L'occhiata della donna sembrò squadrarmi l'anima e mi sentii messa a nudo, improvvisamente.
Poi, ci fece accomodare in casa.
"Io gradirei del tè, grazie" risposi.
Guardai poi Elv.
Poi la donna.
"Visto che a quanto apre parleremo d'affari ed io voglio fidarmi di lei, io sono Gwen e lui è Elv. Diciamo che siamo sull'isola... Per motivi di lavoro."

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"Anche per me del tè, grazie." Disse Elv.
"Siete qui per il torneo dell'isola immagino..." Mandy a Gwen "... non vedo quale altro motivo abbia potuto condurvi qui... comunque ultimamente il sentimento popolare di quest'isola è più scosso del solito... è scomparsa una bambina stamani..." fissandoli.

La osservai e mi chiesi se stesse bluffando oppure no.
"Sì, lo abbiamo saputo, abbiamo visto la madre al palazzo" risposi "Ma abbiamo anche saputo della Malvarosa contenuta lì dentro" osservai attentamente il suo sguardo "E ci hanno indirizzati espressamente da lei. Immagino avrà qualcosa da dire a riguardo" insistetti ancora.
"Pare che il terrore generato da quell'artefatto sia palpabile, in paese."

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"La Malvarosa Verde" disse la donna servendo loro del tè "non si trova nel palazzo, ma da qualche parte sull'isola. In passato qualcuo l'ha cercata, ma senza risultati."
"Vale molto..." fece Elv.
"Per noi nulla, sennò solo sventure." La donna a lui e a Gwen. "Da quando è stata portata qui sono iniziati i nostri guai... o meglio... i nostri disastri..."

Cosa?
No, sul serio?
Cioè davvero stavamo partendo col piede sbagliato già da ora?
Questa era bella...
Certamente, era un gran casino, un palazzo era circoscritto, l'isola per quanto piccola poteva essere immensa per un oggetto piccolo.
"Come fate ad essere così sicuri che sia a causa della pietra?"

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"Perchè quella pietra è maledetta, portatrice di sventure." Disse Mandy a Gwen. "Siete qui per trovarla? Spero abbiate successo, così da portarvela via."
Ad un tratto si udirono dei passi e giunse un'altra donna.
"Oh, non volevo disturbare..."
"Non preoccuparti, vieni pure, Tatiana." A lei Mandy. "Novità sulla bambina?"
"La stanno cercando, ma per ora ancora nulla..." Tatiana.
Era la donna giunta al palazzo in cerca di sua figlia.

Beh, era sempre la solita solfa, ma a quanto pare non potevamo chiedere di più.
Però sembravamo essere al sicuro con lei e non era poco.
Poi, ad un certo punto, arrivò una donna.
Era Tatiana, la madre della bambina.
"L'abbiamo vista oggi al palazzo" dissi a Tatiana "Spero che trovino sua figlia, è terribile una cosa simile..."

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"Si, terribile..." disse Tatiana a Gwen "... la stanno cercando tutti al villaggio... speriamo di trovarla..."
"Pregherò per la piccola." Mandy.
"Grazie, sorella Mandy." Annuì Tatiana. "Ora scusatemi... devo andare..." ed andò via.
"Eppure" mormorò Elv "siamo stati per le strade del villaggio e non abbiamo visto nessuno allarmato per questa scomparsa... la donna della bottega parlava della scomparsa della piccola con molta tranquillità..."
"Perchè tutti qui accettano il Destino." Fissandolo Mandy.

Annuii alla donna, prima che andasse via.
Elv aveva ragione, ma la donna mi spiazzò.
"Destino? Mi sembra lei abbia parlato di sventure relative alla pietra. Da che parte sta lei?" le chiesi a quel punto, spazientita dal suo continuo ritrattare.

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"Tutto fa parte del Destino, anche la Malvarosa." Disse Mandy a Gwen. "Volete un consiglio?" Ai 2 ragazzi. "Andate via da quest'isola. Ora perdonatemi, ma ho da fare. Se vi occorre qualcosa potrete venire da me in ogni momento."
"Credo sia un chiaro invito a sloggiare..." sottovoce Elv a Gwen "... la ringraziamo... a presto allora." Lui a Mandy, per poi fare cenno a Gwen di andare via.

Sbuffai mentre mi alzavo controvoglia ed uscivo dalla casa di Mandy.
"Dimmi con assoluta sincerità che cosa pensi di tutta questa storia" dissi ad Elv, frustrata e delusa.

