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Guisgard sorrise a Dacey.
“Non temete, ho la pelle dura.” Disse. “E poi possiedo un deciso spirito di sopravvivenza.” Guardò la ragazza. “Voi, piuttosto... avete gli abiti sporchi di polvere... e di sangue... andate a cambiarvi... avete preso le stanze?” Chiese poi ai tre borghesi. “Certo.” Annuì Leones. “In questa taverna, al piano di sopra. Tre camere. Due per noi ed una per Dacey.” “Sarà bene che vi andiate a mettere un abito pulito.” Guisgard a Dacey. “Il vostro visino sporco mi mette tristezza.” Facendole l'occhiolino. |
Scoppiai a ridere a quelle parole di Anty. In altri tempi, l'avrei fatto anche io.
"Sì, hai ragione, sono monotematici.." divertita "Un po' di fantasia non guasterebbe, dico bene?". Lanciai poi un'occhiata divertita e complice a Estea, ripensando al volto dell'uomo, rendendomi conto che avevo sostenuto il suo sguardo, ma non avevo prestato attenzione al suo aspetto. Non che fosse mia abitudine prestare attenzione all'aspetto degli uomini. Avevo conosciuto l'amore, mi aveva lacerato, distrutto, consumato. Ora erano anni che il dolore si era sopito, o meglio era stato sostituito da un altro, diverso, più profondo ma paradossalmente più sopportabile. Da allora non mi ero mai interessata agli uomini. Ciò non toglieva che sapevo riconoscere un bel ragazzo quando ne vedevo uno. "Si beh.." cercando di visualizzare il volto dell'uomo "Non era male in effetti... ma gli avrei spaccato la faccia lo stesso.." ridendo, per poi prendere un altro sorso di birra. Sullor poi, precisamente nel suo stile, analizzò la situazione, riportandomi a cose più reali di pettegolezzi da donne. "Sì, naturalmente.." annuii "Infatti la storia non finisce qui.. oggi ce ne siamo andati perché non potevamo fare altrimenti, ma torneremo.. metterò l'hangar sotto sorveglianza per controllare ogni loro mossa.. quei due non me la raccontano giusta, infatti.." voltandomi verso Sullor "Caro il mio saputello, ti avrei chiesto domani di trovarmi una clausola, una legge, un appiglio, qualunque cosa ci permetta di requisire quell'aereo! Non mi piace l'idea che ci siano dei civili con in mano un'arma del genere. Oggi l'hanno usata contro Canabias, ma domani chi ci dice che non la useranno contro di noi?". |
<< Noi abbiamo cercato di dare una mano... C'era...c'era così tanta gente ferita e... >> mormorai rivivendo negli occhi quelle scene.
<< Si, avete ragione...>> annuii desiderosa di togliermi quegli abiti, di bruciarli proprio come a voler allontanare l'orrore. Mi feci indicare la stanza che era stata riservata per me e subito chiesi dell'acqua calda con cui lavarmi. Impiegai molto a togliere ogni crosta di sangue e sporcizia ma alla fine mi sentii come rinata. Presi l'unico altro abito che avevo, ciò che avevo osato spendere in vestiario era un budget limitato e infatti ciò che indossai era un fin troppo semplice abito grigio, insipido e neutro. Ideale per una cameriera a dirla tutta e questo aveva motivato la mia scelta all'acquisto. Finalmente pulita e pronta fui di ritorno nel salone da basso, mentre avvertivo nel frattempo una gran fame, derivante dagli sforzi fisici della giornata. |
“Non ti occorre nessun cavillo.” Disse Sullor a Clio. “In tutta quest'aerea la giurisdizione militare spetta unicamente alla Legione Straniera. Il capitano Goz può ordinare la perquisizione di quell'aereo ed in caso di resistenza anche l'arresto di quei due individui. Ma piuttosto... non rammenti i loro nomi? Se sono militari saranno di certo stati schedati ed io posso controllare negli archivi.”
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Quando tornai da Fermer, sorrisi abbassando di poco lo sguardo e arrossendo lievemente, per poi tornare a guardarlo, nella sua uniforme militare, ben diversa da un semplice camice bianco da medico e che faceva sicuramente piú effetto, almeno su di me.
"Ed io spero che voi non trattiate cosí tutte le vostre infermiere, potrei esserne gelosa" dissi piano facendogli l'occhiolino e prendendo il suo braccio. Mi piacevano le sue attenzioni, i suoi complimenti, i suoi sguardi, le sue parole... |
Dacey si lavò e poi indossò il suo unico abito.
Scese di sotto e raggiunse gli altri, che nel frattempo avevano ordinato da mangiare. Ed infatti appena la ragazza si sedette al loro tavolo, il taverniere portò la cena. “Prima andremo via da questo luogo” disse Leones agli altri “e meglio sarà. Non voglio restare qui quando ci sarà un nuovo attacco.” “Concordo, amico mio.” Annuì Poeh. “E andare dove?” Fissandoli Guisgard. “Beh, a Città di Capomazda, dove non c'è la guerra.” Rispose Leones. “Escluso.” Sentenziò Guisgard, mentre tagliava il pane. “Cosa volete dire?” Stupito Fines. “Dacey non è pronta e portarla a Città di Capomazda in queste condizioni equivale a dire addio alla nostra fortuna.” Spiegò il militare. |
Presi posto e subito affondai la forchetta nel piatto. Se dovevo sembrare una popolana tanto vale farlo per bene.
<< Pronta? Pronta per cosa scusate? Che devo fare?>> guardai i quattro uomini con aria interrogativa. |
“Ho l'incarico” disse Rodian ad Altea “di condurvi nell'unico posto al mondo in cui voi e quelli come voi possono rifugiarsi... Afralignone.” Fumando la sua sigaretta. “Il mondo sta cambiando, ma laggiù i vostri privilegi sono ancora intatti. E chissà, magari ritroverete il vostro amico impertinente, oggi forse divenuto come i tanti nobili arroganti che ci sono laggiù. Ora cercate di dormire, domattina ci sarà molto da camminare e immagino i vostri aristocratici piedi siano poco abituati a muoversi.”
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Annuii a Sullor, aveva sempre la risposta a tutto quel ragazzo.
"Benissimo, domani parlerò col capitano se non sarò troppo occupata con le reclute.." sospirai, non era una cosa che amavo, e speravo sempre di scamparla in qualche modo. "Stasera il capitano mi sembra piuttosto distratto.." osservando con lo sguardo il tavolo del capitano accanto al pianoforte dove la bellissima diva cantava, riempiendo quella rozza taverna con la sua voce soave, incantando tutti. "I loro nomi?" tornando a guardare Sullor "Sì certo, uno si chiamava Ork Rosso e l'altro Guisgard.." alzando gli occhi su di lui "Ti dicono niente?". |
Lo guardai con astio.."Il dolore di prima si è tramutato di nuovo in odio verso noi nobili...mi chiedo perchè non vi arruolate assieme a Canabias allora. Voi non avete capito nulla di me...e sinceramente quel nobile antipatico spero di non vederlo mai più nella mia vita." Mi accorsi in quel momento quanto poca importanza avevo dato all' amore nella mia vita, o forse...avevo finto di non provarlo.
Mi stesi infervorita e dissi solo.."Buonanotte...domani allora riprenderemo il viaggio verso Afralignone...e non preoccupatevi per i miei nobili piedi, e comunque potremmo prendere due cavalli, ammesso voi sappiate andare a cavallo" e chiusi gli occhi addormentandomi lentamente. |
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