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Mi dispiaceva per quell'uomo, soprattutto perchè non era possibile stabilire quando avrebbe riacquistato la memoria.
Approfittando poi che si era rivolto, a parer mio molto dolcemente e facendomi sorridere, a Marwel, mi avvicinai a Fermer. "Come si farà adesso a scoprire da che parte sta, se non ricorda nemmeno chi è?" dissi piano al dottore. |
Gli aerei erano pronti a decollare.
Clio ne aveva preso un altro, visto che il suo Damasgrada era ancora in riparazione. Tra i nuovi militari tecnici addetti agli hangar il biondo tenente aveva visto uno nuovo, appena arruolatosi. Il suo nome era Rodian. Fu dato il segnale e i caccia decollarono. “A circa due miglia ad Ovest del borgo c'è lo stormo di Valchiria.” Disse Tesua dalla torre di controllo. “Ne butteremo giù un bel po'.” Via radio Kostor. Gli aerei sorvolarono Evangelia e poco dopo avvistarono il nemico che si avvicinava. |
Guisgard, Dacey ed Altea ripresero la loro corsa, mentre il sibilo dei caccia nemici era sempre più vicino.
Ad un tratto si videro decollare gli aerei legionari dalla cima dell'altura, dove si trovava la base. La battaglia era ormai imminente. Alla fine i tre raggiunsero la taverna. “Eccovi, grazie al cielo...” disse Leones vedendoli entrare “... come state?” “Tutto bene.” Rispose Guisgard. “Ma temo che fra poco qui si ballerà parecchio.” “Si, la sirena antiaerea sta suonando all'impazzata.” Fece Fines. |
“Non ora, madama.” Disse Goz a Gaynor. “Siamo nel bel mezzo di un attacco. Dopo vi dedicherò tutto il tempo che vi occorre.” Non immaginando la vera identità della ragazza.
Reddas non disse nulla, limitandosi ad un'occhiata di disprezzo verso la diva, per poi andare via. Decollò anche lui con gli altri caccia. |
Perché diavolo ci fosse una recluta che non era insieme alle altre non mi era chiaro.
Tutti i cadetti venivano trattati allo stesso modo, fossero piloti o tecnici, e l'addestramento non era ancora completo. Certo non si lasciava che l'ultimo arrivato toccasse gli aerei. Questo lo sapevano tutti. Ma non ci badai, avevo altre cose a cui pensare. Trovammo così i valchiria, seguendo le istruzioni di Tesua. "Bene ragazzi, rimandiamo questi cani all'inferno..." Ordinai ai miei, per poi dare disposizioni più precise circa il metodo d'azione. La battaglia era iniziata. |
La taverna, punto di salvataggio. Almeno per il momento. Una volta al suo interno presi nuovamente fiato. Lasciando che fossero i borghesi a parlare, spiegandoci che accadeva di così urgente.
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"Capitano, se le ordinassi adesso di darmi un aereo per combattere avrei la sua attenzione? Se le dicessi che il mestiere di attrice è solo una copertura e che in realtà faccio parte dell'esercito afralignonese?" E restai così a guardare la sua reazione.
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“Purtroppo” disse sottovoce Fermer a Gwen “non possiamo fare altro che aspettare per ora. Aspettare che recuperi la memoria. Speriamo accada prima possibile. Lo seguiremo e gli somministreremo le giuste cure, ma di più non possiamo fare per adesso.”
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Annuii alle parole di Fermer.
Anch'io speravi prima pssibile, anche perchè ci avrebbe aiutato a capire chi fosse. |
Lo stormo di Clio avvistò i Valchiria.
I caccia seguirono le disposizioni del biondo tenente, pronti ad ingaggiare battaglia. “Ehi, uno dei nostri non segue lo schema...” disse via radio Kostor “... è quell'idiota di Reddas!” “Io non volo mai in stormo.” Sentenziò via radio il re di Bruxiano. “E non prendo ordini da una donna.” Con disprezzo. Ad un tratto i Valchiria aprirono il fuoco. “Comincia il concerto, ragazzi.” Mormorò via radio Pintos. http://www.gamereactor.it/media/13/i...vik_191370.jpg |
Guisgard, Dacey ed Altea erano nella taverna.
