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Ascoltai le parole di Hordifren, un brivido freddo mi percorse la schiena...era proprio quello che vivevo in quelle visioni e già sapevo e lui mi dava conferma era tutto vero. Come era possibile...forse la pietra era un collegamento.."Dunque la vera padrona dell' Isola Perduta era la regina Sunassa, non il re..e chi era il capitano" chiesi interessata.
Mi chiedevo se quelle fossero solo visioni o tornavo ad un passato remoto, perchè il fatto era quella donna era identica a me..ci doveva essere un motivo per cui fossi tornata qui...e se fossi stata una reincarnazione? "Oh si" mi voltai verso Palos facendogli l' occhiolino d' intesa "Mi somiglia molto...ma forse è un caso...non siamo visionari no?". Guardando il dipinto però la vista si annebbiò ed entrai in quella dimensione ormai conosciuta. Uscii da Palazzo arrabbiata, non dovevo aspettarlo o mi sarei mortificata e battei le mani chiamando le ancelle che mi seguirono con olii e vari unguenti. Andammo al Laghetto del Loto Reale, solo la regina poteva averne accesso, nemmeno al re era pemesso entrare. Mi sporsi ed iniziai a spogliarmi ed udii un fruscio tra i bambù e canneti..."Sarà il vento..oggi vi è una brezza fresca" dissi alla mia ancella più fedele. Arrivarono le sacerdotesse per invocare i nostri Dei e per il rito purificatorio e darmi forza ed energia ma le scacciai innervosita ancora, esse scapparono per paura di una punizione severa. http://img07.deviantart.net/1c9b/i/2...da-d82b2vg.jpg |
Mi lasciai andare ad un lungo gemito a quelle sue parole.
"Credi che voglia fermarmi?" Mormorai, baciandolo "Ma non hai sentito?" Cercando il suo sguardo. Lo volevo, più di qualunque altra cosa. Ma se c'era una minaccia andava affrontata. Alla fine anche Icarius sentì i passi, si alzò e si rivestì, e io feci altrettanto. "Adesso chiunque entri da quella porta farà una brutta fine.." con un sorriso infastidito e poi un lungo sospiro. |
Quando Hiss finì di raccontarmi la sua storia, io gli raccontai la mia, dal risveglio a quel momento.
"Vedi, tesoro, quella donna sarà anche pazza, ma io ho visto quel quadro con i miei occhi, e ti posso assicurare che quell'uomo dipinto è identico a te... come può essere? Hai forse un fratello gemello?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen e gli altri suoi due compagni furono condotto attraverso un lungo corridoio di metallo, fino ad un'ascensore che li condusse ad un piano superiore.
Attraversarono un altro corridoio ed arrivarono infine davanti ad una porta di pesante acciaio. Il militare schiacciò un pulsante nel muro e la porta si sollevò all'istante. Entrarono così in una vasta sala piena di macchinari e strumentazioni molto sofisticate, con al centro un grosso timone. “Sembra di essere in un posto assurdo...” disse Daniel “... un incrocio tra un castello ed una nave...” |
Più camminavamo più ero perplessa, non capivo che tipo di posto fosse.
Entrammo in una specie di strana stanza, che improvvisamente si mosse, facendoci arrivare ad una specie di porta che si sollevò. Guardai Daniel stranita. Era tutto molto, molto strano. La stanza che raggiungengemmo alla fine aveva strani aggeggi e al centro c'era uno strano timone, molto diverso da quelli che si vedevano sulle navi. "È tutto così strano, qui..." Mormorai piano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le sacerdotesse scapparono via, impaurite dalla collera della regina, che poi si immerse nel suo bagno.
Poi di nuovo quel fruscio tra i canneti. “Si dice...” disse una voce tra le piante “... che vedere una dea nuda comporti come punizione la pazzia... o addirittura la morte...” il bel capitano uscì dalla vegetazione “... impazzire o morire per la mia ragione sarebbe onore grande per me...” avanzando sorridendo, mentre lei si lavava. Quella visione. Fu un attimo, eppure sembrò lunga un'ora. “No, davvero vi somiglia, dottoressa...” disse Palos ad Altea, fissando il ritratto della regina “... una somiglianza sorprendente direi...” |
Icarius annuì a Clio, mentre si rivestivano.
