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"E' una prova...dovete dimostrarmi quanto servile voi siate e quanto valoroso" mentre sentivo la sua mano farsi sempre più insinuante nei miei capelli in modo dolce ed estremo e mi voltai di scatto guardandolo negli occhi chiari in moto di sfida..."Chissà se il vostro orgoglio vi porterà a essere totalmente servile davanti a me in Amore".
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Elv rise.
"Eh, sale il livello di difficoltà..." disse "... vediamo... risposta romantica... beh, naturalmente perchè un pirata vive, oltre che di ricchezze predate, anche e soprattutto di avventure, no? E da piccolo i libri che leggevo definivano sempre l'Amore come la più bella avventura. Dunque sono diventato pirata per trovare la donna dei miei sogni." Guardando Gwen. Hiss guardò Altea negli occhi. "E sta bene..." disse stringendo i capelli di lei nella mano "... stanotte raggiungerò il vostro balcone per quel premio... ossia voi..." vicinissimo alle labbra della nobildonna. |
"Allora amate la competizione, siete prode...non temete la morte per causa mia?" osservando la sua mano che stringeva sempre più la mia folta chioma mentre le nostre labbra erano vicine..troppe vicine..."Allora sigillate questo pegno con un bacio...ora lo voglio..poi dovrete sfidare la sorte per avermi" sorridendo piano.
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"Livello di difficoltà, siamo solo alla seconda domanda su cinque..." ridendo.
Poi ascoltai la risposta, mentre mi rigiravo il bicchiere fra le dita. "Addirittura... Interessante... E come sarebbe la donna dei tuoi sogni?" chiesi, aggrottando la fronte con fare incuriosito ed interessato. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Altea negli occhi.
"Ho già sfidato madama morte..." disse Hiss "... l'ho fatto per volere di quel cane di Fagan... lo rifarò stanotte per un vostro capriccio... vi vogio, vi desidero, sin dal primo momento... impazzirei se stanotte non..." e la baciò. Un bacio profondo ed appassionato, disperato e travolgente. Il bacio di un uomo forte, inquieto, misterioso e passionale che rese ardenti ed umide le coralline labbra di lei, facendole sue. Elv sorrise. "Domanda davvero difficile..." disse guardando Gwen "... vediamo... la donna dei miei sogni... diciamo giovane... rossa... occhi verdi... forme morbide... quanto al carattere sono indeciso... dolce, premurosa, timida... oppure irriverente, sarcastica e ribelle?" Sarcastico. |
Sorrisi enigmaticamente, guardando il vino color rubino dentro il bicchiere.
E mi piacque parecchio, quella risposta. "Bene, nel frattempo che tu decidi caratterialmente fra una piratessa ed una ragazza dabbene" iniziai sarcasticamente "Passiamo alla domanda esistenziale" guardandolo, con la sensazione che questa sarebbe stata ancora più interessante. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle parole, la sua confessione d' Amore riempirono il mio Cuore di orgoglio ma soprattutto di felicità, non avevo mai provato un sentimento del genere e contrastante, anche se la mera verità era che proprio dovevamo amarci in segreto per non destare sospetti.
Ad un tratto la sua bocca mi travolse poggiandosi sulla mia, sentii il calore delle sue labbra e mi concessi a quell' impeto con enfasi, mostrando il mio ardore e passione per lui. Lo strinsi a me tra baci passionali e sospiri e lasciandomi possedere stavolta dalla sua volontà e virilità. Poi mi staccai da lui mentre il vento scompigliava quei capelli che avevano goduto del suo tocco e sorrisi.."Hiss...vi aspetto allora..stasera, dovrete attraversare il verziere dove vi sono pure guardie, vi avverto" e mi avvicinai accarezzando il suo volto lentamente.."E' ora di tornare al castello" sorridendo. |
"Eh, questa è tosta..." disse Elv, per poi riflettere sulla domanda "... vediamo... ho scelto di fare il pirata per... combattere e vincere i miei demoni." Divertito. "Beh, sono sempre stato un tipo inquieto. Sin da piccolo." Facendo l'occhiolino a Gwen.
