Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 17-05-2018 14.51.35

"Non lo so per quale motivo, non lo so..." dissi agitata "So solo che era strano da ieri sera, preoccupato, pensieroso, turbato. Non so perchè questa situazione lo abbia scosso così tanto, ma ora dobbiamo pensare a trovarlo. Cerchiamolo meglio nella torre, nel frattempo, visto che non possiamo uscire..." sospirando avvilita.

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Clio 17-05-2018 15.33.44

Quel bacio, così folle e intenso, così disperato, rabbioso, fatto di lingue che si rincorrevano, di labbra che si sovrapponevano le une alle altre, di respiri rubati e gemiti soffocati, quel bacio fatto di lussuria, ma anche molto di più.
Qualcosa che non conoscevo, a cui non sapevo dare un nome, eppure che era forte e ingombrante in quella stanza, investiva i nostri corpi, corrodeva le nostre anime e faceva battere i nostri cuori, sempre più forte, sempre di più, sempre di più.
Era come se i nostri corpi si cercassero, si volessero in un modo decisamente più intenso di quanto avessi mai provato prima, quel bacio era una sfida continua a chi si rubava di più il respiro, a chi moriva prima sulle labbra dell'altro.
Era meraviglioso, era la cosa più assoluta, più totale che mi fosse capitata.
Ma mi sbagliavo, perché c'era di più, molto di più, che mi aspettava.
E lo capii quando mi buttò sul letto, quando mi fece stendere e sentii il contatto del copriletto leggero con la mia schiena calda e sudata, desiderosa dell'appagamento che ormai bramavo più dell'aria per respirare.
Restai a guardarlo torreggiare su di me, nudo e bellissimo, fremente di eccitazione, così virile e fiero, così saldo e deciso.
Sentii il mio corpo fremere ancora di più a quella vista, anche se più di ogni cosa mi catturò il suo sguardo, così azzurro e intenso, che fissava il mio intensamente, quasi volesse leggermi dentro.
Oh, ma ero io che potevo leggere in lui, e lo feci.
Scrutai nella sua mente mentre si avvicinava a me, anche se il mio corpo fremeva perché gli dedicassi tutta l'attenzione possibile, non potevo resistere all'idea di scavare nella sua mente, di scoprire che cosa provasse mentre si avvicinava a me così, fissandomi negli occhi, e sapendo che mi avrebbe fatto sua.
Il mio sguardo era intenso, caldo, voglioso, lo sguardo di chi sa che il meglio deve ancora venire, per poi farsi ancora più infuocato quando prese le mie gambe e se le mise attorno alla vita, facendomi impazzire ancora di più.
Mi sentivo così indifesa in quel momento, così sua, ed era bellissimo.
Restai immobile, con il cuore che batteva sempre più forte nel petto e il respiro che si faceva sempre più affannoso a vederlo avvicinarsi sempre di più.
Quando poi lo sentii entrare in me, socchiusi gli occhi per un momento, ma li riaprii subito, perché non volevo perdermi nemmeno un momento di quello sguardo che si faceva sempre più vicino, sempre più intenso, sempre più mio.
Quel gemito, poi, mi fece tremare tutta e il mio nome sulle sue labbra ebbe l'effetto di farmi perdere definitivamente il controllo.
"Aegos.." gemetti, stringendomi a lui, mentre iniziava quella folle cavalcata che ci unì, sempre di più, intrecciò i nostri corpi, e forse anche le nostre anime in un modo che sarebbe stato impossibile da sciogliere.
Lo capivo, lo sentivo mentre si muoveva in me, strappandomi caldi gemiti di piacere sempre più caldi, forti, intensi, lo percepivo mentre i nostri occhi si incrociavano in quel trionfo dei sensi, della lussuria più sfrenata.. lo sapevo, in me, che era molto più di quello.
Forse avrei dovuto averne paura, ma ero troppo persa per rendermene conto, troppo immersa in quell'abisso in cui mi stava conducendo, esattamente come facevo solitamente io.
Eppure questo era un abisso diverso dalla mia oscurità, dalla mia perversione, era qualcosa di incredibilmente profondo, tanto da non riuscire a vederne la fine, eppure aveva un colore diverso, una consistenza capace di insinuarsi in ogni fibra del mio essere, fino a farlo gridare che ne volevo di più, sempre di più.
Gridavo e gemevo, sempre più persa, invocando il suo nome come fosse una preghiera, una supplica di porre fine a quel tormento così insopportabilmente meraviglioso.
"Aegos..." gemetti ancora, mentre quella danza erotica continuava senza fine "Aegos..." gridai, quando una spinta più intensa delle altre mi strappò un grido ancora più intenso e forte.
Allora cercai i suoi occhi, persa in quella stretta disperata, folle, in quella cavalcata come non ne erano mai state fatte prima di allora, mentre il piacere cresceva sempre di più in me, e la lucidità moriva.
Allora cadeva ogni freno, ogni resistenza, e mi abbandonai definitivamente a lui, a quel momento, a quel "qualcosa" che ora giocava con le nostre anime e le intrecciava sempre di più, fondendole l'una nell'altra, creava una nuova tonalità di azzurro dal colore dei nostri occhi, componeva una nuova sinfonia unendo i battiti dei nostri cuori.
"Aegos..." gemetti ancora, ubriaca di piacere, spalancando gli occhi a cercare i suoi "Sono tua..." con la voce calda e lo sguardo completamente perso in quell'abisso che aveva il suo nome, il suo sapore, il suo volto.
Persa in lui...

