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Salimmo in una terrazza e vedemmo il cavaliere.
Poi, apparve anche il fantasma, ma lui sembrava non vederlo. "Non credo siano i biscotti. Quando l'ho visto a casa di Zafirya non avevamo mangiato nulla fatto da lei, dunque credo siano da escludere" a Clio. |
Annuii a Gwen.
"Bene, meglio così..." Sorrisi alla ragazza "Allora non ne ho proprio idea.." Mormorai piano. |
Clio parlò piano, ma le sue parole non sfuggirono a Hensiner.
“I biscotti...” disse “... che c'entrano i biscotti?” In quel momento Vengor si accorse di loro e si avvicinò. “Cosa fate ancora qui?” Chiese il cavaliere. “Domani vi farò arrestare!” Minacciò. “Il fantasma non vi spaventa?” Chiese Pinto. “I fantasmi non esistono.” Mentì Vengor. “E quello cos'è?” Pinto indicando proprio il fantasma. In quel momento anche lui si accorse della spettrale figura e per lo spavento gli cadde la spada a terra. Ma ad un tratto Icarius prese a camminare verso il fantasma. |
Ad un tratto Vengor si accorse di noi e inizio` minacciarci.
Ma non si rassegnava mai quel tipo? Poi Pinto riporto` la sua attenzione sul fantasma e lui rimase talmente sorpreso che lascio` cadere a terra la spada. Ad un tratto, Icarius si diresse verso il fantasma. |
"Niente.." Mi affrettai a dire, alzando le spalle.
Poi Venegor venne verso di noi. "Beh sei ancora vivo, tu che dici?" Tenendo stretta l'impugnatura di Damasgrada. Poi anche Vengor vide il fantasma e lasciò cadere la spada dallo spavento. "Che fifone.." Mormorai, scuotendo la testa divertita. Ma Icarius non sembrava avere paura del fantasma e anzi, si avvicinò a lei. E io non potei far altro che restare immobile e osservare, mentre i battiti del mio cuore acceleravano. |
Fu una scena surreale.
Icarius, come stregato prese a muoversi verso il fantasma, mentre la spettrale figura quasi vibrava trai flussi vaporosi ed umidi. “Chi...” chiese il Taddeide “... chi sei?” “Non mi riconosci?” Sussurrò il fantasma. Tutta la scena era sotto gli occhi di Clio, di Gwen e di tutti gli altri. Poi all'improvviso uno sparo. Un colpo di pistola partito proprio dal gruppo. Un attimo dopo il fantasma svanì nella nebbia, mentre il fumo ancora usciva dalla pistola di Vengor. “Ho...” mormorò “... ho ucciso il fantasma... ho... ho liberato Scafris...” e rise stravolto. |
Osservavo la scena come impietrita.
Non sapevo che pensare. Poi quelle parole della donna, eterea e sfuggente. Lo conosceva? Come poteva essere possibile? Magari l'aveva scambiato per un altro Taddeo, o magari era proprio lui. Beh si ricorderà, no? Poi uno sparo. Chi è l'idiota che spara a un fantasma? Vengor, ma certo! La ragazza non lo trovò affatto un gesto carino, e svanì. Avrei voluto dire allo sveglione che non poteva averlo ucciso. Ma mi preoccupava di più Icarius, mi chiedevo cosa gli passasse per la testa in quel momento. Conosceva davvero quella donna? Parlava davvero del Fiore Azzurro? Non volevo abbassare la guardia, c'era sempre il duello da portare a termine, ma mi avvicinai a lui, cercando il suo sguardo, chiedendomi se avrebbe continuato ad ignorarmi oppure no. |
Icarius si voltò e vide Clio che si avvicinava.
Ma quando furono vicinissimi, all'improvviso, lui cambiò espressione e spinse la ribelle a terra. Un attimo dopo la spada di Vengor sibilò tra loro due. “Canaglia...” disse il cavaliere. “Vigliacco...” alzandosi Icarius “... tenti di infilzare una donna alle spalle?” Estraendo Mia Amata. “Tranquillo, avrei ucciso anche te dopo.” Con astio il cavaliere. “Ho solo voglia di infilzarti...” mormorò il Taddeide. “Provatici.” Sorridendo spavaldo Vengor. |
Finalmente ero alla nave.
- Dov'è mio marito?,- chiesi subito in apprensione per poi raccontare della Polveriera. - Forse dovreste andare anche voi con Sammone.... Credo sarebbe bene che ci siano dei rinforzi ... Non si sa mai e poi ricordatevi che qualcuno ha già cercato di uccidere Icarius una volta...- Dissi ai due uomini mentre la mia mente lavorava velocemente. Se fossero tutti andati via dalla nave Dension avrebbe potuto prenderla e andarcene via. Era meschino forse ma avevo vissuto fin troppe cose per voler restare. E non avevo alcuna intenzione di tornare prigioniera della setta di Amisc. |
Il suo sguardo..
Non desideravo altro che vedere il suo sguardo. Mi avvicinai piano, mentre Vengor rideva. Ma poi, in un secondo, mi ritrovai a terra, spinta da Icarius che si rialzò prontamente. Il sibilo della spada di Vengor lasciò ben poco spazio al dubbio di cosa potesse essere successo. Maledizione.. Mi rialzai a mia volta rapidamente, mentre Icarius parlava a Vengor. Allora mi arresi, consapevole che avrebbe preferito combattere lui al mio posto. Come fossi un'indifesa dama da salvare. Forse nemmeno lui apprezzava davvero il mio essere. Non capiva quanto fosse importante per me combattere le mie battaglie. Ma avrei sacrificato volentieri il mio orgoglio perché tornasse a guardarmi. "Sta attento.." dissi soltanto, in un sospiro, sfiorando il suo braccio. |
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