E da lontano si iniziarono ad udire dei boati. “Pare la battaglia sia iniziata...” disse il taverniere “... speriamo i legionari li rimandino indietro...” “Mi sento un idiota!” Tirando Guisgard un pugno contro la parete. “Orko finito chissà dove e quei bastardi che ci attaccano!” “Siete più furbo degli altri, capitano...” avvicinandosi a lui Leones “... avete giudizio. Non esistono guerre giuste, per cui valga la pena morire.” “Credete?” Guardandolo il militare. “Beh, si...” annuì Leones “... anche perchè noi abbiamo i nostri problemi da risolvere...” Guisgard scosse il capo ed uscì, restando sotto il pergolato della taverna a fissare il cielo, da cui provenivano i rumori della battaglia. |
Goz restò di stucco a quelle parole di Gaynor.
“Cosa...” disse fissandola “... cosa avete detto?” Scoppiò a ridere. “Ah, che donna siete!” Divertito. “Per un attimo ci avevo creduto! Siete un'attrice nata! Davvero un bello scherzo! Si, davvero! Ottimo per farmi ridere nonostante la situazione sia drammatica, madama!” |
“Vieni, lasciamoli soli...” disse Germer a Gwen, lasciando così da soli il misterioso pilota e Marwel.
“Quella ragazza” fece Fermer, una volta che lui e l'infermiera erano andati nella stanza accanto “sembra mettere a suo agio il paziente. Meglio così, ha bisogno di serenità ora.” La guardò. “E tu come stai, Gwen? Mi spiace per ciò che ha detto quel Reddas... è un idiota...” |
La corsa folle, il rumore della battaglia...quei tipi che volevano prendere Diana e a cui avrei voluto spaccare il muso.
Guisgard fu più furbo di quegli ubriaconi e corremmo fino la taverna, entrando. I tre borghesi ci accolsero preoccupati e Leones cercò di rassicurare Guisgard. Ma lui era turbato ed inquieto ed uscì...lo seguii e lo vidi seduto "Posso..o volete rimanere solo? So come vi sentite...pure io ho un senso di impotenza che mi corrode da settimane". |
Lasciammo la stanza per far riposare il paziente.
Annuii alle parole di Fermer; sembrava infatti che si trovasse bene con lei. Poi sorrisi teneramente alla sua frase, presi il suo viso fra le mani e gli baciai dolcemente una guancia. "Ma ti pare che mi faccio sconvolgere da uno così?" risposi, con un sorriso ammiccante. |
Una volta alla taverna mi lasciai andare sedendomi su di una sedia. Fuori la battaglia infervorava .
Guisgard era di cattivo umore, giustamente preoccupato per Orko ma i borghesi parlarono di qualcosa da risolvere riguardante il nostro piano. Ero curiosa di sapere cosa ma non così il capitano che uscì. Mi faceva male vederlo così inquieto. Stavo per alzarmi e raggiungerlo quando Altea mi precedette. Ancora una volta si immischiava in questioni non sue. Così decisi di restare dentro. Non volevo sembrare il cagnolino disperato che seguiva sempre Guisgard e poi il fatto che fosse pieno di donne intorno mi infastidiva e non volevo entrare a far parte di quella cerchia, per un po' avevo quasi creduto che lui mi riservasse qualche attenzione in più ma in realtà il suo comportamento era uguale a quello che aveva con una qualsiasi donna carina. Smisi di pensare a Guisgard, al senso di fastidio che ne derivava, al fatto che Altea fosse fuori con lui. << Di cosa state parlando Leones? Che problemi abbiamo ora? Se ho ben capito dalle chiacchiere della ragazza avete ricevuto un telegramma... Chi ve lo manda?>> |
Goz si beccò un'occhiata gelida. "Capitano, non potrei essere più seria al momento. Sono un'agente segreto del controspionaggio afralignonese, con licenza di uccidere, potrei aggiungere. Sono davvero un'attrice, sono la stessa Gaynor che avete visto recitare, ma proprio questa mia dote mi permette una degna copertura per le missioni più importanti. E questa, mio caro Goz, è una di quelle... Il generale Taddeus mi ha incaricata di ritrovare un aereo che è stato rubato. Si tratta del prototipo di un'arma da guerra micidiale, l'unica in grado di sconfiggere l'esercito di Canabias. Ad oggi, i Valchiria sono nettamente superiori ai nostri velivoli ed è per questo che è nato il Novalis, un aereo come non se ne sono mai visti, le cui potenzialità sono enormi. Ma il prototipo è stato rubato e senza di quello addio produzione in serie, siamo destinati a soccombere prima o poi. Ho catturato quel dannatissimo ladro, ma non ha voluto dirmi l'ubicazione del Novalis. Si sarebbe fatto sparare, piuttosto... Ad ogni modo, siete convinto ora? C'è sempre il quartier generale da poter interpellare, altrimenti..." Aggiunsi poi: "Riguardo alla richiesta dell'aereo, ero seria anche lì... potete vantare pochi piloti come me, ed in questo momento Dio solo sa quanto ne abbiate bisogno..."
