Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 28-09-2014 16.51.01

Annuii a quelle parole dell'oste.
"Beh, noi veniamo dal porto e non ho visto nessuno.." mormorai all'oste "Dove possiamo trovare questo Mortimer? Domani ripartiremo e quest'uomo sembra svanito nel nulla...".
Mi alzai "Però avete ragione, tra poco molti usciranno in mare, quindi ci converrà tornare al porto, qualcuno deve pur averlo visto, per la miseria!!".

elisabeth 28-09-2014 16.55.27

I Fantasmi non esistevano.....Lui poteva pensarla come voleva .......ma io i globi di luce continuavo a vederli...schizzavano da una parte all'altra del ponte....mi sembrava seccato...come se qualcosa gli stesse dando fastidio.......mi fece cenno di seguirlo.......che potevo fare......starmene ferma li' a sentire i continui scricchiolii della nave ?.......Fui la sua ombra mentre apriva quella porta......al buio sembrava essere tutto animato.....così Nettuno...sicuro come sempre anche se con poca luce riuscì a trovare una lampada ed ad accenderla..........sembrava essere entrato un ciclone......la stanza era messa a soqquadro......alcuni mobili erano danneggiati....quadri penzoloni.....ero ferma sulla soglia della porta....quando una di quelle strane luci si mise ad ondeggiare su una sedia...c'era un libro.....mi avvicinai.........non era un libro....era il diario di bordo......il comandante annotava ogni cosa.....e mentre Nettuno cercava altre cose...io presi il diario tra le mani....non lo aprii...ma istintivamente.....mi voltai a guardare Nettuno.......e mi venne in mente il giorno che lo incontrai........la sua divisa....il suo capelli appiccicati al volto.......la sciabola ancora al suo fianco...........lui non era un marinaio.......ebbi allora la sensazione che in quel diario....avrei scoperto il nome di Nettuno........ma ....se io lo avevo trovato sulla mia isola....la nave doveva essere affondata.....lì l'equipaggio sembrava svanito.........." Nettuno....venite a vedere cosa ho trovato...forse potremo sapere cosè successo in questo posto..."...appena mi fu vicino gli diedi il diario.....e mi feci da parte.......

Guisgard 29-09-2014 02.17.57

Galgan suonò la campanella e i due visitatori raggiunsero la mensa preparata dall'eremita.
Così, dopo il riposo, si rifocillarono, riacquistando le forze spese in quel loro lungo viaggio.
“Nulla accade per caso, cavaliere...” disse Belven a Galgan “... e così è per questo nostro incontro. Arruolare compagni per la nostra missione è cosa vana, poiché a pochi è permesso conoscere il nostro scopo.”
“E incontrarvi” fece Jone “è stata una fortuna per noi.”
“Già...” annuì Belven “... ripartiremo subito, appena finito di mangiare.”
Poi, nel bel mezzo di quel frugale pasto, il cavaliere estrasse qualcosa dalla borsa.
Era un libro piccolo e consumato.
Si segnò tre volte e poi aprì una pagina.
“Eseguire senza agire.” Leggendo ad alta voce. “Ecco il primo consiglio che la Sorte ci ha dato oggi, rammentandoci che tutto è scritto e a noi non resta che saper leggere gli eventi.” Lo richiuse, rimettendolo poi a posto.
Poco dopo tutto era pronto per la loro partenza.

Guisgard 29-09-2014 02.23.32

Barbaleone annuì a quelle parole di Clio.
“Si, hai ragione.” Disse. “Torniamo al porto, un pescatore non può che essere là o in alto mare.”
Lasciarono così l'osteria e tornarono al porto poco distante.
Qui però non videro nessuno a parte un vecchio intento a verniciare la sua barca.
Barbaleone allora gli si avvicinò, chiedendo di Mortimer,
“No, non è uscito al largo.” Scuotendo il capo il vecchio. “Non avrebbe potuto neanche volendo.”
“Perchè mai?” Domandò Barbaleone.
“Perchè mi ha detto di non avere più la barca.” Rispose quello.
“Ma non fa più il pescatore?”
“Fino a ieri si.” Annuì il vecchio. “Ma ora pare di no. A me, poco fa, ha solo detto che questa settimana avrebbe guadagnato un bel gruzzolo, come neanche in un paio di mesi di pesca soddisfacente.”
Barbaleone fissò Clio, per poi tornare a guardare il vecchio.
“Dove possiamo trovarlo adesso?” Chiese.
“A casa sua immagino.” Sbottò l'altro. “Vive in quella stradina prima del molo.” Indicando il luogo dove abitava Mortimer.
In quello stesso istante cominciò ad albeggiare.

Guisgard 29-09-2014 02.39.49

Nettuno fissò Elisabeth, annuì e poi aprì quel diario.
Lo sfogliò e cominciò a leggerlo ad alta voce:

“Diario del capitano, diciassettesimo giorno.
Oggi è sparito anche il signor Frederson.
Svanito nel nulla, come gli altri.
Qualcuno sospettava che avesse bevuto acqua salata per poi perdere il senno.
Ma a che pro?
Abbiamo ancora scorte d'acqua a bordo, perchè dunque bere acqua di mare?
No, deve esserci dell'altro.
Quattro membri dell'equipaggio non possono svanire così nel nulla.
Ed io ormai non so più cosa dire ai miei uomini.
Chi sarà il prossimo?
Vorrei essere io e scoprire così ciò che davvero sta accadendo attorno a noi...”

