Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 11-05-2012 19.12.51

Il becchino fissò Parsival e Lilith e sorrise.
I due compagni di viaggio, benché alle prese con una prova tanto ignota, quanto terribile, avevano deciso di affrontarla nell'unico modo che forse conoscevano: restare uniti.
“Tutto questo” disse il becchino guardandosi intorno “è nato dall'indifferenza, dalla noncuranza, dall'apatia, dalla pigrizia, dalla passività... e queste cose rappresentano un morbo mortale per l'animo umano, soprattutto sono estranee all'amore... sono demoni che pian piano inaridiscono l'animo ed il cuore, generando la perdita di tutto, un abissale vuoto senza fine in cui perdersi... l'amore, quello vero, è un privilegio e bisogna esserne degni per godere i suoi benefici. E' vero, i suoi frutti sono eterni, ma richiedono di essere raccolti ogni giorno... mai dare per scontato un simile dono, neanche un singolo ed infinitesimale attimo d'amore deve essere sprecato... questa è L'Avvilente Costumanza... un modo di vivere che porta al nulla, alla negazione di ogni slancio, ogni sussulto ed ogni passione verso ciò che più ci è caro... un modo di vivere che pian piano diviene usuale e costante... un modo di vivere che fatalmente diviene un modo di essere... anzi, di non essere...” sorrise nuovamente “... perdonatemi se mi sono dilungato, amici miei... ma mai nessuno è giunto qui a coppia con qualcun altro... mai nessuno ha mostrato tanto affiatamento con un suo simile, come invece state facendo voi due... per questo ho voluto narrarvi il senso di questo orrore... sappiate che questa innaturale maledizione è custodita da un essere diabolico, che incarna tutti i mali che vi ho descritto... essa è la bestia che ora ruggisce per spaventarvi... la troverete nel cuore di questo labirinto, avanzando verso sinistra... essa vi sottoporrà ad un arcano... badate bene che solo risolvendolo voi potrete vincere L'Avvilente Costumanza... ma se fallirete, la belva vi sbranerà... se riuscirete in questa impresa, dovrete poi ritrovare la strada per uscire da questo labirinto... e qui io vi darò un aiuto... in quello scrigno vi è il modo di non smarrire la strada... ma toccherà a voi comprenderlo. Io posso solo consigliarvi di aprirlo fin da ora... che il Cielo vi assista...” e svanì nei meandri di quel luogo.

Guisgard 11-05-2012 19.23.28

“La strada per Tylesia è lunga e tortuosa, milady.” Disse Gerprando ad Altea.
Ma proprio in quel momento ritornò Fyellon.
Salutò Altea e chiese una ciotola abbastanza grande in cui potersi lavare la faccia.
“Allora?” Domandò Gerprando.
“Cosa?” Chiese Fyellon, mentre si lavava il viso e si bagnava i capelli.
“In che condizioni si trova?”
“Sta bene...” rispose il cavaliere “... non ha nulla di rotto...”
“Oggi deve essere il mio giorno fortunato!” Esclamò ironica Renya.
“Ho già mandato a chiamare alcuni minatori.” Fece Gerprando. “Troveranno il modo migliore per scendere nella crepa e tirarlo fuori.”
“Faranno ciò che ordineremo loro, naturalmente.” Asciugandosi Fyellon.
“Gli esperti sono loro.” Fissandolo il comandante.
“Si, ma questa storia sta a noi risolverla.”
“Cosa intendete dire?”
Fyellon allora fece cenno a Gerprando di seguirlo.
I due si appartarono ad un tavolo lontano dalla porta della cucina.
“Che grado avete?” Domandò Fyellon.
“Sono comandante della guarnigione...”
“Un po' generico...” disse il cavaliere “... ma il grado? Tenente? Capitano? Stratega?”
Gerprando non rispose nulla.
“Lo immaginavo...” sorridendo Fyellon “... beh, forse è giunta la vostra occasione...”
“In questo lercio buco non arrivano mai le occasioni!”
“Sciocchezze...” mormorò Fyellon, ordinando poi qualcosa da bere a Renya “... le occasioni prima o poi arrivano... basta saperle riconoscere... e questa è la vostra occasione...” attese che fossero di nuovo soli “... tireremo fuori quel poveretto e tutti ci saranno riconoscenti... sarà un grosso spettacolo... ma occorre una platea...” riempì i due boccali con del vino e ne offrì uno al comandante “... voglio che facciate spargere la voce di questo incidente... mandate i vostri uomini in giro, a parlarne con monaci, pellegrini, viaggiatori, mercanti, avventurieri, persino zingari e prostitute... da domani questo luogo dovrà pullulare di visitatori...”
“Sembra che abbiate deciso tutto voi...”
“Già, per vostra fortuna.” Bevendo Fyellon. “Fate come vi dico e vedrete che andrà tutto bene. Appena arriveranno quei minatori portateli da me.”
Nessuno aveva udito quella loro conversazione.
Fyellon si alzò e raggiunse Altea.
“Sono stanco e ho molte cose da raccontarvi...” disse alla ragazza “... andiamo a riposarci?” Fissò poi Renya. “Mandate a chiamare un medico.”
“Un medico?” Guardandolo la donna. “Qui? In questo letamaio? C'è solo il vecchio Archan... un misto tra uno stregone, un rabdomante e un alchimista...”
“Bene, chiamatelo.” Annuendo Fyellon.
E chiese di nuovo ad Altea di accompagnarlo nella loro stanza.

Altea 11-05-2012 19.42.31

Il capitano Gerprando mi diede una cattiva notizia, la strada per andare a Tylesia era tortuosa e pericolosa ma alla fine non lo fu anche il Calars?? Non dovevo temere..più la metà comporta sacrifici più si raccoglieranno i frutti di quel percorso tortuoso.
Ad un tratto entrò Fyellon, si bagno il volto, era stanco ma ci diede buone notizie, il figlio del locandiere era vivo..ma la moglie non ne era cosi contenta notai.
Ero fiera di Fyellon, egli poi si rivolse al comandante, mi sedetti al tavolo e lo vedevo lontanto parlare con il capo dei cavalieri, scrutavo il volto di Fyellon, lo sguardo...era come in preda all'estasi notavo..quel volto lo avevo già visto..e perchè mai andare lontano per parlare? Non era rabbuiato, lo si leggeva in volto, e quindi non gli stava dando cattive notizie. Ero perplessa....Fyellon era strano.
Poi si avvicinò a me e mi disse di andare nella nostra stanza..."Nostra stanza? Non dovremmo dormire separati..cugino? Vi accompagnerò alla vostra stanza, ho alcune cose da chiedervi".

