Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 16-04-2018 01.32.06

Uscimmo in giardino e ogni rumore era cessato.
Tutto appariva ovattato, ammorbidito, come fatto apposta per noi due.
La luna era un po' offuscata, ma sempre visibile quasi a guidarci e vegliare su di noi e tutto sembrava avvolto da strani misteri, come se di essi fosse intessuta l'aria stessa.
Mi voltai verso Elv e sorrisi appena.
Poi presi il suo braccio.
"E a te piace la notte?" gli chiesi, con tono serico e vellutato e i miei occhi nei suoi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...da0e42b977.jpg

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Guisgard 16-04-2018 01.44.53

Icarius guardò sorpreso Clio.
Sorpreso dal suo candore e di come lei, benchè fosse la padrona, sembrava quasi intimidita.
O forse, pensava il giardiniere, era solo una sua sciocca impressione.
“Grazie, madama...” disse lui “... buonanotte anche a voi...” sorridendo impacciato.

Elv prese il braccio di Gwen e sorrise.
“In verità” disse “non ricordo nulla ed ignoro cosa mi piaceva... forse amavo il Sole ed i paesaggi verdeggianti... magari invece mi attirava il mare e le isole esotiche... forse sono stato un marinaio, magari un viaggiatore o un avventuriero...” con una punta di fantasioso entusiasmo “... o forse non era nulla di tutto ciò...” deluso “... non so nulla... nulla di ciò che ero... come se non valessi più nulla... un uomo senza passato quanto vale?” Quasi con rabbia.

Clio 16-04-2018 01.52.07

Sembrava sospeso delle mie parole.
Certo, che sciocca sono, perchè mai la padrona dovrebbe dare la buonanotte a un servo.
Sì, sono sciocca e probabilmente lo sta pensando anche lui.
Arrossii violentemente ancora.
"Buonanotte allora..." con un sorriso timido e lievemente malinconico.
Chissà perchè mi aspettavo uno sguardo diverso, un tono diverso... perchè sono sciocca e stupida, ecco perchè.
Chinai il capo, vergognandomi di essermi mostrata in quel modo davanti a lui.
Allora mi voltai e mi diressi nuovamente verso la casa, ricordando a me stessa perchè di solito non parlo con nessuno a meno che non sia strettamente necessario, specialmente con un ragazzo carino.
Chissà perchè mi ero messa a sognare chissà che cosa, i sogni fanno solo male, perchè ora che lui li aveva mostrati per quello che erano: sciocche fantasticherie da ragazzina, non mi sembravano più così belle.

Lady Gwen 16-04-2018 01.54.46

Ascoltai le sue parole, che sfociarono poi in uno sfogo.
Ed ora dovevo cogliere la palla al balzo.
Sfiorai il suo viso con un dito e poi lo voltai verso di me.
"Magari è un'opportunità..." dissi piano, con voce morbida e ipnotica e i miei occhi nei suoi "Puoi ricominciare una nuova vita, scegliendo tu stesso come plasmare il tuo futuro e fare del tuo destino ciò che vuoi... Non è una prospettiva migliore?" guardandolo.
Oh io sapevo che lavoro faceva e cosa era venuto a fare qui.
Ma se qualcuno aveva deciso che quello dovesse appartenere al passato, così sarebbe stato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c3b4deb9b7.jpg

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Guisgard 16-04-2018 02.01.45

Elv guardò Gwen negli occhi.
Quegli occhi avevano un colore diverso, ammaliante, ipnotico, persino sensuale.
“Sei dunque una fata...” disse lui con un vago sorriso divertito, quasi sarcastico “... puoi farmi diventare chi voglio?”

Icarius restò a guardare Clio andare via, con tante domande e dubbi nel cuore.
Lei stava per rientrare in casa quando sentì il canto di una civetta poco lontano.
Era il canto della notte e dei suoi misteriosi incantamenti.

Lady Gwen 16-04-2018 02.05.20

Riuscivo quasi a vedere il lavoro frenetico e intensivo della sua mente attraverso i suoi occhi.
Accennai un sorriso.
"No, non sono una fata..." risposi "Ma tu, chi, o cosa, vorresti diventare?" chiesi poi, mantenendo sempre quel tono e gli occhi fissi nei suoi.

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Clio 16-04-2018 02.10.47

Riaprii gli occhi che era notte.
Ah, come amo la notte, le civette cantano, la luna splende... io sono di nuovo qui!
Ma cos'era questa cosa fastidiosa sulla testa?
Una cuffietta?
Davvero, Clio, una cuffietta?
Ci credo poi che nessuno se la piglia!
Poi mi guardai il vestito, un bel colore, sì... ma diamine, da suora di clausura.
Me lo levai lì dov'ero, restando in sottoveste.
Solo quando mi voltai mi resi conto che c'era il bel giardiniere poco distante.
Allora lasciai cadere anche la sottoveste e mi avviai verso i miei alloggi, un paio di passi perchè potesse ammirare il mio corpo nudo mentre camminavo, e poi mi voltai nuovamente verso di lui.
"Che fai lì imbambolato, non vieni?" con voce provocante.

Guisgard 16-04-2018 16.59.27

“Io...” disse esitando per un attimo Elv “... io vorrei fuggire dal silenzio che mi circonda... scappare dal buio della mia memoria, dall'ossessione di non essere nessuno, di non avere un nome, una vita... si, almeno per un istante vorrei fuggire da tutto ciò...” prendendo la mano di Gwen nella sua “... mi accompagni? Vuoi farmi compagnia stanotte, fino all'alba? Scacciando così per qualche ora i miei fantasmi muti ed insopportabili?” Fissandola.

Icarius stava uscendo dal giardino quando vide comparire quasi dal nulla la bella e disinibita Lys.
La vide togliersi l'abito e restare in sottoveste nonostante fosse fuori all'aria aperta.
Ma restò poi quasi completamente sbigottito quando la padrona si tolse anche quella, restando tutta nuda.
I giardiniere non credeva ai suoi occhi.
Credette allora di essere pazzo quando lei si voltò e con fare provocante e sensuale lo invitò a seguirla.
“Sto sognando...” disse a bassa voce lui “... si... non può che essere un sogno...” guardandola tutta nella sua proibita e meravigliosa nudità.

Lady Gwen 16-04-2018 17.06.28

Ora era un Elv diverso, più fragile e indifeso di prima.
Capivo che non doveva essere facile, ma non dovevo curarmene se volevo riuscire nel mio intento.
Io potevo dargli una nuova vita, una vita eterna, migliore della vita mediocre e mortale che già aveva smesso di appartenergli, doveva essere sufficiente per lui e stavolta dovevo giocarmi bene le mie carte.
Annuii lentamente, con lui che mi prendeva la mano.
"Sì..." dissi soltanto, senza un tono preciso.

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Guisgard 16-04-2018 17.19.28

Elv guardò ancora Gwen negli occhi e mano nella mano penetrarono ancor più più in quel giardino fatto di ombre e di silenzi.
Le fattezze della notte animavano quel mondo segreto, sospeso tra la bellezza perduta e la disperata dannazione.
Un lieve alito di vento accarezzava le foglie selvagge le siepi incolte, liberando un lento e malinconico fruscio simile ad un lamento ammaliante e soffuso.
I due più avanzavano, più quel mondo oscuro sembrava aprirsi, accoglierli e richiudersi avvolgendoli e rapendoli.
“Che strana notte...” disse piano lui “... sembra nascondere tanti misteri, non trovi?”
Pian piano, poi, prese a calare una leggera e vaga foschia, simile ad una nebbia opaca.


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