Quei passi però cessarono. “Senti...” disse lui a lei “... sono fuori... davanti alla porta... ma non entrano... chi può essere?” |
A quelle parole trasalii e mi immersi nell' acqua.
Lo guardai, quello sguardo e quei gesti solo noi potevamo capire. L' ancella mia fedele si allontanò .."Capitano, forse avete sbagliato strada, qui non si può stare". Presi un loto dal laghetto e lo diressi verso di lui...la sua vista e la sua sfrontatezza mi rasserenarono..era venuto a cercarmi rischiando.. Fu come se quel piccolo momento fosse durato per molto tempo, udii le frasi di Palos e lo appoggiai.."Effettivamente avete ragione...la Regina Sunassa mi assomiglia molto...ma sarà un caso vero professor Hordafren..ma diteci cosa successe poi a questa regina..e quel capitano, e il re..quale era il loro nome..si è capito nei geroglifici?". |
“Forse qui è un po' caldo in effetti...” disse Erien, per poi sorridere a Nyoko.
“No, non direi.” Fece Oltram. “Anzi, mi sembra sia una stanza fresca, no?” Erien rise piano. |
“No, nessun fratello gemello...” disse Hiss a Gaynor “... credo che questo dannato castello abbia molti segreti... e detto tra noi, non mi interessa scoprirli... l'unica cosa che mi interessa è andarmene quanto prima... con te...” cercò di muoversi “... dannazione, ho i muscoli indolenziti... quella dannata donna...” scuotendo la testa “... ora ho capito... il cibo che mi da... deve contenere una specie di droga che mi impedisce di alzarmi...”
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Evitai con tutte le mie forze di guardare Oltram. Erien rise e ció mi sconvolse il cuore. Probabilmente ero ancora rossa. "Allora... Dove sono finiti i nostri accompagnatori? Ci vuole ancora molto?" dissi cercando di cambiare discorso.
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Mi rivestii controvoglia, cercando di placare il fuoco che bruciava dentro di me.
Poi quella parole di Icarius, alle quali sospirai. "Non entrano perché non possono entrare..." mormorai, andando a riprendere Damasgrada e Tamasco che con mia somma gioia scoprii essersi sistemato da solo, probabilmente quando il Cuore aveva risanato le mie ferite. "O sono le ancelle che aspettano di portar via il cadavere..." pensai "Oppure...". Un profondo sospiro. "Oppure.... guai.." alzai le spalle "Ieri mi è stato rivelato che le sacerdotesse tramavano contro di me... una almeno, non vorrei che siano un po' invidiose.." sorridendo maliziosa. "Ad ogni modo.." sospirai "Scopriamolo..". Mi chiesi se avessi ancora il potere di aprire la porta, ma in realtà il potere del padrone del cuore sono molto più potenti di quelli della guardiana. Così, comandai alla porta di aprirsi, e questa, diligentemente, si aprì. Ma chiunque ci fosse aldilà, ero pronta ad accoglierlo. http://i64.tinypic.com/afczk9.jpg |
"Già, chissà quali e quanti scheletri nell'armadio avrà la signora..." risposi ad Hiss, accarezzandogli la fronte. "Ma se non puoi muoverti, come faremo ad andarcene da qui? Già prima mi ha detto che vuole io vada via domattina... ma io senza te non muoverò un passo. Oh, tesoro, cosa possiamo fare? Su, escogita un piano... I muscoli saranno anche intorpiditi, ma il cervello no..."
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“Benvenuti.” Disse ad un tratto una voce che li sovrastò. “Sono il comandante Prince...” un uomo robusto, dallo sguardo austero ed i capelli corti e brizzolati “... sono il capitano dell'Etimasia.”
“Etimasia?” Ripetè Selia, per poi guardare Gwen e Daniel. “Si, la nave su cui vi trovate ora.” Annuì Prince. “Voi invece chi siete?” |
“Il nome del re” disse Hordafren ad Altea “era Miellus e dominava quest'isola... il capitano ed amante della regina è un nome che ignoriamo... alcuni geroglifici scoperti non sono stati ancora decifrati... come mai tanto interesse?”
