Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 16-10-2014 19.17.22

"Non potrei mai prendere a milady Clio il ruolo da lei scelto visto ha avuto l'idea...e poi sarebbe sempre essere me stessa..se voi, Guisgard, dite nessuno mi chiederà nulla per me va bene." Mi voltai verso Irko e gli dissi sorridendo.."Un vestito scollato per favore, non potrei mai rinunciare alle mie vistose scollature..tanto ho lady Clio che mi protegge" e la guardai annuendo con aria di complicità.
Poi ascoltai ciò che dovevamo dire ad Auroria, mentre il capitano si rivolgeva a Clio.

Clio 16-10-2014 19.27.01

"Mi sembra un'ottima idea, capitano.." Sorridendo "Così non dovremo trovare un nesso tra di noi..".
Sorrisi ad Altea, e mi inchinai leggermente.
"Naturalmente, sempre al vostro servizio, Milady.." Con un sorriso.
Mi alzai "Bene, allora io vado a prepararmi.. Con permesso..".
Tornai così nella mia cabina, aggiornai Cid della situazione.
Mi preparai in fretta, adoravo quell'abito, era abbastanza per distrarre e sufficientemente ampio per nascondere le armi e i calzoni.
Acconciai pesino i capelli in qualche modo.

Guisgard 16-10-2014 19.38.44

“Attenta, milady...” disse Pepe ad Altea “... non vorrete tentare un povero fraticello con le vostre grazie, vero?”
Tutti risero.
“Vi consiglio” Irko ad Altea “di scurirvi i capelli, milady. Vi calerete meglio nella parte.”
Poi il Rossocominciò a lavorare ai costumi, mentre Clio tornò nella sua cabina per prepararsi ed avvertire Cid.
Il ragazzo restò però un tantino perplesso.
“Ed io?”Chiese alla ragazza. “Io cosa farò? Devo restare qui fino al vostro ritorno, capitano? Speriamo non mi scoprano...”
Intanto, Guisgard era sceso nella Sala Comandi per lasciare le ultime indicazioni.
“Quanto resterete via?” Domandò Palos.
“Il meno possibile, spero.” Rispose il presunto impostore. “Magari il Fiore d'Oro è il Fiore che stiamo cercando.”
“Fa attenzione.”
“Tranquillo.” Sorridendo Guisgard.
“Porta questa con te...” dandogli una specie di grossa candela.
“Cos'è?” Incuriosito Guisgard.
“L'ho fatta io.” Spiegò Palos. “Non solo Irko è abile con le mani. E' un segnale. In caso di pericolo accendilo, ma bada poi di allontanarti, poiché contiene polvere da sparo. In pratica è molto simili ai fuochi d'artificio che adoperano i cinesi. Fallo esplodere a cielo aperto e sarà possibile vedere i suoi effetti a diversi chilometri di distanza. In un baleno arriveremo noi con la Santa Caterina.”
“Grazie, amico mio.” Stringendogli la mano il capitano.
Il presunto Taddeide tornò poi sul ponte di comando, dove Irko aveva già preparato i costumi.
“Appena ci saranno tutti, finalmente scenderemo a terra.” Fece Guisgard.

Altea 16-10-2014 19.45.23

Tornai nella mia stanza e mi guardai allo specchio..la mia lunga e folta chioma bionda..ma in effetti potevo essere riconoscibile..non si sapeva chi vivesse laggiù e nemmeno chi regnava..e non era detto qualcuno potesse proprio essere di Capomazda.
Presi dalla sacca una boccetta..ricordavo me l' aveva data Madama Sibille da provare visto amava cambiare spesso colore di capelli e il bello era che andava via presto, in pochi lavaggi e mi armai di coraggio..dopo l'operazione sgranai gli occhi, ero davvero diventata più scura.
Fu cosi che tornai sul ponte..."Eccomi ho seguito il vostro consiglio Irko..ma non durerà molto e quindi si spera questa avventura duri poco..o non dovrò lavarmi i miei capelli" e risi di gusto.."Dove è il vestito?".

Clio 16-10-2014 20.10.41

Sorrisi a Cid.
"Beh, per quello, se ti trovano puoi dire che ti ha invitato il capitano, lui non c'è e non potrà contraddirli.." sospirai "Ma più che altro mi preoccupa il mangiare.. se stiamo via per troppo tempo? Proverò a parlare a Guisgard adesso.." risi appena. "Speriamo che il vestito mi aiuti..".
Tornai poi a guardare Cid "Troveremo un modo, vedrai..".
Controllai di aver preso tutto, mi guardai allo specchio. Ero armata di tutto punto, eppure sembravo così delicata. Sì, quell'abito era perfetto.
Tornai velocemente sul ponte, dove gli altri erano intenti a preparare i costumi.
"Guisgard.." chiamai, avvicinandomi "Posso parlarti un secondo?" lo presi in disparte.
"So che non è il momento, ma noi staremo via e.." presi un profondo respiro "Abbiamo un clandestino a bordo..." sorrisi appena "Ha bussato alla mia porta ieri sera.. Cid, il ragazzino che sognava di arruolarsi sulla Santa Caterina, ricordi?" lo osservai "So che è pericoloso ma.. non mandarlo via, sono sicura che saprà rendersi utile a bordo come lo era sull'Hydra.. per favore.. è un ragazzino coraggioso e incosciente.. sta seguendo il suo sogno.." sorrisi appena "Ha paura che lo getterai in mare, ma io gli ho detto che non fai cose del genere.." sorridendo "Non volevo dirtelo adesso ma, se stiamo via troppo? Cosa mangerà?" fissandolo speranzosa.

Guisgard 16-10-2014 20.18.11

Nel veder arrivare Altea ora con la sua lunga e scura chioma, subito Afiel e Miseria sgranarono gli occhi.
“Vi dona molto, milady, il colore scuro.” Disse Miseria.
“Moltissimo direi.” Fece Afiel.
Irko allora diede alla donna il costume da zingara che aveva preparato.
Era molto appariscente, sia per i colori, vivissimi, che per l'abbondante scollatura e il vistoso spacco lungo l'esuberante gonna.
“Fate attenzione a non muovervi troppo una volta messo quel costume, milady...” sarcastico Guisgard “... o temo che solo un convento potrà essere un luogo sicuro per voi.”
Poi fu il turno di Pepe che indossò subito il saio preparato da Irko.
“Come sto?” Chiese agli altri.
“Da te non mi farei confessare mai!” Esclamò Miseria.
“Ovvio.” Replicò lesto Pepe. “Sarebbe una gara a chi è più peccatore.”
E fragorose risa invasero il ponte.
Guisgard allora prese il suo costume e andò nella sua cabina per indossarlo.
Ma un attimo dopo arrivò Clio, già pronta per la spedizione.
Il capitano la guardò per un lungo istante.
“Sei bellissima...” sussurrò “... davvero... ti dona molto...”
Poi la ragazza lo prese in disparte e gli parlò di Cid.
“Eh...” scuotendo appena il capo lui “... pare che questa nave sia diventata affollata come quelle imbarcazioni che trasportano passeggeri...” la fissò negli occhi “... è scorretto, lo sai? Lo sai, vero? Dirmelo adesso, con questo abito...” rise piano “... già, adesso crederei a tutto... persino che avendolo addosso ti far star bene...” sospirò “... vallo a prendere... il ragazzino... lo affideremo ad Irko durante la nostra assenza. Io intanto vado a prepararmi.” E andò nella sua cabina per cambiarsi.