Guisgard 17-05-2018 16.00.49

All'arrivo di Dacey, all'udire la sua voce, subito il barone si voltò, incatenando quello sguardo appena irriverente e provocante di lei nel suo, scuro e profondo come la notte appena trascorso.
“Fortunata quella rosa...” disse con voce bassa, aggraziata, cortese nel vedere la carezza della ragazza su quel fiore “... ed io ora posso ben dire di aver visto l'aurora...” sfiorando delicatamente la mano di lei con un lieve bacio che però indugiò per un istante in più sulla sua pelle “... vi attendevo, madama...” senza distogliere mai i suoi occhi neri da quelli ambrati della giovane “... e mi sono permesso di dare forma ai miei pensieri cogliendo questo fiore per voi...” strappando un ramoscello di lavanda viola “... nel linguaggio dei fiori la lavanda simboleggia il più fiabesco degli amori, ossia quello a prima vista... è dunque il fiore del risveglio, che ridesta l'anima addormentata nel vedere l'amore... è il fiore del destino, del riconoscersi e ritrovarsi... gli antichi solevano dire che le anime vengono divise alla nascita, cercandosi poi per tutta la vita... solo poche ritrovano quella gemella... e se tutto ciò ha un senso, se tutto ciò non è solo un mito, allora il fiore di lavanda è il simbolo di un'intera vita...” racchiudendolo nella mano di Dacey.
A poca distanza era giunto Fagianus che si avvicinò ai due.
“Mio signore...” salutando Minsk “... madama...” omaggiando di nuovo Dacey.
“Vi ascolto, messere.” Il barone al nuovo arrivato.
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Altea portò di soppiatto il cavaliere nella stanza vicina e qui i due attesero di vedere chi fosse sulle scale.
Videro così la tarchiata figura del vecchio custode che portava su della frutta appena raccolta.
“Madama...” disse sottovoce il cavaliere ad Altea “... conoscete quell'uomo?”



Nikolaj annuì a Gwen e cominciarono a cercare Ivan insieme ad Elv.
Lo cercarono a lungo, per tutta la torre, senza però trovarlo.
“Non può essere svanito nel nulla...” disse Elv.
“Invece sembra proprio di si...” Nikolaj.
“Non ci resta che tornare nel pozzo...” fece Elv “... è il solo posto dove non abbiamo visto.”
“Perchè scendere di nuovo laggiù?” Perplesso Nikolaj. “Non aveva motivo Ivan di andarci...” turbato.

Lady Gwen 17-05-2018 16.08.17

Cercammo, cercammo ovunque, ma nulla.
Non c'era traccia.
Ero preoccupata, impensierita, non volevo che succedesse qualcosa ad Ivan.
"Il problema non è tanto il pozzo in sé, quanto il fatto che il cunicolo è bloccato, dunque non c'è motivo di scenderci se poi non si può proseguire oltre" perplessa.

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Altea 17-05-2018 16.09.01

Nel vedere il custode sospirai e guardai il nobile cavaliere sollevata.."Certo..è proprio il custode del castello, siamo fuori pericolo...forse..andiamo, ma allora è un fantasma o è reale" guardando il bell' uomo dagli azzurri occhi e i capelli bruni perplessa.
"Andiamo, sarà entusiasta di vedervi" cosi lo riportai verso il custode.."Messere, è arrivato il padrone del palazzo". Ora ero proprio curiosa di vedere come avrebbe reagito.

Guisgard 17-05-2018 16.16.04

“Concordo.” Disse Nikolaj a Gwen.
“Eppure è il solo posto in cui può essere andata Ivan, a meno che non sia svanito davvero nel nulla.” Elv.
“Forse è uscito ed è rimasto folgorato dalla luce...” mormorò Nikolaj.
“Non è un idiota!” Esclamò Elv. “Un vampiro non esce col Sole! Dobbiamo scendere nel pozzo!”



Nell'udire la voce di Altea, il vecchio si voltò di scatto, restando a fissare il cavaliere.
“Mi... mio... mio signore...” disse lasciando cadere a terra la frutta “... siete... siete tornato! Siete tornato!” Per poi correre ad abbracciarlo in lacrime.
Il cavaliere guardò Altea con un'espressione perplessa.

Dacey Starklan 17-05-2018 16.17.57

Ancora una volta mi trovai in silenzio, ad ascoltare il Barone, completamente catturata dalle sue parole, dai suoi modi cortesi e al contempo seducenti ai miei occhi.
Così come avevo sfiorato distrattamente la rosa, così ora mi ritrovai tra le dita un altro fiore.
Un fiore che per me era ora un bene prezioso, da custodire gelosamente.
Nel prenderlo, approfittai indugiando con la mano in quella del Barone.
Lo sguardo sempre fisso nel suo, sentivo il tempo dilatarsi, i minuti che diventavano ore.

“ Passerei l’eternità ad ascoltarvi, c’è qualcosa di magico nel vostro modo di esprimervi.”

Con tono dolce, proprio quanto una carezza.

“ Purtroppo io non posseggo la stessa dote e ...”

Mi voltai, stupita dall’interruzione, trovando al nostro cospetto Fagianus.
Aveva evidentemente qualcosa di cui discutere con il nobiluomo ma non accennai a muovere un passo, avevo tutta l’intenzione di ascoltare.


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Altea 17-05-2018 16.20.10

Guardai quella scena e poi il volto del cavaliere che mi fissava turbato, mi trattenni dal ridere visto ignorava cosa stesse accadendo..sinceramente la situazione era davvero contorta.."Beh, milord, avete detto di essere il padrone del Palazzo...io non so...ne so quanto voi" e mi avvicinai al servitore "Come fate a conoscere questo nobile cavaliere? Egli dice di non sapere chi voi siete..chi è questo uomo?" guardando il cavaliere e sorridendogli "Appunto prima non mi avete detto il vostro nome, milord".

Lady Gwen 17-05-2018 16.22.54

"Sì, dobbiamo andare a controllare. Se non sarà lì, almeno sapremo di aver cercato ovunque" acconsentii.
"Ehi, sta' tranquillo... Lo troveremo..." dissi piano ad Elv, col tono dolce di poco prima ed una mano sul suo viso.
"Intanto ora andremo al pozzo e vedremo."

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Guisgard 17-05-2018 16.34.56

Il letto cigolava sotto le spinte di quei due corpi che vibravano, sussultavano e gemevano folli.
Erano preda della passione, di una forza indomita, carnale.
Ma non solo.
Mentre Aegos la possedeva con una virilità mai assaggiata, mai provata prima d'ora, Lys tra gli spasmi e le grida cominciò a vagare nella mente di lui.
“Ti amo...” disse fra sé lo stalliere “... ti amo non lo capisci?” Senza smettere di possederla, senza arrestare quell'indomita danza di passione. “Sono folle... folle... ti odio... ti odio e ti amo... maledetta, cosa mi hai fatto? Perchè? Perchè?” Spingendo se stesso contro di lei, dentro la sua padrona senza freni, senza pause.
La teneva per le caviglie, saldamente, mentre la faceva sussultare fra quelle lenzuola ormai bagnate di sudore.
Icarius assisteva a tutto ciò eccitato da morire, ma incapace di interrompere quella meravigliosa cavalcata.
Aegos si fermò, col fiato rotto, guardando Lys su quel letto con i capelli sudati sul viso.
Si chinò e la baciò.
Un bacio disperato, profondo, come a voler succhiare tutto di lei, non solo le labbra e la lingua.
“Voltati...” ansimando lo stalliere “... voltati...” invitandola, quasi ordinandole di cambiare posizione.



