![]() |
La zona a Nord-est di Evangelia era difficilissima da sorvolare, gole rocciose e stretti passaggi non permettevano una buona visuale. Icarius... non potevo credere che fosse morto, e proprio nel tentativo di salvare me... quei colpi li avrei evitati lo stesso, ma lui non conosceva la mia abilità di pilota. Aveva creduto che non potessi farcela e si era sacrificato per me... per me... Mentre ero persa in questi pensieri, Palos mi avvisò che c'era del fumo proprio davanti a noi, che saliva su per una stretta gola. "Palos, avviciniamoci... Vado avanti io, non appena trovo uno slargo abbastanza grande atterriamo..."
Scesi di quota alla ricerca di un posto dove poter atterrare e fortunatamente lo trovai proprio in prossimità della gola da cui proveniva il fumo. "Palos, ci fermiamo qui!" Dissi al cadetto via radio. Dopo la manovra di atterraggio, mi tolsi il casco e scesi dall'aereo. Il fumo rendeva l'aria irrespirabile, ma ciò che più bruciava era il mio cuore gonfio di pena... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Pian piano la normalità tornò in tutto il borgo.
La gente uscì nelle strade e le botteghe aprirono le loro porte. Dacey andò in camera sua a prepararsi, mentre Altea si fece portare un succo di frutta da bere al pianterreno. L'odore di focacce calde invase la taverna e un paio di clienti giunsero per la colazione. Intanto i tre borghesi raggiunsero la stazione, dove poco dopo arrivò finalmente il Meridian Express. |
Un abito. Un abito. Non avevamo pensato a nulla da quel punto di vista e ora non mi restava che usare gli abiti sempliciotti che avevo adottato per essere Diana. Mi pettinai i capelli esattamente come li portavo sempre a palazzo, un accenno di trucco per rendere vive le gode. Mi guardai allo specchio sperando di andar bene e scesi di sotto. Il profumo del pane appena sfornato era irresistibile.
|
Gwen si stese sul letto e finalmente riuscì a riposare, dopo quella lunga e faticosa nottata.
Da fuori giungevano le voci e le risate dei militari in festa per l'abbattimento del Gufo Nero. In tutta la base c'era la convinzione che ormai la guerra fosse finita. E poco dopo, nonostante il chiasso, Gwen si addormentò. |
La vita era tornata alla normalità..come se nulla fosse accaduto..forse ad Evangelia si viveva così .. alla giornata. Il profumo delle focaccine appena sfornate era invitante, mi feci largo tra la gente e arrivata al bancone chiesi di servimene con un caffè forte.
Tornai al tavolo e presi il mio diario per scrivere ciò che era accaduto..ormai era un diario di bordo. |
Dacey si preparò per l'occasione.
Non aveva un abito adeguato e dovette accontentarsi di quelli usati fino ad ora. Si pettinò però con cura, alla moda della corte di Animos e diede un po' di trucco alle sue gote. E scese al pianterreno, dove il taverniere stava servendo focacce, latte, caffè e confetture per colazione. E Altea, che era già al pianoterra, si fece portare del caffè ed una di quelle focacce calde. |
Anty sospirò, come a voler cacciare all'indietro la tristezza.
“In verità poco...” disse a Clio “... l'incendio che ha devastato il capannone non ha lasciato tracce della presenza possibile dell'aereo. Inoltre non vi è più nessuno al vecchio mercato. Quel luogo sembra non aver più nulla da dire.” |
Vidi Diana scendere, si era acconciata in modo particolare e leggermente truccata, era tutto così strano...la sparizione del Capitano e dei borghesi..la guardai e con un cenno le indicai la sedia vuota vicino me, nel caso non volesse rimanere sola.
|
<< Posso avere una tazza di thè caldo e una focaccina con la marmellata? >> domandai al taverniere al bancone prima di sedermi ad un tavolo qualsiasi, troppo distratta per accorgermi di qualsiasi cosa.
Mantieni la calma Dacey.... Mi dissi mentalmente mentre lisciavo la gonna e poggiavo elegantemente le mani sul tavolo. Dannazione Guisgard dove sei? Pensai ancora con una leggere ansia. Avrei voluto cercarlo ma ero bloccata per l'arrivo degli emissari della Gran Baronessa |
Il chiasso, giustificato, che giungeva da fuori era molto, ma ero così stanca e sfinita che mi addormentai, cullata dal calore della coperta.
|
Altea e Dacey, sedute a due tavoli diversi, cominciarono la loro colazione, mentre la taverna pian pian ospitava i primi clienti del nuovo giorno.
