Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 09-10-2014 18.47.57

Mi sforzai di sorridere ad Emas.
"Sto bene, sto bene, grazie.. Avevo solo bisogno di un po' d'aria.." Abbozzando un sorriso "Non è stata una giornata facile..".

Citazione:

Ma qualche istante dopo qualcun altro uscì dall'osteria.
“Una serata incantevole e surreale...” fissando il mare Guisgard “... affascinante, vero? Talvolta sembra che anche il cielo ed il mare partecipino agli stati d'animo degli uomini... alle loro speranze, ai loro desideri, ai loro sogni... e forse anche alle loro paure...” guardò Clio “... vorrei proporvi una questione, milady...”
Cercai di ignorare le emozioni che si alternavano in me, anche se non avevo assolutamente voglia di parlare.
Ero troppo scossa per essere lucida.
E quando alzai gli occhi su di lui la cosa non migliorò.
"Dacci un minuto, Emas.." Sorridendo per rassicurarlo.
"Ebbene?" Con gli occhi taglienti in quelli di Guisgard "Vi ascolto Guisgard de'Taddei.." Con un leggero sorriso sarcastico.

Altea 09-10-2014 18.53.13

Il buio delle tenebre attorno a me e il silenzio.
Ad un tratto dopo quel buio perenne mi destai lentamente, mi trovai in un letto bellissimo con coperte di seta e vicino un comodino di porcellana raffinato e antico a illuminare la stanza.
Ero perplessa...no..quella non era la mia stanza nella Santa Caterina..e nemmeno a corte..il cuore batteva forte, che stava succedendo.
Entrò una donna e mi alzai dal letto.."Dove sono..ma io ero in una osteria con Guisgard, gli uomini della Santa Caterina".
Mi risedetti nel letto..era tutto ciò che ricordavo, tutto si era bloccato a quando ero nel tavolo con loro..iniziai a piangere..stavo impazzendo?

Guisgard 09-10-2014 19.05.58

Emas annuì a Clio e si allontanò.
“Attenta...” disse sorridendo Guisgard alla ragazza “... se qualcuno vi sente chiamarmi con quel nome potrebbe poi condannarvi a morte.” La fissò divertito. “Volevo proporvi un affare...” facendosi serio “... avevo intenzione di acquistare la vostra nave... e di assoldare tutti i vostri uomini rimasti, feriti compresi, naturalmente quando saranno guariti. Ho l'idea infatti di formare un corpo per difendere l'isolotto. C'è la fortezza, ci sono i cannoni e uomini esperti, con una vascello come l'Hydra, possono rendere quest'isolotto imprendibile. Conoscendo Dominus invierà la nave di Picche per stanarci e non farci tornare vivi, dunque l'isolotto correrebbe il rischio di essere assalito solo dalle navi della marina... per questo voglio la vostra nave ed i vostri uomini. Naturalmente chi non vorrà accettare sarà dispensato. Non imporrei mai a uomini di mare di mettere radici qui contro la loro volontà. Voi compresa. Fissate voi il prezzo se l'affare vi interessa, milady.”

Guisgard 09-10-2014 19.07.12

La donna sorrise ad Altea.
“Ben sveglia, milady.” Disse poi. “Siete caduta dalla Santa Caterina. Fortunatamente il molo del castello, dove il vascello è attraccato, non è molto profondo. Alcuni vi hanno vista cadere in acqua e subito sono corsi ad aiutarvi, per poi portarvi qui. Come vi sentite ora?”

Altea 09-10-2014 19.12.46

Guardai la donna abbozzando un falso sorriso..."Direi...bene..sto bene..ma ho un vuoto di memoria..è come..se avessi dimenticato una parte di quello che stavo facendo prima..quindi ora..sono sulla Santa Caterina o dove? Non vi sono cameriere sul vascello volante..io sono la duchessa Altea de Bastian e faccio parte dell' equipaggio di milord Guisgard..mi aiutereste a tornare nella nave?"
Ad un tratto sobbalzai...la megera del sogno..le sue parole..ma chi era quella donna..ora ricordavo...ma era qualcosa di incredibile oppure era vero?..la maledizione..innamorarsi di Guisgard..era meglio evitare di stargli troppo vicino e soprattutto non innamorarsi di lui..era stato un avvertimento molto utile anche se avevo rischiato la pelle.

Guisgard 09-10-2014 19.32.45

“Ora siete nella fortezza, milady.” Disse la donna ad Altea. “Vi hanno portata qui perchè sulla Santa Caterina non vi era nessuno e voi avevate bisogno di cure. Credo che lord Guisgard ed i suoi uomini siano ancora al borgo. Immagino non sappiano nulla di quanto vi è accaduto. Ma la cosa importante ora è che stiate bene.” Sorridendole.

Galgan 09-10-2014 19.53.31

Invero, già sulle prime, quell'uomo non mi piacque; c'era qualcosa, in lui, che non esprimeva soltanto la normale diffidenza che, in epoche disgraziate, è sorella della buona creanza; in lui vidi il tono della sfida, il tono di chi non collaborerà.
Ma decisi di rimanere calmo.
Dovevo ammetterlo, il contesto che avevo lasciato, quello della Chiesa del Bosco, era estremamente tranquillo e pacifico, nella sua pacata solitudine, quindi non era da escludere che, il trovarmi ora in mezzo agli uomini non avesse completamente aperto i miei sensi, rendendoli estremamente sensibili, e così pure gli stati dell'anima.
Tuttavia, pareva proprio, e il mio pensiero mi provocò brividi, che gli uomini stessero decidendo di allontanarsi dal Padre, che volessero scegliere il vitello d'oro piuttosto che le Tavole della Legge, ignorando come, la Grazia Divina avesse permesso loro di attraversare il mar rosso....Di come avesse sacrificato il suo stesso Figlio per loro......Per tutti noi.....
Il pensiero tramutò il mio sgomento in rabbia, come poteva essere così?
Come potevano i figli dimenticare il Padre?
Eppure, quando si è a caccia, bisogna conoscere il momento giusto per colpire; troppo presto, o troppo tardi, significa perdere la preda, e la posta in gioco era troppo alta.
Mi intromisi, ma con discrezione, mantenendo neutra la voce:

-Buon messere, siete uso al rispondere agli interrogativi, con altri interrogativi?
Sir Galgan è il mio nome, ora al servizio di Sua Grazia, voi come vi chiamate?-

Altea 09-10-2014 23.00.33

Mi guardai attorno alla sontuosa camera perplessa "Quindi questo è l'interno della fortezza dove attracca la Santa Caterina..è abitabile..ma a chi appartiene, pensavo fosse un rudere."
Scossi il capo alle parole della donna.."Si..eravamo in una osteria, per fortuna devo ringraziare il Cielo..per avermi graziata..stavolta".
Mi guardai e pensai alla corona..era stata tutta una visione, un avviso..era al suo posto la corona?? "Forse è meglio io torni alla locanda..se non è possibile tornare alla Santa Caterina..voi che mi consigliate milady?Avete delle vesti?".
Le mie vesti non erano asciutte, ovviamente, e indossavo una camicia da notte bianca...che mi sarebbe pure servita..ma avevo una sola veste nel veliero volante e l' altro era fradicio.
E il mio animo era davvero scosso..ma lentamente ricordai le ultime frasi dette a Guisgard..dissi non stavo bene e dovevo ritornare nel veliero.
Guardai la donna e le sorrisi.."A dire il vero non mi sentivo bene nemmeno alla locanda..forse sarà stata la giornata pesante dopo aver visto tutte queste povere vittime" dissi fingendo "forse ho avuto un capogiro e sono caduta dal veliero..magari potrei riposare qui e qualcuno potrebbe avvisare milord che sono qui e di non preoccuparsi e nel frattempo si asciugheranno le vesti e tornerò nel veliero appena possibile o appena loro torneranno".