Arrivò Fagianus e mise al corrente il barone riguardo la faccenda del saltimbanco.
Minsk guardò Dacey negli occhi.
“Perchè” disse “non mi avete detto che quell'uomo vi aveva colpita, madama?”
“Ora il Maresciallo se ne sta occupando, signore.” Fagianus.
Arrivò un soldato di corsa e disse qualcosa all'orecchio di Fagianus, che apparve poi stupito.
“Ebbene?” Fissandolo Minsk.
“Il Maresciallo gli ha strappato la maschera...” rivelò Fagianus “... non era un uomo deforme... ma un criminale fuggito tempo fa da questo palazzo...”
“Che sia giustiziato.” Sentenziò Minsk. “Nessuno può sfiorare madama Dacey senza il suo permesso.” Tornando con gli occhi sulla ragazza.
“Si, mio signore.” Annuì Fagianus.



“Ma come...” disse stupito il vecchio custode “... davvero non mi riconoscete, signore? Avete dimenticato il vostro devoto servitore?”
“No no...” accennando un sorriso poco convinto il cavaliere “... certo che mi rammento di te... potrei dimenticarti? Sono solo stanco per il lungo viaggio...” perplesso “... su, preparaci qualcosa di buono, vecchio mio.” Annuendo.
“Subito, padrone!” Esclamò il vecchio. “Mia moglie è una cuoca perfetta come ben sapete!” E corse via.
“Roba da matti...” il cavaliere fissando Altea.



Elv annuì a Gwen ed i tre vampiri scesero di nuovo nei sotterranei della torre, dove c'era il pozzo.
“Ed ora” disse Nikolaj “come faremo a scendere? É crollato e se anche usassimo la nostra forza per smuovere i detriti questa vecchia torre potrebbe caderci addosso. E comunque Ivan non può essere passato da qui, visto le pietre crollate sono ancora ammassate di sotto.”
“Forse ha trovato un passaggio segreto...” fece Elv guardandosi intorno.

Lady Gwen 17-05-2018 16.39.14

Andammo al pozzo, ma dentro era crollato completamente.
"L'unico passaggio alternativo era attraverso un albero, ma non sarebbe arrivato a raggiungerlo, poiché sarebbe morto prima. Dunque deve esserci un altro passaggio qui da qualche parte, magari lo ha trovato, ma poi potrebbe essere rimasto bloccato ed impossibilitato ad avvertirci. Dunque direi di cercare tracce di un passaggio qui, visto che il pozzo è inaccessibile."

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Altea 17-05-2018 16.43.46

La situazione diventava sempre più strana e pure un po' sopra le righe e mi avvicinai lui.."Ma scusate, Milord Senza Nome" ironica "Perché vi stupite? Avete detto di essere il padrone del Palazzo, può essere sia vero..beh a dire il vero gli Afragolignonesi se ne sono andati via da anni e anni...troppi anni direi, sapete nelle segrete del castello baronale vi stava l' ultimo degli Afragolignonesi? Un uscianese, ma mi hanno detto era morto..so che vendicava le sue terre qui a Chanty e voleva il barone morto, e voi perché vi siete avventurato fino qui..." pensierosa.

Dacey Starklan 17-05-2018 16.45.57

Fagianus e la sua lingua lunga.
Lo guardai irritata ma non ebbi tempo di dir nulla prima della domanda del Barone.
Mi sentii accusata dalla sua voce e tentai di balbettare qualcosa.
Dopotutto era mia intenzione parlargliene, se solo non fossimo stati interrotti proprio da Fagianus.

“ È solo un pazzo... non ha importanza...”

Tentai di minimizzare ma non servì a nulla.
Così mi ritrovai a chiedermi perché ancora mi davo tanta pena per quel cavaliere, dopo ciò che aveva fatto.

“ Avrà ciò che merita... se questo è il vostro volere.”


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Guisgard 17-05-2018 16.54.29

“E sia...” disse Nikolaj a Gwen “... sarà meglio però dividerci... tu ed Elv cercate qui, io ispezionerò altre zone della torre...”
“Buona idea.” Annuì Elv.
Nikolaj andò via e i due vampiri cominciarono a cercare in quei sotterranei.
Dopo un po' Elv chiamò Gwen, indicandole una parete ammuffita.
“Qui le pietre fanno un rumore diverso...” lui battendo un pugno sul muro “... sembra vuoto dietro...”



“Si, avete ragione...” disse lui ad Altea “... forse è meglio se vi racconto tutto...” invitandola a sedersi su una vecchia panca traballante ma ancora resistente “... io come detto vengo da Afragolignone e non sono mai stato prima d'ora qui a Sygma... da un mio antenato morto secoli fa ho ereditato questo castello e sono venuto qui per vederlo e prenderne possesso... non conosco quel vecchio e credo sia completamente pazzo... mi fa tenerezza ed allora ho voluto fargli credere di essere il suo padrone... quanto al mio nome...” sedendosi accanto a lei “... l'ho tenuto nascosto proprio perchè qui odiano noi Afragolignonesi...” vicinissimo al bel viso di lei.
Il medaglione al collo di Altea vibrava, emanando come un senso di calore mentre gli occhi azzurri del cavaliere erano in quelli verdi di lei.



Il barone annuì a Dacey e congedò Fagianus.
Lui allora sfiorò il bel viso di lei con una carezza.
“Pagherà non per essere un fuorilegge, ma solo perchè ha osato toccarti...” disse pianissimo, accarezzandole poi le labbra.
Vi erano servi non lontano da loro, paggi e giardinieri, ma quell'attimo rubato era solo loro.
Durò un istante, ma gli occhi di Minsk vagarono non solo nello sguardo di Dacey, ma su tutta la sua figura.
Squillò allora una tromba.
Un suono tetro e prolungato.
Era il segnale che una condanna a morte era stata decisa.

Dacey Starklan 17-05-2018 16.59.28

In quel momento mi sentii speciale, sapendo di avere un uomo accanto disposto persino a farne morire un altro, solo per me.

“ C’è solo un uomo che può toccarmi...”

