Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 07-03-2017 03.21.35

Mentre ero assillata dai dubbi, sentii un rumore in cortile.
Mi avvicinai alla finestra e sentii il forte rumore come di una moto, così mi affacciai e cercai di capire cosa stesse succedendo, anche perché era notte inoltrata.

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Guisgard 07-03-2017 03.36.11

Quell'abito scivolò a terra, staccandosi dalle forme perfette del corpo della regina, lasciandola finalmente completamente nuda davanti ad Icarius, che naturalmente la guardò tutta grazie ai bagliori del focolare.
Allora, in balia ormai di una forte ed insopportabile eccitazione, anche lui finì di spogliarsi.
Prese allora Clio per mano e si inginocchiarono entrambi davanti al camino, con i corpi ormai nudi ed ancora inumiditi dall'acquazzone, l'uno di fronte all'altra.
“Forse è il caso” disse lui sorridendo “che io faccia il mio dovere di ospite... sei in visita nel mio paese e sta a me occuparmi di te...” col viso arrossato “... asciugarti e scaldarti...” accarezzandole i seni.

Guisgard 07-03-2017 03.41.10

Gwen corse alla finestra ed intravide una scena inaspettata.
Vide il misterioso padrone di casa in sella ad una fiammante moto che correva all'impazzata per tutto il cortile, sgommando, accelerando e facendo il cavallo.
Mostrava una certa abilità, ma il fatto che correva così nell'oscurità della sera era comunque pericoloso.

Clio 07-03-2017 03.46.08

L'aria intorno a noi era calda, quanto i nostri corpi erano umidi e fradici, eppure caldi e ardenti.
Lasciai scivolare le mani su di lui, aiutandolo a spogliarsi, bramando di avere tutto il suo corpo accanto al mio.
Lo seguii, docile, mentre si inginocchiava davanti al fuoco, ma il tepore delle fiamme non era niente paragonato a quanto il mio corpo stesse bruciando sotto il contatto delle sue mani.
Sorrisi a quelle parole, un sorriso complice, un sorriso nostro, reso ancora più caldo dalla luce rossa del camino.
Quelle carezze sui miei seni erano incessanti e appassionate, e il mio corpo fremeva a quel contatto, sempre di più.
"Sì.." sussurrai, con la voce resa inferma dal piacere che quelle carezze mi provocavano "Che premuroso.." sorridendo, con gli occhi nei suoi.
"Forse dovrei contraccambiare..." con un sorrisetto divertito.
Allora mi sporsi verso di lui, e lasciai che le mie mani accarezzassero il suo corpo, prima di risalire e posarsi sul collo.
Lasciai gli occhi nei suoi, per un lungo e appassionato istante, cercando di mostrare in quello sguardo tutto l'amore e la passione che mi spingevano verso di lui, che mi facevano credere che lui fosse l'unica cosa importante al mondo.
Infine lo baciai, come a suggellare quella promessa silenziosa, fatta si sguardi, sospiri e battiti infiniti del mio cuore.

Guisgard 07-03-2017 03.55.13

Prima quelle carezze, con le mani di Clio che si muovevano dolci e desiderose sul corpo di Icarius che a quel contatto fremeva, poi quel bacio.
Un bacio caldo, appagante, messaggero di dolci sospiri, ambasciatore di sapori ardenti e preludio ad una notte d'amore fatta degli infiniti battiti dei loro cuori.
Si baciarono e si strinsero l'uno all'altra, beandosi di quel contatto, della pelle su pelle, mentre il focolare le scaldava e ne asciugava i corpi umidi di pioggia.
Ma dentro di loro vi era una fiamma ben più forte di quella del camino.
Una fiamma che chiedeva di scoppiare, di scatenarsi, di avvolgere tutto ciò che li circondava.

