Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 24-09-2014 18.41.36

Clio ed i suoi compagni, saliti di nuovo sull'Hydra, si sedettero a tavola e cenarono, accompagnando il cibo con del buon vino.
Erano tutti presenti, tranne naturalmente Cid e Samoa.
“Finalmente domani riprenderemo il mare.” Disse Emas.
“Già...” annuì Vivas “... anche se mi ero abituato alla tranquillità di quest'isolotto.”
“Ma siamo uomini di mare” fece Barbaleone “e non certo massaie!” E rise forte.
“Diteci, capitano...” Yanos a Clio “... com'è dunque quel vascello volante al suo interno? Sono alquanto curioso...”

Altea 24-09-2014 18.42.48

"E sia...come desidera milord" dissi con un sorriso malizioso.
Mi sedetti a tavola con gli altri e prima di iniziare a cenare guardai Guisgard..."Ovviamente è inteso io sia una donna libera..non alle vostre dipendenze..penso sappiate io appartenga a uno dei Casati più potenti di Sygma".
Presi la forchetta e iniziai a gustare la cena..sospirai..era ottima per fortuna.
Ad un tratto Yolanda esordì con quella frase e la guardai.."Yolanda..vorresti rimanere pure tu su questa nave? Sono felice tu stia bene, sapete milady è cara amica mia di infanzia e pure le nostre famiglie sono amiche..ella conosce tutti i miei segreti" e le feci l' occhiolino, sorridendo entrambe "anzi..domani dovrei prendere dei vestiti Yolanda, sono partita con un solo vestito e nemmeno una vesta da notte..è indecoroso per una nobildonna, magari potremmo andare assieme alla bottega della sarta..ma dicci le tue intenzioni".
Avevo notato guardava Guisgard con occhi sognanti..sarebbe rimasta pur di stargli vicino?

Guisgard 24-09-2014 19.00.37

“Milady...” disse Guisgard ad Altea “... siete una donna libera, come liberi siamo tutti noi su questo vascello. Ma del vostro casato, del vostro lignaggio e dei modi che avete imparato a corte a me non importa nulla. Ora siete qui in qualità d'aiuto cuoca e come tale vi tratterò. Se poi ciò è troppo per voi, vi rammento che troverete sempre la porta aperta per andare.” Sarcastico.
Guardò poi Yolanda.
“Damigella, una singola persona basta ed avanza come aiuto cuoco a bordo.” Mormorò il capitano. “Dunque la questione è chiusa. E poi dubito che vostro padre potrebbe acconsentire alla prospettiva di vedere sua figlia assunta a lavorare su un vascello ritenuto da molti pirata.”
“Una sola dunque?” Stupita Yolanda. “Beh, allora metteteci alla prova! Chi vi dice che Altea sia più brava di me in cucina? Pretendo di essere messa alla prova! E poi la vita di corte mi annoia! Io voglio viaggiare e vedere il mondo!” Lanciando un'occhiata di sfida ad Altea.

Guisgard 24-09-2014 19.09.53

“Ora calmati...” disse Nettuno ad Elisabeth “... è stato un capogiro, o forse un'onda che ha fatto oscillare la zattera... hai poi bevuto acqua salata e l'immaginazione adesso sembra farti brutti scherzi... su...” aiutandola ad alzarsi “... siediti accanto alla vela...” guardò l'orizzonte “... tra non molto farà buio e l'idea di passare la notte in mare aperto su questo relitto galleggiante non mi entusiasma affatto...”

Altea 24-09-2014 19.11.47

"Come volete milord.." dissi guardandolo e sorridendo..questa era una sfida.
Ma la sfida la propose Yolanda a sorpresa e guardai il resto degli uomini.."Oh, questa è bella Yolanda...sei invidiosa? Ma fammi il favore..milord Guisgard ha detto non siamo a corte..e non dobbiamo mostrare nulla a nessuno. Io mi sono offerta volontaria poichè messer Champenuan si è fatto male..e io ho la fiducia di questi uomini. E a corte il posto per te è ancora intatto..non per me...sono stata cacciata dal Duca...ti conviene ritornartene laggiù e farti valere..anzi ora se vuoi hai la possibilità di essere la pupilla del Duca...la padrona del Palazzo...e della Domus Ardeiana".
Ci fu un attimo di silenzio..."E non osare sfidarmi più..e ora continuiamo a mangiare, non farò nessuna gara, questo è il mio posto e lo ha appena detto pure milord Guisgard e tu non me lo prenderai, penso di essere stata chiara".
Ripresi a mangiare come nulla fosse stato mentre sentivo gli occhi degli uomini su di noi...ecco forse ora iniziavano a capire come ero veramente.

Guisgard 24-09-2014 19.18.11

“Ah...” disse Yolanda ad Altea “... ma davvero? Eppure mi sembri nervosa, amica mia.” Rise. “Ma forse la verità è un'altra... tu sai che io sono migliore di te e temi che anche questi signori lo scoprano. Pupilla del duca? Eh, cara mia, io aspiro a ben altro. Voglio viaggiare e vivere le avventure di questo vascello e se per farlo devo lavorare in cucina io lo farò. Dunque, se davvero pensi di essere migliore di me, allora dimostralo!”
“Su, signore...” fece Irko “... non è il caso che litighiate...”
“Non stiamo litigando.” Sicura di sé Yolanda. “E' Altea che ha paura di perdere il suo ruolo a bordo. Tutto qui.” Sorridendo con sicurezza.

Altea 24-09-2014 19.27.12

Sorseggiai dell' acqua con noncuranza..."Infatti non sto litigando, ho solo chiarito a lady Yolanda il suo e il mio ruolo e milord sa molto bene la mia situazione..non mi perdo in queste futilità solitamente di cui Yolanda, che apprezzo, so è spesso preda."
Mi voltai verso Guisgard..."Milord, siete voi il capitano qui..lascio a voi la decisione..io non temo nulla ma mi sembra una richiesta alquanto sciocca, anche perchè io dovrei giocare sul mio destino mentre lady Yolanda lo fa solo per un suo capriccio..non intendo fare delle gare, penso voi abbiate preso la decisione anche perchè la missione..è delicata".

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elisabeth 24-09-2014 19.30.20

Mi appoggiai all'albero.........aiutata da lui....un capogiro..no non era un capogiro e io lo sapevo....." Sta arrivando la notte....ma non mi sono sentita male...qualcosa mia ha afferrato la caviglia "......alzai leggermente il vestito ed avevo un livido intorno alla caviglia....." Non sto mentendo......ti prego di credermi...e se hai buon senso...guarda il mare...e guardalo con attenzione......io non mi sento sicura...ho perso il senso dell'orientamento.........da quando siamo andati via dalla mia Isola...non ho capito piu' dove siamo....."...mi strinsi le braccia al corpo...avevo freddo..........e la sera stava scendendo.....

