Mi avvicinai all'oste.
"Salute a voi messere, sto cercando il cavaliere Rasputin!" con il mio sorriso più dolce e affabile.

Mentre Gwen ragionava sulla situazione, qualcuno bussò all'improvviso alla porta, facendola sussultare.

Sobbalzai sulla poltrona, sentendo bussare.
Mi ero fatta suggestionare un po' troppo da quel libro...
Posai il volume sul tavolino ed andai ad aprire.

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"Purtroppo, milady, domattina dovrò partire per la città di Nolhia, dove sono stato chiamato per delle faccende." Disse Con Tommaso ad Altea. "Ma al mio posto, per qualche giorno credo verrà inviato un altro sacerdote. Per qualunque cosa abbiate bisogno sono certo lui vi aiuterà."

Il locandiere indicò un tavolo ad Isy, dove Rasputin ed i suoi uomini mangiavano e bevevano.

"Nolhia.. Verrei pure io volentieri ma purtroppo qui vi è molto da fare e si terrà pure il torneo. Allora domani pomeriggio verrò a conoscere il nuovo parroco. Fate un buon viaggio" leggermente perplessa. Uscii dalla chiesa che già era buio quasi, dissi al cocchiere di apprestarsi a tornare al castello visto le ultime situazioni.

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Gwen aprì la porta e trovò sulla soglia un servitore.
"Damigella, il signor duca desidera che vi uniate a lui ed agli altri ospiti per la cena."
In quel momento al castello arrivò anche la carrozza di Altea e subito uno dei servitori le annunciò che la cena stava per iniziare ed il duca desiderava si unisse a loro.

Dentro di me sospirai.
Temevo le conseguenze se avessi rifiutato e comunque ci sarebbe stato Elv, con me.
Così mi diedi una sistemata veloce e scesi giù in sala da pranzo.

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Ringraziai l'oste e mi avvicinai al cavaliere.
"Salute a voi, Sir Rasputin!" con un leggero inchino e la voce dolce e gentile "Il mio padrone desidera offrirvi ospitalità nella nostra umile dimora!".

Arrivai in carrozza e il servitore disse che Ghin aveva fatto servire la cena. Mi salì una forte collera, aveva dimenticato io ero padrona a metà di quel castello e mancare sarebbe stata una scortesia.. "Un attimo per favore". Fu così che andai nella camera del viandante ricordando pure l'appuntamento notturno e bussai alla sua porta "Signor viandante vuole scendere a cena con gli altri ospiti?" non sapendo se volesse unirsi.

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Gwen scese di sotto, nella sala grande, dove la cena stava per iniziare.
C'erano tutti, con Ghin, i 2 scienziati ed Elv.
Nello stesso istante Altea bussò alla porta del viandante.
"Sarà un onore cenare in vostra compagnia, milady." Disse lui aprendo. "Sperando vostro cugino il duca non disapprovi la presenza di un umile pellegrino."

Lui apri la porta ed io ebbi un sussulto.. Umile viandante.. Ricordai le parole di padre Tommaso, sicuramente nascondeva qualcosa. "Sono padrona del castello pure io, quindi siete tutti pure miei ospiti.. Il dolce ve lo serviro' dopo" sorridendo maliziosa.. "Prego seguitemi e ci avviammo verso la sala da pranzo".

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Rasputin guardò Isy negli occhi e poi in modo lascivo tutto il suo corpo.
"Preferirei la tua..." disse "... ospitalità!" E scoppiò a ridere, seguito da tutti i suoi uomini.

Presi un bel respiro ed entrai in sala, dirigendomi verso la grande tavola e prendendo posto accanto ad Elv.
C'erano anche i due scienziati ed a quel punto fui curiosa di sapere se ci avrebbero aggiornato circa le indagini.
O magari, noi avremmo potuto aggiornare loro.

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"Sempre generosa e gentile." Disse il viandante baciando con garbo la mano di Altea.
Poi un vago sorriso apparve sul volto di lui a quelle ultime e maliziose parole di lei.
Insieme allora scesero di sotto e raggiunsero gli altri nella sala grande per la cena.

