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*Presto, troppo presto i Corvi raggiunsero la nave e iniziarono a spararci contro.
Il frastuono della battaglia mi corse impreparata, il caos nell'officina di mio padre era nulla al confronto. La gente intorno a me era atterrita, sussultava come topi in gabbia alla vista del gatto. Si erano tutti accucciati, uno a fianco all'altro, come a farsi forza grazie al contatto umano. Mi abbassai anche io ma senza perdere d'occhio i vari membri dell'equipaggio che ormai avevano ingaggiato battaglia. Subito i miei occhi individuarono il capitano, che con una sorta di crudele fierezza imbracciava il mitra contro gli assalitori. Il freddo metallo della pistola era l'unica cosa che mi faceva mantenere un certo controllo e nonostante avessi paura, finalmente lo ammettevo anche a me stessa, sentivo come la necessità di fare la mia parte. Mossi qualche passo parandomi davanti agli altri passeggeri, ergendomi come un esile scudo per proteggerli.* |
“Perchè” disse l'evaso ad Altea “devo farla pagare. Pagare caro a chi ha... ha fatto soffrire mia sorella... un vigliacco, un bugiardo, un uomo indegno di vivere... lei... lei si è innamorata e lui, dopo tante promesse... ha deciso di abbandonarla...”
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“Già...” disse Palos a Clio “... dire che hai meritato di scendere a terra...”
“Si, direi di si.” Annuì Rancesco. E poi piano annuirono tutti gli altri. Ma proprio in quel momento qualcuno salì sul ponte. “Dunque?” Fissandoli Icarius. “Avete deciso i volontari che verranno con me?” |
Elv e Gwen seguirono Tharos e raggiunsero la mensa di bordo.
Qui li attendeva Gurenbarba. “Avanti, piccioncini...” disse “... fatemi compagnia... detesto mangiare da solo... Tharos, porta pure in tavola.” Tharos cominciò a servire la cena, ma non vedendo il formaggio il capitano iniziò ad innervosirsi. “Dov'è il formaggio?” Chiese. “Siamo rimasti sprovvisti.” In rime Tharos. “Mi spiace se i piatti per questo son tristi.” Gurenbarba allora perse la calma e cominciò a picchiare il povero Tharos. |
"Grazie.." Sorrisi ai marinai.
Sembravano brave persone, e sperai vivamente di riuscire ad andare d'accordo con loro. Poi arrivò Icarius, chiedendo dei volontari. "Verrò io..." sorrisi. Non sapevo però chi sarebbe sceso con me. |
Dacey, in un'azione di sperata, cercò di ergersi a scudo umano per salvare gli altri, ma vedendola il capitano si lanciò su di lei e la spinse via.
“Tu” disse “devi essere pazza, ragazza!” Fissandola negli occhi. “Pazza davvero! Cosa credevi di fare? Hai la vocazione della martire?” Intanto i colpi dei Corvi sibilavano attorno a loro e qualcuno colpendo il battello fece più di un danno. “Cosa facciamo, capitano?” Chiese uno dei contrabbandieri. “Abbiamo una sola possibilità...” mormorò lui “... dobbiamo salire di quota... il più possibile...” “La pressione ci schiaccerà!” Fece il contrabbandiere. “Non possiamo alzarci troppo!” “Se non lo farà la pressione” replicò il capitano “allora lo faranno i Corvi. Loro non possono volare oltre una certa quota e salire è l'unica possibilità che abbiamo di toglierceli di dosso. Fate come vi ho detto!” “Si, capitano...” Il battello prese così a salire sempre più, inseguito dai Corvi che non cessavano di sparare. E all'improvviso tutto cominciò a tremare. Come se il battello si stesse sgretolando. http://static.giantbomb.com/uploads/...052551_ccs.jpg |
A quelle parole trasalii.."Pure a me è successo tutto questo..beh..proprio in questo castello..da chi fu il padrone di questo castello..ovvio io per lui ero la sua concubina..a me promesse non ne ha fatte..ma mi ha lasciato qui senza dirmi nulla..nemmeno una gentilezza..dimenticandomi...mi diceva lui non poteva o voleva innamorarsi e chi stava con lui doveva saperlo e farsene una ragione" Altea...dillo..ci pensi ancora..non so ma mai mi fece provare emozioni cosi forti..ma lui è lontano ormai e si è dimenticato di te.."Si chiamava Icarius" dissi distrattamente "Ma come si chiamava tua sorella..sta bene o a seguito di questo le è successo qualcosa?".
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*La reazione del capitano nei miei confronti mi parve esagerata e mi irritò non poco. Non sopportavo di essere trattata come una bambinetta sciocca.