Altea 16-10-2014 21.00.34

Ringraziai gli uomini per i complimenti, Afiel e Miseria erano sbigottiti.."Ehh" sospirai sarcastica "quando una è bella rimane sempre bella, pure con un colore di capelli diversi".
Irko mi diede il vestito..ma dove stava il vestito..e quello spacco laterale?
Osservai Guisgard alla sua battuta "Camminerò rigida..il problema è la mia altezza e la mia gamba lunga..insomma tra il vestito della allegra donnina e questo non è che vi siano differenze..ma milady Clio ha detto mi difenderà..su voi certo non potrò contare visto suonerete la ocarina".
Andai in cabina e mi tolsi il bel vestito sontuoso e mi accorsi sopra il letto vi stava una bellissima camicia da notte di seta e sorrisi, aprii l' armadio e vi erano dei vestiti splendidi...era stato di parola..e pure troppo.
Indossai il vestito da gitana, mi guardai allo specchio e i colori sgargianti mi donavano sulla pelle bianca, i capelli scuri risaltavano pure il chiaro incarnato e gli occhi verdi.
Poi iniziai a ridere guardandomi bene, vi era una generosa scollatura e poi guardai lo spacco della gonna da dove a ogni movimento si notava la lunga e snella gamba.
Non potevo portare nulla con me..era meglio..la piccola borsetta aveva soldi e gioielli ma estrassi qualcosa di speciale..era un piccolo pugnale che si chiudeva e diventava piccolo e il manico era intarsiato di madreperla...me lo aveva regalato mio cugino Tommaso, dicendomi poteva sempre servire.
E lo misi nella generosa scollatura..li era certo al sicuro e non si notava poichè era piccolo ma ben affilato.
E cosi raggiunsi il ponte avvicinandomi agli uomini e aspettando tutti furono pronti e guardai Irko..."Pronta..ma..questo non è un gioco..dobbiamo andare cauti, ogni passo falso sarebbe fatale..speriamo almeno quello sia il Fiore Azzurro, almeno ci avremo provato..e poi Guisgard doveva parlare con quella indovina pure."

Clio 17-10-2014 00.11.05

Mi illuminai e sorrisi.
Il suo sguardo, le sue parole..
Quanto avevo sognato quello sguardo? Ma sapevo che era il vestito, anche se mi rendeva immensamente felice.
Riuscii a dirgli di Cid, dopotutto immaginavo che non se la sarebbe presa.
Sorrisi, maliziosa.
"Oh, lo so che è scorretto.. Lo so.. Da quando i pirati sono onesti? Se ti fa questo effetto potevo sfruttarlo meglio.." Mormorai piano, avvicinandomi a lui "Ma attento.." Con gli occhi ardenti nei suoi "Se continui a guardarmi in quel modo potrei decidere di indossarlo sempre.." Facendogli l'occhiolino.
"E poi.." Avvicinandomi ancora, senza staccare gli occhi dai suoi "Che domande.. Certo che mi fa stare bene questo vestito.. Qualunque cosa mi farebbe stare bene se mi guardi in quel modo..." Ammisi, tremando appena "Questo mi ha sempre spaventato.." Mormorai, con gli occhi nei suoi, per poi sorridere "dopotutto, oggi potrei realizzare quello che era il mio sogno segreto.." Sorrisi "E anche il mio terrore.. Tu con l'ocarina e io con un bel vestito.. Chissà, magari riuscirò a rubare il tuo sguardo e suonerai per me, come in un sogno incantato.." Sorrisi appena, con una vena di tristezza "Che finirà appena rimetto camicia e giubba... Ma è il rovescio della medaglia..." Mormorai piano.
Ma adesso volevo solo assaporare quello sguardo, cosa sarebbe venuto dopo non mi interessava.
Sorrisi, gaiamente, quando mi disse di andare a prendere Cid.
"Grazie.. Sapevo che non l'avresti cacciato via.. Dovresti essere fiero di essere circondato da persone che chiedono solo di starti accanto.. Non è cosa da tutti..." Seguendolo con lo sguardo mente rientrava nella sua cabina.
Sospirai piano e tornai nella mia.
"Cid?" Chiamai "Tutto a posto, il capitano ha detto che puoi restare... Io gli ho detto che sai renderti utile, mi raccomando.." Strizzando l'occhio al ragazzino.
"Vieni, penserà Irko a te mentre noi saremo via.." Prendendo il ragazzino per mano.
Una volta affidato Cid a Irko, ero pronta per partire.

Guisgard 17-10-2014 02.12.50

Naturalmente appena Altea si presentò sul ponte, con quel costume da sensuale zingara, tutti gli occhi furono per lei.
I capelli divenuti corvini, la pelle liscia e bianca come porcellana e gli occhi chiari come quelli di una colomba attirarono in un attimo l'attenzione dei presenti.
Il corpo era affusolato, così ben avvolto da quell'abito stretto e leggero, formato da una semplice camicia di lino, che lasciava nude le braccia fino ai gomiti e sul davanti una generosa scollatura che dava ben poco spazio alla fantasia.
Le gambe, lunghe e snelle, coperte da quella lunga gonna di cotone rosso, ma ben in vista con l'ampia ed audace spacco che si apriva tra gli sbuffi.
“Però...” guardandola Miseria “... dovranno essere tutti dei santi ad Auroria per non saltarvi addosso, milady!” Guardandola. “Dico bene, compare?” Rivolgendosi poi ad Afiel.
Ma questi era rimasto letteralmente senza parole nel vedere Altea con quell'abito.
Poco dopo arrivò anche Pepe col suo saio.
“Per la miseria!” Dopo aver lanciato un bel fischio di meraviglia. “Lady Altea, come faremo a difendervi dai malintenzionati? Anche perchè, guardandovi così, beh, di cattive intenzioni ne vengono in mente anche a me!” Ridendo.



Nel frattempo, nel corridoio che dava poi alle scale per raggiungere gli alloggi ufficiali, Guisgard e Clio parlavano in disparte.
“Lo sai...” sussurrando lui e sfiorandole i fianchi con un leggero tocco delle dita “... lo sai che la pirateria ti ha fatto diventare... come dire? Cattiva ragazza?” Sorrise in un sospiro e la sua voce divenne bassa. “Infatti è vietato tentare il capitano...” le sue dita accarezzavano piano, come lievi carezze, i fianchi di lei “... potrei farti mettere ai ferri, ragazza...” e nell'avvicinare il volto al suo, i capelli di lei toccarono il viso di lui “... sai, la volta in cui ti misi indosso quella camicia da notte pensavo che nulla potesse starti tanto bene... ma vedendoti ora con questo vestito, beh, devo quasi ricredermi...”
Clio, infatti, con quell'abito sembrava una di quelle deliziose ragazze che si possono vedere sui piccoli moli di borghi marinari, candide, ma allo stesso tempo innocentemente maliziose, che trascorrono lunghi pomeriggi a fissare il mare con occhi sognanti in attesa di veder ritornare il proprio amato.
Ninfe che guardano il mare e indifferenti, con quel tipico egoismo giovanile e incantevole che da l'Amore in fiore, a tutto il resto che le circonda.
Era un abito semplice, chiaro e dalla stoffa leggera, che sembrava fatto apposta per lei, poiché si sposava magnificamente con i suoi colori, fatti dei suoi capelli biondi come il grano, gli occhi azzurri e vellutati e le labbra di vivo corallo.
E Guisgard, fissando il suo sguardo languido, leggeva forse in quegli occhi una luce mattutina e sconosciuta, una lieve agitazione di emozioni e sensazioni, una fresca brezza fatta di giovinezza e sogni.
Le sue dita allora, dai fianchi, salirono a carezzarle le braccia.
Sue e giù, come un'infantile moina, di tenerezza e passione insieme.
“Ho paura che tu abbia già rubato il mio sguardo oggi...” in un bisbiglio lui.
Sorrise di nuovo.
“Su, porta Cid da Irko e dagli altri...” aggiunse, per poi lasciarla e dirigersi verso la sua cabina.
Ma voltandosi indietro a guardarla ancora una volta.
Clio così, prese Cid e lo condusse sul ponte di comando, presentandolo agli altri.
E dopo la sorpresa generale di avere a bordo un nuovo passeggero, il ragazzo fu accolto dall'affetto di quegli uomini.
Poco dopo, sul ponte giunse anche Guisgard col suo costume da musico.
Era un abito poco appariscente, con una giubba verde stretta in vita da una larga e consumata cintura di pelle, pantaloni aderenti ed alti stivali di cuoio.
Un mantello di un rosso scuro completava quel travestimento.
“Bene, sono pronto.” Fissando tutti loro. “Milady...” notando Altea ed il suo abito da zingara “... guardandovi temo che tutti vi chiederanno di leggere loro la mano.” Facendole l'occhiolino. “Tu devi essere il nuovo passeggero.” Rivolto poi a Cid.
“Si, signore.” Annuì il piccolo.
“Sai che ora dovrai meritarti il soggiorno a bordo, vero?”
“Si, capitano.” Deciso il ragazzino.
“E che non potrai lamentarti della cucina, giusto?”
“Si, signore.”
“Bene.” Per poi ridere Guisgard. “Mi raccomando, in mia assenza ascolta tutto ciò che ti diranno questi gentiluomini” indicando la ciurma “ma evita accuratamente di imitarli, intesi?”
Tutti risero.
“Benvenuto sulla Santa Caterina, ragazzo.” Dandogli la mano il capitano, mentre gli occhi di Cid si illuminarono.
Alcuni minuti dopo, Guisgard, Clio, Altea e Pepe lasciarono il vascello e scesero a terra, per poi imboccare subito la direzione indicata dal pastore, diretti verso la misteriosa Auroria.
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Clio 17-10-2014 10.21.34