Vidi mio cugino, i due scienziati e gli altri due ospiti di cui non sapevo nulla. Mi sedetti e dissi "Benvenuti alla nostra tavola, per me e mio cugino, Lord Ghin, è un piacere avervi ospiti. Forse Ghin avrebbe capito il senso della frase se pensava di prendersi tutta l'eredità di nostro nonno.

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Sgranai gli occhi un paio di volte.
"Oh io non sono che una schiava signore, non potrei offrirvi ospitalità!" con gli occhi di chi non capisce la battuta.
In realtà l'ho capita fin troppo bene, ma è divertente recitare l'ingenua davanti a questi maschiacci.
"Il mio padrone detesta aspettare, cosa devo riferirgli?" chiesi, guardandolo negli occhi.

Ghin scoppiò a ridere nell'udire quelle parole di Altea.
"Ma certo... certo..." disse "... amici miei..." a tutti quelli presenti alla sua tavola "... ecco a voi la padrona di casa." Divertito.
Era abbastanza sbronzo.
"E questo?" Notando poi il viandante. "Che ci fa questo pezzente alla mia tavola? Chi lo ha invitato?"
"Bell'atmosfera direi..." sottovoce Elv a Gwen.

"E dimmi, bella schiava..." disse Rasputin ad Isy "... perchè mai non dovrei far aspettare il tuto padrone? Chi è? Forse un re?"
"Magari Dio Onnipotente?" Ridendo lo scudiero.
"Allora può aspettare nei secoli dei secoli!" Bevendo Rasputi e suscitando altre risate dal suo bieco e servile scudiero.

Chiusi gli occhi un istante, respirando a fondo per cercare di calmarmi.
Lo sparo che non dovevo scendere, lo sapevo.
Ma intanto, temevo che sarebbe stato ancora peggio se non fossi scesa.
"Inizio a pensare che sia stato uno sbaglio quello di venire qui..." risposi ad Elv, sospirando.

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"Sbaglio..." disse Elv fissando Gwen "... perchè mai?" Perplesso.

"Perché non caveremo un ragno dal buco e perché il duca è un balordo, ecco perché" risposi piano, stizzita.
E me lo chiedeva pure?
Ore fa ero appena arrivata e già non lo sopportavo più, figurarsi adesso.

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"Damigella..." disse Ghin vedendo che Gwen parlottava con Elv "... cosa avete da borbottare tanto? Non volete farci partecipi dei vostri pensieri?" Ridendo forte.

Sobbalzai, vedendo che chiamava il mio nome.
"Nulla di importante, Milord..." dissi solo, con un filo di voce.
Non avevo voglia di parlare con lui ed avrei preferito scomparire, in quell'esatto frangente, piuttosto che trovarmi ancora seduta a quella tavola.

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Elv comprese l'imbarazzo di Gwen, il suo malessere.
"Milord..." disse "... abbiamo novità importanti..." e raccontò a Ghin quanto aveva scoperto in campagna e della testimonianza del cacciatore.

Dentro di me sospirai di sollievo, quando Elv mi salvò da quella situazione.
Raccontò i progressi che avevamo fatto nell'indagine e adesso ero davvero tanto curiosa di scoprire il parere del dottor Minsk.
Mi chiedevo se loro avessero fatto tanti progressi quanti ne avevamo fatto noi e se li avrebbe trovati rilevanti.

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"Beh perchè egli è molto potente e vi ha offerto ospitaità!" sorridendo amabilmente "Non mi sembra molto carino, no?" guardandoli con i miei enormi occhioni.
Quegli uomini non mi piacevano granchè, forse dovevo mandare Des a parlare con loro, che li avrebbe messi a posto in un battibaleno.
Ma c'ero io e me la dovevo cavare, il padrone si fidava di me e non potevo deluderlo.

Tutti ascoltarono le parole di Elv, riguardo la testimonianza del cacciatore e le misteriose tracce di quello strano carro.
"Le solite dicerie dei villani superstiziosi..." disse scettico Maday.
"Un carro che sparisce nel nulla?" Ridendo Ghin. "Che idiozia!"
Gwen invece notò Minsk alquanto pensieroso.

"È mio ospite e quindi si trova qui come i vostri ospiti, caro cugino" tenendo un tono pacato. Era veramente maleducato, indisponente. Ma non andai oltre. Mi stupì ciò che disse il ragazzo.