La vita era la mia e se era mia intenzione usarla in questo modo ebbene lo avrei fatto, che gli piacesse o meno. Queste erano le parole che intendevo indirizzargli in tutta risposta ma venni interrotta da uno dei suoi sottoposti. Ero vicina a loro e così, nonostante il caos delle pallottole che fendevano l'aria, riuscii ad udire le loro parole. Guardai il capitano, aveva davvero intenzione di fare una manovra del genere? Rimanere schiacciati dal peso dell'atmosfera, non respirare più, questi furono i miei pensieri più immediati prima che la nave iniziasse a tremare, in un ruggito disperato, facendomi perdere l'equilibrio.* |
Arrivammo alla mensa e ci sedemmo insieme al capitano.
Subito Tharos inizio` a servire la cena. Quando Gurenbarba si accorse che mancava il formaggio, ando` su tutte le furie e inizio` ad inveire contro Tharos. Istintivamente pensai di intervenire, ma forse sarebbe stato controproducente, cosi` mi limitai a guardare di traverso Elv. Mi dispiaceva che il poveretto fosse penalizzato a causa nostra. |
Gurenbarba picchiò con rabbia Tharos, fino a quando Elv non decise di intervenire.
“Capitano...” disse “... non è il caso di farne un dramma e fracassare le ossa del povero Tharos. Se volete scenderò io a terra a procurare del formaggio.” E guardò poi Gwen. |
Icarius guardò Clio e sorrise.
“Non ti immaginavo fra i volontari...” disse alla ragazza “... anche se qualcosa mi diceva che ci avresti provato.” Ridendo piano. I marinai completarono la gara all'arma bianca e da essa uscì vincitore Palos, che così si unì a Clio e a Sammone per scendere a terra insieme ad Icarius. “Bene, prepariamoci dunque.” Fece questi. “Capo, porta con te anche Cq...” disse Pepino “... potrebbe esservi utile.” |
Sorrisi ad Icarius.
"Non ci ho solo provato.." divertita "Me lo sono guadagnato centrando la moneta..." strizzando l'occhio a Icarius. Poi decisero l'ultimo membro della piccola spedizione, e scendemmo a terra. |
Elv interveni` e io gli ressi il gioco.
"Si capitano, possiamo andare noi a prenderlo, che problema c'e`" sorridendo. |
Icarius, Clio, Sammone, Palos ed il piccolo droide Cq lasciarono la Divina Misericordia e col favore delle tenebre si incamminarono attraverso il porto di Nolhia.
“Hai in memoria le mappe del posto, Cq...” disse Icarius al droide “... indicaci dunque un posto sicuro per dormire, ma comunque ben frequentato in modo da poterci ricavare qualche prima informazione.” “Subito, signore.” Fece il robottino. Cominciò così a consultare le mappe in memoria. “Affermativo, signore.” Dopo qualche secondo. “Non distante da qui, alla periferia della città, vi è la locanda Il Germanico.” “Ottimo.” Annuì Icarius. “Facci strada.” Il gruppetto raggiunse così la locanda. Vi entrò e prese posto ad uno dei tavoli. Il luogo era ben frequentato. |
Mi guardavo intorno, curiosa e spaesata.
Quasi non avevo realizzato di essere davvero libera, libera dalla libertà di Maruania. Quante volte avevo pensato che sarebbe stato bello scappare, dimenticare la lotta e vivere lontano da tutti, dove le leggi non erano assurde come nella mia città. Quante volte ho pensato a quanto sarebbe stato facile. Ma naturalmente non avevo mai osato farlo, il mio posto era lì, per combatterla. E ora per seguire quella nave, che sapevo essere nemica di Maruania quanto me, avevo la possibilità di vedere posti nuovi ed incredibili. Entrammo in una locanda e prendemmo posto. Rammentai con un sorriso che dovevo prendere il dolce per Hold, sulla via del ritorno. |
Il battello saliva sempre più su.
I segnalatori di quota sembravano come impazziti ed a bordo tutto cominciò a tremare, come se la nave stesse per sbriciolarsi. La gente gridava, i membri dell'equipaggio tradivano timore, persino paura, mentre i Corvi non accennavano a terminare il loro inseguimento. “Oltre tremila piedi, capitano...” disse il timoniere “... tremiladuecento... tremilatrecento...” “Ancora...” ordinò il capitano. Il battello saliva sempre più in alto. Ad un tratto i Corvi cominciarono a subire gli effetti di quell'azzardo. Uno di essi esplose in volo e gli altri, temendo il peggio, si ritirarono. Tutti esultarono a bordo. Ma neanche il tempo di gioire ed il battello prese fuoco. “Alcuni propulsori vanno a fuoco!” Gridò uno dei contrabbandieri. Poi un forte boato e Dacey perse i sensi. |
“A quest'ora” disse Gurenbarba “troverete ogni bottega chiusa.”
