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“Ha a che vedere” disse il galeotto ad Altea “col fatto che in prigione si conoscono solo violenza, ingiustizia e morte. Che cercano di annientarti prima nell'animo e poi nel corpo. E tutto ciò che hai fra quelle sbarre è solo la nostalgia della vita e della libertà. Contenta? O devo restare ancora a lungo ammanettato con te che mi punti un'arma addosso?” Rise all'improvviso. “Attenta però ora che ti avvicinerai per liberarmi... potrei sorprenderti e disarmarti... magari ho altre armi addosso nascoste... non hai paura? Un galeotto che vede una bella donna dopo molto tempo...” guardandola tutta.
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Il vecchio della bottega prese il biglietto e lo lesse attentamente.
“Si riferisce al campanile della cattedrale...” disse “... la struttura più alta di Nuova Camelot... e la torre da guardare è quella che combacia con la facciata della cattedrale, ossia quella ad Est, essendo il Sacro Edificio orientato verso Oriente.” |
"Ho capito...effettivamente hai ragione..ma non solo in prigione sai...la vita stessa può essere una galera se non si è liberi..saprai liberarti da solo..se vuoi ti dico dove andare..cammina fino alla fine della foresta, troverai un castello ormai un rudere...lo hanno venduto..ma forse se sei lesto sai nasconderti tra i vari meandri, e poi trovi la fuga...bene ti saluto..ovviamente noi non ci siamo mai visti".
Mi alzai...pure tutto questo fu inutile, Don Nicola era a posto..e forse il fuggitivo era venuto qui per nascondersi..già..e le guardie non erano passate? "Comunque..siccome hai citato il fiore era una curiosità su delle mie antenate e delle loro cerche". Mi alzai e spensi la lampada..."Hasta luego..e buona fortuna" e uscii dal capanno andando verso Cruz e l' uomo con la torcia in mano. |
L'evaso restò sorpreso della magnanimità di Altea, come se ormai non avesse più fiducia nei suoi simili.
“Ti ringrazio...” disse liberandosi dalle manette “... ormai ho un unico scopo nella vita ed è quello di vendicarmi... forse andrò nel castello che mi hai indicato... o forse altrove... ma troverò quell'uomo e mi vendicherò... odio lui e tutta la sua nobile stirpe... e tutta Capomazda...” e svanì nel buio del capanno. Altea uscì e raggiunse l'uomo che l'aveva accompagnata nella foresta. “Avete trovato qualcosa?” Chiese alla gitana. |
Di nuovo guardai Elv. Avevo ragione. Di nuovo.
"Non sa dirci altro?" chiesi all'uomo. |
A quelle parole trasalii e presi subito Cruz.."Tornate da don Bravo..ditegli io rimango qui perchè..forse ho trovato qualcosa su ciò che stavo cercando..sono nel capanno di Don Nicola al sicuro ditegli".
Tornai dentro.."Sono tornata...ci sei ancora..ho come l' impressione tu voglia uccidere qualcuno che forse ho conosciuto..". |
“Questo è ciò che dice l'enigma.” Disse l'uomo a Gwen. “Altro non vi è da dire. E' un'indicazione da seguire. Nulla di più.”
“Grazie.” Annuì Elv. |
"Perfetto, grazie mille" e uscimmo.
"Quando ti rassegnerai all'idea che ho ragione?" divertita ad Elv. |
Altea tornò nel capanno e chiamò il misterioso evaso.
Ma non rispose nessuno alla sua voce. Quel galeotto era svanito come un'ombra, come un fantasma, come un'illusione nella notte. Forse la gitana aveva avuto troppa fretta di andare via, ignorando che, come scrisse qualcuno, la vita, come la nostra avventura, è l'arte dell'incontro. |
Io pensavo volesse tornare dalla sua bella..volevo dargli la libertà, almeno a lui..vabbeh...sono affari suoi e forse..di Icarius.