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Clio 10-10-2014 00.40.04

Sorrisi appena.
"Oh non crucciatevi, sono stata condannata a morte anni fa, e in questi anni non ho certo migliorato la situazione.. ma credo che lo sappiate bene.. E poi, come dovrei chiamarvi, sentiamo?" senza togliere gli occhi dai suoi "Come ho sempre fatto, Icarus?" Scossi la testa "Non è questo il nome che mi avete dato quando ve l'ho chiesto, e avrete avuto i vostri buoni motivi per farlo, non posso certo biasimarvi.. Dunque immagino di dover continuare ad usare questo nuovo nome come se niente fosse..".
Ero basita.
"Affari.." Quasi sprezzante "Certo, dovevo immaginarmelo.." Fredda "La vostra sembra una buona offerta in questo momento, considerando però che la mia nave va riparata e che il mio equipaggio è ridotto a quattro uomini oltre me, e Cid, naturalmente.." Sorrisi appena, pensando al ragazzino.
"Devo però prima parlarne coi pochi uomini che mi sono rimasti.. Anzi, sarà meglio che vada subito.. Vi farò avere una risposta il prima possibile, capitano.. Con permesso".
Mi allontanai verso l'osteria.
Ma le parole troppo a lungo nascoste mi trattennero, e tornai indietro di qualche passo, fino ad essere vicinissima a lui.
Avevo gli occhi quasi lucidi.
"Ti dirò solo una cosa, poi seppellirò tutto.." con gli occhi nei suoi "Non credere che non abbia rimpianto di non aver aspettato.. Me ne sono pentita ogni singolo giorno, e ogni giorno ho sentito la tua mancanza.." Scossi la testa "la verità è che ero terrorizzata all'idea che mi prendessero, stavano per perquisire la casa... Io.. Non potevo più restare... Mi.. Mi dispiace.." Mormorai, con voce tremante.
Chiusi gli occhi per un momento e poi li riaprii, per cercare i suoi.
"Tutto il resto non ha più senso ora, immagino.." Sorrisi, amara "Non temere, non ne parlerò più.." Abbassando appena lo sguardo, per rialzarlo subito "Ma ci tenevo che lo sapessi, tutto qui.. E spero che un giorno potrai perdonarmi.. chissà, magari se lo farai tu ci riuscirò anch'io.." presi un profondo respiro "Vado a parlare con i miei dell'affare.. ".
Chiusi gli occhi e mi voltai, decisa ad andare a parlare con i miei uomini.
Eravamo due estranei ormai, erano passati troppi anni perché potessi tirare in ballo il passato.
Non sapevo perché facesse finta di non riconoscermi, ma non ero pronta ad accettare che mi avesse dimenticata.
No, pensai, non l'avrebbe mai fatto.
Anche se non sapevo quale delle due ipotesi mi ferisse di più.
Ma d'altronde non potevo certo pretendere altro.

Guisgard 10-10-2014 17.04.30

Clio si voltò per raggiungere i suoi uomini, quando una mano afferrò decisa il suo polso, costringendola poi a voltarsi di nuovo indietro.
“Sai bene che non ho dimenticato nulla...” disse Guisgard, fissandola negli occhi “... lo sai bene... e non ho nulla di cui perdonarti... perchè cosa poi? Per le tue risate fragorose o i tuoi modi da maschiaccio ogni volta che mi avvicinavo a te? Per quelle sere stellate, profumate di campo, con te che non abbassavi mai la guardia?” Scosse lievemente il capo. “Forse perchè non ti sei mai fidata di me... neanche quando ti chiesi il tuo nome, rammenti? Quel pomeriggio... lo sussurrasti appena... ora lo conosci, mi dicesti, fanne buon uso... e scappasti via... scappavi sempre... ogni volta che cercavo di avvicinarmi, di guardarti negli occhi... ecco perchè, infondo, non restai sorpreso dalla tua fuga... potevi raccontarmi tutto, ma non lo facesti... no, Clio è un soldato, ripetevi, non è una smorfiosa che chiede aiuto, come quelle dame di corte che tanto detesta...” lasciò il suo polso “... e ora... ora cosa ti aspettavi? Icarus non c'è più... mi avevano imposto quel nome e l'ho portato fino al compimento del mio diciottesimo anno di età... Guisgard era troppo ingombrante, troppo impegnativo e pericoloso per essere portato da un ragazzo senza Natali certi... per questo quando ti ho rivista non ho detto nulla... un conto è essere Icarus, un semplice apprendista, altra cosa è invece chiamarsi Guisgard, l'uomo più odiato e ricercato di questo ducato ora... un uomo destinato, temo, a restare da solo per evitare di mettere in pericolo le persone a cui tiene...”

Guisgard 10-10-2014 17.17.17

“Si, milady...” disse la donna ad Altea “... voi riposatevi pure qui... resterete al caldo e la stanza è molto confortevole... penserò io a far avvertire lord Guisgard ed i suoi compagni del vostro arrivo qui.” Salutò con un cenno del capo ed uscì, lasciando la donna da sola in quella bella stanza.
E da una delle finestre si poteva vedere l'immensa Santa Caterina attraccata al molo della fortezza.
Poco dopo la donna ritornò e con lei vi era anche Afiel.
"Milady..." fissando Altea nel letto "... come state?" Chiese il marinaio.

Guisgard 10-10-2014 17.24.55

A quelle parole di Galgan, l'anziano uomo seduto davanti alla casa spostò i suoi occhi indagatori su di lui.
“Domanda chiama domanda.” Disse. “E poi è col domandarsi, costante ed arguto, che gli antichi svelarono le leggi della Natura.” Di colpo accennò un lieve sorriso. “Comprendo il vostro lignaggio e l'onere che rappresentate, dato colui che vi ha inviati, signori... ma sarete d'accordo con me che un notaio non può tradire la fiducia di un suo cliente... diciamo è un po' come il Segreto Confessionale, che lega il confessore al suo penitente.”
“Siete dunque voi il notaio Le Clear...” fissandolo Belven.
“Si, sono io.” Annuì l'anziano. “Perchè domandate di quell'uomo? Ha commesso forse qualche reato?”
“Anche noi” mormorò Belven “siamo legati da giuramenti e segreti.”
“Solo se mi dimostrerete una qualche colpa di quello l'uomo” fece il notaio “io vi rivelerò ciò che so di lui.”