Clio 07-03-2017 04.01.11

Quel bacio.
Un bacio intenso e unico.
Un bacio capace di custodire segreti ed emozioni, di renderle gemiti e sospiri.
Un bacio fatto d'Amore, di desiderio, di passione incontrollata.
Un bacio capace di unire due corpi, due anime e due cuori nel suo abbraccio complice.
Un bacio che ci infuocò, ancora di più, che fece divampare in noi la passione che ci consumava, che voleva esplodere, e travolgerci, senza lasciarci tregua, senza lasciarci scampo.
Mentre lo baciavo, lo stringevo a me, incurante del fatto che fossimo ancora umidi.
Lo volevo vicino, stretto.
Desideravo quel contatto, quella vicinanza, quella presenza più di qualunque altra cosa.
No, non era vero.
In quel momento in cui lo accarezzavo, lo stringevo, lo baciavo, lo amavo, sopra ogni cosa, desideravo altro.
Sopra ogni cosa, desideravo essere sua.

Guisgard 07-03-2017 04.14.57

Quel bacio li unì per lunghi istanti.
Un bacio che racchiudeva giochi di labbra, di lingue, di sapore, di umido calore ed avvolgente passione.
E se le loro bocche si schiudevano l'una all'altra, le loro mani scendevano e salivano lungo i loro corpi nudi, che il calore del camino stava ormai asciugando.
Ad un tratto Icarius lasciò la bocca di lei, guardandola negli occhi e facendola poi stendere a terra, con la schiena sul legno antico di quel posto.
Allora dolcemente le divaricò appena le gambe, per poi chinarsi fra esse.
Un attimo dopo Clio sentì la bocca e la lingua di lui dove lei era più sensibile, più calda, più inerme al piacere.
E scoprì sensazioni nuove che l'intero universo mai le aveva offerto.

Clio 07-03-2017 04.26.37

Ero ormai persa nella passione che quel bacio faceva divampare in noi.
Potevo sentire il battito del suo e del mio cuore che, all'unisono, sostenevano un ritmo forsennato, folle, forse persino pericoloso.
Ma non ci importava, nulla al mondo ci importava all'infuori del nostro amore, in quel momento.
Allora quei baci divennero sempre più audaci, sempre più caldi, sempre più eccitanti, mentre le nostre labbra si sfogliavano come petali di un fiore sempre nuovo, e le nostre lingue si rincorrevano, stuzzicavano, incendiavano a vicenda.
Sentivo l'eccitazione crescere sempre di più in me, sentivo il desiderio e la passione consumarmi, mente le sue mani percorrevano, stringevano, e modellavano il mio corpo come fosse cera sotto le abili mani dell'artista.
Quando Icarius mi fece stendere, non dissi nulla, né lo ostacolai in alcun modo.
Seguii i suoi movimenti, così consapevoli e determinati, docilmente.
Mai però abbandonai il suo sguardo, mentre scivolavo piano all'indietro, sentendo infine il freddo del legno sotto la mia pelle.
Restai a guardarlo, rapita ed estasiata da quella visione così appassionata e sensuale.
Poi si chinò su di me, e io piegai la testa di lato, incuriosita.
Sarebbe riuscito a sorprendermi ancora?
Poi sentii la sua bocca su di me, e il mio cuore perse un battito, mentre il fiato restava come sospeso, come se tutto intorno a me si fosse fermato.
Poi la sua lingua iniziò a farmi impazzire, facendomi spalancare gli occhi per un momento, sorpresa, sedotta, estasiata.
Ma poi, più continuava in quel gioco ardito e appassionato, più io vincevo ogni resistenza, se mai ce ne fosse stata una, e mi abbandonavo completamente a quel piacere nuovo, così intenso, intimo, caldo.
Un piacere in grado di diffondersi in tutta me stesa, come un fuoco dirompente, come il mare che s'infrange sugli scogli, o il vento che spazza via ogni cosa.
Un piacere intenso, che mi strappava caldi gemiti, senza che avessi il potere di fermarli.
O la volontà.

