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Sorrisi soddisfatta alla sua reazione e le sue parole, soprattutto perché erano indirizzate a me.
I suoi occhi che si illuminavano ogni volta che sorrideva, la curva formata dall'arco di Cupido delle sue labbra... Mi riscossi alle ennesime parole di Emaus. "Dacci un taglio, clown" con tono aspro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il buffone si zittì all'istante, fissando Gwen.
Poi i 3 attesero che il crepuscolo svanisse e la sera scendesse silenziosa ad avolgere gni cosa. La candela alla finestra della chiesetta ad un tratto fu spenta. "Credo sia il momento..." disse Elv guardando Gwen "... tu resta qui e tieni gli occhi aperti." Al buffone. "Non solo gli occhi" replicò questi "ma anche gli orecchi!" |
Oh, ecco.
Finalmente. Aspettamo che arrivasse del tutto la sera; giunse finalmente e la candela si spense. Così, lasciammo Emaus fuori e ci avvicinammo alla chiesetta. "Ci sarà una finestra da cui si può entrare, p qualcosa..." dissi piano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv cominciarono a muoversi nella sera, raggiungendo la chiesetta e cercando un modo per entrare.
Una delle finestre non si chiudeva bene e da lì lui propose di passare. Attenti a non fare rumore aprirono l'imposta ed entrarono dentro. Era buio e silenzioso. "Facciamo attenzione..." disse pianissimo Elv, mentre si sentiva il monaco addormentato che russava. I 2 arrivarono nella sua cella e qui trovarono dei libri. Dalla finestra la debole luce della Luna illuminava un angolino della cella ed Elv allora cominciò a prendere i libri mettendoli sotto quella fioca luce per capire di cosa trattassero. Erano quasi tutti Breviari e raccolte di preghiere. Tranne uno. "Questo è un annale..." Elv sottovoce a Gwen "... una raccolta di eventi accaduti in queste terre..." |
Entrammo da una finestra difettosa e giungemmo nella cella del monaco, il quale dormiva profondamente.
Elv analizzò tutti i libri presenti nella stanza. Erano praticamente tutti libri di preghiere... Tranne uno. Un annale. "Allora usciamo e lo guarderemo fuori, è rischioso rimanere ancora qui..." sussurrai piano, indicando la finestra col capo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, buona idea..." disse Elv annuendo a Gwen.
Nascose il libro sotto la giacca e rifacendo lo stesso percorso uscirono dalla chiesetta, trovando il buffone fuori ad aspettarli. |
Annuii ed uscimmo fuori, tornando da Emaus.
"Bene, ora vediamo se avevamo ragione" annuii, indicando l'annale. Non vedevo l'ora, fremevo dall'esaltazione e speravo proprio che avessimo ragione ad essere entrati lì dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv cominciò a sfogliare quel libro.
Era un grosso e vecchio registro, in cui si riportavano gli eventi accaduti in quella contrada. "Ecco..." disse ad un tratto lui guardando Gwen "... qui si parla del duca morto..." |
Sfogliò e sfogliò quel testo.
Ad un certo punto, trovò qualcosa sul duca. "Bene, vediamo di cosa si tratta..." mi avvicinai al libri e cercai di vedere cosa diceva, mentre la curiosità dentro di me cresceva sempre a dismisura. "Dopotutto, deve esserci qualcosa che abbia spinto quel monaco a rifugiarsi in questo eremo, lontano da tutto e tutti.." Mormorai, fissando Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Qui dice..." disse Elv leggendona Gwen ed al buffone "... la nobile stirpe dei Dantorville hanno un conto in sospeso con l'oscura dama dalla lunga ombra... un conto verso cui saranno sempre debitori... ad ogni nuovo duca l'oscura dama verrà sempre a chiedere conto... e sarà sempre così... essa, con la sua maschera di sangue, non abbandona mai il castello dei Dantorville..."
"Io direi" impressionato il buffone "di riportare il libro al monaco e di questa storia mai più parlerei!" |
Elv lesse quelle parole e rimasi pensierosa.
"Personalmente, speravo dicesse qualcosa in più... Insomma, dice solo che la morte perseguita i Dantorville, ma nulla più..." Sospirai. "Dopo che ci hai fatto fare tutta questa strada, ci dici di tagliare la corda?" Chiesi giustamente al giullare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi avvicinai al portone con passo leggero, mentre mi guardavo intorno incuriosita.
