Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 25-03-2016 01.46.46

"È palese che lady Gwen abbia ragione." Disse Rovolin. "La storia della malattia è quanto di più assurdo si possa raccontare." Guardò poi Clio ed annuì. "Sono anche io curioso di sentire a questo punto la seconda teoria."
"La seconda possibile spiegazione" fece Avevola "è quella che da sempre tutti favoreggiamento circa i vostri predecessori..."
"Dunque" sorseggio' Rovolin "davvero una belva abominevole vaga nella brughiera in cerca di tutti i Taddei innamorati..." sarcastico.
"Magari fosse davvero così." Intervenne Reddas. "Stanare un animale è infinitamente più facile rispetto a dover uccidere un uomo. Le belve obbediscono al proprio istinto, gli esseri umani invece ai loro vizi."
"Concordo in pieno, caro cugino." Rovolin. "Ma mi pare ci fosse una terza ipotesi, vero?" Guardando poi il Ciambellano, il cortigiano ed il parroco.

Lady Gwen 25-03-2016 01.54.18

''È vero ciò che dite, ma è vero anche che proprio per il fatto che le belve obbediscono all'istinto sono imprevedibili e quindi non sempre più facili da catturare'' dissi, per poi attendere in silenzio la terza ipotesi.

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Guisgard 25-03-2016 02.08.33

"Le bestie" disse Reddas a Gwen, senza degnarsi di guardarla "agiscono per un solo motivo, ossia la fame. Questo dunque le rende prevedibili. Gli uomini invece si comportano in base a sentimenti e stati d'animo tra i più disparati, quali odio, invidia, ambizione, avidità, paura, superbia, orgoglio. Ciò rende i loro comportamenti assolutamente imprevedibili. Anche se io non ho mai incontrato qualcuno in grado di sorprendermi." Bevendo.
"Eh, mio cugino è un uomo tutto d'un pezzo." Osservò Rovolin. "Ebbene, questa terza ipotesi?" Fissando il Ciambellano.
"La terza ipotesi" mormorò Avevola "è alquanto audace, milord."
"Più audace del credere ad una bestia mostruosa che vaga famelica nella brughiera in cerca di duchi innamorati?" Sarcastico Rovolin.
"Lo giudicherete voi stesso, signore..." disse Pietro.
"Infatti vi è la possibilità che dietro le misteriose morti dei vostri antenati, milord, vi sia la mano di qualcuno..." Avevola "... mano di uomini..."

Guisgard 25-03-2016 02.12.01

"Le Flegee" disse Sibille ad Altea "stanno attraversando un momento particolare... dopo la morte dell'Arciduca il caos sembra essere piombato su queste terre. Praticamente i mari stanno diventando prede di questi predoni e le forze ducali non sembrano in grado di porvi rimedio per adesso..."

Lady Gwen 25-03-2016 02.15.49

Stavo per rispondere malamente a Reddas quando il discorso venne, per fortuna, riportato sull'ultima ipotesi.
Mano di uomini?
''Vi riferite ad un omicidio?'' chiesi ad Avevola.

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Guisgard 25-03-2016 02.17.32

La guardia aprì la cella e una donna entrò.
Versò un pò di brodaglia in una scodella e dell'acqua in un catino, per poi mettere il tutto davanti alla prigioniera.
"Mangia." Disse ad Elisabeth.
Uscì e la guardia richiuse la cella.
"Prima ti ho vista guardare con interesse le grate della finestra..." il militare alla prigioniera "... bada che nel cortile ci sono i cani e finiresti sbranata prima ancora di poter capire dove scappare. Mangia ora, che più tardi sarai ascoltata dal tenente per decidere circa della tua colpevolezza."

Guisgard 25-03-2016 02.30.05

"Temo di si, milady." Disse Avevola a Gwen.
"Un omicida" fece Rovolin, ora palesemente più pensieroso "a cui risalirebbe l'uccisione di mio zio?"
"Potrebbe darsi, milord." Annuì Avevola. "È una possibilità che non possiamo permetterci di ignorare."
"Un omicida..." mormorò Reddas.
"Ma se anche fosse" nervosamente Rovolin "come si possono spiegare le morti precedenti? Quelle che da secoli flagellano la stirpe dei miei antenati? Forse che questo omicida sia capace di venire dal passato?" Rise nervosamente, cercando di rispondere con sarcasmo a quella teoria. "O magari ritenete sia un fantasma? Forse uno spirito che perseguita noi Taddei? Gira e rigira sempre su assurde superstizioni andate a parare."
"O più realisticamente" disse Pietro "potrebbe trattarsi di una setta, una congrega o qualcosa di simile... insomma un gruppo di fanatici che da generazioni cerca di eliminare i duchi, probabilmente per motivi politici, milord..."
"Sono tutte supposizioni" fece Avevola "che meritano di essere prese in considerazione, signore. Non possiamo scartare nessuna possibilità ora come ora..."

