Arrivammo al palazzo, dove un servitore ci annunciò a Lord Ghin.
Raggiungemmo il nobile Dantorville ed io eseguii un leggero inchino.
"Grazie per averci accolti, Milord. Io mi chiamo Gwen e costui è Messer Elv, lavoriamo per l'almanacco locale" spiegai, con sorriso cortese "Volevamo chiedervi se fosse possibile per noi consultare i vostri archivi, dacché dobbiamo redigere gli annali araldici relativi al vostro nobile Casato..."

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"Purtroppo, milady, da molto tempo le due stirpi dei Taddei e dei Dantorville sono nemiche..." disse il viandante incappucciato ad Altea "... e comunque, da quanto ho udito dire, Lord Taddeo, il duca di Capomazda, non accetta più da mesi inviti, né accetta di partecipare a giostre e tornei... dopo la scomparsa del suo nipote prediletto..."

Gwen cominciò a parlare e subito sentì gli occhi di Ghin su di lei, insistenti, fastidiosi, fuori luogo.
"Un almanacco..." disse lui bevendo "... e perché mai una bella figliola come te perde tempo con simili sciocchezze?" Ridendo.

"Si, me lo disse lady Sibylle.. È stato colpito da un cavaliere ad un torneo, tale Rasputin. E si dice parteciperà costui pure a questo torneo. Potete immaginare la mia preoccupazione per mio cugino. Era giovane il nipote del Duca? Come si chiamava?" conversare col pellegrino era per me come fonte di tranquillità anche se cercavo di captare qualcosa da sotto quel cappuccio e mi sporsi più avanti, vicino a lui.

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Mina entrò nella casa che si presentava silenziosa, semibuia, impolverata, dormiente.
Il servitore tirò le tende alle finestre e subito la luce del mattino invase l'interno, liberando le ombre del buio e dando forma al mobilio ed agli oggetti delle stanze.
Come se i raggi del Sole avessero liberato la casa da un misterioso incantamento.

Mi diedero subito fastidio i suoi sguardi su di me.
Erano insistenti ed inopportuni.
Poi, come se non bastasse, la sua constatazione.
Sollevai un sopracciglio.
"Si chiama "lavoro", Milord. Sono ben consapevole che persone della vostra levatura sociale non ne siano avvezze, ma tant'è nel resto delle sfere sociali" commentai con tono piatto.
In realtà non era vero, io avrei potuto avere tutto ciò che volevo dalla mia famiglia, ma non mi bastava.
Volevo qualcosa di mio, qualcosa che mi appartenesse e in cui fossi brava, in cui riuscire.

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Altea fece per avvicinarsi e quel viandante mostrò un gesto come a voler indietreggiare, abbassando meglio il cappuccio sul viso.
"Era un giovane uomo..." disse "... un cavaliere valoroso, racconta la gente... il suo nome era... Guisgard." Fissando Altea.
https://i2.wp.com/www.thegate.ca/wp-...haze.jpg?ssl=1

Ghin scoppiò a ridere.
"Sei sveglia, vedo... bene..." disse annuendo a Gwen.
"Milord..." intervenne Elv "... se sarete generoso e ci permetterete di usufruire dei vostri annali, tutto il ducato ve ne sarà grato."
"Davvero? Perchè?" Ghin bevendo.

Mi dovetti mordere la lingua.
Rispondere a tono non era il massimo, se volevamo rimanere.
Elv cercò di spiegare e alla domanda di Ghin, lo guardai.
Già, perché?
Lasciai parlare lui, avevo idea che il nobilotto di turno non mi prendesse molto sul serio, dunque preferivo che fosse Elv ad intervenire.

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Il viandante indietreggio', celo' meglio il suo cappuccio, in me nacque il forte desiderio di togliere quel cappuccio, ma avrei fatto un torto a lui, era una lotta interiore.
Lo ascoltai attentamente.. "Guisgard" dissi con tono basso "Si dice sia morto.. Giovane pure. In una cosa ordunque sbaglia Lord Taddeo, a non voler vendicare suo nipote da tale Rasputin" sorridendo "Continuate a coprirvi di più col copricapo, avete paura a mostrarvi, che io scorga qualche dettaglio di voi.. Mi auguro diventeremo così intimi da non avere segreti tra noi" sfiorando la sua mano per assaggiare un biscotto.

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"Una dama come voi non deve abbassarsi a cercare l'amicizia di un umile viandante come me." Disse lui ad Altea. "Ma mi fate onore e piacere nel mostrarmi tanto affetto e generosità." Con un cenno del capo. "Ma badate che quel Rasputin... è un cavaliere tanto formidabile, quanto feroce... dubito che qualcuno dei partecipanti possa batterlo..."