Non era difficile comprendere come mai il padrone avesse scelto proprio quella dimora, con quella sua aria alltera e misteriosa. Mi venne ad aprire un vecchio servitore, altero e deferente. Lo guardai sbucare dal giardinetto, e sorrisi alle sue parole. "Buongiorno!" con un gentile cenno del capo "Sono lady Mina, mi manda il mio padrone per l'acquisto della villa!" gentilmente, prima di seguirlo oltre il pesante portone. |
"Si, in sé queste parole dicono poco..." disse pensieroso Elv "... però... però qualcosa mi incuriosisce... al di là del solito racconto occulto... queste ultime parole menzionano in modo diverso... quando dice che essa, l'oscura dama, con la sua maschera di sangue non abbandona mai il castello dei Dantorville..." fissando Gwen "... non so... mi suona strano... quasi... quasi come se qualcuno in incognito dimorasse nel castello in attesa di colpire..."
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Ascoltai le parole di Elv.
"In effetti, non avete tutti i torti... Sì, forse il primo posto in cui si dovrebbe indagare è proprio il castello... Strano non averci pensato fin da subito" annuii. "Beh, a questo punto direi di pensare ad una scusa per entrare al palazzo ed indagare, che dite?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, ovvio... ma..." disse Elv a Gwen "... a questo punto, se seguiamo tale pista, significa che crediamo ad un possibile complotto contro i Dantorville..."
"Un complotto?" Stupito il buffone. "È chi ha messo su questo quarantotto?" |
"A questo punto, credo che sia una concreta possibilità" annuii ad Elv.
Poi guardai Emaus. "È proprio per questo che dobbiamo indagare. Per scoprirlo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo guardò perplesso Mina.
"Qui siete la padrona, lo sapete, milady." Disse il servitore. "Però bisogna prima trovare la chiave per entrare..." con il suo accento vagamente straniero. |
"Ora ci occorre dunque solo un modo ed un motivo per entrare al castello..." disse Elv a Gwen.
"Facile a dirsi" il buffone "ma difficile a farsi!" |
Quella perplessità nello sguardo mi lasciò interdetta.
"Siete molto gentile, ma il padrone desidererà che gli porti tutti i documenti per la compravendita quanto prima.." gentilmente. Non sapevo definire il suo accento, ma qualcosa mi diceva che non era di quelle parti. "Non trovate la chiave?" gli chiesi, incuriosita. C'era qualcosa di strano nelle sue movenze e enelle sue parole. |
"No, l'avete nascosta voi la chiave, lady Maria." Disse il servitore a Mina. "Non ricordate?
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Annuii pensierosa.
"Potremmo andare al castello e dire che, in quanto il nostro almanacco funge anche da archivio, dobbiamo aggiungere informazioni agli archivi araldici di Afragolignone" ipotizzai, sperando fosse una buona idea. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, come idea in linea teorica è buona..." disse annuendo Elv a Gwen "... ora dobbiamo solo sperare che ci venga dato il permesso di accedere agli archivi del castello..."
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''Bene, tentar non nuoce, dopotutto" annuii.
Sembrava ci fossimo temporaneamente allontanati dal nostro obiettivo, ma ora potevamo davvero avvicinarci abbastanza da scoprire qualcosa in più sulla faccenda dei Dantorville. "Sembra una storia da romanzo, non credete?" Dissi ad Elv ridacchiando e montando in sella. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai strabuzzando gli occhi.
"Non vi comprendo.. io mi chiamo Mina ed è la prima volta che giungo in questa casa!". |
"Più che altro un romanzo gotico semmai." Disse Elv con una punta di ironia mentre saliva in groppa al cavallo.
Poi con Gwen ed il buffone tornarono nella contrada, quando ormai aleggiava. Qualcosa di sinistro però sembrava alleggiare nell'aria. |
"Vi chiedo perdono, milady." Disse il servitore a Mina. "Ora cercherò la chiave per voi." Con un lieve inchino del capo.
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"È giusto" dissi, con un sorriso divertito.
Tornammo alla contrada all'alba e qualcosa di strano aleggiava nell'aria. C'era qualcosa di cupo, sinistro, dubbio, come una strana attesa di qualcosa di brutto, ma speravo fosse solo una mia sensazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era tutto sempre più strano, quella casa, il comportamento di quel servitore.