“Beh, mi sembra normale...” fece Palos “... è un'archeologa dopotutto...” “Già...” annuì con un sorriso Hordafren “... quest'isola, amici miei, è piena di misteri... di segreti... di miti...” |
Annuii alle parole di Palos sorridendo..."Infatti...vi stupite una archeologa non sia interessata...già avete ragione..sono solo miti" sospirando. Chissà se Hordafren mi avesse portata qui perchè invece aveva intuito vi era un nesso con me e la regina...iniziai a mangiare..."Ma parlavate di una missione...l' abbiamo dimenticata?" e pensando mi chiedevo sempre più come si chiamasse quel capitano.."A proposito, io ho la pietra della regina vero? Voi la collana, se sono solo miti potreste darmela no...è solo un pezzo di ferraglia per voi, professore" guardandolo in modo freddo.
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Sussultai quando sentii la voce di un uomo, che si presentò come il Capitano Prince, comandante della nave su cui eravamo, l'Etimasia.
Nave? Le ricordavo un po' diverse... Bella domanda, la sua. Presi un profondo respiro. "Siamo stati aiutati dai vostri soldati poiché uno dei nostri compagni è rimasto ferito e si trova in infermeria. In realtà, non abbiamo detto tutto, prima" ammisi "Ma il fatto è che non sappiamo di chi possiamo fidarci. Prima siamo stati trovati nei pressi di un grande lago" dissi e gli spiegai tutta la faccenda del mostro, sperando di fare la cosa giusta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“No, dovrebbero arrivare fra poco credo...” disse Oltram a Nyoko.
Ed infatti, in quello stesso momento, le porte della sala si aprirono ed entrarono il padrone ed il suo nano. “Rallegratevi, buoni amici!” Esclamò il padrone. “Tra non molto sfiderete Madre Natura, che nonostante la sua saggezza e la sua generosità, ha pensato bene di vietare all'uomo la conoscenza dei cieli, negandogli le ali. Ma io ho vinto questa contesa!” Ridendo. |
Ascoltai le parole poetiche di quel uomo. "Ho sempre sognato di volare..." dissi sorridendo appena. "Se non è un disturbo, vorrei che si partisse adesso... Abbiamo già perso molto tempo..." dissi portando le braccia ad incrociarsi sul mio petto.
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La porta si aprì e Clio, con le armi in pugno, vide sulla soglia la sacerdotessa Penelope.
Icarius, per prudenza, si era nascosto dietro il grosso spigolo della porta, con la sua spada pronta ad agire. “Salute a te, guardiana...” disse Penelope “... è durato più del solito il duello? Era uno sfidante valente dunque? L'hai comunque ucciso...” sorridendole. |
“Devo mangiare qualcosa di sano...” disse Hiss a Gaynor “... qualcosa che lavi via dal mio sangue la porcheria che quella donna mi ha dato... ascoltami... devi cercare di arrivare nelle cucine di questo luogo e prendere da mangiare e da bere... solo così potrò alzarmi da questo letto ed andarcene... ma devi essere prudente, chiaro?”
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Ascoltai la sacerdotessa con un sorrisetto divertito stampato sul volto.
Non poteva essere lì, la stanza del cuore le era preclusa. E una volta entrata avrebbe dovuto rendersi conto che il cuore non era più al suo posto. "Non sono più la guardiana del Cuore, Penelope.." dissi con voce solenne, senza abbassare le armi "La profezia si è compiuta..." continuai con sguardo serio "Ora sono io stessa la padrona del Cuore.." con sguardo fiero. A quelle parole, come per sottolinearle, invocai il potere del Cuore, che mi avvolse completamente. "Abbi cura delle giovani che hai al tuo servizio, istruiscile affinché siano pronte quando il Cuore tornerà.." solennemente "Io lascerò oggi stesso la torre.. Nulla accade se non piace al Cuore, dunque lì fuori ci sarà una missione che il Cuore ha in serbo per me, per noi..". Era inutile che mentissi, dato che la sacerdotessa sapeva benissimo cosa diceva la profezia. |
“Affatto, dottoressa...” disse Hordafren ad Altea, mentre i servitori aprivano i vassoi per la cena “... quella collana credo debba essere composta... dunque vi chiederò di darmi la vostra pietra... oh, assaggiate pure quel pesce che evapora sulla piastra... è una pietanza estremamente gustosa che gli orientali cucinano con alghe e riso nero... provatela...” ai suoi due ospiti.