Lo fissai sbigottita, spalancando gli occhi mentre le sue mani sfioravano i miei fianchi moltiplicando a dismisura i battiti del mio cuore.
"Io?" Portandomi la mano al petto "Io una cattiva ragazza? Questa sì che è nuova... Ma se tra i pirati tutti mi chiamavano Angelo ..." Scuotendo la testa , divertita "Ai ferri, addirittura?" A voce bassa con gli occhi nei suoi "Vorrei proprio sapere se hai detto la stessa cosa alle due donne che si sono litigate il tuo letto stanotte... No, perché potrei offendermi, sai... Dopotutto ho solo messo un vestito che la maggior parte delle ragazze mette tutti i giorni.." Sorridendo, per poi scuotere la testa e alzare le mani "No, scherzavo.. Preferisco non sapere...".
Nominò la camicia da notte, e arrossii appena, sorridendo.
Doveva proprio ricordarmelo in continuazione?
Ma poi risi.
"Ah, allora lo ammetti che era solo una camicia da notte..." Scuotendo la testa, divertita "Sì beh.. ne ho di molto più belle, in realtà.." con sufficienza, per poi sorridere nuovamente "Solo che non ci vado in giro.." divertita.
Lanciai una breve occhiata al mio vestito "Sono felice che ti piaccia..." mormorai.
Restammo in silenzio per un lungo istante, mentre le sue mani si spostarono sulle mie braccia, accarezzandole dolcemente, quasi fosse la cosa più normale del mondo, mentre mi mancava sempre più il fiato.
Adesso mi sveglio, pensavo, mi risveglierò sull'Hydra e scoprirò che non è stato altro che un sogno.
Quasi sussultai quando si allontanò per raggiungere la sua cabina.
Lo seguii con lo sguardo e sorrisi quando si voltò.
Era tutto così strano, così nuovo. Mi sembrava di essere catapultata in un gioco di cui non conoscevo nemmeno le regole.
Ma sicuramente non avevo mai provato così tante emozioni tutte insieme.
Raggiunsi il ponte insieme a Cid, per presentarlo agli altri.
Osservai sorridendo Altea nel suo vestito da zingara.
"Ah, milady i miei complimenti... ho idea che mi darete un bel da fare..." ridendo "Fossi in voi minaccerei di maledire chiunque non si comporti da gentiluomo..." facendo l'occhiolino alla dama.
Arrivò poi anche Guisgard vestito da musico, e lo osservai parlare con Cid.
Sorrisi nel vedere gli occhi del ragazzino illuminarsi.
Pochi giorni prima era sul patibolo, e ora realizzava i suoi sogni, era davvero felice.
Così scendemmo finalmente dalla nave per raggiungere la misteriosa Auroria.

Altea 17-10-2014 15.03.35

Mostrai leggeri sorrisi a quelle battutine, effettivamente quel vestito dava poco spazio alla immaginazione ma guardai Afiel perplessa..quello sguardo era strano.
Poi arrivò Pepe e come sempre rincarò la dose.."Non vi sono problemi, se vi venisse la tentazione..ve la faccio passare subito..quindi non preoccupatevi".
Poco dopo arrivarono Guisgard e Clio e un ragazzino dall' aria molto simpatica a cui sorrisi.."Milady Clio..avete ragione, voi siete intuitiva e avete dato un ottimo suggerimento, caso mai farò lo stesso pure per voi" e le feci l'occhiolino.
E fu così scendemmo e iniziammo di nuovo il cammino fino a prendere il sentiero per Auroria..sembrava una stradina normale costeggiata da alberi sia secolari e che si stavano screziando di caldi colori.
Mi avvicinai a Guisgard e parlai a bassa voce guardando la strada.."Non preoccupatevi..non verranno a chiedermi di leggere loro la mano, forse vestita cosi chiederanno ben altro" dissi ridendo per un attimo e poi lo guardai con sfida, quello sguardo che mi caratterizzava da sempre quando qualcosa non andava.."E poi basta chiamarmi milady..Altea..chiamatemi cosi..pure il Duca Dominus mi chiamava per nome". Un attimo di silenzio sospirando per poi sferrare la battuta finale.."Questi vostri sorrisi che mi mostrate, gli sguardi e le strette di mano..sono una cosa abituale per voi? Oh credo proprio di si poichè, a mio parere, poi dopo esservi voltato li mostrate in ben altre direzioni e sapete cosa intendo" continuai guardando dritto il sentiero.."Eh, per fortuna avete ritenuta nulla la nostra promessa di matrimonio..mi spiace solo per mio nonno e soprattutto per Taddeo l' Austero..hanno sprecato anni della loro vita e io della mia, per istruirmi a come essere vostra moglie..se potesse apparire improvvisamente Sua Signoria l' Austero lo rimprovererei io stessa per averci creduto e non sapeva...di darmi in mano a un uomo, penso, incline troppo al fascino femminile..per non usare la parola donnaiolo..anzi eviterò di guardarvi in modo non debba corrispondere al vostro sorriso e mi terrò a debita distanza visto le vostre strette di mani sibilline che poi immagino rivolgete ad altre" e mi voltai a guardarlo in volto risentita.

