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“Vedrete una volta giunti là...” disse la donna a Gwen “... dopotutto, se egli è il prescelto, allora nulla vi può accadere...” sorridendo.
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Guardai attentamente la donna, poi i miei e poi di nuovo lei.
"Bene, allora andremo" dissi, risoluta e determinata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gaynor tornò nella sua camera e là restò, fino a quando il tardo pomeriggio si tramutò nel crepuscolo e poi nella sera.
Ora lei avrebbe potuto attuare il suo proposito di cercare Hiss. |
Con molta pazienza, attesi che si facesse sera per andare in cerca di Hiss. Quando mi parve che non ci fossero più rumori provenienti dall'interno, aprii lentamente la porta e mi avventurai lungo il corridoio.
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La luce e poi il freddo.
Icarius avvertì qualcosa, come un senso di angoscia, di oppressione. Una paura primordiale ed indefinita, misteriosa ed insopportabile. Come Rinaldo nella selva incantata, così lui avanzava guardingo, con l'insostenibile sensazione di essere vulnerabile. Poi la nebbia. Nebbia leggera e vaga, mutevole, inquietante. Allora alcune ombre presero forma intorno a lui... Tutto ciò lo specchio mostrò a Clio. |
"Siamo degli elfi, come può notare. Io sono Nyoko..." puntai poi una mano verso i miei due amici per presentarli "loro sono Oltram ed Erien, miei cari amici. Siamo partiti dal nostro paese per poter giungere a Retania... Ma abbiamo avuto un incidente durante il viaggio..." dissi mostrando un lieve segno di tristezza. "Ora vi chiediamo: il vostro pallone... Potrebbe portarci fino alla capitale?" dissi cercando di non sembrare né arrogante né gentile.
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Facevo fatica a vedere bene, come se una nebbia lo aspettasse, lo circondasse.
Sentivo il cuore battere sempre più forte: era sempre più vicino. Il freddo e il silenzio intorno a lui. Poi la nebbia, una nebbia sottile eppure spessa. Una nebbia capace di celare e mostrare solo all'ultimo momento. Una nebbia da cui sorsero delle sagome. Delle sagome indistinte, che circondarono Icarius. Sagome, come ombre, che diventavano sempre più vicine. Finchè Icarius non le riconobbe. |
Taddeus sorrise, per poi invitare Dacey a seguirlo.
I due raggiunsero così la vecchia dimora. Era malandata, fatiscente, eppure in sé conservava un qualcosa che ne tradiva l'antica bellezza. “E' una vecchia villa nobiliare...” disse lui “... è disabitata da chissà quanto tempo... da piccolo ci venivo talvolta a giocare, quando mi consentivano di uscire a cavalcare con gli staffieri... ed ora è perfettamente come la ricordavo... venite...” raggiungendo la staccionata decadente, per poi sedersi su dei gradini consumati “... qui ho sempre pensato che l'aria fosse particolarmente pulita e fresca... più di qualsiasi altro luogo al mondo...” appoggiandosi ad uno dei pilastrini che reggevano il porticato “... però che sciocco... una bella ragazza mi da la possibilità di darle del tu e poi finisco di nuovo a parlarle in modo formale...” guardando Dacey “... una moneta...” tirando da una tasca una monete d'oro “... una moneta per i tuoi pensieri... e bada che questa ha impresso su il volto del principe, dunque per legge nulla si può rifiutare a chi la offre.” Divertito. |
“Bene.” Disse la donna a Gwen. “Ne sono lieta.”
“Gwen, sei sicura di ciò che fai?” Chiese preoccupata Selia. “Se il mostro fosse vero?” “Lo è.” La donna. “E' reale, come lo siamo noi ora. Siete ancora in tempo per ritrattare ed andarvene.” |
Gaynor lasciò la sua stanza, ritrovandosi in un corridoio avvolto dalla penombra e con varie porte che si aprivano lungo di esso.
Porte però che la ragazza trovò tutte chiuse. In fondo però notò qualcosa. Una porticina semiaperta che dava su una scalinata di marmo. |
Rimasi colpita dal luogo proprio per il suo decadimento che celava una traccia di romanticismo e mistero nel contempo.