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Guardai Palos e dissi a bassa voce..."Ora sono nei guai...quella è la regina di cui ti parlavo".
"Non ho fame" guardando il cibo visto la richiesta non mi fidavo.."Non vi darò mai la pietra, l' ha trovata mio padre e me l' ha donata con la promessa di non toglierla mai...è l' unica cosa mi rimane di lui...ma ora perchè vi interessa tanto...non è tutto un mito?" io ti proteggerò....Altea. Udii la voce della regina...uguale alla mia...avevo giurato doveva ammazzarmi prima e io sapevo usare le armi, lui no. |
Oberon si voltò.
“Dacey...” disse “... ho sbagliato ogni cosa... ogni calcolo... ho sbagliato tutto... i mostri non si fermano come pensavo... forse neanche è possibile farlo... forse solo un uomo può riuscirci e non sono io...” In quel momento l'orologio di Oberon che Dacey aveva in tasca, dopo averlo trovato nello studio di suo padre, cominciò a suonare. Oberon però non c'era più, svanito tra il via vai dei servi e dei soldati nel cortile.http://www.ianburton.com/sites/defau...et%20watch.jpg |
Ascoltai le parole di Hiss e annuii. "Ok, farò come dici... tu rimettiti giù e se torna quella pazza fai finta di dormire..." lo salutai con un bacio appassionato e uscii da quella stanza. Pian piano, furtivamente e con il cuore in gola, feci ritorno nella mia camera. Cercare da sola la cucina sarebbe stato troppo difficile, ma se fossi uscita dalla mia stanza facendo un po' di rumore e avessi incontrato qualcuno per avere un po' di cibo, allora sarebbe stato tutto più plausibile. Facendomi il segno della croce, aprii di nuovo la porta e la richiusi sbattendola. Cominciai a camminare a passo pesante verso il salone, l'unica stanza che in teoria avrei dovuto conoscere.
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Prince ascoltò Gwen e poi si avvicinò ai tre.
“Io ed il mio equipaggio” disse “siamo precipitati in queste lande sconosciute a causa di una tempesta magnetica... l'Etimasia ora è danneggiata ed inoltre ben due dei miei uomini sono dispersi... che luogo è mai questo? E da dove spuntano quei mostri giganteschi?” |
“Partiremo presto” disse il padrone a Nyoko “ma non prima di aver mangiato e riposato. Partire per un luogo conosciuto come il cielo in piena notte è quasi un suicidio. Dunque ceneremo, per poi dormire un po'. All'alba partiremo.”
“Immagino non si possa dire nulla noi, giusto?” Erien. “Esatto.” Poco dopo i l nano servì la cena. “Strani tipi questi...” Oltram a Nyoko sottovoce. |
"Siete in uno dei boschi di Retania. Francamente non ho idea da dove provengano. Quel mostro gigantesco, dopo essere uscito dal lago, è volato via senza degnarci nemmeno di uno sguardo. Sembrava sapesse dove andare, se capite cosa intendo."
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A quelle parole di Clio, Icarius si mostrò e la sacerdotessa li fissò impassibile.
“Attenta...” disse a Clio “... il mondo per te è sconosciuto, ignoto... la vita è diversa da come la immagini... quest'uomo...” guardando Icarius per un attimo “... sei certa ti vorrà con sé per sempre? E non ne vorrà un'altra domani, fra un mese o fra un anno?” |
“Quest'isola possiede come detto dei misteri” disse Hordafren “ed io voglio scoprirli... aiutatemi a farlo e sarete ricompensata... vi darò ciò che più desiderate...” ad Altea.
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Era buio fuori ed una fitta penombra dominava ovunque.
