![]() |
Ascoltai le parole del nano e lo seguimmo fino alla miniera. Non smisi neanche un istante di stringere la spada nel mio palmo, senza aguainarla. Rimanevo vicina ad Erien. Non riuscendo a camminare bene, dovevo contare sul suo aiuto, per quanto mi sentissi in colpa. Arrivammo alla grotta ed io la guardai sospetta.
"Sembra stia per crollare" dissi stringendo la mano di Erien. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Sta venendo qui...” disse lo specchio.
“Vuoi esca a controllare?” Abelardo a Clio. |
Gwen bussò e dopo qualche istante la porta della capanna si aprì, mostrando una bambina sulla soglia.
“Ehi, piccola...” disse Gillen “... sei sola in casa?” “Mia mamma è uscita a cercare bacche selvatiche...” la piccola “... ma bisogna fare attenzione, molte bacche sono velenose ed altre causano strane cose a chi le mangia...” |
Sospirai a quelle parole dello specchio.
Lo sapevo, in realtà. Eppure quell'imminenza mi suscitava una serie di emozioni contrastanti e fortissime allo stesso tempo. Restai in silenzio a quelle parole di Abelardo per un lungo istante. Poi annuii, voltandomi verso il mio fedele amico. "Sì, ti prego..." Con un leggero cenno del capo "Vai a controllare...". Potevo uscire sulla loggia e vedere io stessa, ma ero come pietrificata. Stava arrivando, avrebbe affrontato prima la torre poi me. Quale destino lo aspettava? Quale destino mi aspettava? Perché ormai avevamo un unico destino, nel bene e nel male. |
La porta si aprì e Gaynor si voltò di scatto.
Entrò allora una giovane con un vassoio carico di frutta e con una brocca d'acqua. “Oh, perdonate...” disse vedendo la diva in piedi “... pensavo dormivate ancora... vi ho portato da mangiare e da bere...” |
Dopo qualche istante sulla soglia, con mia sorpresa, apparve una bambina, la quale ci disse che la madre era uscita a cercare delle bacche.
Sorrisi intenerita dalle sue parole. "Noi vorremmo parlare con lei, possiamo aspettarla in casa?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dalla porta appena aperta, entrò una ragazza con un vassoio colmo di frutta e una brocca d'acqua.
"Grazie cara... ma dimmi, dove mi trovo? E soprattutto, come sono arrivata qui? Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“E' una miniera molto antica.” Disse il nano.
“Fidatevi che menzogna mai vi dica!” “Allora va avanti tu...” Erien. Il nano annuì ed entrò nella miniera. “Seguiamolo...” Erien rivolto a Nyoko e ad Oltram. Si ritrovarono così in un ambiente claustrofobico, umido e quasi del tutto buio. Poi il nano accese una delle lampade alle pareti ed un po' di quelle tenebre si squarciarono. “Venite...” mormorò “... dove spunta la magnetite.” C'era un piccolo vagone e salirono tutti e quattro su di esso. Il nano sbloccò il freno ed il vagone cominciò a scendere sui binari, prima piano, poi in modo sempre più veloce, fino a portarli nel cuore della miniera. |
Dacey raggiunse la sala delle udienze, dove Taddeus incontrava i vari sudditi arrivati per parlargli.
Molti volevano solo il suo conforto, altri invece proporgli modi e metodi più o meno improbabili circa la difesa della città. Poi, finalmente arrivò il turno di Dacey per parlare col principe. |
Entrammo nella miniera. Io rimasi sempre stretta ad Erien. Non mi spaventava il buio, ma dopo tutto quello che mi è successo, ero poco fiduciosa. Arrivammo ai pressi di una sorta di vagone dove il nano ci fece salire. Partimmo piano dopo di che si aumentó la velocità. Mi strinsi forte ad Erien, chiudendo gli occhi per via della velocità.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Abelardo annuì a Clio e volò via, mentre lo specchio brillava di una luce inquieta, per poi spegnarsi pian piano.
Il gufo tornò dopo un po'. “L'ho visto...” disse alla ragazza “... è su un carro, insieme al suo droide e ad un altro tizio... diciamo circa ad un paio di miglia da qui... dovresti prepararti...” fissandola. |
La bambina annuì a Gwen e li fece entrare nella capanna.
All'interno era un luogo particolare, con simboli magici, ben conosciuti dalle due fate, incisi o dipinti sui muri, pelli di animali ed ampolle di vario tipo. “Secondo te” disse Gillen alla bambina “tarderà molto tua madre?” “Il Tempo...” mormorò la piccola “... mirabile virtù, non credete?” Quella risposta, quel tono colpirono non poco Gillen. |
“Eravate senza conoscenza sulla spiaggia...” disse la ragazza a Gaynor “... portata dalle onde... ora siete nel Castello dell'Incertoamore...” rivelò.
|
Sorrisi all'assenso della bambina, che poi ci fece entrare.