Avvertendo una scarica di eccitazione nel dirlo, che il leggero bacio non riuscì a prosciugare, anzi, andò ad alimentare ancora di più.
La mia anima oscura , vicino a Lui, sapeva sempre prendere il sopravvento.
E poi il suono, la condanna ormai decisa.
Lasciai che quel suono mi entrasse nelle orecchie, diventando quasi una dolce melodia.
La morte dopotutto non era altro che una oscurità eterna.




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Altea 17-05-2018 17.03.07

Annuii seria e mi sedetti in quella panchina traballante e lui si fece avanti raccontandomi tutto...ebbi un fremito, forse il suo antenato era l' amante della Rosa Nera e deglutii.."Forse voi assomigliate al vostro antenato" ed io sapevo era così, quante volte l' avevo visto e lui mi aveva pure posseduta..i suoi occhi azzurri e i capelli bruni e lunghi come i suoi.
Era vicino, troppo vicino al mio volto, il medaglione vibrava e bruciava ma stavolta per qualcuno di tangibile, la mia bocca era terribilmente vicina alla sua ma ebbi un tremito di paura e bisbigliai appena.."E voi, sfidereste tutti...pure un uomo orrendo e geloso che mi hanno costretto a sposare, che mi ha rinchiusa nelle segrete, mi ha picchiata e mi sta braccando come fa con gli animali...mi salvereste da lui se foste innamorato di me?" parlavo per bocca mia o della Dama Nera ma sapevo che quel respiro caldo e il suo volto vicino a me mi turbava come non mai.

Lady Gwen 17-05-2018 17.08.24

Annuii e ci dividemmo.
Io ed Elv cercammo, fin quando non trovammo delle strane pietre, apparentemente vuote dietro.
"Sì infatti" guardandole "Nikolaj!" chiamai, per cercare tutti e tre di capire se fosse la strada giusta.

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Clio 17-05-2018 17.18.58

Ero persa, completamente persa in quel tripudio di sensi, di godimento assoluto, di corpi e anime che si intrecciavano.
Io ero la regina della perversione, avevo fatto della lussuria sfrenata il mio stile di vita, avevo ricercato il piacere in ogni sua forma... eppure, eppure non avevo mai provato qualcosa di così intenso, di così assoluto e travolgente.
C'era qualcosa in quella danza infuocata, in quella cavalcata selvaggia, in quell'amplesso senza freni, qualcosa di più forte, di più intenso.
Era come se l'intero mondo si fosse racchiuso in quella stanza, nello sguardo di lui, in quell'abbraccio.
Non desideravo altro che non fosse lui, non desideravo che essere sua, che sentirlo in me, che vedere il suo sguardo fisso nel mio, che sentire i suoi gemiti, che percepire il suo corpo nel mio, sul mio, addosso al mio, ovunque, i suoi pensieri, tutti, fino all'ultimo.
Li feci miei, violandoli, scoprendoli, scrutandoli senza permesso, con irruenza e determinazione.
Erano miei dopotutto, tutti, lui stesso era mio, mio e mio soltanto.
Quella consapevolezza mi guidò nella sua anima, fino ai suoi pensieri più segreti che mi investirono come un fiume in piena, come una corrente così forte che era impossibile arrestarla.
Mi amava.. mi amava e mi odiava... possibile?
Lo guardavo con gli occhi spalancati, increduli, la mente ottenebrata dal piacere, da quelle grida così incontrollate che sembrava fossi sul punto di arrivare al culmine da un momento all'altro, mentre invece la tortura meravigliosa ed appagante avrebbe potuto continuare ancora, e ancora, e ancora, all'infinito.
Era questo l'amore?
Questo non desiderare altro se non lui?
Questo legame così forte che sembrava unire i nostri corpi, le nostre anime e ogni altra cosa di noi?
Era amore quella sensazione a cui non sapevo dare un nome?
Come potevo saperlo io?
A me l'amore non interessava, non l'avevo mai cercato né voluto, volevo il piacere, l'appagamento, volevo godere appieno ogni istante, ogni momento questo sì, ma non avevo mai pensato ad altro.
Eppure.. eppure c'era qualcosa di inspiegabile in quel momento, qualcosa che rendeva quell'amplesso diverso da qualunque altro mi fossi mai concessa in quegli anni.
Qualunque cosa fosse, dopotutto, era meraviglioso.
Lui era meraviglioso.
Si fermò, strappandomi ai miei pensieri, che erano confusi e arruffati a causa di tutto quel godimento incontrollato.
Lo guardai negli occhi, come non l'avevo mai guardato, come non avevo mai guardato nessuno.
"Aegos..." sussurrai solo, col cuore in gola, incapace di dire altro, incapace anche solo di pensare parole diverse dal suo nome in quel momento.
Perché il suo nome era tutto il mio mondo in quel momento, non esisteva nient'altro che l'oceano racchiuso nei suoi occhi.
Ma quando si chinò per baciarmi, sentii tutto il mo corpo fremere, il cuore scoppiare nel petto e una sensazione nuova e incredibile attraversarmi l'anima.
Ero sua... ero davvero sua!
Volevo essere sua, sì, non desideravo altro.
Era qualcosa di così strano, eppure così bello, così unico, rendeva quel momento così speciale, come se non fosse un sollazzo tra una padrona lussuriosa e il suo servo, ma molto di più.
Ed era bellissimo.
Poi le sue parole, così vogliose, messaggere di altro piacere, ancora più intenso, ancora più folle.
"Oh si.." sussurrai sulle sue labbra, per poi guardarlo negli occhi, per poi voltarmi, con il busto abbassato fino a toccare il letto e il bacino alzato verso di lui, che si muoveva lascivo e voglioso, come ad invitarlo a fare scempio del mio corpo.
A farmi sua, solo sua... in quel momento esistevamo solo noi, solo noi.
E per la prima volta io non avrei desiderato nulla di meglio al mondo.

Guisgard 17-05-2018 17.26.36

Il barone rispose a quelle parole di Dacey con uno sguardo intenso e profondo.
Il nero dei suoi occhi raggiunse l'ambra di quelli di lei, come il mare che ingoia il fiume, come le onde sovrastano gli scogli, come le valanghe sommergono intere vallate.
In quello lo sguardo le infinite ed ardenti immagini di quella notte proibita appena trascorsa ripercorsero la mente di Dacey e non solo.
Anche tutto il suo corpo, lasciando lenti brividi lungo la sua pelle.
“Lo so...” disse pianissimo lui “... sei solo mia... da sempre... e lo sarai per sempre...”
Un rullo di tamburi interruppe quel momento.
Poi un lungo istante di silenzio.
Uno squillo di tromba.
La sentenza era stata eseguita.
Reddas era morto e Minsk era salvo.



