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Attesi che Elv si svegliasse e, quando l'alba illumino` la cabina, non potevo credere a cio` che stavo vedendo.
L'incanto si era trasferito su Elv e il pirata appariva invecchiato. Improvvisamente capii come si era sentito quando c'ero io al suo posto. Intanto continuavo ad osservarlo con gli occhi lucidi e il fiato mozzato, mentre sfioravo dolcemente il suo viso non piu` giovane, stringendomi a lui. Ora toccava a me. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Quella carezza, dolce e infuocata insieme.
Quella vicinanza che annebbiava i miei pensieri, lasciando spazio solo alle emozioni. Poi, in un istante, mi ritrovai tra le sue braccia, così vicina da poter sentire il suo corpo contro il mio. Sentivo la mia pelle scottare, e per poco non risi quando lui mi disse che la trovava fredda. Poi quelle parole, intense e appassionate, come lo erano state le mie giorni prima. Mi baciò ma io lo fermai dolcemente per un istante, con il suo viso tra le mani, in modo da poterlo guardare negli occhi. "Lo so... Lo so..." Annuii "Davvero..." Sorrisi "E non mi importa.." In un sussurro, con lo sguardo perso nel suo "Ma non cambia ciò che ti ho detto giorni fa.. Io ho scelto te, così come sei, maledizione compresa.." Sorrisi, sfiorandogli una ciocca di capelli scuri "Sei tu a dover scegliere me..." In un sussurro, per poi avvicinare le mie labbra alle sue e abbandonarmi a quel bacio appassionato. |
Proprio come temevo il suo piano restava lo stesso.
Vederlo così determinato nel compiere un atto così terribile, nell'uccidere, mi faceva paura. Si, il lampo nei suoi occhi mi metteva paura. In quei momenti faticavo davvero a riconoscere l'uomo di cui ero innamorata. -Non abbiamo altra scelta quindi...,- deglutii abbassando lo sguardo,- dovrò vederti diventare un assassino,- la mia voce si fece tremolante per quell'ultima parola. |
Gwen si strinse ad Elv e restò così per lunghi istanti fatti di silenzio e paura.
Poi, poco a poco, il pirata prese a svegliarsi. “Ehi...” disse lui stringendola a sé e senza accorgersi del cambiamento della ragazza “... già sveglia? Hai avuto un altro incubo?” Infatti la penombra era ancora densa. |
Quel bacio.
Strinse a sé con slancio e passione il corpo di Clio. Lei, bellezza morbida e bionda, contro la sua virilità e passionalità. Fu un bacio lungo, intenso, caldo. E nel baciarla Icarius la possedeva col vigore delle sue mani, che stringevano la morbida e profumata stoffa di quella camicia candida e leggera, assaporando col solo tocco delle dita ogni parte del corpo di lei solo velatamente celato da quell'etereo indumento. “Forse...” disse lui baciandola “...forse dovrei fermarmi...” assaporando le sue labbra “... l'ultima volta mi fermasti...” stringendola con impeto “...dovresti farlo di nuovo...” senza interrompere quel bacio. |
Elv si sveglio`.
"No, sta tranquillo" sorridendo e cercando di apparire il piu` tranquilla possibile. "Buongiorno" baciandolo e sorridendo piano. Non parlai subito dell'incanto, ma feci tutto con calma. |
Quel bacio, quelle emozioni travolgenti ed intense.
Potevo sentire le sue mani su di me, perché certo la seta non mi nascondeva così bene. E nemmeno doveva farlo, dopotutto. Non desideravo altro che essere sua, attendevo solo il suo sì. Che però non arrivò, e le sue parole mi riportarono alla realtà. "Lo farò..." Sussurrai, senza smettere di baciarlo "Se mi negherai il tuo sì ti fermerò..." Mormorai, in modo abbastanza sconnesso, ma serissimo. Sapevo che era vero, anche se non volevo affatto fermarlo, volevo solo lasciarmi andare ed essere travolta dall'impeto delle sue mani e dei suoi baci. Possibile non avesse ancora capito? E dire che mi sembrava di essere stata chiara. Ma non sapevo più nulla in quel momento, nemmeno ciò che avevo detto o meno. "Non ti permetterò mai di avermi se non dirai che scegli me..."'sussurrai, col cuore che batteva sempre di più "Non poter amare non significa non poter scegliere..." Sussurrai poi, senza smettere di baciarlo. |
L'umidità era già alta e filtrava i primi raggi del Sole, rendendoli sbiaditi ed opachi.
Allora uno screzio di luce, vago e ribelle, si posò dolcemente sul bel viso di Gwen. La pelle morbida e liscia, gli occhi scuri ed i capelli d'ebano. Come un'ancella di Menandro, una vagabonda di Plauto, un'eroina di Terenzio, nel vivace e tragico scenario di quel teatro fatto di farse ed incanti, la bellezza pulita ed infantile di Gwen apparve come il chiarore di un'onda spumosa sulla spiaggia arsa e dorata. E nel vederla, di nuovo giovane e bella, Elv trasalì. Si alzò di scatto e poi la strinse a sé. Piangendo di gioia. |
Ad un certo punto, Elv si accorse dell'incanto svanito e mi strinse forte.
"Beh, posso ritenermi abbastanza soddisfatta della reazione" ridendo piano "Ma c'e` una cosa..." iniziai un po' mestamente, asciungando dolcemente le lacrime dal suo viso invecchiato. Detestai rovinare quel momento, ma dovevo farlo. |
Icarius prese Clio in braccio e si avvicinò al letto.
La posò sulle lenzuola e poi si chinò per baciarla ancora. “Se ti dicessi si...” con le sue labbra su quelle di lei “... se ti dicessi ciò che sento, che provo e che voglio, finirei per metterti in pericolo... se dovessi tramutarti in voce i sospiri dei miei baci allora rischierei di perdere anche te, Clio...” staccò la sua bocca da quella della ragazza e restò a fissarla “... ti dissi di leggere ogni mio gesto... ogni mio sguardo...” accarezzandole prima il viso, poi le labbra ancora calde “... Clio... io...” Ad un tratto una melodia. Triste e lenta. Riempì l'aria e si diffuse come un eco. Ed una voce di donna così cantava: “Lo cercan qua e poi lo cercan là... Capozada si strugge se non lo troverà. Tra il giorno e poi la notte vago e corro... in cerca del mio prezioso Fiore Azzurro.” |
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