Altea 10-10-2014 17.31.27

Ringraziai gentilmente la donna e mi stesi sul letto, mi misi a guardare fuori dalla finestra..la Santa Caterina era imponente..mi chiedevo come potesse essere stato costruito un gioiello simile.
Ad un tratto la porta si aprì, la donna entrò e vidi Afiel e sorrisi ritrovando un volto familiare..mi fissava sbalordito nel letto.
Risi ad un tratto.."Avevo sonno, un sonno improvviso..e ho chiesto se potevo dormire qui" e feci l' occhiolino alla donna e la congedai.
Guardai Afiel..dovevo inventare qualcosa..."Non ricordo molto bene..forse il vino bevuto alla osteria era troppo forte? Hanno detto ero sulla Santa Caterina e sono caduta in acqua e mi hanno salvata..si mi ricordo di essere andata in acqua" muovevo le mie mani serrate nervosamente, il ricordo di quelle parole e quella visione erano ancora vive.."Ma Dio ha voluto graziarmi..ora vedete il mio vestito è bagnato? Quindi mi potreste prendere la mia veste in cabina? O devo uscire bagnata fradicia e rischiare di ammalarmi?".

Clio 10-10-2014 17.57.03

Sorrisi appena a quelle parole, senza staccare gli occhi dai suoi.
"Ti sbagli.." mormorai appena "Mi sono sempre fidata di te.. sempre.. molto più che di chiunque altro.. tu eri l'unico con cui potessi essere me stessa.. l'unico che riuscisse sempre a strapparmi un sorriso.. sono venuta da te quel giorno, non c'era nessun altro posto dove volessi andare.. ma tu non c'eri.. ti ho aspettato, e aspettato.. ma quando ho sentito i soldati avvicinarsi.." trattenni il fiato, non era un giorno che amassi ricordare.
"Non potevo più restare e mettere Loras e gli altri in pericolo.. non me lo sarei mai perdonata se fosse accaduto loro qualcosa a causa mia...".
Abbassai lo sguardo "Non so cosa mi aspettassi.. la verità è che sognavo e temevo il giorno in cui ti avrei rivisto.. Ma mai avrei pensato che saresti arrivato a tanto da fingere di non avermi riconosciuto.." scossi la testa "Diamine, io.. credevo di essere impazzita.. quando ti ho sentito suonare l'ocarina quella sera..." ma poi trasalii "Un momento.. tu.. tu.. mi hai ascoltato nel delirio, mi hai canzonato per quello che ho detto.." scossi la testa "Mi hai ascoltato parlare di te come se niente fosse.." inorridii "Mi hai messo quel vestito! Sapevi che mi sarei infuriata.." ma poi sbiancai, ricordando quella sera.
"Mi.." non riuscivo a parlare "Mi hai sentito dire.." mi sembrava di tremare, ma mi sforzai di alzare gli occhi su di lui "Mi hai sentito dire che ti ho sempre amato ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.." mormorai, sconvolta "E non hai detto niente..".
Annuii appena.
"Certo.." mormorai, mentre sentii una lacrima rigarmi la guancia "immagino di essermelo meritata, dopotutto.." sorrisi appena "Se non altro potrò, andare avanti... suppongo.. seppellire Icarus infondo al cuore.. e continuare a parlare di affari con Giusgard.." sorrisi amaramente "Era quello che volevo, dopotutto.. essere trattata come un uomo.." guardai lontano "Ho sempre saputo che c'era un prezzo da pagare.. ma questa sono io.. non posso fingere di essere quella che non sono..".
Chiusi gli occhi per trattenere le lacrime.
"E' meglio che vada, ora.." mormorai.

Galgan 11-10-2014 01.11.55

Il mio sguardo si posò dall'anziano notaio a sir Belven, quindi divenne eloquente, in una muta richiesta.
Ero pronto a rispondere all'interrogativo posto con tutto l'ardore che le circostanze imponevano, si metteva in dubbio l'esistenza stessa del Creatore, e si diffondeva tale eresia.....I danni si erano già abbattuti, lo avrebbero fatto ancora; occorreva estrema celerità per impedirlo.
Tuttavia, questa volta, avevo lasciato al mio compagno di viaggio, e di caccia, il compito di interloquire, e nel suo rispetto, non avrei risposto al vecchio, se non su sua licenza.

Guisgard 11-10-2014 01.15.50

Afiel annuì ad Altea.
Lasciò poi la stanza e tornò sulla Santa Caterina, dove prese la veste per Altea.
Ritornò così alla fortezza e dunque nella cabina in cui riposava Altea.
“Ecco la vostra veste, milady...” disse alla dama, porgendole ciò che aveva preso “... così non solo non vi ammalerete, ma potreste prendere al lazzo qualche buon partito...” rise piano “... fortuna che vi ho trovata, altrimenti rischiavate di non salpare domattina. La Santa Caterina infatti partirà domattina presto.

Guisgard 11-10-2014 01.48.08

“L'uomo che cerchiamo” disse Belven al notaio “ha nome Ordifreddus. Un tribunale ecclesiastico lo ha condannato per eresia. Ciò vi basta?”
“Cosa volete sapere di preciso?” Chiese Le Clear.
“Tutto ciò che potete dirci.” Spiegò Belven. “Il suo aspetto, l'accento che aveva la sua voce e poi vogliamo sapere dove si trova l'edificio, il cui riconoscimento giuridico è stato autenticato da voi.”
“Era un distinto signore sulla sessantina.” Disse il notaio. “Di corporatura normale ed i modi accomodanti. Il suo accento non aveva cadenze particolari al punto da essere notate. Si è presentato come uno studioso di filosofia e mi informò che molto presto avrebbe tenuto lezioni in mezzo alla gente.”
“E dove dimora ora?” Domandò Belven.
“Nel castello di Avelia.” Rispose il notaio. “Io ne ho curato gli atti riguardo l'acquisto ed il possesso da parte sua.”
“Un filosofo...” mormorò Belven “... e vi ha parlato di qualche suo attuale studio?”
“Si, mi pare...” rammentando il notaio “... mi parlò che stava lavorando ad un grande progetto... a qualcosa che cambierà il mondo... si, ora ricordo... mi disse che era preso dall'ottenere la Pietra Filosofale...”
Belven allora si voltò a fissare Galgan e poi Jone.
“La Pietra Filosofale...” ripetè il cavaliere “... un antico mito... ed un lavoro per alchimisti, non per filosofi...”

Guisgard 11-10-2014 02.19.03

Guisgard si avvicinò a Clio e senza dire nulla, con un gesto tanto improvviso, quanto delicato, asciugò quella lacrima sul viso di lei con un dito.
Un gesto lento e dolce, come una carezza.
“Nel delirio” disse piano “non facevi nomi... chiamavi qualcuno, ma senza pronunciare il nome... erano passati anni e potevi benissimo aver avuto qualcuno di cui essere innamorata...” fissandola nei suoi occhi azzurri “... dopotutto, nonostante i tuoi modi, sei una bella ragazza” sorrise lievemente “e devo confessarti che mi infastidiva il non poter prendere a pugni e a calci quelli che facevano i cascamorti con te, perchè ci pensavi tu a tenerli alla larga con i tuoi atteggiamenti...” rise appena “... quanto a quel vestito...”