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Rasputin fissò a lungo Isy, per poi annuire.
"E sia..." disse "... portaci dal tuo padrone." Con tono di sfida il cavaliere.

"Ma certo, cara cugina." Disse ridendo Ghin ad Altea. "Mai oserei contraddirvi." Con tono falso. "Prego, voi ed il vostro ospite potete accomodarvi." Fissando il viandante e lei.

"Non ho bisogno siate voi a dirmi di accomodarmi alla mia tavola, caro cugino" con sorriso sadico "Un carro..Che sparisce nel nulla" osservai il ragazzo che parlava della scoperta fatta"Un caso davvero strano".

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Mi inchinai in tono deferente, con un sorrisetto nascosto dalla mia proverbiale abilità a celare il mio vero stato d'animo.
"Prego, miei signori, il mio padrone sarà lieto che abbiate accettato il suo invito!" con tono gentile e sempre deferente.
Feci loro cenno di seguirmi, li avrei condotti nella dimora del mio padrone.

"Si, molto strano..." disse Minsk nell'udire le parole di Elv "... domattina, Con la luce del giorno, mi accompagnerete in quella campagna... voglio studiare di persona quelle tracce..."
"Certo." Annuì Elv.
Il viandante, seduto accanto ad Altea, ascoltava tutto con molta attenzione, senza però intervenire mai.
"Honsaputo che on paese arriverà un nuovo parroco." Mangiando Ghin.

Il viandante ascoltava mangiando è non interveniva. Ad un tratto Ghin mi pose quel quesito. "A dire il vero padre Tommaso deve andare a Nolhia e domani arriverà il nuovo sacerdote a sostituirlo" con sguardo perplesso "Non immaginavo foste legato alla Chiesa".

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Maday e Ghin ovviamente minimizzarono, ma ovviamente non riponevo in quei due idioti alcuna speranza.
Minsk, però, appariva pensieroso.
Infatti lo osservai e sembrava veramente incuriosito, tanto che decise di vedere di persona le tracce.
Mi aveva sorpresa la sua reazione, in realtà Maday mi aveva dato ragione, ma lui mi aveva davvero sorpresa.
Nel frattempo, il viandante rimaneva sempre in silenzio, studiando la situazione e facendomi sempre più una strana impressione.

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Rasputin ed i suoi uomini seguirono Isy fuori dalla locanda, fino a raggiungere la nuova dimora del padrone di lei.
Tutto era pronto qui per mettersi a cena, con lui che attendeva la serva fedele ed i suoi ospiti davanti ad una tavola riccamente imbandita.
Vi era di tutto nei ricchi piatti e suoi preziosi vassoi.
Selvaggina di ogni tipo e pesce arrostito, stufato e cotto in un rosso sugo di pomodoro speziato, con contorni di verdure, ortaggi affiancati da mostarda, maionese ed aceti aromatici.
Tutto da sommergere con vini rossi e bianchi e da accompagnare con frutta di stagione e dolci troneggianti di crema e cioccolato.
“Benvenuto, messere.” Disse lui a Rasputin.

“Ma tutta l'aristocrazia, cara cugina, è vicina e devota alla Chiesa.” Disse Ghin ad Altea mentre bittava già l'ennesimo bicchiere di vino.
A quelle parole Minsk e Maday si scambiarono un'occhiata sarcastica.
Poi Gwen rivolse una domanda allo scienziato.
“Penso che un carro non possa sparire nel nulla senza lasciare tracce, damigella...” Minsk alla ragazza “... c'è sempre una spiegazione... e forse da essa potremmo capire molto di questa faccenda...”
Arrivò allora un servitore, annunciando un nuovo sacerdote appena giunto nella contrada.

"Di sicuro avete ragione" risposi a Minsk.
Poi, un servitore annunciò l'arrivo del prete di cui parlava Ghin e sperai davvero non volesse accoglierlo in quello stato, ma temevo che lo avrebbe fatto...

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"Oh, bene..." disse ormai quasi del tutto ubriaco Ghin al servitore "... non possiamo certo far aspettare gli uomini di Chiesa... su, fallo passare!"
Entrò così un prete, giovane dall'aspetto pulito.
"Che il Cielo vi dia pace." Salutando Gwen, il duca e tutti gli altri. "Sono Don Pilo." Con rispettosa serenità.
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