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"Non so..." disse Elv a Gwen "... sto ancora cercando di farmi un'idea..."
Ma ad un tratto i 2 cominciarono a sentire dei canti, poi una sorta di cantilena, di filastrocca in un linguaggio incomprensibile.
"Vengono da quella parte le voci..." Elv a Gwen "... vieni..."
Arrivarono allora presso alcuni faggi ed attraverso i loro rami videro una radura sottostante dove sorgevano grossi blocchi di pietra magalatica, forse retaggio di un'epoca antica.
Fra quelle rocce c'erano diverse ragazze che nude cantavano e recitavano quella strana filastrocca.
A guidarle vi era un'altra donna che indossava una lunga clamide bianca.
https://aodisseia.com/wp-content/the...pg&w=565&h=395

"Lo so, anch'io..." sospirai.
Poi, sentimmo una cantilena in una strana lingua.
La seguimmo, giungendo ad uno spiazzo.
Lì, delle giovani donne nude intonavano quella cantilena, guidate da una donna vestita come un'antica sacerdotessa ellenistica.
Sbattei un paio di volte le palpebre, incredula.
"Ma si può sapere dove accidenti siano finiti? Ma che diamine!" esclamai, quasi scocciata dai contorni che questa faccenda andava via via assumendo.
Era una questione strana, mutevole, sfuggente, nel momento in cui sembrava che fossimo vicini alla soluzione, ecco che cambiava tutto e ci ritrovavamo di nuovo punto e a capo.

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I 2 arrivarono a scoprire quello stranissimo rituale, con Gwen che restò sorpresa e allibita per quella scena, mentre invece Elv sembrava piacevolmente intrigato da quelle fanciulle che danzavano nude, accarezzandosi e baciandosi fra loro.

Ero ancora parecchio allibita, perchè non riuscivo a credere che ci fosse gente che al giorno d'oggi facesse ancora cose simili, nemmeno fossimo stati in epoca druidica.
Pensavo che qui vivesse solo gente molto molto convinta, sia dentro che fuori il palazzo e continuavo a non capirci nulla.
Poi, mi imbattei nell'espressione di Elv e gli diedi uno scappellotto sulla nuca.
"Vuoi smetterla, anche tu?" sbottai "Idiota..." bofonchiai scuotendo la testa, mentre facevo dietrofront per tornare al villaggio.
Mi sembrava un'enorme sceneggiata messa in scena per gli avventori del torneo e non mi sarei sorpresa se avessi scoperto che tutto il villaggio veniva sbaraccato, a competizione conclusa.

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"Ehi..." disse Elv dopo lo scappellotto di Gwen "... si può sapere cosa diavolo di prende?" Massaggiandosi la nuca. "Hai proprio un pessimo carattere, sai? Dovresti lavorarci su!" Fissandola.

Ah ecco, adesso ero esagerata io.
Rimasi a guardarlo, poi annuii con nervosismo.
"Sì, ci lavorerò su" dissi solo, con tono aspro e contrariato.
Poi continuai a camminare per la mia strada, mentre lui continuava forse a rimanere lì, visto che a quanto pareva preferiva fare altro piuttosto che continuare in ciò che stavamo facendo e ciò per cui eravamo venuti sull'isola.

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"Ehi, vieni qui, dai..." disse Elv vedendo Gwen andare allontanarsi "... sei proprio insopportabile a volte..." lanciò un'altra occhiata interessata verso le ragazze nude che danzavano in modo sensuale e poi rincorse Gwen, acciuffandola e tenendola per un braccio "... hai un pessimo carattere, lo sai?"

Certo, ero sempre insopportabile, ero sempre complicata, quando non sapeva più che dire.
Sentii poi che mi acchiappava letteralmente da un braccio e quasi rischiai di perdere l'equilibrio, ma la sua presa salda mi sostenne.
Quella stabilità mi fece capire che potevo essere arrabbiata anche per tutta la vita, ma avevo un disperato bisogno di averlo accanto.
Rimasi in silenzio, a guardare in basso, senza sapere cosa dire.
Poi, alzai lo sguardo su di lui, l'aria negli occhi di una bimba colpevole, e affondai fra le sue braccia, facendomi avvolgere dalla sua giacca.
Mi piaceva sempre farlo, affondare nei suoi abbracci, avevano il suo profumo, sapevano di lui e non potevo farne a meno.

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Elv la strinse al suo petto, fra le sue braccia e restarono così a lungo.
"Mi piace quando fai la bambina pentita..." disse lui a Gwen sorridendo, per poi baciarla fra i capelli "... e come sempre finisco per perdonarti." Divertito.