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La battaglia si avvicinava, e i miei uomini erano pronti e reattivi, come sempre.
Non per niente erano i migliori. Scossi la testa a quelle parole di Kostor. E ti pareva.. "Ignoratelo, io non correrò mai più in suo soccorso dopo l'ultima volta... avrei dovuto lasciare che il Gufo Nero lo abbattesse.." mormorai. "Noi siamo soldati, abbiamo cose più importanti a cui pensare di un pallone gonfiato...." osservando i valchiria. Diedi le ultime disposizioni per l'attacco, e la battaglia cominciò. Colpo su colpo, manovra su manovra, non era facile, non lo era mai, ma quella era la nostra vita, e non ci facevamo sorprendere più di tanto. Il nostro legame era la nostra forza, l'intuire a memoria le mosse dell'altro, come del legionari che difendono l'intero manipolo. Non servivano che poche parole, e i nostri aerei volavano coordinati, imprevedibili, regalando abili finte, tranelli, e colpi, colpi su colpi. Era quello il segreto dell'Ercole Invitto, quello che ci rendeva unici, che ci rendeva la migliore squadriglia della legione. Quel legame. E lo avremmo sfruttato una volta ancora, in perfetta sincronia, uno distraeva e l'altro colpiva, uno copriva e l'altro attaccava, e via via combinazioni più complesse. Non non eravamo degli eroi, di quelli che amano mettersi in mostra, eravamo soldati, legionari, piloti, e combattevamo insieme, perché insieme eravamo più forti. E questo, uno come Reddas non l'avrebbe mai compreso, ecco perché non sarebbe mai stato uno di noi. Ecco perché andava bene per la corsa sportiva e non per la guerra. Ma avevo abbastanza esperienza da sapere che tipi del genere durano pochissimo. La guerra stessa fa selezione. |
La battaglia cominciò.
I caccia legionari incrociarono il fuoco con i letali Valchiria. Perchè quel nome? Perchè il nome delle mitiche divinità serve di Odino? Divinità del paganesimo Germanico? Il nome fu voluto ed imposto dal visionario Oxio, ministro della propaganda di Canabias. Il loro scopo non era solo assoggettare il mondo, ma cancellare ogni barlume della Cultura Occidentale e le sue fondamenta. E le basi sulle quali si erge la nostra civiltà Europea sono due: il mondo classico e la Fede Cristiana. Negare questo è negare la storia, dunque la verità. Canabias aveva fatto risorgere il pagano mito delle teutoniche Valchirie per gridare al mondo intero come i migliori caccia del pianeta si rifacessero ad un'altra cultura, diversa da quella classica e dunque, secondo loro, superiore. Ignoranza storica a parte, infatti, i caccia Valchiria erano il meglio che la tecnologia bellica aerea poteva schierare oggi. Era grazie a questi micidiali mezzi volanti che la repubblica di Canabias riusciva a tenere testa al millenario impero di Afralignone. Tuttavia l'abilità dei piloti legionari rendeva incerti gli scontri aerei. E Clio ed i suoi anche stavolta affrontarono il nemico con coraggio e valore. Ma ad un tratto un altro Valchiria fece la sua comparsa. “Signore...” disse via radio Sbrizz a Clio “... è apparso il Valchiria col simbolo del teschio e della rosa...” L'aereo che aveva abbattuto Geris. “Lasciatelo a me, quel bastardo...” mormorò via radio Kostor. http://images.eurogamer.net/2012/art...-wallpaper.jpg |
La battaglia infuriava, implacabile e terribile come sempre.
I Valchiria erano terribili, ma noi non eravamo certo da meno, forse i nostri aerei non erano alla loro altezza, ma lo stesso non si poteva dire di noi piloti. E io mi fidavo ciecamente dei miei uomini e sapevo che, anche se qualcuno fosse riuscito ad abbatterli, loro non si sarebbero mai arresi. Per questo la nostra squadriglia portava il nome del dio dei gladiatori, per dimostrare che la volontà può vincere ogni cosa, la volontà può far superare se stessi ed elevare l'uomo oltre i suoi confini. D'un tratto vidi qualcosa, e trasalii. Quel simbolo, quel simbolo che avevo amato fino a pochi giorni prima, che rappresentava i miei sogni di ragazzina, che ora era solo sinonimo di morte. E non una morte qualunque, quella di Geris. Annuii a Kostor, la sua esuberanza era leggendaria. "Vedi di non farti ammazzare.." dissi a Kostor, mentre continuavo a combattere nei plumbei cieli autunnali. |
Guisgard era in piedi sotto il pergolato, mentre la gente dalle strade cercava di raggiungere un luogo sicuro.
