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Devo ricordarmi di riuscire ad ottenere un autografo dal divo del momento!
Varrà migliaia di Taddei on-line! Voi farete i miliardi con il vostro sorriso, ma qui ci si deve adattare...:smile_lol: Eh, quanto all'enigma, tenterò anche io "BILANCIA". |
Eh, milady... vorrà dire che in palio, per chi risolverà questo enigma, metteremo come premio una foto con il primo piano di Guisgard autografata e con tanto di dedica ;)
Dite “Bilancia”, milady? Mmm... non riesco ad abbinarla a tutti gli indizi... Ahimè, infatti non è neanche questa la soluzione :neutral_doh: Su, lascerò un altro aiuto: “E' stata posseduta da tutti noi.” |
Darò una risposta strana..."marionetta".
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"Marionetta", lady Altea?
Eh, neanche questa risposta riesce ad abbinarsi perfettamente con tutti gli indizi! E infatti non è "Marionetta" la soluzione all'arcano! |
Credo occorra un altro aiuto, o nessuno riuscirà a vincere la foto autografata e con tanto di dedica del "Divo del momento" ;)
Vediamo un po'... “Funziona grazie a delle corde.” :smile: |
Il mistero si infittisce :neutral_doh::rolleyes:...giusto per provare ma non sono certa "arpa"
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Non so, ma, così ad occhio, non credo che tutti abbiano posseduto un'arpa... :neutral_think:
Eh, lady Altea, non è neanche questa la soluzione all'arcano, ahimè! |
Citazione:
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Sir Guisgard..ma tutti l'hanno avuta ma non tutti sanno usarla..allora perchè tutti l'hanno avuta se non la sapevano usare..questo è un altro enigma ;)
Potete darci gentilmente un altro indizio??? |
No, milady,.. Lady Clio (Giusto per usare una frase nuovissima :rolleyes:) brancola nel buio...
Non pensate che non mi stia scervellando, eh... Ma vuoto, non riesco a venirne a capo... |
Bene...vediamo che cosa riesco a tirare fuori ...direi....." Canto "....
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“Canto”, lady Elisabeth?
Beh, all'indizio in cui si alludeva che tutti hanno posseduto la soluzione all'arcano, io potrei obbiettare non poco, visto che non ho il dono del canto, essendo, ahimè, stonato... :rolleyes: No, milady, non è neanche “Canto” la risposta esatta! E sia, lascerò un nuovo indizio: “Si usava anche in Egitto.” |
:neutral_think::neutral_think:..dico.."meridiana"
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Mmm... eh, lady Altea, non credo che questa vostra risposta possa legarsi con gli indizi... :neutral_think:
E infatti, purtroppo, non è la soluzione al nostro arcano! |
Citazione:
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Suvvia, milady, mi fate troppo onore così ;)
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Si dice che la notte porti consiglio..
Quindi dico LIRA :smile: Vediamo se regge il mio ragionamento... Tutti abbiamo posseduto una lira intesa come moneta. Che un tempo si vedeva in Italia. Ma non tutti sanno usare la lira, strumento musicale, che si dice abbia origine divina, ed è formata da due bracci. Si studiano entrambe in varie discipline (letteratura, musica, numismatica, storia), oltre ad altri significati che immagino mi sfuggano. Quanto all'Egitto, mi piacerebbe pensare che la lira (strumento musicale) venisse suonata alla corte tolemaica, o nei salotti ellenistici e romani del Fayoum. Ma poi devo ricordarmi che non esiste solo l'epoca antica, e rammento che esiste una "lira egiziana" intesa come moneta. Rileggendo il mio post e l'ultimo indizio mi sono resa conto di due cose. - Possibile che mi stia immergendo così tanto nell'Egitto romano da dimenticarmi di citare l'epoca faraonica? Che leggerezza imperdonabile... :sad_wall: La lira c'era anche prima, eh.. - Avete detto "si usava" non "si usa" quindi magari anche voi pensavate allo strumento musicale e non alla moneta... ;) Sempre che ci abbia azzeccato... :confused_nervous_sh |
:smile:..lady Clio, il vostro ragionamento mi sembra giusto..attendiamo.;)
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Lady Clio, che dire?
