Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 17-04-2018 02.09.29

Già, era quello che dicevano tutti... Prima di finire stecchiti e senza sangue nelle vene.
Ovviamente non era il caso di Elv, ma era questo l'effetto che facevamo.
Noi eravamo fascinatori, ammaliatori, nulla in noi sembrava spaventoso.
Ma tutti si sbagliavano.
Sorrisi vagamente, durante le sue carezze fra i miei capelli.
"Io potrei dartela quella vita, Elv. E bada che è un dono che non si sperpera come denaro. Si dà a pochi ed eletti, ed io sceglierei te senza dubbio. Perché mi piaci, perché ti voglio al mio fianco e perché ti donerebbe, come un abito su misura per un nobile principe..." dissi piano, accarezzandogli il volto "Ma non sarebbe facile... Dovresti accettare alcune cose, sacrificarne delle altre... Ad esempio, saresti disposto a vivere eternamente lontano dal calore del sole sulla pelle, a non poter gustare un ottimo pasto o del buon vino, pur di vivere per sempre insieme?" dissi piano, quasi sulle sue labbra.

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Guisgard 17-04-2018 15.57.05

Icarius, titubante, prese il mano offerto da Lys e lei cominciò a spogliarlo.
“Ma, madama...” disse lui deglutendo ed incapace di opporsi, tenendo inebetito quel calice in mano.
Lei lo spogliò lentamente, mentre il rossore rendeva avvampate ed ardenti le sue guance.
Il giardiniere si sentiva imbarazzato, ridicolo, eccitato.
I suoi vestiti scivolarono via uno dopo l'altro, fino a farlo restare tutto nudo davanti alla padrona anch'ella nuda.
Allora con la mano libera, l'altra teneva sempre il calice che ora tremava non poco, tentò subito di coprirsi il membro ormai inturgidito e pulsante d'eccitazione, senza però ovviamente riuscire a coprirlo tutto.
Lo teneva così piegato contro la gamba, ma buona parte di quel fallo ingombrante era comunque ben visibile.
Guardò allora la disinibita padrona deglutendo ed incapace di dire nulla.
Ma Lys si accorse in quel momento che dalla tasca dei pantaloni di lui a terra era sbucata un'amamelide che il giardiniere aveva preso dal giardino.

Elv guardava Gwen in modo enigmatico.
Cercava di scorgere nei suoi occhi cosa intendesse dire la vampira, se davvero era sincera o tutto ciò era uno scherzo.
Ma il tono dei lei, i suoi occhi ed i suoi modi non davano ad Elv l'idea di trovarsi davanti ad uno scherzo.
“Non dirmi” disse “che sei una bellissima diavolessa giunta dall'Inferno per offrirmi tutto ciò in cambio dell'anima... è così?”
Il Sole era ormai sorto sul bosco intorno al palazzo.
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Lady Gwen 17-04-2018 16.04.17

Non capivo cosa pensasse, ma ci ragionava su, tanto.
Pareva però che avesse capito, che ero seria.
Sorrisi appena divertita.
"Non ho mai particolarmente creduto nell'inferno, i diavoli non mi piacciono molto e a me interessi tu, non la tua anima..." e su questo ero sincera mentre lo guardavo "Io non avrei nulla in cambio, se non te..." più dolcemente, guardandolo.

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Guisgard 17-04-2018 16.18.18

“Allora dimmi...” disse Elv a Gwen, guardandola serio “... chi sei davvero? Come puoi promettermi queste cose? Chi sei tu?” Fissandola intensamente.

Lady Gwen 17-04-2018 16.29.31

Presi un bel respiro.
Già rivedevo nella mia mente la scena in cui lui scappava, col terrore che si ripetesse, come un déja-vu.
"Questa è una congrega di vampiri. La Congrega della Dalia Nera. Ma puoi credermi se ti dico che non c'è motivo per cui tu debba avere paura" guardandolo incoraggiante e prendendo le sue mani "Io vorrei solo permettere a noi due di avere una vita lunga e felice insieme, perché non sopporterei l'idea che tu possa invecchiare e morire mentre io continuerei ad esistere in eterno... E voglio darti quella vita che quell'amnesia ti ha strappato via. Una nuova opportunità" guardandolo ancora, parlando con tono dolce e privo di quella malìa precedente.
Perché ora volevo che mi vedesse come il suo futuro, non come un interessante passatempo.
O come un mostro.

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Guisgard 17-04-2018 16.43.02

Elv guardò Gwen con uno sguardo che era un misto tra il perplesso, lo sconcertato e l'incredulo.
“Fammi capire...” disse fissandola “... sei una vampira... cioè una creatura malefica della notte... che però non crede né all'Inferno e neppure ai diavoli? In pratica come un falegname che non crede all'esistenza degli alberi?” Quasi sorridendo. “Forse vuoi prenderti gioco di me, Gwen... il fatto che abbia perso la memoria non mi rende comunque un idiota...”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò con vigore al portone.
Chi poteva essere a quell'ora?
Era da poco sorto il Sole.