Gaynor si muoveva furtiva e timorosa in quel luogo, fino a quando udì dei passi dietro di lei. “Voi...” disse una delle ancelle “... che fate qui? Cosa cercate?” Fissandola con sospetto. |
"Ciò che più desidero addirittura...allora questa pietra vale molto...allora datemi la collana e io sola indosserò sia la collana e la pietra e vi aiuterò qui" poi guardai Palos..."Bene, parliamone...date la libertà a Palos allora...dopo...". Volevo andarmene pure io con lui ma sapevo lui non mi avrebbe dato la collana senza il suo controllo...e io non potevo perdere di sapere di più della regina e il capitano..."Pure io vorrei andarmene da qui con Palos, ma non voglio privarmi della collana e sono obbligata a rimanere qui" lo guardai freddamente e poi guardai Palos...se solo fossimo riusciti a scappare, dopo aver ottenuto la collana, ma forse era proprio qui che si compiva il tutto...prima non avevo avuto quelle visioni.
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Sospirai. Ancora rimandi... Di questo passo non saremmo mai arrivati.
"D'accordo. Se si tratta di un vostro desiderio, lo farò solo perché sono impossibilitata a camminare. Per quanto riguarda la cena accetterò volentieri." dissi avvertendo un certo languorino. Il nano ci servì la cena e Oltram mi si avvicinò per sussurrarmi qualcosa. "Parecchio anche..." dissi annuendo alla sua affermazione. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Mentre stavo camminando lungo il corridoio, sentii dei passi dietro di me. Mi voltai e vidi un'ancella.
"Oh, chiedo scusa... è che oggi ho mangiato solo frutta e mi è venuta una gran fame. Sarebbe possibile avere qualcosa da mangiare? Magari torno in camera mia e potete portarmelo lì..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Penelope sorrisi, e lanciai una breve occhiata ad Icarius, che aveva raggiunto il mio fianco.
"Sì, il mondo è per me sconosciuto..." annuii "Ma nemmeno tu puoi sapere com'è la vita là fuori.." sorridendo "Qualunque cosa accada, dimentichi che non sarò mai sola, il Cuore è parte di me ormai, egli mi guiderà in ogni mia scelta, dopotutto conosce il mio cuore meglio di qualunque altra cosa...". Mi voltai verso Icarius e gli sorrisi. "Quanto a lui.." tornando a guardare Penelope "Io posso anche sbagliarmi a credere che il suo Amore sia vero ed eterno... ma è stato il nostro Amore a far avverare la profezia, dunque non siamo noi soli a dire che è Vero Amore, ma bensì il Cuore..." tornando a sorridere ad Icarius "Dubiti forse del potere del Cuore, Penelope?" con sguardo torvo. |
" Va bene papà, può capire di sbagliare ma non dovevo andartene così... Troveremo un altro modo" tentai di rassicurarlo e di farlo calmare.
" Un uomo? E chi? " e subito pensai al Guardiano. Stavo cercando di ragionare sulle sue parole quando il suo orologio prese a suonare improvvisamente. " Hai sentito? Perché suona?" ma non appena alzai lo sguardo mio padre era scomparso. |
EPISODIO V: I cavalieri dormienti
“Un guerriero della luce è sempre impegnato. E' schiavo del suo sogno e libero nei propri passi.” (Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce) Prince ascoltò Gwen pensieroso. “Però voi” disse Selia “non ci avete detto da dove venite... immagino da un luogo lontano e molto diverso da qui, a giudicare dai vostri abiti e da questa strana nave...” “Da una terra chiamata Afragolignone.” Svelò Prince alla fata, mentre le strumentazioni di bordo elebarovano milioni di dati al secondo.https://cnet4.cbsistatic.com/img/Z2H...e-breaking.jpg |
Afragolignone...
Non molto difficile da pensare, ma impossibile da pronunciare, ed evitai accuratamente di farlo ad alta voce. Intanto quegli strani strumenti intorno a noi erano in febbricitante attività. "A cosa servono queste... Cose?" chiesi perplessa, indicando gli strumenti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hordafren rise, per poi sorseggiare del sake giapponese.
“Siete furba...” disse ad Altea “... ed anche generosa, visto chiedete la libertà per il maggiore Palos... peccato però che tale richiesta da parte vostra non può essere avanzata, visto che neanche voi godete della libertà... siete tutti miei ospiti... quanto alla collana... ne discuteremo...” battè le mani ed arrivò un servitore, al quale lo scienziato parlò ad un orecchio. |
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