Un ragionamento perfetto il vostro! Sin nei minimi particolari! E vi siete districata benissimo tra l'età dei Faraoni, l'antichità classica ed il Medioevo ;) Infatti è proprio “Lira” la soluzione all'arcano! I miei complimenti, milady :smile_clap: |
Grazie dei complimenti, milord! :smile:
Perdonate l'ardire ma... tutto qui? :eek: Insomma, se non ricordo male c'era un premio (ambitissimo!) in palio: la foto autografata del divo del momento, con tanto di dedica... Quando mi ricapita? :D Eh... e io che vi credevo uomo di parola... |
Complimenti lady Clio :smile_clap:
..eh, che dire, io sto ancora aspettando l'invito a cena da sir Hastatus per l'altro enigma indovinato...:smile:;):smile_wub: |
Eh, lady Clio, in effetti quel premio era stato messo in palio proprio per questo enigma... dunque vi spetta di diritto!
Allora recatevi nel più vicino Fan Club del sottoscritto (nella vostra zona ce ne sono diversi!) per ritirare la foto con tanto di dedica :smile: Naturalmente avete diritto anche a gadget vari e tutti personalizzati con sopra la mia faccia da svariati milioni di dollari! E per dimostrarvi che sono un uomo di parola, vi farò un regalo extra: inciderò per voi, sulla vostra segreteria telefonica, un messaggio direttamente con la mia voce! Naturalmente con tono rigorosamente da eroe inquieto, tormentato, tenebroso, romantico, epico ecc... ;) Ora scusatemi, ma le fans mi attendono... http://img2.timeinc.net/people/i/201...cruise-660.jpg GUISGARD: “Ragazze, mi raccomando, attente al ciuffo!” FAN SOSPIROSA: “Guisgard, sei bellissimo!” FAN SDOLCINATA: “Guisgard, vivo in una torre... vieni a liberarmi?” FAN ROMANTICA: “Guisgard, tra un mese mi sposo... vieni ad interrompere il mio matrimonio appena il prete chiederà se qualcuno è a conoscenza di un impedimento?” FAN SPUDORATA: “Guisgard, posso dartela io la Gioia dei Taddei?” ... eh, dura la vita del Divo del momento :rolleyes: |
Lady Clio siete bravissima......che dire...nulla.....avete una mente molto aperta ed andate oltre a ciò che l' enigma sembra chiedere.........Ormai...sono rimasta senza capelli...gli enigmi di Sir Guisgard ne sono la colpa...........:smile_clap:..bravissima ancora...
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Eh, milord... non sia mai che vi trattenga, quando ci sono le vostre fans (spiritose, romantiche, spudorate..) ad attendervi... :rolleyes:
Vorrà dire che cercherò il vostro (anzi, i vostri numerosi!) Fan Clubs nella mia zona.. sono curiosissima di leggere la dedica.. ;) E controllerò la segreteria, ovviamente.. Lady Elisabeth e Lady Altea, vi ringrazio per i complimenti e le belle parole che mi riservate sempre..:smile_lol: |
Spade che combattono da sole, altre che custodiscono un antico spirito che diviene il fedele compagno di un cavaliere errante, altre ancora capaci di sconfiggere addirittura dei demoni.
Sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono le spade magiche disseminate nei poemi e nei romanzi della letteratura Capomazdese. Ed una delle più celebri e che abbiamo incontrato nel nostro ultimo gdr, è Mia Amata'09, la formidabile spada dei Taddei dalle qualità sovrannaturali. La sigla '09 si riferisce all'anno in cui fu forgiata. Si tratta di un anno fondamentale nella storia del ducato, poiché è quello in cui le ultime armate Capomazdesi abbandonarono le terre di Sygma. E proprio per arrestare la delusione e la rabbia che si diffondevano nel ducato, che l'Arciduca decise di commissionare ad un famoso fabbro Longobardo una spada “dai tratti e dalle fattezze straordinarie”. Una spada che doveva divenire un simbolo, un emblema della forza e della volontà dei Capomazdesi di rialzarsi dopo la cocente sconfitta ad opera di un avversario che, riprendendo le parole di un anonimo cronista del tempo, “sconfisse quasi stando seduto i Battaglioni Sacri Capomazdesi”, fino ad allora ritenuti invincibili. Una spada che doveva incarnare i più alti valori del fiero popolo dei Taddei, quali la Fede in Dio e l'Amore per le proprie donne. Ed il nome, Mia Amata, fu proprio la dedica che l'Arciduca volle fare alla Granduchessa sua moglie. La scelta di colui in grado di forgiare una simile meraviglia cadde, come detto, su un fabbro Longobardo, custode degli antichi segreti dell'arte bellica Longobarda, ormai ignota ai più. Il misterioso ed abile fabbro, il cui nome è oggi sconosciuto alla storia e indicato dalle fonti solo con l'epiteto di Maestro della Lama, impose come condizione che l'Arciduca fosse presente alla lavorazione dell'arma, per consolidare il legame tra lui e la sua spada. Un legame speciale infatti, quasi mistico, legava un cavaliere Capomazdese alla propria spada. Cupe leggende aleggiavano attorno alla figura di questo misterioso fabbro. Qualcuno riteneva che egli avesse appreso la sua arte da un Jinn, una figura tipica della religione Islamica, sospesa tra mondo Ultraterreno e quello degli uomini (il famoso genio della Lampada di Aladino, tanto per fare un esempio, era un Jinn, da cui appunto la parola genio). Ma il Maestro della Lama era ormai uno degli ultimi conoscitori dell'antica arte degli armaioli Longobardi e l'Arciduca volle lui per la fabbricazione di Mia Amata. E così, attraverso un rituale lungo e complesso, il Maestro fuse e lavorò l'acciaio, ripiegandolo e battendolo infinite volte, fino a compattare, secondo la leggenda, ben tredicimila strati sottilissimi di acciaio pressati uno sopra l'altro. Nella famosa compilazione “Storia dei Capomazdesi”, nel capitolo in cui si parla di Mia Amata, si racconta che il Maestro avesse preso spunto per la fabbricazione di questa spada da una rosa. Gli infiniti strati d'acciaio, così, simboleggiavano i petali di quel fiore, mentre l'elsa, in madreperla e giada, il suo gambo intrecciato di foglie. La spada, così, apparve subito straordinariamente perfetta, tanto che il Maestro giurò di non forgiare mai più nulla di simile, poiché insuperabile. E per non correre il rischio di rivelare a nessuno il segreto di quella lavorazione, si strappò la lingua, finendo poi i suoi giorni ramingo e solitario. Un altro mito vuole che sulla lama di Mia Amata fosse incisa un'iscrizione che permetteva di realizzare un colpo praticamente infallibile, conosciuto come “Taglio della lama vibrante”. Un colpo che, secondo la tradizione, traeva la forza dallo spirito di chi impugnava la spada, facendo sorgere così la credenza che la vita di Mia Amata e quella del suo possessore condividessero il medesimo Destino, morte compresa. E l'Arciduca fu così affascinato dalla sua spada che decise di conservarla in un luogo Sacro e protetto da un segreto quasi indecifrabile. Si tratta della piccola cappella della Divina Misericordia, nella città di Faicus, sede di una delle corti itineranti dei Taddei. La cappellina presenta al suo interno la statua del Cuore di Gesù, con quattro pannelli ai lati della stessa, ciascuno raffigurante una scena. Nel primo si vedono i mistici fiori del perduto Giardino dell'Eden. Nel secondo Tristano che suona la rotta al cospetto della sua Isotta e di Re Marco. Nel terzo Angelica e Medoro con quest'ultimo che incide sulla corteccia di un albero i loro nomi racchiusi da cuori. Nel quarto pannello, infine, vi sono diversi quadri che riportano episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Secondo la leggenda Mia Amata è custodita in questa cappellina e solo risolvendo l'arcano dei quattro pannelli è possibile trovarla. Infatti i pannelli sono tutti collegati fra loro grazie ad un particolare. Tutti tranne uno, che dunque fra essi è l'intruso. Dame e cavalieri di Camelot, sapete indicare il particolare che lega i tre pannelli fra loro e di conseguenza quale invece fra essi è l'intruso? http://www.lettera43.it/upload/image...122803_big.jpg |
Questa storia è davvero coinvolgente quanto misteriosa..ne sono affascinata.
