![]() |
E mentre Elv e Gwen si guardavano intorno nella grande chiesa, ad un tratto lui restò a fissare il confessionale.
“Ehi, aspetta un momento...” disse alla ragazza “... ti dice niente?” Indicando un fedele che si confessava nel confessionale. |
Altea prese la torcia e cominciò a squarciare il velo di buio che avvolgeva l'interno del capanno.
C'era uno strano silenzio in quel luogo, ma l'avventuriera sembrava non lasciarsi impressionare più di tanto. Ad un tratto con la luce della torcia illuminò qualcosa sul tavolo. Era un foglio bianco su cui erano stati scritti pochi versi: “La vita è come un giardino, il cui fiore più bello e profumato è l'Amore.” |
Stavo girando, quando Elv mi chiamo per indicarmi il confessionale.
"Sei un genio" esclamai sottovoce. In effetti, corrispondeva perfettamente alla descrizione. |
Elv sorrise a Gwen.
“Si, corrisponde...” disse annuendo “... solo un prete può confessare, dunque può avvenire fra due uomini, fra un uomo ed una donna, ma non fra due donne... ora basterà attendere che finiscano le confessioni e poi cercare il secondo indizio nel confessionale...” Poco dopo i penitenti finirono ed il confessore andò via. |
Vara sorrise a Dacey e le prese la mano.
“L'Amore” disse con occhi sognanti “è qualcosa di indescrivibile. Io credo che ognuno lo viva e lo racconti a modo suo... io, per esempio, mi ritrovo a camminare per strada pensando a tutt'altro di ciò che sto facendo... ad immaginare di scrivergli, di sentirlo, di stare con lui a guardare il tramonto magari fino allo spuntare della nuova alba... l'Amore è tante cose, ma soprattutto è ciò che ti fa sentire...” sorrise. Ad un tratto si udì un sibilo lontano e tutti si voltarono. Era la nave dei contrabbandieri che stava atterrando e che li avrebbe portati via, a Nuova Camelot. |
E fu luce..lentamente mi addentrai nel capanno..vi era una strana atmosfera..eppure l'avevo lasciato poche ore fa e non mi aveva dato queste sensazioni, lo avevo pure ripulito da cima a fondo..la luce della torcia illuminò l' angusto tavolo e vidi qualcosa, mi avvicinai lentamente ed era un biglietto e lo lessi:
“La vita è come un giardino, il cui fiore più bello e profumato è l'Amore.” In pochi secondi la mia testa elaborò mille pensieri...era un evaso romantico?Magari voleva ricongiungersi alla sua bella...e poi io avevo lasciato appunto quel posto poche ore prima, qualcuno vi era tornato dopo...e chi? Don Nicola? E perchè lasciare mai questo biglietto..si..l' Amore era importante per chi lo avesse trovato o vivere..Icarius ricordavo rifiutava l' Amore, per qualche cosa a me sconosciuto..già...la Cerca del Padrone del Castello era iniziata così..con una scritta sul muro e altre ancora e avevo poi trovato Icarius, quelle erano su quella "Gioia"..appunto..dicevano di fuggire dall' Amore o la Gioia avrebbe inseguito..e se i due messaggi fossero stati uniti. Un Fiore...avevo parlato sia a Don Nicola e a Don Bravo delle mie antenate avevano cercato un fiore..forse dovevo cercare qualcosa su un Fiore. Misi il biglietto nella sacca...dovevo stare attenta a non distrarmi..dovevo vedere se qualcuno avesse lasciato altro..anzi quel qualcuno..e pensai pure quando trovai Mia Amata che all' inizio sembrava una rosa..e se qualcosa o un presentimento mi aveva riportato in questo capanno vi era un motivo, come quando ero ritornata nel castello trovando Mia Amata e impugnandola si era aperta..già la maga Jaime diceva vi era sempre un motivo per ciò che accadeva e io avevo avuto uno strano presagio..ma il fuggitivo poteva essere sciocco pure da rimanere qui..le guardie lo avrebbero trovato. Fu così alzai la torcia verso il resto del tavolo e verso il giaciglio prima di tutto e poi il fornelletto..la luce girovagava..sarei arrivata pure fino sotto il letto..e vagavo nel capanno ma era tutto strano e presi coraggio mentre guardavo attorno.."Vi è qualcuno...?" e chiusi la porta ma non a chiave. |
Annuii alle parole di Elv.