Lilith 11-05-2012 22.04.37

Finalmente compresi perchè il becchino ci aveva detto di aprire lo scrigno. se esso serviva per tornare indietro, avremmo dovuto aprirlo dal principio, in modo che potesse aiutarci durante il ritorno.
Egli parlò inoltre di ciò che era l'Avvilente Costumanza; capii che sarebbe stata una difficile prova da superare, poichè quella bestia era l'incarnazione dei più temibili mali che possono affliggere l'animo umano. Ci disse poi che quel mostro ci avrebbe posto un arcano; questo fatto mi rese nervosa, io non conscevo molto del mondo e sapevo che sarebbe stato difficile per me risolvere un enigma. Forse Parsifal lo avrebbe saputo comprendere. Pensai poi a ciò che mi aveva detto la voce misteriosa quando entrai nel labirinto con il cavaliere. Ricordai che mi disse che Parsifal avrebbe avuto bisogno di me per poter affrontare la prova. Forse l'arcano ci avrebbe riguardati entrambi...

Quando l'uomo scomparì nelle tenebra, gli dissi, guardandolo negli occhi: "Sir Parsifal... ho cambiato idea riguadro lo scrigno: possiamo aprirlo ora?"

Parsifal25 12-05-2012 01.47.44

Le parole pronunciate da quell'uomo entrarono nel mio cuore.....sentivo una nuova energia scorrere in me. L'incantesimo doveva essere spezzato.

Ascoltaì con cura e attenzione ogni singola frase......adoravo ascoltarle, poichè parlavano di "Amore".

L'Amore è quell'emozione, quel sospiro che colora e scandisce la tua vita, è uno dei più fragili, ma il suo potere era immenso. Per essere suoi cavalieri, bisogna rinunciare a molto ma alla fine si è sempre ricompensati.....si può trattare di un amico, fratello, compagna e altro ancora ma il risultato è sempre lo stesso: la condivisione del più grande dei poteri e la fortuna di essere da esso baciati. Sorridevo, perchè mi tornò alla mente il racconto che un eremita incontrato mi consegnò....."Figliolo, ascoltami.....voglio narrarti una storia.....su di un'isola lontana riposano e vivono le più grandi virtù che un uomo possa possedere, vi era: Onore, Giustizia, Esperienza, Tempo e Amore. Il nosto piccolo condottiero "Amore" non era attratto dai sogni di gloria, ma colorava e animava quel mondo con il suo dolce sorriso. Veniva preso in giro, ma allo stesso tempo era il più ammirato. Un giorno, la pace di quel mondo venne sconvolta dalle orde oscure che volevano a tutti i costi regnare su tutto.....una lunga battaglia infuriava e la lotta fu estenuante......i primi a combattere e cadere gravemete colpiti furono Onore e Giustizia che dopo aver portato una parte della schiera oscura nella loro missione cedevano.....successivamente toccò ad Esperienza che anche se un ottimo stratega non riusciva a regger tutto.... Amore e Tempo non potevano intervenire perchè troppo importanti per tutti noi.....anche se, Amore decise di rompere il comando, decidendo di soccorere gli altri.....improvvisamente, un bagliore di luce avvolse Amore....trasformandol in un angelo dai tratti femminili.....questa era la sua vera sembianza. Era nuda con ali argentee, ma non le importava.....era pronta a sacrificarsi. Una lacrima le bagnò il viso e le orde oscure vennero trafitte.....il suo compito era riuscito.....da quel giorno amore decise di non nascondersi più e siglò un giuramento: "La sua vita era al servizio di coloro che incrociavano il suo cammino. Nessuno avrebbe abbandonato....e tu, cavaliere....da che parte stai?" con queste parole mi lasciò.

Parsifal25 12-05-2012 02.01.02

Non avevo ancora trovato una risposta, ma i frutti andavano germogliando.

Rimasi immobile e la figura sparì nel buio. Subito dopo, una voce mi chiamava riportandomi alla realtà. Era Lilith.

Mi disse che aveva compiuto la sua scelta....era pronta ad aprire lo scrigno, dai suoi occhi capì che era cresciuta. La sua forza interiore è un barlume nell'oscurità più tetra.

Le sorrisi, e posando la mia mano sulla sua e lo scrigno le dissi: "Lilith, non falliremo...... la nostra unione è forte.....non so come dirtelo, ma in questo breve tempo, ho capito.....Facciamolo."

elisabeth 12-05-2012 09.33.45

" I miei trucchetti da Baraccone......non vi piacciono, giullari e giocolieri , maghi e mangiafuoco.....ma siete stato mai bambino Reas..?.......vediamo allora di inventarci un giochino per il nostro monachello...".....mi staccai dall' albero e mi avvicinai al monaco...era piccolo di statura e aveva due occhietti piccoli come la capocchia di uno spillo......" Mio buon Monaco......vi mancano le buone maniere, ma evidentemente cio' vi manca perche' celate qualcosa che non e' possibile vedere....e noi non vogliamo certamente ficcare il naso negli affari vostri......potrei offrirvi denaro..."...E feci scivolare dal mio palmo alcune monete d'oro...." Ma non e' il denaro che vi interessa......potrei allora torturarvi....".....pianticelle sottili germogliarono dal terreno per andarsi a legare alle caviglie del monachello...." Ma forse il buon Buon Dio non mi perdonerebbe mai di aver torturato un suo servo......e allora vediamo un po'.....".......mi fermai solo un attimo, il tempo per chiudere gli occhi e chiedere al vento di riportare le cose al punto giusto....un vortice mi chiuse .......rendendomi parte della natura, i miei abiti furono recisi per dar posto ad un intreccio di fiori e piante....i miei capelli si sciolsero e il vento li intreccio in una bellissima treccia.......tutto si fece improvvisamente silenzio....." Vedete monaco, voi abitate in casa mia, tutto cio' che e' nella selva e' sotto il mio dominio....adesso vi ordino di spostarvi e farci entrare.....".....Non volevo guardare Reas, il punto era che non poteva non accettare cio' che ero, poteva non comprenderlo.......ma doveva accettarmi, molto spesso a Tylesia avevo evitato di usare le forze della conoscenza....ma adesso in gioco c'era molto....senza voltarmi " State tranquillo Reas, questa volta non sverro'............la Regina dei boschi ha ripreso il suo scettro.."......

Lilith 12-05-2012 14.24.24

Guardai Parsifal neglio occhi e, senza dire niente presi lo scrigno, tenendolo con una mano. Presi poi la mano del cavaliere e l'appoggiai sul coperchio del cofanetto in ciliegio. Tremai leggermente, poi guardai nuovamente Parsfial ed insieme aprimmo lentamente lo scrigno.

Parsifal25 13-05-2012 01.51.16

Sapevamo che con quel gesto.....avremo dato inizio alla nostra "corsa per la vita". Io e Lilith avevamo scelto il nostro destino, ne saremo tornati vincitori o altre peripezie ci avrebbero impedito il ritorno alla luce.....

