. “Decolliamo.” Ordinò Icarius. “Si, signore.” Annuì Palos. |
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