In effetti, si era rivelato piu` facile del previsto. Forse troppo; e avevo paura che il complicato arrivasse adesso. Piu` che altro, volevo evitare di rischiare con Gurenbarba. Aspettammo che il confessionale si liberasse e poi ci avvicinammo. |
* Restai a guardarla senza davvero comprendere le sue parole, possibile che l'Amore facesse perdere la testa?
Io non volevo perdere la testa, pensai ma ormai era troppo tardi per tornare indietro, la nave era arrivata e con tutti i soldi che avevo speso non mi restava che andare avanti, tuffandomi nell'avventura. Salii sulla passerella fin sopra il ponte e guardai giù, sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto quella città, la città che mi aveva dato i natali, mi aveva vista crescere e mi aveva anche resa felice ma incompleta. -Raccontami di lui- dissi a Vara sorridendo, in fondo ero curiosa.* |
Ero come ipnotizzata, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo.
Più parlava, e più il mio cuore accelerava. Quando poi si avvicinò al mio viso, mi sembrò di tremare. Quei pochi istanti di attesa furono terribili e meravigliosi bello stesso tempo. E al tocco delle sue labbra, mi lasciai andare, abbandonandomi a quel bacio. Fu come se qualcosa in me si fosse liberato, quasi avessi aspettato quel momento fin da quando le sue labbra avevano lasciato le mie per l'arrivo degli attori. Assaporai a mia volta le sue labbra, avvolta in quella pace e in quella tensione ed emozione sempre crescente che ci circondava. E mentre le mie assaporavano le sue, le mie mani raggiunsero il suo viso, accarezzandolo piano, quasi avessi paura di star vivendo un sogno. |
L'ultimo penitente andò via e dopo qualche istante anche il confessore uscì e si allontanò dal confessionale.
Elv allora fece un cenno a Gwen e si avvicinò al luogo in cui venivano rimessi i peccati dei credenti. Spostò la tendina e cominciò a cercare qualcosa sul secondo indizio. |
Altea cercò, muovendosi tra l'incerto chiarore generato dalla sua torcia, nel capanno silenzioso ed opprimente.
In fine chiamò, ma nessuno rispose. Fuori l'attendeva l'uomo che l'aveva accompagnata nella foresta. Poi, all'improvviso un rumore lieve. Un attimo dopo la gitana avvertì una presenza alle sue spalle. Un braccio forte allora le cinse i fianchi ed una fredda lama fu appoggiata contro la sua gola. “Una mossa azzardata e ti taglio la gola...” disse qualcuno nel buio. |
Dopo esserci avvicinati, io ed Elv iniziammo a cercare qualche indizio sulla successiva tappa da raggiungere. Dovevo ammettere che tutto cio` aveva un non-so-che di interessante, se toglievamo un capitano dei pirati che ci avrebbe tagliato la gola senza pensarci troppo.
|
Si vedeva poco nel capanno e ad un tratto qualcuno mi cinse forte i fianchi puntandomi un coltello alla gola..avrei potuto urlare e chiamare l'uomo ma era disarmato.
Mi appoggiai alla schiena dell'uomo.."Tanto romanticismo nel biglietto e ora volete uccidermi?" e nel frattempo feci scivolare lentamente la mano sulla gamba e presi dalla giarrettiera un piccolo pugnale..feci sentire lo stiletto sul suo stomaco."Potrei fare altrettanto...". |
Gwen ed Elv cercavano con attenzione, fino a quando, in una fessura del legno, la giovane notò un biglietto chiuso più volte su se stesso.
|
Accadde tutto molto in fretta ed Altea puntò il suo stiletto contro lo stomaco dello sconosciuto.