Guisgard 07-03-2017 04.51.45

La bocca di Icarius sembrava tradire quel giovane pittore e la sua lingua smentire l'ingenuo arciere.
Il pudore e l'incertezza mostrate da quel ragazzo di campagna ora sembravano svanite, disciolte, come l'umidità della pioggia sui loro corpi.
Il candore, le esitazioni, persino la paura che sempre mostrava nel vedere l'audacia di Clio, la naturalezza con cui i spogliava davanti a lui e la generosità con la quale gli offriva il suo meraviglioso corpo ora sembravano scomparse.
Vinto dall'eccitazione, dal desiderio di lei e dall'impeto della passione, Icariuis pareva deciso a guidare quei giochi ed a Clio, in balia di quel folle piacere, non restava che abbandonarsi al suo amante.
La regina spaziale, abituata a cavalcare le galassie, a solcare le distanze siderali del cosmo infinito e misterioso, ora era stesa davanti ad un terrestre, un uomo, un mortale a gemere ed a godere.
Quel giovane terrestre con la bocca e con la lingua gustava il suo sapore, ne assaporava l'essenza, mentre lei sentiva il fuoco divampare fra le sue gambe, il suo fiore galattico sciogliersi sulle labbra di lui, come la rugiada che accarezza e bagna i petali al mattino.
E non smetteva.
Icarius non sembrava stancarsi di quel gioco, rinvigorito ed incoraggiato dai gemiti di lei.
Era indescrivibile ciò che Clio stava provando.
Poteva solo viverlo, godere di questo attimo infinito, eccitarsi fino alla follia e fuggire dove il sollievo accoglie.
Era in balia di quel pittore, di come assaporava, succhiava e lambiva con labbra e lingua il meraviglioso fiore della regina, il suo punto debole, la porta che attraverso la passione avrebbe condotto il giovane amante fin dentro di lei, fino al suo cuore.
Cuore che ora batteva all'impazzata, mentre il camino illuminava una stanza che adesso poteva benissimo fare a meno del suo calore.

Guisgard 07-03-2017 05.08.56

Raputin rise a quella reazione di Altea.
“Era solo un modo per proteggerla.” Disse. “Qui è come scendere all'Inferno... nei suoi gironi e tra i suoi dannati... ma ammiro le persone coraggiose come lei.” Guardandola. “Davvero le hanno detto che qui si mozzavano lingue? Probabile... ma il nome deriva da ciò che le ho detto poco fa.” Annuendo. “Nobile? Chi, il prigioniero dei libri? Suvvia, i nobili non esistono più ormai. Almeno non quelli che siamo abituati ad immaginare. Oggi vi sono solo uomini ambigui che si spacciano superiori agli altri, vaneggiando di titoli e sangue blu.”

Altea 07-03-2017 07.25.31

Guardai Raputin perplessa..mentiva lui o l'uomo all'edicola.
Comunque mi soffermai alle sue parole..odiava i nobili..Non capivo il motivo...l'uomo dell'Orchidea Blu appunto disse di essere aristocratico..dovevo fingere..."Avete ragione..pure io sono nata povera e vi è gente vanta ancora i suoi diritti nobiliari...altri che non sopporto sono i clericali" pensando alle parole di Alvis e mi avvicinai a lui con un sospiro.."Ma ditemi come e dove e' stato arrestato questo individuo. ..meno male ci siete voi" .

Nyoko 07-03-2017 07.28.56

Ci spostammo più vicino al fuoco, il suo tepore cominciò a scaldarmi e presto arrivarono le nostre pizze. Pavel gentilmente me la taglió, ed iniziammo a mangiare. "Non hai idea di quanto ne avevo voglia" dissi gustandomela e godendomi quel momento.

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Lady Gwen 07-03-2017 08.38.51

Non credevo ai miei occhi.
Un altro tassello si aggiungeva al puzzle.
La motocicletta, i suoi occhi neri, il nome di un morto, che sebbene mi avesse spiegato cosa intendeva non mi convinceva.
Lo guardavo senza riuscire a farmene una ragione, soprattutto per la sua destrezza nel guidare.
Tuttavia, ero preoccupata, correva come un pazzo, per di più in quel buio pesto e rischiava di ammazzarsi.
Così presi una giacca e corsi giù, all'entrata della villa, guardandolo.
"Fermati! Ti schianterai!" urlai preoccupata, stringendomi nella giacca.
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Clio 07-03-2017 23.52.51