Era il tramonto di un giorno d'Estate, con l'erba della campagna intrisa di un forte odore di pioggia.
Il Sole calava stancamente oltre le velate nuvole lungo l'orizzonte, rese purpuree da ciò che restava di quel tardo giorno ed umide per quell'ultimo piovasco.
“Non andrai dunque al ballo?” Chiese Icarus, smettendo di suonare la sua ocarina.
“Perchè?” Voltandosi a fissarlo Clio. “Per indossare uno di quegli stupidi abiti, dove sei quasi mezza nuda?”
“Dai, sono solo un po' scollati...” scuotendo il capo lui.
“Nessun uomo mi vedrà mai spogliata.” Sentenziò lei. “Altrimenti dovrà sfidarmi a duello e pagare con la vita.”
“Magari troverai qualcuno disposto a battersi...” tornando a suonare la sua ocarina lui.
Lei allora si alzò.
“Dove vai ora?” Domandò Icarus.
“Ad allenarmi.” Rispose Clio, per poi correre via nell'imbrunire sempre più marcato.

A quel ricordo il presunto Taddeide sorrise di nuovo.
“Quanto a quel vestito, temo di non avere molto tempo per darti soddisfazione...” prese il suo prezioso fazzoletto di Batista e lo posò in una mano della ragazza “... non piangere per Icarus... io sono Guisgard, lo sono sempre stato e forse non merito le tue lacrime...” sfiorandole appena i lunghi capelli chiari.

Galgan 11-10-2014 02.36.59

Fissai entrambi i miei compagni, perché alfine il male andava palesandosi; l'uomo che andavamo cercando si apprestava a diffondere nuovamente il suo morbo, e lo faceva per coprire i propri reali obbiettivi.
Molto probabilmente, ignoranza, cinismo e malcontento erano i suoi più fedeli alleati, e grazie a costoro, quell'uomo conduceva le genti lontano da ciò che era giusto......Eppure, la traccia continuava, e noi Segugi dell'Altissimo potevamo continuare a seguirla....
Presi nuovamente la parola;

-Di grazia, buon uomo, sapreste indicarci come raggiungere codesto castello?-

Guisgard 11-10-2014 03.03.40

“Seguite il sentiero.” Disse il notaio ai tre. “Ad un certo punto troverete una strada che fra i boschi si farà largo fino a condurvi verso i monti. Badate di non allontanarvi mai da quella strada, poiché sono terre selvagge quelle che attraverserete.”
Belven annuì e ringraziò quell'uomo per il suo aiuto.
Poi il cavaliere, Galgan e Jone lasciarono quel posto per seguire le indicazioni ricevute.
“Maestro...” mormorò Jone durante il tragitto “... cos'è la Pietra Filosofale?”
“Per molti è solo un antico mito” rispose Belven “ma per altri invece è una realtà. La Pietra Filosofale è un elemento particolarissimo, capace, secondo la leggenda, di donare grandissimi poteri, come l'immortalità, la conoscenza e soprattutto la capacità di mutare i metalli vili in oro.”
“Accidenti!” Esclamò lo scudiero.
“Ma solitamente” fece Belven “è un qualcosa che occupa la fantasia degli alchimisti, più che dei filosofi. Per questo io credo possa essere usata dal nostro uomo come una sorta di nome in codice e che, invece, nasconda ben altro...”

Altea 11-10-2014 19.06.20

Afiel fu veramente veloce e presi la veste dalla sua mano e rimasi sorpresa dalle sue parole ridendo.."Prendere al lazo un buon partito? Ma qui non ve ne sono..non ho visto principi, conti, duchi o chissia" ma mi bloccai alle mie parole subito imbarazzata e perplessa e scrutai Afiel seria per poi sorridere "Ah si..un Duca..lo conosco e per me non è presunto..non ha bisogno di prove per me come trovare il Fiore Azzurro e penso nemmeno per voi".
Incrociai le braccia guardando fuori la Santa Caterina.. "Afiel ma dubito questo..buon partito..possa prenderlo al lazo..non penso di essere il suo tipo ideale..anzi per lui sono una sciocca dama di corte anche se penso di aver recuperato dei punti..ora aspettatemi fuori mi vesto e andrò sulla Santa Caterina..e penso sia meglio non dire nulla di tutto questo al capitano, non vorrei mi lasciasse qui per questo".
Appena Afiel fu fuori stanza, misi l' abito asciutto e presi quella bagnata e lasciai la bella camicia da notte anche se ne avevo bisogno, ma non mi sarei mai abbassata a prenderla senza permesso, mi voltai a guardare quella stanza perplessa...ma chi abitava qui?
Ringraziai la donna e chiesi pure a lei il riserbo su quel fatto e uscii dalla fortezza con Afiel per dirigermi verso la Santa Caterina.."Strano, quella fortezza era arredata..e vi era una cameriera o sembrava quasi una dama di compagnia..come mai tutto questo Afiel, voi ne siete a conoscenza" e appena salii sul veliero volante un brivido mi percorse..qui tutto si era bloccato..e non ricordavo il momento in cui mi gettai o caddi nella acqua.
Scossi il capo..niente paure e titubanze Altea, se cosi è devi dimostrare di avere coraggio di sfidare tutto..pure quella specie di strega e qualsiasi cosa possa avermi fatto.

Galgan 11-10-2014 19.47.37

-Invero, è un pensiero che ho avuto anch'io-

Intervenni, rivolto ai miei compagni;

-Non so perchè, ma l'idea della pietra filosofale mi è parsa, fin dal principio, una sorta di specchietto per le allodole.
Ho idea che il nostro nemico sia astuto-

E nel pronunciare quell'ultima frase, ammorbidii lievemente le labbra nella parodia di un sorriso, perchè era mia opinione, come è ancora oggi, del resto, che nel mondo, e nella vita, la legge del contrappasso sia implacabile ed inesorabile; chi compie il male, subirà il male, e pagherà per gli errori fatti.....Ed in effetti, anche in questo stava la mia funzione.
Eppure, una parte di me, rivolgeva all'Altissimo una muta domanda:

"E se costui si pentisse?
Troverebbe la consolazione del perdono?"

Socchiusi un istante gli occhi, e trovai pace, perchè quella era la promessa che Cristo aveva fatto all'uomo.......In un modo o nell'altro, avrei aiutato i miei compagni a trovare l'eretico, e chissà, forse la Divina Provvidenza avrebbe salvato la sua anima; da parte mia, sapevo che non avrei esitato, mai, e che la mia spada avrebbe sempre colpito senza indugio, nè rimpianto alcuno, se ve ne fosse stata esigenza.

-In alto i cuori!-

Sussurrai ai miei compagni di viaggio.

elisabeth 12-10-2014 20.19.28

l'ufficiale fu molto cortese....pochi ordini ai suoi uomini, già ....avrebbero fatto piazza pulita di cose che ne' io ne' Nettuno avevamo ancora visto......dalla scialuppa.....fummo portati sulla " Regina di Afravalone"......Nettuno sembrava teso....e io lo seguivo senza riuscire a comprendere dove ci avrebbe portato quell' avventura.....si...perchè sapeva proprio di avventura.......L'Ufficiale ci annunciò al suo capitano.......entrammo nel suo studio.....era grande .......tutto legno intagliato...carte nautiche ...sino a quando il mio sguardo non incrociò quello del Capitano..........in genere...non avevo problemi ad esprimermi...ma rimasi qualche secondo a guardarlo..........aspettai che Nettuno parlasse..ma non avvenne...." Ci spiace se non siamo presentabili...ma gli ultimi eventi ci hanno...come dire.....provati nel corpo e nell'anima.....siamo stati fortunati....visto che il vostro ufficiale ci ha gentilmente offerto un passaggio sulla Vostra nave......"........Nettuno....sembrava fissarlo con insistenza....non mi sembrava educato e gli diedi una piccola stretta al braccio...giusto per portarlo alla realtà......ma il suo sguardo guardava minuziosamente ogni dettaglio di quella stanza....stava diventando una situazione imbarazzante......" Bene ......Capitano...questo e' Nettuno..il mio compagno di viaggio...".......e che diamine.......perchè nel dire Nettuno ebbi l sensazione che quel nome stonasse come campane provenienti da mondi diversi ?..........Una sola cosa era certa.....ero così lontana dalla mia Isola che ebbi una strana sensazione di abbandono.........