Quel bacio terminò ed Altea si staccò da lui. "Aspettare stanotte sarà dura..." disse Hiss tenendola per mano "... ma raggiungerò il vostro balcone... milady." Deciso. Risalirono sui loro cavalli e tornarono al castello. Era ormai il crepuscolo. |
"Uuuuh... Il Cigno Nero, demoni e inquietudini... Sembra il titolo di un romanzo..." Vagamente divertita "Sì, non stento a crederlo..." sarcasticamente.
"Ora, la risposta drammatica..." dissi poi, guardandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Kyra se ne andò, finalmente e io potei nuovamente sprofondare in quell'estasi unica che mi avvolgeva mentre ero preda di quei due meravigliosi uomini stravolti dall'eccitazione.
Ero io la loro preda, o erano loro ad essere in mio potere? Guardavo l'effetto che aveva su di loro il contatto di quelle virilità prorompenti con le mie mani instancabili che non cedevano nemmeno un istante, continuavano a farli impazzire, gemere, morire. Oh così, da bravi... Riuscirono a parlarmi, e io sorrisi loro, compiaciuta ed eccitata da tanta resistenza. "Non solo, mio caro don Taddeon..." facendo risalire la mia mano, dalla sua virilità verso il bacino e poi il petto "Ma tutti obbediscono a quegli ordini.." facendogli l'occhiolino. Poi Capitan Fiore gemette quelle parole, accompagnandole con una splendida carezza, facendomi andare completamente in estasi. "No?" con un sorriso eccitato e famelico "Staremo a vedere...". Poi mi stesi nuovamente in mezzo a loro, senza lasciare la presa salda e peccaminosa che stringeva il loro desiderio incontenibile. Quelle immagini.. quelle immagini mi destarono per un momento, facendomi sobbalzare dalla paura. Il dolore di Brazzen era il mio dolore, la paura dei miei fedeli la mia.. Tutto bruciava, tutto crollava, tutto veniva distrutto. No... non ora Mi resi conto in quel momento che per la prima volta, non era la priorità. Erano altre le mie priorità in quel momento.. Così li guardai dritto in quei bellissimi occhi azzurri, e sorrisi, un sorriso intenso e speciale, preludio a mille giochi futuri. "Il mondo può crollare, che a me non importerebbe null'altro che voi.." guardandoli dal basso, mentre avvicinavo le mie mani, e con loro le turgide virilità e i due uomini stessi, che dovettero adeguarsi al meccanismo. Quando furono sufficientemente vicini alla mia bocca, liberai la mia lingua umida che fremeva ormai da tempo, quella lingua che iniziò a giocarci, con entrambi, in un gioco fatto per far perdere il senno, impazzire, gemere più di quanto si abbia mai fatto. E io ero davvero instancabile, appassionata e vogliosa, nulla mi avrebbe fermato. |
Elv guardò divertito Gwen.
"Risposta drammatica..." disse "... beh... la tipica situazione da romanzo epistolare o da formazione... io, giovanissimo, poco più che bambino, un giorno scappo da casa e mi imbarco su un cargo che batteva una bandiera sconosciuta... faccio ogni genere di lavoro a bordo, rrivando persino ad ammutinarmi... ed infine divento un pirata... perchè tutto questo? solo per ritrovare mio padre che non ho mai conosciuto." Facendole l'occhiolino. |
Lo ascoltai, con viva attenzione.
"Wow..." dissi pianissimo, quasi fra me e me "Mi dispiace per il fatto di tuo padre... Nemmeno io ho mai conosciuto mia madre..." dissi, davvero dispiaciuta, poi sorrisi appena "Però ha anche un che di avventuroso, tutto quello, ti ci vedo proprio..." ridendo. Ed ora, ecco la parte più succulenta. "Ma adesso arriva il bello, tesoro. Avanti, quinta e ultima risposta, e senza la spintarella del rum" ridendo divertita "Forza capitano, sputa il rospo, senza vergogna" con un occhiolino. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Fu difficile pure per me staccarmi da quella presa salda, il suo sguardo rifletteva un sentimento vero e sano nei miei confronti e tenevo salda la sua mano.