Eccolo, pensai.
Era tornata, quella parte di lui così passionale, intensa e ardita, era tornata.
Mi riusciva difficile conciliare quell'ardore, quella foga, quella passione incontrollata con il suo sguardo tenero, impaurito, imbarazzato, che mi faceva impazzire, mi attraeva, mi seduceva.
Eppure non sapevo spiegarne il motivo, ma appena l'innocente pittore lasciava il posto al misterioso amante passionale come nessuno mai, perdevo totalmente il controllo.
Più mi assaporava, giocando con la sua lingua che mi portava oltre ogni limite, più mi sentivo sua, inequivocabilmente.
Quel gioco, così ardito e intenso, mi consumava piano, sempre di più.
Sentivo il fuoco in me espandersi sempre di più, alimentato da quelle labbra così abili, da quella lingua così insaziabile e vogliosa.
Potevo sentire il mio corpo abbandonarsi, piano piano, e perdere il controllo.
Ormai non ero più la regina, ero unicamente una donna, in balìa del desiderio e della passione di quel mortale, che con così tanta devozione mi uccideva lentamente, usando come arma un piacere talmente intenso da risultare quasi insopportabile.
Quel piacere che si faceva strada dentro di me, che mi sconvolgeva, mi faceva perdere il controllo, mi divorava.
Non riuscivo a trattenere i gemiti, né a restare ferma.
Cercavo qualcosa a cui aggrapparmi, come se tutto quello stesse per sopraffarmi, ma non avevo nulla.
Avevo la testa buttata all'indietro, e gli occhi ora spalancati, ora chiusi, ora percorsi da una luce intensa e viva.
"Icarius..." sussurrai, poi, con la voce impastata di passione, resa poco ferma dal piacere, resa intensa e appassionata del desiderio che ormai mi consumava "Non capisco più niente.." ammisi, in un sussurro.

Lady Gaynor 08-03-2017 00.15.54

Guisgard arrestato! E per giunta, per lo stesso motivo che mi stava assillando da due giorni... In quel momento, la storia mi parve più assurda che mai.
"Potete provare quanto dite? E in genere, esortare qualcuno a seguirvi al commissariato non implica le manette, o sbaglio?"
Guardai Guisgard negli occhi e sentii di non poterlo lasciare solo. "Ad ogni modo, posso venire anche io con voi?"

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Guisgard 08-03-2017 16.18.18

“Com'è curiosa lei...” disse Raputin sorridendo ad Altea “... sta dando troppa importanza a quello che fondamentalmente è un mitomane.” Proseguendo in quel loro giro nel castello. “I detenuti di questo castello, che in gergo viene chiamato la Rocca, non sono più uomini... nel senso che non usciranno mai vivi da qui... sono numeri, anzi reati... valgono ormai solo in quanto reati puniti dalla legge. Sono feccia e come tale va annientata.”

Guisgard 08-03-2017 16.22.42

“Beh, una pizza è sempre una pizza...” disse mangiando Pavel “... mette di buon umore, fa bene ed è l'ideale per mangiare in compagnia.” Sorridendo a Nyoko.
Ad un tratto entrarono due uomini palesemente agitati.
Avevano abiti da cacciatori ed erano armati di fucili.
Raggiunsero il bancone e chiesero da bere.
“Serata faticosa, eh...” mormorò il locandiere nel servire loro del liquore.
“Molto...” uno dei due “... abbiamo intravisto la bestia... l'innominabile...”

Altea 08-03-2017 16.24.23

Rimasi allibita dalle sue parole..che uomo cinico.."Non sono curiosa anzi..sono concorde con voi" sorridendo "Portatemi dove vi sono le celle" lisciandomi i capelli.."A che ora servono il rancio qui? Vorrei occuparmene, così controllero' che i suoi ordini siano impartiti".

Nyoko 08-03-2017 16.28.23

Ascoltai Pavel sorridente. "Non sai quanto hai ragione" dissi gustando ancora quella pizza. Ad un tratto udì entrare nella locanda qualcuno. Non potevo vedere ma dai rumori che sentivo, sembravano armati. Mi irrigidì al suono, ma quando il locandiere li servì, cominciai a pensare che non fossero pericolosi. Poi li sentì parlare... "Bestia?" dissi sotto voce cercando di ascoltarli con più attenzione.