" Mi hai portato nel tuo rifugio dal mondo quindi" riflettei dopo la sua spiegazione mentre cercavo di vederlo da bambino gironzolare nei dintorni. Gli sorrisi quando si rese conto che di nuovo aveva ripreso a darmi del voi. " Una moneta per i miei pensieri?" osservandolo divertita. " Uh dici sul serio? E se dovessi rifiutarmi? Finirei in un convento?" con fare scherzoso, mordendomi appena il labbro inferiore mentre andavo a sedermi accanto a lui. " Sarò completamente sincera allora ma non ridere di me se il mio pensiero ti parrà sciocco. Ho pensato a questa casa, rimessa a nuovo ma senza tradirne lo spirito che ha oggi, ho pensato ad animarla con una famiglia al suo interno, ho pensato a come potesse essere vivere qui, lontano dal caos della capitale, come se questo fosse un mondo parallelo.... Ecco, questo è il mio pensiero. Spero valga la moneta" |
Guardai la donna senza rispondere nulla, mi irritava non poco.
Guardai per un attimo Selia, poi tornai alla donna. "Se è davvero lui il prescelto non gli accadrà nulla" risposi, canzonandola, con gli occhi fissi nei suoi. Poi guardai Gillen ed il mio sguardo si addolcì. "Andiamo?" chiesi piano, quasi sussurrando, con la mano sul suo viso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“E posso chiedervi” disse il vecchio a Nyoko “come mai volete raggiungere la capitale? Voglio dire, le vostre parole tradiscono una certa fretta e dunque mi chiedo quale sia il motivo che vi spinge a voler andare laggiù...”
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Guardai l'uomo con titubanza, poi guardai i miei amici... Ero indecisa... Fidarmi o meno?
"Si tratta di una emergenza, signore. Stanno succedendo troppe cose strane e crediamo di trovare risposte a Retania..." dissi mettendomi in allerta. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Il corridoio era in penombra, ma riuscivo a vedere che le porte delle altre stanze erano chiuse. Impossibile dunque aprirle senza destare chi le occupava. Ma ecco che in fondo vidi una piccola porta socchiusa, così mi avvicinai speranzosa e la aprii con estrema lentezza, per evitare che cigolasse. Mi trovai di fronte una scalinata di marmo, così decisi di salire per vedere dove portasse.
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La nebbia e poi le ombre.
Ombre reali, che si avvicinavano. Allora Icarius, lesto, estrasse ancora una volta la sua spada. Un attimo e la lama di pura energia prese forma, ponendosi tra lui e quelle ombre. Erano tre, simili a spettri, ferme davanti a lui. Ad un tratto una di quelle fece un passo in avanti. “Non tornerai mai più a casa tua...” disse con una voce simile ad un soffio “... resterai qui per sempre...” “I tuoi valori, i tuoi ideali, la tua Fede qui non hanno potere...” la secondo ombra “... il tuo mondo e le sue regole sono ignote in questa terra...” “Perchè sei qui?” La terza ombra. “Per lei? E se non ti amasse? Se fosse solo un gioco? Parole ed immagini dette al vento per riempire notti senza sogni? Stai rischiando tutto per nulla... per un gioco mortale...” Ciò udì anche Clio attraverso lo specchio. |
Raggiunta la patria di Prince e i suoi compagni, mentre io mi guardavo in torno dubbiosa e stranita, gli altri andavano avanti, quando ad un certo punto, scendo dalle braccia di Prince velocemente rischiando infatti di cadere a terra più volte e mi misi a correre, in un modo un po' impacciato, verso la fine della stradina che stavamo percorrendo attirando così l'attenzione di molte persone che si trovavano lì all'entrata del posto.
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Mi si strinse il cuore a quelle parole.
Non dargli ascolto, Amor Mio... Avrei voluto essergli accanto, ma non potevo fare niente. Odiavo quel senso di impotenza. Era solo, solo con le sue paure. Le ombre uscirono dalla nebbia, circondando Icarius che aveva estratto la spada. Quelle ombre lo conoscevo, quelle ombre sapevano leggergli dentro. Potevano materializzare le sue paure. Renderle vere, renderle pericolose. Pecche quello erano quelle ombre: pericolose. E non servivano armi per sconfiggerle. Non attaccavano con le armi, dopotutto. Eppure riuscivano ad arrivare diritti al cuore. |
Anche Gillen alla fine annuì.
I quattro allora lasciarono la capanna, dopo che la donna spiegò loro come raggiungere il lago. Discesero per un docile declivio, fino a ritrovarsi in una radura rocciosa, simile ad una stretta gola mischiata. Proseguirono ed infine giunsero presso un vasto lago dall'aspetto primordiale. “Ecco il lago...” disse Gillen, per poi guardare Gwen. “Che facciamo?” Chiese preoccupato Daniel. “Aspetteremo...” Gillen “... altro non possiamo fare...” “Aspettare cosa?” Fissandolo il troll. “Lo scopriremo presto...” mormorò Gillen. |
“Cose strane...” disse incuriosito l'uomo a Nyoko “... di che genere? Strane in che senso? Sono alquanto curioso...” accendendosi la pipa.