Poi montammo a cavallo e arrivammo al maniero..."Porta i cavalli nella scuderia e strigliali per bene, li voglio lucenti e puliti" guardandolo e tornando a fingere davanti a tutti e avvertii una stretta al cuore. Ma prima di andare via lo guardai negli occhi e poi alzai il volto verso il mio balcone con aria maliziosa. Entrai nel maniero e finsi indifferenza e andai a togliermi i vestiti in camera, ormai era giunto il crepuscolo. Mi accomodai nel bagno orientale e dissi a Samia e Josefa.."Voglio preparate le migliori essenze per me" ed entrai nell' acqua. Rimasi a pensare...chi era veramente Hiss e del perché Bafon temesse tanto per la sua morte, eppure lui non era uno dei ribelli...e quindi perché tanto timore, tanta volontà di salvargli la vita e tenerlo qui al sicuro se non era uno di loro. Sospirai e sorrisi appena...chissà se sarebbe venuto durante la notte, chissà se ci sarebbe riuscito altrimenti. |
I due condottieri erano ormai al limite della sopportazione.
Clio, dea del piacere e del peccato, si era chinata su di loro, sulle loro virilità e le aveva fatte sue, assaporandole con la sua bocca ardente. I due uomini gemettero a lungo, profondamente, con entrambi spinti poi ad accarezzare la bionda chioma della padrona di Brazzen. Ma proprio in quell'istante nel palazzo cominciarono ad udirsi voci confuse e grida di paura. L'energia che alimentava le lampade cominciava a venir meno e la luce nella sala iniziò ad essere incerta. "Ehi..." disse Capitan Fiore, ancora visibilmente eccitato "... che diavolo succede?" Don Taddeo allora guardò dalla finestra accanto a loro e notò lunghe e strane ombra avvolgere il castello. E non si trattava del crepuscolo. "Beh..." disse Elv riempiendosi il bicchiere "... per questa risposta senza sbornia credo occorra un incentivo... magari un pegno da parte tua una volta averla ascoltata... no?" Facendo l'occhiolino a Gwen. Altea si immerse nella sua vasca, tra la schima soffice e profumata. Restò nell'acqua pensierosa. Hiss era il centro di quei pensieri, con tutti i suoi misteri. Intanto era ormai prossima la sera. "Milady..." disse Didas bussando "... cosa gradite per cena?" |
Lo guardai, alzando un sopracciglio.
Poi sospirai appena, quasi in uno sbuffo. "Va bene, d'accordo... Avanti allora, quale sarebbe questo pegno?" chiesi, con tono curioso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Uscii dalla vasca preparandomi per la notte, indossai un vestito nero e sentii bussare Didas...la cena.
"Fai preparare allo schiavo qualcosa di buono...vediamo come se la cava in cucina" ridendo alla ragazza e le ancelle. "Che sia leggero ma dia forza ditegli, staserà andrò a letto presto, quella cavalcata mi ha sfinito molto". Detto questo mi avviai verso la piccola ma sontuosa sala da pranzo privata e mi misi ad aspettare guardando il fuoco ardere e leggendo un libro ma sorrisi all' idea di vederlo tra i fornelli e che ne sarebbe uscito. |
Elv sorrise.
"Che pegno..." disse a Gwen "... vediamo un pò... quale potrei chiedere?" Guardandola tutta e sorseggiando il suo vino. Uno sguardo profondo, che i suoi occhi neri ed inquieti resero penetrante, sensuale. Il suo sguardo percorse tutta la figura di lei più e più volte. Didas annuì ad Altea. La marchesa raggiunse la saletta e dopo quasi un'ora Didas tornò con un vassoio. "Perdonate, madama..." disse "... lo schiavo ci ha messo un pò per preparare la cena... alla fine credo non abbia avuto tutto questo buon gusto... ha infatti preparato una frittata con salsiccia..." perplessa. |
Se c'è una cosa che non avevo mai sopportato, era l'essere interrotta.