Da lontano si udivano i suoni della battaglia. Anche Altea uscì dalla taverna e alle sue parole il militare si voltò di scatto. “Non è impotenza...” disse lui, per poi tornare a guardare la strada “... è insofferenza... non voglio essere coinvolto in tutto ciò... non è la mia guerra e non voglio entrarci... ho volato e combattuto per anni, senza mai rompermi neanche un'unghia e non voglio certo cominciare ora a versare sangue in battaglia... non voglio sapere niente di questa questione... che vadano al diavolo tutti... i blu, i rossi e tutto il mondo...” tirando per la rabbia un pugno contro la palizzata che teneva il pergolato, facendo sanguinare la sua mano. Nella taverna, intanto, Dacey era con i tre borghesi. “Beh...” fece Leones “... tenerlo nascosto non cambierà le cose... Diana, sappiate che la Gran Baronessa ha risposto al telegramma di Fines... pare voglia accertarsi circa l'autenticità di ciò che affermiamo... per questo ha inviato due persone a lei fedeli per chiarire l'intera faccenda...” |
“Mi spiace che...” disse Fermer a Gwen “... si, insomma... mi spiace dover tenere celata la nostra relazione... trattarti come una qualunque infermiera davanti agli altri, quando invece vorrei gridare a tutti ciò che provo per te e portarti via da qui, in un luogo lontano, tutto nostro e in cui essere felici...”
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Spalancai gli occhi. Quella notizia era davvero sorprendente e inattesa.
<< Il capitano deve saperlo. Glielo dirò io, prima che tenti di prendere di nuovo a pugni uno di voi>> e decisa uscii. << Scusate l'interruzione>> dissi una volta all'esterno a Altea e Guisgard. << Capitano ho bisogno di parlarvi. In privato >> decisi di specificare quando notai la sua mano, << venite dentro, per favore... Vi medico la mano e intanto parliamo >> e con calma e pazienza mi avvicinai per invitarlo a seguirmi. |
Lo ascoltai...era adirato..sentii il suo sfogo..quel pugno e la mano sanguinante. .presi un fazzoletto e guardai la mano fasciandola.."Pensate di risolvere qualcosa facendovi del male? Posso capirvi..pure io la odio..e vorrei non fosse nemmeno affare mio ma ciò che sono non me lo permette. .forse dobbiamo curare la ferita?" e guardai i suoi occhi inquieti e con una rabbia ma motivata da qualcosa.
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Goz guardò fisso Gaynor e per alcuni, lunghissimi istanti non disse nulla.
I suoi occhi erano in quelli di lei, come a voler quasi penetrare nell'animo della ragazza. “Voi...” disse con un fil di voce “... voi... siete... siete una grandissima attrice!” Scoppiando a ridere forte. “Insistete vedo!” Senza smettere. “Oh, siete favolosa! Ditemi...” con la sua grassa e grossa risata “... state provando la scena di un nuovo film, vero? Alla Mata Hari, non è così?” Contorcendosi per il troppo riso. “Oh, mi fa male la pancia... siete un fenomeno... che donna... che attrice!” |
Sorrisi amaramente, sfiorandogli il viso.
"Lo so, anch'io..." abbracciandolo "Dobbiamo avere pazienza" sorridendo. |
La risata di quell'imbecille mi irritò non poco. Lo presi per il colletto della giacca. "Ascoltami, Capitano, perché non te lo ripeterò più... non sto recitando nessuna maledetta parte... sono superiore in grado a te e tutti i tuoi ufficiali, potrei prendere il comando della base in qualunque momento. Non costringermi alle maniere forti... prendi un dannatissimo telefono e chiama il generale Taddeus, o ti arresto per insubordinazione... C'è in ballo qualcosa di troppo importante per poterci scherzare su..."
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La battaglia infuriava.