Io provo..il secondo pannello è l'intruso poiché nella storia di Tristano e Isotta non vi sono riferimenti a storie narrate nell' Antico Medio Oriente o dove visse Gesù. :neutral_think: |
Eh, milady, la vostra risposta, ahimè, non è corretta, in quanto i quadri che raffigurano gli episodi del Nuovo Testamento riportano anche quelli tratti dagli Atti degli Apostoli, che non sono ambientati solo in Terrsasanta... :neutral_think:
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Vero..provo con la seconda ipotesi e cambio pannello..il quarto è intruso..non vi è una donna fondamentale come protagonista..o riferimenti sull' Amore..inizio ad annaspare:sad_wall:
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Lady Altea, in verità solo nel secondo e nel terzo pannello compaiono due donne al centro della scena descritta, ossia Isotta ed Angelica.
Quanto all'amore, come ben si vede, non è esplicitamente presente in più di uno dei pannelli elencati. Dunque, purtroppo, neanche questa vostra risposta è quella giusta! |
Ah..ma allora voi vi riferite proprio alla immagine del pannello..pensavo alle storie.
Infatti al primo pannello avrei legato Eva ovviamente. .e il Peccato..ora mi è leggermente più chiaro.:smile: |
Oh, che meraviglia, un nuovo enigma.. E per di più sulla spada che tanto mi ha fatto tribulare in quest'ultimo gdr.. eh.. Era lei, no? ;)
"Mia Amata" che splendido nome da dare ad una spada.. Allora, quanto all'enigma in se... beh, mi sembra un'ipotesi un po' folle ma.. vediamo un po'.. Secondo me l'intruso è il secondo pannello, quello con Tristano e Isotta. Nelle altre, infatti, sono contenuti semi delle carte da gioco. - FIORI del perduto giardino dell'Eden - Angelica e Medoro incidono i loro nomi racchiusi da CUORI - Sono rappresentati diversi QUADRI dall'Antico e Nuovo Testamento. E' l'ultima che mi lascia un po' perplessa.. ma d'altronde, non era una scena unica ma molteplice, e non sapendo che episodi sono è difficile coglierne i particolari.. :neutral_doh: |
Lady Clio..giusto ragionamento;)..ma sir, i semi delle carte lo avevate proposto in altro enigma :naughty::laughing_lol1:
Invece, leggendo, questa straordinaria storia mi chiedo..chissà se il fabbro longobardo che costruì tale spada preziosa sia nell' aspetto che nel valore di chi la doveva portare..e che Altea ha fatto in modo di preservarla cosi tanto nel gdr...non sia un fabbro originario delle mie terre...è un mistero....magari un maestro fabbro delle terre di Cividale, lasciatemelo immaginare :smile:.."Mia Amata" frutto della mia Terra. |
Proviamo ad entrare nella cappellina della Divina Misericordia a Faicus e a guardare con attenzione ognuno di quei pannelli.
E così, magicamente, seguendo il ragionamento proposto da lady Clio, vediamo che proprio il secondo panello, quello indicato come intruso dalla nostra dama spadaccina, comincia a girare, grazie ad un ingranaggio meccanico, mostrando una piccola nicchia in cui è riposta la teca che custodisce la leggendaria Mia Amata. Eh, cosa dire, lady Clio? Siete stata abilissima a svelare questo arcano! E tutto ciò, ripensando all'ultimo gdr appena concluso, mi rammenta che vi sono debitore di una spada ;) I miei complimenti :smile_clap: Lady Altea: tutto ciò che ruota attorno alla leggendaria, quanto misteriosa, figura del Maestro della Lama riposa tutt'oggi nell'incertezza. E nessuno può vietarci di immaginare che l'abile fabbro fosse proprio originario di Cividale. Chissà :smile_lol: |
Oh, che emozione..