È come se qualcuno o qualcosa si permettesse di interferire nelle mie azioni, la consideravo una grave interferenza con la mia autorità, come se tutto e tutti dovessero sottomettersi al mio volere. Come minimo! E in quel momento, abbandonata totalmente all'estasi che mi dava assaporare quei due uomini, le loro virilità prorompenti, sentire i loro gemiti sempre più forti, saperli al limite, pregustando già il compimento più totale... l'interruzione proprio non ci voleva. E l'ancella, e Kyra, la visione, ora questo erano davvero troppo per la mia pazienza. Che poi quei due ebbero persino l'ardire di distrarsi, e a quel punto non ci vidi più. Li lasciai, e mi alzai con un movimento rapido e leggero. Ad un mio cenno della mano un velo sottile ed etereo mi si arrotolò addosso, coprendo in parte il mio corpo nudo, e mi avvicinai alla finestra. I capelli scarmigliati, lo sguardo intenso e furibondo, le mani ancora umide per quelle carezze proibite, avrei fatto tremare qualunque mortale fosse capitato sul mio cammino. Uscii sul piccolo terrazzino per vedere che cosa diamine stesse succedendo da turbare la mia estasi tanto agognata. |
Didas arrivò con la cena e dovetti trattenere una risata.
Guardai il piatto..."Io..odio....la frittata..le uova, mi danno la nausea e il voltastomaco, ma per chi mi ha preso? Per una volgare donna che frequenta bettole di bassofondo?" guardando Didas....era davvero negato. Mi alzai e fingendo la parte arrivai in cucina con il piatto..."Dove è lo schiavo? Come si è permesso di prepararmi una cena che nemmeno i cani mangerebbero". |
Attesi, nel frattempo che mi guardava.
No, dire che mi guardava era un eufemismo. Mi squadrava attentamente da capo a piedi, con quello sguardo che mi faceva venire i brividi e ribollire il sangue nelle vene. Ma finsi indifferenza. "Cortesemente entro stasera..." con sarcasmo sornione, mentre bevevo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
In cucina tutti videro arrivare Altea con quel piatto.
La padrona era visibilmente seccata ed infastidita. "Madama..." disse uno dei cuochi "... lo schiavo è nelle scuderie... sta dando da bere e da mangiare ai cavalli... con lui ci sono anche i due staffieri..." Elv rise di gusto. "Eh, che caratterino..." disse a Gwen "... e sia... allora come pegno chiederò di rendermi il favore... quando cioè ti lavai la schiena durante il tuo bagno, rammenti? Bene, adesso, come pegno appunto, tu laverai la mia dopo quando mi farò un bagno... siamo d'accordo?" Facendole l'occhiolino. |
Osservai il cuoco e dissi..."E questo chi l' ha preparato?" mostrandogli il piatto per poi posarlo e rimanendo in silenzio con aria severa..."Non ho tempo da perdere io...".
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Ascoltai la proposta e poi annuii.
"Perfetto, sta bene. Ora la risposta" con un sorrisetto trionfante. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Capitan Fiore e Don Taddeon videro Clio, visibilmente seccata, alzarsi, coprirsi con velo che più o meno faceva il suo dovere ed uscire poi sul terrazzino.