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Guisgard 08-03-2017 16.28.48

Gwen urlò, ma lui non si fermò, né rallentò.
Anzi cominciò ad impennare la moto, a sgommare, a saltare sui bassi cespugli, sempre guidando al limite.
Poi finalmente si fermò, alzando la testa verso la finestra, mentre una nuvola di polvere lo circondava.
“Scendi giù invece di starnazzare...” disse ridendo lui “... non sarò un cavaliere sul suo bianco destriero, ma un giro in moto posso fartelo fare...” divertito.

Guisgard 08-03-2017 16.40.39

Il vago e scintillante alone del camino illuminava appena quell'angolo di stanza ed ancor meno ne scaldava le vecchie e consumate pareti.
Ma i due amanti non ne avvertivano il bisogno, né sentivano freddo.
Allo scoppiettio della legna secca che si consumava nelle fiamme del camino, facevano eco gli intensi e prolungati gemiti di Clio, che divorata da un fuoco non meno intenso riusciva a malapena a restare lucida.
Stesa sul freddo legno della stanza, con le mani che stringevano una sedia rotta ed il piede di un grosso tavolo, godeva al limite della follia mentre Icarius ne assaporava la sensualità fra le sue gambe aperte.
E più lei si dimenava tra eccitazione e piacere, più lui continuava a giocare fra le sue cosce, con le labbra vogliose e la lingua ardente come un tizzone tratto da un fuoco inestinguibile.
Poi quelle parole della regina e lui alzò lo sguardo su di lei, con ancora la bocca intrisa del suo sapore.
“Lo so...” disse piano il pittore, per poi raggiungere la bocca di lei, stendendosi nudo sul corpo bagnato e generoso della musa.

Lady Gwen 08-03-2017 16.44.07

Quando parlò di fare un giro in moto, mi illuminai.
Ma non gli diedi la soddisfazione.
"Fin'ora mi hai detto che sono viziata e che starnazzo, sicuro di non esserti confuso con mia sorella?" risposi sarcasticamente, ma pensando comunque con affetto a Betty, che mi mancava terribilmente.
Chiusi la finestra, poi mi guardai allo specchio.
Mmm, quel vestito non era molto adatto, in effetti...
Aprii l'armadio e vagai con lo sguardo, individuando dei pantaloni a sigaretta beige e una camicia azzurra, lì indossai insieme a degli stivali e un chiodo marrone chiaro in pelle e scesi giù.
Mi avvicinai a lui e alla moto e iniziai a sfiorarne le forcelle, le cromature che brillavano nella notte, il serbatoio lucido.
"Sul serio lo faresti?" gli chiesi, con occhi luccicanti "È una vita che voglio farlo" sorridendo incantata da quella prospettiva.
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Guisgard 08-03-2017 16.49.56

“Lo portiamo in commissariato proprio per appurare queste accuse, miss.” Disse uno dei poliziotti a Gaynor. “E forse non è opportuno che lei ci segua.”
“Portiamolo via.” Un altro degli agenti.
“Pensa tu a miss Gaynor...” Guisgard al regista “... falla accompagnare a casa...”
“Si, tranquillo.” Annuì Curtis.
Ad un tratto le luci si spensero del tutto, lasciando solo le immagini del proiettore che correvano sulla parte e nel buio della sala.
Allora cominciarono ad udirsi rumori confusi e grida ovunque.
Ad un tratto Gaynor nel chiaroscuro generato dal proiettore vide una misteriosa figura che la fissava con i suoi profondi ed enigmatici occhi azzurri.
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Guisgard 08-03-2017 16.53.26

“Vengono serviti tre pasti al giorno qui...” disse Raputin ad Altea “... alle sette del mattino, poi a Mezzogiorno ed infine alle diciannove.” Guardandola. “Prego, le celle cominciano oltre il braccio Est...” indicandole la direzione.
Videro così diverse celle ai lati di un lungo e tetro corridoio.
Alla fine di questo Altea vide delle scale.