Clio 12-10-2014 23.23.37

Chiusi gli occhi a quel gesto delicato, mentre un brivido mi attraversava laddove mi sfiorava la sua mano.
Sentii il cuore accelerare, e quando riaprii gli occhi erano ancora più pieni di lacrime.
Sorrisi alle sue parole.
“Davvero avresti voluto fare a pugni per me? Guarda che poi mi monto la testa.." Ridendo appena, senza staccare gli occhi dai suoi, mentre usavo il suo prezioso fazzoletto per asciugare le nuove lacrime che, copiose, mi rigavano le guance.
Presi un profondo respiro.
"D'accordo.. Concedimi soltanto un minuto... Io.." esitai, ma avevo aspettato troppo a lungo quel momento per tirarmi indietro, per quanto fossi terrorizzata.
Un terrore diverso da allora, certo, ma dovevo riuscire a dirgli ogni cosa, altrimenti non sarei mai stata libera.
Sii forte, Clio..
Ma mi sentivo fragile e indifesa.
"È vero che scappavo sempre.. Ma perché ero terrorizzata.." Ammisi "Quando stavo con te io..." Sorrisi appena "Non avrei mai voluto andar via..Mai.." Dolcemente "Quando suonavi l'ocarina mi ritrovavo a sognare di avere un bel vestito, i capelli in ordine, modi aggraziati.." Sorrisi appena "Solo per rubare un tuo sguardo, per.. Per essere bella ai tuoi occhi.." Scossi la testa "E questo mi spaventava a morte.. Capisci? Avevo paura di cambiare, perdere me stessa, di arrivare un giorno a non riconoscermi più.. La sera che mi hai fatto ballare, ricordi?" Sorrisi, alzando appena le spalle "Io.. Non sono mai stata tanto felice in vita mia.." Mentre sentivo le lacrime riaffiorare "Ma sapevo che poteva durare solo un momento.. Potevo anche sembrare una ragazza come le altre con quel vestito.." Risi appena "Magari solo un tantino più goffa.. Ma non ho mai voluto essere come loro e tu lo sai.. Anche se le invidiavo da morire quando ti vedevo parlare con loro, ballare, sorridere.. essere galante.." Scossi la testa.
"In tutti questi anni non c'è mai stato nessuno.. mai.. Non ho mai lasciato avvicinare nessuno quanto te.. E poi.. Come avrei potuto? Non ti avevo mai detto niente.." alzai appena le spalle "Non sono mai riuscita a mettermi l'anima in pace... ci ho provato, non credere.. ho continuato a ripetermi anno dopo anno, che era inutile, che anche se mai ti avessi rivisto non avresti certo voluto una come me al tuo fianco... ma.." esitai "Una parte di me non si è mai arresa, e continuava a ripetermi di sperare..." sentivo il cuore esplodere, non mi ero mai messa tanto in gioco in vita mia "..che, chissà, magari invece mi sbagliavo, magari mi avresti.. preso tra le braccia o che so io.." abbassai lo sguardo, sicura di essere arrossita "Che sciocca.." mormorai, scuotendo la testa.
Tolsi lentamente la spada e il fodero dalla cintura, per evitare di sfoderare la lama inutilmente. Girai il pomello dell'elsa trattenendo il fiato, mentre un meccanismo si attivava, rivelando una teca di vetro all'interno dell'impugnatura.
Qui, quasi irriconoscibile, stava un vecchissimo fiore essiccato.
Sorrisi, alzando finalmente lo sguardo su di lui.
"L'avevo buttato via.. rammenti?" con un leggero sorriso "Ma la mattina dopo l'ho trovato sulla mia finestra.. Non sapevo cosa fare, cosa pensare.. L'ho tenuto tra le pagine del mio diario.. ma qui è sempre con me.." mi sembrava di tremare "Sì.." sorrisi, sarcastica "Sono bravissima a farmi del male da sola..".
Presi un profondo respiro, mettendo a posto la spada.
"Bene, ti ho annoiato abbastanza con queste storie lacrimevoli.." sorridendo "Non ne parlerò più... ma mi sembrava giusto che sapessi tutta la verità...".
Abbassai lo sguardo solo per un momento.
"Guisgard io.. So che probabilmente la cosa migliore da fare è andarmene il più lontano possibile ma.. non voglio perderti di nuovo.." con gli occhi nei suoi "Mi permetterai di restarti accanto? Solo come un membro del tuo equipaggio.. non ti chiedo altro.. sono un bravo marinaio, sai? E posso sempre guardarti le spalle.." sorrisi "infondo: se compri la mia nave e assoldi il mio equipaggio cosa mi resterà? Continuerò a comportarmi come se niente fosse, ovviamente, non temere... ti ho detto tutto quello che dovevo..." mormorai.
Avevo atteso e temuto questo giorno anno dopo anno.
E ora ero lì, davanti a lui, con tutti i miei segreti in bella vista.
Lo fissai per un lungo istante poi, con un gesto improvviso e delicato, gli posai un dolce bacio sulle labbra, sfiorandogli il viso con una mano.
Un istante, un brevissimo istante, nulla di più.
Mi allontanai prima che potesse farlo lui.
Dapprima abbassai lo sguardo, per poi rialzarlo timidamente su di lui.
Sentivo il cuore scoppiare.
"Capirò se non mi vorrai tra i piedi..." Mormorai.
Mi sembrava di tremare.
Non mi ero mai sentita tanto fragile e indifesa.
Sapevo che gli bastava una parola, uno sguardo per ferirmi o distruggermi.

Guisgard 13-10-2014 18.42.57

Lasciata la fortezza, Altea ed Afiel si diressero verso il molo in cui era attraccata la Santa Caterina.
“La fortezza” disse Afiel alla dama “appartiene a Guisgard, come del resto tutto l'isolotto. Tutti quelli che vi lavorano sono al suo servizio. Egli mantiene questo posto col frutto delle scorribande della Santa Caterina.” Rise. “Davvero si può dire, come il leggendario Robin Hodd, che lui ruba ai ricchi per dare ai poveri. Anzi, ruba ai cattivi per dare ai buoni!”
Giunsero così al vascello volante e vi salirono a bordo.
Poco dopo anche Irko e gli altri tornarono alla Santa Caterina.