“Magari io sarò più lesto di te...” disse lui “... ho sbagliato io a non perquisirti prima... dunque? Vuoi vedere chi fra noi due è più veloce ad infilzare l'altro?” Sempre con il braccio attorno ai fianchi di lei. |
Sorrisi a quelle parole.."Volete fare una gara?anzi..vuoi..mi stai dando del tu.." e sentii la stretta più forte..Non si era accorto la mia torcia era scivolata giù non rompendosi, ma si vedeva poco..così avevo preso il piccolo stiletto..ma l'altra aveva una pistola.."Si dovevi perquisirmi messere" e con la impugnatura della pistola diedi un colpo secco al basso ventre.
|
Stavamo cercando da un po' ormai, quando notai qualcosa in una fessura. Sembrava un biglietto, ripiegato piu` volte. La cosa si faceva davvero interessante.
"Ehi, guarda qui" ad Elv, prendendo il biglietto e aprendolo. |
Il colpo di Altea e poi la tosse dello sconosciuto.
Un attimo dopo la gitana era libera da quella morsa. |
Gwen aprì il biglietto che così recitava:
“Segui l'orizzonte dal punto più vicino al cielo, dove guarda la chiesa e cerca il maschio abbandonato.” |
L'uomo cadde a terra, presi la torcia e mi misi sopra di lui bloccando e gli puntai la pistola in fronte.."Mi hai sottovalutata..ora stai fermo" e misi la torcia sopra il suo viso.
|
Il misterioso individuo cadde all'indietro e si ritrovò sopra di sé, seduta a cavalcioni, Altea che gli puntò in faccia la torcia, svelandone le fattezze.
Vide così il suo volto. Era un uomo giovane, dai capelli brunie ribelli, gli occhi profondi. “Ma...” disse lui riprendendosi dal colpo “... chi diavolo sei? Una cacciatrice di taglie?” http://i.ytimg.com/vi/9TXDpGb7Yug/hqdefault.jpg |
Guardai bene l'uomo in volto..era lui il pericoloso assassino? "Non sono tenuta a dirti chi sono..rispondi alle mie domande e non scherzo..sei tu l'evaso? Hai scritto tu quel biglietto e se si come mai..dimmi chi sei..e non voglio frottole..sto poco a darti alle guardie..o dammi un motivo per non farlo". Il mio sguardo era freddo ed imperturbabile.
|
Lessi il biglietto ad alta voce. Ovviamente, era un altro enigma.
"Maschio abbandonato... potrebbe trattarsi di un vecchio castello? Mi fa pensare a questo..." |
“Si, potrebbe essere...” disse Elv a Gwen “... forse una torre... ma la parte iniziale dell'enigma? Cosa vorrà mai significare?” Pensieroso.
|
Riflettei sulla parte iniziale del biglietto.
"Hai notato per caso se ci sono torri in questa chiesa o in questi dintorni? Qualcosa da cui si possa osservare bene la citta`" |
“La cattedrale” disse Elv a Gwen “ha solo un campanile, molto alto. Nei dintorni invece ci sono vari palazzi nobiliari, tutti però con torri alquanto basse.” Continuando a fissare l'enigma. “Proviamo a rileggere tutto l'enigma con calma, parola per parola.”
|
“Beh, tu mi hai bloccato...” disse lui ad Altea con un vago sorriso “... le tue gambe mi tengono fermo e sei a cavalcioni su di me... ma per chiamare i soldati dovrai alzarti ed io sarei libero...”
|
Lessi e rilessi l'enigma piu` volte, ma non mi venne niente in mente. Ad un certo punto, poiche` non avevo idee, guardai Elv con aria interrogativa.
|
Elv alzò lo sguardo e vedendo Gwen incerta sorrise.
“Chi l'avrebbe mai detto...” disse “... da corsaro a cacciatore di tesori... io che i tesori li ho solo predati...” scosse piano il viso “... portiamo il biglietto con noi sulla nave, magari ci verrà in mente qualcosa...” Ed uscirono dalla cattedrale. “Forse può esserci utile sapere qual'è l'edificio più alto in città...” mormorò. |
Uscimmo dalla cattedrale.
"Potremmo chiedere in giro. Ci e` stato utile per la cattedrale." |
C'era sempre stato qualcosa in lei.