Mi sedetti al tavolo e dalla sacca estrassi un piccolo computer portatile, lo accesi e la luce si illuminò di verde...le solie frasi di benvenuto e poi dei codici da mettere..mi era costato un occhio. Scrissi le tre parole avevo pensato.."Gioia - Taddei - Fiore" e aspettai il risultato. |
Risi piano a quelle parole di Icarius, scuotendo la testa.
"Non lo so..." Ammisi, rifugiandomi tra le sue braccia, con la testa posata sulla sua spalla "Non credo ci sia una ragione razionale per certe sensazioni, che non so nemmeno come chiamare a dirla tutta... È tutto così.. Non lo so, naturale, con te.. Non mi sono mai sentita così, e non so cosa pensare..." Mormorai "Ti dico solo quello che provo..." Alzai gli occhi su di lui "Non vale più il gioco della verità?" Divertita. |
“Certo che vale...” disse Icarius a Clio, accarezzandole dolcemente il viso e poi accogliendola fra le sue braccia.
Restarono così a lungo, in silenzio. Poi, ad un tratto, si udì il fischio della nave. “Siamo arrivati ormai...” mormorò lui “... siamo a Nolhia...” |
Altea si sedette per consultare uno dei suoi apparecchi, ma la ricerca fu vana.
Erano tempi quelli in cui il mondo non è come lo ricordiamo o immaginiamo. Ed infatti alla voce Gioia non apparve nessun risultato. E neanche a quella Taddei e Fiore. Ma in quel momento, da fuori, la gitana udì provenire dei rumori. Ormai albeggiava. |
Quell'abbraccio, così dolce e rassicurante,
Restai stretta a lui per lunghi istanti, preda di una pace profonda che non conoscevo. Poi quel fischio, la nostra destinazione. Alzai lo sguardo su di lui e sorrisi. "Lo sai che non ho mai lasciato la città, visto come stanno le cose a Maruania?" Sorridendo "Mi piace l'idea di vedere posti nuovi..." Scivolando dolcemente via dal suo abbraccio "Beh, dovrei andare ora..." Sospirai "Dovrai prepararti..". |
“Ma se tu” disse Elv a Gwen “hai detto di arrenderti sull'enigma.” Divertito. “Anzi, è grazie a me che lo abbiamo risolto. Cosa faresti tutta sola senza di me?” Facendole l'occhiolino.
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Nulla...era meglio trovare qualcosa nella biblioteca di Don Bravo.
Mi alzai per andare via...e poi dovevo finire il lavoro alla biblioteca. Poi udii dei rumori mentre stavo per uscire ma era quasi l' Alba. |
“Si, ma non andare via così...” disse Icarius prendendo la mano di Clio ed impedendole di allontanarsi ancora “... è stato bellissimo vederti arrivare qui da me stanotte...” si avvicinò e la baciò dolcemente sulle labbra, per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrandole qualcosa.
Si alzò, senza smettere di guardarla, indossò la sua giacca ed uscì dalla cabina, lasciando la bella ribelle in quella camera piena di oggetti esotici e preziosi. |
Quei rumori fuori dal capanno.
E da una finestra Altea vide alcuni militari che battevano la zona. Uno di quelli aprì la porta e i soldati entrarono, trovando la gitana. |
Quella mano che cercava la mia, fermandomi.
Mi illuminai e sorrisi a quelle parole. Chiusi gli occhi e risposi dolcemente a quel bacio, arrossendo a quel sussurro. Lo guardai uscire, in preda a sensazioni indescrivibili. Poi restai sola e sospirai, incapace di comprendere e metabolizzare le emozioni di quella notte. Chinai il capo ridendo piano, e sospirai ancora. Lanciai un'occhiata e mi alzai, diretta alla mia cabina, ancora non sapevo se si trattava di una breve sosta, se ci saremmo fermati per molto ne se sarei o meno scesa a terra. |
Erano i militari ed entrarono e feci l' indifferente.."Salve...cosa succede?"
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La Divina Misericordia entrò nei cieli di Nolhia, una delle città più grandi e potenti dell'antico impero Afragolignonese.