Galgan 17-10-2014 16.38.26

Sorrisi, mesto;

-Invero, le vostre parole sono troppo cordiali e lusinghiere, e se forse, ora dimostro accortezza è perché tanto, in passato, ho fallato in essa.-

Pegaso scalpitò lievemente, ed io dopo essermi un istante guardato intorno con circospezione, proseguii;

-Ma purtroppo, miei cari, sono atteso.
Devo tornare sulla strada maestra, perché là ho compagni che mi attendono.
Portate voi le mie parole al vostro signore, e godete voi di una sua eventuale ricompensa; per parte mia, mi basta di aver fatto il mio dovere di buon cristiano-

Feci per volgere il mio destriero, quando, improvvisamente, un pensiero si fece strada nella mia mente;

-Ma, di grazia, come si chiama il vostro signore?-

Guisgard 17-10-2014 18.45.54

Guisgard, a quelle parole di Altea, sorrise sorpreso.
“Dunque” disse poi “mi ritenete una specie di Don Giovanni?” Rise. “Ma, Altea, se lo fossi voi di certo, l'altra notte, non sareste uscita che all'alba, o forse dopo, dalla mia stanza... non vi pare?” Scosse il capo divertito. “Quanto alle varie promesse fatte da altri...” facendosi serio “... purtroppo io non so cosa dirvi. Anzi, secondo molti neanche sono un discendente dell'Austero. Ma voi invece sembrate cederlo.” I suoi occhi si fecero inquieti. “A volte, vi confesso, in certi interminabili pomeriggi in cui passeggio solo sul ponte del mia nave, o nelle vaghe notti stellate, fissando il cielo tra Orione e la Stella del Nord, vi confesso che in quei momenti quasi arrivo a dubitarlo io stesso...”
Camminavano uno accanto all'altra, mentre qualche passo più indietro li seguivano Clio e Pepe.
Avevano imboccato quel sentiero tracciato in un bucolico paesaggio, reso ancor più atavico dal magico imbrunire che era sceso, incerto ed opaco, sulla boscaglia circostante.
Poi, ad un tratto, Pepe attirò l'attenzione dei suoi tre compagni.
“Guardate qui!” Esclamò.
Indicava una piccola nicchia sommersa dal fogliame.
Una nicchia al cui interno vi erano incise alcune parole che così recitavano:

“Lo cercan qua e poi lo cercan là.
Capomazda si strugge e dov'è non sa!
Che sia custodito forse nell'Incertofato,
questo Fiore Azzurro, da sempre cercato?”

Altea 17-10-2014 18.58.24

Alla risposta di Guisgard scossi il capo.."Ma siete tremendo..se fossi rimasta in quella stanza non solo sarei uscita all' Alba ma ci sarei tornata ogni sera...beh, se mi sbaglio tocca a voi dimostrarmelo..non pensate?" e sorrisi maliziosamente.
Poi vidi il suo viso oscurarsi e mi parlò dei suoi dubbi e lo ascoltai perplessa.."Io..si io lo credo..e sapete ho vissuto solo in virtù del vostro ritorno..e penso, si fosse presentato un altro non avrei creduto fosse stato lui..comunque l' Austero mi narrò dei vostri stupendi occhi azzurri..non dubitate di voi stesso, di ciò che siete, voi possedete pure Mia Amata e mio nonno la ha riconosciuta, solo un taddeide può usarla come ho visto usarla da voi" e rimanemmo assieme vicini senza proseguire il discorso..forse un silenzio poteva dire tutto?
Poi Pepe notò una nicchia...ci avvicinammo e a leggere quelle parole rimasi a bocca aperta e guardai Guisgard stupefatta.."Ma quelle parole le disse un cantore a me e agli altri uomini alla festa, quando voi poi spariste..fu lui a narrarci del Fiore Azzurro..e disse..ricordo bene..serviva a scacciare una maledizione, io pensai alla Gioia dei Taddei ed egli non disse nulla a questo mio dubbio ma sembrava così..e parlò di nemici, guardiani del Fiore da sconfiggere..Irko sa bene il nome..Compagni di Dio?" scossi il capo "Qualcosa del genere".

Clio 17-10-2014 19.01.23

Camminai in silenzio guardandomi attorno, persa in mille pensieri diversi.
Lanciai solo una breve occhiata a Guisgard e Altea che camminavano fianco a fianco davanti a noi.
Non sentii una parola di quanto si dissero, anche se non potevo fare a meno di chiedermi se non le stesse dicendo le stesse cose che aveva detto a me.
Era sempre stato galante con le dame più belle, cosa mi faceva credere che con me si sarebbe comportato in maniera diversa?
Presi un profondo respiro.
Adesso pensa ad Auroria, su.. Non ti sopporto più, Clio..
Forzutamente Pepe mi distrasse.
Guardai incuriosita la nicchia.
"Beh, direi che siamo sulla strada giusta!".

Guisgard 17-10-2014 19.36.13

I quattro compagni avevano scoperto quella nicchia.
Guisgard si chinò, spostò i rami che la coprivano e cominciò a far scorrere le dita sulle parole incise nella pietra.
“Si, sono versi che parlano del Fiore Azzurro...” disse “... ma vi sono molte cose strane... ad esempio, questo Incertofato... cosa può essere?”
“E' scritto in maiuscolo” fece Pepe “e dunque immagino sia un nome proprio di qualcosa... ma di cosa?”
“Forse un luogo...” mormorò Guisgard “... beh, restare qui non ci porterà a nulla... proseguiamo lungo questo sentiero...”
Così, guidati dal presunto discendente di Ardeiano, i quattro ripresero il loro cammino.
Era ormai il crepuscolo e la sera, con la sua oscurità ed i suoi misteri, cominciava ad annunciare la sua venuta.
“Presto sarà buio” disse Pepe “e non vorrei trovarmi nel bel mezzo di questa boscaglia senza una torcia...”
“Forse Auroria non è lontana.” Guardandosi attorno Guisgard. “Avanti, aumentiamo il passo.” Si voltò poi verso Clio ed Altea. “Come va, ragazze? Siete stanche?” Chiese loro.

Altea 17-10-2014 19.41.18

Incertofato...Un fato non certo..ma cosa poteva mai essere? Solo andando avanti lo avremmo scoperto.
Guardai il Cielo..era vero, si stava imbrunendo..e aumentai il passo.."No, Guisgard, non sono stanca..anche perchè forse non è conveniente dormire tra queste boscaglie? Ma non è strano non vi sia nemmeno una casupola da queste parti? Avremmo potuto chiedere ristoro per la notte e ripartire all' alba riposati..sempre già da qui non vogliano i forestieri".

Guisgard 17-10-2014 19.44.21

I due fratelli guardarono Galgan e poi si scambiarono una veloce occhiata.
“Il nostro signore” disse poi Caio “è il barone di Marras, tanto venerabile, quanto virtuoso. E domina queste terre da molti anni, con la sua forza d'animo e la sua Fede in Dio.”
“Badate però” Tizio a Galgan “che non riuscirete a tornare da chi vi attende. Questa foresta è come l'Amore, avvolge ogni cosa ed annulla qualsiasi proposito che conduca lontano da essa. Dunque non troverete altra strada da percorrere, se non la medesima che imboccheremo noi per tornare dal nostro signore.”

Clio 17-10-2014 20.09.24

"Vero, a restare qui non combiniamo niente.." Scossi la testa a quelle parole di Giisgard "No, non sono stanca... Acceleriamo il passo, qualcosa troveremo.." Assentii "Poi penseremo bene alle parole sul Fiore..".

