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Pinto non era certo portato per discorrere di temi quali i miti e l'Amore.
Era un uomo rude, un guerriero dei mari e dei cieli, dunque poco utile nel caso di un arcano da svelare. Ascoltò le parole di Gwen, ma senza riuscire a trarre da esse la soluzione all'enigma. “Se non troviamo la soluzione” disse “saremo costretti a tornare indietro... qui è bloccato per noi...” |
-Vi ringrazio, di cuore davvero...-
Sorrisi appena e mi decisi a muovermi. Un buon sonno mi avrebbe di certo aiutata. Poi, poi avrei dovuto capire cosa fare della mia vita. -Spero davvero che a Icarius non dispiaccia che prendo posto qui...- |
“Siamo appena arrivati qui, io e Cq...” disse Icarius a Clio, mentre la teneva fra le braccia per farla rinvenire del tutto “... vi abbiamo trovati svenuti qui, davanti a questa porta chiusa...” la stessa da dove proveniva la luce azzurra “... dimmi, cosa è accaduto?”
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"Mi dispiace..." guardando Pinto, a bassa voce "Mi dispiace di non riuscire ad esserci d'aiuto..." a lui, demoralizzata.
Mi dispiaceva sul serio trovarci bloccati li, senza riuscire a fare qualcosa e per me che odiavo i limiti era ancora peggio. "Non so, potremmo provare con 'fiducia'... ormai non so piu` che pensare..." avvilita. |
Lo ascoltavo, cercando di ricordare.
Com'era rassicurante averlo così vicino. Sospirai. "Vengor.." dissi piano "Stavamo seguendo la luce ed è apparso all'improvviso.. l'ho affrontato ma ad un certo punto si è udita come una musica e.." scossi la testa "Devo aver perso i sensi..." sospirai "Giuro che riuscirò ad ammazzare quel cane..". Poi sorrisi. "Dovremmo seguire la luce azzurra, non credi?" dolcemente "Mi aiuti?" sorrisi, aggrappandomi a lui. |
Pepino condusse Dacey nella cabina di Icarius, lasciandola così sola a riposare.
Era una stanza un po' più grande delle altre cabine, con preziosi tessuti di broccati alle pareti, di un rosso accennato e tendente al viola. Vi era poi uno scrittoio, coperto da carte nautiche, compassi e squadrette, con vicino un tavolino intarsiato di madreperla e adorno di fregi d'oro, carico di bottiglie e bicchieri di cristallo, usato da Icarius per cenare in camera. Il letto era a doppia piazza e sormontato da un elegante baldacchino con drappi dorati. Ed accanto, su un comodino, vi era un diario. http://www.oratorioleno.it/wp-conten...o-di-bordo.png |
Pinto provò ad inserire anche la parola fiducia, ma pure stavolta non ottennero risultati.
“E' inutile restare qui...” disse Pinto a Gwen “... torniamo indietro... per noi proseguire è impossibile...” e fece per tornare indietro, al punto da cui erano partiti. |
E fu così mi parve di rivivere una scena.
Ma non era più la cabina di Dension, la sua nave dopo l'attacco dei Corvi, il suo diario... Tanto vale che legga anche questo, pensai nuovamente divorata dalla curiosità. La mia attenzione totalmente assorbita da quel diario che neanche avevo fatto caso al resto della stanza. Mi sedetti sul letto ed iniziai la mia lettura. |
Icarius aiutò Clio ad alzarsi, con i loro volti che arrivarono vicinissimi l'uno dall'altro.
“Hai detto di seguire una luce azzurra...” disse poi lui “... da dove proveniva?” Intanto Cq stava aiutando Hansiner ed il pellegrino. |
Mi aiutò ad alzarmi, e per un momento i nostri volti furono davvero vicini.
Sorrisi, un sorriso luminoso e dolce. "Grazie.." fu l'unica cosa che riuscii a dire, mentre mille altre parole restarono intrappolate nei miei pensieri. Per un istante gli sfiorai il viso con la mano, quasi temessi che potesse scomparire da un momento all'altro. Poi restai sorpresa dalle sue parole. "Oh, credevo l'avessi vista anche tu.." mormorai "Proveniva da là.." indicando al Taddeide la direzione da cui avevamo visto provenire la luce. |
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