Poi, ad un tratto, cinque figure entrarono nel locale, quasi differenziandosi da tutti gli altri clienti. Erano i tre borghesi che accompagnavano altre due persone. Un uomo anziano, dall'aspetto austero ed un giovane uomo bruno, dagli occhi scuri e dal piacevole aspetto. L'anziano vestiva in maniera sobria, mentre l'uomo indossava abiti raffinati. I cinque si avvicinarono al tavolo di Dacey e subito Leones indicò ai due nuovi la ragazza. “Eccola, signori...” disse il borghese “... è lei.” Il vecchio fissò allora Dacey con sguardo indagatore, mentre il giovane le sorrise e la salutò con un cortese cenno del capo. http://images5.fanpop.com/image/phot...01-573-536.jpg |
Il mio sguardo vagava da un capo all'altro della stanza e solo allora mi accorsi di Altea.
<< Perdonate non mi ero accorta di voi subito. Sono in attesa di ospiti che non vedo da tempo>> spiegai brevemente quando la porta di aprii.ammutolii. Erano arrivati. Non mi restava altro che essere davvero me stessa. Non sarebbe dovuto essere difficile. Mi alzai facendo un piccolo inchino ai due, soffermando il mio sguardo su entrambi, così diversi tra loro. |
Gwen si addormentò, nonostante il chiasso che proveniva dal cortile.
Lunghe fila di soldati avanzavano con passo militare, dalle uniformi rosse e dagli stendardi con l'effige di una stella. Marciavano su città, tra stradine, palazzi e chiese. E quando furono vicini si riuscì a vederli meglio. Non erano soldati, ma fila formate da coppie di oggetti. Ed ogni coppia vedeva una scure ed una falce. Gwen si svegliò di colpo, udendo ancora le voci dall'esterno, con l'immagine di quello strano sogno ancora ben fissa in lei. http://dailystorm.it/wp-content/uplo...ng-hammers.jpg |
Diana era troppo in ansia..la vedevo, quindi continuai la colazione e a scrivere.
Ad un tratto notai entrare cinque uomini..i tre borghesi e un anziano con un giovane uomo molto raffinato e si sedettero con Diana..forse erano i famosi emissari. Mi sentii in imbarazzo, e salii in camera..certo non mi conoscevano sperai. Una doccia fresca, aprii la valigia e indossai uno dei miei amati vestiti alla moda di Parigi e presi borsa e il mio cappotto rosso..dovevo andare al forte ma forse dovevo aspettare. Anzi non mi fidavo ad andarci sola..forse il Capitano appena sbrigato i suoi affari poteva accompagnarmi o darmi dei suggerimenti preziosi. Scesi e uscii, mi sedetti all' uscio leggendo il quotidiano. |
Gli aerei di Gaynor e di Palos trovarono un punto in cui atterrare.
Da qui, lasciati i loro caccia, raggiunsero la zona dove vi era il fumo e trovarono le lamiere in fiamme dell'aereo di Icarius. Palos si avvicinò per vedere cosa fosse successo al suo amico, ma l'abitacolo era vuoto. “Non c'è nessuno all'interno...” disse alla spia “... forse Icarius si è catapultato fuori...” guardandosi intorno. E ad un tratto si accorse di qualcosa. “Madama!” Sorpreso. “Ci sono delle tracce... delle orme! Però sono di due persone... come può essere? Una può essere Icarius, ma l'altra?” |
Mi addormentai e feci un sogno molto strano, che mi fece pensare al simbolo di Canabias visto sull'aereo precipitato.
Mi svegliai di colpo, un po' stordita e con quelle immagini ancora davanti agli occhi, mentre si sentivano ancora le voci nel cortile. |
Altea tornò in camera e si lavò, per poi indossare un bell'abito e tornare al pianterreno per leggere un quotidiano.
Naturalmente molti uomini che passavano in strada notarono la bella dama di Cherval così elegantemente vestita. All'interno della taverna, intanto, i cinque avevano raggiunto il tavolo di Dacey. “Credo sia opportuno salire in camera.” Disse Leones. “Lì nessuno ci disturberà e potremo parlare liberamente.” Così salirono nella camera dei tre borghesi. “Altezza...” Leones a Dacey “... ho l'onore di presentarvi i due inviati da parte di vostra zia, la Gran Baronessa... si tratta del Diacono di corte” indicando l'anziano “e del baronetto Levet, pupillo di vostra zia.” Poi guardò i due uomini. “Signori, ella è sua altezza reale Dacey Karishma Starklan, principessa di Animos.” |
Quel sogno.