Guisgard 29-09-2014 02.57.52

Altea era in cucina, sorseggiando la sua tisana, quando cominciò ad udire voci e rumori intorno a lei.
Come se ingranaggi e macchinari cominciassero a mettersi in moto.
Poi un deciso viavai sul ponte.
Tutto l'equipaggio era ormai pronto.
Ognuno aveva raggiunto il proprio posto.
In quel momento qualcuno entrò nella cucina.
“Ah, buongiorno, milady.” Disse Afiel. “Già sveglia? Fossi in voi tornerei a letto, visto potete. Io invece devo darmi da fare. Ormai siamo in partenza.”
Infatti erano già iniziate le manovre di decollo della Santa Caterina.
Molte persone raggiunsero allora la fortezza in cui era ormeggiato il vascello volante.
Volevano tutti vedere quella meraviglia riprendere il volo.
E naturalmente salutare il suo eroico equipaggio.
E fra le tante voci, Altea udì anche quella del capitano.
“Fiocchi e contro fiocchi!” Gridò Guisgard a tutti i suoi uomini. “Andiamo, amici miei! Senza più guardare indietro, ma avanti! E d'avanti a noi c'è solo il vento... raggiungiamolo!”
Tutti esultarono a quelle parole.
E quasi ascoltando le parole del suo capitano, l'incredibile Santa Caterina aprì tutte le sue vele e cominciò a far fumare le sue ciminiere.
Guisgard allora si segnò tre volte, invocando la Protezione e la Benedizione Divina su di loro e su quell'impresa e poi ordinò ai suoi di decollare.
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Clio 29-09-2014 14.12.46

Non dissi nulla a quelle parole del pescatore, ma l'occhiata che scambiai con Barbaleone era eloquente.
Maledizione!
"Grazie.." mi sforzai di sorridere al pescatore "Andiamo.." mormorai poi al mio socio.
Ero troppo furiosa per parlare, ma dovevo affrontare quel pescatore, anche se sapevo di non potermela prendere con lui.
Ma se aveva venduto la barca a Samoa, allora tutto aveva un senso.
Potevo solo ringraziare la mia buona stella che Samoa fosse, a questo punto, un traditore ma non un assassino.
Mortimer era vivo e vegeto, e facilmente corruttibile, sembrava.
Bussai così alla casetta indicataci dal pescatore.
Almeno, pensai, stava albeggiando, così non sembravamo troppo degli scocciatori.
Ma poi trasalii.
L'alba.
Noi dovevamo partire all'alba, certo, ma anche la Santa Caterina.
Sentii dei rumori e guardai lontano.
Stava partendo.
Maledizione!
Chi avrebbe difeso questa gente? Pregai solo che la situazione fosse migliore dello scenario che mano a mano prendeva forma nella mia mente.
Infondo, tecnicamente la marina ce l'aveva con me e con Guisgard, non con loro.
Ma sapevo benissimo che ci sarebbero andati di mezzo.

Altea 29-09-2014 14.36.10

Udivo rumori e grida e poi d' improvviso entrò Afiel in cucina.
Vedendolo sorrisi e mi rasserenai.."Dormire? Eh..penso non riuscirò ora a chiudere occhio, i fantasmi del passato mi hanno seguito pure nel mio viaggio onirico" lavai la tazzina e la rimisi al suo posto...e non solo i fantasmi..pure una strega sembrava..a me sconosciuta.
Poi le urla sul ponte furono più nitide e udii la sua voce..quella di Guisgard..stavamo partendo.
Feci segno ad Afiel di accompagnarmi sul ponte dicendo sarei rimasta in disparte senza interferire sulle manovre.
Uscita sul ponte vidi il cielo farsi del colore dell' Alba.."Partiamo con la benedizione e la benevolenza di San Michele Arcangelo, mio protettore" e mi feci il segno della croce e mi voltai a guardare Guisgard, rimasi a fissarlo.
Sicuro di sè, non autoritario..aveva chiamato i suoi uomini con il nome "amici"..si differenziava da Dominus, pure lui aveva quella sicurezza ma lui era un insicuro ed erano gli altri a comandarlo mentre Guisgard era sicurò di sè, non aveva bisogno della opinione di nessuno, aveva le idee chiare anche se ascoltava tutti.
La Santa Caterina spiegò al massimo le sue vele e sentii leggermente iniziavamo a salire, la gente salutava il loro capitano..forse il loro Duca o Signore.
Rimasi appoggiata sul parapetto ad osservare il mondo farsi sempre più piccolo...Guisgard aveva ragione..nessun ripensamento, si doveva partire e iniziare questa avventura.

Guisgard 29-09-2014 15.48.56

Clio vide così la Santa Caterina alzarsi in volo, sotto le grida festanti della gente dell'isolotto.
“Più la guardo” disse Barbaleone “più quella nave volante mi meraviglia...”
Ma proprio in quel momento la porta si aprì ed apparve un uomo.
Era un anziano pescatore.
“Chi siete?” Chiese ai due corsari. “Cosa cercate a quest'ora?”

elisabeth 29-09-2014 15.51.17

Ascoltai la lettura ...Nettuno sembrava rileggere il proprio tormento....oppure sapeva cosa si provava a non poter dire nulla ai propri uomini...a cercare risposte dove le domande sembravano infinite.........cosa potevo io....che forse nella mia grande miseria l'avevo condotto dove era nascosto il suo dolore...." qualcuno ha fatto bere acqua salata...nessuno la berrebbe se ci fosse acqua pulita........siete così commosso...che la vostra pena sta diventando la mia.....di chi e' la firma Nettuno....leggi chi e' il capitano.......".......volevo che riconoscesse se stesso in quella strana storia eppure....volevo proteggerlo e tenerlo fuori da quella storia che portava solo morte....