Guisgard 13-10-2014 18.49.28

Clio tentò di allontanarsi, ma di nuovo la mano di lui strinse forte il suo polso, tirandola a sé con decisione, fin quasi a spingerla contro il suo petto.
Gli occhi di Guisgard, azzurri e profondi, erano in quelli di lei, trasparenti ed arrossati per quelle lacrime.
Fu un lungo istante, fatto solo di silenzio e sensazioni che si accavallavano.
Poi si ritrovò vicinissima alle labbra di lui, che si schiusero piano, mentre gli occhi di lui furono sul punto di chiudersi ed abbandonarsi a quella marea incontrollata di sensazioni.
“Icarus” disse in un sussurro lui, arrestando quel che sembrava un attimo inevitabile e desiderato “è rimasto là, in quei luoghi fatti di giorni spensierati... a sognare di fare a botte per te... oggi sono di nuovo Guisgard...” strinse la mano di lei con ancor più vigore “... e Guisgard è come un fantasma, uno spettro, che vaga nella notte della vita, come un Ulisse che brama il ritorno ad Itaca, un Giasone che sogna il Vello d'Oro, in un viaggio di cui ignora tutto... potrebbe essere pericoloso... non hai paura?” Fissandola. “No, non ne hai... lo so... ma io si... Icarus e Guisgard hanno il medesimo cuore ed entrambi sentono di doverti proteggere...” sorrise appena, accarezzando con l'altra mano la teca in cui c'era il giglio “... infondo, nonostante tutto, io ti ho sempre vista come questo fiore... forte e delicata allo stesso tempo... e bellissima...” lasciò la teca e con le dita accarezzò e strinse i chiari capelli di lei “... potremmo non tornare più... potrebbe essere molto più pericoloso di ogni nostra immaginazione questo viaggio... vuoi davvero venire con me?” La mano lasciò i capelli e scivolò prima sul viso di lei, poi sulle sue labbra, accarezzandole piano.
Accanto ai due, all'angolo di una stradina, vi era una piccola libreria e davanti alla porta erano raffigurati, su una pregevole maiolica, Erec ed Enide.
“Si narra che quando Enide chiese ad Erec di portarla con lui” continuò Guisgard, indicando la maiolica “egli impose a sua moglie una condizione... di cavalcare davanti a lui, evitando di rivelargli ogni pericolo incombente... come Erec anche io devo superare la mia prova e se ho accettato che altri mi seguissero l'ho fatto solo assicurandomi la loro cieca obbedienza, per poterli proteggere... io non potrei mai permettere che ti accada qualcosa e per questo, se verrai, dovrai ubbidire ad ogni mio ordine e mai rischiare la vita per me... proprio come Erec ed Enide...”
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Altea 13-10-2014 18.52.22

Rimasi sorpresa..apparteneva a Guisgard? Ovviamente sapevo egli era il padrone della Isola ma mi chiedevo come mai egli rimanesse sul vascello volante invece di scendere nella fortezza, sembrava davvero un castello sontuoso.
Salimmo sulla Santa Caterina e ci raggiunsero pure gli altri..Guisgard non era ancora arrivato e mi avvicinai maliziosamente ad Afiel.."Mio buon Afiel..ho paura a dormire sola stanotte..dopo ciò che è successo..fareste un favore alla vostra amica Altea?" e sorrisi guardando il suo viso perplesso e mi girai senza farmi sentire dagli altri.."Dove dorme il capitano? Sarà un segreto tra me e voi..potete portarmi nella sua stanza, lo aspetterò lì e non combinerò danni e non mi permetterei mai di curiosare o toccare i suoi oggetti..e domani avrete due fette di torta a colazione".

Guisgard 13-10-2014 19.23.18

Afiel restò sorpreso da quelle parole di Altea ed arrossì.
“Ecco...” disse balbettando “... forse non si potrebbe... in verità nessuno potrebbe entrare nella stanza del capitano senza il suo consenso... ma... ma... beh...” guardandola e sbavando “... beh, ecco... siete una bella donna e di certo non può dispiacergli... anzi...” si guardò intorno, certo che nessuno lo stesse osservando “... ecco... la sua stanza è l'ultima in fondo al corridoio degli alloggi ufficiali...”

Guisgard 13-10-2014 19.27.29

Velv fissò con attenzione l'uomo che Elisabeth aveva presentato come Nettuno.
Era uno sguardo incuriosito ed indagatore.
Poi, ad un tratto, trasalì.
“Per...” disse attonito “... per Giove!” Incredulo. “Ma voi...” fissando Nettuno “... voi siete... siete il capitano de Gur, sparito tempo fa in un naufragio!” Esclamò. “Guardò poi Elisabeth. “Egli è un ufficiale del duca. E voi... voi chi siete?” Chiese alla donna. “Che legami avete col capitano?”

Guisgard 13-10-2014 19.30.03

Belven annuì a quelle parole di Galgan.
“Si, la Pietra Filosofale potrebbe essere un inganno...” disse il cavaliere “... ma fare supposizioni ora e prenderle come dogmi è del tutto inutile. Scopriremo tutto quando lo avremo trovato.”
Proseguirono così lungo la strada, fino a quando un rumore di colpi comincio ad udirsi.
Proveniva dalla boscaglia.
“Cosa accade?” Chiese Jone.
“Sembrano colpi di spada...” fece Belven “... forse qualcuno si affronta in singolar tenzone...”
“Sono colpi furiosi.” Disse Jone.
“Si, si stanno battendo due rivali mossi da grande odio...” mormorò Belven “... almeno così pare dal fragore dei colpi...”
“Cosa facciamo?” Perplesso lo scudiero. “Proseguiamo o ci rechiamo a vedere cosa accade? Rammento però che il notaio ci invitò a non lasciare la strada...”

Altea 13-10-2014 19.34.42

Risi di gusto nel vedere il volto arrossato di Afiel.."Suvvia non fate così..sembrate interessato pure voi..e non tiratemi un tiro mancino e che nessuno sappia.." e guardai dove indicò il marinaio.
Gli sorrisi ringraziandolo e feci un inchino di cortesia.
Arrivai in fondo a quella stanza nel corridoio e aprii la porta lentamente, vi era buio e cercai, rischiarata dalla poca luce della luna, una lampada ad olio e la accesi.
La posai sul comodino e mi sedetti sul suo letto e iniziai a guardare la sontuosa cabina.
Rimasi un attimo perplessa..e se Afiel mi avesse mentito? Mi stesi sul letto, era soffice..a dire il vero ero veramente inquieta, non volevo affatto dormire sola, temevo di avere di nuovo delle visioni e avevo bisogno di sentire Guisgard accanto...ed era pure una sfida a quello avvenuto prima.
Sospirai, magari avrebbe passato pure la notte fuori..ma il solo fatto di essere li e sentire il suo profumo mi rassicurava e mi addormentai lentamente aspettando il suo arrivo.