“Siamo pirati, no?” Sorridendo Elv. “Quando mai abbiamo usato porte e permessi per prendere ciò che ci interessa?” “E sia, ma fate in fretta!” Sbottò il capitano. “Ho fame, maledizione!” “Faremo in un attimo.” Ridendo Elv. “Andiamo, Tina?” Rivolto a Gwen. |
Finalmente il capitano si convinse. Annuii ad Elv quando mi chiamo` e lo seguii, prima fuori dalla mensa e poi giu` dalla nave.
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“Arriva il locandiere...” disse Icarius ai suoi compagni “... lasciate parlare me...”
Il locandiere arrivò e li salutò cortesemente. “Carne, vino e pane bianco.” Ordinò Icarius. “Inoltre ci occorrono stanze. Andrà bene qualsiasi sistemazione. Naturalmente la dottoressa avrà camera singola.” Indicando Clio. “Dottoressa?” Ripetè il locandiere. “Si, siamo degli studiosi” annuì Icarius “giunti qui a nome della Scuola Cattedrale di Afragolignone per alcune ricerche su testi e miti antichi.” “Ah, benissimo.” Sorridendo il locandiere. “Nolhia è città ricca di storia e di arte.” |
* Tutto continuava a tremare senza sosta, sembrava che non ci fosse alcuna speranza.
Udivo la voce spaventata del timoniere tenere la conta man mano che si saliva di quota. I miei occhi erano sempre rivolti verso il capitano, sarebbe stato l'artefice di un portentoso salvataggio e colui che aveva firmato la condanna a morte per tutto noi? D'un tratto la prima ipotesi parve quella corretta, i Corvi si stavano ritirando, la gente esultava. Scioccamente mi lasciai illudere a mia volta,lasciandomi sfuggire un sorriso sollevato. Poi ci fu il caos,il vero caos. Prima sotto forma di puzza do bruciato, poi come fumo che annebbiava la vista infine come fiamme che ci circondavano. Mi portai una mano alla gola, non riuscivo a respirare. Riposi il pugnale nello stivale e tentai di coprirmi il volto ma inutilmente. Svenni, con ancora la pistola saldamente in pugno.* |
Elv e Gwen lasciarono di nuovo la Dama Piacente e si ritrovarono ancora una volta a terra.
“Cerchiamo un cavallo” disse lui “e rechiamoci subito alla torre ad Est della cattedrale.” Affittarono così un robusto sauro e galopparono nella foresta, fino alla torre. Era questa una struttura quadrangolare, in buona parte danneggiata e suddivisa in quattro piani, di cui uno sotterraneo. “Direi di cercare il terzo indizio tra queste murature...” disse Elv a Gwen. |
Arrivò il locandiere, e con mia grande gioia Icarius ordinò da mangiare e da bere.
Restai sorpresa a quelle parole. Dovevo proprio impegnarmi molto ad essere semplicemente me stessa. Lui certo non poteva saperlo. Ma il fatto che fossi davvero una studiosa certo non guastava. Mi chiesi cosa stesse cercando Icarius, gliel'avrei chiesto una volta rimasti solo noi cinque. |
Appena scesi, affittammo un cavallo e raggiungemmo la struttura.
Era un castello di quattro piani, abbastanza fatiscente. "Bene, direi di entrare, allora'' guardando la torre. |
Maruania.
I giovani in festa per le strade, i matrimoni interrotti, le case di piacere legalizzate. E poi l'odore di erba che molti amavano fumare in strada, i musici itineranti nelle piazze che avevano rinunciato a tutto, avvenire compreso, per una vita fatta di libertà assoluta. E ancora, le chiese chiuse, i balli e i canti nelle viuzze cittadine, la vita umana ridotta alla stregua di quella degli animali. Dacey aprì gli occhi di colpo. Aveva sognato Maruania e le sue strade abbandonate ad una vita non vita. Poi, piano piano, rammentò l'accaduto. Era svenuta ed ora si ritrovava nel letto di una stanza. Era un ambiente arredato vivacemente, sebbene con vago disordine. Cartine nautiche ed astrali infatti erano riverse sui comodini, sul tavolo sotto la parete e su alcune mensole. Vari libri di trigonometria e astronomia riempivano la stanza, insieme a strumenti come sestanti, astrolabi, bussole ed attrezzi vari, quali compassi, squadrette, chine e fogli con diversi schizzi e disegni. Quello strano arredamento era poi completato da oggetti ed utensili dei più disparati, da quelli arabi, a quelli cinesi, turchi ed occidentali. |
Il locandiere sorrise e andò in cucina, tornando poco dopo con quanto avevano ordinato.