Guisgard 17-10-2014 20.33.05

“Si...” disse Guisgard, per poi guardarsi intorno “... questa boscaglia è fitta e disabitata da uomini pare... meglio riprendere il cammino...”
“Tra poco non riusciremo a vedere nulla...” fece Pepe “... neanche dove mettere i piedi...”
Il Taddeide allora strappò un lembo del suo mantello e lo avvolse attorno ad un ramo spezzato raccolto a terra.
Sfregò poi due pietre, fino a quando riuscì a far bruciare alcune foglie secche.
Alimentò quel piccolo fuoco e quando fu più consistente fece accendere la rudimentale torcia che aveva costruito.
“Ora il buio non sarà più un problema.” Indicando loro la strada da fare.
Così i quattro continuarono il loro cammino.
Ma ad un tratto scorsero qualcosa nel buio.
Si avvicinarono lentamente, cercando di non fare troppo rumore.
E con loro sorpresa si ritrovarono davanti ad un antico muro eretto nel bel mezzo della boscaglia.
Guisgard cercò allora di capire a cosa servisse, illuminandolo con la torcia e all'improvviso scoprì qualcosa.
Qualcosa che la luce aveva fatto apparire.
Una vecchia ma solida porta costruita tra le consumate murature di quella remota costruzione.
Una porta preceduta da pochi scalini e quasi coperta, come a volerla nascondere, da foglie e rami.
“Chi può pensare di costruire una porta nel bel mezzo di questo posto?” Incredulo Pepe.
“Magari qualcuno interessato a chiudere fuori il resto del mondo.” Rispose Guisgard.
“Chiuderlo fuori da dove?” Guardandolo Pepe.
“Da ciò che si trova dietro questa porta, immagino.” Mormorò il presunto impostore.
Ma proprio in quel momento la sua torcia svelò qualcosa.
Una lapide con parole impresse nella nuda pietra.
Parole che così recitavano:

“Ascoltate, viandanti e non troverete dolore.
E' noto che ad un uomo la donna è superiore.
Apprestatevi dunque a voltarvi e indietro tornare,
poiché il cammino avanti è periglioso, si, da evitare.
Se siete uomini ascoltate, perchè la vita vi è offerta.
Solo alla donna infatti questa porta verrà certo aperta.
Ma per aprirla occorre questo arcano sovente soddisfare,
con la sola arguzia di donna, come solo ella può e sa fare.”

Vi erano allora tre bassorilievi e ciascuno rappresentava una scena:

Il primo raffigurava Nestore che alzava la sua coppa colma di vino.

Il secondo Ulisse che con una corda chiedeva ai suoi compagni di legarlo.

Il terzo infine mostrava Paride con una freccia pronto ad uccidere Achille.

E la lapide così concludeva:

“Dei tre rilievi solo uno non è legato agli altri due. Riesci o sbaglia.
Dimmi quale e perchè e troverai la chiave per superare questa soglia.”
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Altea 17-10-2014 21.12.48

Guisgard accese una fiaccola e fu luce...proseguimmo il cammino fino ad arrivare a una porta fiabesca e misteriosa..lessi la scritta.."Sembra quasi questa porta porti a mondi sconosciuti..ma perchè mette in risalto una donna? Perchè l'uomo dovrebbe voltarsi e andarsene".
Poi guardai i tre bassorilievi e rimasi stupita e guardai Clio e gli altri.."Milady confido nel vostro acume..non importa chi..ma sembra io e voi dovremmo risolvere un arcano per aprire questa porta".
Mi misi a pensare..."Ulisse si fece legare all' albero della sua nave per non farsi tentare dalle sirene..egli poteva sentirle a differenza dei suoi uomini ma per non cedere alle tentazioni di queste ammaglianti creature si fece legare..e questo è, penso, il bassorilievo che non è legato agli altri...poichè gli altri due sono legati alla guerra di Troia e quindi una battaglia per amore di una donna si dice" scossi il capo "eh...ora dovrei proprio essere una indovina...ovviamente potrei sbagliare ma il fatto di Ulisse descritto non è legato a quella guerra".
Guardai Clio attendendo la sua risposta..sperando una delle due avrebbe risposto giusto e mi avvicinai a Guisgard.."E' tutto cosi surreale, strano..ma perchè mai qui risaltano cosi tanto le donne sembra?" ero perplessa e istintivamente presi la mano di Guisgard come la scorsa notte e fu stretta palmo a palmo con la sua.."Si...siete stato un gentiluomo a non approffittare di me la scorsa sera" e stavo quasi avvicinandomi per baciarlo, la mia bocca vicino la sua ma poi mi scansai, ma non tolsi la mano dalla sua.

Clio 18-10-2014 01.01.49

Restai ad osservare quella strana porta incuriosita.
"Beh, magari credono che una donna sia meno pericolosa, dopotutto.. e sicuramente più arguta.." sorridendo ad Altea.
Ascoltai le sue parole, la sua ipotesi sull'Enigma osservando i tre bassorilievi.
"Quello che dite è vero.. La vicenda di Ulisse è posteriore alla Guerra di Trioia.. Ma se la mettiamo così ci sarebbe anche da dire che Il primo e il secondo episodio sono narrate da Omero, l'ultimo no, se non vado errata..." scossi la testa, osservando i tre bassorilievi "No, ma così è troppo semplice.. ognuno di questi bassorilievi ha un elemento in rilievo.. La coppa, la corda e la freccia... Corda e freccia mi fanno pensare ad un arco... la coppa è un seme delle carte ma le altre no..." pensierosa, voltandomi a guardare i miei tre compagni.
Poi mi bloccai.
Mano nella mano, così vicini.
Sentii il cuore rallentare, distolsi lo sguardo immediatamente.
Pensa all'enigma, Clio.. pensa all'enigma.
In quel momento mi ricordai perchè non mi ero mai esposta tanto, perché non avevo mai lasciato avvicinare nemmeno lui.
Cosa mi era saltato in testa?
Concentrati.. pensa all'enigma..
Osservai quei tre bassorilievi per un lungo istante, anche solo per evitare di dovermi voltare e in silenzio, perché sapevo che se avessi parlato, la mia voce avrebbe tradito il mio stato d'animo.
Presi un profondo respiro.
"Potrei sbagliarmi ma.. mi pare che sia corda che coppa siano usate come unità di misura da qualche parte..." parlando piano, senza voltarmi "Quindi per me l'intruso è il terzo pannello, quello di Paride e Achille..".

Galgan 18-10-2014 01.19.39

D'un tratto, capii, l'istinto del mio corsiero non era stato superficiale, quei luoghi non erano di comune natura, pertanto sarebbe stato difficile uscirne.
In effetti, ero stato avvisato, ma avevo ignorato l'avvertimento; tuttavia ero sereno, perché la missione di un cavaliere, talvolta, lo conduce anche nei sentieri della follia, perché il coraggio e l'onore non ammettono viltà di sorta.
Mi ero lanciato nell'impresa, a dispetto degli avvertimenti, perché tale era il mio dovere, avrei affidato a Dio la mia anima, come da tanti anni.

-Capisco che affermiate il vero-

Esordii in risposta,

-Eppure devo tentare un ritorno, perché giusta è la missione di chi mi attende, e la sua attesa non può essere vana-

Estrassi le Sacre Scritture da una tasca della sella;

-Con l'aiuto della Parola di Dio, proverò a ritrovare la via, e se sarà destino che vada diversamente, ci incontreremo al castello del barone di Marras.
Che il Signore vi accompagni, nuovi amici.-

E detto questo, feci per spronare Pegaso nella direzione dalla quale ero venuto.

Guisgard 18-10-2014 13.35.00

Galgan riprese la direzione dalla quale era giunto.
Col fedele Pegaso ed armato delle Sacre Scritture il cavaliere eremita provò a ripercorrere la via a ritroso, con la speranza di poter ritrovare i due compagni di viaggio, Belven e Jone.
Quel bosco però ora appariva in qualche modo differente, animato da una strana atmosfera.
La vegetazione rigogliosa e primordiale, i vaghi e confusi versi di fiere lontane, il lento sibilo del vento tra le foglie e un'innaturale inquietudine accompagnarono il cammino di Galvan per quelle lande.
Girò per un po', fino a quando udì ancora una volta il clangore prodotto da armi.
E qualche passo dopo si ritrovò, incredibilmente, di nuovo nel punto in cui aveva lasciato i due fratelli, Caio e Tizio, che avevano ripreso a combattere fra loro col medesimo vigore e lo stesso odio.