Miti e leggende attraversavano quei luoghi, indissolubilmente legati all'epopea eroica Afragolignonese. Il nuovo giorno era apparso da un bel po' ed un cielo terso, solo lambito da sottili, vaghe e lontane onde di nuvole accolse l'arrivo della corazzata volante. Clio era tornata nella sua cabina con ancora vive le mille sensazioni della notte passata. E ad un nuovo fischio della nave, affacciandosi da un oblò, la ribelle intravide la meravigliosa città di Nolhia. http://cache.desktopnexus.com/thumbs...gthumbnail.jpg |
I militari entrarono e trovarono Altea.
“Cerchiamo l'evaso.” Disse uno di quelli. “Voi che fate qui da sola? Può essere pericoloso.” |
"Ah si..ne ho sentito parlare..me lo hanno detto a casa di Don Bravo..guardate abbiamo attraversato la foresta, io sono stata qui tutta la notte per dei lavori al computer...e vi era un uomo con me dell' evaso nulla di nulla..penso ormai sia andato via..era un assassino e ladro mi hanno detto.." sorrisi uscendo e prendendo Cruz.."Se avesse voluto fuggire avrebbe preso pure il mio cavallo" e salii sopra a Cruz.."Ora vado..buona ricerca".
Presi la via della foresta però verso il maniero per vedere se lo trovavo..dove aveva trovato rifugio? L' aria della mattina mi avrebbe rinfrescata e poi sotto a spolverare. |
Altea non perse la calma con i soldati e le sue spiegazioni furono alquanto convincenti.
Prese Cruz e lasciò il capanno. Attraversò la foresta, fino a tornare al castello diroccato. Ora il portone era aperto e vi erano alcuni uomini. Dopo qualche istante li raggiunse una figura familiare ad Altea: Ozilon. Era infatti lui il nuovo proprietario del maniero. |
Dacey e gli altri passeggeri presero posto nel battello, il quale stava già sorvolando i cieli di Maruania.
Era quasi l'alba e l'Oriente era chiaro delle ultime stelle che scintillavano come gemme su un tappeto di un rosato incantato. Le ombre stavano ormai ritirandosi, lasciando posto alle forme e alle fattezze del nuovo giorno. A bordo vi era entusiasmo e speranza tra i profughi, che già sognavano una vita migliore e degna. Ma all'improvviso tra i contrabbandieri cominciò a serpeggiare preoccupazione. A bordo vi era una certa agitazione ed infine qualcuno dei profughi comprese il perchè. “Guardate...” disse qualcuno agli altri “... dietro di noi... si vede qualcosa...” Tutti si affacciarono dai parapetti. “Siamo perduti!” Gridò una donna. “Sono i Corvi, ci hanno scoperto!” E fu il panico a bordo. I Corvi erano i terribili e letali veicoli volanti che pattugliavano i cieli di Maruania. |
Vidi il maniero ma ovviamente non sarei entrata e vidi Ozilon, smontai da cavallo.."Vedo vi siete rimpossessato del vostro maniero..strano quel padrone vero..ha fatto tanto per riaverlo..e poi..ve lo ha venduto..ora avvererete pure voi il vostro sogno..avete visto passare un uomo da qui..capelli neri e un pò lunghi..occhi enigmatici ma non ricordo il colore..doveva essere a piedi penso..indossava una camicia bianca penso".
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Quel fischio.
Mi affacciai all'oblò, e restai ad osservare il panorama estasiata. Avevo solo studiato le terre di Afragoglione, e ora vedere finalmente parte del suo antico impeto era esaltante. Così, indossai un nuovo abito: un corto tubino, di un delicato viola scuro con stivali e giacca in pelle nera, Damasgrada al fianco, ed uscii sul ponte. Sicuramente li il panorama era ancora migliore. |
Ozilon si voltò e fu sorpreso di rivedere Altea.
