Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2046)

Parsifal25 22-10-2012 01.54.05

Il mio incarico dall'ultima visita a codesta terra era divenuto di discreta e buona fama. Ero divenuto Guardiamarina del capitano Sniker; il titolo posseduto mi è stato donato per le ottime capacità espresse in campo di attività di navigazione:

"Quanti sacrifici ho dovuto affrontare per meritarmi ciò......"

La fregata era approdata presso il porto.......un ciclo si concludeva e andava ad aprirsene uno nuovo. Una nuova missione mi era stata affidata: servire il Governatore........

Scesi dalla fregata e mi diressi alla locanda più vicina per chiedere informazioni su come raggiungere il palazzo. Ero molto entusiasta e curioso di scoprire quale sarebbe stata la mia mansione e direttiva.

Guisgard 22-10-2012 02.26.03

Parsifal giunse così in una locanda, dove gli fu indicato come raggiungere il palazzo del governatore.
“Dovete risalire il promontorio” spiegò il locandiere al Guardiamarina “dove si domina tutto il golfo di Las Baias. Lì troverete il palazzo di sua eccellenza il governatore.”

Guisgard 22-10-2012 02.35.12

Jamiel fissò Talia con uno sguardo inquieto.
“Forse quell'uomo” disse il bambino “ti ha scelto come compagna... forse tu gli piaci, Analopel... non sei contenta? Un pugnale così può appartenere solo ad un grande guerriero.”
Ma quelle improvvise grida interruppero subito la discussione tra Talia e Jamiel.
La ragazza allora corse in casa, fino a raggiungere la stanza da dove provenivano quelle urla.
In piedi, col volto crucciato, stava Philip.
La sua fredda cortesia, il suo garbo distaccato, l'infaticabile noncuranza verso tutto ciò che andasse oltre la sua concretezza, tutto ciò sembrava essere stato smarrito dal potente rappresentante della Compagnia delle Flegee Occidentali.
Ma chi era veramente Philip Van Joynson?
Non un mercante e nemmeno un semplice uomo d'affari.
Philip Van Joynson era un diplomatico.
Un uomo che faceva del compromesso l'ideale in cui raccogliere la sua vita e quella degli altri.
Eppure, il suo fermo controllo, la sua razionalità, la sua logicità sembravano essere estranee ora al suo essere.
L'uomo infatti urlava ed i suoi occhi erano attraversati da un lampo d'ira.
“Passapour!” Gridò. “Vi ho avvertito mille e più volte! Non tollero che vi mascheriate in quel modo a casa mia!”
“Non sono mascherato, signore.” Si difese l'altro. “Questa è la divisa degli ufficiali di vascello di Sua Maestà re Giorgio.”
“Qui non siamo in Inghilterra e voi dovete sottostare alle regole di questa casa!” Con impeto Philip. “Se domattina vi troverò abbigliato ancora in questo modo, voi lascerete questa casa!” Si voltò poi verso suo padre che fissava quella scena. “Perchè, padre? Perchè volete a tutti i costi rovinare la mia vita e quella della mia famiglia? Solo perchè non sono come voi?” E uscì sbattendo la porta.
“Forse abbiamo sbagliato a venire qui, comandante...” disse Passapour al vecchio Arkwin.



Intanto, a Balunga, le tenebre avevano ormai avvolto ogni cosa e il palazzo del Viceré sembra assopirsi e abbandonarsi ai sogni di quella notte.
Ma, talvolta, certe notti possono racchiudere non sogni, ma incubi.
E così, nel cuore della notte, alcune ombre, simili a demoni, cominciarono ad avvicinarsi al palazzo.
In breve uccisero tutte le guardie rimaste fedeli al Viceré.
Penetrarono nelle stanze reali e sgozzarono nel sonno tutti i funzionari di corte, giungendo, infine, nella camera del Viceré.
Questi d'un tratto si destò dal suo sonno ed ebbe il tempo di vedere le ombre muoversi nell'oscurità.
All'improvviso una candela si accese e quelle ombre sotto la luce mostrarono finalmente le loro fattezze.
“Tu?” Mormorò il Viceré riconoscendo una di quelle. “Perchè? Perchè? Sei sempre stato come un figlio per me!”
“Un figlio?” Ripeté Musan. “Un servo forse... e i servi obbediscono ai padroni che pagano meglio...”
“Chi ha pagato dunque il tuo tradimento?”
“Colui che governerà queste terre.” Rispose Musan.
Estrasse allora un pugnale e trucidò il Viceré.
Nel frattempo, nella sala Ovest del palazzo, una fedele servitrice entrò nella stanza della piccola Maraiel.
“Svegliati, piccola...”
“Non voglio...” farfugliò la bambina “... ho sonno...”
“No, piccola...” fece la servitrice “... devi alzarti, presto...” prese la piccola e la coprì con un piccolo scialle “... ora esci e va verso il giardino... come quando giochiamo a nascondino... va e corri, senza fermarti mai... corri fin verso il paese... hai capito?”
“Perchè?”
“Vai, piccola...” la esortò la servitrice “... vai, ti prego... sii buona...”
“Aspetta... la bambola...”
La servitrice allora prese la bambola e aprendo la porta che dava sul giardino fece uscire la piccola, per poi richiuderla silenziosamente.
Un attimo dopo, Musan e i suoi entrarono nella stanza.
“Dov'è la bambina?” Chiese il cacciatore.
“Finisci ciò che hai cominciato...” fissandolo la servitrice.
“Parla!” Urlò Musan.
“Una metà di te è flegeese, come me...” disse la servitrice “... conosci dunque il codice del silenzio... e sai che anche tagliandomi mani e piedi io non parlerò..”
Musan allora la sgozzò senza tradire emozioni.
Sfondò poi la porta che dava sul giardino e fissò l'oscurità sterminata.
“E' scappata...” mormorò “... andate a cercarla... la voglio viva o morta... il nome di colui che riuscirà a prenderla sarà riportato direttamente a sua eccellenza... così, come il nome di chi la farà scappare... andate!” Ordinò ai suoi uomini.
http://4.bp.blogspot.com/-h7c2wcMZDa...k/s400/mm2.png