La guardaì negli occhi, riuscivo a scrutare ciò che provava ma non doveva temere....nessuno ci avrebbe divisi.

cavaliere25 13-05-2012 11.19.20

Corsi verso il pozzo e guardai dentro e dissi chi siete? non vi preoccupate vi tireremo fuori in pochi minuti e chiamai gli altri

Guisgard 14-05-2012 00.24.12

Così, Parsifal e Lilith decisero di aprire quello scrigno in ciliegio.
Sollevato il suo coperchio, i due ragazzi vi trovarono all'interno un oggetto: era un pezzetto di gesso blu.

Parsifal25 14-05-2012 00.30.52

La tensione era alta, non sapevamo cosa ci sarebbe stato lì dentro. Iniziaì a fantasticare ma il tutto si risolse in un pezzetto di gesso blu.....

Non rimasi entusiasta, lo presi, lo analizzaì dopo di che lo passaì a Lilith e le dissi: "questa è la nostra arma.....,credo che la sua utilità possa essere una sola..."

Guisgard 14-05-2012 00.32.20

In quel momento anche gli altri si avvicinarono al pozzo e a Cavaliere25.
“Tiratemi fuori, vi supplico!” Gridò la voce dal fondo del pozzo. “Sento che non resisterò per molto!”
“Aspettate!” Disse Alberico agli altri suoi compagni. “Accertiamoci prima di sapere chi sia...”

Guisgard 14-05-2012 00.57.47

Reas restò di nuovo turbato da quella scena.
Elisabeth aveva di nuovo fatto sfoggio dei suoi poteri, anche se stavolta l'incantesimo non era stato forte come quello precedente.
Chi invece restò impassibile fu il monaco.
Egli fissava la maga dei boschi senza tradire stupore o meraviglia.
“E questo cosa sarebbe?” Fissandola. “Sapete quante altre streghe come voi ho visto in questa selva? E quanti demoni, i cui poteri erano infinitamente più oscuri e potenti dei vostri? Dovrei meravigliarmi? Siete creature oscure ed io non vi temo! In questa selva è in gioco qualcosa di molto più grande... si sta combattendo una guerra... una guerra primordiale ed assoluta... la lotta tra la Luce e l'oscurità, tra la Verità e l'illusione, tra la Giustizia e l'ingiustizia... e in una città si terrà l'ultima e decisiva battaglia, al cospetto di un Tesoro inestimabile, prezioso ed eterno... perchè siete qui?” Domandò ai due nuovi arrivati. “Cosa cercate?”

Guisgard 14-05-2012 01.09.17

Fyellon ed Altea raggiunsero così il piano superiore, dove si trovavano le loro stanze.
Il cavaliere aprì la porta della sua e restò a fissare la vallata da una finestra.
“La Montagna dei Sette Spiriti...” mormorò “... si, davvero un nome solenne...” restò poi in silenzio per alcuni istanti “... cosa volevate chiedermi, milady?” Chiese poi ad Altea.

Altea 14-05-2012 01.16.18

Raggiungemmo le nostre stanze, Fyellon aprì la porta e si soffermò sulla vallata, istintivamente guardai dalla stessa parte...egli ne sembrava affascinato, io lo trovavo assolutamente avvilente come paesaggio.
"Cosa volevo chiedervi? Di cosa stavate parlando con il capitano dei cavalieri? Non ci dovrebbero essere segreti tra me e voi...vero Sir Fyellon?Sembravate...euforico, non mi sembra ci sia molto da essere allegri in questo posto, e mi meraviglio come non torniate a salvare quel ragazzo...solo e abbandonato in quella montagna, volete andarci ora cortesemente, io vi seguirò"

cavaliere25 14-05-2012 09.08.56

Prima diteci chi siete e che ci fate in fondo a questo posto dissi guardando in fondo al pozzo ci servirà una corda per tirarlo fuori dissi guardando gli altri

Talia 14-05-2012 15.31.41

Non sapevo per quanto tempo ero rimasta seduta di fronte alla finestra, sentendo la luce del sole intensificarsi sulla pelle del mio viso per poi calare sempre più, fino a scomparire all’orizzonte in mille bagliori rossastri... e fu allora che avvertii le luci del villaggio accendersi, sentivo risa e canti, sentivo musica e allegria, sentivo serenità e pace. Io tuttavia, immobile al mio posto, non badavo molto a tutto questo... la mia mente era tutta protesa verso il bosco, che incombeva come una macchia nera al limitare del paese... la mia mente si insinuava tra gli alberi ed i cespugli, scansava le fronde e scivolava sull’erba in cerca di lui... e fu così, un po’ per il desiderio di ritrovarlo ed un po’ per quella musica che saliva a me dalla piazza sottostante, che quel ricordo tornò a sfiorarmi la mente... era accaduto spesso nel corso degli anni che quel ricordo tornasse, ma forse non era stato mai con così tanta intensità, nostalgia e desiderio... quella sera fresca e profumata, quella corsa nel bosco, quell’abito, la musica dolce dell’ocarina...
Sospirai profondamente e chinai la testa.
E tanto forte era il battito del mio cuore e tanto intenso quel ricordo che non udii affatto i leggeri colpi sulla porta né la voce incerta e titubante di Margel... passò appena qualche istante di silenzio, poi intuii la sua presenza e subito mi alzai...
Quei costumi... sorrisi alla sua richiesta... quella ragazza doveva tenere davvero tanto a quei suoi costumi, pensai... e fu esclusivamente per questo motivo che accettai subito e di buon grado di esaminarli, chiedendole di descrivermeli...
Non sentii però neanche una di quelle descrizioni poiché, dal momento esatto in cui le mie dita sfiorarono la stoffa delicata, le immagini di quella nuova e travolgente visione occuparono all’istante tutta la mia mente...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46317)
“Vi piacciono dunque questi costumi, milady?” Domandò Margel e interrompendo con la sua voce quella visione di Talia. “Che meravigliosa pietra...” fissando il ciondolo che la ragazza aveva al collo “... sta brillando intensamente... sembra magica...”