Era ancora più bella ed eccitante. La dea però vide qualcosa che mai avrebbe immaginato. I cieli di Brazzen erano tinti di un rosso cupo. Tutto in terra bruciava e si disintegrava. Migliaia di persone, uomini e donne in fuga nella città che veniva avvolta da un Averno di fiamme. In cielo fluttuavano migliaia di veicoli. Navicelle velocissime che fendevano l'aria infuocata e vomitavano al suolo raggi laser distruttivi. Su Brazzen era giunto l'Inferno. http://www.nuove-vie.it/movie/wp-con...dos-1953-5.jpg “E' stato...” disse balbettando il cuoco ad Altea “... è stato il vostro schiavo... Didas ha detto che voi avevate ordinato cucinasse lui...” Elv sorrise. “Perfetto...” disse “... allora, l'ultima risposta... perchè ho fatto il pirata...” si sporse in avanti guardando Gwen negli occhi “... anche se non ho bevuto...” avvicinandosi a lei, alla sua bocca “... per questo...” e la baciò all'improvviso. Un bacio caldo che la piratessa avvertì sulle sue labbra e sulla sua lingua. La pressione della bocca di lui, la sua lingua che si faceva strada in quella di lei, i loro sapori che si cercavano, si trovavano e si univano. Un bacio fatto di pura passione, desiderio, voglia di spingersi oltre. Voglia di intimità. Voglia del respiro di lei. E non solo. |
Balbettava...balbettava...era stato Hiss oppure no...oh, ma io lo avrei saputo proprio da lui, guardai tutti loro e pure Didas.
Presi il piatto e lo lanciai a terra urlando...."E ora raccogliete tutto, quanto allo schiavo ci penso io..". Mi diressi verso le scuderie e lo vidi con i due staffieri..."Mi sfidate?" guardandolo..."Mi avete preparato quel sudiciume di cena?" alzando lo sguardo fiero. |
Hiss si voltò a guardare Altea.
“Deduca che madama non ha gradito...” disse divertito “... ahimè, è il solo piatto che so cucinare, visto mi era stato ordinato di preparare la cena... so friggere un paio d'uova e gettarci dentro della salsiccia.” Fissando la padrona seccata. |
Lo vidi avvicinarsi sempre di più, coi suoi occhi neri ad agganciare letteralmente i miei.
Passò un istante, una frazione di secondo, prima che sentissi un morbido calore sulle labbra. La sua bocca si impadronì della mia, totalmente, in un bacio appassionato, bramoso, intimo. Un bacio che era tutto, ma al contempo non era abbasztanza. Un bacio che quasi mi tolse il fiato con l'unico scopo di donarlo a lui, che lo desiderava, come desiderava me e come io desideravo lui. Un bacio che prendeva i nosztro sapori, solo per poi mischiarli e fonderli in quel gioco di labbra. E il maledetto tavolo che ci separava, permettendomi solo di cercare il suo viso, i suoi capelli, la sua camicia, qualunque appiglio pur di averlo più vicino, pur di poter soddisfare quella voglia improvvisa e travolgente che avevo di lui. |
A quelle parole mi rilassai...temevo fosse stata Didas o qualcuno contro di me nel Palazzo..."Per stavolta passi...ma se vi è una cosa che mi da il voltastomaco sono le uova....ecco una cosa non sapete fare...cucinare, prenderete lezioni dal cuoco...e non accada più o saggerete questo" schioccando il frustino vicino a lui facendolo vibrare quasi vicino alla sua pelle...."Siete Mio Servo, ricordatelo...e non voglio questo tono irriverente di sempre" e prima di andare via lo guardai con un leggero sorriso..."Ora non fate rumore, non voglio essere disturbata nel sonno".
Entrai a Palazzo fingendomi adirata...a dire il vero detestavo le uova veramente...ed entrai nella mia stanza. La chiusi a chiave e controllai la finestra fosse socchiusa...ma forse non sarebbe arrivato a venire fin qua su, come avrebbe aperto la grata...mi tolsi il vestito facendolo cadere a terra e indossai la lingerie per la notte..mi stiracchiai e pensai che davvero avrei dormito beatamente quella notte, in ogni caso...protetta da Hiss ed entrai nel morbido letto. https://i.pinimg.com/originals/a7/e9...a17b96c750.jpg |
Quel bacio.