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Sorrisi a Gillen quando vidi che annuiva e lasciammo la capanna.
Dopo un po' di strada giungemmo nei pressi di un vasto lago. Mi sentivo inquieta, spaventata e l'attesa di qualcosa di cui non conoscevamo l'entità mi uccideva. Mi uccideva il pensiero che avrebbe potuto succedergli qualcosa, poteva rimanere ferito o peggio, ma cercai di scacciare quei pensieri orribili e mi strinsi a Gillen, come se quella stretta servisse a darci forza l'un l'altro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Beh..." dissi guardandomi intorno...
"Da quando è comparsa in cielo la cometa, molti animali hanno preso ad uccidersi o a morire per cause ignote... E poi..." dissi ricordando ciò che era avvenuto poche ore fa... "...e... Quello strano mostro che ci ha attaccato..." dissi in fine. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“E...” disse Taddeus guardando Dacey “... dimmi... con chi hai immaginato tutto questo? La casa rimodernata, la famiglia, la felicità... possibile che non vi sia nessuno nei tuoi pensieri ad affiancarti?” Fece una smorfia. “Che idiota e scortese sono... ti prego, facciamo finta che non abbia detto nulla... scusami, sono stato impertinente...”http://memorialdafama.com/cinemania/...mosHomens3.jpg
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Gaynor salì quella scalinata di marmo, comprendendo di ritrovarsi ora in una torre.
Finita la scalinata raggiunse un pianerottolo. Davanti a li ora c'era una porta. |
Nascosi un sorrisetto nel sentire quelle sue domande.
" No non devi scusarti, é giusto che tu voglia sapere..insomma la moneta lo esige" inclinando appena la testa verso di lui. " Dunque dunque" tamburellando con le dita sul mento, " chi è nei miei pensieri...uhm secondo me se ci pensi puoi intuirlo" con un sorriso ma questo svanì poco dopo. " Ad ogni modo sono solo giochetti fantasiosi questi. La realtà sarebbe ben diversa" |
Icarius ascoltava quelle ombre con gli occhi chiusi ed i pugni stretti attorno all'elsa della sua incredibile spada.
“No...” disse pianissimo lui, forse rivolgendosi a se stesso “... no... andate via... andate via... via!” E puntò la sua spada contro quelle spettrali figure, che davanti ai bagliori di quella lame scomparvero nella nebbia. Allora continuò. Continuò ad avanzare. Ciò vide Clio attraverso lo specchio. |
Percorrendo quella scalinata, compresi di trovarmi in una torre. Una volta salita in cima, un pianerottolo mi conduceva ad una porta. Sperando che la fortuna fosse dalla mia parte, con molta cautela la aprii.
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Faceva quasi tenerezza il modo in cui stringeva i pugni, e andava avanti.
Il modo in cui parlava a quelle ombre. Decise di continuare ad avanzare. E io sorrisi, anche se una paura inconscia si faceva strada nel mio essere. Era sempre più vicino. Presto sarebbe giunto da me. Quella volontà, ferrea e sicura, di non volersi fermare. Icarius voleva andare avanti, voleva superare anche quella prova. E ci riuscì, riuscì ad oltrepassare le ombre. Chissà se aveva fatto caso al fatto che quella via non fosse pianeggiante. No, era una scala, ripida e senza fine. Perché la salita è ardua e difficile. Sarebbe bastato, al cuore? Si sarebbe accontentato di quelle flebili ombre? O avrebbe messo ancora alla prova la volontà di Icarius di continuare, dopo averne testato il fisico e l'intelletto, ora doveva scoprire il suo cuore e il suo animo. Dunque chissà che cosa aveva ancora in serbo per lui prima di ammetterlo alla presenza del Lupo Bianco. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...3ed3c705f9.jpg |
Ghirò prese a correre e si accorse che molti la guardavano incuriositi.
Allora la ragazza si rese conto che il sentiero percorso l'aveva condotta in una sorta di caverna, dove alcuni uomini ne sorvegliavano il passaggio. “Sta buona, piccola...” disse Prince “... su, vieni con noi...” facendole segno di seguire lui ed i suoi uomini. Scesero attraverso uno stretto antro, calandosi in profondità, ritrovandosi in un luogo completamente differente. Era una sorta di grosso androne tutto di ferro, con strane luci intermittenti ed accessi chiusi da pesanti porte d'acciaio.https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...c16b24bca5.jpg |
Era un posto stranissimo, o almeno per me. Gli altri infatti sembravano averlo già visto quel posto. " Dove siamo?". Dissi guardandomi intorno confusa.
