Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 18-08-2015 18.12.03

Sorrisi ad Icarius, divertita.
"Veramente voleva tenerti con lei in eterno..." Con un sorrisetto malizioso "Non so cosa avrebbe fatto di me e Hansiner se tu fossi rimasto..." Per poi ridere "Ci avrebbe trasformato in due simpatici vecchietti..." Scuotendo la testa divertita.
Poi sospirai, tornando seria.
"Troveremo un modo.." Annuendo "Povera ragazza..".
Poi la situazione apparve sempre più complessa, con l'umidità a livelli altissimi.
Io odio l'umidità, pensavo continuamente.
Sentivo i vestiti appiccicati, i capelli elettrici, il viso umido.
Ma avevamo cose più importanti a cui pensare.
La navigazione difficoltosa, ad esempio.
Ma poi udimmo una musica e una voce.
Trasalii: non parlavano di un fiore qualunque, ma proprio del fiore azzurro.
Alzai gli occhi su Icarius e sorrisi, annuendo piano.
"Dobbiamo scoprirlo, non credi?" Con un sorriso.

Guisgard 18-08-2015 18.21.44

Quel canto.
Dolce, leggero, armonioso.
Eppure con un velo di malinconia fra le sue parole.
E quella voce, fragile, sottile, quasi etera.
Tutti udirono quel canto a bordo.
Icarius corse verso il parapetto, cercando di penetrare la nebbia con lo sguardo, come se cercasse di svelarne ogni mistero, partendo proprio da quel canto.
“E se...” disse Palos “... se... se fossero le leggendarie sirene?”
“Le sirene vivevano presso il mare, non nei fiumi.” Fece Hansiner.
“Non capite...” Icarius stupito a Clio e agli altri “... non è solo il Fiore Azzurro che cita... no... ma l'intera poesia... questa la recitavano i miei antenati ed è conosciuta solo a Capomazda... come può essere giunta fin qui? Chi la sta cantando?” Il suo sguardo era stravolto.
Anche Dacey, Gwen ed Elv erano sul ponte e pure loro come gli altri udivano quel dolce e misterioso canto.

Dacey Starklan 18-08-2015 18.24.36

Ascoltai con attenzione le parole della canzone ma ancora di più quelle di Icarius.

Il mistero si infittiva ma io speravo davvero che non decidesse di partire alla folle ricerca di quella voce nella nebbia.

Magari i suoi uomini avevano ragione, potevano essere sirene o peggio, un'altra di quelle maghe che aveva trasformato Gwen.

Clio 18-08-2015 18.33.22

Icarius era proprio sconcertato da quelle parole, da quel canto che riempiva l'aria.
Tanto che per un momento anche io pensai alle sirene.
Poi quelle parole sui suoi antenati.
"Dobbiamo scoprire chi sta cantando.." Proposi "Tenendo in considerazione che potrebbe essere pericoloso, comunque, visto che non sappiamo con chi o cosa abbiamo a che fare!".

Lady Gwen 18-08-2015 18.35.00

Icarius pareva sempre piu` turbato e nominava Capomazda, una citta` che non conoscevo e intanto continuavamo a stento ad avanzare.

Guisgard 18-08-2015 19.18.12

Icarius annuì a Clio, per poi voltarsi verso Palos.
“Seguiamo questo canto.” Disse. “Andatura costante.”
“Si, signore.” Annuì Palos.
Così la Divina Misericordia prese a seguire quel misterioso e leggero canto, che avvolgeva con le sue sottili note tutto quello scenario incantato.
Attraversarono così quel luogo, lungo il corso piatto e sporco del fiume, circondati da creste rocciose di notevole spessore ed aspetto bizzarro.
In quel punto la campagna descriveva lande desolate e silenziose, dimenticate ed ignote, attraverso dossi naturali dai quali il fiume si gettava oltre quella pianura, portando con sé leggende dimenticate di boschi e nebbia.
Poi il corso del fiume si assottigliò, come se le sue acque fossero destinate ad una sorta di cattività.
La nebbia ricopriva la campagna come una coltre pesante.
Le nubi basse andavano facendosi sempre più fitte, enigmatiche ed impenetrabili.
Poi arrivarono in una vasta radura irregolare, all'estremità più lontana della quale sorgeva qualcosa racchiusa in quel mondo incantato.
Si trattava di una città, bassa e schiacciata, quasi appiattita tra la terra e la cupola di umidità.
Al centro dell'abitato si ergeva, reso mutevole e vago dalla nebbia umida, un antico maniero, dalle alte torri, i maschi appuntiti, il camminamento consumato e le mura indefinite.
Su dove quel castello posasse le sue murature non era dato saperlo, in quanto la nebbia bassa era simile ad una palude di fumi che avvinghiava ogni cosa, persino l'immaginazione umana.
La Divina Misericordia raggiunse così un piccolo molto racchiuso da una lunga banchina che segnava la fine di quella sponda di fiume.
E appena il vascello si arrestò, il canto, come se avesse compiuto il suo dovere, cessò all'improvviso.
“Che luogo è mai questo?” Guardandosi intorno Palos.
“Sembra una città nascosta al mondo dalla nebbia umida di queste terre...” fece il pellegrino.
“Vedo degli uomini a cavallo su un ponte in lontananza...” Icarius osservando quel luogo col betascopio.
"Mi chiedo dove siamo finiti..." disse Elv, per poi voltarsi a fissare Gwen e Dacey.
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Lady Gwen 18-08-2015 19.27.47

"Non ne ho idea, sembra che questo posto sia avvolto nella nebbia proprio per disorientare chi vi giunge... sembra di essere in un romanzo gotico..." rispondendo ad Elv e guardandomi attorno, osservando una bassa citta` e un maniero.
"Non mi ispira nulla di buono..." avvicinandomi al suo braccio e poggiando la testa sulla sua spalla "Ma spero che possano aiutarci..."

Dacey Starklan 18-08-2015 19.28.09

- Non mi piace,- sussurrai in un soffio.

Avevo imparato a dare ascolto alle mie sensazioni anche perché, purtroppo, nella maggior parte dei casi si erano rivelate esatte.

Perché dovevamo addentrarci in quei luoghi invece che librarci nel cielo lontani da misteri cupi e pieni di pericoli.

Non lo capivo e dopo la prigionia come pupilla di Amisc volevo solo la tranquillità.

Clio 18-08-2015 23.11.50

Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
 
Osservai il panorama intorno a me sempre più incantata e stupita.
Cominciavo ad abituarmi a quegli scenari incantati è stranissimi, così diversi da qualunque altra cosa.
Poi Icarius parlò di alcuni uomini.
Mi avvicinai al parapetto per osservare.
"Credi sia prudente chiedere a loro dove ci trovavamo? Magari possono aiutarci a capire meglio questo posto e quella musica".

Guisgard 19-08-2015 16.13.21

Icarius continuò ad osservare quel luogo col betascopio, ma non gli sfuggirono le parole preoccupate di Gwen e Dacey.
“Non accadrà nulla, vedrete.” Disse voltandosi verso le due.
Guardò poi Clio.
“Manderemo qualcuno a terra per controllare la situazione.” Mormorò. “Dobbiamo sapere chi cantava e come faceva a conoscere quella poesia.” Tornò a guardare quel posto e si accorse che gli uomini, che a cavallo attraversavano un ponte sul fiume, avevano visto la nave e presero a salutare. “Però, sono gentili da queste parti.” Fece il Taddeide.
E rispose al loro saluto.


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