Guisgard 18-10-2014 13.40.57

Guisgard in quel momento sentì la mano di Altea che stringeva la sua.
“Volete” disse fissandola con un sorriso “leggermi la mano? Magari così da evitare di dover passare a visitare l'indovina?” Le fece l'occhiolino. “Comunque spero che le vostre qualità di zingara abbiano visto giusto...” si voltò a guardare i tre bassorilievi.
Poi, come detto da Altea, con la mano cominciò a premere sull'immagine di Ulisse.
Ma non accadde nulla.
“Niente...” fece Pepe.
Il cercatore del Fiore, allora, si avvicinò a Clio.
“Da piccola eri un portento a risolvere gli enigmi...” guardandola “... spero che la tua abilità ci aiuti in questo caso...” e iniziò a far pressione sul bassorilievo di Paride.
Ma anche in questo caso non successe nulla.
“Al diavolo questa porta!” Esclamò Pepe.
“Nessuno dei due bassorilievi era quello giusto...” scuotendo il capo Guisgard.
“O forse” mormorò il finto monaco “erano sbagliati i ragionamenti fatti...”
“Questa porta” osservando quel misterioso ingresso il presunto Taddeide “nasconde un qualche ingranaggio collegato al pannello intruso e non può certo funzionare secondo un ragionamento, ma solo in base al pannello premuto...”
“Le parole sulla lapide però” replicò Pepe “chiedono non solo la risposta esatta, ma anche il giusto ragionamento.”
“Credi forse sia magica?” Sarcastico Guisgard. “Guarda che i chierici non accettano queste cose.”
“Però combattono il demonio” fissandolo il finto chierico “ed esso utilizza la magia nera per i suoi scopi...”
A quelle parole di Pepe un velo di inquietudine scese negli occhi di Guisgard, che tornò a studiare quella porta enigmatica.



Nel frattempo, a Baias la popolazione era animata da una caotica euforia.
Infatti il duca Dominos era giunto dalla capitale per una visita ufficiale.
E dopo aver attraversato la bella città posta sul mare, raggiunse la sede dell'Ammiragliato, situata nel grande castello fortificato di Baias.
Qui il Taddeo, con i suoi soldati, incontrò l'ammiraglio Oxuid, Burmid e Velv, appena rientrato in porto.
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Altea 18-10-2014 20.50.25

Tolsi lentamente la mano da Guisgard..quella mano cosi rassicurante..dicendo a bassa voce.."Mi piacerebbe leggervi l' Animo e il Cuore" e sospirai, guardandolo e poi sorridendogli accarezzando dolcemente il suo viso.
Lo lasciai andare a fare il suo dovere..il cuore batteva..no..la porta non si apriva e rimasi pure io perplessa. Guisgard non pensava fosse una porta magica ma alle parole di Pepe ebbi quasi un barcollamento...il demonio..la magia nera e davanti a me parve quella immagine sognata e che mi guidò..Dominus con quella specie di strega e guardando il viso di Guisgard pure turbato ebbi quel ricordo che volevo tenere lontano.

"Maestro Teofilus, volete forse dirmi che voi credete nella magia nera?"
"Milady Altea..voi avete avuto una educazione religiosa, avete studiato pure con frate Nicola..e sapete se vi esiste il Bene vi è pure il Male".
Rimasi perplessa poi lo guardai.."Mi volete far intendere qualcosa? Avanti parlate..".
Il maestro Teofilus camminava nervosamente e poi mi guardò "Io frequento i salotti di Madama Sibille" e abbassò la voce bisbigliando vicino a me "sapete si pratica l' esoterismo..pure la preveggenza e altre forme, insomma una forma di setta..si dice il Duca Dominus si avvalga di qualcuno che pratichi appunto la magia nera".
"Oh ma sono fandonie..ma come osate..il Duca Dominus è un cattolico praticante" ma egli mi diede una lettera sigillata ed era firmata da Madama Sibille e la aprii e la lessi turbata:
"Carissima Altea,
preziosa ragazza che illumina questa Corte, siamo molto preoccupati per voi.
Abbiamo più volte visto sulla vostra figura una immagine nera.. tutti a Corte sanno, oltre a essere la pupilla di Dominus, ciò che vi spetterebbe, anche se per anni fu custodito il segreto. State attenta..su di voi pende una specie di maleficio o qualcosa del genere..un giorno capirete..e fatto da una donna che opera per Dominus. Vi metto una rosa in oro, una spilla, e rubino rosso come l' Amore .. è un talismano..abbiamo fatto in modo non possa succerdervi nulla..non posso dire altro..vi sono cose che non si possono capire. Madama Sibille".

Mi portai la mano al petto..quella piccola spilla la tenevo dentro al mio corsetto sempre.
Scossi il capo.."Noi abbiamo la Fede..e possiamo sconfiggere ogni Male..tornando all' enigma..qui parla della donna..quindi i tre bassorilievi li avete premuti voi Guisgard, forse dovremmo toccarli io e lady Clio in base a ciò che pensiamo..proviamo" li guardai riflettendo "Eppure sia Nestore, Ulisse e Paride e Achille sono tutti personaggi della guerra di Troia..tutti sono citati nella Iliade e Odissea..quindi?Io provo altra soluzione..il bassorilievo con Nestore..in fondo egli solo alza la coppa ma non è legato ad un canto in particolare di Omero..Quello di Ulisse fu quello delle sirene e il terzo della guerra di Troia..e poi..La tentazione..Ulisse fu tentato dalle sirene ma resistette perchè si fece legare..e Paride fu tentato dalla bellezza di Elena, anche se tramite forze divine si narra, e la rapì portandola via da Sparta e da Menelao suo marito e scatenò la guerra."
Alzai le braccia guardando i tre e dissi a Clio di riprovare pure lei se voleva..e premetti con forza il pannello di Nestore...altro non potevo fare.

Galgan 19-10-2014 07.42.33

Mi sentii avvampare d'ira, così stolto, alfine, poteva essere l'animo umano?
Di così breve durata, potevano essere i propositi dei Figli di Adamo ed Eva?
Nuovamente, i fratelli si battevano, in barba alle parole di poco prima; non potevo sopportarlo, quindi sguainai la spada, pronto a spronare Pegaso alla carica.
Improvvisamente, però, un dubbio inquietante si fece strada nel mio animo, un dubbio che, se si fosse rivelato esatto, avrebbe voluto dire che la mia situazione non era affatto semplice e che anzi, in seguito lo svolgersi degli avvenimenti sarebbe stato sempre più incerto e, a tratti, quasi onirico.......
Con questo pensiero, capovolsi nuovamente la spada, a guisa di croce, e nuovamente intervenni:

-In nome del Signore, fermi Tizio e Caio!
Fermi, degeneri fratelli!-

Clio 19-10-2014 22.12.56

Non mi voltai, nemmeno quando lui provò un meccanismo senza successo.
Tenni gli occhi fissi sui bassorilievi.
Quasi sussultai quando mi si avvicinò, ma non parlai. Non ci riuscivo.
Mi limitai a lanciargli un'occhiata quando mi parlò, chiedendomi se riuscisse a leggermi nell'anima.
Nemmeno il mio ragionamento era corretto a quanto pare.
Ascoltai poi il sensato ragionamento di Altea.
Se eravamo noi donne a dover risolvere l'enigma, allora era più che sensato che dovessimo essere noi a provare.
Ma non mi veniva in mente nulla.
Attesi così di vedere se il nuovo ragionamento di Altea fosse quello giusto.

Guisgard 20-10-2014 00.20.41

A quelle parole di Galgan i due fratelli smisero all'istante di battersi, per poi voltarsi verso di lui.
“Voi...” disse Caio fissandolo “... chi siete voi e perchè interrompete così la nostra disputa? E come fate a conoscere i nostri nomi?”
“Già...” annuì Tizio “... con quale diritto giungete qui e vi intromettete in questa nostra contesa? Non vi conosciamo, come fate dunque a rivolgervi a noi, chiamandoci con i nostri nomi, cavaliere?”