Clio 29-09-2014 16.03.59

Seguii con lo sguardo la nave volante, sperando si portasse via tutti i miei pensieri.
Annuii a Barbaleone "Hai ragione.." mormorai, per poi voltarmi verso il vecchio pescatore che ci aveva aperto la porta.
"Salute a voi, buonuomo.. perdonate l'ora..." sorrisi "Cercavamo Mortimer..".
E adesso che gli dico?
"Vedete, speravamo potesse aiutarci... Sono molto preoccupata, perché non riusciamo a trovare un membro del nostro equipaggio e siamo in partenza, naturalmente non posso partire senza di lui.. l'abbiamo cercato ovunque, stiamo quasi pensando che se ne sia andato, in quel caso, beh.. ci possiamo mettere l'anima in pace.. sappiamo che voi non avete più la vostra barca, mi chiedevo se magari non l'aveste venduta proprio a lui.." con noncuranza, dandogli poi una descrizione di Samoa.
L'ultima cosa che volevo era spaventarlo, a meno che non fosse inevitabile.

Guisgard 29-09-2014 17.43.07

Capitolo IV: Alla ricerca del Fiore Perduto


“Non ci siamo mai preoccupati dei segreti dei poeti, benchè ne ascoltassimo i canti con piacere.”

(Novalis, Enrico di Ofterdingen)



La Santa Caterina si alzò in volo e sotto di sé l'isolotto si fece sempre più piccolo.
Un attimo dopo intorno al vascello dei sogni c'era solo il mare sterminato e misterioso.
Guisgard si avvicinò a Lainos per dargli le indicazioni da seguire riguardo la loro rotta ed il timoniere annuì.
Il cielo era di un azzurro terso, mentre solo in lontananza alte e corpose nuvole si stagliavano lungo l'orizzonte.
Il Sole si infrangeva sulle onde spumose, liberando migliaia di frammenti fatti di riflessi e bagliori dorati.
“Amici...” disse Guisgard dal ponte di Comando “... forse non è un caso che proprio oggi giungeremo al Monte Sacro... infatti in questo giorno si celebra la solenne festività dell'Arcangelo Michele. Ed il caso sappiamo non esiste.”
“Ci proteggerà lui.” Fece Palos.
La Santa Caterina percorse così diverse leghe, fino a raggiungere la terraferma.
Attraversarono così in volo villaggi, borghi, colline e poi monti.
Era uno spettacolo grandioso.
Nessuno infatti in quell'epoca era mai riuscito a volare e vedere così dall'alto il mondo sottostante lasciava nei loro cuori sensazioni uniche e meravigliose.
Come se quel loro viaggio avesse già assunto i tratti del fiabesco.
Infine, tra alte montagne le cui cime erano animate da volenterosi mulini a vento, scorsero una verde vallata, attraversata, come una porta su un mondo incantato, da un monumentale acquedotto.
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Altea 29-09-2014 17.56.45

Osservavo quello spettacolo incredibile..era come un sogno..non potevo credere fosse vero..ma era così.
Lo spettacolo era straordinario e mi persi cosi per molto a guardare quello spettacolo, vidi un acquedotto gigantesco..era come se dividesse due mondi.
Cosa avremmo mai scoperto in quel Monte?
Rientrai nella nave e andai a sistemarmi in camera, poi mi recai in cucina e vidi Champenuan.."Dunque l' avventura ha inizio..cosa devo fare? Milord ha detto vuole vedermi solo in cucina e non occupata altrove..ma vi dirò Champenuan, poi voglio farmi un giro per il veliero..dovrò pur conoscere dove mi trovo".
E mi avvicinai a lui aspettando direttive.

Guisgard 29-09-2014 18.01.52

Mortimer fissò Clio e Barbaleone per alcuni istanti.
“Mi spiace...” disse “... ma non credo di potervi aiutare. Faccio il pescatore e non mi intrometto in faccende altrui. Così evito ogni sorta di problema o guaio. Provate a chiedere in giro, magari sapranno aiutarvi.” Fece poi per chiudere la porta.
“Aspettate...” con un piede a bloccare la porta Barbaleone “... quanta fretta... noi siamo disposti anche a pagare... ogni buona informazione ha il suo prezzo...”
“Vi ho detto che non saprei come aiutarvi.” Mormorò seccato Mortimer. “E ora scusatemi, ho da fare...”

Guisgard 29-09-2014 18.14.37

Nettuno annuì ad Elisabeth e cercò la firma alla fine della pagina.
“Capitano Grant...” disse leggendo il nome “... sarà meglio continuare a leggere...” mormorò poi.
E lesse:

“Settantaduesimo giorno.
Di nuovo.
Ancora una volta qualcuno manca all'appello.
Sembra che questo viaggio stia diventando una lunga ed inesorabile scesa nell'Oltretomba.
Abbiamo setacciato la nave senza risultato.
Sembrano svaniti nel nulla.
E questo dubbio, questo lacerante sospetto.
Siamo soli a bordo?
O qualcuno si annida tra di noi?
Uno spettro o un demone.
Ma la nostra missione deve continuare.”