Quelle parole di Altea, i suoi occhi verdi, il volto bianco, i lunghi capelli chiari.
Il tono della sua voce, basso e morbido come una carezza, il suo profumo e la vicinanza a quel cavaliere dagli occhi azzurri.
Lui la guardò.
Guardò i suoi occhi, le sue labbra, per un istante persino la bella scollatura.
“Io...” disse vicinissimo a lei e con gli occhi caldi e di un chiarore profondo.
“Padrone!” Arrivando all'improvviso il custode. “Avrete un pranzo davvero succulento!” Ridendo. “Mia moglie ha tirato fuori il suo vecchio ricettario e per voi sta preparando un piatto buono come pochi!” Annuendo soddisfatto.



Gwen chiamò Nikolaj, ma il vampiro non rispose.
“Sarà salito ai piani di sopra per cercare...” disse Elv “... vieni, cerchiamo noi di capire cosa nasconde questo muro... poi avvertiremo Nikolaj...” cominciando a picchiare forte sulle pietre che subito di sgretolarono, mostrando un cunicolo scavato nel terreno.
“Trovato!” Esclamò Elv.

Lady Gwen 17-05-2018 17.28.59

Annuii ed iniziammo a scavare.
Scavammo, scavammo, e infine riuscimmo a trovare il cunicolo.
"Bene, andiamo, magari troveremmo davvero Ivan, o almeno lo spero, vivamente."

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Altea 17-05-2018 17.35.13

Scrutavo i suoi occhi azzurri, mutavano di colore in base ai suoi contrastanti sentimenti ed ardori.
Li sentii accarezzarmi i capelli lunghi e morbidi, lisciarmi il diafano volto fino a raggiungere la scollatura con ardore e desiderio, guardavo le sue labbra perfette e virili, mi morsi il labbro combattuto dal desiderio di baciarlo e farmi sua e per sempre o ritrarmi dalla paura di quei sentimenti mai provati.
E mi trovai con gesto insolito a passare la mia mano tra i suoi capelli, lentamente...quando arrivò il custode e scossi il capo lanciando al cavaliere uno sguardo d' intesa e dissi.."Mi auguro sia davvero ottimo per aver rovinato questo attimo" ma la mano rimaneva salda tra i suoi capelli per scivolare lentamente sul volto.

Dacey Starklan 17-05-2018 17.36.25

Sentivo di non avere più controllo sul mio corpo, era lui a governarlo, con i suoi sguardi profondi che mi scavavano l’anima.
I ricordi dell’ardente passione consumatasi nella notte mi invasero, strappandomi un sospiro e incurante di tutto e tutti lo baciai.
Sentivo il bisogno di ricevere le sue labbra sulle mie, di nutrirmi del loro sapore, perdermi al contatto con la sua lingua.
Neanche sapere che la morte era appena calata vicino a noi mi fermò, anzi, sentii più voglia.
Come se la morte altrui mi facesse sentir più viva e desiderosa di vivere.

“ Quell’uomo... era un pericolo, per entrambi. Finalmente siamo liberi amore mio... e insieme faremo nostra la notte, per sempre...”

Sussurrai verso il Barone, definitivamente perduta e votata all’oscurità, neanche il giorno riusciva più a tenere la luce in me.
Ero il buio, il mistero, l’oscurità e ora che avevo trovato il mio compagno, sentivo che nulla avrebbe potuto fermarci.



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Guisgard 17-05-2018 18.04.02

Gwen ed Elv imboccarono lo stretto cunicolo.
Se non fossero stati due vampiri forse l'opprimente senso di claustrofobia avrebbe impedito qualunque movimento.
Era buio, umido, maleodorante, brulicante di vermi ed altri insetti lungo le strette ed addossate estremità.
I due vampiri lo attraversarono tutto, fino a sbucare in un antro sotterraneo e roccioso.
“E' molto antico e forse scavato da qualcuno...” disse Elv guardandosi intorno “... credo fosse usato come prigione o nascondiglio...”
In quell'istante udirono un gemito soffocato giungere dal fondo dell'antro.



Quel momento intimo fu interrotto dal vecchio custode, però senza riuscire davvero a romperlo.
Lo sguardo di Altea strappò un sorriso accennato al cavaliere, che comprese bene come quell'intimità fra loro era concreta.
Lei avvertì poi il modo in cui il suo toccare i bruni capelli di lui suscitasse il compiacimento del tenebroso Afragolignonese.
Si, decisamente gli piaceva essere toccato da lei, ora che la mano era scesa sul volto di lui.
“Vedrete, madama...” disse divertito il vecchio ed importuno servitore “... sarà un pranzo speciale.” Annuì. “Su, venite, il tutto è già pronto!”



Quel desiderio istintivo, fatto di sensi, di passione pura spinse in modo incontrollato Dacey a raggiungere il barone per baciarlo, incurante di tutto e di tutti.
Un bacio a cui lui subito rispose, stringendo a sé la ragazza.
Un bacio che portò le loro labbra a diventare una cosa sola, ad assaporarsi a vicenda, ad avvertire il medesimo ardore e perdersi in un unico respiro.
Un bacio caldo, ardente, dove i sensi si rincorrevano con le loro lingue, intrecciandosi ed incatenandosi l'una all'altra, per poi schiudersi e lasciarsi, ricominciando da capo ogni volta.
Un bacio che sembrò un sortilegio, un incanto, un atto di magia.
Una magia libera, senza limiti, né freni, né morale.
Un bacio lascivo ed allo stesso tempo passionale.
Un bacio animato dal lato più oscuro e misterioso dell'amore.
Quell'amore che non giudica, non condanna, ma chiede solo di essere vissuto a pieno.
Per sempre.
Come da sempre Dacey e Minsk si conoscevano.
“Più tardi...” disse lui sulle labbra calde di lei “... al crepuscolo, ti condurrò con me...”
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Lady Gwen 17-05-2018 18.08.55

Ci inoltriamo in quel cunicolo buio, claustrofobico, umido, pieno di insetti disgustosi di ogni sorta.
Non mi ci sarei mai nemmeno avvicinata se non fosse stato per cercare Ivan.
"Sì beh, è un posto terribile..." commentai.
Poi, un gemito soffocato, dal fondo dell'antro.
"Hai sentito?" agitata ad Elv "Ivan! Ivan, sei tu?" a voce alta, affrettando il passo per capire di chi si trattasse e sperando che lui stesse bene.