Soave e dolce, ma anche avido e caldo allo stesso tempo. Un bacio profondo, fatto di labbra e di lingue, ma anche di dita, di mani e di braccia quando Elv letteralmente prese di peso Gwen, tenendola in braccio e poi farla sedere sulle ginocchia, scavalcando così l'odiato ostacolo rappresentato da quel tavolo. Allora quel bacio continuò e si fece più audace ed ardente. Lei era sulle gambe di lui, alla mercé delle carezze di quel pirata, oltre che della sua bocca. Si sentiva toccata ed accarezzata ovunque. La baciava e muoveva le sue mani lungo i fianchi di Gwen, sulle sue cosce ed in ogni piega di quel suo abito, lasciandole addosso intensi brividi e forti vampate di calore. Vederla arrivare, parlare in quel modo, con autorità e decisione, accese ancor più il desiderio di Hiss. Sentì il frustino schioccare vicino alla sua pelle. “Si, madama...” disse guardandola tutta. Uno sguardo che Altea captò in pieno, comprendendone tutta la forza, la passione, la virilità. Poi la marchesa si ritirò, stendendosi sul letto con solo la sua lingerie. |
Spensi la lampada e sentivo la morbidezza e freschezza della seta sulla pelle.
Ma il sonno non arrivava..nella mia mente vi era tutto ciò che era accaduto al faro, quel momento così forte dove finalmente eravamo stati i veri noi stessi. Lo sguardo di prima, pieno di desiderio e passione e il mio cuore e corpo che reclamava tutto di lui. Ma lentamente socchiusi gli occhi...volevo essere sorpresa nel sonno da lui..oh si, volevo mi destasse in quel suo gesto eroico solo per me. |
Non avevo mai visto nulla del genere.
Restai immobile ad osservare quello scenario di morte e distruzione. Un lungo interminabile istante di immobilità, in cui dovetti mettere a fuoco che cosa stesse succedendo. Poi mi voltai verso i due uomini, ancora nudi ed eccitati. "Sù, vestitevi.." schioccando le dita "È ora di mostrarmi cosa sapete fare!" tuono, furibonda. "Kyra!" urlo, chiamando il generalissimo, ancora coperta unicamente da quel velo. Dobbiamo capire come contrattaccare, quali mezzi utilizzare per combattere. |
L'avidità e la bramosia in quel bacio erano incomparabili e incontrastabili.
E quel bacio si fece ancora più ardente quando mi prese di peso, facendomi ridacchiare appena, per mettermi sulle sue gambe. E lì, quel bacio si infiammò, divenne bruciante, come le vampate provocate dalla sua bocca e dalle sue mani che mi toccavano e accarezzavano ovunque. Le sentivo attraverso quel corsetto, che improvvisamente era diventato una gabbia soffocante, attraverso i neri pantaloni di pelle. Scorrevano desiderose lungo i fianchi, le gambe, così come la mia mano sul suo petto, che disperatamente cercava i bottoni, trovandoli dopo quella ricerca estenuante fatta di baci, sospiri e carezze e sbottonandoli uno dopo l'altro. |
Altea socchiuse gli occhi.
Sentiva i passi delle sentinelle nel cortile, sul camminamento di ronda ed il ticchettio dell'orologio della torre. Oltre a ciò fuori era solo silenzio. Eppure non riusciva a smettere di pensare allo sguardo dello schiavo. Così ardente, irriverente e carico di eccitazione. Poi ad un tratto un rumore che giungeva da fuori. Quel bacio durò ancora. Così come le carezze reciproche dei due giovani. Gwen prese a sbottonare la camicia di Elv, liberando poco a poco il suo peto nudo e muscoloso. Sente i suoi pettorali, il fisico asciutto e vigoroso. Lui non è da meno ed accarezza le cosce di lei sulla pelle aderente dei suoi pantaloni attillati. Carezze sempre più audaci. |
Aprii la sua camicia, dopo innumerevoli tentativi falliti e restai ad accarezzare il suo petto asciutto, vigoroso e ben fatto, forgiato da anni di lavoro a bordo.
