Gwen e Pinto consumarono il loro pasto all'ombra del sicomoro, mentre la nebbia e l'umidità avvolgevano ogni cosa, rendendo l'aria appiccicosa, unta, pesante, densa, opprimente e avvilente.
La vegetazione era lussureggiante e dominava attorno al sentiero che segnava il cammino verso Scafris.
“Sarà meglio rimettersi in cammino...” disse poi Pinto “... forse in città avremo notizie del vostro Elv...”
Ripresero il cammino e dopo un'ora arrivarono alla porta di Scafris, che addormentata spuntava nella nebbia come fosse un luogo incantato e intriso di vaga inquietudine.

“In verità” disse Icarius a Dacey “un attimo prima che esplodesse il colpo io mi ero chinato per suonare ai piedi dell'albero... e nel farlo mi ero tenuto con la mano ad un ramo... dunque il colpo partito era diretto alla mia testa e solo fortunosamente mi ero abbassato un attimo prima... ovvio allora che il killer mirava a mandarmi all'Altro Mondo...”
“Clio ha ragione.” Annuì Hansiner. “Potrebbero essere i fanatici di quella setta. Magari sono intenzionati a farti fuori per impedirci la ricerca e a riprendersi Dacey.”
“Non accadrà.” Sentenziò il Taddeide.
“Clio ha ragione anche quando dice che il sicario ci riproverà.” Fece il pelegrino.
“Signore permette un'ipotesi alternativa a quelle avanzare e discusse?” Cigolò Cq.
“Si.” Fissandolo Icarius.
“Io non dimenticherei la misteriosa corazzata nera che ha quasi raso al suolo Vacolis solo per distruggerci.” Disse il droide.
“Nessuna ipotesi va scartata.” Mormorò Icarius, per poi guardare Dacey. “Si, buona idea... e devo dire che ho anche un certo appetito.” Sorridendo.
“Però potrai mangiare solo ciò che ti prescriverà lei.” Hansiner indicando Dacey. “Ormai è diventata il tuo medico personale.” Ridendo.

Per fortuna,nonostante si avanzassero molte ipotesi nessuno pensò nemmeno lontanamente che Dension potesse essere coinvolto in qualche modo.

Mi chiesi cosa avrebbe pensato se avesse scoperto che io avevo medicato Icarius , ero certa che si sarebbe arrabbiato molto e questo mi fece rabbrividire. Un brivido che poteva essere facilmente scambiato per il mio timore di tornare nella mani della setta.

Ancora Hansiner e quelle stupide battute.

- Voi,- dissi quindi all'uomo intenzionata a togliermelo dai piedi per un po',- andate dal locandiere e informatevi del cibo a disposizione.-

Finito di mangiare, ci rimettemmo in cammino.
Arrivammo alle porte di Scafris, che era immersa nella vaga ed inquietante coltre di nebbia.

Hansiner, davanti a quel perentorio comando di Dacey, sorrise, ma poi quando comprese che la ragazza era seria annuì.
“Vai, vai, amico mio.” Disse Icarius. “Mai contraddire una donna.”
“Vieni con me, mi farai compagnia.” Hansiner al pellegrino.
Ed uscirono.

Gwen e Pinto arrivarono a Scafris e la città li accolse col suo clima caldo e la laboriosità dei suoi abitanti.
Su tutto l'abitato urbano dominava il Real Polverificio, con la sua maestosità.
E nel fissarlo Gwen notò qualcosa.
Da una delle sue finestre si vedevano riflessi azzurri.

Annuii alle parole di Icarius ridendo appena.

- Si è molto pericoloso!-

Poi lo guardai e posai lo sguardo anche se Clio.

- Cosa volete mangiare? Nulla di troppo pesante però...,- chiesi quindi all'uomo,- posso preparare per due...-

“Siete gentile...” disse Icarius a Dacey, sistemandosi seduto in mezzo al letto “... ma avete già fatto abbastanza... non voglio che vi affatichiate troppo per me... dopotutto c'è il locandiere che può preparare da mangiare.” Sorrise. “Prima vi osservavo... eravate tesa...” fissandola “... immagino il perchè... temete che la setta ritorni per voi... ma non accadrà... nessuno vi riporterà da loro... promesso.”

- Sono una cuoca migliore ma come volete,- mi alzai sorridendo.

- Si,- risposi prontamente,- in quel luogo ho visto cose orribili e non voglio tornarci più -

Ci inoltrammo nella citta`.
Su di essa, dominava un maestoso edificio, forse il Polverificio di cui parlava Zafirya, ma ad un certo punto, notai qualcosa.
"Li vedete anche voi quei riflessi azzurri?" chiesi a Pinto, indicando la finestra.