Sussultai...
Sentivo che la mia mano stava tremando forte adesso e che i miei occhi erano pieni di lacrime... li chiusi, dunque, ed inspirai profondamente...
“Si...” sussurrai, la voce profondamente tremante e le dita che corsero a sfiorare quella pietra “Brilla... è un oggetto molto particolare!”
Per qualche istante ancora rimasi in silenzio, tremavo e tenevo gli occhi chiusi, mi sentivo ancora totalmente in balia di quella visione... e la mia mente veniva come sballottata tra essa ed il ricordo di quella sera lontana nel bosco di Suessyon...
Infine, come riscuotendomi, sorrisi...
“Sono davvero molto belli questi costumi...” dissi dunque, nel tentativo di ritrovare un tono di voce lieto e gentile “E voi dovete essere proprio una sarta d’eccezione! Avete poi scelto dei temi molto particolari... temi legati alla novellistica ed alla commedia... ma, chissà, la prossima volta forse dovreste prediligere il romanzo cortese... Lancillotto e Ginevra, forse...”
Quelle ultime parole mi erano uscite dalle labbra quasi senza pensare, sull’onda di quella visione che non accennava a lasciare i miei pensieri... sorrisi debolmente, poi tornai a voltarmi verso la finestra...
“Ma voi... voi, mia gentile amica, che cosa fate ancora qui? Non bramate andare a quella festa? Avete una splendida scelta di costumi ed io ho già sentito i musici intonare le prime melodie giù nella piazza... sarà meglio che vi andiate a preparare, dunque, o farete tardi per colpa mia... coraggio!”

Guisgard 14-05-2012 16.19.26

XX Quadro: Addio, bello e dolce Amico

"Re Artù, che Dio ti salvi! Ti porto le più strane notizie che siano mai entrate nella tua casa!"

(I romanzi della Tavola Rotonda, "Cuore leale non mente")



Ormai, in tutto il borgo, si parlava soltanto del ballo in costume che chiudeva la solenne celebrazione per l'apparizione dell'Arcangelo Michele.
Da giorni, infatti, si facevano grandi preparativi per quell'attesa serata.
I carpentieri del borgo avevano eretto un grande palco sul quale dovevano stare i cavalieri con le loro dame; alcuni artigiani avevano fornito la festa di candele e fiaccole, erano poi stati assoldati musici e giocolieri itineranti per avere musica ed altri divertimenti.
Infine, cuochi, panettieri e pasticcieri avevano già preparato l'occorrente per deliziare tutti gli invitati al ballo.
Così, tra le luci multicolori che accendevano ed animavano il borgo, pian piano, cominciarono a sfilare eroe ed eroine d'altri tempi e di paesi lontani, che facevano sfoggio di bellezza e magia.
Le maschere, illuminate dai bagliori artificiali della sera e dell'incanto della Luna che cominciava ad affacciarsi sul centro abitato, sembravano assumere fattezze incerte e mutevoli, come se la realtà fosse sul punto di unirsi al sogno.
La musica cominciò ed ogni cavaliere danzò con la propria dama.
“Ecco, io...” mormorò Margel mentre ancora teneva in mano l'ultimo costume sfiorato da Talia “... vedete, io sono stata invitata da un giovane a questo ballo, ma egli non ci sarà... purtroppo è stato coinvolto in uno spiacevole incidente... mesi fa, giocando ai dadi con un nobile rampollo dei Taddei, ecco... è stato accusato di barare, ma non era vero...il nobile ha voluto sfidarlo e lui ha risposto insultandolo... la legge vieta di mancare di rispetto ad uno dei Taddei... ora è un fuggitivo e rischia di essere catturato... ed io... io non voglio danzare con nessun altro...” cominciò a piangere “... ho atteso questo ballo solo per danzare con lui, con il mio Delucien...”
In quel momento entrò il padre di Margel, il locandiere.
Con lui vi erano anche Fernand e sua moglie.
“Come state, milady?” Domandò questa a Talia.
“Forse è meglio non uscire...” disse Fernand “... in paese c'è un po' di agitazione...”
“Sono giunti alcuni cavalieri dai lunghi mantelli” fece il locandiere “... sembra stiano cercando qualcuno...”
“Oh, mio Dio!” Esclamò Margel. “Stanno cercando Delucien!”
“No...” scuotendo il capo il locandiere “... cercano una fuggitiva...”
E tutti fissarono Talia.
http://www.monstersandcritics.de/dow...1197105012.jpg

Guisgard 14-05-2012 16.34.37

Fyellon si voltò e fissò Altea.
“Si, avete ragione...” mormorò “... ero euforico mentre parlavo col comandante... e lo sono ancora... ho visto quell'uomo imprigionato nelle rocce crollate di quella montagna... non ha nulla di rotto, per fortuna... sta bene ed è cosciente... questo stavo raccontando al comandante... perdonatemi se ho parlato col militare appartandomi... in verità io non mi fido di questa gente... Gerprando e i suoi uomini danno agli uomini lo stesso valore degli animali e quanto a sua moglie, beh, l'avete vista anche voi, no? Ispira solo disgusto... suo marito rischia di morire e lei gioca a fare la moglie insoddisfatta... voi vi fideresti di gente simile? Chi mi fa davvero pena sono i due poveri genitori di quel poveretto... per questo voglio tirarlo fuori... presto verranno dei minatori per capire in quale direzione scavare... purtroppo la montagna rischia di franare nel punto in cui è imprigionato quel disgraziato... per sicurezza, l'avete sentito anche voi, ho fatto chiamare il medico della zona... meglio che sia lui a dirci sulle condizioni di quel poveretto... appena verrà, tornerò con lui nella montagna... naturalmente potete venire venire anche voi...” sorridendo alla ragazza.

Altea 14-05-2012 17.03.33

"Fyellon...come potete parlare cosi di gente che nemmeno conoscete? Perchè dovete giudicare la moglie di quel ragazzo? A me sembra, invece, insoddisfatta del suo matrimonio e non possiamo giudicare i suoi sentimenti, non conosciamo nemmeno il ragazzo che dovete salvare...invece non vedo molta sincerità nel locandiere. Ah dimenticavo...il comandante dei cavalieri mi ha detto e confermato, che la strada per Tylesia era..quella a Levante e dopo questa impresa per ritornarci avremmo da attraversare un sentiero molto impervio".
Detto questo aprii la porta della stanza, facendo un cenno a Fyellon per salutarlo, appena entrata mi sedetti sul letto riflettendo. Tutta questa situazione non mi convinceva, più che altro non mi convinceva Fyellon, da quando aveva preso quella corazza era cambiato..la montagna dei Sette Spiriti, la volevo vedere.
Aprii piano la porta e scesi le scale, per fortuna nessuno vi era nella locanda, vi regnava uno strano silenzio. Uscii e vidi un sentiero che portava verso la Montagna e iniziai a salire, sembrava quasi che profanare quel posto portasse a qualche specie di punizione, infatti Barius fu punito ma era salvo, quindi qualcosa di benevolo ci doveva essere.
Vidi un cunicolo che portava all'entrata, e entrai nella Montagna, l'aria era pesantemente umida..mi guardavo attorno ma era tutto buio, i miei occhi dovevano ancora abituarsi a quella oscurità...e proferii a voce bassa.."Messer Barius, dove siete?"