Ma proprio in quel momento i due udirono qualcosa che interruppe la loro lettura.
Come una voce lontana giungere dal corridoio.
Una voce simile a quella di un bambino.

Clio 29-09-2014 18.35.06

Ero esasperata. Dovevo giocarmi il tutto per tutto. Se dovevo spaventarlo, pazienza.
Sapeva qualcosa ne ero certa.
"Come biasimarlo?" Esclamai ad alta voce "È meglio essere la mano sinistra del diavolo che mettersi sul suo cammino, non si dice così?" Alzai le spalle "Gli avrà promesso di risparmiargli la vita quando tornerà con la marina ducale a distruggere l'isolotto.. " sempre ad alta voce "Non è una mossa stupida.. Mi chiedo solo come riconosceranno la sua casa mentre il gigantesco cannone del vascello di picche sparerà ma, evidentemente ha pensato a qualcosa.." Sospirai pesantemente "Lascia stare, andiamo via, non vedo perché restare a morire con loro.." Mentii "Mettiamo più leghe possibili tra noi e la Marina..".

Guisgard 29-09-2014 18.46.27

Champenuan sorrise ad Altea.
“Beh, per la cena manca ancora un po'...” disse il cuoco “... dunque non c'è nulla di male se nel frattempo andate a farvi un giretto per la nave.” Ridendo appena. “Ma fra una mezz'oretta voglio vedervi qui che c'è da pelare le patate.” Annuendo.
La Santa Caterina intanto, avvistato il monumentale acquedotto, cominciò a scendere.
La vedetta allora annunciò un largo monte a prua.
“E' il Monte Sacro...” mormorò Guisgard guardando dal suo cannocchiale “... tutto a babordo... atterreremo su quell'ampia spianata presso la cima.”
Videro così una chiesa, posta tra le arcate alimentate dall'acquedotto descritto in precedenza.
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Guisgard 29-09-2014 18.49.36

A quelle parole di Clio, Mortimer trasalii.
“Aspettate...” disse “... cosa... cosa state dicendo? La Marina Ducale? Cosa diamine c'entra? Di che state parlando?”
Ma proprio in quel momento dalla fortezza si udì un colpo di cannone.
In un attimo il porto ed il borgo si animarono di una strana confusione.
“Nave all'orizzonte!” Gridò qualcuno.
Tutti restarono allora sorpresi.
Nessuna nave infatti, oltre la Santa Caterina, conosceva l'ubicazione dell'isolotto.

Altea 29-09-2014 19.05.34

Pelare patate..ah quindi dovevo fare solo la cena...e il resto chi lo avrebbe fatto? Poi ebbi un fremito..Yolanda era scesa o a bordo?
Stavo per avviarmi in un corridoio molto ben arredato, quando udii dal ponte le parole di Guisgard..eravamo già arrivati al Monte?
Dovevo uscire o continuare a guardare?
Ma lui nemmeno mi voleva con se..ero fuori e non mi aveva calcolata..sicuramente sarebbe sceso coi suoi uomini o amici.
Guisgard..vedrai..verrà il giorno che mi supplicherai purchè ti rivolga la parola, pensai offesa.
Quindi continuai la ricerca...vidi una bellissima porta intarsiata e lentamente la aprii, anche perchè si sentiva un soave profumo.
Chiusi la porta lentamente senza farmi notare..ecco..ora ero come a Corte, e potevo guardare dove volevo, ovviamente non nelle camere private.

Clio 29-09-2014 19.07.48

Mi voltai verso Mortimer con gli occhi di fuoco.
"Quell'uomo è una spia, perché secondo voi aveva fretta di lasciare l'isolotto? E scommetto che ha pagato il vostro silenzio.. Davanti ai soldi il buonsenso se ne va, eh.." Scossi la testa "È andato ad informare la marina ducale su dove si trovasse quest'isolotto, il quartier generale della Santa Caterina.. Cosa credete che faranno una volta qui?" Sbottai "Ci uccideranno tutti solo per dare un dispiacere a Guisgard, perché naturalmente resteranno delusi di non poter uccidere lui..".
Il rombo del cannone mi fece trasalire.
"Sono qui.." Esclamai, guardando il mare "È troppo tardi, dobbiamo combattere..".
Tornai a guardare Mortimer "Guisgard e patito con la Santa Caterina, chi guida le vostre difese in sua vece? Noi abbiamo i cannoni della nostra nave, diteci almeno da chi dobbiamo andare.." Secca, dura.

elisabeth 29-09-2014 19.31.12

Nettuno riprese a leggere....il tormento di quell'uomo...mentre quei globi di luce passavano attraverso i nostri globi...la luce sconfigge il buio........non eravamo soli...non lo eravamo stavamo vivendo tra il male ed il bene.....ma poi...poi un rumore piu' forte fece ammutolire Nettuno ed io rimasi...col cuore in gola.....il lamento di un bambino.....su una nave...cosa ci faceva lì da solo......istintivamente la mia parte materna si fece forte...andando oltre le logiche spiegazioni ....ed uscii dalla stanza...era buio il corridoi....non si vedeva il fondo...alle mie spalle..potevo sentire la presenza di Nettuno....." Il capitano Grant....avrà scoperto sulla sua pelle, cosa stava succedendo....e sono sicura che lo scopriremo anche noi.......già....quel bambino ci stava chiamando ...forse ci avrebbe accompagnato agli inferi.....