In un attimo Gwen ripensò al simbolo di Canabias visto sull'aereo del misterioso paziente senza memoria. E se quel sogno avesse un senso? Un significato? Se Qualcosa dall'Alto avesse voluto avvertire la ragazza di un qualcosa di importante?” |
L'abitacolo del caccia di Icarius era vuoto. Un moto di gioia mi pervase all'istante, ma durò poco... Palos mi indicò una serie di orme di due diverse persone, il che voleva dire solo una cosa: Icarius era caduto nelle mani dei nemici. "Palos, tu non sei addestrato a combattere..." dissi al cadetto "Io vado a cercare Icarius, tu torna alla base e racconta tutto, possibilmente alla presenza del tenente Clio o Tesua." Abbassai la vocece aggiunsi: "E porta loro questo messaggio: Orko si trova al bar giù nel borgo, chiedessero di Lucros e dicessero che li manda Gaynor..."
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"No, intendevo nei giorni scorsi..." Guardando Anty "Quando ti chiesi di sorvegliare il capannone.. Ricordi? Subito dopo l'attacco dei due Valchiria? Hai visto nulla di sospetto? Non so, hai visto entrare o uscire qualcuno, quel Guisgard magari.. O hai visto l'aereo prendere il volo?" Incalzai "Sei rimasta di sorveglianza per molto, non hai notato niente?".
|
Annuii alle parole di Leones restando quindi in piedi per raggiungere insieme agli altri la stanza da letto del borghese. Finalmente lontano da orecchie e occhi indiscreti.
<< Signori, é un piacere fare la vostra conoscenza >> mormorai in risposta alla presentazione. Educata ma non invadente. Ecco come mi era stato insegnato. Ero però dispiaciuta che quei due volti non fossero di persone conosciute nella mia infanzia. Dalla presentazione fui colpita dal titolo del giovane. Pupillo di mia zia. Mi chiesi quale merito avesse per essere chiamato così. Le parole di Guisgard risuonarono nella mia mente: La Baronessa vi troverà un nobile come marito... Questo mi tornò in mente guardando il baronetto Levet. |
Leggevo ma ovviamente sentivo mille sguardi di uomini addosso..alzai il quotidiano per non farmi vedere. Poi voltandomi mi accorsi i borghesi e Diana non vi erano più e tornai dentro..mi avvicinai al bancone rassegnata..sarei dovuta andarci sola e dissi al taverniere.."Quel vostro amico..che mi portò qui..disse poteva portarmi al forte..potete chiamarlo? Volevo aspettare il Capitano ma forse ora avrà da fare" certo la mia paura era di incontrare Rodian.
|
Ripensavo al sogno e avevo la sensazione che avesse un significato bene preciso. E se avesse predetto l'arrivo di soldati di Canabias qui ad Evangelia?
Comunque fosse, mi alzai, sistemai il letto ed uscii dalla camera, cercando Fermer. |
La corsa sfrenata per sfuggire alle fiamme, il sibilo degli aerei e il rumore dei proiettili. Poi canti gioiosi e festeggiamenti. Evangelia aveva vinto quella battaglia, ma la guerra era ancora in atto e presto l'allarme avrebbe suonato nuovamente.
Avevano trovato un'altra sistemazione per il ferito e Marwel non aveva lasciato il suo capezzale nemmeno per un secondo. Era stanca e aveva una gran fame, ma era troppo preoccupata per lui e la sua testa la stava torturando. Voleva vedere quel neo. "Dovreste riposare..." sussurrò al pilota. |
“In verità” disse Anty a Clio “nei giorni scorsi solo una volta ho visto qualcuno al vecchio capannone che non fosse il tipo zoppo. Si, si trattava proprio di quell'uomo, quel Guisgard... veniva dal deserto... parlottò con Orko e poi andò verso il borgo. Dopo di allora più nulla di sospetto.”
|
Riflettei sulla parole di Anty.
"Mmm..." Pensierosa "Quindi l'aereo è sempre stato lì, l'avresti visto volare via nel caso... Ma ora il magazzino è distrutto quindi avrà bisogno di un nuovo hangar..." Sospirai "Lo troverò, grazie Anty.." Sorrisi alla ragazza. Così, mi avviai verso gli hangar per uscire in ricognizione. |
Il vecchio Diacono guardò Dacey con attenzione, mentre Levet le sorrideva.