"Perchè molti fantasticano sulla morte dei vostri antenati, milord..." disse Elv a Ghin "... parlano di spirti e demoni... noi vogliamo dimostrare che sono solo sciocchezze."
Ghin rise.
"Non temete, io non corro rischi!" Divertito. "Comunque avete il permesso di andare a visitare gli annali del castello." Finendo di bere e guardando Gwen.

Bene, bando alle ciance, eravamo dentro!
"Dunque, possiamo iniziare già da subito?" chiesi per conferma, speranzosa.
Soprattutto perché speravo di togliermelo di dosso, giusto il tempo per lavorare in santa pace.

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Ascoltai il viandante e stavolta rimasi io a fissarlo.. "Un viandante non è da meno di certi nobili, vi è tanta ipocrisia a volte in questo mondo ed è per questo mi apro con pochi.. Solo con don Tommaso e voi.. Ho la sensazione di potermi fidare di voi" sospirando "Quindi mio cugino Ghin potrebbe morire, è quel genere di uomo troppo sicuro di sé e che tutto gli è dovuto.. Questo è stato il primo impatto. Il problema è che al vincitore andrà anche un piccolo pezzo del ducato.. E io non voglio vada a quel Rasputin.. Ma a quanto pare nessuno a Capomazda è valoroso da sconfiggerlo, ci auspicavo davvero. E non ho mai saputo della rivalità dei Taddei col mio casato e cosa possano c'entrare pure con la morte di mio nonno".

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Ghin annuì, restando a fissare con i suoi occhi lascivi Gwen.
Lei allora con Elv, accompagnati da un servitore, scesero nei sotterranei del castello, dove in una biblioteca stavano raccolti diversi registri, ossia gli archivi relativi agli accadimenti più importanti degli ultimi decenni in quelle terre.
"Non sembra un granchè simpatico il nuovo duca..." disse sarcastico Elv appena rimasto solo con Gwen.

"Vi ringrazio, nobile dama." Disse il viandante con un sincero cenno del capo ad Altea. "Il Cielo vi risparmi e vi benedica." Fissandola, sepre celato dal suo cappuccio. "Rasputin è tra i cavalieri più forti... non credo qualcuno possa affrontarlo in questo torneo, visto che anche un valoroso come il nobile nipote del duca di Capomazda, pare sia stato sconfitto da lui..."

Cercai di ignorare le sue occhiate, mentre il servitore ci accompagnava al piano sotterraneo, negli archivi.
"È indisponente, ed inopportuno" sbottai, con stizza e fastidio, oltre che con disagio.

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"Ma forse ho compreso male.. Il nobile nipote, Sir Guisgard, è morto oppure è stato gravemente ferito?" osservando il bosco "Vorrei prendere un po' d'aria.. Volete farmi compagnia in una camminata nel boschetto di mia proprietà? Oh, vi proporrei una cavalcata ma non so se un viandante come voi sappia cavalcare" cercando di svagare per un attimo la mente dal torneo.

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"E'anche l'uomo più potente di queste terre..." disse Elv a Gwen "... quindi meglio evitare, in tutti i casi, di attirare troppo la sua attenzione..." cercando fra i vari registri di quel posto.
Nello stesso istante, nell'altra ala del castello, il viandante era al cospetto di Altea.
"Si dice sia stato sconfitto ed ucciso da Rasputin, milady..." lui fissandola "... io cavalcare? Mi fate troppo onore, madama, ma il mio umile censo non mi ha mai permesso di montare su un palafreno. Mi sono sempre spostato a piedi durante i miei pellegrinaggi, milady."

"Allora faremo una salutare camminata, vi è una brezza leggera e fresca. Potete stare tranquillo, io cammino ogni giorno e nessuno osa entrare nella mia proprietà. Ho pure delle guardie" alzandomi e facendo moto di fare altrettanto.. "Non temete" ridendo "Come detto non oserei mai ledere la vostra castità, volete conoscere don Tommaso? La chiesetta è poco distante dal boschetto".

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Mi esibii in un risolino stizzoso e nervoso.
"Attirare la sua attenzione? Volete scherzare? Mi sento ancora le sue occhiate invadenti, volgari e lascive addosso... E voi mi parlare di attirare l'attenzione..." scossi la testa e mi misi anche io a cercare nell'archivio.