Guisgard 29-09-2014 19.31.17

La Santa Caterina cominciò ad atterrare sul monte.
All'interno, intanto, Altea era giunta davanti ad una porta intarsiata.
Aprì ed entrò.
“Ehi...” disse all'improvviso una voce nella penombra “... chi è là? Cosa volete? Qui non si può entrare!”

Altea 29-09-2014 19.36.17

La stanza era in penombra...ma ad un tratto udii una voce e sobbalzai.
Accesi una lampada ad olio..e aprii la tenda della finestrella...la stanza era meravigliosa, quasi degna di un principe.
La voce continuava e risposi seccata..."Non esco, ora faccio parte di questa nave e Champenuan mi ha detto posso fare un giro..non sono in stanza privata..piuttosto voi parlate celato o celata..fatevi vedere se avete il coraggio..è maleducazione non presentarsi...io sono Altea..Altea de Bastian."

Guisgard 29-09-2014 19.36.31

Mortimer non rispose nulla.
Era come paralizzato dalla paura.
Attorno a loro allora esplose il caos.
Gente che correva, che gridava, che imprecava o pregava.
Poi le campane della chiesa cominciarono a suonare.
“Presto...” disse qualcuno tra il chiasso generale “... tutti nella fortezza!”
Ad un tratto nella strada apparvero due volti familiari a Clio e a Barbaleone.
Erano Taborn e Yanos.
“Eccoli là!” Indicò Taborn.
I due così raggiunsero la ragazza ed il corsaro.
“Dobbiamo lasciare l'isolotto!” Esclamò Taborn.
“Si...” annuì Yanos “... c'è una nave all'orizzonte e dobbiamo salpare prima che sia troppo tardi. Questa guerra non è la nostra.” Sentenziò.

Guisgard 29-09-2014 19.40.56

Nettuno ed Elisabeth furono destati da quella voce.
L'uomo prese con sé il diario, poi cercò una lampada.
Uscirono ed andarono così verso la direzione in cui avevano udito la voce del bambino.
Nettuno cominciò allora a chiamare, ma senza ricevere risposta.
Chiamò di nuovo, ma nessuno rispose a quel nuovo appello.
Poi, ad un tratto, si udì qualcosa.
Un'altra voce.
Stavolta di donna.
Come se cantasse una ninna nanna a suo figlio.
“Proviene da quella parte...” disse Nettuno ad Elisabeth.
Attraversarono così il corridoio semibuio, ma non videro nessuno.

Guisgard 29-09-2014 19.42.53

“Andare in giro per il vascello” disse quella voce ad Altea “non vi da il permesso di entrare nelle stanze altrui. Dunque uscite e bussate la prossima volta prima di entrare.”
La lampada illuminò la stanza, ma Altea non vedeva nessuno.
Chi dunque aveva parlato?

Altea 29-09-2014 19.49.40

Ascoltai la voce irriverente a braccia conserte e risi di gusto.
Uscii dalla stanza e bussai alla porta entrando di nuovo.."E' permesso? Posso entrare? Ho bussato alla porta...avanti non sono nemica...ma amica..chi siete..fatevi vedere...non ho cattive intenzioni".
Mi sedetti su un divanetto pensierosa.

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Guisgard 29-09-2014 19.53.49

“Spiritosa...” disse la voce ad Altea.
Allora, in quel momento, uno specchio si illuminò ed un'immagine cominciò a prendere forma.
Prima quella di una margherita, poi apparve il volto di una fanciulla.
“Chi siete?” Fissando la dama. “Cosa ci fate su questo vascello? Il capitano forse si è fatto un'amichetta personale?” Sarcastica.

elisabeth 29-09-2014 20.05.56

Tutto era così tragico...sembravamo correre attraverso un incubo.......Nettuno aveva la mia mano nella sua e con l'altra reggeva il diario........chiamava con forza ma nessuno rispondeva...il fiato sembrava uscirgli dalla gola....ma nessuno rispondeva e poi...una nenia....una donna...cullava il suo bambino.......Nettuno mi portò dinanzi ad una porta.......ed io ero ferma..gelida....insensibile al calore della sua mano.......era la voce di mia madre..........ma lei era morta......e quel bambino ?...chi era ?....." Nettuno...aprite bene le orecchie......qui di vivi ci siamo io e te....il resto e' morte..........ora...se apriamo quella porta potremmo fare una piacevole scoperta...comes coprire di essere morti anche noi...quella voce..e' la voce di mia madre...riconosco la sua voce e la ninna nanna che mi cantava..........ricorda che se andiamo avanti...non ci sarà modo di tornare indietro.....".......lo guardai negli occhi..preferivo fosse lui a prendere le decisione...questi erano stati i patti prima che salissi sulla zattera