Guisgard 08-03-2017 16.55.56

Nyoko e Pavel ascoltarono quei cacciatori che nel parlare tradivano la loro agitazione e forse persino la loro paura.
“Bevete e non pensateci...” disse il locandiere, servendo loro ancora da bere “... un lungo sonno nel vostro letto vi farà dimenticare queste storie...”
“Ma noi l'abbiamo intravisto!” Esclamò uno dei due cacciatori. “E non si può far finta di nulla! Esiste!”

Altea 08-03-2017 16.57.25

"Bene, allora al prossimo pasto andrò nelle cucine e controllerò bene" freddamente.."Non sia mai vi siano degli infiltrati".
Passammo un corridoio buio e desolato come quel posto e forse gli animi dei detenuti e poi vidi delle scale e guardai Raputin.."Vediamo un pò dove portano queste scale" e mi avviai facendo finta di essere distratta..magari portavano ad un posto segreto.

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Clio 08-03-2017 16.58.46

Stavo impazzendo piano piano, sentivo la ragione abbandonarmi, lasciarmi naufragare in quel mare di piacere intenso, caldo è incontrollabile.
Avevo trovato qualcosa a cui aggrapparmi, che stringevo forte, quasi avessi paura di annegare davvero in quel mare incontrollato.
Più perdevo il controllo, più il mio corpo impazziva, il mio cuore accelerava, il mio respiro si faceva corto e affannato.
Poi il suo sguardo nel mio, e quelle parole, quella consapevolezza che riuscì ad eccitarmi ancora di più, sebbene credevo fosse impossibile, credevo di aver raggiunto il limite.
Ma quando si stese su di me, capii che quel fuoco non era che una fiammella in confronto a quello che mi procurava il suo corpo che sfiorava il mio.
Poi la sua bocca sulla mia, i suoi occhi nei miei, il suo cuore che batteva all'unisono col mio, il suo corpo bollente che aderiva al mio.
Mi beai di quella visione, di quello sguardo appassionato e intenso, di quella carica passionale che trasmetteva il solo guardarlo, di quell'Amore che potevo vedere legato indissolubilmente alla passione che ci divorava.
Allora lo strinsi a me, lasciando che le mie mani percorressero la sua schiena, ancora e ancora, con movimenti dolci ma appassionati, mentre le mie gambe allargandosi scivolavano piano da sotto di lui, risalendo piano le sue, in una lenta e sensuale carezza che lo legava ancora di più a me.
Ogni cosa di me voleva tenerlo stretto, vicino.
Allora lo baciai, mentre tutto il mio corpo aderiva al suo, mentre lo stringevo a me, con tutto il mio corpo.
Lo baciai, intensamente, appassionatamente.
Un bacio in cui avrei voluto racchiudere tutti i gemiti che gli appartenevano, tutti i sospiri, il piacere, l'eccitazione, la passione e naturalmente.. l'Amore.

Guisgard 08-03-2017 16.59.02

“Certo...” disse lui sorridendo a Gwen “... avanti, salta su!” Esclamò. “O la velocità fa troppa paura ad una viziata ragazza di città?” Divertito, mentre dava gas per mostrare la potenza della sua moto.

Lady Gaynor 08-03-2017 17.01.55

I poliziotti rifiutarono la mia richiesta e Guisgard chiese allora al regista di pensare a me. Ma io avevo già in mente di chiamare Stewart per uscire immediatamente da quella sala.
Mentre pensavo a quella telefonata, le luci si spensero e il proiettore si azionò. Mentre sentivo rumori e grida intorno a me, nella penombra vidi una figura mascherata che mi fissava con i suoi misteriosi occhi azzurri. Mi spaventai moltissimo, soffocando un grido e lasciandomi cadere sulla sedia.

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Lady Gwen 08-03-2017 17.02.58

Sorrisi divertita e con espressione di sfida, mentre dava gas e io ero sempre più esaltata.
Così salii e mi strinsi a lui, non vedendo l'ora di sentire il rombo del motore e la velocità ingoiarci completamente.