Guisgard 22-10-2012 02.58.49

La caduta sul ponte di quel povero marinaio e la sua morte, avevano interrotto il momento di tensione tra il capitano Sumond e Guisgard.
Tutti corsero verso il poveretto caduto a causa delle febbre, anche se ormai era troppo tardi.
Ad un tratto, uno dei marinai, aggredì Sumond.
“Sporco maiale...” disse saltandogli addosso “... maledetto assassino...”
Ma fu subito immobilizzato.
“Concedo...” mormorò Sumond alzandosi e sistemandosi l'uniforme “... concedo a questo marinaio una notte per per pensare al suo gesto... e domattina un giro di chiglia per punizione. Naturalmente tutto l'equipaggio assisterà alla punizione.”
Nel frattempo, Emas si avvicinò a Cavaliere25.
“Cerca di restare calmo...” disse al suo amico “... meglio non parlare troppo, oppure finirai anche tu come quel poveretto... il giro di chiglia equivale ad una condanna a morte... vieni, torniamo al lavoro...”
Poco distante, sul ponte, Guisgard fissava il mare, ripensando all'accaduto.
Il suo sguardo era carico d'ira e solo a stento frenava la sua rabbia.
Ad un tratto a lui si avvicinò Rynos.
“Ed abbiamo già un morto, signore...” mormorò il marinaio “... uno...”
“Si...” voltandosi Guisgard e guardandolo “... uno... uno sproloquio ancora e rimpiangerai di non essere caduto tu in coperta, Rynos!” E si allontanò, mentre la Santa Rita continuava ad attraversare quelle acque sterminate.

Altea 22-10-2012 07.44.17

La giornata finì in breve tempo e arrivati in locanda sprofondai su una poltrona esausta, più che altro per quelle futili chiacchiere.
Ad un tratto udii gli strani discorsi dei miei genitori...era come immaginavo. Mi alzai di scatto con un impeto di rabbia.."Non ci penso nemmeno!!Non è assolutamente uomo per me...lo trovo frivolo e privo di ogni bellezza e intelligenza. Vi ho fatto una cortesia padre, per i vostri affari...ma sposarlo è troppo." Vidi lo sguardo adirato di mio padre e il volto farsi paonazzo dalla rabbia.."Io mi sposerò per amore..e non per i vostri affari. E certo non mi fingerò una sciocca dama priva di cervello e che risponde sempre...si".
Mi diressi verso la stanza ma prima di aprirla voltandomi conclusi.."A proposito..vorrei continuare gli studi lasciati..se potreste chiamarmi un maestro. Ora vado a leggere".
Entrata nella stanza mi affacciai alla finestra ammirando il tramonto sulla baia, il sole stava nascondendosi nella acqua cristallina per dare posto alla argentea Luna.
Presi il libricino..della cosidetta leggenda di Capitan Lanzaras per continuare l'avventura.

Clio 22-10-2012 08.41.59

Mi chinai sulla ragazza, scostando Giuff con un gesto.
"Non é pazza, ha solo passato troppo tempo in mare" dissi accarezzando i suoi capelli fradici : " Deve asciugarsi, avere un abito decente e un decotto di erbe."
Strinsi a me quella ragazza impaurita e guardai Giuff implorante: " vi prego capitano, lasciate che la curi.. D'altronde non sarà una compagnia allettante in queste condizioni, finirà per attaccare la febbre a tutta la ciurma."
Il mio sguardo si fece malizioso mentre pronunziavo quelle ultime parole.
Ma quando vidi che il viso del Gufo Nero restava impassibile cercai un'altra strada, quella che sembrava smuoverlo maggiormente: " non avete sentito? Ha parlato di un tesoro! Lasciate che si riprenda e vedrete che vi condurrà a questa isola perduta.. Se lei muore, voi perderete il vostro tesoro"

Parsifal25 22-10-2012 11.31.06

Entrato in locanda.......nulla sembrava cambiato, vi erano i soliti assidui frequentatori devoti al Dio Bacco, le guardie cittadine nelle loro arti da seduttori....ed una nuova categoria che non avevo mai incrociato prima: sembravano dei reclutatori di mercenari, ma avevano gli abiti pieni di fronzoli e di eclettica fattura.

Ero curioso di sapere chi erano, ma il dovere chiamava. Uscito dalla locanda presi la strada che conduceva al palazzo del governatore......

" E' una dura salita collega.......anche lei è qui per arruolarsi? Una voce calda e familiare sentì provenire dalle mie spalle...." , chissà dove era andato il mio caro amico......

L'aria che si respirava era sempre genuina e ricca di calore, mentre risalivo il promontorio.

cavaliere25 22-10-2012 11.51.00

Dentro di me pensai una lezione a quel maledetto capitano gli starebbe bene come si fa a essere freddi su una morte di un uomo pensai mentre riprendevo il lavoro ma non riuscivo a fare nulla cpntinuavo a pensare a quel poveretto morto non doveva finire cosi e mi guardai intorno

Guisgard 22-10-2012 17.22.48

A quelle parole di Altea, suo padre andò su tutte le furie.
“Nessuno ti ha chiesto di sposarlo” disse adirato “o di fare l'innamorata! Voglio solo che tu sia gentile con lui! Tu sei una ragazza di buona famiglia e lui è l'uomo più potente di queste terre!”
“Calmati, caro.” Cercò di calmarlo sua moglie.
“Si, forse è meglio.” Sbuffò Fletcher appena sua figlia ritornò in camera.
La ragazza, infatti, era tornata nella sua stanza per continuare la lettura del libretto di quel misterioso pirata.
Ma prima che ricominciasse a leggere, Odette bussò e poi entrò.
“Hai avuto una reazione esagerata prima...” disse ad Altea “... non avresti dovuto comportarti così con tuo padre...”



Nel frattempo, al palazzo del governatore, l'ammiraglio Guidaux fissava il golfo da una finestra, giocherellando con un mappamondo.
“Eh, davvero meravigliosa la mia collezione!” Esclamò il governatore entrando nella sala. “Sono certo che i nostri ospiti sono rimasti affascinati!”
“Interessante quel Fletcher...” mormorò Guidaux.
“E cos'ha di particolare?” Fissandolo il governatore. “In verità trovo molto più interessante sua figlia.” Sorridendo.
“Era pressapoco ciò che intendevo...”
“Non vi seguo.”
“Fletcher è molto ricco” sorridendo Guidaux, mentre continuava a far girare il mappamondo “e per rendere sempre più forte una flotta occorrono fondi.”
“Ebbene?” Domandò il governatore, facendo fermare il mappamondo.
“A noi occorrono risorse per rafforzare la nostra flotta” rispose Guidaux, facendo di nuovo girare il mappamondo “ed è molto improbabile che il nostro governo invii altro denaro quaggiù... ed è ancora più improbabile che quei fondi arrivino dai nostri alleati della Compagnia...”
“Andate avanti.” Mormorò il governatore, facendo di nuovo fermare il mappamondo. “E non fatelo più girare, che mi confonde.”
“Sapete come fanno le grandi famiglie a rafforzare i rapporti fra loro?” Con un ghigno Guidaux. “Alleandosi... ed il modo più sicuro e duraturo è farlo con alleanze matrimoniali... prendere la bella figlia del nostro amico Fletcher come moglie può essere per voi non solo piacevole sotto l'aspetto matrimoniale, ma anche estremamente redditizio sotto quello pratico...”
“Si...” sorridendo il governatore e facendo girare lui stavolta il mappamondo “... è una buona idea...”

Guisgard 22-10-2012 17.28.48

“Sei troppo furba, tu.” Disse Giuff a Clio. “E hai idee un po' troppo spesso per i miei gusti.”
“Capitano...” intervenne Boyuke “... forse la ragazza ha ragione... sembra che quella poveretta infatti si fidi di lei... avete sentito, no? E' rimasta sempre in silenzio e si è decisa a dire qualcosa solo quando ha visto la ragazza... lasciamole da sole e chissà che la ragazza non scopra qualcosa su quel tesoro.”
“Non crederai a quella storia della tesoro?” Fissandolo Giuff. “E' una povera pazza e probabilmente non sa neanche di cosa parla!”
“Cosa abbiamo da perdere?”
“E va bene!” Esclamò Giuff. “Portatela in coperta e dalle una sistemata.” Rivolgendosi poi a Clio. “Ma bada... se non dice nulla di sensato allora la darò in premio alla mia ciurma! Con o senza febbre!” E fece cenno a Clio di portarsi via la poveretta.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.38.29.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License