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Non capivo più niente.. Sentivo voci lontane e acqua... Ad un certo punto sentii qualcosa di pesante travolgermi e il buio mi accolse nelle sue fredde braccia..
Mi risvegliai in una splendida penombra creata dagli alberi sulle rive del fiume.. Ero vestito di foglie.. Ero a petto nudo con una specie di bermuda casalingo fatto d foglie e qualche fiore blu.. Era opera di Elisabeth.. Infatti la trovai lì in un bellissimo vestito verde.. Mi avvicinai e le dissi ridendo.. <<Ma cos'è sto coso?>> oi tornando serio le dissi: <<Gli altri? Sento le loro Aure ma non li vedo..>> Ero preoccupato.. Sopratutto per la scia di fumo che vedevo in lontananza.. |
Mi girai e vidi Daniel in piedi vicino a Elisabeth..corsi verso lui... mi soffermai ad osservare il suo buffo vestimento, mentre io mai avevo avuto vesti cosi belle. "Daniel....sono Altea..perchè non rispondi?" dissi sorpresa, sembrava quasi non mi vedesse.
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Mi girai.. Qualcuno mi chiamava ma non vedevo nessuno..
<<CHi è?>> urlai.. |
Rimasi sbigottita..."Sono Altea...ti ricordi di me, non mi vedi...?"..anche qui ancora misteri pensai...allora è il Calars ad avere strani effetti. Mi sedetti sulla riva guardando il fiume, pensando che forse aveva portato via pure il maestro...e ora mi sentivo sola, pure invisibile alle persone che mi circondavano.
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Mi avvicinai allìaura di qualcuno che c'era sulla riva del Calars.. La toccai.. E puff ebi una visione del futuro.. Una donna della nave, Altea, era per terra morta.. Piena di sangue e orribili bestie si cibavano della sua carne..
<<NOOOOOOOO!>> Mi risvegliai e Altea era lì che mi guardava.. Che cos'era? |
“Quanta fretta, milady” Esclamò il signorotto, per poi avvicinarsi ancor di più a Talia. “Volete già andare via?”
“Perdonatemi, milady…” fece il chierico con aria insofferente “… ma temo che la questione sia un po’ più complessa… e di certo sua grazia non ha né il tempo, né probabilmente la voglia di intromettersi in simili questioni…” la fissò “… vedete, il sacro Ordine della Luna Nascente non esiste più… vostro, perdonatemi, il vostro tutore, perché di quello si trattava, è stato l’ultimo membro di quella compagnia… e secondo la regola dell’ordine quei cavalieri erano sotto il diretto controllo della Chiesa e dunque, naturalmente, ad essa vanno tutti i suoi beni…” “Abbiamo tra noi un nuovo Salomone!” Esclamò divertito il signorotto. “O forse, dovrei dire, un Santo, vista tanta saggezza! Chi era il più saggio tra i santi, padre?” “Per carità…” alzandosi il chierico “… lasciamo stare i Santi…” tornò a fissare Talia “… milady, per concludere, non vi sono eredi oltre la Chiesa… voi, come quelli che chiamate fratelli, siete orfani…” “Bastardi, padre…” intervenne il terzo uomo, il cavaliere entrato per ultimo “… voi non potete dirlo, lo dico dunque io…” “Si, le cose stanno così…” annuendo il chierico “… e dunque siete solo ospiti in quel Casale… visto che è già stata fatta un’offerta al vescovo per il suo acquisto…” Il signorotto rise. “Ora perdonatemi…” prendendo le sue cose il chierico “… ma temo che il mio compito sia finito… che Dio ci protegga e ci risparmi…” E accompagnato dal cavaliere lasciò la sala. “Sembra dunque che la questione sia risolata, milady…” disse il signorotto a Talia “… il Casale appartiene a me ora… a meno che…” accarezzando i lunghi capelli della ragazza “… non si riesca a trovare un accordo… diciamo, soddisfacente per entrambi…” |
Riflettevo guardando il Calars, ora scorrere lento...quando fui destata da un urlo...il cuore iniziò a battere forte...che succede?? mi voltai di scatto e vidi il volto impaurito di Daniel...che ora pronunciava il mio nome. Mi avvicinai a lui..."Che succede?" chiesi.
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Giunti sulla riva, Elisabeth, Altea, Daniel e Cavaliere25 sembravano alle prese con un altro sortilegio.
Uno dei tanti che li aveva colpiti da quando il Carrozzone di Goz si era avventurato in quel viaggio. Quel fumo che vedevano in lontananza cominciò ad aumentare. All’improvviso si udirono dei passi nella selva circostante. Ad un tratto diversi cavalieri dalle pesanti armature si mostrarono ai quattro. Avevano gli elmi che coprivano i loro volti ed un tulipano come stemma sugli scudi. “Chi siete voi?” Domandò uno di quelli. “Forse sono delle spie…” fece un altro di quei cavalieri. E subito Elisabeth, Altea, Cavaliere25 e Daniel si ritrovarono circondati da quelli. |
Guardai il chierico prendere le sue cose ed uscire... le sue parole ancora mi bruciavano sulla pelle... ciò che aveva detto, ma soprattutto il modo in cui lo aveva detto, avevano causato in me un forte senso di repulsione... e, probabilmente per la prima volta in vita mia, mi sorpresi ad odiare qualcuno!
Citazione:
Essere rimasta da sola in quella sala con quell’uomo mi fece rabbrividire. “Milord...” mormorai, indietreggiando istintivamente di alcuni passi “Milord, voi non avete bisogno del Casale... non vi occorre! Avete questo grande palazzo e molti uomini al vostro comando! Mentre noi... noi abbiamo solo quel posto, i nostri ricordi e... e i nostri valori! Vi prego... siate magnanimo ed il Cielo vi ricompenserà per questo!” |
Ad un tratto...rumore sordo e forte di zoccoli di cavallo, da dove provenivano? Uno scintillio offuscò i miei occhi, mi parai con le mani e la visuale sembrava più nitida...ma non meno scioccante...cavalieri?? chi erano quei cavalieri, avevano come stemma un tulipano e non sembravano affatto accomodanti, tutt'altro..ci intimarono di presentarci.
"Scusate cavalieri, forse siamo in territori di vostra proprietà, ma siamo qui per misteriose circostanze. Eravamo in un battello e naufragrammo, potete dirci in che terra ci troviamo?" |
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