Clio 13-10-2014 19.47.17

Riuscivo a malapena a respirare, tra il turbinio di emozioni che mi attraversavano.
Sentivo il cuore battere, il corpo fremere al tocco delle sue mani.
Non riuscivo a parlare.
Paura? La mia paura era essere cacciata via, era il disprezzo nei suoi occhi.
Come potevo avere paura se lui era così vicino.
Avrei voluto protestare, dirgli che sarei stata pronta a sacrificarmi per lui senza battere ciglio.
Ma la cosa che più volevo era restargli accanto, sempre.
Era quello che avevo sempre voluto.
Così annuii, mentre le parole erano lontane dal poter uscire dalle mie labbra.
Annuii, con gli occhi nei suoi.
"Hai.." Con un filo di voce "Hai la mia parola.. Accetterò ogni tuo ordine senza discutere.." Sorrisi appena "Credo di saper badare a me stessa, dopotutto..".
Non sapevo nemmeno descrivere tutto quello che provavo in quel momento.
E poi risi, quasi senza accorgermene.
"Sono anni ormai che nessuno mi dà degli ordini.. Dovrò riabituarmici.." Sorridendo, con gli occhi nei suoi.
Era talmente vicino che potevo sentire il suo respiro.
"Ma non osare mai più dire che non mi fido di te.." Mormorai.

elisabeth 13-10-2014 20.08.40

Gli occhi del capitano guardavano il volto di Nettuno come se cercassero un indizio....ma non nella rassomiglianza quanto nella situazione che aveva del pazzesco.......il punto ere che anche Nettuno si chiamava Velv......accidenti o poca fantasia o poco tempo per pensare al nome vero del presunto naufrago.....ma cercai di non far trapelare il mio stupore........" Il Capitano.....e' stato ritrovato sulla spiaggia.....senza ricordare assolutamente piu' nulla della sua vita..........Nettuno a questo punto e' solo frutto della mia immaginazione quando l'ho incontrato.......una specie di Dio del mare smemorato......".......La sua divisa non mi aveva mai ingannata e neanche il suo modo di governare quella nave che stavano mandando alla deriva......conosceva il suo mestiere e anche se la sua memoria era scomparsa....momentaneamente....l'attività meccanica non era svanita......." Per quanto riguarda me io sono......"....chi ero ?...già non potevo essere Elisabeth avrei dovuto dire troppe cose che non erano opportune..il nome dell'Isola e che ero una Sacerdotessa.....avrei messo in pericolo le ancelle...Gedeone.....tutto il mio mondo......" Sono Symoin .....provengo dall'isola di......."...Guardai Nettuno con occhi di supplica.....come si chiamava quell' Isola infernale.........

Galgan 13-10-2014 23.16.24

Rimasi un istante, nel silenzioso ascolto del fragore delle lame; esse parevano turbare il suono stesso della normale vita dei boschi, invero percepii odio in quel fragore, probabilmente, come aveva detto sir Belven, i duellanti si stavano affrontando portando la loro rivalità a livelli massimi, e nel farlo chiamavano Dio come testimone, perché un cavaliere che è nel giusto, non può perdere contro uno che segue vie errate........Ma era così, in quel caso?
Si stava realmente consumando un duello d'onore, oppure una volgare disputa, o peggio ancora, un'ingiustizia?
In un istante, tutto mi fu chiaro, perché il mio stato mi permetteva un'unica scelta, e questa imponeva, a sua volta, il trionfo della Luce, in ogni suo aspetto.
Non potevo proseguire, senza essermi appurato di quanto stava accadendo.

-Ebbene, amici, io sono un cavaliere-

La mia voce ruppe il silenzio, con un tono calmo ma inflessibile;

-Pertanto, non posso proseguire il mio cammino, se vi è anche il minimo dubbio che a breve distanza da me si stia agendo in modo errato.
Con vostra licenza, mi recherò in direzione della contesa.
Non disperate, sarò di ritorno quanto prima, Dio mi indicherà la strada, e sotto il Suo sguardo, non temo la selvatichezza di queste terre-

E detto che ebbi questo, spronai Pegaso in direzione dei rumori.

Guisgard 14-10-2014 00.45.02

“Dall'Isola Senza Nome...” disse Nettuno a Velv, dopo aver guardato Elisabeth in difficoltà “... Symoin dall'Isola Senza Nome.”
“E lì siete dunque naufragato?” Chiese Velv.
“Si, credo di si...” annuì Nettuno “... e devo ringraziare lei” indicando Elisabeth “che mi ha tratto in salvo soccorrendomi sulla spiaggia.”
“Comprendo.” Fece Velv. “Continuate a non rammentare nulla, vero?”
“Temo di si.”
“Bene, ora vi farò preparare delle cabine dove poter riposare.” Fissandolo Velv. “Appena a Baias sono certo che pian piano rammenterete ogni cosa.”
“Vorrei avere la vostra stessa fiducia.” Mormorò Nettuno.
“Pensate solo a riposarvi.” Sorridendo Velv. “Vi farò avere anche dei vestiti. Voi e madama siete zuppi.”
Chiamò così uno dei suoi uomini e diede ordine di condurre Elisabeth e Nettuno in due delle migliori cabine della nave.
Rimasta poi da sola nella sua cabina, ad Elisabeth furono portati anche abiti asciutti.

Guisgard 14-10-2014 01.10.58

La stanza era intrisa di essenze esotiche, con mobili intarsiati in madreperla e avorio.
Armi, cinturoni, turcassi, sfarzosamente lavorati, pendevano dalle pareti.
E poi dipinti in olio con paesaggi bucolici, pastorali, scene di battaglie e immagini Sante abbellivano quell'ambiente.
Tappeti persiani erano stesi attorno al letto, rifiniti in oro e dai colori vivissimi, mentre piccole e tinteggiate lampade ad olio illuminavano quell'ambiente che ricordava quasi le fiabesche atmosfere de Le Mille e una Notte.
Altea era stesa su un morbido letto, dalle coperte di seta del Catai, imperlate con gocce di profumo di sandalo ed ambra e morbidi cuscini di piuma d'oca, mentre dal soffitto sopra di lei un gigantesco e pregiato specchio faceva da baldacchino con i suoi riflessi.
La dama, rasserenata da quella stanza e dalla sua magia, cadde subito addormentata, fino a quando la porta si aprì piano svegliandola di colpo.
E una figura apparve silenziosa sulla soglia.

Guisgard 14-10-2014 01.19.16

“Fate attenzione, cavaliere.” Disse Jone a Galgan, mentre questi si allontanava dalla strada per raggiungere il luogo da cui proveniva quel clangore.
Poco dopo, in una radura irregolare, il cavaliere vide due figure bardate che duellavano con ardore, decisa ciascuna ad annientare il suo rivale.
“Rimangia ciò che hai proferito, vile!” Gridò uno dei due duellanti al suo sfidante.
“Se lo facessi commetterei una colpa” ribattè l'altro “poichè la verità non può essere rinnegata!”
E continuarono a battersi in quello che ormai, senza dubbio, appariva a Galgan come un duello all'ultimo sangue.

Guisgard 14-10-2014 01.54.42

Guisgard sorrise a quelle parole di Clio.
Il suo dito smise di giocare fra le labbra di lei e scese poi piano sul suo mento, fino a sfiorare come una carezza la pelle del suo collo.
“Allora” disse fissandola “devo forse credere che accetterai di ubbidire ai miei ordini in modo così docile?” Rise appena. “Senza correre il rischio di vederti scoppiare a ridere, come quando Don Gualdo, il vecchio parroco, ti intimava di non fare più il maschiaccio?” Le fece l'occhiolino. “Tranquilla, riceverai ordini solo quando sarà strettamente necessario. Dopotutto io non ho l'indole del comandante a tutti i costi e tu di certo non sei così accomodante.” Alzò per un momento gli occhi verso il castello che dominava il borgo. “E so benissimo” tornando a fissarla “che sai badare a te stessa. Sei una formidabile spadaccina, se ben ricordo. E per questo, ufficialmente, sarai arruolata nell'equipaggio della Santa Caterina. Dopotutto” divertito “devo pur giustificare ai miei uomini il tuo arrivo a bordo. Non posso certo dir loro” avvicinandosi ai suoi capelli profumati e parlando piano al suo orecchio “che arruolo dopo aver ripescata, spogliata e rivestita il mio nuovo ufficiale in seconda.” E le soffiò piano nell'orecchio.