Appena fummo dentro, capimmo subito che era il posto che cercavamo. Ovunque c'erano ampolle, simboli magici e infatti segnali entusiasta il tutto a Selia, poiché erano tutte cose che conoscevamo. La risposta della piccola alla domanda di Gillen, però, ci spiazzò ed io guardai lui. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...b9541a36c8.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Attesi un po' tra gli altri fino a quando non venne il mio turno.
Per fortuna non dovetti attendere molto. |
"Castello dell'Incertoamore?" Ripetei "Che strano nome... E dove si trova? Ma ero sola sulla spiaggia?" Tante erano le domande che mi salivano alla bocca e tanti i dubbi. Il pensiero corse ad Hiss... speravo con tutto il cuore che fosse sopravvissuto alla furia di quel mostro, il suo posto doveva essere accanto a me...
Guardai così la ragazza, in attesa delle sue risposte. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Aspettai, e aspettai, guardando fissa lo specchio senza vederlo davvero.
Il mio pensiero era altrove, era con lui, dovunque lui fosse. Poi Abelardo tornò e mi riferì quelle parole. Non risposi. Non dissi niente. Stava arrivando, stava arrivando per me. Per liberare la donna che amava. Per uccidere il demone che odiava. Ignorando che donna e demone erano un tutt'uno. Mi odiavo in quel momento per non avergli potuto dire la verità. Ma le regole sono regole, e per le guardiane che non rispettano le regole la fine è immediata. Un istante, un battito di ciglia e il cuore della guardiana, comandato dal Cuore di Giada, si sarebbe spento, fermato. Non potevo rischiare. Dovevo muovermi, dovevo spostarmi da lì. Dopo un po' lo feci, dirigendomi nella mia stanza con aria assorta, come in trance. Erano gesti compiuti mille volte, una volta ancora, e ancora. Li eseguii come un'automa, la mia mente ormai pensava ad altro, la mia mente era già lontana, era con lui, insieme al mio cuore. Mi vestii, quasi senza rendermene conto, è una volta pronta, perfettamente armata, tornai nella sala del Cuore. Ero pronta ad accogliere il nuovo sfidante. Anche se per lui, la strada per arrivare in quella stanza era ancora lunga e piena di pericoli. Le tre terribili prove della torre, che io stessa avevo superato dieci anni prima: il labirinto della sofferenza, l'enigma delle fiere selvatiche e il riflesso dello scoramento. "Sono pronta!" Dissi entrando nella stanza ad Abelardo e allo specchio. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...2a59ac2f26.jpg |
Il vagone scese veloce in picchiata, cigolando arrugginito sulle rotaie quasi consumate dall'umidità.
Alla fine terminò la sua corsa dopo una lunga e buia galleria, fermandosi su un basso dosso. Il nano scese e fece segno di seguirlo. Erien annuì a Nyoko e ad Oltram e andarono dietro al nano. Questo li condusse fino ad un piccolo antro, dove nelle pareti si vedevano strani e meravigliosi bagliori, come se ci fossero imprigionati i più preziosi tesori della terra. Allora il nano prese alcune pale ed alcuni picconi dandoli poi ai tre. “Scavate ora nelle pareti...” disse “... e nel farlo siate sì lieti...” |
Gillen guardò Gwen, per poi voltarsi ancora verso quella strana e misteriosa stanza, notando un altro simbolo, molto più particolare degli altri.
Era una stella a cinque punte incisa sulla parete. http://application.denofgeek.com/ima...l/AWIL_004.jpg |
Taddeus vide avvicinarsi Dacey e sorrise.
“Voi qui...” disse “... che sorpresa... ditemi in cosa posso aiutarvi?” Cercando di frenare il suo entusiasmo, visto la sala era gremita di cortigiani e gente del popolo. |
Arrivammo dopo un lungo tunnel buio. Dei bagliori ci accolsero e per un attimo mi sentì spaesata. Mi guardai intorno ma non riuscivo assolutamente a sentirmi sorpresa. Poi il nano ci passò una pala a testa facendo l'ennesima rima. Guardai quella pala e poi la mia caviglia. Non ero nelle condizioni giuste...
"Ecco io... Non so quanto potrò essere di aiuto... Ho... Ho la caviglia slogata... E ancora zoppico... Mi sento un po' un peso ma... Beh..." guardai Erien e feci un leggero sorriso. "Dovrete fare senza di me. Io farò la guardia" dissi tenendomi seduta al vagone. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Clio si preparò, per poi tornare da Abelardo e dallo specchio.