I Valchiria erano temibili, ma i caccia legionari erano guidati da piloti in gamba, molti dei quali fuori dal comune. Clio abbatté da sola ben tre veicoli nemici, lo stesso numero di Reddas. Kstor invece due, mentre Pintos e Sbrizz uno a testa. Ma poi apparve il Valchiria con il teschio e la rosa come emblema. A bordo, come sanno i lettori, vi era il sergente Viktoria, uno degli assi di Canabias. E nel vedere l'aereo che aveva ucciso Geris, Kostor subito si lanciò verso di esso. E Viktoria, naturalmente, raccolse la sfida. Raffiche di mitraglia, virate, manovre al limite e velocità incredibili scandirono lo scontro. Poi, con un pezzo di bravura, Kostor sibilò rapido alle spalle del bellissimi pilota di Canabias, agganciando col mirino il suo aereo. “Sei mio, bastardo...” disse Kostor. Ma la mitragliera si inceppò. “Cosa?” Incredulo Kostor. “Cosa diavolo succede? Cos'ha la mia mitragliera?” Quell'imprevisto fu fatale. Viktoria virò rapidissima, ritrovandosi dietro il legionario. Aprì il fuoco ed una scarica perforò la coda dell'aereo legionario, arrivando fino all'abitacolo e colpendo in pieno Kostor. “Kostor!” Gridò Sbrizz. “Al diavolo...” ansimando il legionario ferito “... se devo crepare... ti porterò con me all'Inferno...” e puntò in picchiata contro l'aereo con il teschio e la rosa. Ma Voktoria non gli permise di avvicinarsi, trivellandolo di colpi. E l'aereo di Kostor scoppiò in volò, davanti agli occhi di Clio e degli altri. http://images.eurogamer.net/2012/art...-wallpaper.jpg |
Dacey uscì e raggiunse Guisgard ed Altea.
“E' solo un graffio...” disse il militare, riferendosi alla mano sanguinante “... cosa accade? Di cosa volete parlarmi?” Guardando Dacey. “Si, certo... andiamo dentro... permettete, madama...” rivolto poi ad Altea. E lui e Dacey entrarono. “Venite, andiamo nella mia camera.” Guisgard alla principessa di Animos. “Lì potremo parlare.” Sotto gli sguardi preoccupati dei tre borghesi. |
Fermer e Gwen si strinsero forte.
Almeno ora erano da soli, lontani da tutto il mondo. Ma fu per breve tempo. “Permesso...” disse entrando qualcuno nell'infermeria “... c'è nessuno? Dottore?” Era un legionario. |
<< Scusate ma è davvero importante >> mi rivolsi ad Altea prima di entrare con Guisgard lasciandola sola. Volevo parlare in un momento adatto ma ora il telegramma aveva la priorità.
Assentii seguendo il capitano di sopra. Raggiunta la sua stanza vi entrai quindi mi sedetti sul letto cercando le parole giuste. << Fines ha ricevuto una risposta al suo telegramma. Dalla Gran Baronessa... Vuole capire cosa c'è di vero e ha mandato qui qualcuno, per esaminarmi, per mettermi e metterci alla prova.. Non abbiamo più tempo. Dobbiamo ultimare i dettagli del nostro piano primi che gli uomini di fiducia della Baronessa facciano il loro arrivo... Dopo di che... Sarete libero dalla mia presenza >> |
Fermer mi strinse forte ed io mi lasciai cullare dal suo abbraccio.
Ma ovviamente durò poco. Mi affacciai nell'altra stanza, per vedere chi fosse. "Dite, di che avete bisogno?" al legionario. |
Quella reazione di Gaynor fece strozzare in gola a Goz la sua grassa risata.
“Uh, non vi facevo così risoluta...” disse lui “... il generale Taddeus? Intendete dire quel generale? Lord Taddeus d'Altavilla? Generale Supremo dell'Esercito Imperiale? Ma... come diavolo... come diavolo fate a conoscerlo?” Restò profondamente sorpreso. “E... e sia. Venite con me... nel mio ufficio...” Raggiunsero la caserma centrale e poi l'ufficio di Goz. “Ecco...” dando il telefono alla bella spia “... telefonate al generale d'avanti a me...” per poi accendersi un sigaro “... sono come San Tommaso, se non tocco, non credo...” fumando. |
La battaglia non da mai tregua, non lascia spazio per respirare, per le emozioni.