Gli sorrisi. "Grazie!" sorridendo al servitore "Dove potrebbe essere, secondo voi?". |
Osservai i cugini uno ad uno ma non mi sfuggirono le occhiate fameliche di Ghin mentre l'altro cugino era molto raffinato "Sono felice vi ricordiate di me, avete intenzione di rimanere molto al castello? Ho sentito qualcuno di voi parteciperà al Torneo.." mentre mi si versava dello champagne fresco.
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"Io parteciperò al torneo." Disse Ghin ad Altea, per poi prendere lo Champagne. "E voi sarete la mia madrina."
"Beh, prima devi chiederlo a nostra cugina, magari non ti vorrà come campione." Divertito Henz. "Sta zitto tu!" Ridendo Ghin. "Eh, mio fratello è molto sicuro di sè con le donne." Henz ad Altea. "Comunque abbiamo intenzione di restare qui, di stabilirci al castello, cara cugina." |
Gwen ed Elv tornarono ormai al mattino nella contrada, con lui che licenziò il buffone, liberandolo dall'impegno di accompagnarli, per poi andare con la ragazza nel suo studio, dove preparavano l'almanacco.
Elv prese alcuni registri, li mise in una borsa e poi fece cenno a Gwen di andare. Erano diretti al castello dei Dantorville. |
Ascoltai Ghin ed Henz sorpresa "Una sistemazione definitiva quindi, l'altra ala del castello è mia per eredità, lo sapete vero?" guardai poi Ghin "Certo farò da madrina al Torneo ma avete molte ammiratrici, cugino caro.. Un passo alla volta".
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Una volta liberatici del giullare, tornammo in ufficio, prendemmo il necessario e ci incamminammo in direzione del palazzo.
Speravo di fare una bella impressione, solo così saremmo riusciti ad entrare ed indagare. Ormai, questa situazione ci aveva catturati troppo per tornare indietro e potevamo solo andare avanti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non lo so, milady." Disse il servitore a Mina. "La cercherò."
Si mise così a cercare la chiave, travandola in uno dei vasi di gesso per le piante che adornavano l'ingresso. "Ecco, milady." Porgendola alla ragazza. |
Ghin scoppiò a ridere a quelle parole di Altea.
"Si, molte..." disse bevendo "... ma voi siete mia cugina, quindi la prediletta." Divertito. "Certo, l'altra ala del castello è vostra, cugina." Con garbo Henz. "Ora però scusatemi... è mia abitutine passeggiare al mattino presto... e poi ho da scoprire questa campagna verde e selvaggia. Con il vostro permesso, cugina." Ed andò via, per la sua passeggiata. |
"Prego, caro cugino, vi auguro una deliziosa camminata" per poi osservare Ghin "Ma io sono vostra cugina, si sa che tra consanguinei non sta bene" col sorriso malizioso "Ma tifo per voi.. Mi ritiro pure io nelle mie stanze". Così lasciai i Dantorville alle loro faccende, ero preoccupata Henz fosse solo, visti gli ultimi accadimenti. Fermai Petronilla e chiesi di servire un the con dei dolci a me e il pellegrino e mi sedetti aspettando il suo arrivo.
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Altea tornò nella sua ala del castello, dove Petronilla servì del tè a lei ed al pellegrino che fatto chiamare si presentò poco dopo al cospetto della bella principessa.
"Grazie per questo tè, milady..." disse lui, sempre col volto celato dal cappuccio "... erano mesi che non ne assaggiavo... che il Cielo vi risparmi e benedica." Sorridendole. |
"Non dovete ringraziare, siete di animo così nobile. Ho conosciuto i miei cugini, sono così diversi. Farò da madrina al Torneo e mio cugino Ghin insiste perché io faccia il tifo per lui. La cosa non mi convince e non ne comprendo il motivo. Anzi dovevo scrivere al Duca di Capomazda perché trovo poco dignitoso non invitarli ed additare loro la causa delle morti dei miei antenati. Ma temo di far da tradimento ai miei cugini".
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Gwen ed Elv arrivarono al castello dei Dantorville, dove un servitore li annunciò a lord Ghin.
L'uomo non aveva molta voglia di ricevere estranei e fu sul punto di mandar via in malomodo il servitore. Questi però gli rivelò che oltre ad un uomo vi era anche una giovane donna dai capelli rossi. "Allora falli passare..." disse Ghin "... muoviti, idiota!" Così Gwen ed Elv giunsero al cospetto del duca di Dantorville. |
Il servitore mi diede la chiave, mentre lo guardavo perplessa, per poi sorridergli gentilmente.
Allora infilai la chiave nella toppa e girai, sempre più curiosa di entrare in quella casa. |
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