Talia 14-05-2012 17.08.55

“Oh, Margel...”
Quelle parole della ragazza mi avevano colpita... la abbracciai, dunque, e mi sedetti con lei...
“Mi dispiace così tanto, Margel...” mormorai “Così tanto...”
E proprio in quel momento la mia mente corse a Guisgard... mi chiesi dove fosse e che cosa fosse accaduto, pregai che stesse bene...
Ma ci fu ben poco da poter aggiungere, perché udii la porta aprirsi e qualcuno entrare...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46377)
“Come state, milady?” Domandò questa a Talia.
“Forse è meglio non uscire...” disse Fernand “... in paese c'è un po' di agitazione...”
“Sono giunti alcuni cavalieri dai lunghi mantelli” fece il locandiere “... sembra stiano cercando qualcuno...”
“Oh, mio Dio!” Esclamò Margel. “Stanno cercando Delucien!”
“No...” scuotendo il capo il locandiere “... cercano una fuggitiva...”
E tutti fissarono Talia.

Avvertivo i loro sguardi su di me... sguardi seri, pungenti, inquisitori...
Sospirai... poi lentamente la mia mano lasciò andare quella tremante di Margel ed io mi alzai in piedi, fronteggiandoli.
Il primo istinto sarebbe stato quello di fuggire, il primo desiderio quello di essere lontana da lì, lontana da quegli sguardi indagatori, ma vicina a lui...
Esitai, incerta... incerta su che cosa dire e su che cosa fare... incerta se mentire o dire la verità...
“E’ vero...” sussurrai infine “E’ vero, è me che cercano! Mi cercano perché... perché, seguendo il cuore, fuggii da ciò che mi era stato imposto. Sono fuggita e fuggirei di nuovo, non ho paura di ammetterlo! Però adesso sono riusciti a separarmi da lui, ed anche se...” la mia voce tremò forte ed i miei occhi, istintivamente, corsero alla finestra “Anche se io non so dove sia ora, una cosa la so: so che mi ritroverà!”
Per qualche attimo calò il silenzio... tremavo, ma mi imposi di recuperare il controllo: strinsi le mani a pugno, quindi, ed inspirai profondamente...
“Non voglio causarvi danno!” dissi, voltando le spalle alla finestra e tornando a fronteggiare loro “Ma vi prego, vi imploro... non consegnatemi! Solo questo vi chiedo. Ed io prenderò il mio cavallo e galopperò via... non sentirete più parlare di me e potrete dire di non avermi mai neanche vista! Vi prego...” protesi le braccia e le mani e feci mezzo passo in avanti, in cerca delle loro “Vi prego, miei signori... Vi supplico con tutto il cuore!”

Guisgard 14-05-2012 17.09.05

Altea aveva raggiunto da sola la Montagna dei Sette Spiriti.
Entrò nella caverna usata dagli antichi Sanniti, fino a raggiungere un antro semisepolto da un vistoso crollo.
Ad un tratto, una voce la raggiunse da una piccola fessura apertasi tra le pietre.
“Chi... chi è la?” Mormorò qualcuno. “Chi... chi é? Fyellon... Fyellon, amico mio... siete tornato?”

Altea 14-05-2012 17.28.52

Camminavo lentamente, ricordavo che Fyellon disse la Montagna era franabile, come poteva una Montagna cosi maestosa e dal nome cosi imponente essere cosi fragile?
Ad un tratto sentii una voce e vidi una apertura, camminavo piano, ovunque vi erano le tracce del crollo, e vidi un leggera penombra dal cunicolo..un ragazzo era steso e vi erano delle pietre vicino a lui.
"No, non sono Fyellon....non ho la voce di un uomo, messere" dissi quasi sorridendo "mi chiamo Altea e sono giunta alla locanda assieme a Fyellon, state bene messer Barius? Davvero non riuscite a uscire...Fyellon mi ha detto non siete ferito gravemente. Questa fessura è piccola ma se riuscissi a togliere delle pietre potrei entrare tranquillamente. Cosa ne dite, voi conoscete bene questa Montagna...ma non vi lascerò solo..io sarò qui...perchè nessuno viene qui ad aiutarvi moralmente?...mi duole il cuore vedervi abbandonato da tutti."

Guisgard 14-05-2012 17.29.18

Margel prese le mani di Talia, per poi abbracciarla forte.
Ed anche la moglie di Fernand fece lo stesso.
“Non siate sciocca...” disse proprio il marito “... nelle vostre condizioni fuggire equivale a consegnarsi... non sono cavalieri comuni...”
“Come fai a dirlo?” Chiese sua moglie.
“Ho visto le tuniche sotto i lunghi mantelli...” rispose lui “... hanno combattuto in Terrsanta...”
“Dobbiamo nasconderla!” Disse Margel.
“Per il momento resterà qui!” Fece la moglie di Ferand.
“Presto cominceranno a perquisire ogni casa...” disse questi “... cominciando proprio dagli edifici pubblici, come locande e botteghe...”
“Allora come faremo?” Chiese la moglie.
“La nasconderemo alla festa!” Disse all'improvviso qualcuno entrando.
“Delucien!” Gridò Margel, andandogli incontro.
“Anche noi ci nasconderemo lì...” fece lui “... con i costumi saremo al sicuro... la festa è sacra per San Michele e nessun cavaliere oserebbe violarla...”
“Ma a te stanno dando la caccia anche i Taddei...”
“Si, ma anche i grandi di Capomazda sono devoti al Santo Arcangelo di Dio...”
“E' un rischio troppo grande...” disse il locandiere.
“Ma è anche l'unica possibilità...” fissandolo Delucien.
“Milady...” disse Margel a Talia “... ora resterete qui... vedrete, sarete al sicuro... io preparerò i costumi con cui nasconderci... torneremo presto...”

elisabeth 14-05-2012 17.41.55

Sembrava che Reas fosse stato ingoiato da una bolla enorme di sapone....
era li' inebetito da cio' che avveniva..ma sembrase fosse incapace di avere alcuna reazione.......per quanto riguardava il monaco, non lo toccava nulla, potevo essere il diavolo in persona....mi avrebbe chiuso la porta infaccia, senza crearsi problemi...........sentirmi inerme, forse era la parola piu' fuori luogo....ma stranamente mi sentivo spiazzata......che fare ?......." Bene...caro il nostro monaco...non avete paura di nulla..ne' di me che sono una strega ne' di lui che e' un valente Cavaliere.......ci chiedete cosa vogliamo......ma il mio compagno d'avventura e' stato chiaro sin dall'inizio..solo riparo per una notte........e perdonatemi se mi sbaglio.....ma il ricovero per una notte, da buon Cristiano quale siete, non dovrebbe essere negato a nessuno.....".....Non avevo piu' nulla da giocarmi.........