Galgan 29-09-2014 21.22.57

Accettai di buon grado quanto l'Altissimo aveva predisposto per me, rimettendomi completamente nelle Sue mani; il tempo delle contemplazioni, a contatto con la Natura, era giunto alfine al termine, ora mi apprestavo a seguire, nuovamente, la Via della Spada.
Era un momento molto importante per me, importante e significativo, pertanto decisi di prepararmi ad esso nella solitudine, prima di tornare al mondo.
Lasciai i due viandanti al desco, ed andai nelle mie stanze, sperando che capissero, e non si sentissero offesi.....
Mi spogliai del saio, e mi lavai con l'acqua di una tinozza vicino al letto; fu un lavaggio superficiale, eppure, per me, ebbe il valore di un secondo battesimo, perché un nuovo Galgan stava facendo il suo primo vagito.
In quegli anni, avevo sempre provveduto alla mia igiene personale, ma non mi ero mai tagliato i capelli, questo come tributo a Dio; in passato, avevo usato la mia forza, quella stessa forza che Lui mi aveva donato, per scopi errati, quindi, una volta che mi consacrai al Suo Nome, come Sansone, smisi di fare uso di vino ed altre bevande similari, nonché di tagliarmi i capelli.......Era il mio patto con Lui.....
Decisi di mantenere intatto questo Voto.
Raccolsi le mie candide vesti cavalleresche, e lentamente le indossai, poi vestii l'armatura, cercando di mettere solennità in ogni gesto, in una sorta di Giuramento Segreto e Introspettivo; fatto questo, andai alla cappella.
Di nuovo quella sensazione, quello stato di grazia, quella muta estasi; mi avvicinai all'Altare della Spada, e con dolcezza, estrassi la lama; poi mi inginocchiai, in muta preghiera:

"Oh, Dio degli Eserciti, fa di me la Tua spada.
Rendimi forte lasciandomi umano.
Rendimi implacabile lasciandomi equo.
Rendimi severo lasciandomi giusto.
Che la mia volontà non vacilli, e il mio zelo nel servirti non conosca mai fine.
Così sia, mio Signore"

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Mi alzai lentamente, inguainando la spada, poi andai alle stalle, dove, nell'attesa dei miei nuovi compagni, occupai il tempo preparando Pegaso ed i loro cavalli.
Ovviamente, avrei portato le Scritture con me; loro erano più potenti di ogni spada.

Altea 29-09-2014 22.01.14

"No..non sono spiritosa..mi avete fatto una richiesta e io, gentilmente, come mi hanno insegnato l' ho eseguita con educazione".
Ma a quella mia risposta avvenne qualcosa di alquanto straordinario...uno specchio iniziò a riflettere una leggera luce e mi avvicinai e vidi prima una margherita che poi prese le sembianze di una fanciulla.
Rimasi di pietra..era magia? Cosa mai era successo...stavo diventando pazza o era solo la stanchezza?
Ella mi rivolse di nuovo la parola sarcastica ma le risposi mentre mi avvicinavo allo specchio cercando di vedere bene le sue fattezze fisiche.."Vi ho detto, mi chiamo Altea de Bastian, duchessa di Sygma e rinnegata dal Duca Dominus..ero la sua pupilla ma dopo aver preso le difese di milord Guisgard mi ha cacciata da Corte e Capomazda..e..Guisgard" pensai forse dovevo chiamarlo per nome ora "fu gentile da portarmi con lui, ovviamente grazie all' aiuto dei suoi uomini".
Presi una sedia e mi misi di fronte a quello specchio cercando di veder bene il volto di quella donna non ancora nitido e sorrisi.."Amichetta personale? Oh si....mi ha messo in cucina ogni sera a preparare la cena e pelare le patate..e mi evita accuratamente..a mio parere lui è interessato a me ma non lo mostra...e devo confessarvi non mi dispiacerebbe affatto...è un uomo tutto da scoprire. Ma voi chi siete? Mostratevi bene e ditemi il vostro nome..cosa fate dietro quello specchio".

Clio 30-09-2014 00.45.14

“Non possiamo lasciarli morire così.. E’ colpa nostra se sono arrivati qui.. E’ colpa mia… Se solo mi fossi accorta di Samoa..” guardando prima Yanos e poi Barbaleone.
Non potevo rischiare la vita dei i miei uomini. Yanos aveva ragione.
Ma poi sospirai, chinando il capo per un secondo “Ma probabilmente non c’è niente che possiamo fare..” alzai gli occhi sulla fortezza “Magari riescono a resistere in quella fortezza..” mormorai, per poi prendere un profondo respiro “Andiamo…”.
Non ero il cavaliere di bianco vestito, il legionario incrollabile che sognavo di diventare da ragazzina.
Non ero un eroe, solo un pirata.
Tornammo così alla nave, e diedi ordine di partire.
Ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dall’isolotto.
Mi avevano ridato la vita, e io avevo portato la morte.

Guisgard 30-09-2014 19.57.04

Nettuno non disse nulla, limitandosi a fissare Elisabeth.
Poi, con un gesto lento ma inesorabile, prese la maniglia della porta e la girò.
La porta si aprì e la penombra di quella stanza si mostrò ai due.
Nettuno allora alzò la lampada e la luce dissolse a stento un po' di quel manto fatto di inquietudini.
E videro quella camera vuota.
“E' una vecchia nave...” disse Nettuno “... è normale che scricchioli e che generi altri tipi di rumori dovuti al tempo ed alla lunga navigazione...”