Servì il tutto in tavola e li lasciò. “Beh...” disse Icarius a Clio e agli altri “... ci è cascato... vuol dire che come studiosi siamo credibili... certo, ognuno nel suo ruolo... di sicuro tu sarai la nostra guardia del corpo, amico mio.” Rivolgendosi a Sammone. “Clio invece” sorridendo alla ribelle “pare che renda molto nei panni di studiosa. Chissà quanti studenti sognano una maestra così.” Facendole l'occhiolino. “Signore, non distante da qui dovrebbe esserci un antico convento.” Disse Cq. “Non ho molti dati circa l'interno del Sacro Edificio, ma abbiamo la notevole probabilità che conservi una biblioteca e le possibilità di trovarvi testi antichi è del novantatré per cento.” “Parla troppo difficile questo barattolo.” Mormorò Sammone. “Affatto.” A lui Cq. “Adotto l'idioma corrente, nella sua forma più semplificata, proprio per avere un alto coefficiente di compatibilità con la vostra lingua.” “Cosa vi dicevo?” Scuotendo il capo Sammone. |
Elv annuì a Gwen e i due finti coniugi entrarono nella torre diroccata.
“Vediamo un po' dove iniziare la ricerca...” disse Elv, per poi indicare il primo piano, adibito a cisterna ormai secca. Ma non trovarono nulla. Cercarono poi nelle stanze successive, senza però avere risultati. Ma ad un tratto Gwen notò qualcosa. Era una nicchia con la statuetta di San Pio. “San Pio...” mormorò Elv, accortosi anche lui della nicchia “... il Santo che amava confessare... che sia un caso?” |
“Mia sorella” disse l'evaso ad Altea “si chiama Simo... lui invece... lui invece si chiama Guisgard... quel bastardo... e giuro che lo troverò e lo ucciderò... lo giuro...”
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Sorrisi ad Icarius.
"Beh, io sono davvero una studiosa... Storia, per la precisione.." Versandomi del vino "A tempo debito ci dirai cosa stiamo cercando?". Poi risi piano a quello scambio di battute tra Sammone e il simpatico droide. |
Iniziammo perlustrando il primo piano. Cercammo a lungo, ma senza risultati, quando a un tratto notai qualcosa e insieme a me anche Elv.
"Sul serio?" gli chiesi "Allora e` sicuramente un indizio." |
*Aprii lentamente gli occhi, sentivo la testa pesante, tormentata da un incessante ronzio.
Per un attimo credetti di essere nella mia casa a Maruania, mi era parso di sentirne i suoni e gli odori ma quando finalmente i miei occhi misero a fuoco la stanza mi ritrovai circondata da una miriade di oggetti,molti dei quali a me sconosciuti. Mi tirai su a fatica,posando la schiena sulla testiera in legno del letto. Dove diavolo ero finita? Non ne avevo proprio idea. Poi il panico prese possesso della mia mente. E se i Corvi mi avessero catturata? No, pensai riacquistando la calma, era impossibile, quelli erano esseri spietati e mai mi avrebbero lasciata riposare in una stanza. Ma allora chi? Chi mi aveva condotta li? Sospirai e scesi dal letto tenendomi però ad esso a causa del mio precario equilibrio.* |
A quelle parole rimasi impietrita..guardai il biglietto egli aveva in mano, pensai a quello che avevo ritrovato..ma non fu quello a turbarmi.