Guisgard 14-05-2012 18.16.35

Il monaco ascoltò Elisabeth e restò a fissarla a lungo.
Poi scosse il capo e fece segno a lei e a Reas di entrare.
Tirò allora una corda e questa fece scattare la vecchia serratura.
Il portone si aprì e i due poterono entrare nel vecchio monastero.
Qui trovarono il monaco che fece loro segno di sedersi accanto al fuoco.
In una pentola bolliva una minestra.
“Parlavate di una guerra...” fece Reas.
“Si, ma a voi non interessa.” Disse il monaco. “Del resto siete solo semplici viaggiatori, no?” Riempì allora due ciotole con quella minestra e le offrì loro.
“Siete marito e moglie?” Domandò poi. “Anche se ne dubito... sareste male assortiti... una strega ed un cavaliere...”

elisabeth 14-05-2012 18.28.27

Lo strano sortilegio e' la vita stessa.....dopo qualche occhiataccia ...il monaco ci fece entrare.....Reas seduto accanto al fuoco riprese la parola, quanti miracoli in cosi' poco tempo.......ma l'astuto monaco, non diede risposta alla sua domanda....anzi, offrendoci una scodella di calda minestra..ci fece un' insolita domanda........." Siamo dei viaggiatori ed e' corretto avere delle informazioni su cosa accade nel territorio....potremmo cosi' evitare di finire nel posto giusto al momento sbagliato, anche perche' ho sentito parlare di una citta' speciale....si dovrebbe chiamare Tylesia.....voi la conoscete?....e per togliervi dall' imbarazzo..sappiate che siamo marito e moglie........dovete comprendere che gli opposti si attraggono e io da buona strega......ho stregato magicamente il bel cavaliere.......sapete, noi donne ne sappiamo una piu' del diavolo....."....con occhi dolci e mani tremanti...mi rivolsi a Reas...." Amore caro.....mangiate un po di questa deliziosa minestra.....quando riprenderemo il cammino dovrete avere lo stomaco pieno...".....

Talia 14-05-2012 18.41.13

L’abbraccio di Margel e quello della moglie di Fernand, e poi subito le loro parole mi sorpresero e mi commossero...
“Oh, no...” mormorai subito “No, vi prego! No, è troppo pericoloso! Voi non capite... non sapete... quei cavalieri farebbero di tutto per riprendermi! Tutto! No, io non ve lo posso permettere!”
Ma loro non mi dettero ascolto, tanto erano già presi dal fare congetture e piani... poi, all’improvviso, una nuova voce nella stanza... Delucien...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46383)
“Milady...” disse Margel a Talia “... ora resterete qui... vedrete, sarete al sicuro... io preparerò i costumi con cui nasconderci... torneremo presto...”

Sospirai...
“Aspettate...” mormorai ancora... ma i loro passi erano già rapidi nel corridoio, poi per la scala ed al piano di sotto...
Sospirai di nuovo... sentivo come se mi mancasse l’aria...
Feci qualche passo per la stanza e stavo per tornare verso la finestra quando mi bloccai... i cavalieri erano per strada... deviai verso il letto, dunque, e qui mi accasciai con le testa tra le mani...

Guisgard 14-05-2012 19.05.29

Tutti uscirono, lasciando così Talia da sola.

Talia se ne stava sul suo letto a fissare la finestra ed il Sole del pomeriggio che allungava le ombre su Suessyon.
Sospirava e giocava con le mani sulle lenzuola.
Ad un tratto un'ombra le si avvicinò alle spalle e prima che potesse voltarsi, qualcuno le mostrò un mazzetto di fiori di campo.
“Sono magici...” sussurrò Guisgard “... da dare alla più bella...”
Lei sorrise appena.
“Cos'hai?”
Lei si voltò e pianse.
“Perchè piangi?” Stringendola lui, nonostante l'iniziale resistenza di lei. “Sei stata coraggiosissima oggi... ed ora che tutto è passato, piangi?”
“Ho...” mormorò lei asciugandosi gli occhi “... ho avuto paura oggi... si, tanta paura, ma non potevo farlo vedere davanti alle altre... no, altrimenti sarebbe stato peggio...”
“Si, i monaci hanno raccontato tutto al maestro...” fece lui “... quel cinghiale era stato ferito da alcuni bracconieri e questo ha reso quell'animale ancora più furioso... sei rimasta calma e hai fatto si che anche le altre ragazze non si facessero prendere dal panico...” e con un dito asciugò le sue lacrime.
“Non diventerai mai Lancillotto!” Voltandosi lei.
“No?”
“No, visto che impieghi tanto a salvare chi ti aspetta!”
“Beh, Lancillotto aveva una lista lunga da persone da salvare...” dandosi arie lui.
“Davvero?”
“Già...”
“Pensavo che la regina Ginevra avesse la priorità su tutti gli altri...” fingendosi imbronciata lei.
“Tu sei la regina Ginevra?” Stupito lui. “Non pensavo fosse la tua eroina preferita... e questo è molto interessante...” sorridendo lui.
“Scemo!” Tirandogli una gomitata lei, per poi correre via.
Un attimo dopo, Guisgard la rincorse.
Lei allora correva davanti, ridendo e prendendolo in giro, mentre lui le correva dietro.
Ad un tratto la raggiunse e i due ragazzi rotolarono giù per un dolce pendio.
“Ed ora, sir Lancillotto?” Ridendo lei. “Non è conveniente, sapete? Se lo sapesse il re...”
Lui la fissò senza dire nulla.
“Ho avuto paura oggi...” facendosi seria lei “... paura che tu non arrivassi... poi quando ti ho visto arrivare e gridare per attirare l'attenzione di quel cinghiale... non sapevo se essere felice o meno... poteva ucciderti...”
“E' andato tutto bene, no?” Sfiorandole con un dito la bocca. “Ora non pensare più a quei brutti momenti... io ci sarò sempre...”
“Ho sentito la tua voce...” sussurrò lei “... questo mi ha salvata...”
Ed il Sole del tardo meriggio disegnò indefiniti e sfuggenti bagliori nei loro occhi.
Bagliori nei quali, i due ragazzi, videro riflessa l'uno l'immagine dell'altra.

All'improvviso si udì un rumore provenire da fuori, che fece svanire quel ricordo tornatole alla mente.
Talia non poteva vedere e questo aumentò ancora di più la sua ansia.
Ansia che divenne prima angoscia e poi, infine, paura.
I rumori divennero più chiari e riconoscibili.
Provenivano dalla finestra.
Ad un tratto una sagoma incappucciata emerse dal buio, affacciandosi al davanzale della finestra.
Scrutò la stanza avvolta nella penombra, come colui che cerca tra le ombre della notte qualcosa di riconoscibile.
E ad un tratto si accorse di Talia.