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Altea 17-05-2018 18.10.12

I nostri occhi non si scostavano nei nostri sguardi vicini, potevo notare bene il compiacimento di lui e lui poteva notare quanto io corrispondessi tutto questo..oh si, questo Palazzo decadente era rifiorito a nuova vita e forse pure il mio animo e cuore buio e dannato dalla maledizione della Dama Nera.."Io e milord arriviamo subito, dobbiamo solo dirci una cosa tra noi...aspettate" e senza remore mi avvicinai alle sue labbra e lo sguardo parlava da solo e a bassa voce dissi.."Ora...baciami se lo vuoi..prima che sia troppo tardi" dominata non più dalla maledizione ma dal mio cuore che pulsava a nuova vita, era come rinascere, diversa e piena di vita.

Dacey Starklan 17-05-2018 19.02.40

Mi sentivo così libera quando ero con lui, libera da ogni costrizione, dal giudizio e dalla morale, libera persino da me stessa.
Libera dalla Dacey mediocre, sottomessa e fragile.
Ora ero solamente la versione migliore di me stessa.
La versione che da sempre sentivo spingere per emergere e che tutti avevano sempre tentato invece di sopprimere.
Tutti tranne il Barone.
Lui mi capiva, da sempre. Da sempre Lui aveva compreso la mia natura, l’aveva osservata crescere fino a fiorire come una magnifica rosa nera.
Un bacio infinito era quello che ci stavamo dando, come infinito era l’amore che ci univa, andando oltre i confini del tempo e dello spazio, andando oltre persino alla mia comprensione.
Non ci avevo pensato, semplicemente avevo amato, come desideravo, chi desideravo da sempre.

“ Aspetterò con ansia quel momento...”

Replicai a bassa voce, portando una mano sul suo volto così pallido ma tanto virile e accattivante.


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Guisgard 17-05-2018 23.41.30

Gwen ed Elv seguirono quei gemiti.
Più si avvicinavano, più quelli sembravano simili a lamenti.
Raggiunsero infine il fondo dell'antro e videro qualcosa di terribile.
Ivan, torturato a sangue, che gemeva dolorante ai piedi della parete rocciosa, incatenato ad una pietra sul terreno.



Quella carezza di Dacey ed il barone che restò a guardarla negli occhi.
Uno sguardo penetrante, capace di arrivare fino al suo cuore ed alla sua anima.
“Che il crepuscolo giunga presto...” disse lui pianissimo, con tono basso, caldo e virile.
“Mio signore...” arrivando il Maresciallo.
“Cosa?” Minsk senza voltarsi.
“Il saltimbanco...” l'altro “... era un impostore... il suo nome era Reddas... un ribelle... probabilmente era qui per uccidere voi... è stato appena giustiziato... il suo corpo sta pendendo dalla torre più alta del palazzo. Era riuscito ad arrivare qui ingannando mia sorella. Ora non potrà più ingannare nessuno.”
“Ottimo.” Annuì Minsk.

Lady Gwen 17-05-2018 23.49.12

Sembravano lamenti di dolore, profondo e ad ogni passo speravo di sbagliarmi e di allontanare quel pensiero dalla mia mente.
"Ivan!" urlai, con tutto il fiato che avevo.
Lo vidi lì, torturato a sangue e bloccato da quelle maledette catene.
Corsi verso di lui, spezzai quegli anelli che lo bloccavano e lo strinsi forte a me.
"Chi ti ha fatto questo?" sussurrai, distrutta, più come un pensiero ad alta voce che come domanda.
Poi frugai fra le pieghe del mio abito e presi la boccetta viola.
La portavo sempre con me perché non si poteva mai sapere.
La aprii e feci scivolare quel liquido oltre le labbra di Ivan, perché sapevo che i miei poteri non sarebbero bastati e speravo che funzionasse.

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Guisgard 17-05-2018 23.58.13

Nel vedere Lys cambiare posizione, mettendosi in quel modo così provocante e lascivo sul letto, Aegos sentì il sangue andargli a fuoco.
Era acceso dalla passione, ma ora stava superando ogni limite di sopportazione e morale.
Si avvicinò allora alla bellissima padrona, ora diventata così mansueta ed accondiscendente, che gli dava le spalle in una posa che avrebbe reso sporca anche la coscienza del più ingenuo degli uomini, accarezzandole con una mano le natiche sode e bombate, per poi far scivolare le dita nel suo sesso caldo, umido ed accogliente.
Una carezza lussuriosa, invadente, profonda, sozza.
Con l'altra mano invece aveva in pugno il suo spadone che brandiva orgoglioso ed eccitato, stringendolo forte come si fa con la solida elsa di un'arma prima di brandire un colpo potente e definitivo.
Icarius guardava tutto ciò perso di eccitazione, insoddisfatto e frustrato dal non poter partecipare, né toccare.
“Fila via, ragazzino...” disse a lui un Aegos alterato dalla lussuria “... fila via che lo zio e la zia devono leggersi un libro adatto solo ai grandi...”
Il giardiniere restò come inebetito a fissarlo.
“Vattene!” Gridò infervorato lo stalliere.
Icarius allora, nudo ed eccitato, raccolse la sua roba e corse via, quasi spaventato.
“La padrona è pronta?” Aegos a Lys, come il boia che fissa la sua vittima.
E gli occhi accesi di passione di lui erano in quelli chiari e famelici di lei, meravigliosa ed oscura padrona delle sue fantasie più perverse.
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Dacey Starklan 18-05-2018 00.09.46

Continuai ad accarezzargli il viso, incatenata al suo sguardo.

“ Vorrei che fosse già il tramonto, per poter stare con te...”

Appoggiai la mia fronte alla sua, respirando a pieni polmoni il suo profumo inebriante.

“ Staremo insieme amore mio e allora...”

Ancora una volta fummo interrotti, questa volta da mio fratello.
Ascoltai con attenzione e replicai con tono freddo e distaccato.

“ Ha avuto ciò che meritava
Sono stata indulgente con lui ma evidentemente pensava di poterne approfittare.
È una fortuna che sia stato preso, prima che potesse compiere qualche folle gesto...”