Galgan 24-09-2014 21.09.31

Fissai i due viandanti a lungo, senza rispondere, e in verità, li guardavo senza vederli; quei due uomini, in quel momento, erano gli agenti del ricordo, e suoi involontari ambasciatori.
Attraverso le loro parole mi parve di sentire nuovamente l'odore salmastro del mare, e quello ancora più intenso delle saline ,poi il vento mi portava l'odore e i profumi dei boschi; aguzzando l'udito, mi parve di udire lo scalpitare di numerosi corsieri, e l'abbaiare insistente dei segugi.
Grida, risate, il suono dei corni.
La gioia, nella sua forma primitiva e selvaggia.
Eppure, ricordando, capii, o almeno intuii che qualcosa di terribile stava accadendo, se non era già accaduto.
Un colpetto di tosse, poi la mia voce di caverna proruppe nuovamente:

-Invero, le gioie della caccia, le provai in giorni lontani, ma non mi sono aliene.
Tuttavia, proprio per questo, mi sembra di comprendere.
Sua Grazia il vescovo, non credo proprio si scomoderebbe ad inviare due messi per l'uccisione di una bestia di naturali forme; e non credo che questi messi si lancerebbero in un viaggio tanto angusto, allo scopo di ucciderla.
A questo va aggiunto che i due messi in questione, non sono affatto né due canai, né due battitori-

Annuii gravemente;

-Se avete licenza di proferirne parola, ascolterei volentieri la vostra storia-

Clio 25-09-2014 14.36.25

Era bello tornare ad essere me stessa, tra il mio equipaggio, senza fantasmi del passato.
"Dove diavolo è Samoa?" esclamai, non vedendolo "Non può mica digiunare, su.. andatelo a chiamare..".
Mi rivolsi poi a Yanos.
"Ah, devo dire che ero un po' invidiosa di tutta quella magnificenza.. spade, drappi, tesori di ogni tipo, sembrava l'Hydra dei tempi d'oro...prima che il terrore del mostro ripulisse i mari di belle prede, ma ci rifaremo.." sorrisi "Poi abbiamo visto la stanza di comandi, da cui si può governare la nave in volo.. è davvero ingegnoso, non c'è che dire..".
Bevvi un sorso di vino per poi sorridere.
"Allora, dove vogliamo fare rotta domani?".

Guisgard 25-09-2014 16.26.09

“Signore, vi prego...” disse Guisgard, mettendo fine alla discussione tra Altea e Yolanda “... questo vascello non diventerà il teatrino delle vostre schermaglie. Damigella...” guardando Yolanda “... mancate da casa vostra da diversi mesi ormai... non provate nostalgia per vostro padre? Non sentite il bisogno di riabbracciare vostra madre? Davvero a tutto ciò preferite restare qui, su una nave vista da molti come rifugio di rinnegati e traditori?”
“Mio padre non ha mosso un dito per liberarmi.” Rispose Yolanda. “Dunque a lui non devo nulla. Sono invece vostra debitrice e voglio ripagarvi.”
“A me interessa che voi siate libera” fece Guisgard “e che possiate riabbracciare la vostra famiglia.”
“Anche Altea ha una famiglia, eppure sembra infischiarsene.” Replicò Yolanda. “Chissà cosa direbbero a corte se sapessero con quanta insistenza preme per poter restare qui, su un vascello di soli uomini.” Con malizia.
In quel momento arrivò però un marinaio.
“Cosa c'è?” Chiese Guisgard.
“Capitano, un uomo chiede di voi.”
“Un uomo?” Ripetè Guisgard. “Fallo passare.”
Il marinaio annuì e poi chiamò il misterioso visitatore.
Questi entrò nella stanza e salutò il capitano e tutti gli altri presenti.
Era Pepe.
“Chi siete voi?” Guardandolo Guisgard.
“Ehi, non ti avevo detto di non farti più vedere?” Alzandosi di scatto Ammone.
“Calma, mio tenero bestione...” ridendo Pepe “... in verità sono qui per il bando...”
“Che bando?” Incuriosito Guisgard.
“Quello affisso davanti al vostro incredibile vascello volante.” Rispose lesto Pepe.
“E' un altro dei tuoi trucchi, ma ora ti gonfio per bene!” Lanciandosi Ammone verso di lui ed afferrandolo per il bavero.
“Ehi, calma!” Gridò Pepe.
“Ammone, fermo!” Disse Miseria. “Quest'uomo dice il vero!”
“Posso sapere cosa succede?” Fece Guisgard. “E' giorno di novità oggi?”

Guisgard 25-09-2014 16.36.19

“Il signor Samoa è da un po' che non lo vedo.” Disse Luis a Clio. “Forse sarà ancora alla festa.”
“Ma se ormai sarà finita!” Esclamò Emas.
“Direi” prendendo la parola Yanos “di decidere, come detto dal nostro capitano, la rotta da seguire domattina. Non vedo l'ora di lasciare questo posto. Anzi, sono del parere di salpare subito dopo l'alba.”
“Ehi, quanta fretta!” Sbottò Babaleone.
“Siamo fermi qui già da troppo tempo ormai.” Fissandolo Yanos.

Altea 25-09-2014 16.38.33

Alle parole di Yolanda mi bloccai un attimo..ma fu una ferita profonda..la mia famiglia..la guardai per un attimo.."Tuo padre ha chiesto di te Yolanda prima io salissi su questo veliero..io stessa ero sulla Ammiraglia con mio cugino Tommaso e il capitano Velv e due fregate della Marina Ducale che questo vascello volante ha distrutto...ha mobilitato tutta la Marina del Duca per cercarti e osi parlare ancora così di tuo padre?" scossi il capo "Io sono qui perchè sono stata cacciata da corte e non posso dirti il motivo..e nessuno della mia famiglia ha alzato un dito per proteggermi..nessuno..a prendere le mie difese..quindi non parlare a vanvera come sempre".
Fui distratta dall' arrivo di Pepe..pure io ero perplessa..di che bando stava parlando? Eppure uno degli uomini affermò era vero.."Cosa succede? Ora sono curiosa pure io" e guardai l' uomo incuriosita.

Clio 25-09-2014 16.53.03

Corrucciai la fronte sapendo che Samoa non c'era.
"Samoa non è proprio andato alla festa, rammentate?" guardando gli altri "E' rimasto qui da solo.. Andate a cercarlo, immediatamente, devo sempre ripetere le cose due volte?" mi alzai "Chi fa da sé fa per tre, direi.." sbuffai, per poi guardare i miei uomini "Pensate alla rotta, quando torno mi direte le vostre proposte.. io vado a cercare Samoa sulla nave, qualcun altro lo cerchi a terra, questa storia non mi piace affatto..".
Lasciai così la sala e raggiunsi la piccola cabina dove Samoa passava la maggior parte del tempo.
Dovevo sospettare di tutti, dunque.
Samoa era rimasto solo sulla nave, dopotutto. Meglio Samoa che Yanos, mi avrebbe spezzato il cuore se il mio secondo fosse stato il traditore.
Così, iniziai a guardarmi in giro, a cercare, ricercare, sperando di trovare qualcosa.
O forse di non trovare niente.
Non sapevo nemmeno io cosa sperare.

Guisgard 25-09-2014 17.43.03

“Ecco...” disse Miseria “... dopo le parole del cantore alla festa... si, insomma, ho pensato che eravamo in pochi, che occorressero altri per questo viaggio...”
“Fammi capire...” fissandolo Guisgard “... e hai pensato di mettere un bando per reclutare altri uomini? Estranei da unire al nostro equipaggio?”
“Si...” annuì Miseria.
“Estranei?” Ridendo Pepe. “Oh, ma io non sono un estraneo. Sono un gentiluomo di fortuna, abituato all'avventura. Sono un viaggiatore, profondo conoscitore di luoghi e di popoli, parlo correttamente otto lingue. Inoltre sono un esperto d'armi, di guerriglia e posso vantarmi di aver combattuto in diverse battaglia sulla terraferma e sui mari.”
“Potreste essere un venditore di fumo.” Mormorò Guisgard.
“Giustissimo.” Fece Pepe. “Per questo vi chiedo di mettermi alla prova. Che pericolo rappresenterei per voi se restassi a bordo? Siete in tanti ed io uno soltanto.”
“Tu parli troppo velocemente per i miei gusti.” Sbottò Ammone. “Direi di buttarlo in mare.”
“Come al solito sei troppo drastico, mio Ercole redivivo.” Sorridendo Pepe.
“Come mi ha chiamato?” Urlò Ammone. “Ora lo spolpo vivo!”
“Calmati...” con un cenno Guisgard “... non ti ha insultato. Ercole era un antico e forte eroe.” Fissò poi Pepe. “Ditemi un motivo perchè io debba prendervi a bordo.”
“Perchè più efficace di un cervello umano” lesto Pepe “vi è solo una cosa... più cervelli umani che lavorano insieme.”
“A me non piace questo cialtrone!” Tuonò Ammone.
“Vedrai, saremo grandi amici.” Annuendo Pepe.
“Non sono tuo amico!” Ringhiò Ammone.
“Di cervelli ne abbiamo un bel po' qui.” Guisgard a Pepe.
“Allora diciamo che siete in debito con me.”
“Davvero?” Sarcastico Guisgard.
“Già.” Con una smorfia Pepe. “Perchè liberando madamigella” indicando Yolanda “mi avete fatto perdere un guadagno sicuro, visto suo padre aveva offerto un premio in denaro per riaverla.”
“Siete un cacciatore di premi?” Domandò il capitano.
“Una specie.”
“In questo viaggio non c'è guadagno.”
“Lo dite voi.” Sicuro di se Pepe. “Se riuscirete, allora diventerete duca e immagino ripagherete la fedeltà dei vostri uomini.”
“Siete furbo voi.”
“Diciamo che me la cavo.” Guardandolo Pepe.
Guisgard allora restò pensieroso.
“E sia.” Prendendo del vino. “Vi concederò una possibilità.”
“Ottimo!” Esclamò Pepe. “Allora mi presento di nuovo... chiamatemi Pepe. E' un nome facile da ricordare e semplice da pronunciare.”
E brindarono al nuovo arrivato.

Guisgard 25-09-2014 17.47.36

Clio cominciò a cercare.
Cercare indizi, prove, non che provassero il tradimento, ma che scagionassero Samoa da ogni sospetto.
E alla fine, quasi senza accorgersene, si ritrovò nella sua cabina.
E qui, con sua sorpresa, non trovò più nulla.
Le sue poche cose non c'erano più.
Compresi i suoi registri.
Samoa sembrava aver abbandonato la nave all'improvviso.

Altea 25-09-2014 17.52.13

Presi il calice e lo alzai assieme agli altri e guardai Pepe prendendo la parola.
"Una curiosità..è scritto sul bando che milord Guisgard diventerà Duca? Mi chiedevo come voi lo sapevate...visto avete voluto sapere di me e della mia vita e vi siete trovato in mare" e sorrisi agli uomini facendo l' occhiolino.
"E poi una domanda a sir Guisgard...perchè egli può rimanere subito a bordo mentre non volevate me..avete qualcosa contro le donne forse?" dissi avvicinandomi al presunto taddeide e guardandolo negli occhi azzurri.."Io ho dovuto accettare di fare la aiuto cuoca e questo individuo viene dal nulla e lo accettate come nulla..non siete equo..comunque devo aggiungere un posto a tavola?" dissi ironica.

Clio 25-09-2014 18.08.17

Chiusi gli occhi e inspirai profondamente.
Mi sentii gelare il sangue nelle vene.
Corsi nella sala dove avevo lasciato gli altri, e mi versai da bere senza dire nulla.
Finito il bicchiere riuscii finalmente a parlare.
"Samoa non c'è, se n'è andato..." presi un profondo respiro "Yanos aveva ragione, non ho mai avuto un segreto con voi prima d'ora.. devo chiedere scusa a tutti voi.. ricordate Pepe? Io non gli ho dato la ragazza ma lui ha dovuto darmi in anticipo le informazioni che aveva... pare che la marina abbia mandato degli infiltrati tra noi per combattere dall'interno la pirateria.. non potevo dirvelo perché, anche se speravo fosse solo una fesseria, se fosse stato vero non potevo fidarmi di nessuno.. ed è stato davvero uno strazio pensare che qualcuno di voi potesse essere coinvolto.. per questo ero così... inquieta, come dicevate voi.." sospirai pesantemente, come se ogni parola mi costasse fatica.
"Ma ora voglio che pensiate alle conversazioni fatte con Samoa, a quello che avete visto o sentito.. voglio sapere anche solo il minimo sospetto.. perché andarsene così? Capite cosa succederebbe se la marina scoprisse questo posto? Tutta questa gente indifesa.." scossi la testa "Dobbiamo avvisare il capitano della Santa Caterina di questa possibilità.. ma prima voglio sentire voi.. se avete qualcosa da dire.. a parte prendervela con me perché non vi ho detto niente.. ne avete tutto il diritto.." li guardai attenta, uno per uno.

Guisgard 26-09-2014 00.48.28

“La nostra storia” disse Belven a Galgan “è in realtà la storia di tutti, poiché i suoi effetti, le sue conseguenze, possono avere portata generale. Non basta infatti non credere in una cosa per esserne immuni dai pericoli che essa poi comporta. Un contadino può non credere nell'esistenza della tempesta, ma i suoi fulmini nonostante ciò possono colpirlo in qualsiasi momento. Oggi molti uomini seguono i Santi Vangeli, ma negano tuttavia l'esistenza del demonio. Eppure Nostro Signore, come moltiplicò i pani e i pesci, come ridiede vita a Lazzaro, non scacciò forse anche i demoni? Dunque perchè negare la loro esistenza? E noi qualcosa di simile siamo impegnati a fare. A dare la caccia ad un essere malvagio che se non un vero e proprio demone è comunque sotto la loro tutela.”
“Cominciate dall'inizio, maestro.” Fece Jone l'apprendista.
“Si, allievo.” Annuì Belven. “Ebbene, cavaliere, vi racconterò tutto dall'inizio...” rivolgendosi di nuovo a Galgan “... vi è, verso Nord, un'antica e potente città, chiamata Imperion, retta fino a poco tempo fa da una nobile ed aristocratica assemblea, assoggettata ad un principe. Un giorno però i suoi cittadini si rivoltarono, spinti da alcuni risoluti leader, scacciando i nobili e proclamando la repubblica. Ma come in ogni rivoluzione non è mai il popolo l'artefice di tutto, ma solo il mandante. Infatti a muovere i fili della rivoluzione fu una classe sociale, che stanca di essere sottoposta ai nobili ed al Clero, cominciò a pretendere il potere. Questa classe sociale era quella dei borghesi che da sempre invidiavano in modo ossessivo, i privilegi dell'aristocrazia. Dunque non la volontà di giustizia muoveva i loro propositi, ma solo l'avidità e la pretesa di potere. Imperuis divenne così una repubblica in balia del caos, perchè senza legge, gerarchia ed ordine non vi è mai vera libertà, in mano a pochi e corrotti individui. Ed il fautore, il teorico di tutto ciò fu un uomo. Se uomo può chiamarsi colui che rinnega Dio e la Sua Santa Chiesa. Un uomo che diffuse una corrotta dottrina, simile ad un veleno, che in breve contaminò gli animi ed i cuori del popolo di Imperion. Oggi Imperion è una repubblica in mano ad un regime eretico e malvagio, dove domina l'ingiustizia e il disordine. Una città dove al grido di Più case e meno chiese si compiono i delitti più infami contro non solo i nobili, ma anche contro i chierici e i credenti in generale. Quell'uomo, quel teorico di ateismo e menzogne, lasciò poi Imperion, ormai pago del suo lavoro, diretto chissà dove, pronto a diffondere ancora il suo veleno mortale. E noi, per volontà di Sua Grazia il vescovo, gli stiamo dando la caccia.”

Guisgard 26-09-2014 01.06.20

Tutti restarono perplessi a quelle parole di Clio.
“Insomma...” disse Barbaleone “... parli di spie? Qui, tra noi? Possibile?”
“Capitano...” fece Yanos “... il signor Samoa è una persona seria. Almeno questa è l'idea che io e tutti gli altri abbiamo di lui. E' con noi da un bel po' e posso dire che ha sempre svolto un ottimo lavoro. E' un uomo coscienzioso e preciso. Così infatti si è sempre mostrato. Naturalmente io non posso giurare per nessuno e se lui in tutto questo tempo ha saputo camuffarsi, non ho i numeri per svelare ciò. Ma in tutta sincerità mi sembra assai strana una sua fuga adesso, qui, su questo sperduto isolotto. Voglio dire... dove potrebbe mai andare? Pensate abbia deciso di vivere qui? In mezzo a questa gente? Alla mercé di quel sedicente capitano? A me sembra assurdo. Quanto al vostro informatore... chi vi dice che abbia detto il vero? E se fosse lui un infiltrato? Magari al soldo di qualcuno? Io ho visto quell'uomo davanti al vascello volante ed aveva tutta l'aria di chi è deciso a salire su quella nave. Coincidenza? Forse. Ma tra Samoa e quegli uomini del vascello io, in tutta sincerità, preferisco credere al primo e non a loro. Questo è ciò che penso.”

Clio 26-09-2014 01.24.34

“Nemmeno io mi fido di quell’uomo, motivo per cui non gli ho dato molta retta.. anzi, gli ho detto esattamente questo, come posso sapere che la spia non sei tu, non sono una sciocca.. ma avrebbe messo la pulce nell’orecchio anche a voi.. e non è piacevole..” scossi la testa “Avete ragione, Samoa si è sempre comportato bene, ma io non avevo alcun sospetto su nessuno di voi, quindi se davvero c’era o c’è una spia sa camuffarsi molto bene..” sospirai “Come mi spiegate questa fuga? Andiamo.. ha preso tutto, anche i registri, cosa se ne fa se non ha intenzione di venderci alla marina? No, Yanos, io non credo affatto che si sia fermato qui, ce l’avrebbe detto, non credi.. l’ultima volta che l’ho visto voleva controllare i lavori, perché sparire? Io credo che abbia colto l’occasione di restare solo per svignarsela… vediamo cosa scoprono quelli che lo stanno cercando.. se è partito qualcuno deve pure averlo visto, no?” sbuffai "Quell'uomo non era uno della Santa Caterina, per la miseria.. potrebbe essere un impostore, certo.. in quel caso, se sta spiando noi, sta spiando anche loro..".

Guisgard 26-09-2014 01.38.11

La zattera proseguiva stancamente, quasi scivolando senza meta e senza opporre resistenza, sulle piatte onde del mare solo lievemente lambite dal freddo vento che pian piano prese a soffiare da Nord-Ovest.
Nettuno era fisso ad osservare l'orizzonte, quasi appoggiandosi al primitivo timone che aveva costruito per governare la rudimentale vela montata sul piccolo fusto d'albero usato come pennone.
L'uomo sentiva di poter governare le onde ed i venti, senza però comprendere fino in fondo il perchè di queste sue convinzioni e sensazioni.
Tuttavia senza una mappa, né gli strumenti adatti era quasi impossibile dare una rotta alla loro zattera.
Elisabeth se ne stava seduta, quasi rannicchiata, oppressa da inquietudini e paure.
Poi ad un tratto Nettuno saltò su.
Aveva visto qualcosa affacciarsi nel crepuscolo.
Era una nave che veniva verso di loro.

Guisgard 26-09-2014 01.50.49

“Capitano...” disse Yanos a Clio “... tutto può essere, dunque ci sta che il comportamento di Samoa sia sospettoso... ma vi chiedo di essere razionale riguardo al vascello volante ed al suo capitano... non trovate strano che quell'uomo, quel Pepe, sia salito su quella nave? A me si ed insospettisce non poco... per questo direi di essere cauti nel giudicare... io non mi fido di nessuno...”
In quel momento tornarono Emas e Vivas.
“Capitano...” fece quest'ultimo “... il signor Samoa sembra sparito nel nulla... e nessuno pare averlo visto...”
“Allora” mormorò Yanos “escluderei una sua fuga da quest'isolotto. Il porto è piccolo e nessuno può lasciare questo posto senza essere visto.”
“Si, giusto.” Annuì Emas.
“A meno che” intervenne Barbaleone “non ha lasciato quest'isolotto mentre tutti erano alla festa. Infatti il porto era quasi deserto.”
“Non aveva nessuna barca.” Replicò Yanos. “Doveva acquistarla o noleggiarla, dunque ci dovrebbero essere dei testimoni, no? Invece Emas e Vivas non hanno trovato nessun testimone. Dico bene?”
“Si...” con un ceno del capo Emas “... nessun testimone...”

Guisgard 26-09-2014 01.58.35

“Era scritto sul bando, milady.” Disse Pepe ad Altea, facendole poi l'occhiolino.
“Milady...” Guisgard alla dama “... quest'uomo” indicando Pepe “sembra avere le giuste qualità per arruolarsi. Voi siete una dama di corte e non credo che abbiate le caratteristiche per essere arruolata fra noi. Contentatevi dunque del vostro ruolo in cucina.” Invitandola a brindare con tutti loro.
“Incarico degno e di grande responsabilità.” Fece Afiel.
“Ben detto!” Esclamò Champenuan.
“Se lei non vuole più” sorridendo Yolanda “allora voglio starci io in cucina!”
“Quando partiremo?” Chiese Pepe.
“All'alba.” Sentenziò Guisgard.
“Ma da dove cominceremo a cercare il Fiore Azzurro?” Domandò Irko.
“Sono stato da un frate...” mormorò Guisgard “... e lui mi ha dato un'importante informazione.”
E cominciò a narrare del suo incontro con Frate Nicola...

“E' un viaggio lungo e pericoloso...” disse il frate.
“Non ho altra scelta.” Fissandolo Guisgard. “Se davvero nelle mie vene scorre il sangue di uomini come il leggendario Ardea, Adreliano il Grande e Taddeo l'Austero allora posso riuscire in quest'impresa.”
“Non dovrai solo cercare Il Fiore Azzurro” mormorò il frate “ma anche guardarti da loro...”
“Da chi?” Chiese il presunto Taddeo.
“Dall'Ordine dei Compagni di Dio...”
“Compagni di Dio?” Ripetè Guisgard.
“Si...” annuì il chierico “... guardiani posti ad impedire il ritrovamento del Fiore Azzurro... il loro unico scopo è quello di non far giungere nessuno dove il Fiore Azzurro è sbocciato...”
“Io lo troverò!” Deciso Guisgard. “Foss'anche l'ultima cosa che farò!”
“Recati allora alla Cappella dell'Apparizione dell'Arcangelo, sul Monte Sacro...” guardandolo il frate “... lì è custodita una vecchia raccolta di poesie e poemi, il Codice Ardeliano, dov'è conservato il più antico testo scritto dell'Ardea de' Taddei... all'inizio vi è un frammento proveniente dal diario del duca Andros... ti darà il primo indizio per cominciare la tua ricerca...”
“Grazia e che Dio vi benedica...” avvicinandosi a lui Guisgard “... vi prometto che farò di tutto per trovare il Fiore Azzurro... vi giuro che riuscirò in quest'impresa... e nulla mi fermerà... nulla mi farà paura.”
“Credimi, ragazzo mio...” con tono grave Frate Nicola “... credimi se ti dico che conoscerai la paura... la paura di non riuscire... la paura di fallire e di morire...” con uno sguardo austero ed inesorabile...
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Clio 26-09-2014 08.40.19

“Io razionale eh? “ risi appena ”Lo farò se lo farete anche voi.. e vi libererete dei pregiudizi nei loro confronti..” sorrisi “Beh, a pensarci bene abbiamo una spia su quella nave, considerando che Cid sta cenando con loro, potrà riferirci come quel Pepe si è comportato a bordo della nave, se ci è salito…” mi alzai.
“Benissimo, se Samoa non ha lasciato l’isolotto allora è qui da qualche parte, cercate dappertutto, rivoltate ogni angolo, chiedete a chiunque, anche se è tardi.. con gentilezza che siamo ospiti, ma pretendo di sapere dov’è…” scossi la testa “Se voi steste per vendere il vostro capitano vi lascereste delle tracce dietro? No, o pagate chi vi vende la barca per il silenzio o lo uccidete.. Se per sbaglio Samoa non ha scelto la seconda opzione, che offre più garanzie, senza dubbio, allora magari abbiamo una possibilità.. ma se non mi sono accorta che era una spia allora potrebbe essere anche un assassino.. quindi cercate di scoprire se qualcuno è scomparso..”.
Finii il vino.
“Nemmeno a me piace questa situazione, domani ripartiremo, ripartirà anche la Santa Caterina… volete davvero mettere a repentaglio la vita di questa gente indifesa? Chi li difenderà se arriverà la marina ducale?” scossi la testa “Credete che a me piaccia l’idea di dover andare dal capitano del vascello e dirgli: Oh, guarda, potrei aver portato con me un traditore, che ora è scomparso conoscendo l’ubicazione di questo posto e potrebbe guidare qui la marina e il vascello di picche che non ci penseranno due volte e raderanno al suolo ogni cosa..” scossi la testa.
“Io vado a terra a cercarlo.. non ho intenzione di darmi pace finchè non avrò compreso appieno questa storia..” secca, per poi lasciare l’Hydra per il porto.
Ero furiosa con me stessa.
Da una parte odiavo sospettare un mio marinaio. Dall’altra; come potevo non essermene accorta?
Dovevo cercare dappertutto, dovevo capire.

Altea 26-09-2014 14.40.26

Non ribattei alle parole di Guisgard...già ero una dama di corte e dovevo stare in cucina...nella vita tutti mi avevano posto dove volevano, che mi aspettavo da lui? Eppure lo avevo difeso, non mi ero resa indisponente verso lui ma lui perchè provava questa ostilità nei miei confronti?
Mi allontanai dal gruppo e iniziai a prendere i piatti da lavare, si doveva partire all' alba e avevo appunto ancora lavoro in cucina, preparare la colazione e poi finalmente dormire..in un letto freddo poichè non avevo nulla con me.
Mentre prendevo i piatti silenziosamente ascoltai il racconto del presunto taddeide, mi fermai un attimo...Frate Nicola..spesso lo avevo visto da bambina alla Corte a Capomazda e mi aveva impartito alcune lezioni su Nostro Signore..guardai Guisgard, se il frate aveva riposto fiducia in lui veramente doveva essere il vero erede, ma ero perplessa..volevo esprimere il mio parere ma era inutile..le parole dette da una dama di corte erano sciocche per lui, neppure Dominus mi aveva trattato cosi..la mia intelligenza era risaputa a corte e non solo dal Duca..e pure Taddeo l' Austero lo aveva mostrato.
Presi i piatti e andai in cucina e iniziai a lavarli e a pensare...le parole del mendicante..ovvero aveva detto che il Fiore Azzurro era un mezzo contro la maledizione..la Gioia dei Taddei ovvio..ecco perchè era citato nel Codice Ardeliano..il maestro Teofilus mi aveva detto era solo una leggenda, ma poteva essere stato per i superstiziosi un rimedio potente per quella maledizione? E qui la richiesta insolita della Regina di Gioia Antiqua..già il Duca poi non ci aveva dato peso, era come tutto si fosse fermato. Forse lei era una chiave per arrivare alla verità..ella pure sapeva quel Fiore è cosi potente da scacciare la maledizione, essendo superstiziosa? Per questo aveva posto quel pegno per sposare il Duca?Ma poi..se Guisgard lo avesse trovato..quel pegno non aveva senso visto egli sarebbe salito al Trono Gigliato..a meno che il Duca volesse fargli un tiro mancino..il vaso d'oro..dove lo voleva posto la Regina di Gioia Antiqua e in cambio lo avrebbe sposato e sarebbe diventata Granduchessa..senza la corona poichè l' avevo io..pensai sorridendo.
Riposi i piatti, oltre a quei Guardiani di Dio forse Guisgard doveva vedersi pure dal Duca..ma lui era sveglio..non come me ovviamente ed ovviamente lo lasciavo nella sua convinzione.
Tornai nella sala da pranzo con naturalezza, aspettando di chiedere a Champenuan cosa altro dovevo fare, le direttive per l' indomani e poi volevo almeno riposare.

elisabeth 26-09-2014 15.46.32

Nettuno sembrava un estraneo....no...forse era meglio dire che era perso nella sua anima sconosciuta....e io ero rannicchiata.....accanto a quell'albero maestro improvvisato...ma fatto con cura.........l'oscurità sembrava aver ingurgitato ogni cosa.......era.....una parte della mia vita che non aveva senso.....ci fosse stato un solo motivo per cui potesse essere normale e logico che io mi trovassi in quella situazione......nulla......." Certo che parlate veramente tanto........state minando il mio cervello col vostro parlare.......Devo darvi ragione.......non so perchè vi ho trascinati in questa situazione senza senso..........una folle pazzia..........comunque..."...mi accorsi che Nettuno si era irrigidito ma non per le mie parole....il mare sembrava agitarsi....ma non era per il mal tempo......una nave ci stava venendo incontro o contro........" Io non so...cosa stiate pensando....ma se quella nave non ci vede.....possiamo anche darci l'abbraccio dell'addio......" mi alzai ..in piedi e rimasi a fissare la prora...era enorme.........

Guisgard 26-09-2014 20.19.15

Clio, dopo aver parlato ai suoi, lasciò l'Hydra e scese a terra.
Si ritrovò così a camminare per il porto, quando ormai era notte fonda.
Infatti le stradine e la piazzetta erano deserte e silenziose, dopo l'allegro chiasso della festa.
Ora tutto, o quasi, appariva muto.
Il vento si era alzato con decisione, soffiando da Nord-Est.
Ad un tratto però la ragazza sentì un rumore di passi dietro di lei.
“Ragazza...” disse Barbaleone alle sue spalle “... dove diavolo fai da sola? Cercheremo il tuo marinaio insieme.” Sorridendo. “Da dove cominciamo?” Guardandosi intorno. “Io direi dall'osteria... ci saranno pochi clienti, dunque si potrà parlare con calma all'oste...”

Guisgard 26-09-2014 20.21.25

Nettuno restò a fissare quella nave ancora per qualche istante.
“No, non ci viene contro...” disse poi ad Elisabeth “... anzi, direi che non va da nessuna parte... sembra infatti andare alla deriva...” prese allora il grosso remo e cominciò a far muovere la zattera in direzione della nave.
Quell'imbarcazione aveva le vele abbassate e non batteva nessuna bandiera.
Vagava così, come senza meta, tra le onde.
Dopo una mezz'ora finalmente la zattera e la nave si incrociarono.
Nettuno bloccò la loro rudimentale chiatta contro lo scafo dell'imbarcazione ed afferrò uno dei gradini laterali sulla fiancata.
Aiutò poi Elisabeth a salire e si ritrovarono entrambi sul ponte di quella nave.
Nettuno cominciò allora a chiamare, ma nessuno rispose.
Quella nave sembrava essere deserta.

Guisgard 26-09-2014 20.26.29

Guisgard terminò di raccontare e nella stanza calò un cupo silenzio.
“Questo è quanto.” Disse il presunto Taddeide.
“In pratica” fece Miseria “dobbiamo andare a prendere una raccolta di poesie?”
“L'Ardea de' Taddei” fece Guisgard “è il più antico poema epico prodotto dalla cultura Capomazdese e nei primi tempi circolò in forma orale. Per anni i cantori ed i bardi hanno recitato a memoria le gesta del più grande eroe Capomazdese nelle corti del ducato e dell'intero regno. Poi, dopo la morte dell'Arciduca Ardeliano e la conseguente sconfitta dei Capomazdesi nella terra di Sygma, il duca Ardea il Magnifico, Arciduca dispotico ed illuminato, oltre che amante delle arti, impose di mettere per iscritto il poema e la prima stesura fu appunto conservata nel Codice Ardeliano. E per secoli i filologi hanno studiato le origini di Capomazda da quel poema.”
“Ma cosa c'entra col Fiore Azzurro tutto ciò?” Chiese Palos. “Forse Ardea de' Taddei lo cercava anch'egli?”
“No...” rispose il presunto impostore “... ma in quella prima edizione del poema, il duca Andros, che partì alla ricerca del Fiore Azzurro, ha conservato un frammento del suo diario, in cui dovrebbe trovarsi un indizio per cominciare la nostra ricerca.”
“Conosci il luogo in cui è conservato il Codice Ardeliano?” Domandò Lainos.
“Si, la Cappella dell'Apparizione di San Michele...” annuì Guisgard “... è il luogo in cui secondo la tradizione si svolse il duello tra Ardea ed il misterioso cavaliere, dopo che l'eroe risolse le terribili sette Questioni.”
“Noi ce ne stiamo qui a parlare tranquillamente di storia Capomazdese, quando invece c'è un particolare di quel racconto che tutti sembrate ignorare.” Sbottò Irko.
“Che vuoi dire?” Fissandolo Afiel.
“Non hai sentito?” Nervosamente Irko. “Quei guardiani... i Compagni di Dio... chi sono di preciso?”
“Si...” pensieroso Guisgard “... ma Frate Nicola è stato molto vago su questa cosa... io credo si tratti di una sorta di incrocio tra una setta ed un ordine di cavalieri... ma è un problema che affronteremo in seguito... ora dobbiamo raggiungere il Monte Sacro...” guardò poi Altea “...avete fatto un ottimo lavoro, milady. La cena era davvero squisita. Andate a riposare ora. Ho fatto preparare al meglio la vostra cabina e dentro troverete coperte pulite e profumate.” Sorridendo.
“Si, la cena era passabile.” Con noncuranza Yolanda ad Altea. “Si poteva fare di meglio, ma anche di peggio immagino. Va pure a riposarti adesso.”

elisabeth 26-09-2014 20.44.50

Guardai la nave......era enorme...ma buia......avevo un cattivo presagio....." Sei sicuro...?...vuoi veramente salire a bordo ?...chi ha abbandonato una nave....?..."........guardavo Nettuno che si dava da fare e con sicurezza....come se lo avesse fatto da una vita......mi feci aiutare a salire a bordo.....ero smarrita, mi guardavo intorno...eppure Lui mi sembrava aver preso una sembianza diversa.....lo potevo vedere con la sua divisa.....dare comandi ai suoi ottimi.....un unico bagliore...e poi silenzio se non la sua voce che chiamava i superstiti......nulla.....rumori sinistri...il legno scricchiolava.....e lo sciabordio delle onde sulle paratie ....sembravano far salire gli spruzzi sino al mio vestito......"vidi...un riflesso...come uno sfrecciare di biglie luminose...." Nettuno..guardate ?.....Sono globi luminosi....o mio Dio...".....incominciai a ridere....una nave fantasma ?.....

Altea 26-09-2014 21.22.49

Tornai appena in tempo per sentire il proseguio di Guisgard..storie sentite molte volte da mio nonno, Mandus de Bastian, e pure dal maestro Teofilus..infatti non era il caso di preoccuparsi ora dei nemici ma di capire dove andare.
Alle parole di Yolanda sorrisi..."E' vero..poteva andare peggio..per fortuna Yolanda non ti hanno fatto mettere piede in cucina".
Poi mi voltai verso Guisgard.."Sono felice sia stato di vostro gradimento..e grazie per la premura..so già la strada per la mia stanza, me l' ha mostrata Irko appena siamo risaliti a bordo. Volevo solo ricordarvi un fatto milord..pensavo prima in cucina..prima abbiamo visto, appunto, un mendicante e narrava proprio del Fiore Azzurro...egli marcava la maledizione..voi sapete vero di ciò che si tratta? La Gioia dei Taddei..il mio maestro e mio nonno mi hanno sempre detto è solo una superstizione..però se la Regina di Gioia Antiqua non avesse chiesto come pegno quel Fiore Azzurro per sposare Dominus non sareste in questo pasticcio ora..io ero presente quando la Delegazione tornò da quel Regno e consegnò al Duca da parte della Regina proprio quel vaso d'oro chiedendo sia riportato con dentro il Fiore Azzurro..mi sono sentita in dovere di avvertirvi milord..state attento..voi state cercando il pegno per rendere la Regina di Gioia Antiqua la futura Granduchessa...forse dovremmo parlare con lei? E' solo il mio parere...a voi poi pensare a ciò che vi ho detto".
Feci un leggero inchino ai presenti di commiato e andai verso la mia stanza..era un peso mi portavo e mi sentivo di dirglierlo..entrai nella mia stanza e vi era ancora il profumo della lavanda di prima e mi rassenerai.
Per il momento non volevo pensare più a nulla..solo ritrovare il sereno riposo prima della partenza.
Trovai le coperte e preparai il letto..si ma non vi era altro..e dovevamo partire all' alba e io avevo solo due vestiti..e nulla altro.
Mi sedetti sul letto guardandomi allo specchio e scuotendo il capo, poi presi la sacca e misi le mie poche cose e importanti al loro posto, ora quella era la mia camera..aprii il secretaire e misi il cofanetto con la corona dentro e pure il mio taccuino con i miei pensieri, dentro vi era scritto pure di Guisgard..pensieri di ragazzina, quando pensavo lui sarebbe tornato e come sarebbe stato bello e mi avrebbe dato molto più di ciò che Loro volevano.
Lo chiusi e misi la chiave nella mia piccola sacca di velluto dove tenevo pure del denaro e dopo essermi spogliata mi misi a letto, spensi la lampada ad olio e mi addormentai serenamente sotto il tepore delle coperte.

Galgan 26-09-2014 21.55.37

Al termine della narrazione, il mio sguardo si fece cupo.
L'ambizione, quella stessa, folle e febbricitante ambizione che aveva tanto scandito la mia vita di fanciullo e adolescente, tornava a cavalcare nella mia direzione, ancora oggi mi sfidava lancia in resta, anche se indirettamente.
Si, perché stavolta, tale ambizione non voleva cogliermi, ma travolgermi, come aveva travolto la brava gente di Imperion; questo perché la natura umana è terribilmente fragile, o perché nei cuori di ognuno di noi, il Maligno può trovare degna dimora?
Cosa aveva potuto, questo strano individuo, sulla volontà di gente che, forse, era impegnata soltanto a svolgere serenamente la propria esistenza?
Molto, forse troppo; li aveva spinti a combattere, a versare sangue e rinnegare il Padre.........Eppure, a pensarci, quell'uomo si era macchiato di ben più grave colpa; aveva strumentalizzato, per i suoi fini, la disperazione della gente, li aveva riempiti di sogni di giustizia e di uguaglianza, facendo leva su prepotenze e vessazioni che, con ogni probabilità, erano vere e palpabili.
Da secoli, i popoli chiamano un Liberatore, come gli Israeliti schiavi d'Egitto, e questo perché chi dovrebbe governarli con saggezza e concordia, spesso, troppo spesso, è vittima della propria stessa corruzione dell'anima........
Costui, o costoro, erano giunti come mandati dal Cielo.....Poi avevano rinnegato il Cielo......
Probabilmente, ora quella gente giaceva nella stessa sofferenza che li accompagnava dalla nascita, solo che peggiore, perché priva di leggi, di ordine, della consolazione di Dio.
Forse, dove serviva Riforma, era nato il Caos.
Ricordo che il pensiero mi fece serrare i denti e stringere i pugni fino a sbiancarne le nocche.
Provai rabbia, quell'emozione così forte, talvolta così totalizzante, che non provavo da tanto tempo......
Fu una strana sensazione, eppure non potrei dire che fu spiacevole, almeno non completamente.
Forse anch'io, da inguaribile peccatore, stavo cadendo vittima delle umane pulsioni, a dispetto degli anni passati nel ritiro, nella preghiera e nella contemplazione?
In verità, non avrei saputo dirlo.......Quello che fu certezza, è che, cercando di mantenere un tono di voce piatto e tranquillo, mormorai:

-Invero, messeri, ho idea che sia tempo, tempo che la croce torni ad essere spada.
Alla vostra partenza, vorrei avere licenza di unirmi a voi.
Forse siete il Segno che ho tanto atteso.....-

Clio 27-09-2014 00.19.31

Sorrisi a Barbaleone.
"Giusto, sembra un'ottima idea vecchio mio.. Andiamo alla locanda.." Tornando verso il centro del paese "Lì troveremo sicuramente qualcuno.." Sospirai "Tu che ne pensi di questa storia?" Chiesi, quando ormai avevano raggiunto l'osteria.
"Beh, guarda il lato positivo.." Sorrisi "Abbiamo la scusa per bere qualcosa.." Ridi appena, entrando.

Guisgard 27-09-2014 01.27.25

Clio e Barbaleone entrarono nell'osteria e si sedettero ad uno dei tavoli liberi.
In realtà, data ormai l'ora tarda, poche persone si trovavano in quel luogo.
Si trattava perlopiù di pescatori che a breve avrebbero preso il largo per la pesca, attività che li avrebbe tenuti occupati fino all'alba.
“In verità” disse Barbaleone a Clio “non so cosa pensare... mi chiedo dove possa essere finito quel tuo uomo e soprattutto perchè abbia lasciato la nave...” scosse il capo “... che sia andato davvero alla festa? Perchè allora portarsi dietro tutto ciò che aveva?”
L'oste si avvicinò al loro tavolo.
“Portaci del buon vino.” Fece Barbaleone. “Di quello che scende giù in fretta e che fa dimenticare altrettanto presto i brutti pensieri.”
L'oste sorrise, annuì e tornò poco dopo con del vino.
“Dì...” fissandolo Barbaleone “... hai forse visto un tipo distinto, alto e di grossa corporatura, abbigliato come quegli amministratori di cargo che si vedono nei vari empori marittimi?”
“Beh...” mormorò l'oste “... negli ultimi giorni, col vostro arrivo, si son visti diversi uomini su quest'isolotto... è difficile distinguerli... ehi, Manuel...” voltandosi verso altri clienti “... tu ed i tuoi soci lì, avete forse visto qualcuno che vi ricorda i funzionari commerciali? Alto e robusto?”
“C'era tanta gente alla festa...” sbottò Manuel.
“Non è tipo che frequenta molto le feste.” Fece Barbaleone.
“Allora magari verso il porto?” Chiese ancora l'oste.
“E chi c'è stato al porto!” Esclamò Manuel. “Noi altri eravamo tutti alla festa!”
“Mortimer no invece...” disse un altro di quei pescatori “... lui è stato gran parte del tempo a sistemare le reti qui...”
“Dov'è ora questo Mortimer?” Domandò Barbaleone.
“Forse è già uscito in mare, o starà per farlo...” rispose Manuel.

Guisgard 27-09-2014 01.36.01

“I fantasmi non esistono.” Disse Nettuno ad Elisabeth. “Andiamo a dare un'occhiata sottocoperta...” scesero così da una piccola scaletta sul ponte, ritrovandosi in un corridoio semibuio.
La nave oscillava e scricchiolava lievemente, mentre scorreva leggera sulle onde del mare.
Di tanto in tanto si udivano dei piccoli echi metallici provenienti forse dalla stiva.
Nettuno chiamò ancora e più volte, ma neanche adesso ottenne risposta.
Fece allora cenno ad Elisabeth di seguirlo.
Si avvicinarono alla prima porta del corridoio e trovandola aperta vi entrarono.
Una sinistra penombra dominava quell'ambiente.
Poi, grazie ad un lieve riflesso, Nettuno riconobbe una lampada posta su uno sgabello.
La prese, per poi accenderla.
Si illuminò così quella stanza.
Era colma di vari mobili, alcuni in cattivo stato, poi quadri antichi alle pareti, qualche banderuola sul pavimento e poche sedie sparse in modo disordinato.
E su una di queste sedie vi era un registro.
Sopra c'era scritto “Diario del capitano”.

Guisgard 27-09-2014 01.50.31

A quelle parole di Galgan, Belven e Jone si scambiarono una rapida occhiata.
“La Croce...” disse poi Belven all'eremita “... si, davvero occorrono Croci, poiché ad Imperion un'assurda legge di quella nuova repubblica del nulla ha proprio imposto che i Segni della nostra Fede venissero eliminati... così nelle scuole, nelle assemblee, nei tribunali e persino nei pubblici mercati è stato bandito il Crocifisso.” Lo fissò per un lungo istante. “Davvero voi volete unirvi a noi? Servire in questa missione affidataci da Sua Grazia il vescovo?” Sorrise. “Allora la luce di ideali e valori che brilla nei vostri occhi non è un'illusione, cavaliere.” Annuì. “Sappiate però che sarà una difficile missione la nostra, contro un nemico tanto scaltro, quanto malvagio. Un nemico che nasconde dietro la sua falsa volontà di libertà, un cieco ed innaturale odio verso la Chiesta ed i suoi ministri. Un nemico ormai con l'anima già destinata agli inferi e col solo scopo di portarsi dietro più anime possibili.”
“Siamo lieti di avervi con noi, cavaliere.” Fece Jone.
“Si...” compiaciuto Belven “... allora, con vostra licenza, siederemo con voi a questa mensa, riposeremo in questo vostro eremo e domattina all'alba partiremo tutti e tre verso la nostra missione.”

Guisgard 27-09-2014 02.13.00

“Per ora” disse Guisgard ad Altea “il mio solo scopo, il mio unico interesse è trovare il Fiore Azzurro. Cosa poi ha pattuito Dominus con altri a me non interessa. Ciò che conta è trovare il Fiore Azzurro e portarlo poi a Capomazda. Solo così Dominus sarà costretto a mantenere la parola data.” Sorrise alla dama e a tutti i presenti. “Ora, signori, mie dame, credo sia il momento di andare a riposare. Manca poco all'alba e vi voglio tutti riposati. Mi occuperò io dei turni di guardia. Auguro a tutti voi di riposare serenamente.” Fece poi un cenno a Cid per farsi seguire.
Così i due uscirono, ritrovandosi in una saletta laterale.
“Bene...” Guisgard al ragazzino “... credo sia ora che tu faccia ritorno sull'Hydra.”
“Non ci vedremo più, vero?” Fissandolo Cid.
“La vita riserva sempre qualche sorpresa.” Ridendo appena il capitano. “Magari, la prossima volta che ci vedremo tu sarai un temuto pirata.”
Anche Cid accennò un lieve sorriso.
“Mi raccomando...” continuò Guisgard “... sii sempre rispettoso ed obbediente. Rammenta che seguire gli ordini è un dovere. E poi il tuo capitano mi sembra una ragazza in gamba.” Facendogli l'occhiolino. “Tu però tienila d'occhio, con le donne non si può mai sapere.” Rise di gusto.
“Anche voi state attento però.” Fece Cid. “Pure le vostre due dame non scherzano.”
“Già...” divertito Guisgard “... ho idea che lady Altea e madamigella Yolanda se arrivassero a scontrarsi farebbero più danni di tutte le navi della Marina Ducale messe insieme!”
A quelle parole i due poi si abbandonarono ad una sonora risata.
“Ora va, ragazzo...” accarezzandogli la testa Guisgard “... e buona fortuna.”
“E voi tenete ben stretto il portafortuna che vi donai, capitano.” Disse Cid. “Ne avrete bisogno.”
I due si strinsero la mano e poi il ragazzino lasciò la Santa Caterina per far ritorno verso l'Hydra.
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Galgan 27-09-2014 17.27.49

-Così sia-

Mormorai in risposta, mentre una sorta di strana aspettativa andava via via pervadendomi.
Ora lo so, so di cosa si trattava, so cos'era quell'emozione così prepotente, così vicina allo zelo eppure superiore ad esso; era il Furore Guerresco che tornava, implacabile, a reclamare il suo spietato obolo.....La mia unica speranza, alla quale però, in quegli istanti, mi aggrappai con tutto me stesso, fu che quegli anni trascorsi nel mio romitaggio, avessero mutato il Furore Guerresco degli antichi guerrieri, nell'Ira dei Giusti, più consona a chi combatte per il Re degli Eserciti.
Lanciai una silenziosa preghiera all'Altissimo, che preservasse intatta la mia morale, nel vortice guerresco nel quale, forse, andavo gettandomi di mia stessa volontà; poi, di colpo, recuperai nuovamente un atteggiamento cortese, essendomi reso conto che non stavo accogliendo degnamente i due novelli ospiti;

-Ma devo chiedere venia, messeri.
Tali importanti argomentazioni mi hanno fatto dimenticare completamente la buona creanza; sarete affamati ed assetati, oltre che stanchi.
Sistematevi pure, nel frattempo appronterò qualcosa che vi rifocilli-

Detto questo, li lasciai nel dormitorio, ed andai preparare pane, formaggio e frutta secca per i due messi di Sua Grazia.
La mia mente, però, era nella cappella, di fronte alla spada impiantata nell'altare; sentivo un forte richiamo verso essa, come una voce di donna, talvolta un coro, ma qualcosa di sussurrato, quasi discreto.......
Il tutto, mi fece rendere conto che, probabilmente, gli ingranaggi del Destino, ormai erano in movimento, e non sarebbe mai stato possibile, nemmeno volendolo, il fermarne il moto.
Uscii nel cortile, e suonai la piccola campana per chiamare alla mensa i miei ospiti.

Altea 27-09-2014 23.20.24

"Il vento soffiava implacabile sulla costiera,
correvo e la chiamavo..Costanza, sorella mia.
Un pittore..stava dipingendo..guardai il quadro
era lei..la amata sorella.
Ad un tratto vidi una sagoma sulla costiera e la raggiunsi,
era Costanza..la abbracciai ma lei mi scostò.."E' colpa tua Altea, ti sei
dimenticata di me..io amavo Velv e lui mi ha rifiutata..e sono fuggita
o forse mi ha preso il mare..lui amava te e tu lo hai rifiutato, dovevi lasciarlo a me..tu hai sempre avuto tutto ciò che volevi e ti odio..hai esaudito il tuo desiderio, a Baias mi dicesti volevi salire sul veliero"..poi scomparve nel nulla.
Mi guardavo attorno sperduta, Tommaso era lontano, più lo rincorrevo e più
non riuscivo a raggiungerlo.

"Traditrice" disse il Duca Dominus "io ti ho dato tutto ciò che volevi, ti ho voluto bene come una figlia e mi hai tradita per lui" indicando Guisgard.
Tutta la corte nella Sala delle Udienze si alzo urlandomi.."Traditrice".
Corsi da mio nonno Mandus.."Nonno..non sto tradendo nessuno, lo hai detto pure tu sempre, se lui è il legittimo erede deve salire al trono". Mandus de Bastian e mio padre, Tibaldo de Bastian, mi guardavano in modo severo e non proferivano parola.

Un Giardino..tanti fiori e un profumo inebriante, gioielli e una atmosfera surreale.."Altea, vieni..eccolo..il Fiore Azzurro..l'ho trovato..ora possiamo tornare a Capomazda e riavrò ciò che mi spetta" mi ero persa in quel Giardino e lo chiamavo.."Milord...Guisgard..dove siete, non vi trovo più".
Silenzio..il buio completo su quel Giardino fiabesco e poi il Duca apparve e rideva, ma dietro a lui apparve una donna anziana e dalle sembianze orribili,sembrava una strega e mi puntò il dito.."Non lo troverete quel Fiore...io farò in modo il Destino giri contro di voi..sei nata e ti hanno legata a lui? E io ti ho legato nella sua maledizione e destino...tu vivrai i suoi patimenti e se morirà, pure a te spetterà la stessa sorte" e la megera rideva mostrando di più le orrende fattezze in quel buio Giardino."

Mi svegliai ansimando, il sudore grondava sulla fronte..mi guardai attorno..per un attimo mi chiesi dove mi trovassi ,poi realizzai ero sulla Santa Caterina, mi rannicchiai su me stessa..quel susseguirsi di sogni, ma l'ultimo sembrava vero e reale, come una apparizione.
Mi alzai, mi rinfrescai con dell' acqua, il cuore iniziò a decellerare il battito, indossai una delle vesti e mi recai a piedi nudi per non far rumore in cucina.
Mi preparai una tisana rilassante alla camomilla, mi sedetti al tavolo e iniziai a sorseggiarla..ma ero ancora in preda a quelle visioni..a quel buio Giardino e quella orribile donna anziana.

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