Guisgard 20-10-2014 00.33.16

Altea toccò il bassorilievo di Nestore, per poi premerlo.
Ma non accadde nulla.
“Niente da fare...” scuotendo il capo Pepe.
“Già...” fece Guisgard, osservando pensieroso i tre bassorilievi “... un vero rompicapo pare...” si voltò poi verso Clio “... eppure credo che il tuo ragionamento possa essere giusto... infatti ognuno di questi bassorilievi pone in evidenza un oggetto... la coppa di Nestore, la corda di Ulisse e la freccia di Paride...” sorrise sarcastico “... una volta ti piaceva sfidarmi a chi risolveva prima indovinelli ed enigmi... il Tempo ti ha rubato questa abilità? O forse devo prometterti un premio in palio?” Facendole l'occhiolino.

Clio 20-10-2014 00.42.47

Presi un profondo respiro.
"Sì, è quello che ho pensato subito.." dissi, senza staccare gli occhi dai bassorilievi "Ma non riesco a legarli.. insomma... corda, coppa, freccia.." risi "Beh, coppa e corda hanno la stessa iniziale e numero di sillabe nonché di lettere, ma non credo possa essere tanto semplice..." scossi la testa "C'è qualcosa che mi sfugge.. so che c'è un collegamento tra quelle parole ma non riesco a trovarlo.. forse dovremmo accamparci qui e aspettare domattina, la notte porta consiglio dopotutto..".
Alzai finalmente gli occhi su di lui e sorrisi appena "Un premio..." sarcastica "Ma non mi dire... Sarei curiosa di sapere cosa avresti messo in palio" scuotendo la testa.

Guisgard 20-10-2014 00.52.08

A quelle parole di Clio, Guisgard sorrise appena, vagamente ironico.
“Non so...” disse guardandola “... magari qualcosa che riesca a farti sorridere e a far svanire quel tono e quell'espressione acida che ti sei cucita sul viso...” fissò poi Altea e Pepe “... Clio ha ragione... meglio ragionarci su ed attendere domattina per ritentare ancora... e poi non mi entusiasma l'idea di dover varcare questa porta in piena notte...”
Così, si accamparono presso quel misterioso ingresso.
“Riposatevi...” Guisgard ai suoi tre compagni “... farò io il turno di guardia... non riuscirei comunque a chiudere occhio stanotte.”
“Io invece si.” Annuì Pepe. “Magari un po' di riposo mi darà qualche idea sull'arcano.” E si stese a terra.

Clio 20-10-2014 01.12.34

Alzai gli occhi al cielo.
Qualcosa che mi faccia tornare il sorriso? Qualcosa come prendermi tra le braccia e dirmi che è me che vuoi al tuo fianco e nessun'altra?
Figuriamoci!

"Acida.." mormorai "Naturalmente.." sarcastica, alzando gli occhi su di lui "Io sono sempre acida, no? Sei stato tu a dirlo.." scuotendo la testa.
Non capiva. Non avrebbe mai capito.
Come poteva, dopotutto? L'avevo visto comportarsi così decine di volte.
Sempre galante.
Era un bel sogno pensare che un giorno avrebbe guardato me e me soltanto, come era sempre stato per me.
Ma non era che un sogno.
E io ero troppo ingenua per riuscire ad affrontare queste situazioni, dovevo smetterla di dar peso agli sguardi alle parole che mi facevano sentire l'unica donna al mondo.
Dovevo smetterla.
Dovevo solo smettere di pensarci.
Decidemmo di accamparci, ma io restai a fissare i bassorilievi.
"Voglio fare un ultimo tentativo.." a bassa voce, avvicinandomi alla raffigurazione della coppa "La freccia e la corda mi ricordano le vecchie lezioni di matematica... sono termini che ricordo, ricorrenti.. sono informazioni che ho rimosso anni fa, ma avevano a che fare con la circonferenza, se non sbaglio.. la corda almeno, di sicuro.. ma anche la freccia..." alzai le spalle "Ormai siamo qui.. e non chiuderò occhio con l'enigma in testa, per quanto farebbe bene... perciò.." premendo appena il bassorilievo con la coppa di Nestore "E' l'unica cosa che mi viene in mente.. poi proverò a dormire un po'.." sospirai.

Guisgard 20-10-2014 01.38.03

Clio toccò il bassorilievo di Nestore e cominciò a fare pressione.
Ma non accadde nulla neanche stavolta.
La mano di Guisgard allora si posò su quella di Clio, che ancora era ferma sull'immagine del re di Pilo.
“Dovresti riposare ora...” disse lui piano alle sue spalle “... riproveremo domani...” strinse la mano di lei nella sua “... domani magari troveremo la soluzione, se Dio vorrà...” poi l'altra sua mano cinse il fianco di lei, fino a costringerla a voltarsi “... lo facevi e lo fai ancora...” sussurrò lui, fissandola negli occhi “... quel broncio... quel tuo chiuderti nei tuoi silenzi ed io a chiedermi sempre dei tuoi pensieri... come adesso...” la notte avvolgeva ogni cosa col suo silenzio “... su, va a riposarti, Clio... va... stanotte sei troppo bella per restare... va a riposarti...” accomodando con le dita una ciocca ribelle che scendeva sul viso della ragazza.

Galgan 20-10-2014 14.05.49

Chiusi un istante gli occhi.
Alfine, i miei dubbi si erano fatti certezze, i miei timori fondate garanzie; ecco che, dunque, il reale e l'irreale si fondevano, e l'unica cosa che potevo fare era andare avanti, ovunque portasse quella strada.

-Galgan è il mio nome.
Di Cristo cavaliere.-

Ripetei, in tono grave, come se fosse la prima volta;

-Che io conosca i vostri nomi, è dato di fatto, eppure fa da appendice, pertanto non è importante; ciò che realmente conta è che siete fratelli, e che affrontandovi state commettendo un grave peccato.
Volete forse essere novelli Caino e Abele?
Forse che uno di voi, alla fine della disputa, voglia essere segnato e maledetto?-

Detti enfasi alle mie ultime parole facendo impennare Pegaso, poi proseguii;

-Tuttavia, in quanto servo di Cristo, è mio dovere usare l'arma del consiglio, così come la spada.
Illuminatemi sul motivo del vostro contendere, cercherò di aiutarvi-.

Clio 20-10-2014 14.36.33

Niente, non riuscivo proprio a venirne a capo.
Poi la sua mano nella mia.
Chiusi gli occhi senza voltarmi.
Ma quando mi cinse il fianco mi ritrovai davanti a lui, con i suoi occhi nei miei.
Ormai cominciavo ad abituarmi a quel battito accelerato, al brivido che mi attraversava.
"Non toccarmi.." Mormorai piano, sentendo le lacrime affiorare "Non toccarmi.. Non..." Esistai "Non puoi guardarmi così, facendomi sentire l'unica donna sulla faccia della terra e poi.. poi.. Prendere per mano un'altra donna davanti a me.." Scossi la testa "Hai una vaga idea di quanto faccia male? Lo ha sempre fatto..." Sospirai "Certo che non ti ho mai detto niente... Come potevo? Sei sempre stato così: complimenti a una, galante con l'altra.." Abbassai lo sguardo "Chi sono io per dire qualcosa? Perché dovresti avere riguardo dei miei sentimenti? Perché?" Alzai le spalle "Sei libero di fare quello che vuoi.. Io non sono nessuno... Ma sono troppo debole per sorridere e far finta di niente, mi dispiace.." ammisi in un sussurro.
Sospirai, per poi alzare gli occhi su di lui.
"So che sei abituato a trattare così le belle donne.. E non credo che nessuna si sia mai lamentata.." Scossi la testa "Ma ti prego non farlo con me.." Con voce tremante "Il fatto che ti ami non ti da il diritto di prenderti gioco di me.. Se.. Se mi guardi così, se mi parli così io ti credo... se mi sfiori non riesco a ragionare... ti prego.." mormorai "Ti prego.. se ti è mai importato qualcosa di me.. non farmi del male... non prenderti gioco dei miei sentimenti... mi basta solo che tu sia onesto, perché così mi confondi.. e non so più cosa pensare..".
Abbassai lo sguardo e poi risi.
"Oh, che meraviglia.. sono diventata una donna lagnosa.. proprio quello che ho sempre detestato... Tutta colpa tua.. " scossi la testa ridendo.