Mi strinse forte e restammo in quel modo a lungo, in silenzio, solo i rumori del bosco attorno a noi.
Adoravo tantissimo la sensazione dei suoi baci fra i capelli, era una sensazione tenera che mi piaceva da morire.
Alzai lo sguardo su di lui, con un sorriso da bimba furba e gli lasciai un morbido e dolce bacio sulla guancia.
Ero contenta che avessimo fatto subito pace e che il tutto fosse durato così poco, odiavo quelle sporadiche volte che litigavamo e mi faceva stare male il pensiero ipotetico di non riuscire a chiarirci.

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Elv sorrise ed accarezzò il volto di Gwen, scostando una ciocca rossa dalla sua fronte.
"Dai, dimmi..." disse lui "... cosa vuoi fare ora? Tornare al palazzo, oppure continuare il nostro giro sull'isola?"
Intanto non si udivano più le voci di quelle ragazze.

Accarezzai la sua mano sul mio viso, beandomi di quel contatto caldo e piacevole.
"Non so, Mandy ha detto che la pietra non è al palazzo, dunque forse dovremmo continuare a cercare qui. E non credo che abbia cercato di sviarci, sono tutti ansiosi di liberarsi di quella pietra..." risposi.
"Hai sentito? Non ci sono più le voci di quelle donne..." dissi perplessa.

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"Si, sarà terminato quel loro bizzarro rituale..." disse Elv voltandosi verso la direzione da cui poco prima giungevano le voci delle ragazze "... probabilmente non c'è una polizia, nè altre autorità che garantiscano la sicurezza e la morale su quest'isola... forse gli unici uomini armati sono i soldati mascherati nel palazzo..." a Gwen.

"Credo che qui prendano la libertà di culto in modo troppo personale..." dissi con sarcasmo.
"Beh, direi di continuare a guardarci attorno fuori dal palazzo, magari scopriamo qualcosa... Torneremo all'imbrunire..."

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"Si, buona idea..." disse annuendo Elv a Gwen, prendendola poi per mano e continuando il loro giro sull'isola.
Attraversarono una dolce boscaglia, piena di cespugli di bacche ed alberi di frutti selvatici.
Ad un tratto i 2 ragazzi sentirono dei rumori fra la vegetazione e un attimo dopo videro tre figure che da lontano li fissavano.
Avevano i volti coperti da grottesche maschere.
http://basementrejects.com/wp-conten...l-costumes.jpg

Mi prese per mano e continuammo il nostro giro dell'isola.
Proseguimmo attraverso una boscaglia quasi uscita da un dipinto di Monet, dolce e variopinta di bacche, fiori e cespugli.
"È tanto bello quanto strano, questo posto..." commentai mentre camminavamo.
All'improvviso, però, sobbalzai, facendo un gran salto e stringendo d'impulso la mano di Elv.
"Dio..." mormorai piano, nel tentativo di calmarmi, invano "Possibile che nessuno sia normale su quest'isola? Ma chi accidenti sono?" dissi esasperata, guardando quelle assurde maschere.

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Annuii verso Hiss e narrati tutto al maestro Nakakata e chiesi se avesse mai visto quel dipinto nel Palazzo.

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Scoppiai a ridere a quelle parole di Daq, per poi guardarlo con aria divertita.
"Oh perchè i bambini sanno fare i complimenti?" scuotendo la testa.
Ma guarda te quel ragazzino insolente che si permetteva addirittura di fare il filosofo. Quanto mai era capitato sulla mia nave, una cosa era certa, se non fosse stato il figlio di un consigliere l'avrei lasciato sulla nave e basta, mentre così mi toccava fargli da balia.
E io dovevo concentrarmi sulla missione, non vedevo l'ora di salire su quella nave e poter capire come affrontare il demone.
Era lì da qualche parte, in quello spazio-tempo, e io dovevo trovarl.
"Oh, ma sentilo!" sconvolta dalle parole che aveva detto il ragazzino "Allora sulla nave ricordami di darti una bella ripassata, ragazzino, così vedrai come una donna può battere un ragazzino inesperto come te!" con sufficienza.

https://theseriesregulars.com/wp-con...Sara-Lance.jpg

Erano dei bambini con quelle strane maschere indosso.
Risero e poi corsero via, sparendo nella vegetazione.
"Forse qui festeggiano prima il Carnevale..." disse perplesso Elv a Gwen.
Intanto, nella Foresta Verde, Altea e Gameah erano davanti a Nakakata.
"Quell'isola nasconde molti misteri e nulla è come sembra..." mormorò il saggio "... nulla..."
Nel frattempo l'auto di Destresya raggiungeva il porto di Baias.
"In primis non sono un ragazzino, ma ho 18 anni..." risentito Daq a lei "... e poi... poi non vedo l'ora di mostrarvi che so anche battermi, signora..." fissandola.