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Nyoko 08-03-2017 17.03.29

Ascoltavo i due parlare di ciò che avevano visto. Di che cosa si trattava? Subito mi si accese la scintilla della curiosità, volevo sapere di cosa stavano parlando. "Di cosa parlando?" chiesi a Pavel sperando che capisse che mi riferivo ai due tipi agitati.

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Guisgard 08-03-2017 17.10.59

Altea si avviò verso quelle scale, ma Raputin la fermò prendendola per mano.
“Portano al detenuto più infimo...” disse “... recluso in un isolamento continuo... per mio ordine è vietato ogni tipo di contatto con lui...” fissandola “... ora che ha deciso di volersi occupare della distribuzione dei pasti, vada pure nelle cucine e controlli che tutto sia in regola. Il nostro giro è terminato ed io torno nel mio ufficio. Se le occorre qualcosa sa dove trovarmi...” fissandola con sguardo ambiguo.

Altea 08-03-2017 17.20.17

Ad un tratto sentii una mano sulla mia stringermi forte e sgranai gli occhi a quelle parole...cosa intendeva dire...chi poteva mai essere questa persona...ed era Mister X? Forse si visto l' astio con cui ne parlava.
"D' accordo mi avvio alle cucine, poi se vuole possiamo bere un bel bicchiere di vino rosso" sorridendo.
Fu così che lo lasciai e andai nelle cucine e gironzolavo tra i piatti e chiesi informazioni ai camerieri e cameriere.."Sono la segretaria personale del direttore e mi ha dato il compito di osservare i ranci..."guardando attentamente.."Soprattutto di un certo tipo a cui non si devono portare libri...devo osservare solo io, qualcuno non abbia messo qualcosa di nascosto" osservandoli in modo torvo perchè mi indicassero il piatto mentre la mia mano passava veloce in una tasca.

Guisgard 08-03-2017 17.42.28

Icarius si stese sul corpo nudo e vibrante di Clio e lei subito lo accolse generosa, per poi racchiuderlo fra le sue braccia e le sue gambe.
Lunghe carezze cominciò a regalargli, con le sue mani lungo la schiena di lui e le sue gambe contro quelle del giovane pittore.
I loro corpi aderivano perfettamente, in ogni parte, come se appartenessero ad un'unica cosa divisa tempo fa in due perfette metà.
“Come sei bella... come sei bella...” disse lui, per poi posare e strofinare il suo viso sui caldi seni di lei, con un movimento carezzevole.
E poi prese in bocca quei bei seni, fra le labbra umide e sospiranti i capezzoli di lei, assaggiandoli con lievi carezze.
Allora la fece sua, premendo il suo corpo contro quello di Clio.
Entrò dentro di lei, con dolcezza prima, con ardore poi, aprendola al suo impeto, alla sua passione, al suo Amore.
La regina così si sentì come in mezzo ad un oceano infinito, indomito, insaziabile.
Cominciò a percorrere alte onde che si elevavano e si gonfiavano, sbattendola qui e là, come nel cuore di una selvaggia tempesta.
Un oceano sterminato, una bufera che sembrava racchiudere il potere primordiale della natura.
Il potere primordiale dell'istinto, del vigore e della passione.
La regina era fra quelle onde che la facevano sobbalzare, sussultare, salire e scendere.
Più e più volte.
Il suo corpo sbatteva forte contro quello di lui, che insaziabile la dominava.
Lui la penetrava e con il suo impeto entravano in lei le onde indomabili e selvagge di quell'oceano.
Penetravano fra le sue gambe, dividendosi nel suo ventre facendola gemere, fremere, gridare.
Onda su onda, rotolandola tra la spuma bianca e la salsedine resa incandescente dal Sole ardente della passione.
Clio era come inerme, indifesa sotto quei colpi, quella forza, quel dominio sessuale a lei sconosciuto fino a poco tempo prima.
Mai avrebbe creduto che un uomo, un semplice mortale, potesse avere tanta forza.
Potesse avere quella vigoria in grado di dominarla e domarla, quasi persino spaventarla.
E continuò.
Continuò a guidarla in quella tempesta col suo timone in grado di dominare il vento impetuoso della passione e le onde selvagge dell'Amore.
E quando giunse l'onda più alta, più forte la travolse in pieno, invadendola con tutta l'energia di cui quella tempesta era capace.
E la travolse, riempiendola e ricoprendola, fino a spingerla sulla bianca e calda sabbia di un'isola deserta e sconosciuta, dove poi l'impeto mutò in sollievo e dolcezza.
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Guisgard 08-03-2017 17.51.47