“Ma cosa diamine fai?” Voltandosi lei verso di lui.
“Nulla...” fece lui.
“Ero voltata a fissare il tramonto e mi hai...” alzandosi di scatto “... mi hai soffiato in un orecchio... perchè?”
“Forse volevo vedere se dormivi.” Sorridendo lui.
“Il fatto che mi sia stesa sull'erba accanto a te” sbottò lei, vivamente infastidita “non vuol certo dire che hai licenza di fare il romantico, sai!”
“Romantico?” Ripetè lui, per poi voltarsi a fissare il cielo con le braccia incrociate dietro la testa. “Se voglio fare il romantico con una ragazza trovo di meglio che soffiarle in un orecchio.”
“Ecco, bravo!” Esclamò lei. “Cercati una ragazza romantica!”
“Dove vai?” Fissandola lui.
“Ad allenarmi!” Seccata lei. “E' ora!”
Ma nell'andare via si sentì afferrare per una mano.
Allora lo guardò negli occhi.
Ma quegli occhi erano diversi da un momento fa.
“Mi...” fece lei “... mi fai male... lasciami...”
Lui non rispose nulla.
“Lasciami, per favore...” cercando di tirar via la mano lei.
Gli occhi di lui erano in quelli di lei.
“Hai paura, vero?” Mormorò lui.
“Io...” scuotendo il capo lei “... io non ho paura...”
“Si, invece.” Annuì lui.
“Smettila, Icarus...”
“Perchè?”
“Non mi diverti...”
“Non voglio divertirti.”
“Lasciami, per favore...”
“Stasera no...” disse lui.
Lei non rispose.
Trascorsero così lunghi momenti di silenzio, con gli occhi di lui, enigmatici e profondi, su quelli di lei.
Poi, ad un tratto, lui allentò la presa e lei riuscì a tirar via la mano.
Restò a fissarlo per un istante indefinito e poi corse via, lasciandolo da solo a fissare quel malinconico tramonto.

“Va a parlare ai tuoi uomini.” Guisgard a Clio, mentre quel lontano ricordo scivolava via nella sua mente. “Se accetteranno la mia proposta li lasceremo a sorvegliare l'isolotto. Poi ripartiremo. La Santa Caterina scalpita.” Per poi voltarsi a fissare il tramonto sul mare.
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Clio 14-10-2014 09.27.01

Sorrisi, socchiudendo appena gli occhi mentre la sua mano si spostava.
Ma poi risi a quelle parole.
"Oh, don Gualdo.. me l'ero dimenticato.." scossi la testa "Era insopportabile...".
Poi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio.
Alzai di scatto la spalla verso l'orecchio.
"Che fastidio..." scuotendo la testa, divertita "I dispetti.. no, dico.. ti sembra il momento di farmi i dispetti?" ma poi sorrisi, mi erano mancati anche i momenti in cui mi faceva imbestialire "Potevi trovare di meglio.." mormorai, divertita.
"Ufficiale in seconda? Addirittura..." con un sorriso "Non ne hai già uno? Ci resterà male..".
Si girò a guardare il tramonto.
Restai un breve momento ad osservarlo illuminato da quella luce calda e intensa.
Poi mi avvicinai, spostando lo sguardo sui colori del tramonto per poi posare una mano sulla sua spalla, e sussurrargli a mia volta nell'orecchio.
"Troppo facile spogliarmi e rivestirmi mentre ero incosciente... ci riuscirebbe chiunque..." mormorai piano, per poi allontanarmi.
"Ti farò sapere cosa ne pensano i miei uomini.." tornando seria.
Mi avvicinai all'osteria, dove sapevo che avrei trovato Barbaleone e gli altri. Non avevano altro posto dove andare, dopotutto.
Presi un profondo respiro prima di entrare, non volevo mostrare le emozioni che mi invadevano. Avrei avuto troppo da spiegare.
Sorrisi nel vederli.
Mi sedetti con loro, versandomi un bicchiere di vino.
"Signori.. devo parlarvi.." con un sorriso.
Così, li informai dell'offerta di Guisgard, e della mia imminente partenza.

Altea 14-10-2014 15.06.59

Il dolce tepore e il profumo della sua camera, i riflessi delle lampade ad olio orientali e fiabesche conciliarono il mio sonno e sognai..sognai di quei giorni di infanzia allegri e spensierati.

"Il prato verde e le allegre corse e capriole,
la piccola altalena che dondolava attaccata alla secolare quercia
e Costanza a spingerla tra le risa.
"Più forte, voglio toccare il Cielo" dissi a Costanza ma non aveva forza.
Poi l' altalena iniziò a lanciarsi in aria velocemente e voltandomi lo vidi,
era il caro nonno..Mandus de Bastian.
Alla fine lo abbracciai forte.."Nonno..per me siete più importante di mio padre".
Una voce severa alle spalle.."Non dire questo, manchi di rispetto a tuo padre"
e a noi si unì Taddeo l' Austero, intento a una battuta di caccia col nonno.
Lo guardai, era ormai anziano e sembrava la vita stesse sfiorendo in lui.
Taddeo mi accarezzava i lunghi capelli biondi.."Sei una bimba piccola ma arguta, quando non ci sarò continuerà tuo nonno a istruirti come ho richiesto."
Piccola e ignara di tutto annuii felice, presi per mano Costanza e iniziammo a correre ridendo tra quei prati in fiore."

Udii un rumore leggero e mi svegliai e guardai il soffitto vedendo la mia immagine riflessa su quello specchio prezioso..sorrisi..era uno specchio magico come la strana margherita parlante?
Mi accorsi della presenza di qualcuno sulla soglia, ebbi un fremito..pensai per un attimo non fosse Guisgard.
Non girai il volto ma solo gli occhi ma non riuscivo a mettere a fuoco la sagoma della persona.
Eppure Afiel aveva detto non entrava nessuno in quella stanza, e sembrava nemmeno i suoi uomini..e mi sembrava strano Guisgard entrasse cosi lentamente nella sua stanza.
In un attimo mille ipotesi si affacciarano nella mente, forse vane..ebbi il timore fosse lo stesso Afiel visto le battute sarcastiche di prima, o quello strano personaggio..Bariel, per tendere un agguato a Guisgard ma alla ultima ipotesi dovetti trattenere una forte risata...Yolanda! Se mi avesse vista li sarebbe corsa starnazzando per tutto il veliero o avrebbe subito sentenziato ero l' amante del capitano..o nelle peggiore delle ipotesi..lei e il capitano si vedevano durante la notte.
Fai finta di nulla Altea...che sciocca sei..magari è proprio Guisgard.
Mi feci piccola in quel letto intriso di essenze profumate e presi uno dei grandi cuscini e mi voltai abbracciandolo facendo finta di dormire ma all' erta.


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