Guisgard 30-09-2014 19.59.57

Galgan cominciò a sellare Pegaso, mentre la luce del giorno, luminosa e dorata, penetrava tra le vecchie assi della stalla, attraversando e tagliando la polvere che si alzava tra il fieno e i sacchi ammassati a terra.
Poi dei passi e sulla soglia apparvero Belven e Jone.
Ringraziarono ancora una volta l'eremita e lo aiutarono con i cavalli.
“Anche Giacobbe” disse poi Belven “dovette trascorrere sette anni di lavoro prima di poter ottenere la sua amata Rachele.” Sorrise. “Ora siete stato chiamato a lasciare il vostro eremo per raggiungere lo scopo per il quale siete nato. E sta a voi comprendere e scoprire quale sia.”
Salirono poi in sella ai loro cavalli e lasciarono quel luogo.
E pian piano quel che era stato il giaciglio di Galgan, rifugio dalle inquietudini e dai richiami del mondo, prese a scomparire tra la fitta vegetazione, come se quella vecchia vita avesse concluso il suo scopo.
Uno stretto sentiero li guidò così attraverso il bosco, che quella fresca e soleggiata giornata sembrava aver animato in ogni sua fattezza.
Poi quel sentiero divenne strada ed in lontananza scorsero delle abitazioni.
“Deve trattarsi di qualche piccolo borgo.” Fece Belven.
Continuarono fino a quando giunsero in un semplice villaggio.
Poche casupole che circondavano un spiazzo che doveva fungere da grossolana piazzetta, con al centro una chiesetta e poco distante una rustica osteria.
E sulla staccionata alcuni individui discutevano fra loro animatamente.

Guisgard 30-09-2014 20.01.11

“Si, andiamo.” Disse Yanos fissando Clio. “Troveranno forse riparo in quella fortezza, o magari in qualche altro posto di quest'isolotto. Comunque non sono affari nostri. Non si è preoccupato di proteggerli quel sedicente capitano, perchè dobbiamo farlo noi? La nostra Hydra non può certo tener testa alla nave di Picche o alle fregate ducali. Dunque restare qui è un inutile suicidio.”
“In effetti la nave è ancora lontana” fece Taborn “e se salpassimo ora nessuno ci vedrebbe andar via.”
“Non vi interessa sapere del vostro compagno?” Chiese Barbaleone a Yanos. “Di Samoa intendo. Non avete fatto domande in merito.”
“A me interessa solo lasciare questo posto prima di dover ingaggiar battaglia con la Marina Ducale.” Mormorò Yanos. “Poi quel che fa Samoa o chiunque altro non è affar mio.”

Guisgard 30-09-2014 20.09.53

“Fosse in voi” disse la fanciulla dello specchio ad Altea “lascerei questo vascello e tornerei a casa.” Annuì. “E' il solo consiglio che posso darvi. Anche perchè non ho ben capito il vostro ruolo qui.”
Nel frattempo, atterrata la Santa Caterina, Guisgard chiamò a sé i suoi compagni, scegliendone cinque per accompagnarlo alla chiesa di San Michele.
Era questa un edificio a pianta rettangolare, mono absidale, addossato alla grotta in cui il Primo Angelo di Dio era apparso molti secoli fa.
All'esterno la chiesa era cinta da un portico che racchiudeva uno spiazzo simile ad un piccolo giardino.
All'interno semicolonne accoppiate sorreggevano le arcate, impostate su corti blocchi di architravi e sopra le quali si ergeva il soffitto a volta impreziosito da sontuosi motivi ad intreccio con richiami vegetali.
Foglie d'acanto e d'alloro si univano in pregiati giochi di classicheggiante gusto, che però conferivano solennità a quel sacro ambiente.
Piccole finestre di diversa ampiezza, situate lungo la parte interna della facciata, rischiaravano parzialmente la navata e lasciavano volutamente in una lieve e mistica penombra il transetto e l'abside.
Ma quel che rendeva straordinario questo edificio era il gioco generato dall'equilibrio tra l'articolazione dello spazio, i giochi di luce e l'organizzazione decorativa.
Infatti la luce proveniente da un'unica direzione, l'austerità della struttura della pianta principale e la decorazione interna, con il suo vasto e pregevole corredo ornamentale di preziose incrostazioni marmoree, sfarzosi mosaici e i pannelli dipinti, conferivano una indescrivibile atmosfera dove il Sacro ed il terreno, il Mistico ed il mondo circostante sembravano fondersi in un'unica concezione, in una sola visione.
La visione dell'Aldilà.
E tutto poi conduceva verso l'altare, attorniato dai dipinti di Sant'Agostino, di Santa Monica, della Madonna e dominato al centro dal Cristo Crocifisso, con la statua dell'Arcangelo sulla destra e della Vergine col Bambino sulla sinistra, mentre in una nicchia era custodita quella di San Giuseppe col piccolo Gesù.
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elisabeth 30-09-2014 20.28.18

Ogni cosa avvenne con molta cautela Nettuno non era un impulsivo...chi comanda ha sempre i nervi saldi....invece io sembravo aver perso il lume della ragione...guardai la sua mano girare la maniglia della porta...ma io quella nenia la sentivo....e potevo distinguerla dagli scricchiolii.......ma non valeva a nulla obiettare....ormai la porta si era aperta......c'era buio ...e la lanterna che Nettuno aveva in mano fece luce........non c'era nulla...una stanza vuota....su una nave ?.......poi mentre i miei occhi si abituavano a quel tipo di luce...vidi ...una figura femminile......era Symoin......sembrava stanca....sembrava che la sua bellezza stesse sfiorendo.........ed era lei che cantava quella cantilena........" Sapete perchè sia ha paura del buio ?.......perchè improvvisamente perdiamo ogni percezione e questo ci fa impazzire......poi piano piano la vista sembra cogliere piccoli bagliori e allora ti accorgi che attraverso il velo della notte tu puoi vedere.....siete cieco Nettuno...siete sordo Nettuno.....e questo mi paralizza piu' del buio stesso.......questa non e' una nave vuota....purtroppo e' vuoto il vostro animo...siete realista.....o vedo o non credo......ma il mondo non funziona sempre cosi'.........questa nave vuota dovrà essere governata.........pensate che sarete voi il Comandante ?.......io ne dubito.....Io penso che c'e' già chi ci sta manovrando....."......Symoin era lì...ma ora era belle ...bella piu' che mai.....uno scintillio negli occhi mi procuro' un brivido........quella nave poteva essere la nostra tomba..........e se Nettuno non scopriva chi ero..o se solo non mi avesse creduto.......potevamo solo rendere l'anima a Dio...