Mi presi un istante per affondare le dita nei suoi capelli lunghi e neri, come un piccolo vezzo che ci si concede ogni tanto, poi portai di nuovo le mani sulla camicia e gliela tolsi, accarezzando adesso il collo, le spalle robuste, le braccia. Le mie dita scorrevano su quella pelle, così come si potrebbero solcare dal vivo sentieri attraversati solo in sogno, come se una sorta di memoria tattile della sua pelle morbida e ambrata fosse rimasta intrappolata fra le mie impronte digitali e ora fosse stata di nuovo risvegliata. Sentivo forte il suo profumo, che addolciva l'ossigeno che traevo dal suo respiro, nel bel mezzo di quel bacio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
I due fissarono a lungo Clio.
Poi a malincuore si rivestirono. “Chiunque sia” disse Capitan Fiore rivestendosi “la pagherà anche per questo.” “Cerca di concentrarti” fece Don Taddeon “o non ritornerai per goderti la soddisfazione della tua padrona.” Divertito. I due allora uscirono, correndo alle due navicelle con le quali erano giunte. “Mia dea...” mormorò Kyra visibilmente sconvolta per quel misterioso attacco “... abbiamo cercato di contrattaccare, ma sembra che questi nemici abbiano armi per noi troppo avanzate... ci stanno distruggendo senza lasciarci possibilità di risposta...” Gwen lo accarezzava, ne sentiva il profumo e ne percepiva la passionalità. Elv la baciava, la toccava, la stringeva a sé con desiderio. “Andiamo nella mia vasca...” disse piano lui “... vuoi?” Sussurrò. |
Eravamo un unico insieme di baci e carezze.
Fino al suo sussurro. "Sì..." soffiai io sulle sue labbra, con tono caldo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Vederli rivestirsi e andare via fu troppo, troppo.
Chiunque fosse stato quel maledetto nemico l'avrebbe pagata, l'avrebbe pagata cara. "Tornate presto da me.." sussurrai, con voce calda e carica di tutta l'eccitazione repressa ai due uomini, prima di vederli scomparire. Quando arrivò Kyra ero già fuori di me. "Che vuol dire che non abbiamo modo di contrattaccare?" furibonda "Non ho certo intenzione di starmene con le mani in mano, che diamine!" esclamai. Iniziai a camminare nervosamente nella stanza. "Devo consultare l'oracolo!" sentenziai "Ci deve pur essere un modo!". |
Elv prese Gwen in braccio, continuando a baciarla.
La portò così verso il bagno, adagiandola sul bordo della vasca. “Spogliati...” disse piano, versando poi l'acqua calda nella vasca. |
Mi prese di nuovo in braccio, senza smettere di baciarmi.
Andò in bagno, dove mi poggiò sul bordo della vasca, prima di iniziare a versarci dentro l'acqua calda. Mi alzai ed iniziai dagli stivali, poi i pantaloni, che facevano quasi da seconda pelle, tanto aderivano alle mie gambe, fasciandole perfettamente. Poi mi avvicinai a lui, voltandomi. "Mi serve aiuto..." dissi piano, riferendomi ai gancetti posteriori del corsetto, che solo per agganciarli ci avevo messo un eternità, pur con l'aiuto della specchio. E poi sì insomma, stavo leggermente approfittando della situazione per divertirmi un po'. Altrimenti, che gusto c'era? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen spogliarsi.
Poi a quelle sue parole si alzò e le si avvicinò. Arrivò alle sue spalle e cominciò a sganciare il corpetto. Pian piano lei senti la stretta di quell'indumento cedere, fino a farlo scivolare via. Ma le mani del capitano non si fermarono. Raggiunsero la camicia di lei all'altezza dei seni e la strinse con tutte e due le mani. La ragazza sentì quella morsa sensuale sui suoi seni. |
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