“Io ho veduto alcune foto della principessa, risalenti alla sua adolescenza” disse questi “e devo dire che milady somiglia in maniera convincente a lady Dacey.” “Somigliare non vuol dire nulla.” Fece il diacono. “Anche tutte le altre donne che pretendevano di essere lei avevano una certa somiglianza con sua altezza. Ma poi si sono comunque rivelate delle imbroglione.” I suoi occhi erano in quelli della ragazza. “Vi pregherei” poi ai tre borghesi “di evitare simili titoli nel rivolgervi a questa ragazza. Sua altezza è un titolo che spetta solo alla vera principessa.” “Ritenete dunque che ella non lo sia?” Chiese Leones. “Infatti.” Annuì il diacono. “Costei non può essere la principessa Dacey, che io vidi in fasce durante il mio ministero a corte.” Nel frattempo, al pianterreno, Altea parlava al taverniere sul modo di raggiungere la base legionaria. “Verso Mezzogiorno” il taverniere a lei “quel mio amico verrà qui a mangiare. Allora gli chiederemo di condurvi al forte.” |
Gwen lasciò la sua camera ed andò in cerca di Fermer.
Lo trovò nell'androne della caserma, mentre conversava con altri militari. |
Marwel ed il misterioso pilota erano in una delle camera della caserma centrale.
“Non ho voglia di riposare...” disse lui “... sono fermo in questo letto da troppo tempo e per spostarmi devo usare una sedie a rotelle...” tolse le lenzuola “... vi prego, Marwel, aiutatemi ad alzarmi... voglio provare a camminare fino alla finestra, ma le gambe le sento ancora pesanti... permettetemi di appoggiarvi a voi, vi prego...” |
Il giovane sembrava gentile e propenso a credermi ma il vecchio, comprensibilmente aveva delle dimostranze.
Quando parlò dell'ultima volta che mi aveva vista alzai un sopracciglio. << Perdonate Eminenza>> esagerai il titolo apposta per compiacerlo, << ma sono passati tanti anni da quella volta... É naturalmente che io non corrisponda più a ciò che ricordate... Ponetemi delle domande magari potrò farvi capire che non sto mentendo su ciò che sono >> |
Andai per la caserma in cerca di Fermer, finchè non lo trovai insieme ad altri militari.
"Buongiorno" li salutai, sorridendo. |
Clio lasciò Anty e raggiunse gli hangar, dove c'erano il vecchio Park e un nuovo legionario.
“Salute, tenente.” Disse il vecchio ex pilota. “Questi è Rodian, appena arruolatosi volontario. E' in gamba ed impara in fretta.” |
Annuii al taverniere.."Grazie mille".
Però ero perplessa..e se Rodian fosse stato sincero? Cosa gli avrebbero fatto se avessi detto dei miei sospetti...solo sospetti..e invece era in buonafede..una parola in più e avrebbero potuto punirlo anche se innocente. Volevo solo avvisarli di stare attenti, ecco perchè avevo bisogno di un buon consiglio..e se Rodian mi avesse visto e veramente fosse uno di Canabias mi avrebbe fatta uccidere. "Bene, io esco a fare una camminata, non ho nulla da fare qui" e mi guardai attorno alla taverna ormai quasi vuota. Fu cosi che uscita imboccai una stradina in salita, non avevo mai visto il borgo, attorno a me vi erano casupole e poi negozi, ero una buona camminatrice..a Cherval amavo intrufolarmi in posti più strani. Guardai l' orologio e pensai vi era ancora tempo e mi sarei rischiarata le idee. |
“Oh, infermiera...” disse Fermer appena arrivò Gwen “... scusatemi, signori...” ai militari che erano con lui “... ma il dovere chiama.” E si allontanò con lei, uscendo nel cortile. “Hai riposato bene, tesoro?” Chiese alla ragazza una volta soli.
|
Marwel gli sorrise e annuì avvicinandosi di più.
"Promettetemi però che non farete troppi sforzi" disse prima di aiutarlo ad alzarsi. La camicia si alzò e a Marwel cadde l'occhio sulla sua pelle nuda; rimase immobile a fissare quel fianco, ma il lembo di stoffa non si alzò abbastanza da poter scorgere il neo. Sospirò e guardò l'uomo negli occhi, cercando risposte che lui non poteva darle. "Su, forza, mettetevi in piedi" disse cercando di scacciare via i pensieri. |
Arrivata agli hangar incontrai Park.