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Il viandante rise.
"Non sono casto, poichè non ho una vita claustrale o manastica, milady." Disse il viandante ad Altea. "Ma una dama come voi, bella e aristocratica, di certo avrà corteggiatori ben più degni di me." Con un inchino. "Sarà un onore uscire a passeggiare con voi e conoscere Don Tommaso."
I 2 così uscirono a passeggiare nella proprietà di lei.

"Si può attirare l'attenzione di un uomo simile in moti modi, amica mia." Disse divertito Elv a Gwen. "Anche innervesirlo potrebbe essere un incentivo uno così..." facendole l'occhiolino "... devo insegnarti tutto io?" Ridendo.

Lo guardai sbattendo le palpebre.
Oh ma si metteva di mezzo anche lui?
"Non metteteci del vostro, Messere, credetemi che non ce n'è bisogno" sbottai, con fastidio, scuotendo la testa.
Mi rimisi alla ricerca di qualcosa in mezzo ai registri, soprattutto per mettere una fine a quella discussione che già iniziava a spazientirmi.

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Non era un monaco, pensavo facesse una vita di castità.
Uscimmo nel boschetto "Non ho corteggiatori, ovvero ne ho ma il mio cuore non è innamorato. Mio padre mi ha diseredata perché io fin da piccola sentivo i lamenti degli spiriti dei Dantorville. Padre Tommaso dice è suggestione, passo nottate orribili. Mio nonno mi ha lasciato una cospicua eredità e parte del castello, e mio padre solo il titolo nobiliare ma sono ora una Dantorville.. Chi mai sposerebbe una anima selvaggia e tormentata come me"ridendo e scuotendo il capo "Voi siete mai stato innamorato? O amate una donna?" al viandate.

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"Perdonatemi, ma stento a credere che una donna come voi, col rispetto dovuto, possa non essere ambita o desiderata quale moglie da qualsiasi gentiluomo di questo paese, lady Altea." Disse il viandante. "Quanto alle vostre visioni... io credo siano comunque un dono del Cielo..."
Ad un tratto i 2 sentirono delle grida.
Urla disperate che furono udite in tutto il castello, anche negli archivi da Gwen ed Elv.

Sobbalzai sentendo quelle urla.
Infatti, mi voltai di scatto.
"Avete sentito? Chi poteva essere?" mormorai, inquieta e spaventata.

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Guardai il viandante, non ebbi il tempo di rispondere quando udimmo delle grida. Istintivamente con la mano mi strinsi al braccio del viandante "Avete udito? Cosa è stato.. Oh.. Mio cugino Henz era uscito per una passeggiata.. No.. Non ci voglio pensare" mentre fissavo dentro al cappuccio del viandante sconvolta.

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Erano grida forti, disperate e spaventate.
Erano grida di paura, di terrore.
"Presto..." disse Elv a Gwen "... andiamo a vedere!" E con la ragazza corsero fuori, fino al cortile interno del castello.
Anche il viandante ed Altea avevano udito quelle urla, con lei che intimorita si era stretta a lui.
"Presto!" Il viandante con tono saldo, di chi, stranamente, era abituato a mantenere il sangue freddo davanti a situazioni complicate. "Tornate all'interno del maniero, qui potrebbe essere pericoloso per voi, milady!"
Leicercava di scorgere il volto di lui sotto il cappuccio, ma questo era ben stretto e copriva i suoi tratti.

Annuii e subito lasciammo i sotterranei, risalendo fino al cortile interno.
Speravo non fosse nulla di pericoloso, naso tempo stesso non volevo che qualcosa ci impedisse di svolgere il nostro lavoro, o peggio facesse saltare la nostra copertura.

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"Venite pure voi messere, non voglio corriate pericoli, siete solo un viandante sebbene noto sicuro di voi" avvolta nella sua stretta "Non lasciatemi sola, io non lascerò voi sola" capricciosa e risoluta soprattutto come sempre.

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Dai sotterranei Gwen ed Elv risalirono e raggiunsero il cortile, dove arrivarono anche il viandante ed Altea.
Qui vi era uno dei servitori che continuava a gridare e a dimenarsi.
Nessuno riusciva a calmarlo, nemmeno Ghin che prese a bastonarlo affinchè si rasserenasse, ma sembrava tutto inutile.
Allora fu proprio il viandante che avvicinandosi al servitore iniziò a scuoterlo, fino a riuscire a calmarlo, almeno per consentirgli tentare di parlare.
"Il... il signor duca..." disse scosso il servitore "... il signor duca... lord Henz..."
"Cosa?" Fissandolo il viandante. "Cosa gli è accaduto? Parla!"
"E' stato ucciso..." in lacrime il servitore.