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Pian piano il crepuscolo si fece strada tra l'imbrunire e la sera.
Una pallida Luna sorse nel cielo, lasciando la sua magica scia sulle acque del lago. “Accidenti, fa buio...” disse Daniel “... resteremo qui a lungo?” “Riposatevi un po'...” Gillen a tutti loro “... anche tu...” a Gwen “... farò io la guardia...” e si sedette ai piedi di un grosso albero. |
“Eh, la cometa...” disse il vecchio a Nyoko “... molti la stanno aspettando... ed anche io devo dire spero di vederla.” Annuì.
“Secondo i miei calcoli sulla sua rotta...” fece Erien “... beh, dovrebbe giungere a giorni nei nostri cieli...” “Animali morti e mostri...” mormorò il vecchio “... l'ideale per un racconto d'avventura o del terrore...” fumando “... e sia... vi porterò col mio palle nella capitale.” Sentenziò. |
Aspettammo, aspettammo, ma si fece buio e la Luna illuminò il lago con la sua pallida luce.
Gillen disse a tutti di andare a riposare, mentre lui avrebbe fatto la guardia seduto ai piedi di un grosso albero. Stavo per seguire loro, ma tornai indietro, raggiungendolo e nascondendomi fra le sue braccia. Ci fu un lungo momento di silenzio fra noi due, poi io sorrisi. "Chissà perché ci ritroviamo sempre stretti e vicini ai piedi di un albero, noi due... Sta diventando un'abitudine..." ridacchiando e parlando piano, quasi a non voler turbare la quiete del momento, mentre me ne stavo beata sul suo petto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Spalancai gli occhi. Ero contenta, ci avrebbe dato un passaggio fino alla capitale.
"Ve ne siamo grati" dissi entusiasta fissando prima lui e poi i miei amici. "Allora... Quando si parte?" dissi poi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Smetti di prendermi in giro...” disse Taddeus a Dacey “... non è divertente...” con un sorriso forzato “... sai...” fissandola in modo enigmatico “... esiste un'antica legge qui a Retania... una legge in cui il principe... beh, in cui il principe può vantare qualsiasi diritto su qualunque ragazza del regno per una notte... sia essa sposata o meno... e nessuno si può rifiutare...” guardandola.
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Gaynor aprì la porta, ritrovandosi in una stanza semibuia, illuminata solo da una candela che splendeva accanto ad un letto.
E nel letto dormiva qualcuno. Era un uomo. |
" Io non stavo scherzando" aggrottai la fronte. " Possibile che non intuisci che parlo di te?" domandai come se fosse ovvio.
" É una legge barbara e andrebbe abolita" dissi di primo istinto poi lo guardai e notai lo sguardo enigmatico, decisi quindi di stare al gioco. " Anche se... Una legge é una legge, come poterebbe una povera contadina come me opporsi?" |
Erano scale ed Icarius le percorse tutte, salendo sempre più in alto.
“Sembra non finire mai questo dannato luogo...” disse fra sé e sé “... mai...” ripetè. Clio lo osservava. Ne osservava l'abilità, ma soprattutto la determinazione con cui affrontava tutto ciò. Una forza lo spingeva. E lei sapeva quale. |
Erano ore ormai che lo osservavo.
Ore che vedevo quanto ci tenesse, quanto desiderasse quell'incontro. Quell'incontro che poteva essere la fine di tutto. Morirà un grande guerriero.. Così aveva detto lo specchio. Ma io non volevo pensarci, era il punto di non ritorno. Quelle scale infinite. Quelle scale che fiaccavano la volontà, mentre ovunque si vedevano i riflessi delle tue paure. Erano lì a fissarti, a cercare di fermarti. Ma lo sfidante non indietreggiava, non si fermava. Le percorse tutte, vincendone l'incanto, finché non si trovò in un grosso androne, con dei grandissimi lucernari che lasciavano entrare la luce del sole. Qui, appese al muro vi erano un'infinità di spade. Spade di ogni genere e fattura, spade di re, di cavalieri ma anche di ladri e briganti. Spade che avevano affrontato il Lupo Bianco e avevano fallito. Ora Icarius sapeva che se avesse fallito, la sua strana e formidabile spada avrebbe riposato lì, insieme alle altre. La porta però era chiusa. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...4309effdba.jpg Presi un profondo respiro. Il momento era giunto, non si poteva tornare indietro. Così, lasciai finalmente lo specchio. "È ora.." dissi, solennemente. |
“Forse perchè” disse Gillen stringendo a sé Gwen “gli alberi sono sempre in qualche modo magici... magari hanno frutti incantati che realizzano desideri...” sorridendo alla fatina.
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