"Buongiorno vecchio mio..." Sorrisi bonariamente, per poi osservare la recluta. "Si l'ho visto prima di partire per l'attacco... Benvenuto soldato..." Squadrandolo "L'emergenza è cessata, può tornare con le altre reclute, non ha ancora superato l'addestramento..." A Park, per poi guardare Rodian "Qui le regole sono uguali per tutti, impegnati e potrai diventare un bravo legionario.." Annuendo. "Ora dovete scusarmi ma devo andare.." Prendendo congedo dai due. |
“Ragazza mia, sono un diacono, non certo un cardinale.” Disse a Dacey. “Quanto a voi, non ho motivo di farvi alcuna domanda. Purtroppo non saprei come sfruttarle, visto che sono stato a corte solo per un anno e la principessa era una neonata. Si, le somigliate abbastanza, ma sono certo che non siete la vera Dacey.”
“Come fate ad affermarlo con tanta certezza?” Chiese Levet. “Milord...” il diacono al giovane “... di certo la bellezza di costei vi spinge a nutrire un certo ottimismo, ma vi assicuro che anche stavolta siamo di fronte ad una bugia.” “Ritenete...” fece Fines “... ritenete che tre onesti uomini come noi possano ingannare la gran Baronessa?” “Io non dico nulla.” Replicò il diacono. “Magari siete in buona fede.” Guardò Dacey. “E forse lo siete anche voi. Il mito dell'ultima dei reali di Animos ha spinto molti a credere che davvero la principessa potesse essere viva. Vi siete mai chiesta se infondo non siate pazza? Chi vi dice che non vi siate convinta di essere lei al punto da impazzire? Dopotutto un folle non sa mai di esserlo. La vera Dacey è morta, uccisa da un plotone di esecuzione. Non può essere sopravvissuta. E' impossibile.” “Io invece nutro dubbi su ciò che affermate.” Mormorò Levet. Altea nel frattempo aveva lasciato la taverna, uscendo per il borgo. E mentre attraversava una stradina udì una voce a lei familiare. Era quella di Agian. L'uomo parlava in un vicoletto con altri due individui. “Presto avremo notizie dalla base legionaria e potremo agire.” Lui agli altri. “Sono certo che il Gufo Nero è vivo.” |
Era arrivato il momento. Non potevo più fingere, non serviva più. C'era solo un modo per convincere l'uomo e glielo avrei mostrato.
<< Orbene se eravate presente alla mia nascita e durante i primi mesi della mia vita sarete di certo a conoscenza di un dettaglio su di me che solo pochissimi sanno. La mia cara nonna proibì di parlarne e io stessa ho imparato a nasconderlo. Un certo segno... Sapete di cosa parlo non è vero? Se io non fossi la principessa come ne sarei a conoscenza? >> |
Il pilota senza volto si alzò dal letto aiutato da Marwel, per poi iniziare a camminare, appoggiandosi alla ragazza.
“Non temete, mi farà bene muovermi un po'...” disse sforzandosi di camminare. Fece alcuni passi e a fatica, infine, riuscì ad avvicinarsi alla finestra. I due erano a stretto contatto, con lui che si appoggiava a lei, tanto che i biondi boccoli della ragazza gli scendevano sul collo e sul petto, lasciato scoperto dalla giacca del pigiama. E come una lieve carezza quelle bionde ciocche sfioravano la pelle nuda di lui. Ad un tratto Marwel si accorse che il pilota la fissava con i suoi occhi chiari. |
Camminavo tranquillamente ma udii le parole di qualcuno, mi voltai e vidi un vicoletto..mi nascosi e vidi Agian..ancora quel confabulatore di Canabias.
Udii le parole perfettamente..qualcuno gli avrebbe dato delle notizie dalla base legionaria..e chi? Una spia forse? E chi era mai questo Gufo Nero? Ecco un motivo per andare alla base legionaria. Mi misi gli occhiali da sole e passai dritta con indifferenza, certo camminare sola cosi era pericoloso, ma che potevo fare? Starmene a contare le mattonelle del muro in taverna? Camminai abbastanza in fretta per poter superare quegli uomini, mi voltai e nessuno mi seguiva per fortuna. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.42.16. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli