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Elv apparve incuriosito da quelle parole di Gwen.
“Dimmi...” disse prendendo la mano di lei “... cos'hai? Non sei felice che l'incanto sia svanito? Ora possiamo essere felici...” Ma in quello stesso istante udirono qualcosa giungere dall'esterno. Un canto malinconico accompagnato da una voce femminile, che così recitava: “Lo cercan qua e poi lo cercan là... Capozada si strugge se non lo troverà. Tra il giorno e poi la notte vago e corro... in cerca del mio prezioso Fiore Azzurro.” |
"Certo che lo sono" sorridendo "Il fatto e` che l'incanto... si e`... l'incanto si e` trasferito su di te" con gli occhi lucidi, accarezzando il suo viso.
"Questo incanto e` una prova per dimostrare cosa realmente proviamo l'uno per l'altra. So quanto mi ami e il fatto che tu mi abbia fattatornare come prima ne e` la conferma" sorridendo "E io non rinuncerei a te per nulla al mondo ne` in questa vita, ne` in un'altra e lo supereremo, insieme" prendendo il suo viso fra le mani e baciandolo, mentre il canto sul fiore ricominciava. |
A quelle parole di Gwen, Elv trasalì.
Corse allora davanti allo specchio e vide il suo volto rugoso. Si accasciò così a terra quasi incredulo. “Il...” disse “... il mio aspetto...” guardandosi le mani grinzose. Intanto quel misterioso canto continuava ad echeggiare intorno alla Divina Misericordia. |
Trattenni il fiato quando mi prese in braccio, lo scrutavo con due occhi spalancati e appassionati, e lo attirai a me quando mi adagiò sulle lenzuola.
Riuscivo a malapena a parlare, sopraffatta com'ero dalle emozioni. Poi le sue parole, la sua carezza sul mio viso. Dapprima pensai che forse mi stavo illudendo per niente, ma poi, all fine.. Trattenni il fiato. Ma qualunque cosa volesse dirmi, non finì la frase. Quella musica ci ricordava che avevamo altro a cui pensare. E ormai la notte volgeva al termine, purtroppo. "Se mi dicessi sì, sarei tua..." Mormorai, sfiorando il suo viso dolcemente "Mi basta un sì, non devi svelarmi i segreti del tuo cuore... Una parola soltanto..." Stringendolo a me "È importante per me, perché le parole sono giuramenti, e che uomo è uno che va contro la parola data?". Abbassai lo sguardo e sospirai. "Di nuovo quel canto.." Mormorai malinconica "È volata questa notte.." Sorrisi, sfiorandogli dolcemente il viso. |
Sospirai quando Elv corse allo specchio.
Mi alzai, raggiungendolo e stringendolo a me, appoggiando il suo capo sulla mia spalla. "Ehi si risolvera` tutto, dobbiamo solo essere forti e restare uniti" sussurrai, accarezzandogli i capelli "Sei sempre il pirata arrogante e irriverente che mi bacio` su quel battello" ridendo piano "E lo stesso che mi salvo` da quella ciurmaglia, stringendomi forte a se`" dolcemente, sorridendo. "Dobbiamo solo avere pazienza e si risolve tutto." |
“Ci saranno altre notti...” disse Icarius sfiorando dolcemente il viso di Clio.
Si voltò allora verso la finestra e guardò fuori. Il canto era cessato di colpo. “L'hai sentito anche tu, vero?” A Clio. “Parlava del Fiore Azzurro... forse stavolta ci siamo...” si diresse verso la porta, per poi fermarsi di colpo. “Io scenderò a terra fra un po'...” fissando la ragazza che era ancora sul letto, con quella sua leggera camicia che lasciava scoperte le gambe “... chi è quello che verrà a prenderti?” Con aria infastidita. |
“Tu non ti lasceresti mai toccare da un vecchio, Gwen...” disse Elv “... lo so... io stesso non ti condannerei ad una simile cosa...”
Intanto il canto misterioso era cessato. |
Sorrisi a Icarius, un sorriso malinconico e rassegnato, per poi sospirare.
Mi alzai a sedere quando si allontanò, e risi piano a quelle parole sul canto e sul Fiore. "Sì, l'avevo pensato anche io fino a poco fa.." Sospirai, per poi sorridere, e tornare seria. "Lo spero davvero.." Cercando il suo sguardo nella penombra. Poi quelle parole sul cavaliere, e non riuscii a nascondere un sorrisetto divertito. "Uno.." Risposi, evasivamente come era solito fare lui "Perchè?" Con aria fintamente sorpresa. |
"Sei ridicolo, lo sai? Io non ero certo meglio, prima" ridendo piano "Io non sarei riuscita a fare per me stessa tutto quello che hai fatto per me ed e` proprio per questo che sei riuscito a spezzare l'incanto e ora tocca a me dimostrare quanto ti amo, anche se e` difficile amarti piu` di quanto faccia gia`" sorridendo e baciandolo dolcemente.
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Icarius restò sulla porta a fissare Clio.
“Allora forse dovresti prepararti...” disse indifferente “... il tuo cavaliere non tarderà immagino...” ed uscì. Raggiunse il ponte di comando e chiamò i suoi a rapporto. “Hai udito quel canto?” A lui Palos. “Cos'era?” “Odore di fiori morti...” scuotendo il capo un vecchio della ciurma “... gli dei del mare tessano i loro inganni...” “Siamo su un fiume, non in mare.” Mormorò il Taddeide. “E comunque nel mare, come in terra e nel cielo non vi sono dei.” |
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