Quindi più piano, solo al Barone, con dolce voce suadente.

“ Non gli avrei mai permesso di arrivare a te, amore mio.”




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Guisgard 18-05-2018 00.19.02

Il barone guardò Dacey e sorrise lievemente.
Un gesto intimo e sensuale.
Ma vi era il Maresciallo e i due amanti non potevano indugiare oltre.
“Oggi è giorno di udienze, mio signore.” Disse il Maresciallo. “Venite, alcuni dei vostri vassalli vi attendono nella sala grande.”
“A dopo, madama...” Minsk sfiorando con un bacio la mano di Dacey, accarezzandole la pelle per un istante con la lingua calda “... a dopo...” fissandola.
Poi andò via col Maresciallo e lasciando la ragazza con in mano la lavanda.



Senza indugiare oltre, il cavaliere guardò Altea negli occhi, si avvicinò alla sua bocca e la fece sua.
La baciò con impeto, trasporto, foga, come se non assaporasse le labbra di una donna da tempo, da una vita intera.
Un bacio che divenne subito ardente, inumidito dai fiumi della passione, animato da un gioco di lingue che si rincorrevano l'una sull'altra.
Un bacio quasi magico, che sembrò destare il castello diroccato dalle ombre di antichi e dimenticati incanti.
“Eh, l'amore...” disse sorridendo il vecchio custode fermo a guardarli.



Gwen liberò Ivan da quelle catene, senza attendere che Elv potesse aiutarla.
Poi diede al suo amico alcune gocce dell'unguento del barone.
In pochi istanti il vampiro ferito sembrò riprendere.
“Ivan...” disse Elv “... chi ti ha fatto questo?”
“Sono stato io.” Una voce fredda alle loro spalle.

Lady Gwen 18-05-2018 00.27.04

Per fortuna Ivan si riprese e a quella domanda mi voltai all'istante, volendo guardare in faccia la bestia che lo aveva ridotto in quello stato, perché di sicuro non sarebbe uscito vivo da qui.

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Clio 18-05-2018 00.28.31

Non capivo più niente, ero completamente folle, persa, mi ero voltata nell'estasi più totale, nella perdizione più assoluta.
Sentivo tutto il mio corpo fremere, in quella posizione così lasciva, così proibita, così calda ed invitante.
Ogni istante era una tortura, ogni momento di quell'attesa terribile un tormento, gemevo piano, supplicando quasi l'esaudimento di quel desiderio ormai incontrollato che aveva preso ogni parte del mio essere, l'aveva sconvolto fino a farlo impazzire, non renderlo più lo stesso, farlo morire e rinascere mille e mille volte. Ancora e ancora.
Sentivo la sua mano su quel membro ormai pronto, che sapevo bene fremeva quanto me, quanto la mia intimità pulsante, calda e umida.
Ma poi, tutto intorno a me iniziò a vorticare di nuovo, il mondo scomparve ed esistette solo il piacere, quel piacere così assoluto da farmi perdere letteralmente il senno.
La sua mano era entrata di nuovo in me, e io non riuscivo a trattenere le grida, nè volevo trattenerle a dirla tutta.
Le sue mani si muovevano in me in un modo così abile, così intenso, da farmi gridare in un modo incontrollato, forte.
La mia voce sovrastava la sua, le mie grida risuonavano nella locanda, forse anche nel borsco e a Monsperone stessa.
Ma non mi importava, non mi importava nulla di tutto ciò, niente di niente.
Pensavo solo a lui, a quella mano, a quel piacere... no, non pensavo nemmeno, godevo e gridavo e basta.
Sentii come in lontananza Aegos che mandava via Icarius, ma ero troppo soggiogata dal piacere per intervenire, ero così persa da non riuscire a muovermi e nello stesso tempo non riuscire a stare ferma.
Era meraviglioso, ero compleramente in estasi, una sensazione che la mia vita dissoluta non mi aveva mai concesso.
Poi il ragazzo se ne andò e io voltai lo sguardo a cercare quello azzurro di Aegos.
"Ehi, quello era il mio giocattolino..." con aria divertita, ma la voce e lo sguardo stravolti dal piacere incontrollato e insopportabile delle sue mani.
Poi quel tono, quella voce, e improvvisamente esistemmo solo noi al mondo, di nuovo.
"La padrona è sempre pronta, Aegos..." fissandolo con occhi famelici, caldi, lussuriosi e appassionati "...per una bella cavalcata!" aggiunsi, abbassando lo sguardo fino a cercare quella virilità così meravigliosamente eretta e prorompente che bramavo infinitamente dentro di me.
O forse, per la prima volta, bramavo molto più di quello in me...

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Dacey Starklan 18-05-2018 00.38.48

Sentii che un pezzo della mia anima mi veniva staccata e portata via, dovendomi allontanare dal Barone
Ma era giorno e alla luce del sole dovevano ancora sforzarci e fingere per le apparenze.

“ Voi signori avete sempre così tanto da fare... Vi auguro una buona giornata di proficuo lavoro.”

Tremai impercettibile al tocco della sua lingua sulla mia mano ma dovetti riprendermi subito dinanzi a mio fratello.

“ Buona giornata, grazie per esserti occupato di quel criminale.”

Salutando anche mio fratello con un consueto bacio sulla guancia.
E li guardai andare via, il Barone con il mio pezzo d’anima ormai indissolubilmente legata alla sua.
Mi era rimasta la lavanda, portai alle mie narici il fiore e poi lo sistemai tra i capelli.
Allora, rimasta sola, provai il macabro desiderio di veder il corpo penzolante di Reddas.


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Guisgard 18-05-2018 00.51.13

Gwen ed Elv si voltarono di scatto verso la voce alle loro spalle.
“Si, sono stato io.” Disse Nikolaj con un ghigno. “E la cosa interessante è che tutto questo altro non è che una trappola per tutti voi.”
“Per...” ansimando Ivan “... perchè ci fai questo?”
“Perchè il mio maestro mi ha promesso ciò che voi poveri inetti non avrete mai.” Ridendo Nikolaj.
“Aspetta...” fissandolo con rabbia Elv “... sei stato ad uccidere Tatiana, Roze, oltre che Marko ed Isabel, vero?”
“Centro, amico mio!” Raggiando Nikolaj. “Ed ora completerò il tutto!” Con un lampo di malvagità negli occhi.