“Voi...” disse “... vi credevo chissà dove... si, il castello ora è mio. E nessuno potrà portarmelo via. Un uomo dagli occhi enigmatici? No, non è giunto nessuno qui... ma chi sarebbe? Il vostro amato?” |
Clio con indosso un nuovo abito e portandosi dietro Dasmgrada lasciò la sua cabina, per poi raggiungere il ponte.
L'equipaggio era tutto preso dalle manovre richieste circa l'imminente atterraggio, mentre intorno a loro dominavano le selvagge foreste Nolhiane, che avvolgevano la città fin sotto la sua doppia ed invalicabile cinta muraria. “Ah, l'aria fresca di queste terre” disse Hold “è sempre un toccasana per il corpo.” Sorrise a Clio. “Sapete cosa non dovete lasciarvi sfuggire? I dolci che fanno da queste parti.” Rise. “Sono ottimi.” Annuì divertito. “Anche se, in verità, noi siamo qui a causa di un sogno fatto dal capitano...” |
"No..ora sono da un prete..e lontana da Nuova Camelot..non molto a cavallo ovvio..no, è una persona a cui dovevo un favore..grazie" sorrisi...potevo entrare nel castello di nascosto e cercarlo..non aveva senso..e poi, a ragion veduta...se quell' uomo avesse voluto il mio aiuto, mi avrebbe detto qualcosa su di lui mentre ci parlavo o facevo domande..gli avevo promesso la libertà..quindi non gli interessava di me..dovevo preoccuparmene io?
Salutai Ozilon e cavalcando veloce tornai al paesello e nella mia camera..una doccia veloce e presi la chiave della biblioteca...scesi e andai nella stanza e iniziai a spolverare i libri e metterli in ordine..ormai ero a lavoro ultimato e li inventariavo piano piano li posavo sulle mensole e finii tutto..era in ordine e pulito..bene il mio dovere lo avevo fatto..ma non avevo trovato nulla..ormai era tempo di andarsene...ma dove..tutti fuggivano appena mi avvicinavo..non sapevo più che fare, eppure ero stata di aiuto a molti. Mi sedetti sulla poltrona e mi addormentai per riposarmi. http://i58.tinypic.com/2moce2e.jpg |
"Mi riferisco a cio` che ho detto prima. Era giusta la torre che ti avevo indicato e tu hai detto che era sbagliata!" risposi veementemente, badando comunque a non farmi udire da Mok.
"Io ho ragione, e` un dato di fatto" puntando i miei occhi nocciola nei suoi ebano "E tu sei cosi` maledettamente egocentrico" scuotendo la testa, mentre tornavamo alla nave. |
Sorrisi a Hold.
"Allora non mancherò di assaggiarli..." Sorridendo. Poi rimasi sorpresa a quelle parole. "Davvero? Che sogno?" Chiesi, istintivamente. Poi mi voltai pensierosa verso il panorama. "Chissà se lo incontrerò mai questo misterioso capitano.." Sospirai. |
* Mi coprii istintivamente il capo con il mantello, un gesto inutile ma spontaneo volto a proteggere la mia identità.
Sentii il mio respiro farsi più rapido, il cuore che palpitava nel mio petto tanto da dare l'impressione che fosse pronto a saltar fuori. I Corvi, non c'era più speranza allora. La loro fama li precedeva e sapevo quanto fossero terribili. Guardai Vara, in fondo anche lei doveva essere in preda allo sconforto, tanto più che lei era in viaggio verso un futuro certo, non come me, che inseguivo un ideale.* |
“Si, ma a te piaccio così, lo so...” disse piano Elv ad un orecchio di Gwen, per poi sfiorarle proprio l'orecchio con lieve bacio.
I tre tornarono così alla nave, dove trovarono ad attenderli gli altri pirati, con a capo Gurenbarba. “Per mille tormente!” Esclamò questi. “Ce ne avete messo di tempo!” “Ci credevate in fuga, capitano?” Sarcastico Elv. “Fa poco lo spiritoso!” Fissandolo il capitano. “La pazienza non è tra le mie virtù.” Scuotendo il capo. “Allora? Quando ci porterai al tesoro?” “Ho raccolto tutte le informazioni per definire la mappa.” Rispose Elv. “Perchè non la disegni?” Chiese Gurenbarba. “Non sono bravo a disegnare...” sorridendo Elv. |
Elv rispose sussurandomi all'orecchio, per poi sfiorarlo con un lieve bacio.
Quel gesto mi provoco` un brivido nella schiena, ma mi imposi di rstare calma. Tornammo alla nave. Credevo che il capitano ci avrebbe fatto un terzo grado come si deve, invece resto` nei limiti. Almeno in quel momento. |
Capitolo VI: Il palazzo nascosto
“Ci sono più cose in terra e in cielo, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.” (William Shakespeare, Amleto) “Gli uomini romantici fanno sempre sogni indecifrabili.” Disse Hold a Clio. “E' la loro natura. Sono sognatori.” Sorridendo. Intanto la Divina Misericordia aveva avvistato l'astroporto di Nolhia. Ad un tratto tutto l'equipaggio si riunì sul ponte ed un attimo dopo apparve una figura. Era il Cappellano. “Manca molto?” Chiese. “Tra mezz'ora saremo a terra.” Rispose Palos. “Bene.” Annuì il chierico, per poi fissare l'orizzonte sterminato. E Clio si accorse che dalla sua cintura pendeva un fiore. Era Mia Amata. http://farm3.static.flickr.com/2344/...d167f5355c.jpg |
Sorrisi ad Hold, restando a guardare l'orizzonte con lui.
Ero sempre più incuriosita, da quel viaggio, dai misteri di quella nave è tutto il resto. Probabilmente ne avrei saputo di più una volta scesa a terra. Sempre che mi avessero voluto con loro. Ma speravo proprio di poter scendere e vedere Nolhia. Poi arrivò il cappellano, chiedendo della partenza. Ma l'occhio mi cade su ciò che aveva al suo fianco. Mia Amata! Ricordavo bene quella spada meravigliosa. Possibile che il cappellano la tenesse con sè. Ma forse c'erano molte cose che ancora non sapevo. Non osai chiedere nulla, limitandomi a restare dov'ero, in silenzio. |
Altea si addormentò per la stanchezza quasi subito.
Era buio. Il castello sembrava desolato, eppure lei continuava a cercare. Poi una voce. Una voce che chiedeva aiuto. I soldati sfondarono il portone ed entrarono. “Venite con me...” disse loro Ozilon “... è qui l'evaso... vi porterò da lui... non lo voglio nel mio castello...” E si destò di colpo. |
“Io voglio il tesoro.” Disse Gurebarba ad Elv.
“Presto lo raggiungeremo.” Fissandolo questi. Poi lui e Gwen tornarono nella loro cabina. “Se disegnassi una mappa” Elv chiudendo la porta “lui mi accopperebbe un attimo dopo, visto non gli servirei più.” Guardò Gwen. “Bisogna trovare il modo di tornare in città e raggiungere la torre Est... ma occorre una scusa per lasciare la nave di nuovo...” pensieroso lui. |
Il Cappellano restò per alcuni istanti sul ponte, poi prese a passeggiare da solo dall'altra parte, senza che nessuno dell'equipaggio gli si avvicinasse.
Intanto il vascello volante aveva iniziato le manovre di atterraggio. E quando atterrarono, tutti attesero i nuovi ordini. Il chierico tornò e restò fermo davanti a tutti, dove anche Clio e Hold potevano vederlo. “Scenderemo a terra dopo l'imbrunire.” Disse. “Col favore delle ombre, in modo da celare i nostri intenti. Manderemo Icarius e tre volontari con lui a raccogliere le informazioni di cui necessita questo viaggio.” Tutti annuirono. Il Cappellano si voltò poi, per un attimo, verso Clio, guardandola in modo enigmatico con i suoi occhi azzurri. Poi andò via. “Chissà” fece Hold “se uno di quei volontari mi porterà un dolce tipico di Nolhia al loro ritorno.” |
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