Quel caos, poi quella figura misteriosa e quei suoi occhi azzurri.
Un attimo dopo, mentre ancora la confusione animava il buio della sala, Gaynor sentì qualcuno afferrare il suo braccio e condurla via, lontano da quel trambusto.
“Sta scappando...” disse gridando uno dei poliziotti nel buio “... fermatelo! Chiudete tutte le porte!”
Ma Gaynor veniva tirata via da qualcuno di misterioso, che la faceva correre dietro di sé.
Correvano via, in quel buio e fra quelle grida.
Poi anche degli pari, incuranti dei presenti nella sala.
Allora una finestra si frantumò e Gaynor sentì il vuoto sotto di lei.
Poi più nulla.

Guisgard 08-03-2017 17.59.07

Gwen salì in sella dietro di lui e la moto partì veloce.
Il vento sembrava l'unica cosa in grado di star loro alla pari.
I due correvano nel buio della notte, tra le mura del castello, in quel vasto cortile.
E più lui correva, più lei, istintivamente, si stringeva al suo petto.
Il rombo del motore, il sibilo del vento e le risa di lui era tutto ciò che Gwen sentiva.
Poi, all'improvviso, la moto si fermò di colpo.
Allora nella polvere che si alzava, la ragazza vide alcune figure ferme nel cortile.

Guisgard 08-03-2017 18.01.23

“Non ne ho idea...” disse perplesso Pavel a Nyoko.
Poco dopo i due cacciatori, finito di bere, lasciarono la locanda.
Il locandiere arrivò allora al tavolo dei due ragazzi per portare via piatti e posate.
“Cosa dicevano quei tipi?” Chiese Pavel.
“Nulla...” rispose l'uomo “... anzi, meglio che ora ve ne torniate a casa, ragazzi... datemi retta...”

Guisgard 08-03-2017 18.03.46

I cuochi annuirono ad Altea.
“E' questo, signorina...” disse uno di quelli alla segretaria, indicando un vassoio tenuto in disparte con due piatti ed un bicchiere di vino “... il pasto del detenuto a cui il direttore ha impedito di leggere...”

Lady Gwen 08-03-2017 18.08.36

In un istante diventammo un tutt'uno col vento, il cielo, il buio, avvolgevamo e venivamo avvolti da tutto.
Era la cosa più sensazionale ed esaltante che avessi mai provato in vita mia, non esistevano esperienze simili che potessero competere con quello.
Più correvamo, più mi stringevo a lui; lo sentivo ridere, libero e spensierato e alle sue risate si unirono le mie, che si fondevano col sibilo del vento e il rombo vibrante del motore.
Improvvisamente però ci fermammo.
Non capivo perché, ma quando la nuvola di polvere svanì, vidi delle figure.
"Chi c'è laggiù?" chiesi pianissimo ad un orecchio di lui.

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Altea 08-03-2017 18.08.54

"Non legge ma ha ben due piatti e pure un bicchiere di vino...troppo trattato bene" alzai il piatto e poi aprii il tovagliolo di stoffa e repentinamente misi dentro un Vangelo in miniatura, era un caro libro datomi da mia nonna da piccola. Richiusi il tovagliolo formando un nodo, era un gioco di prestigio mi aveva insegnato un mago all' Orchidea Blu...solo i più scaltri potevano aprirlo.
Poi vidi pure gli altri piatti per non destare sospetti..."Bene, tutto è a posto...e quello del carcerato sotto le scale..è a parte il suo?" chiesi guardandoli severamente.


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