Nel cortile c'era un uomo, un servitore.
Sembrava impazzito, era in lacrime, si dimenava, gridava.
Ad un certo punto, un uomo incappucciato riuscì a farlo calmare... E quello parlò.
Oh no.
Guardai Elv sconvolta.
"Adesso? Qui nel palazzo? Ma com'è successo?!" chiesi sconvolta.

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Non si perse altro tempo.
Ghin ed alcuni dei suoi uomini lasciarono il castello e uscirono nella campagna, dove il servitore li guidò al corpo senza vita di Henz.
Poco dopo il cadavere fu riportato nel maniero, dove tutti, Altea e Gwen su tutti, poterono vederlo senza più la testa.
Henz infatti era stato decapitato.

Fummo guidati dal servitore fin dove il corpo di Heinz era stato rinvenuto e quasi mi sentii venir meno vedendo che era senza testa.
Per l'amor del Cielo!
Era proprio come tutti gli altri, decapitato anche lui...
Ed era una visione orribile, devastante.
Non riuscivo a capire come si potesse anche solo lontanamente immaginare di co piede un gesto simile...
Ma soprattutto, dovevamo riuscire davvero a capirne di più su questa situazione.

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Non potevo crederci che fosse davvero successo, il mio intuito aveva purtroppo funzionato.
"Henz" dissi sottovoce al viandate che con sicurezza aveva interrogato il servitore "Proprio lui che aveva fatto chiamare i due scienziati qui per risolvere il fatto della morte di mio nonno, è morto così giovane in uguale modo.. Come la maledizione vuole" un rivolo di lacrima scese sul volto per il caro cugino.

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Era una mattinata perlopiù soleggiata, con qualche banco nuvoloso che addensava il Cielo da Ponente, gettando vaghe ombre sulla verde brughiera.
L'aria però al castello era cupa, nefasta.
Il corpo senza vita e senza testa del buon Henz giaceva su un telo sporco del suo stesso sangue.
Gwen era sgomenta, Altea triste, mentre Ghin stringeva i pugni per la rabbia mista al dolore.
In quel momento giunsero i 2 scienziati e subito si occuparono del cadavere del duca.
"Ditemi..." disse con tono cupo Ghin "... cosa ne pensate?"
"È stato decapitato, milord..." Maday "... oltre alla testa mozzata non ha altri segni sul corpo, né tagli, né lividi..." osservando il cadavere "... neanche gli abiti appaiono particolarmente sporchi e lacerati... segno che vostro fratello non ha tentato di fuggire... probabilmente è stato colto di sorpresa..."
"Opoure" intervenne Elv " il duca conosceva il suo assassino... forse si f8dava ed è stato invece ucciso a tradimento..."

Sentivo tutti parlare, osservai la rabbia sul volto di Ghin, mi volsi verso il viandante e sottovoce gli dissi "Quelli sono gli scienziati che ha fatto venire mio cugino Henz" e mi voltai verso di loro "Noto che avete lavorato molto per scoprire cosa era successo a mio nonno. Mio cugino.. Il qui defunto Milord Henz nonché Duca.. Vi aveva mandato in avanscoperta prima del suo arrivo. Mio cugino prima di uscire ha detto andava a fare la sua solita passeggiata mattutina, tra l'altro è da molto non alloggia qui, è improbabile conoscesse qualcuno, voi che ne pensate Ghin? " verso l'uomo che aveva parlato e non conoscevo.

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Non sapevo che pensare, ero ancora dell'idea che qualcuno volesse strumentalizzare la leggenda per far fuori un'intera famiglia, ma al momento ero troppo sconvolta per formulare un'ipotesi...
Ascoltai le parole di uno dei due scienziati che avevamo incontrato il giorno prima, mentre diceva che non aveva segni di lividi, ferite, nè niente.
A quel punto, l'ipotesi di Elv mi sembrava la più corretta.
Allora, ricordai ciò che avevamo letto, ossia che la causa della morte dei Duchi si trovasse proprio dentro il palazzo.
Probabilmente, si trattava di un loro uomo di fiducia oppure di qualcuno la cui esistenza era del tutto sconosciuta ai rampolli, dato che erano arrivati da poco nella contrada.

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"Capisco..." disse il viandante ad Altea che gli indicava i 2 scienziati, limitandosi poi a fissarli con attenzione.
"Io penso, cara cugina, che non troverò pace fino a quando il colpevole non avrà pagato." Ghin. "E se davvero mio fratello conosceva l'assassino, allora significa che era noto anche a me... ed allora la mia collera sarà tremenda..." con rabbia.