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Si voltò, sorrise e poi tornò ad osservare i vestiti.
Sentii decenni di amicizia sgretolarsi in un istante, a quello sguardo distaccato e fugace, come se per lei non fossi stata più nulla, più che una sconosciuta. Ignorai il piccolo crac del mio cuore e proseguii. "Forse dovrei assumerla come consulente di stile..." sdrammatizzai, indicando le sue buste. Poi, le porsi la mano. "Io mi chiamo Gwen" con un sorriso accennato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dottoressa Loff." Disse lei annuendo e sorridendo formale a Gwen.
Era Kim, eppure la voce era diversa. Si, decisamente diversa, troppo diversa. |
Annuii lentamente, mentre si presentava come... Dottoressa Loff.
Cosa? Ma a che gioco giocava? Era seria? La sua voce, inoltre, era più impostata, diversa, ma il viso era il suo... Non capivo più nulla, sul serio. "Dal bellissimo completo che indossa deduco che venga spesso qui. Ha molto buon gusto" sorridendole. "Sono molto invidiosa, in realtà" ridacchiando. Cercavo di entrare un po' in confidenza, speravo di poter poi fare qualche domanda in più. "Mi scusi, spero di non importunarla, ma lei somiglia tanto ad una persona..." guardandola attentamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lei sorriso di nuovo con fare formale, come chi era abbastanza gentile da nascondere la fretta di andare via.
"Capisco..." disse ridendo piano "... beh, ora mi scusi ma devo tornare in clinica. Però se girà verso quei negozi spesso si trovano ottime offerte, mi creda." Con tono gentile. Era Kim, ma la voce era diversa, di una donna più anziana, di sicuro oltre gli anta, sebbene dimostrava molti meno anni. |
Un Duca.. Non ci vedevo nulla di male. Un uomo intervenne.. Era un castello maledetto? Feci segno ad Hiss di informarsi ed ero sorpresa dalle sensazioni che mi incuteva quel luogo.
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Per un attimo rimasi a riflettere, a studiarla, mentre parlava circa i negozi, una risposta che non mi preoccupai di ascoltare.
"Grazie" le dissi, con un sorriso distratto, mentre "tornava in clinica". Ancora non mi capacitavo di ciò che avevo visto e continuai a pensarci anche mentre tornavo in agenzia in moto. Tornata alla mia scrivania, continuai a riflettere, riflettere, guardando le foto sulla fotocamera. Quelle foto che mi facevano capire che quell'incontro era stato reale e non frutto della mancanza di Kim. Mandai un SMS al professore per dirgli di raggiungermi e aggiornarlo sugli ultimi sviluppi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Hiss guardò Altea e sorrise, vedendola così interessata a quella storia.
Infatti il medico pensò che avere interessi versol'ambiente esterno era un segno di come dentro di sè la ragazza cominciava a reagire e a trovare nuovi stimoli. Allora lui chiese altre informazioni su quel castello. "Oh, è solo una vecchia storia..." disse la padrona della trattoria "... roba per turisti troppo ingenui." Sorridendo e con l'aria di chi aveva una gran voglia di chiudere quella conversazione. Nel frattempo Gwen, dopo quello strano incontro, era tornata nella sua agenzia per riflettere. Era tutto molto strano, persino assurdo. Decise allora di inviare un SMS al professore per fissare un incontro. "Perfetto. Sarò da lei fra mezz'ora, dottoressa." Lui con un SMS di risposta. Dopo circa mezz'ora la ragazza sentì l'auto sportiva di lui arrivare davanti all'agenzia. |
Il professore rispose che sarebbe arrivato entro mezz'ora e infatti così fu, sentii il rombo familiare della sua auto.
Mi avrebbe dovuto dare qualche spiegazione, oltre a riferirgli ciò che avevo scoperto. Volevo proprio sapere cosa ci andasse a fare allo studio di Bell e non sembrava nemmeno la prima volta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservai in malo modo la donna, la quale ovviamente non si faceva i fatti suoi e si impicciava. Purtroppo non avevo penna e carta e scrissi nel tablet al dottor Hiss di invitare la signora ad andarsene e far parlare l'uomo visto la storia mi interessava.
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"Bentrovata, dottoressa." Disse entrando il professor Herbert a Gwen. "Attendevo con ansia, ma non pensavo che già avesse notizie... mi dica tutto..." impaziente lui.
Intanto, alla trattoria verso i monti, Altea aveva scritto tramite il tablet quanto fosse interessata a quella storia. "Bene..." Hiss tirando fuori una banconata "... siamo turisti incuriositi... abbiamo l'auto qui fuori, ma se qualcuno volesse seguirci e darci informazioni sul castello noi ne saremmo grati." Prendendo Altea sottobraccio. "Arrivederci, signori." Uscendo con lei. Appena arrivarono all'auto, videro subito l'uomo che aveva parlato nella trattoria avvcinarsi. "Io posso raccontarvi tutte le storie che volete sul castello, signori." Ridendo lui. E Hiss gli consegnò la banconota. |
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