Guisgard 14-05-2012 19.24.36

“Dio sia lodato...” mormorò Barius, sentendo la voce di Altea “... sir Fyellon è un gran cavaliere ed è stato l'unico ad occuparsi di me... è mio amico...” tossì “... per carità, non toccate nulla... basta un piccolo spostamento e parte della parete franerà...” tossì di nuovo “... dov'è ora sir Fyellon? Quando mi tirerà fuori di qui? E ditemi... mia moglie come sta? E' in pena per me?”

Guisgard 14-05-2012 19.31.25

Reas fissò Elisabeth per aver detto di essere marito e moglie.
“Tylesia?” Guardandoli il monaco. “Si, conosco quella città... è lì che si sta combattendo... tenetevi lontani da quel posto e vedrete che non vi accadrà nulla...”
“Cosa sapete di Tylesia?” Domandò Reas.
“Nulla...” fece il monaco “... solo che si sta combattendo...”
“Fra chi è la guerra?”
“Come sempre...” fissandolo il monaco “... fra i buoni e i cattivi...”
“Chi invade è sempre cattivo.” Disse Reas.
“Chi nega la Verità è cattivo, amico mio.” Replicò il monaco.

Altea 14-05-2012 19.36.56

Barius tossiva ripetutamente, ci doveva essere molta polvere dovuta alla frana o al materiale di cui era fatta la montagna.
"Fyellon state chiedendo? Il vostro buon amico...sta dormendo e riposando..aspetta la venuta..di un dottore o alchimista, non ho capito bene" scossi il capo, egli doveva essere qui a sostenere questo ragazzo, invece se ne stava tranquillo nella sua camera.
"E vostra moglie...si vostra moglie..è in pensiero per voi, infatti dovete resistere e uscire per lei..e per i vostri genitori che sono molto in pena. Siete un temerario messer Barius, avete lo spirito di avventura e vi ha portato in questa situazione..ma io sono un pò come voi. Ma io non vi abbandonerò, non preoccupatevi". Mi chiedevo, tutti erano preoccupati per lui eppure nessuno per Amore di questo ragazzo aveva osato addentrarsi nella Montagna per stargli vicino.
L'aria era sempre più umida, stavo sudando, dovevo resistere. Forse il dottore e i minatori sarebbero arrivati al più presto, mi voltai e volli provare e iniziai a staccare due piccole rocce da quella piccola fessura.

Talia 14-05-2012 19.40.45

Quel ricordo mi sfiorò la mente ed io sorrisi debolmente... sorrisi al ricordo del ragazzino che era ed al modo in cui riusciva sempre a scacciare la pur minima traccia di paura o malumore da me, sorrisi a quel suoi occhi chiari e sempre brillanti quando erano nei miei, sorrisi a quella fiducia che riusciva sempre a farmi sentire sicura...
Sospirai... non avevo mai dubitato, dal momento preciso in cui mi ero risolta a lasciare la caverna, che mi avrebbe ritrovata. Sapevo che lo avrebbe fatto, ne ero certa. Sapevo che dovunque fossi finita, qualsiasi cosa fosse successa, presto o tardi sarebbe arrivato anche lui...
Eppure in quel momento ebbi paura.
E non ebbi soltanto paura per me, ma ne ebbi anche per quegli sventurati che avevano deciso di aiutarmi senza conoscermi e quasi senza sapere a che cosa andavano incontro...
Poi, all’improvviso, quei rumori...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46392)
I rumori divennero più chiari e riconoscibili.
Provenivano dalla finestra.
Ad un tratto una sagoma incappucciata emerse dal buio, affacciandosi al davanzale della finestra.
Scrutò la stanza avvolta nella penombra, come colui che cerca tra le ombre della notte qualcosa di riconoscibile.
E ad un tratto si accorse di Talia.

Balzai in piedi ed arretrai in fretta verso il fondo della stanza.
Non avevo idea di chi fosse appena entrato, ma sapevo che non poteva certo essere nessuno dei miei nuovi amici... poteva essere uno dei cavalieri?
“Fermo!” mormorai schiacciata contro il muro, la voce che tremava forte e gli occhi spalancati “Chi siete?”

elisabeth 14-05-2012 20.11.21

Se Reas avesse potuto uccidermi lo avrebbe fatto senza pensarci due volte.........ma i miei occhioni dolci fermarono le sue mani sulla mia gola......forse per lui strozzarmi era il massimo in quel momento.......Il Monaco e Reas cominciarono a parlare di Tylesia e la guerra......ma dal monaco non usci' nulla.......la guerra era sempre stata combattuta tra buoni e cattivi..." Scusate se mi intrometto padre....ma i buoni e i cattivi in questa storia hanno per caso un nome ?.....sapete abbiamo camminato molto ultimamente io e il mio consorte.......e abbiamo sentito parlare della Lacrima di Cristo........voi sapete per caso di che si tratta ?......".....mi avvicinai di piu' a Reas e presi le sue mani....." Reas caro.....ho le mani gelide.....mentre le vostre sono caldissime e' un vero piacere...."...e con le mani tra quelle di Reas....attesi guardando il Monaco........una qualunque spiegazione...

Guisgard 15-05-2012 00.24.56

Altea provò a staccare qualcuna di quelle pietre crollate che costituivano la frana su cui poggiava parte della parete rocciosa.
Ma subito diversi scricchiolii cominciarono a farsi sentire.
Era ormai chiaro che continuando a spostare quelle pietre senza un criterio, si rischiava di schiacciare il povero Barius sotto un nuovo crollo.
“Sapete...” disse Barius ad Altea “... in questi giorni saranno due anni... due anni di matrimonio... si, in fondo lo so... non sono un granché come marito... non so parlare come i poeti, né mi intendo molto di cortesia e cose cavalleresche... forse Renya meriterebbe di meglio... vestiti, servitù e una grande casa... ho sempre saputo che questo luogo non aveva molto da offrire... eppure, lady Altea, credetemi, amo quella donna più di qualsiasi altra cosa al mondo...” tossì ancora.

Guisgard 15-05-2012 01.00.13

Il monaco fissò la fiamma del camino, per poi buttarci sopra il vino del suo boccale.
Una vampata si gonfiò e parve quasi che un verso, simile ad un gemito, fuoriuscisse dal focolare.
“La Lacrima di Cristo...” mormorò.
“Allora la conoscete...” disse Reas, tenendo le mani di Elisabeth fra le sue.
“Si...”
“Chi sono in realtà i suoi membri?”
“La Lacrima di Cristo” fece il monaco “è molte cose... come il crepuscolo... per qualcuno è la fine, per altri l'inizio... per i poeti è il luogo in cui cercare l'amata, per i sognatori è il preludio ai sogni, per i superstiziosi è la dimora in cui gli spiriti attendono la notte...”
“Secondo voi cos'è veramente la Lacrima di Cristo?” Domandò Reas.
Il monaco lo fissò.
“Cosa avete?” Chiese Reas.
“Conoscete la parabola del Vangelo sui denari donati?” Fissandolo il monaco. “Chi non ha saputo farli fruttare, dovrà rendere conto della sua mancanza...”
“Cosa intendete?”
“Forse vostra moglie ha compreso...” fece il monaco, fissando poi Elisabeth.

