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Mentre gli indigeni mi fissavano, Ken si accorse della mia ansia e mi fece scudo col suo corpo. Gli misi una mano sulla spalla e da dietro gli sussurrai "grazie".
Uno della tribù cominciò allora a gesticolare indicando prima me, poi loro e infine Zora. Ci guardammo tutti perplessi, fino a che il capitano della nave ci disse che molto probabilmente volevano fare uno scambio. E lo scambio consisteva in alcune delle loro donne per me. Non sapevo se ridere o piangere, tanto spavento per quello... "Oh Ken, sii serio" risposi con un mezzo sorriso. "Ricordo che una volta a Tunisi mi successe la stessa cosa, solo che volevano barattarmi con dei cammelli..." Il capitano fece da tramite e con modi tranquilli gli fece capire che non sarebbe avvenuto alcuno scambio. Così salutammo e tornammo lentamente alla nave. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Si voltò improvvisamente, e rimasi per un istante stupita nell'osservare i suoi occhi.
Azzurri come i miei, eppure così diversi. Mi aspettavo quelle domande, eppure non ero pronta. Possibile? "Il mio nome è Clio.." dissi piano, con un leggero sorriso "Sei..". Mi bloccai. Che ne sapevo io di dov'era ubicata la torre? Che potevo dirgli che non gli rivelasse la vera natura di quell'edificio? "Sei a Retania.." dissi soltanto "Non in città, ma in uno dei suoi boschi..." azzardai "Appena ti sentirai meglio potrai tornare a casa..." sorridendo, incoraggiante "Anche se temo che il tuo aereo sia completamente fuori uso, sei precipitato a qualche decina di metri da qui, eri intrappolato così ti abbiamo portato in salvo..". La conversazione più lunga della mia vita. "Come ti senti?" chiesi, a mia volta. |
“Non saprei con precisione...” disse il padre a Dacey “... è ancora tutto così poco chiaro...” sfogliando alcuni dei libri trovati in quel luogo “... che un tempo terribili e potenti creature vivessero sul nostro pianeta è cosa certa, almeno nei miei studi... ma che esse potessero esistere ancora ed essere così ostili e pericolose questo no... non lo immaginavo affatto... qui ci sono alcuni campioni organici raccolti dopo le apparizioni dei mostri...” prendendo delle fiale “... li studierò al microscopio e poi cercherò di catalogarli in base alle tabelle da me stilate in questi anni...” e cominciò a studiare il tutto al microscopio.
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“Prego, guardate pure...” disse Raspion ad Altea, aprendo una cartina nautica davanti a lei “... seguiremo gli Alisei fino a raggiungere le correnti favorevoli oceaniche... purtroppo non abbiamo né una rotta certa, né indizi sicuri circa il tragitto che il professor Hordafren ha seguito nella sua ultima spedizione. Secondo però alcuni calcoli da me eseguiti circa le annotazioni lasciatemi dal professore, il Tropico Lunare dovrebbe trovarsi nel punto esatto in cui il Sole, in relazione ai due tropici ed in egual distanza da entrambi, raggiunge un'inclinazione di tredici gradi sull'Equatore.”
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Ascoltai con attenzione mio padre, annuendo di tanto in tanto e osservando i suoi movimenti.
Decisi di lasciarlo tranquillo a studiare al microscopio e mi misi a disfare i nostri bagagli, chissà per quanto tempo saremmo rimasti lì. Quando terminai tornai nello studio. " Hai trovato qualcosa?" |
Guardai attentamente la cartina perplessa.."Seguire gli Alisei..quindi saranno i venti a indicarci la via..spero il punto da voi indicato sia quello giusto..da alcune ricerche ho scoperto qui si entra in un altro spazio e tempo..ovvero?". A dire il vero eravamo proprio degli sprovveduti..partire senza una sicurezza certa..ma se Colombo non fosse stato certo delle sue convinzioni non avrebbe trovato le Americhe..peccato lui pensava di andare in altro luogo "E poi perchè riguarda la archeologia? Cosa cercate laggiù..suvvia..non tacete".
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“So come ragionano i saggi...” disse Erien a Nyoko “... parlano di magia, di superstizione... io invece amo essere razionale e concreto... deve esserci una spiegazione e non può essere legata a cose assurde...”
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Gwen raggiunse l'albero e si sedette ai suoi piedi.
Lui la seguii, appoggiandosi poi al tronco, fissando il cielo e fischiettando. “Guarda che puoi ammetterlo...” disse lui con noncuranza “... siamo da soli e nessuno ti sentirà, salvaguardando così il tuo orgoglio... puoi dirlo che ti piaccio...” voltandosi a guardarla, per poi farle l'occhiolino. |
Erien aveva pienamente ragione. Ma se nè la scienza né la magia dava una spiegazione logica, cosa aveva ucciso quegli animali?
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Mi seguì, poggiandosi poi all'albero.
Scossi appena la testa alla sua frase. "Tu sei troppo egocentrico..." sorridendo appena e guardando il cielo. |
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