Mi feci seria...Guisgard...aveva detto Guisgard. La mia mente andò a quel fazzoletto e la federa nella camera di Icarius..era di un corredo e recavano la iniziale "G". Ma pensai a quella visione avuta quando mi posi nella baita di fronte a questo evaso di cui non sapevo nulla..nemmeno il nome..ed ebbi quella visione della nobildonna bionda sulla nave e chiamava l' uomo uguale a Icarius...Guisgard..parlavano di Auroria e di come lei aveva salvato Mia Amata. "Il maniero...il vento freddo..e le carte sul letto.."Beh, devo fare la parte della concubina no, e bene..non dobbiamo destare sospetti Guisgard" e la nobildonna bionda tirò fuori delle carte da gioco.."Bene, passeremo la notte a giocare a carte" ridendo lei ma era inquieta "Altea, se vuoi facciamo una scommessa..hai trovato il migliore giocatore di tutte le bettole e non" ridendo lui con quello sguardo enigmatico e profondo azzurro." Trasallii e toccai di nuovo il ciondolo della mia casata..una altra visione..la aveva chiamata Altea...era una delle mie due antenate che avevano cercato quel misterioso fiore..il Fiore..era citato nel primo biglietto l' uomo aveva scritto..ad un tratto un dubbio..li aveva scritti lui quei biglietti? O erano stati scritti..da Icarius o Guisgard...erano troppe coincidenze..e ad un tratto capii di avere aiutato e di trovarmi di fronte al nemico..."Guisgard...e di cognome..hai detto è membro di una stirpe ed è ..di Capomazda..io sono originaria di Sygma..Capomazda è unita a Sygma per fatti molto antichi so". http://i59.tinypic.com/2reskux.jpg |
“Questa poi...” disse Icarius a Clio “... una studiosa, non l'avrei mai detto... sei una donna piena di sorprese...” alzò il bicchiere e brindò con tutti loro “... si, immagino che tu debba saperlo... il motivo del nostro arrivo qui...” fissando la ribelle “... te ne parlerò più tardi, magari in un luogo più tranquillo...” il locale era infatti gremito.
Così il gruppo terminò il suo pasto e poi ognuno salì nella propria camera. |
Elv annuì a Gwen e cominciò a cercare nella nicchia.
E sotto la statua del Santo trovò un piccolo foro, dentro cui vi era un bigliettino. Lo prese ed esso così recitava: “Nella Piazza Reale vi è un Segno. Per Costantino Grazia e Divino Disegno. Cerca dove scorre la Piaga del Redentore, ma che sia quella più Cara a Nostro Signore.” |
Sorrisi ad Icarius, alzando il bicchiere con gli altri.
Annuii poi a quelle parole sul motivo del nostro viaggio. Ero sempre più curiosa di tutta quella faccenda. Così, finito il pasto raggiunsi la mia stanza e sistemai le mie cose. Era piccola ma pulita ed accogliente. |
Clio andò nella sua camera e vi sistemò le poche cose che aveva con sé.
L'aria della sera era fresca e dalla campagna giungeva un profondo silenzio. Dalla finestra aperta si potevano udire le voci di Palos e Sammone che giocavano a carte, con il piccolo droide che invece scorrazzava nella loro camera. Tutto sembrava tranquillo. |
Elv trovo` un altro biglietto e ovviamente era un altro enigma.
"Propongo di andare subito in citta` e vedere se ci viene in mente qualcosa o se troviamo un altro indizio. Non vorrei si facesse troppo tardi." |
“Si, buona idea...” disse Elv a Gwen “... meglio recuperare del formaggio e portarlo a Gurenbarba... ragioneremo con calma sull'enigma nella nostra cabina più tardi.”
Presero del formaggio in una bottega adiacente ad una fattoria e tornarono sulla Dama Piacente. E Gurenbarba poté terminare la sua cena. |
C'era una bella quiete quella sera.
Mi sembrava tutto così strano e nuovo. Senza la paura di essere scoperta, di perdere ogni cosa. Chissà dove ci avrebbe portato quella città. Istintivamente mi affacciai per un momento alla finestra, dove Palos e Sammone giocavano a carte. Chissà dov'era Icarius. Sorrisi piano, smettendo di osservare la finestra per stendermi sul lettino, così com'ero. |
Recuperammo il formaggio , trovando per fortuna una bottega ancora aperta e tornammo sulla nave, cosi` Gurenbarba pote` finire di mangiare senza distruggere niente e nessuno.
Poi, tornammo in cabina, per ragionare sul nuovo enigma. |
La tranquillità di quel luogo, il silenzio, la frescura della sera e la stanchezza del giorno fecero addormentare Clio dolcemente.
La Divina Misericordia volava tra nuvole ovattate ed un cielo azzurrissimo. Le vele erano gonfie, la bandiera sventolava fiera ed il canto dell'equipaggio rendeva quel momento leggero e piacevole. All'improvviso la ragazza udì il suono dell'ocarina. Alzò lo sguardo e vide Icarius su un pennone. Ma in quello stesso istante la vedetta indicò l'avvicinarsi di una tempesta. Gonfie e nere nuvole avanzavano minacciose da Occidente. E da esse qualcosa prese forma. Qualcosa di terribile ed angosciante. Una nave a forma di teschio. Clio si svegliò di colpo. Era stato un incubo. Fuori, la notte era però tranquilla e silenziosa, nonostante il ricordo di quel sogno. http://media.comicsblog.it/c/cap/cap...ne/arcadia.jpg |
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