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Gwen osservò a lungo Kim, mentre lei beveva il suo drink in quel caffè al centro della città.
Quando finì di bere pagò il conto e si incamminò a piedi tra un negozio e l'altro, procedendo verso Piazza della Miglioria. Intanto Destresya era ancora nello studio di Elv. "Drew Star..." disse lui guardando la ragazza "... si, ne ho sentito parlare... ma sinceramente non nutro molto interesse per soggetti simili... a leggere i giornali lo trovo troppo pieno di se..." con un certo fastidio. |
Mentre facevo le mie foto, Kim continuava a bere il suo aperitivo.
Finì al Caffè ed iniziò a passeggiare tranquilla fra i negozi, io che continuavo a seguirla e fotografarla. Non credevo ai miei stessi occhi, era qualcosa di assurdo, sconvolgente. Avevo passato momenti terribili al pensiero che fosse scomparsa e lei ora spuntava dal nulla, nel quartiere bene della città, a bere drink e girare fra i negozi. Per quanto la mia mente allenata potesse sforzarsi, davvero non riuscivo a capire cosa accidenti stesse succedendo. Perchè ne era stata denunciata la scomparsa, se poi lei era lì, libera di uscire e girare per la città? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Forse la cosa ancora più assurda era, non solo vedere Kim che stava apparentemente benissimo, ma scoprire che ora lei, semplice studentessa ed aspirante modella quasi sempre al verde, vestiva abiti costosi e beveva al tavolino di uno dei caffè più esclusivi di Afragola City.
Tutto ciò, per Gwen era inspiegabile. |
Osservava tranquillamente le vetrine e soprattutto non osavo immaginare quanto soldi avesse addosso, fra la macchina ed il suo abbigliamento, per non parlare della zona in cui l'avevo vista, che certo non era la zona periferica.
Provai ad avvicinarmi appena, mentre la tenevo d'occhio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, ci pensi, le lascio il suo biglietto da visita, sicuramente il signor Star non è il tipo che rincorre nessuno!" con un sorrisetto beffardo.
"Arrivederci signor Bell!", per poi voltarmi e andare via. Come mi divertiva trattare con tipi del genere dall'alto del mio capo fittizzio. Così, mi avviai verso l'uscita e tornai al chioschetto che era proprio lì vicino a prendere un dolcetto. Lo conoscevo ormai, andavo sempre lì a prendere qualcosa da mangiare, e sapeva sempre un sacco di cose, molte più di quante si potrebbe immaginare. "Ciao, mi daresti una bella graffa per favore, che oggi mi ci vuole proprio!" sospirai "Ma lo sai che quel tipo, il fotografo, ha dato di matto per un'auto sportiva che dice sta sempre qui, anche tu l'hai vista?" candidamente. Naturalmente sapeva perfettamente chi ero e cosa facevo, ma di solito gli piaceva darmi delle dritte, anche perchè, diciamolo, gli facevo un po' di pubblicità sul mio sito. Do ut des, no? |
Gwen provò ad avvicinarsi e guardandola da vicino non poteva avere più dubbi: era proprio Kim.
Solo che adesso aveva una pettinatura diversa, abiti firmati, cellulare di ultimissima generazione e una carta di credito molto nutrita, visto che in meno di un'ora uscì da tre negozi differenti. Nel frattempo Destresya era andata al coschiutto e chiesto una delle sue dritte al proprietario. "Si, ho notato quel'auto sportiva..." disse lui "... più di una volta... a bordo c'era un uomo distinto, di bell'aspetto... dall'aria assorta, riservata, quasi cpa potrei dire... ma di chi si tratta?" |
Avvicinandomi, i miei dubbi si dissiparono del tutto.
Era lei. Maledettamente lei. Aveva un'altra pettinatura, telefono nuovo e tanti soldi sul conto in banca. Possibile che avesse finto la sparizione? Ma non sarebbe andata in giro così liberamente. Le scattai un altro paio di foto, poi conservai in borsa la fotocamera e con fare vago mi avvicinai alle vetrine, osservando i bei vestiti dietro il vetro, mentre che la affiancavo osservandola di sottecchi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si avvicinò ancora di più.
Era lei, era Kim. Non potevano più esserci dubbi. Gwen la conosceva bene e l'avrebbe riconosciuta in mezzo ad una folla. Era proprio Kim che fissava le vetrine con già diverse buste e pacchi per le spese fatte. |
Osservava la vetrina con attenzione, nonostante avesse già delle buste piene di acquisti.
Decisi di tentare un approccio vago, tanto più che pareva non avermi notata, e già questo era strano. "Lungo o corto per un cocktail?" esordii io ad un tratto, fra me e me, ma a voce sufficentemente alta perchè potesse sentirmi dal momento che eravamo vicine "Che stress queste occasioni formali, non so mai cosa mettere..." aggiunsi poi, con tono svogliato osservando l'abito lungo a sinistra e il tubino a destra. Di sicuro costavano a testa più dell'affitto della mia agenzia e non capivo come Kim potesse permetterseli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Kim, a quelle parole di Gwen, si voltò e le sorrise formale, come si fa con qualsiasi sconosciuto.
Annuì e continuò a guardare le vetrine dei negozi, senza soffermarsi più di tanto sulla criminologa. |
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