Erano dei bambini, risero e poi andarono via.
Guardai Elv che non mi ero ancora ripreso, avevo ancora il cuore a nulla.
"Giuro, questo posto è maledettamente strano e spero che troviamo in fretta la pietra, così da sparire..." sospirai.

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"Più che altro sembra un'isoletta fuori dal mondo, magari ancora troppo legata a tradizioni passate..." disse Elv a Gwen "... sai cosa? Vorrei incontrare quella Tatiana e parlare con lei di sua figlia... magari aiutarla a cercare la piccola..."

"Oh mamma mia, un ometto allora!" risi a quella dimostrazione di virilità, o perlomeno che voleva esserlo, con scarsi risultati.
"Allora deciditi, prima hai detto che non ti hanno insegnato a combattere, ora che invece sai batterti, non posso stare dietro alle tue storie, ragazzino!" sprezznte.
"Piuttosto, siamo arrivati al porto, cerchiamo la nostra nave e salpiamo finalmente verso quest'isola!" solennemente.
Avevo già perso abbastanza tempo dietro a quel marmocchio.
E a me non piacevano i marmocchi.

Guardai Elv.
"Beh, potremmo, anche se non dobbiamo togliere troppo tempo alle ricerche della pietra, voglio levare le tende prima possibile..." Scuotendo la testa.

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"Nel senso che se costretto so difendermi..." disse lui a Destresya, con uno sguardo risentito e punto sull'orgoglio maschile.
Arrivarono al porto, era una giornata soleggiata ma la loro nave sembrava non essere ancora giunta.
"Pare siamo in anticipo..." Daq a Destresya.
Nel frattempo, sull'isola, Gwen ed Elv decidevano il da farsi.
"Si, ovvio, la Malvarosa Verde è la nostra priorità..." mormorò lui a lei.
Intanto camminando erano tornati al villaggio ed Elv chiese l'indirizzo di Tatiana ad alcuni passanti.
Così i 2 raggiunsero la casa della donna, trovandola afflitta nel suo giardino.

Sorrisi e annuii, stringendo la sua mano e riprendendo il cammino verso il paese.
Arrivando nel centro abitato, chiedemmo l'indirizzo di Tatiana e arrivammo a casa della donna.
Presi un respiro profondo e mi avvicinai a lei vedendola nel giardino di casa sua.
"Spero sia ben disposta, immagino stia soffrendo parecchio..." commentai con Elv.
"Slave signora. Ci siamo visti prima da Mandy, si ricorda?"

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"Questo lo vedremo!" sospirai, e putroppo sperai che il ragazzo stesse dicendo la verità perchè altrimenti mi sarei trovata nella situazione di doverlo difendere io, e questo mi avrebbe rallentato ulteriormente.
"Bene, ne approfitterò per assaggiare un po' dell'ottimo cibo che fanno in questo secolo, vieni!" scendendo dall'auto e scrutando i localini del porto.
"In questo posto fanno le sfogliatelle migliori degli ultimi 300 anni!" sorrisi.
Non vedevo l'ora di assaggiara.

Tatiana si voltò verso Gwen ed Elv.
"Si, mi ricordo..." disse lei "... prego, entrate...mi farà bene un pò di compagnia..."
"Novità sulla bambina?" Elv.
"Nessuno."
"Ha qualche sospetto?"
"In che senso?"
"Voglio dire... crede che qualcuno possa averla rapita?"
"Qui ci conosciamo tutti e siamo tutti tranquilli." Fissandola Tatiana.
"Però arrivano anche i pretendendi al torneo..." mormorò Elv "... magari non sono tutti così buoni ed onesti, non crede?"

Destresya e Daq raggiunsero un bar del porto e qui assaggiarono le famose sfogliatelle.
"Accidenti..." disse mangiando il ragazzo "... niente male davvero! Stavolta sono d'accordo con voi, maestra!" Un pò impertinente.
Poco dopo udirono il fiscio della nave giungere nel porto.
Era una nave particolare, in stile orientale, dai tratti misteriosi, quasi fantastici.

Annuii e le sorrisi, mentre ci accompagnava in casa.
Elv iniziò a farle qualche domanda e le sue risposte un po' mi spiazzarono.
Okay, si conoscevano tutti, ma rimaneva il fatto che la bambina era sparita e doveva tornare da sua madre.
"Sì, di certo gli atleti che sono giunti qui non sono da escludere, arriva molta gente sull'isola e molti di loro possono non avere buone intenzioni. Potremmo partecipare noi alle ricerche e vedere se riusciamo a scoprire qualcosa."

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