Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 18-09-2018 16.30.46

L'olio cominciò a colora vischioso e denso sulla schiena di Destresya, scendendo lento lungo i fianchi, per il bacino, sulle natiche.
Il bel conte dagli occhi azzurri continuava a far colare quel liquido oleoso dalla boccettina, insistendo ovviamente lungo i glutei, in modo che diverse gocce scivolassero fra la piega delle natiche che a quel contatto freddo e vischioso si irrigidirono, divenendo tese, sode, compatte.
Alcune gocce di olio arrivarono fra le cosce di lei, inumidendo la lanugine bionda ed accarezzando vischiose le labbra del suo sesso.
“Da questo momento” disse con voce calda e lussuriosa lui “non potrai più parlare... sei solo una cavalla... splendida da ungere...” cominciando a spalmare con la mano sinistra tutto quell'olio ben bene sulla schiena di lei, più volte e con movimenti lenti e sensuali, raggiungendo le natiche e continuando quel massaggio scabroso, indecente che in brave portò le sue dita fra quei glutei, fino ad arrivare al sesso di lei, in uno strofinamento sempre più proibito, immorale, sozzo.
La mano destra di Fessen, invece, unta opportunamente d'olio, si portò sul seno di lei, che generoso e sodo oscillava all'ingiù per effetto del massaggio che spingeva la cavalla a muoversi piano per il godimento.
Le dita si stringevano attorno a quel seno, tormentando il capezzolo, strizzandolo ed ungendolo in modo che si irrigidisse all'infuori.
Seduta a guardare tutto ciò, la giovane Lila iniziò a stringere forte le cosce accavallate, per trovare sollievo da tutta quell'eccitazione.

Altea 18-09-2018 16.39.20

Mi congedai dal barone, sinceramente non mi andava di rimanere con quella donna. Voleva celare qualcosa ma non mi scomposi "Mi piacerebbe vedere la sala da ballo, immagino si davano feste quando qui.. Era tutto più vivo e allegro" sistemando i capelli come solevo fare di abitudine.

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Guisgard 18-09-2018 16.41.48

“Beh, un lupo affamato può rubare una carcassa...” disse Elv a Gwen “... o forse potrebbe essere stata qualche iena... dopotutto animali feroci spesso sono riusciti a scappare da un circo... chi altri sennò? Escludi qualche satanista per una messa nera, no? Allora cosa resta? Solo un lupo mannaro appunto.” Sarcastico.

Guisgard 18-09-2018 16.44.25

Il barone andò via e la servitrice un po' seccata annuì ad Altea, accompagnandola a vedere la sala in cui un tempo si tenevano i balli al castello.
Ora però appariva semibuia, con i parati consumati,ragnatele ovunque, odore di polvere diffuso e mobili in balia dei tarli.
Tutto era in un profondo stato d'abbandono, come se un incanto avesse reso vecchio e rovinato tutto.

Lady Gwen 18-09-2018 16.49.39

"Sembrerà stupido che dei vampiri non credano ai lupi mannari, ma davvero l'ipotesi mi sembra quanto mai assurda..." con tono svogliato, mentre mi stendevo a letto.
Era la prima volta, in tutta la mia vita, in cui una notte mi sembrava infinita.
Non era mai successo, ma forse era perché qui non c'era molto da fare.
E paradossalmente, neanche tutti questi begli eventi allegri riuscivano a movimentare la situazione...

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Altea 18-09-2018 16.53.46

Che decadenza, non accettavo di vedere il castello in quelle condizioni.
"Non mi avete detto il vostro nome" alla servitrice "Prendete detersivo, acqua, spazzolone e stracci.. Dobbiamo pulire questo ambiente.. ovviamente voi lo farete.. Vi aiuterò, deve risplendere.. Tutto. Il compito di una servitrice è pure pulire" avrei poi detto al barone di cambiare le tende e la carta da parati.. Ma già vederla pulita sarebbe stato molto.

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Guisgard 18-09-2018 17.06.11

Gwen ed Elv si stesero a letto, quando ormai quella notte infinita giungeva nel suo ultimo quarto.
Si narra che proprio quelle ore notturne siano le più misteriose ed inquietanti.
Le ore in cui il mondo dei vivi si avvicina a quello degli spiriti.
E non tutti gli spiriti sono fatti di pura luce...

La sala da ballo era gremita, con candele, dame e nobili cavalieri.
La musica, i gioielli ed i mille sguardi delle damigelle innamorate.
Ma Gwen non era più una donna come le altre, non era più una mortale.
La nave stava allora salpando e tutti dovevano salire a bordo.
“Presto...” disse il nostromo “... presto, le vele sono già spiegate.”
“Vedrete, quel nuovo posto vi piacerà...” una donna della congrega a Gwen.
“Si, è la città del cioccolato” un altro vampiro “ed i dolci rendono l'esistenza migliore, come la bellezza.”
“Presto!” Ancora il nostromo. “La tempesta sta per arrivare!”
“Siamo certi che noi vampiri possiamo essere uccisi sono con paletti di frassino?” Domandò un ragazzo della congrega.
“Ho sentito che ad Afragolignone” un vecchio vampiro “usano uccidere quelli come noi con ben due paletti, non uno soltanto...”
“Issate l'ancora!” Il capitano.
Gwen allora vide Blasius che era rimasto sul molo.
“No, lui non può venire con noi...” il capitano a lei “... è Cattolico ed quelli come lui non sono ammessi a Uaarania... mi spiace, io eseguo solo gli ordini, madama.”
La nave salpò.

Gwen si svegliò ed era ormai l'alba.

Guisgard 18-09-2018 17.06.32

La vecchia servitrice fissò Altea.
“Il barone non vuole.” Disse. “Odia questo castello e vuol andar via... vederlo come un tempo a lui non interessa... non capite? Non avete ancora compreso? Non vi chiedete perchè mai odia così tanto questo castello? Perchè vuole fuggire da questa città?”

Altea 18-09-2018 17.17.47

Guardai l'anziana servitrice.. "Mi ha raccontato della morte di Lady Layla.. So tutto.. Pure di quel Minsk.. Avete altro da dirmi?" incrociando le braccia e fissandola duramente.

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Lady Gwen 18-09-2018 17.19.36

Ero in una sala da ballo,gremita di fanciulle e cavalieri, uno di quegli eventi festosi e scintillanti che mi piacevano tanto.
Però, dovevo partire.
La nave stava salpando.
Ero in un molo, una nave stava per salpare e c'erano molti membri della congrega.
Sentii diverse cose.
Addirittura sentii parlare di dolci e cioccolato, ma non capii perché.
Mi terrorizzai sentendo che dove stavamo per andare usavano non uno, ma ben due paletti per ucciderci.
Ma allora, perché partivamo?!
Volevamo morire?!
Vidi Blasius poco distante dalla nave, ma lui non poteva venire con noi.
Era cattolico e la gente come lui non era ammessa.
La nave salpò.
In quell'esatto momento, mi destai da quella strana scena, senza ancora spiegarne bene la ragione e corsi subito a chiudere le tende, dalle quali brillava uno spiraglio di sole.
"Hey..." dissi piano ad Elv, accarezzandogli il viso.

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