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"Mi chiamo Destresya e mi sono persa!" risposi, senza muovermi e cercando di guardarlo meglio.
"Non voglio farle del male!" ripetei, fissando la sagoma dell'uomo mentre cercavo di abituarmi alla luce soffusa. |
Max non voleva saperne.
Non si muoveva e restava piantato sul terreno, nonostante Gwen lo spronasse ad andare via. Poi la ragazza sentì ancora quei versi e tutto cominciò a girare intorno a lei, sempre più forte. Poi più nulla. |
"Tutta sola, di notte, qui..." disse lui con la pistola contro Destresya "... credi che io la beva? Avvicinati... voglio perquisirti... alza le mani!" Fissandola.
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Niente, non voleva saperne!
Ma che accidenti gli prendeva?! Era davvero assurdo! Poi, all'improvviso, uno strano capogiro, sempre più forte Fino a non avvertire più nulla. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Scoppiai a ridere a quelle parole.
"Ehi amico, guarda che ho le mani alzate da un quarto d'ora!" fissandolo "Perquisicimi, avanti, ma attento a dove metti le mani! Se hai paura di una donna siamo messi male!" ridendo e mostrandomi tranquilla mentre lo fissavo. https://nerdist.com/wp-content/uploa...oloress2-1.jpg |
Osservai Minsk "Stavo parlando col.. signor Swan" verso il nativo "Comunque signor Minsk ecco che accadrà ai Nativi se Dolci Pascoli verrà presa. Dove siete diretto?" all'uomo.
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Di nuovo la strana nenia in quell'idioma incomprensibile per chiunque avesse la pelle bianca, le misteriose e fantastiche immagini intorno a lei, il bagliore del fuoco sulla nuda roccia l'aria fresca prossima all'albeggiare.
Gwen aprì lentamente gli occhi e si ritrovò immersa in quel vago e mutevole mondo. L'uomo fissò Destresya negli occhi. Poi si avvicinò e cominciò a perquisire, senza togliere gli occhi dai suoi e con la pistola ben puntata contro di lei. La mano del pistolero scivolava agile lungo il vestito della ragazza, accarezzando e testando le forme sotto la stoffa. "Guarda guarda ci sa abbiamo qui..." disse lui tirando fuori la pistola che lei teneva nascosta "... cosa ci fai con questa? Lavori la lana?" Sarcastico. Swan guardò Altea negli occhi. "Come mai" disse fiero e sprezzante, come il guerriero che era "una Squosh si interessa di un nativo come me?" Squosh era il termine usato dai nativi per chiamare i terrestri. |
Aprii gli occhi e subito avvertii una sensazione di torpore, di stordimento quasi, mentre quella nenia ancora continuava e le luci danzavano sulle pareti.
Fuori, quasi l'alba. Elv! Accidenti, Elv! Scattai subito in piedi per cercare Max e riprendere subito il cammino. Avevo già perso tutta la notte e poteva essergli successo di tutto, poteva essere ferito, o magari era tornato a casa e tutti loro mi stavano cercando. Oh, dannazione... Dovevo sbrigarmi, era necessario. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo mi si avvicinò e iniziò la sua perquisizione, mentre le sue mani scivolavano lungo il mio corpo, in un movimento fin troppo intimo per i miei gusti.
Ovviamente trovò la pistola, che gli uomini dello sceriffo mi avevano restituito nel momento in cui mi ero allontanata dai confini cittadini. Sorrisi alle sue parole. "No, con quella ci ammazzo la gente!" fissandolo negli occhi con aria divertita "Solitamente chi ha la pessima idea di mettermi le mani addosso è il primo della lista, quindi non ti consiglio di andare avanti a toccarmi..." cercando nuovamente il suo sguardo. Poi sbuffai. "Quante storie per un complimento!" scossi la testa "Se sapevo che eri così scontroso me ne sbattevo della tua musica!" alzando gli occhi al cielo. |
Gwen si alzò in piedi ma un forte capogiro la fece ripiombsre sulle pelli che avevano fatto da giaciglio al suo strano sonno.
"Non puoi andartene da qui." Disse una voce dal forte accento nativo. In quel momento la ragazza comprese di essere nella grotta dagli stranindusegni e non più fuori col suo cavallo Max. |
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