Altea 30-09-2014 20.58.53

Ascoltai le parole della fanciulla nello specchio..un attimo di silenzio..il mio ruolo..e la guardai "Nemmeno io so quale sia il mio ruolo qui..ma il Destino ha voluto io fossi legata dalla nascita a milord Guisgard..e forse il Destino vuole io ora gli stia vicino per aiutarlo ad avere ciò che gli serve per raggiungere il suo obiettivo..Dio pone a noi i nostri ruoli e compiti nella Terra..un frate..Frate Nicola disse che ciò in Cielo è deciso avverrà in Terra e io sto solo seguendo il corso del mio Destino e di ciò che il Signore mi ha posto davanti..non abbandonerò mai Guisgard..mai..anche se dovessi avere nessun ruolo e nessuna importanza per lui...o servissi solo a pelare patate".
Avevo, nel frattempo, potuto notare l' atterraggio del veliero.."Ora devo andare..non so chi voi siate..non mi avete detto nulla di voi..io almeno ho parlato a voi di me e per contro mi avete invitata ad andarmene di qua" scossi il capo.
Uscii dalla stanza turbata...ma chi era quella fanciulla? E se avesse avuto ragione..ma tanto per me un posto valeva un altro..che ruolo dovevo avere? Sapevo per Guisgard non avevo nessun ruolo o importanza ma i suoi uomini avevano fiducia in me e avevano bisogno del mio aiuto.
Andai sul ponte e vidi una chiesa maestosa..rimasi senza fiato..era la chiesa di San Michele Arcangelo, dove apparve..il mio patrono e il cui santino era nel mio quadernetto per gli appunti.
Dissi a uno degli uomini scendevo dalla nave promettendo non avrei intralciato Guisgard e gli altri uomini..volevo solo pregare.
Entrai nella chiesa..era maestosa..sembrava quasi fossi entrata in una altra dimensione, potevo sentire i miei passi rimbombare lungo il corridoio laterale e mi diressi verso l' altare e mi misi in preghiera davanti all' Arcangelo Maggiore, chiedendo protezione per questo viaggio e di dare forza a tutti quanti.
Poi mi diressi verso la Vergine Maria e chiesi protezione per Guisgard e nessun male potesse ledere loro.
Mi feci il segno della croce e accesi alcuni ceri dando delle monete e uscii nel piccolo giardino..vi era pace e mi sedetti in una panchina.
Mi misi le mani al volto..fu la prima volta..mi lasciai cadere in un pianto..erano le parole di quella fanciulla..Inutile fai finta di nulla..lei ha ragione, tu non hai nessuno scopo in tutto questo..quando saliremo parlerò con Guisgard e glielo dirò..gli racconterò di quell' incontro con quella fanciulla e le sue vere parole..e chiederò la via più breve per riportarmi a Corte, anzi per tornare poichè lui non doveva scomodarsi e perdere tempo.. tornare a quella vita che odiavo, dove neppure li era il mio posto..ma almeno in passato avevo sempre vissuto aspettando il suo arrivo e ora..ora non sapevo che fare.
Mi asciugai le lacrime e poggiai la testa al muro, aspettando Guisgard e i suoi uomini cercassero il Codice Ardeiano.

Clio 30-09-2014 23.36.14

Il Fiore Azzurro
 
Sospirai.
"Certo che vorrei sapere di Samoa, e potete giurarci che darei qualunque cosa per fargliela pagare..." Mi voltai verso la folla "Ma non mi sembrava molto loquace il nostro amico laggiù.." Alzai le spalle "Cosa ti fa pensare che cambierà idea?" Sospirai guardandomi intorno.
"Non vi nascondo che vorrei restare, vorrei difenderli.. Il capitano della Santa Caterina è partito tranquillo, non l'ho avvertito in tempo.." Guardai Yanos e sorrisi appena "Ma non posso chiedervi di seguirmi in un'impresa disperata che non vi appartiene, non mi perdonerei mai se vi accadesse qualcosa.. Siamo solo pirati, pensiamo a salvarci la pelle..".

Guisgard 01-10-2014 00.36.28

“Io non penso nulla...” disse Nettuno ad Elisabeth “... e credo che questa nave non sia governata più da nessuno... ormai è in balia dei venti e delle correnti...” scosse il capo “... e forse tu ti stai lasciando suggestionare da questo posto...” Riprese di nuovo il diario e lo aprì all'ultima pagina, per poi leggere:

“Novantesimo giorno.
Ormai sono rimasto io solo.
Tutti i membri dell'equipaggio sono svaniti.
Ora mi aggiro come uno spettro su questa nave.
Ma difenderò la mia vita ad ogni costo.
Non mi troveranno...”

“Qui finisce il racconto.” Fece Nettuno. “Credo che anche il capitano sia svanito nel nulla... ma a chi si riferiva dicendo che non lo troveranno?”
E mentre Nettuno parlava, Elisabeth, per un momento, vide qualcuno.
Una sagoma ferma nel corridoio che li fissava.
Era una donna.
Ma non Symoin.
Fu un attimo, poi svanì nella penombra.


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