Avevo abbattuto tre aerei, ormai la cosa non mi toccava più di tanto. La guerra rende anche insensibili. Poi quell'aereo fece la sua comparsa, e Kostor lo sfidò. Ma era davvero abile, e per il brillante pilota le cose si misero male. No, maledizione, Kostor no... Ma il suo aereo si disintegrò davanti a noi. Disintegrato, ecco cosa toccava ad ognuno di noi. Non una tomba, un cimitero, solo le nuvole ad accogliere il nostro ultimo respiro. "Maledetto.." imprecai. Era troppo, due dei miei, era davvero troppo. "Ci penso io.." dissi, avvicinandomi al velivolo. "Oh, vediamo che cosa sai fare..." iniziando a colpirlo. Non poteva certo essere migliore del Gufo Nero, dopotutto. |
Sorrisi alla sua risposta, vedendo che non dava importanza alla ferita.
Dacey ci raggiunse..ancora quel modo di fare..era imbarazzante..ma per lei. Forse io ero abituata a una certa etichetta a Corte, e lei era una del popolo..quindi non dovevo stupirmi. "Oh si..andate pure Capitano..continueremo la nostra conversazione da soli con tranquillità" gli sorrisi. Entrai e me ne andai nella camera, tutto era a posto. Ma non mi cambiai, in caso di emergenza, mi stesi sul letto pensando a mio nonno...ero sola..la solitudine mi fece capire che dopo questa guerra..se ne fossi uscita viva e avessimo vinto, non avrei avuto nessuno ad aspettarmi..forse Padre Abramo e Suor Agnese se fossero stati vivi, i poveri della mensa...il mio popolo. http://i67.tinypic.com/2h7o0u9.jpg |
Guisgard e Dacey restarono da soli nella stanza e lei cominciò a raccontare tutto.
“Questa non ci voleva...” disse il militare, scuotendo la testa “... quell'idiota di Fines... rischia di mandare tutto al diavolo...” sbuffò “... un bel pasticcio...” guardò la ragazza “... davvero credete sia così semplice? Quegli uomini vi studieranno e vi interrogheranno, cercando di farvi cadere su qualsiasi particolare.” Innervosito. “E voi?” Avvicinandosi a lei. “Voi vi sentite davvero pronta? Passare dall'essere una semplice cameriera a diventare una principessa ereditaria?” Intanto Altea era andata nella sua camera per stare sola. Dalla finestra poteva vedere la strada ancora attraversata da persone spaventate, mentre in lontananza si udivano i colpi della battaglia aerea. |
Il legionario sorrise a Gwen.
“Salve.” Disse lui. “Sono da poco arruolato ed il mio nome è Rodian... mi hanno assegnato agli hangar e purtroppo lì abbiamo avuto un bel po' da lavorare...” mostrò all'infermiera la sua mano sanguinante “... ecco, mi sono tagliato mentre montavamo i caricatori sulle mitragliatrici degli aerei... credete occorra un semplice disinfettante o forse dovrei fare un'iniezione?” |
L'aereo di Kostor precipitava avvolto dal fuoco sotto gli occhi di Clio e degli altri.
“Kostor, no...” disse amaramente Sbrizz. Il biondo tenente allora decise di ingaggiare lei stessa battaglia con l'abile pilota dell'aereo con il teschio e la rosa. “Basta colpi di testa...” via radio Reddas “... altrimenti farete la stessa fine di quell'idiota di Kostor. Siamo in guerra e dobbiamo dominare le nostre emozioni, sennò saremo vulnerabili. E' così difficile capirlo, sciocca ragazza graduata?” |
Era difficile riposare...se dovevo morire per una bomba volevo essere almeno cosciente.
Mi avvicinai alla finestra, poggiai la testa nel legno, guardavo le persone fuggire impaurite..come doveva essere stato quel giorno a Cherval? Ecco perchè provavo quel senso di impotenza..quando avevo sentito mio nonno era stato giustiziato..e per cosa? Per quale reato..se avessi saputo quel Rodian lo aveva ingannato e fosse una spia di Canabias come temevo lo avrei ucciso con le mie mani..e io che avrei potuto fare per salvare mio nonno? Nulla..ma lui aveva salvato la mia..e il destino ha un suo corso, Dio sapeva quale se ero viva. Guardai la mia mano, non mi accorsi era sporca del sangue di Guisgard...perchè odiava questa guerra..voleva rimanere neutrale..ma era un militare. |
Sorrisi al legionario, che si chiamava Rodian.
"Venite, lasciate fare a me." Lo feci accomodare e pulii la ferita, disinfettandola e facendo un'iniezione, per sicurezza e poi feci una fasciatura. "Ho fatto un'iniezione, per precauzione, brucerà un po'. Ho finito" sorridendo gentilmente. |
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