Altea 20-10-2014 14.44.49

Mi addormentai ma il sonno era poco profondo, udii delle voci e mi svegliai lentamente.
Vidi Clio tentare di nuovo..speranzosa e fiduciosa pregai fosse la risposta giusta..ma nulla da fare.
Poi vidi Guisgard..la mano in quella di lei a stringerla, poi a cingerle i fianchi per poi dirle di andare a dormire..per non essere tentato. Scossi il capo guardando la porta misteriosa.
Mi alzai dopo un pò e mi avvicinai a Guisgard con quello sguardo eloquente di prima.."Ho notato avete volto lo sguardo dall' altra parte ora..ma nemmeno cambiate il repertorio con le donne?" ero arrabbiata ma profondamente ferita e mi voltai verso la campagna circostante per non guardarlo..si, faceva davvero male..ma io ero solo una dama di corte..sciocca era vero.
Mi incamminai nel circondario e riguardai la porta..quella missione si preannunciava più lunga del solito pensai guardando il piccolo rivolo del fiume che tagliava i campi..e guardando la ciocca di capelli neri che scivolava lunga fino la vita ebbi un sospetto..non potevo rischiare..e se fossimo rimasti li per settimane..era meglio ora che dopo..e mi chinai nella piccola fontanella e riversai i capelli..il nero della notte e delle tenebre colava forte..finchè vidi i capelli riprendere il color chiaro del sole..potevo rischiare la vita per lui? No.
Strizzai forte i capelli..l'aria era calda e anomala per quella sera di ottobre e si sarebbe asciugati presto.
Tornai verso i tre bassorilievi e mi abbassai, evitavo il suo sguardo..ma cosa pensavi Altea? Fosse diverso dagli altri...diverso da Velv..da oggi in poi non avrai più uno sguardo, una carezza, nulla da me Guisgard! Lo fissai con rancore standomene zitta, era inutile parlarne, mi prendeva solo in giro, abbassai la testa per nascondere una lacrima..povera sciocca, hai sbagliato con Velv non ti era bastata la lezione? Ora ti sei fatta fregare pure da lui..non amerò mai più, nessuno avrà più le mie attenzioni tanto meno che lui.
Alzai il volto cercando di essere imperturbabile anche se dentro ero scossa..e bisbigliai senza guardarlo.."Risolveremo mai tutto questo? Paride e Ulisse..loro sono legati nella storia a due donne..Elena e Penelope..per loro hanno fatto dei gesti eroici..non per tentazione..ma per Amore..quella parola che forse voi non conoscete" e sorrisi leggermente mentre stavo per toccare la coppa "Nestore non è legato a nessuna donna in particolare almeno.."ma poi ritrassi la mano "Coppa-corda-freccia..no, non può essere così banale..corda e coppa iniziano per la stessa consonante..freccia è l'intrusa..beh ne abbiamo provate tante" e premetti sulla freccia.

Guisgard 20-10-2014 16.23.26

Guisgard sorrise e poi con un dito, delicatamente, accarezzò le labbra di Clio.
“Sciocchina...” disse in un sussurro “... non potrei mai farti del male, lo sai...” fissandola negli occhi “... e poi sono un cavaliere, no? Devo essere galante e cortese per copione...” ridendo piano, mentre quel dito sfiorava lentamente le labbra di lei.
Poi, senza dire altro, si sedette ai piedi di un grosso albero, con la schiena contro la corteccia, facendo poggiare Clio con la testa sul petto.
Avvolse entrambi nel suo mantello e cominciò a suonare la sua ocarina.
Quella nenia, lenta e dolce, echeggiò piano in quel luogo, facendone allontanare, almeno per un po', i suoi misteri.
E quel suono, il silenzio della notte e la stanchezza, infine, fecero addormentare Clio fra le braccia del presunto impostore.
Poco dopo, tra le ombre e le inquietudini di quella boscaglia, apparve qualcuno.
Era Altea.
E prima di avvicinarsi di nuovo alla misteriosa porta, la donna, passando accanto a Guisgard, gli rivolse alcune parole.
L'aspirante duca avvolse allora Clio ben bene nel suo mantello ed usò la sua sacca come cuscino su cui farle poggiare la testa.
Lasciò così la ragazza ancora addormentata e raggiunse Altea che se ne stava davanti alla porta dopo aver riprovato, ma inutilmente, a superare l'arcano.
“Dite che conosco l'Amore?” Mormorò Guisgard con un sorriso beffardo. “Eppure non vi ho mai fatto promesse. Non vi ho mai incoraggiata in nulla.” La guardò. “Vi ho permesso di restare a bordo e poi di venire con noi perchè avete chiesto di poter cercare il Fiore con noi. Ed anche a me interessa il Fiore. E poi chi conosce davvero la Natura dell'Amore? Forse nessuno, forse tutti... o magari, è l'Amore che conosce noi...” tornando ad osservare la porta e quei bassorilievi, cercando forse un modo per svelare il loro impenetrabile arcano.
Poco dopo cominciò ad albeggiare.

Altea 20-10-2014 16.29.43

La porta non si aprì e poi udii le parole di Guisgard e rimasi seria.."Avete capito male..ho detto penso voi non sappiate bene cosa significhi l' Amore..non penso voi lo sappiate...e forse nemmeno io..a pochi è dato conoscere il vero Amore..non vi sto chiedendo nulla, infatti mi sto tenendo a debita distanza da voi come vedete e lo farò finchè vita avrò" e mi voltai di nuovo verso la porta, era inutile parlare con lui...certo, le strette di mano e altro me le ero inventate io.."No, non mi avete fatto promesse sto solo dicendo vedo gli stessi comportamenti avete a volte con me li riservate pure ad altre..ma non è affare mio più".

Clio 20-10-2014 16.52.06

La sua carezza così dolce e delicata mi sfiorò le labbra come in riva al mare, facendomi dimenticare tutti i miei dubbi e le mie paure.
"Essere galante e cortese con tutte è come non esserlo con nessuna, non credi?" scuotendo la testa "Che valore hanno le parole che dici a me se so che le hai dette anche a qualcun'altra? Nessuno, per come la vedo io.. a maggior ragione se lo fai davanti a me.. e questo è farmi del male..".
Mi portò con sé e lo seguii, come fossimo in un sogno, mi fece appoggiare alla sua spalla e restai lì, avvolta nel suo mantello ad ascoltare l'ocarina come avevo sempre sognato di fare nelle sere d'estate della nostra fanciullezza.
Mi addormentai, cullata da quel suono melodioso e dal battito del suo cuore. In pace.
Fu l'alba a svegliarmi, ma Guisgard non c'era più.
Lo vidi poco lontano, ma non mi avvicinai, cercai di pensare di nuovo all'enigma, ma con scarsi risultati.
E se non ci fossimo riuscite? Saremmo stati bloccati lì?


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