Lady Gwen 17-04-2018 16.47.50

Pensavo che l'avrebbe presa peggio.
La sua domanda era in parte lecita, ma di sicuro meglio della fuga.
"Beh, non ci sono mai stata, all'inferno, se è questo che vuoi sapere..." sarcasticamente.
Poi quei colpi.
Mi sentii gelare.
Che fossero arrivati?
"Avanti" a mezza voce.

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Guisgard 17-04-2018 16.54.17

Al suono della voce di Gwen il portone del palazzo si aprì ed alcuni uomini entrarono nel cortile.
Vi erano dei soldati insieme ad alcuni cacciatori.
Ivan aprì la porta di casa e quelli raggiunsero l'uscio.
“Perdonate...” disse uno dei soldati “... ma pare stanotte un grosso lupo si sia avvicinato a della case... qualcuno dice di averlo visto aggirarsi non lontano da qui... può essere pericoloso... voi avete sentito o visto nulla riguardo a ciò stanotte?”
Ivan si voltò verso Gwen e restò a fissarla.

Clio 17-04-2018 16.56.05

La prima cosa che vidi furono i suoi occhioni azzurri che mi fissavano, un'espressione così intensa, persa, gli occhi di chi stava impazzendo, di chi era stravolto dall'eccitazione, dalla follia.
Sentii una fitta al cuore, nessuno mi aveva mai guardata così, nessuno mi avrebbe mai guardato in quel modo.
Abbassai lo sguardo, ma probabilmente non avrei mai dovuto farlo.
Quello che vidi fece arrossire ogni singola parte del mio corpo.
Icarius era... era... nudo, completamente nudo davanti a me!
Dovevo distogliere lo sguardo dovevo andarmene io... eppure, eppure restai lì a fissarlo, mentre sentivo tutta me stessa prendere fuoco, sempre di più, semrpe di più. Il suo corpo era bellisismo, perfetto. E io... ecco, non avevo mai visto un uomo nudo prima di quel momento.
Come poteva essere possibile? Insomma chi si porterebbe un'amamelide dietro in un momento del genere?
Quando Lys chiama il resto del mondo doveva scompare, no?
Eppure se io ero lì doveva per forza essserci da qualche parte.
E poi la vidi, lievemente fuoriuscita dalla tasca del pantalone.
Si era, si era portato dietro un'amamelide?
Arrossii di nuovo a quel pensiero, un rossore diverso questa volta, uno di quelli che fa battere fortissimo il cuore.
Mi chinai per raccoglierla e restai a fissarlo in quell'attimo magico e incantato in cui il mondo si ferma per permettere alla maledizione di fare il suo corso.
Allora accarezzai piano il volto di Icarius, mentre lasciavo che la mia magia lo attraversasse, producendo l'eco lontano della mia voce che chiamava Lys, della porta che si apriva e di mia sorella che abbandonava la stanza.
Sarei dovuta andare via, scappare ma... volevo restare, volevo gustarmi ancora per un momento quello sguardo rubato al mio lato oscuro che infondo avrei sognato di vedere un giorno posarsi su di me.
"Perdona l'interruzione, Icarius..." sorrisi, poi, rossissima in viso "È giunto un messaggero con un dono per mia sorella.." inventai.
Avevo in mano l'amamelide, e gliela porsi "Questa è tua.." con un timido sorriso.
Il mio sguardo cercava di focalizzarsi sui suoi occhi, sul suo viso, su un punto indefinibile della stanza, insomma tutto meno il suo meravigioso corpo eccitato, un po' per pudore, un po' per il timore di vedere quell'eccitazione scemare non appena avrebbe realizzato che c'ero io ora davanti a lui e non mia sorella, pensai, con una punta di malinconia. Ma io non ero come lei, non lo sarei mai stata. Quello che ancora non sapevo, era di essere completamente nuda davanti a lui.

Lady Gwen 17-04-2018 17.03.00

Ivan aprì il portone ed entrarono dei soldati con dei cacciatori.
Ricambiai l'occhiata di Ivan.
"No, nulla" risposi con tono tranquillo, scuotendo noncurante il capo "Forse qualche ululato in lontananza, ma nulla di preoccupante nel nostro giardino" ripetei, con un sorriso cortese.
Ci mancava pure che la gente venisse qui a ficcare il naso.
Infatti, cercai di far capire ad Ivan con un'occhiata di liberarsi di loro, in caso avessero esagerato.

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