Quel contrasto tra il viso angelico, la sua bellezza solare e pulita, con l'animo battagliero, deciso, l'indomito coraggio, l'abilità fuori dal comune non solo per una ragazza ma anche per un uomo. Quegli occhi azzurri, la pelle liscia e bianca, con invece i modi risoluti, la fredda determinazione verso la sua missione. Forse era questo che attraeva in modo così forte lo sguardo ed i pensieri di Icarius verso di lei. Poi quel gesto, dolce e delicato, quasi titubante, in cui Clio accarezzava il suo viso, senza però smettere di concedere le sue labbra a quelle di lui, la mostrarono ai suoi occhi ancora più bella. E si baciarono, ancora e ancora. Sempre con più intensità, più ardore, più trasporto, più passione. Si ritrovarono così contro la parete adiacente al letto, l'una fra le braccia dell'altro, avidi l'uno della bocca dell'altra. |
“Si, giusto.” Disse Elv a Gwen.
Intanto ritrovarono il pirata che Gurenbarba aveva mandato per controllarli. Elv allora si avvicinò ad uno dei passanti. “Potete indicarmi il più alto edificio di Nuova Camelot?” Chiese. “Il campanile della cattedrale.” Rispose il passante. |
Quando chiedemmo informazioni, un passante ci indico` il campanile della chiesa.
Mi voltai verso Elv con un'espressione che voleva dire "Te l'avevo detto io". |
Elv sorrise a Gwen ed annuì.
“Dobbiamo tornare nella cattedrale.” Disse poi al pirata che era con loro. “Perchè mai?” Fissandolo questi. “Ci siete appena stati. Stiamo perdendo solo tempo e al capitano ciò non andrà giù.” |
Quando dicemmo al pirata che dovevamo tornare alla cattedrale, quello oppose resistenza,. Era ovvio che al capitano non sarebbe andata giu`, ma cosa potevamo fare?
|
Avrei voluto che quel momento durasse per sempre.
Potevo sentire la passione crescere in me, fino ad incendiare ogni fibra del mio essere. Descrivere quelle emozioni era impossibile, era un crescendo, il battito sempre più accelerato, quasi volesse scoppiare. Sentivo la parete dietro di me, e il suo corpo contro il mio. Eppure c'era dolcezza in quel vortice intenso, c'era delicatezza in quell'ardore. E per me, il mondo si era ridotto a quel bacio, in cui lasciai confluire tutto il mio essere. |
Quel bacio.
Intenso e travolgente, con le loro mani che si intrecciavano, si stringevano, vagavano sul viso di lui e su quello di lei. Fra i capelli scuri di Icarius e quelli biondi Clio. Ma anche le labbra erano animate da un qualcosa che impediva ad esse di trattenersi. Così la bocca di Icarius assaporava quella di Clio, poi il suo viso, il suo collo, per tornare di nuovo a gustare quel nettare di irrefrenabile passione. “Dove...” disse lui sospirando “... dove hai imparato a baciare così...” col viso su quel quello di lei “... pensavo fossi un mascolino ribelle...” sorridendo piano con gli occhi in quelli della ragazza “... invece... invece sei meravigliosa... ragazza ingenua prima...” sussurrò “... Lupo Nero poi... cos'altro sei, dimmi?” |
“Andiamo, amico mio...” disse Elv al pirata “... mia moglie ha dimenticato di accendere un cero a Sant'Antonio...” indicando Gwen “... vuoi per caso che non mantenga il Voto fatto al Santo? Imbarcheresti sulla nave una ragazza potenzialmente invisa ad uno dei Santi più venerati al mondo? Se si, beh, sarai allora tu a dirlo al capitano.”
“Che il diavolo vi porti!” Esclamò il pirata. “Volete mettermi contro i Santi? Andate pure ad accendere il cero, ma badate di fare in fretta!” |
"Adoro le tue scuse" gli sussurai, ridendo piano.
Poi, rientrammo nella cattedrale, diretti al campanile. |
“Ah, è così...” disse Elv a Gwen mentre entravano di nuovo nella grande cattedrale “... adori le mie scuse? Io pensavo i miei baci invece...” facendole l'occhiolino.
E una volta dentro, approfittando che non vi era quasi nessuno, imboccarono le scale per salire in cima al campanile. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.05.31. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli