Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 16-05-2017 02.09.43

Li guardai arrivare.
No, non è vero: lo guardai arrivare.
Quegli abiti sporchi, anneriti, mi facevano venire una gran voglia di toglierglieli immediatamente.
Più lo guardavo, e più la mia mente continuava a tornare a quei momenti appassionati che ci avevano uniti su quel divanetto che non avrei mai più guardato allo stesso modo.

Le sue parole, così sognanti e appassionate, non fecero altro che accendere il mio desiderio, il mio ardore.
Un viaggio senza ritorno, sì, quello potevo immaginarlo.
E non vedevo l'ora di partire, l'ora di seguirlo.
L'avrei seguito in capo al mondo.
Le sue carezze mi facevano impazzire, e i suoi baci mi mandavano in estasi.
"Elyse.." sussurrai piano "Il mio nome è Elyse.." abbandonandomi a tutto quello.


Quando furono davanti a me, restai a guardarlo sorridendo.
Era davvero bellissimo.
Come facessero le altre a non avvicinarsi, era un mistero.
Perchè le uccido se solo ci provano, altroché..
Sorrisi.
Sì, l'investitura ci voleva proprio.
Nessuna può avere il Cavaliere della Regina.
Un plauso alla mia antenata che aveva inserito questa clausola.
"Voi due.." guardando infine i due compagni di Aegos "Siete liberi di andare dove vi pare, nelle vostre stanze troverete abiti puliti.." annuendo con solennità.
"Quanto a te.." guardando negli occhi Aegos "Dovrai prepararti per l'investitura.." sorridendo.
"Ti verranno consegnati abiti adatti.." annuendo, con un sorriso enigmatico "Ti spiegheranno ogni cosa...".
Sospirai, sapendo che dovevo allontanarmi da lui e che sarebbe stato uno strazio.
Solo il pensiero della notte vicina mi avrebbe dato sollievo.
Allora io stessa andai a prepararmi per l'investitura, per poi raggiungere la sala del trono.

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Guisgard 16-05-2017 02.24.29

Astral lasciò il paese, era ormai buio, avviandosi verso la campagna.
In breve fu al margine della cupa brughiera, che sotto l'alone di una luna spettrale appariva ancor più sinistra.
Un alito di vento si era alzato sulle cime mute degli alberi, soffiando fra i rami frondosi e liberando un inquieto sibilo, simile ad un lento lamento.
Un lamento che pareva avere un eco funereo.

Guisgard 16-05-2017 02.29.00

“Beh, attraversare i muri come un fantasma” disse Elv seguendo Cassandra “per strabiliante che sia è comunque inquietante, più che altro... ma curare le ferite... beh... diciamo è quasi divino.” Sorridendo.
Cercarono così di nuovo in quella magione.
Cercarono a lungo.
Sembrava che tutto potesse terminare ancora con un nulla di fatto, ma accidentalmente i due scoprirono uno spioncino al piano superiore.
“Dove condurrà?” Mormorò Elv.

Lady Gwen 16-05-2017 02.36.25

Trovammo ad un certo punto uno spioncino.
Guardai Elv con curiosità, eccitazione, mista ad un po' di timore.
"Beh, scopriamolo..." indicando la chiave.

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Nyoko 16-05-2017 02.41.52

Mi avviai al margine della brughiera. Tenevo il pugnale serrato nella mia mano e mi guardavo circospetta. Occhi e orecchie erano ben aperti ed ogni parte del mio corpo, era pronta a difendersi. Niente e nessuno mi avrebbe impedito di andare avanti e risolvere questo problema, avrei impedito altre vittime. Così mi avviai sul luogo dell'accaduto. Avevo poche conoscenze sul mondo reale, era vero. Ma non mi avrebbe fermato. Avevo con me dei libri rubati dalla credenza del dottore e mi avrebbero aiutato in varie occasioni. Il vento sibilava sinistri mugolii, che sotto una luna piena spettrale rendeva il tutto così cupo e desolato. Una notte così silenziosa e rumorosa contemporaneamente, l'avevo già vissuta, sempre in uno dei miei viaggi.

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Guisgard 16-05-2017 02.43.45

Uno scambio di sguardi, contornati dall'espressione fiera, il tono solenne e distaccato della regina.
La guardava e lei guardava lui.

“Elyse...” disse lui “... bellissimo... ne farò buon uso... soprattutto sarà il mio tormento nelle notti in cui non potrò raggiungerti...” baciandola con passione e desiderio.
Un gioco ardito di labbra calde, un susseguirsi peccaminoso di umide lingue che si rincorrevano e si intrecciavano.
E poi le dita di lui ovunque sul corpo di lei, in gesti e carezze proibite.
“Elyse...” sussurrò lui sui suoi seni caldi e turgidi “... il nome dell'eroina di ogni mio desiderio...”

Le soldatesse li portarono via, separando Aegos dagli altri due, ora liberi di poter andare.
L'avventuriero fu lasciato in un camerino con gli abiti per la cerimonia.
Le due donne lo guardarono a lungo, ma temendo l'ira di Elyse andarono via.
Qui allora lui si preparò, lavandosi e poi vestendosi.
Uscendo trovò le soldatesse che lo portarono di nuovo al cospetto della bella monarca.
Sedeva in trono e lui la guardava fissa, ben sapendo com'era meravigliosa.
Aveva infatti già potuto ammirare e contemplare il corpo nudo di quella sensuale signora.

Clio 16-05-2017 02.59.19

Una volta raggiunto il trono, mi resi conto che non riuscivo a pensare ad altro che non fosse quella notte, quel momento intenso e unico che ci aveva unito.
Il mio sguardo fissava un punto indefinito alla fine della sala, mentre in realtà la mia mente era altrove.

Sentire il mio nome pronunciato in quel modo, era meraviglioso.
Già nessuno pronunciava mai il mio nome, a maggior ragione con quel tono.
Quelle parole meravigliose, quei baci infuocati.
Mi abbandonai a tutto quello, ancora e ancora.
Le sue labbra su di me, la mia pelle che scottava, e l'eccitazione che cresceva sempre di più.
"Così mi farai morire.." sussurrai, in preda all'estasi.


Un rumore mi riportò alla realtà.
Che certo, non poteva competere con quei ricordi, ma era ricca di emozioni presenti e future.
E fantasticare sul futuro era ancora più bello, forse, che ricordare il passato.
Lui era lì, e altre infinite notti meravigliose ci attendevano.
Quando lo vidi arrivare quasi mi mancò il fiato, era bellissimo in quelle vesti, ma sarebbe stato bellissimo con qualunque cosa.
Lo guardai, per un lungo e intenso istante.
Dopodiché feci cenno di avvicinarsi a lui.
"Messer Aegos.." con voce solenne "Inginocchiati..".

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Guisgard 16-05-2017 03.03.02

Elv annuì a Cassandra.
Infilò la chiave nello spioncino e la girò.
Aprì e videro una stanza segreta, semibuia.
Allora Elv la illuminò con la lampada.
C'era un letto coperto da un lenzuolo.
E nascondeva qualcosa.
“Forse ci siamo...” disse alla ragazza.

Guisgard 16-05-2017 03.07.26

Astral raggiunse la brughiera avvolta dal buio della sera.
Le ombre erano fitte e le sembianze della natura ora apparivano spettrali.
Avanzava tra rumori vaghi e calpestando sterpi e rovi che le graffiavano le caviglie.
Ad un tratto vide qualcosa in lontananza.
Sembrava la sagoma di qualcuno, immobile, che la guardava.
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Nyoko 16-05-2017 03.13.19

Camminnai ancora, circospetta, senza perdere il controllo. Il cuore che batteva forte mi faceva un po' tremare, ma tenevo saldo il controllo sulle mani e i piedi, cercando di non fare troppo rumore. Ad un certo punto vidi qualcuno nell'oscurità, sembrava guardarmi. Allora mi fermai e mi misi a guardarlo anche io. Avevo paura, adesso. Ma non mi avrebbe impedito di agire. La mano ed il mio pugnale, sembrano essersi fusi e sentivo il sudore bagnarmi la fronte. Divarigai leggermente le gambe in posizione di difesa, pronta a correre o a saltare. Non avevo mai fatto nulla di tutto ciò, per me erano cose impensabili, eppure ero lì! E non sarei morta quella sera. Non senza lottare.

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