Vedere finalmente questa spada leggendaria tanto ambita... Grazie dei complimenti, milord :smile_lol: Beh, quanto alla spada che mi dovete, so che siete un uomo di parola.. Quindi, chissà, magari farete felice la Clio di un prossimo gdr... ;) (Magari una un po' meno suscettibile dell'ultima... :rolleyes:) Lady Altea, grazie di aver appoggiato il mio ragionamento... :smile: |
Eh, milady, il merito è vostro che, risolvendo l'arcano, siete riuscita a trovare l'ambita spada custodita nella Cappella della Divina Misericordia.
Quanto all'ultimo gdr, beh, in effetti la nostra spadaccina era un tantino suscettibile (almeno con un certo cavaliere... :rolleyes:), ma pare che il grande pubblico apprezzi questo genere di eroine ;) Di nuovo complimenti, milady :smile_clap: |
L'epica, come si sa, rappresenta l'identità del popolo e della cultura che la genera, dove tra le gesta narrate prendono forma i valori e i principi tipici che faranno poi il futuro stato.
Così, l'epica di ogni tempo ha forgiato grandi eroi che come campioni hanno guidato la nascita e l'affermazione culturale di un intero popolo. Basti ricordare le epopee eroiche dei popoli meopotamici e poi egizi, i grandi eroi della mitologia classica, poi quelli delle saghe germaniche, il ciclo Carolingio e quello Arturiano. Per questo in ogni cultura l'epica rappresenta la più alta forma di letteratura, che sia stata orale o scritta. E nella cultura Capomazdese, fra gli innumerevoli eroi che la animano, nessuno può superare quello che è considerato il Primo e più grande cavaliere di tutti i tempi, con buona pace dei vari Paladini di Francia e di tutti i Cavalieri della Tavola Rotonda, Lancillotto compreso. Guisgard rappresenta l'eroe per antonomasia, il più alto ed assoluto modello di cavalleria. Nella pressoché sterminata produzione letteraria che lo riguarda, gli aspetti più caratteristici e significativi della cultura Capomazdese (come il cosiddetto “Capomazdacentrismo”, ossia la concezione che i nemici di Capomazda sono i nemici del mondo intero) si sposano perfettamente con le vicende che richiamano questo invincibile cavaliere. Praticamente quasi tutta la filologia Capomazdese è incentrata intorno alla sua leggendaria figura, al punto che tentare di catalogare in ordine cronologico gli episodi della sua epopea narrativa risulta assai disagevole. Per questo ancora oggi gli studiosi si rifanno alla catalogazione operata dalla celebre scuola dei Filologi Caseriani, che distingue tre grandi cicli di leggende Giusgardee: 1) Le avventure dell'infanzia e dell'adolescenza. 2) Il ciclo di Sygma (che include la saga della Gioia dei Taddei, il Fiore Azzurro e la Cerca del Santo Graal). 3) Le imprese indipendenti dai due filoni sopra elencati. E proprio tratto dal primo ciclo è il celebre “Enigma dei quattro cavalieri, delle quattro dame e dei quattro scrigni”. L'Arciduca Taddeo si svegliò di soprassalto in seguito ad un agitato sogno. Egli aveva infatti sognato di portare l'assedio a ciascuna città di Sygma, non riuscendo però a prenderne nessuna, in quanto le loro mura crescevano all'avvicinarsi dei cavalieri Capomazdesi. Fino a quando all'improvviso un fanciullo bruno e dagli occhi chiari, sbucato dalla tenda del duca, cominciava a suonare la sua ocarina sotto quelle imprendibili mura, facendo si che le porte della città arroccate si aprissero magicamente dall'interno. Turbato da questo misterioso sogno, l'Arciduca decise di recarsi dalla Dama del Lagno e chiederne l'interpretazione. “Iddio” disse la fata “Ha mostrato a Sua Signoria ciò che sta per compiere... un vostro discendente riconquisterà la perduta terra di Sygma.” “Io non ho figli” rispose l'Arciduca “ma solo nipoti e fra essi non ho ancora scelto chi adottare come successore.” “Il Cielo Ha scelto per voi.” Sentenziò la fata. “Fra loro vi è il vostro erede.” “Come lo riconoscerò?” Chiese Taddeo. “L'avete visto in sogno.” Rispose la fata. Il giorno seguente, così, l'Arciduca inviò il suo Gastaldo, ser Corbon, nel piccolo paese di Casalov, chiedendo alla loro zia Atalasunta di raggrupparli tutti nella sua casa. La donna, venuta a sapere delle intenzioni dell'Arciduca ed avendo nel cuore il proposito di favorire alcuni dei suoi nipoti, lesse nell'olio e nell'acqua chi fosse il prescelto e saputo del giovane Guisgard lo inviò fuori nei campi. Giunto Corbon, accompagnato dal Vescovo Izzaldo, chiese di vedere tutti i nipoti del suo signore. Fra essi però nessuno somigliava alla descrizione fattagli dall'Arciduca ed il Gastaldo domandò dunque alla donna se vi fosse qualche altro nipote. “Vi è un altro” spiegò Atalasunta “ma non vale gli altri.” “Questo lo deciderà Sua Signoria.” Sentenziò Gorbon. “Portatelo qui.” La donna allora mandò a chiamare l'ultimo dei suoi nipoti, ma chiese una concessione al Gastaldo. “Chiedo però, amandoli tutti allo stesso modo, che la scelta sia equa e fatta dopo aver accertato il giusto valore di ognuno di loro.” Falsamente Atalasunta. “Sua Signoria non ha mai sbagliato.” Annuendo il Gastaldo. “Avrete una giusta scelta come chiedete.” Arrivò così anche l'ultimo dei nipoti e nel vederlo subito Corbon ed il Vescovo compresero che fosse lui il prescelto. Guisgard infatti era l'unico ad avere gli occhi chiari fra tutti i suoi cugini. Il Gastaldo allora, sottopose tutti i nipoti del suo signore ad un quesito. Vi erano quattro cavalieri, ciascuno innamorato di una dama. E per dimostrare il proprio Amore alla sua donna, ogni cavaliere decise di donare all'amata qualcosa. Vi era un mercante che possedeva quattro scrigni. Nel primo vi erano quattro monete di ferro. Nel secondo vi erano due monete d'oro. Nel terzo tre monete d'argento. Nel quarto cinque monete di piombo. Naturalmente ogni cavaliere chiese lo scrigno più prezioso e per evitare uno scontro tra i quattro, il mercante propose di assegnare il diritto di scelta in base alla soluzione di un arcano. “Questi scrigni” spiegò il mercante ai cavalieri “sono tutti legati fra loro da un particolare. Tutti tranne uno che è così l'intruso. Cosa lega i tre scrigni e quale dunque fra essi è di conseguenza l'intruso?” Ovviamente fra tutti i nipoti solo Guisgard risolse l'enigma, legittimando così la scelta del Gastaldo e del Vescovo. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete dare la giusta risposta a questo arcano? http://academic.reed.edu/humanities/...ges/034234.jpg |
Salve... ci provo...per me l'intruso e' il PIOMBO...unico minerale che non si trova in natura....
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Io provo con ferro..è formato da due leghe, ghisa e acciaio e poi è l'unico minerale usato prima dell' inizio della storia ovvero preistoria.:rolleyes:
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Ahimè, mie care dame, le vostre risposte sono entrambe errate.
Tutte le monete conservate nei quattro scrigni sono fatte di metalli differenti :smile: |
Quindi...ho compreso male...in ogni scrigno ci sono monete di ogni metallo...mischiate......
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