Aegos la guardò e sorrise.
Un sorrise misto ad un gemito.
Allora si avvicinò e finalmente soddisfò la lunga attesa di Lys.
“Ahhhhh... Lys...” disse lui in un lungo lamento di piacere liberatorio “... ohhh... si...” entrando dentro di lei, riempiendola tutta, affondando in lei il suo desiderio, insieme alla sua virilità.
Cominciò allora a muoversi piano, poi sempre più veloce, insistente, potente.
Iniziò una nuova folle cavalcata.
Lui la teneva per i fianchi, spingendo con forza il bacino contro le natiche di lei, facendola sudare, sussultare, gridare.
Allora si chinò sulla sua padrona.
“Baciami...” ansimando per lo sforzo che non cessava “... baciami... amore mio...” cercando le sue labbra.



Dal cortile si vedeva la torre più alta, da cui penzolava un cadavere incappucciato.
Era quello di Reddas, che per volere del Maresciallo doveva restare per tutto il giorno ad oscillare al vento, su tutta Monsperone come monito per ogni ribellione.
Dacey dal basso poteva vedere il corpo senza vita del vendicatore fallito e maledetto.

Lady Gwen 18-05-2018 00.57.12

Dovevo immaginarlo.
In tutto questo tempo, avrei dovuto immaginarlo.
C'era sempre stato lui di mezzo e io non avevo fatto nulla.
Poggiai Ivan su una roccia e mi alzai, lanciando una fugace occhiata ad Elv per fargli capire che ora era finalmente il momento di agire.
Poi un ruggito.
Poi, mi avventai sulla sua gola e morsi con ferocia inaudita.
Quell'odio che da secoli provavo verso di lui.

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Dacey Starklan 18-05-2018 01.00.37

Come accadde quando udii la tromba che annunciava la sentenza di morte, anche guardare quel cadavere suscitò in me una strana eccitazione

“ Io avevo tentato di avvertirvi... “

Mormorai, lo sguardo rivolto verso l’alto sempre al corpo senza vita.
Era la prima volta che osservavo un cadavere così a lungo ma soprattutto, che non ne avevo ribrezzo.


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Guisgard 18-05-2018 01.06.39

Gwen lo aggredì, ma qualcosa la respinse, facendola finire rovinosamente contro la parete di pietra.
Nikolaj rise.
“Sciocca...” disse con disprezzo “... il potere del maestro è infinitamente più potente di ciò che tu potrai mai essere.”
“Bastardo!” Gridò Elv.
“Avanti, sono clemente...” Nikolaj “... vi ucciderò insieme.” Divertito.



Dacey restò a lungo a fissare il cadavere penzolante di Reddas dalla torre.
Verso ora di pranzo Silvia venne da lei, invitandola a prepararsi.
Il pasto si sarebbe consumato nel salone interno del palazzo.

Lady Gwen 18-05-2018 01.15.58

Sbattei contro la parete di pietra, ma mi rialzai.
Anche se fossi morta, non lo avrei fatto senza combattere.
"Potere..." dissi, guardandolo "Se basta uno spiraglio di sole per polverizzarti, quanto credi sia grande il potere che ti ha dato? Hai avuto bisogno di questo per illuderti di contare qualcosa, ma sei stato sempre mediocre e miserevole. Non ti distoglierò dalla tua illusione, ma di sicuro per me sei solo patetico" continuai.
Speravo che Elv cogliesse il momento, attaccandolo alle spalle, perché ora ogni istante era prezioso per noi e non saremmo morti qui per mano di quel bastardo.

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Clio 18-05-2018 01.21.04

Eccolo, finalmente.
Chiusi gli occhi nel sentirlo scivolare in me, nel sentirlo affondare, riempirmi tutta, fino in fondo.
Era meraviglioso, era incredibile, una sensazione così unica, come se il mondo intero si fosse fermato per permettermi di assaporare appieno quella sensazione, quel momento di puro godimento.
"Ahhh.." gemetti a mia volta, un suono liberatorio, mentre gli occhi si spalancavano e si voltavano per cercare i suoi, così folli e vicini ai miei.
Ma poi iniziò a muoversi, a prendermi con forza sempre crescente, con un desiderio disperato come il mio, con una passione incontrollata e folle.
Mi muovevo con lui, spingendo il bacino contro il suo membro come a volergli dire che volevo di più, che non mi bastava mai, che non mi sarebbe mai bastato, che volevo tutto di lui, e lo volevo in quel momento, fino in fondo, fino alla parte più nascosta della mia anima, sempre che ne avessi una.
Quella corsa folle, selvaggia, fatta di passione incontrollata, di desiderio assoluto, era qualcosa di incredibilmente meraviglioso.
Più lui spingeva più gridavo, e gridavo ancora e ancora e ancora.
Poi quelle parole, mi voltai a guardarlo negli occhi.
Le mie labbra erano già vicinissime alle sue, quando mi bloccai... quelle parole.
Amore mio...
Nessuno mai mi aveva chiamato così.
Nessuno. Mai.
Spalancai gli occhi, fissandolo negli occhi.
Sì, avevo sentito i suoi pensieri, ma ora... sentirlo dire dalle sue labbra ea qualcosa di così strano per me, così nuovo, così bello.
Sì, era davvero bello, una sensazione unica, sentivo il cuore battermi sempre più forte nel petto.
Chi mai avrebbe potuto amare me?
Io non ero fatta per essere amata, Clio se proprio prioprio, ma io?
Eppure il mio cuore esplodeva sempre di più, i miei occhi brillavano di una luce nuova, unica e speciale.
Solo nostra.
Erano emozioni così forti che riuscivano a sopraffarmi, e lui poteva vederli, non aveva i miei poteri, certo, ma ero sicura che i miei occhi erano talmente trasparente che avrebbe capito ogni cosa, che era tutto nuovo per me, nuovo e bellissimo.
Sentii una lacrima che voleva uscire, e a quel punto fu troppo.
Che mi stava succedendo?
I miei occhi si fecero immensi, quasi rabbiosi, rossi, carichi di passione.
Per tutta risposta lo baciai.
Quel bacio era la risposta migliore a quelle domande che nessuno dei due aveva il coraggio di fare all'altro, ma che erano tacita nei nostri sguardi e nei nostri corpi intrecciati.
Quell'amplesso meraviglioso continuava, mentre però le nostre labbra erano incatenate da quel bacio infinito.


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