Lady Gwen 25-03-2016 02.38.05

''Milord'' iniziai, cauta, rivolgendomi a Rovolin ''Non voglio certo porre queste leggende come veritiere, ma dovrete ammettere che anche l'ipotesi dell'omicidio è improbabile e che ci sia un motivo se si arriva sempre ad una conclusione superstiziosa, come voi stesso avete detto...'' conclusi, preparandomi ad un'eventuale sfuriata da parte sua.
''Oppure potremmo fondere le ultime due teorie, dunque sarebbe la mano di uomini ad agire attraverso la belva, sfruttando la leggenda...'' dissi ad un certo punto.

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Dacey Starklan 25-03-2016 11.10.07

La luce filtrava timida attraverso le travi che componevano le mura della mia stanza.
Stanza, più che una stanza era una minuscola soffitta, ricavata sopra la bottega.
Amavo la bottega, era ciò che avevo di più caro, ciò che definivo casa, io che una casa non l'avevo mai avuta.
La mia vita era stata tutta un viaggio, incessante, attraverso terre e fiumi, oltrepassando mari e confini. Un viaggio che era terminato con la morte dei miei genitori.
Uccisi per essere ciò che erano, dei viaggiatori, dei gitani.
Da allora mio zio, a cui ero stata affidata, aveva preso la decisione di fermarsi. Era stato difficile abituarsi a vivere in un solo luogo, a vedere sempre gli stessi edifici, a dimorare sempre nella stessa casa, a fare sempre le stesse cose.
La città di Capodamadza era grande, brulicante di persone, gente che andava e veniva, presa dai loro affari.
Mendicanti a cui si affiancavano nobili ben vestiti, lavandaie e contadine, donne piene di gioielli e stoffe morbide e pregiate, cavalieri e guardie armate.
Spesso però mi ritrovavo a lottare contro la monotonia e per farlo il mio rifugio era la bottega.
Lì non ci si annoiava mai, era un luogo così pieno di oggetti e misteri, libri impolverati e monili dalle sconosciute origini.
Mio zio era un uomo pieno di fascino, riusciva ad attrarre i clienti con i suoi modi cordiali e vivaci, accattivanti e gioviali.
Quanto a me, io ero più che altro una sorta di attrazione.
Me ne stavo nel mio angolino, appena dopo l'ingresso della bottega, seduta ad un tavolo nascosto da una lunga tovaglia blu notte, con un mazzo di tarocchi da un lato e una sfera di cristallo al centro.
La gente, soprattutto le donne, era attirate dal mio banchetto, pieni di curiosità e domande che attendevano risposta.
Per me la mia era un arte, tramandata di generazione in generazione, e ora toccava a me portare avanti la tradizione.
La vita, quella mia e di mio zio, era semplice, costellata da piccoli momenti di allegria ma piena di vecchi ricordi dolorosi.
Con me portavo sempre un anello, quello che mio padre donò a mia madre per il matrimonio. Ormai l'unica cosa che mi restava di loro.
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Altea 25-03-2016 12.19.36

Poggiai la tazzina di fine porcellana francese sul basso tavolino e guardai oltre la grande vetrata da dove si poteva ammirare lo sconfinato mare e tutte le sue screziature.
"Si, ho sentito parlare della morte dell' Arciduca dalla servitù, non fanno altro che spettegolare di questo, infatti sono stati reguarditi. Li ho sentiti parlare di circostanze misteriose, trovo scandaloso ricamare storie strane sulla morte di questo nobile..anzi di qualsiasi uomo..che misteri potrebbero esserci". Il mio viso si corrucciò a riflettere sulle parole di mia zia.."E' strano, non hanno un pretendente al seggio ducale, non vi è nessuno da mettere al trono?".
La cosa era alquanto bizzarra, sapevo che i nobili di Capomazda erano rinomati e pure erano stati dei valorosi guerrieri.."I Taddei..vero? Si chiamano cosi i nobili duca di queste Terre, ma non penso la anarchia e la prepotenza di certi malviventi sia una piaga solo di questa zona dunque..ma di tutto il Ducato, e non si decidono a mettere qualcuno a governare?" alzai leggermente le spalle "Comunque, presto la situazione si placherà presumo..per fortuna abitiamo in una zona dove risiedono molti nobili e non e quindi basterà non andare a mare aperto..si spera..fuggire non si può" risposi con quella solita calma e supponenza che molti detestavano e finii la mia tazza di tisana.


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