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Clio impugnò la fedele Damasgrada e si avviò a cercare Icarius.
Ma appena fuori dalla stanza vide qualcuno che si avvicinava nel corridoio, avvolto dalla cupa penombra. |
Elv e Gwen lasciarono l'androne, ma appena fuori videro una luce in lontananza nel corridoio semibuio.
“Vieni...” disse lui, prendendola per mano “... seguiamo la luce. Era una scala che conduceva su. Salirono e si ritrovarono nei lussureggianti giardini di quel luogo. |
Guardai quell'uomo tentando invano di alzarmi, mi lasciai quindi sollevare e portare fuori dalla stanza.
Socchiusi gli occhi dalla fatica, la testa martellava ancora a causa dell'ipnosi del sacerdote. Poi in un fievole, quasi impercettibile bisbiglio chiamai il nome di Dension. |
Quel posto era davvero inquietante.
Mi guardavo intorno, circospetta e silenziosa. Aspettavo il pericolo da un momento all'altro. Quel posto non mi piaceva, non mi piaceva per niente. Poi intravidi una figura avvicinarsi, e mi nascosi dietro un mobile, in modo da non essere visibile ma avere l'opportunità di osservarlo da vicino. Poteva essere uno dei nostri, certo, ma non potevo esserne sicura, dunque non abbassai la guardia. A maggior ragione dopo ciò che avevo letto. |
Usciti da li, vedemmo una luce e la seguimmo. Proveniva da una scala, la quale ci condusse in un meraviglioso giardino, che pero` mi inquietava.
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La paura, il senso di smarrimento, il desiderio di rivedere l'uomo amato ed ancora gli effetti del potere ipnotico del gran sacerdote, spinsero Dacey, ancora fra le braccia di Icarius mentre lui cercava di portarla fuori da quel luogo, in una sorta di stato veglia.
Credette così di essere fra le braccia di Dension, stretta a lui, nel suo abbraccio virile. E si sentì protetta, serena, felice. “Tra poco saremo fuori da qui...” disse lui. |
Chiusi gli occhi, abbozzando appena un sorriso.
Più ci allontanavamo da quel folle luogo può sentivo il mio corpo tornare alle sue normali funzioni, un passo alla volta. |
Clio attese.
E la figura, avvicinandosi, prese forma chiaramente. Era Dension. “Questo dannato luogo è un labirinto di corridoi e stanze...” disse alla ragazza “... tu hai trovato qualcosa? Qui sembrano tutti svaniti nel nulla...” contrariato. |
Sorrisi nel vedere che era solo Dension.
"Macché.." Scuotendo la testa "Nessuna traccia di Dacey?" Chiesi preoccupata. "Questo posto non mi piace per niente!" Guardandomi attorno "Ho come l'impressione che sia una gigantesca trappola.." Pensierosa "Ci aspettiamo davvero che non facciano resistenza?" Scossi la testa "Non ci credo ma neanche..". Poi sorrisi all'uomo, non volevo scoraggiarlo, era sua moglie che stavamo cercando dopotutto, ed ero certa che non vedesse l'ora di rivederla, di salvarla. "Continuiamo a cercare Dacey.." Sorrisi, annuendo. |
Icarius rifece il corridoio a ritroso, sempre con Dacey fra le sue braccia, mentre la cupa penombra avvolgeva sempre più quel luogo di mistero e paura.
“Tra poco saremo fuori” disse lui alla ragazza “e questa storia sarà solo un brutto ricordo...” E nel frattempo lei avvertiva sempre più il suo corpo libero dagli effetti di quel potere ipnotico. Dension di tanto in tanto la guardava e le sorrideva per rassicurarla. La teneva stretta in quell'abbraccio forte e protettivo, mentre attraversavano quel luogo di fanatismo. “Icarius...” disse qualcuno all'improvviso davanti a loro “... Icarius, l'hai trovata!” Era il pellegrino. Icarius annuì e lo raggiunse. “Come sta?” Il pellegrino guardando Dacey. “Bene credo, solo un po' intontita...” rispose lui. “Vieni...” fece il pellegrino “... Pinto ha trovato un'altra uscita...” E lo seguirono. E tornati fuori nella foresta, finalmente Dacey comprese di essere non fra le braccia di Dension, ma di quelle di Icarius. |
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