Guisgard 15-05-2012 01.08.09

Mentre Parsifal mostrava il contenuto dello scrigno a Lilith, di nuovo l'innaturale verso di quella belva echeggiò nei meandri di quel labirinto.
Poi ad un tratto una voce cominciò a sibilare tra i cunicoli di quel luogo:
“Parsifal... Parsifal... sono il tuo maestro Redentos...”
E di nuovo quel feroce latrato.
“Lilith...” un'altra voce “... Lilith... mi riconosci? Sono il capo del villaggio... sono tutti morti...”
E quel latrato tornò a farsi udire, mutando poi in una sorta di disperato lamento.
Davanti a Parsifal e a Lilith si trovavano diversi cunicoli, ciascuno capace di condurre in una complicata rete di canali e passaggi che portavano fino al cuore di quel posto.
Ma entrarvi senza comprendere come uscirne, era un suicidio.

Guisgard 15-05-2012 01.11.10

“Sono caduto mentre tentavo di abbeverarmi...” disse quella voce a Cavaliere25 “... aiutatemi, vi prego... sono un povero contadino... aiutatemi...”
“Un contadino che cade in un pozzo?” Mormorò Alberico. “E come un marinaio che muore annegato...”
“Che vuoi dire, Alberico?” Domandò Tieste.
“Quel che ho detto, tonto!” Esclamò il falco.

Guisgard 15-05-2012 02.00.33

L'ombra fissò Talia ed accertatasi che altri non vi fossero, si sporse in avanti, tenendosi ben salda sul davanzale.
La Luna allora riuscì a farsi strada tra le alte nuvole ed illuminò parte del suo volto.
Occhi inquieti e penetranti, enigmatici come la notte e chiari come stelle, si destarono da quel buio, incontrando la snella e delicata figura di Talia.
Allora con un agile salto scavalcò la finestra ed entrò nella stanza.
La ragazza si era accorta di tutto.
Aveva ben compreso che qualcuno era entrato nella stanza.
L'ombra però non disse nulla e continuò ad avvicinarsi a Talia.
Restò allora immobile d'avanti alla ragazza.
Le sfiorò le mani, poi i capelli ed una carezza di fermò sul suo volto, ora illuminato ed impreziosito dal pallore Lunare.
E quella carezza apparve familiare alla ragazza.

“Cosa leggi?” Chiese Talia.
“Le mille e una notte...” rispose Guisgard.
“Bello!”
“Simbad il marinaio...” fece lui “... il settimo viaggio ed il suo ritorno a Bagdad...”
Talia sorrise.
“Nessuno lo riconosce...” raccontò lui “... è stato attaccato dai pirati e la sua nave è stata affondata dal terribile Rok.... solo la principessa lo riconosce... lei sola, fra parenti, amici e mille e più dignitari... è passato del tempo e tutti lo ritengono morto... il Sultano ha anche deciso di dare la principessa in moglie ad un ricco emiro...”
“E poi?” Chiese Talia.
“Poi lui raggiunge il palazzo vestito come un mendicante... il volto arso dal Sole, la barba lunga e la pelle resa secca dalla salsedine del mare...in principio resta nascosto tra i servi... poi, approfittando del favore della notte, raggiunge il grande terrazzo del palazzo... e vi trova la principessa in lacrime... lei non ha smesso di attendere il suo ritorno... lui aveva giurato di ritornare da ogni suo viaggio...”
“E cosa accade?” Domandò Talia.
“Lui comincia a parlare della notte...” chiudendo il libro Guisgard “... e lei ad ascoltarlo... chiudi gli occhi, Talia...”
Talia chiuse gli occhi sorridendo.
“Hai mai sognato le notti d'Oriente?”
Lei scosse il capo.
“Guarda l'orizzonte...” sussurrò lui “... lo vedi quel chiarore in lontananza? È il punto dove il mare incontra il Cielo... guarda le limpide acque, puoi vederle?”
Lei, sempre con gli occhi chiusi, annuì.
“Scintillano di mille e più preziosi tesori...” continuò lui “... e quei bagliori sono pari solo allo sfolgorio delle stelle nel firmamento... la mezza Luna che sorge... presto si affiancherà alla stella più luminosa... laggiù, la vedi quella nave? La vedi, Talia?”
“Si...” sussurrò lei.
“Salperà per raggiungere quei tesori...” disse lui “... e quando quei tesori saranno stati raccolti, allora toccherà alle stelle... scegli la più luminosa e sarà tua...”
“Quando partirà la nostra nave?” Sempre con gli occhi chiusi lei.
“Appena si alzerà il vento...” rispose lui “... appena vorrai...”
“Posso comandare il vento?”
“Si, puoi...” sorridendo lui “... soffia, Talia... soffia...”
Talia soffiò.
“Ecco, stiamo salpando...” disse Guisgard “... e andremo in cerca della stella che hai scelto...”
“La più luminosa?”
“Si...”
Talia aprì gli occhi e sentì ancora viva la magia di quell'immagine.
In quel momento una lucciola scese davanti a lei, facendo pensare a quella stella da raccogliere.
“Nessuno ha riconosciuto Simbad...” mormorò Guisgard “... nessuno tranne la sua amata...”
“Io ti riconoscerei...” voltandosi a guardarlo Talia.
In quel momento gli altri chiamarono.
“E' tardi...” disse Talia “... il maestro si arrabbierà se mi attardo...” e lasciò un bacio sulla guancia di Guisgard “... questo è il secondo, cavaliere!” Sorridendo. “Dopo quello di stamani!”
“Non c'è due senza tre, recita il saggio...”
Talia lo fissò divertita e baciò di nuovo la sua guancia.
“Ed ecco il terzo!”
“Ti auguro una serena notte...” sussurrò lui “... e di sognare qualcosa di meraviglioso... in cui ci sono anche io...”
“Ed io auguro anche a te bellissimi sogni...” e corse via.
“Io so cosa sognerò...” rimasto da solo Guisgard “... sognerò te...”
E riaprì il suo libro, restando poi a fissare l'immagine di Simbad e della sua amata principessa persi nell'incanto di quel mare scintillante.
http://farm1.staticflickr.com/117/36...66143d76_z.jpg

Di nuovo quella figura accarezzò il volto di Talia, destandola da quel lontano e sognante ricordo.


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