“Devi concentrarti...” disse Abelardo “... entrare in simbiosi col Cuore, altrimenti sarai vulnerabile e finirai per essere sconfitta... lo sai, vero?” Un attimo dopo si udirono dei rumori davanti alla torre. “Eccolo...” il gufo. |
Gillen ricambiò perplesso il mio sguardo, per poi osservare la stanza notammo poi un altro simbolo, un pentacolo.
"Guarda" a Selia "Come il mio..." mostrando il segno sul mio polso sinistro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, naturale...” disse Erien a Nyoko “... tu siediti là e non fare sforzi... scaveremo noi tre...” e si mise a scavare con Oltram ed il nano.
Pian piano scavarono vari fori nelle pareti, liberando così ciò che causava quei bellissimi bagliori. Il nano infilò la mano in una delle buche ed estrasse una pietra dai riflessi cromati. “E' la pomia, proprio lei...” disse “... la più bella che esiste io direi!” “Raccogliamole tutte...” Erien ad Oltram. E così fecero, riempiendone un grosso secchio. |
Annuii ad Abelardo.
"Lo so.." Dissi soltanto, solennemente "Appena il Lupo sorgerà, nulla avrà importanza.." Dissi poi. Così andai dal Cuore, dopo aver eseguito il saluto rituale lasciai che quella energia mi avvolgesse completamente, mi estraniasse dal mondo. E pregai, pregai come non avevo mai fatto, con una forza e un'intensità sconosciuti. Pregai il Cuore perché mi stesse accanto, perché vegliasse su di me e mi guidasse nella battaglia, ma lo pregai anche di essere misericordioso e concedermi di seguirlo, anche nella morte, perché ormai sapevo che non poteva esserci vita senza di lui, o vita senza Amore. Dopo quell'intenso momento tornai allo specchio. "È già entrato?" Chiesi. |
“Si, hai ragione...” disse Selia a Gwen guardando il simbolo sul suo polso.
“Cosa significa questo segno?” Chiese Gillen alla fata. |
Guardai i miei amici ed il nano raccogliere le pietre trovate. Ero troppo nervosa per pensare se fossero belle o meno, mi concentravo di più su cosa potessero fare e a cosa gli servivano.
"Scusa, signor nano. Ma... Ci puoi ripetere a cosa ti servono? Vogliodo dire: a chi e a cosa servono?" dissi giocherellando con la spada sulle ginocchia. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Ora è giunto...” disse lo specchio a Clio.
Un attimo dopo la ragazza vide l'immagine di Icarius che attraversava la soglia principale della torre. Tutto era iniziato ora. |
Un brivido, un lungo brivido lungo la schiena.
Eccolo, era lì. Era lì davvero Scappa, Amor Mio... Avrei voluto dirgli, avrei voluto saperlo in salvo. Invece era lì, per me. Quell'Amore mi soverchiava e sconvolgeva. Quell'Amore riempiva l'anima e il cuore. Chiusi gli occhi per un lungo istante, poi li riaprii e guardai nello specchio. Buio.. Tutto era buio intorno a lui. Poi, d'un tratto si accese una luce, e poi un'altra e un'altra ancora. Eppure era ancora buio. Quelle deboli fiaccole, appese ai muri tramite dei ganci non servivano tanto ad illuminare, quanto a mostrarti l'intensità dell'ambiente in cui era. Davanti ad Icarius c'erano tre strade, tre cunicoli vagamente illuminati, se si fosse sporto in una di queste avrebbe visto il cunicolo inghiottito nel buio, ma se avesse aguzzato la vista, nella cupa penombra donata da quelle fiaccole, avrebbe potuto intravedere altri cunicoli, altri bivi, altre scale che salivano chissà dove. Era un labirinto. Il labirinto della sofferenza: la prima prova della torre. Trattenni il fiato a quella visione. "Ci siamo" pensai "Ora tocca a lui..". Buona fortuna Amor Mio... |
“Servono al mio padrone...” disse il nano
“... per far volare il suo pallone.” Fissando Nyoko. |
Icarius entrò da solo nella torre, trovandosi davanti a quella che doveva essere la prima terribile prova.
Clio lo seguiva attraverso lo specchio. Si ritrovò davanti a tre strade, che celavano te cunicoli. Si avvicinò e con sconcerto comprese che i cunicoli erano molti di più, quasi infiniti. “Sembra un labirinto...” disse piano “... che posto è mai questo?” Turbato. Si fece forza ed imboccò il cunicolo più esterno, lontano, posto all'estrema destra rispetto a lui. E nel farlo si Segnò tre volte. |
Da una parte rimasi sorpresa nel trovare quel simbolo, dall'altra non così tante.
Guardai poi Gillen. "Rappresenta gli elementi della natura." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il Tropico Lunare
Sentivo il cuore battere, sempre di più.
Attendevo la sua scelta, trepidamente. Che cosa avrebbe fatto? Ricordavo quel momento, nessu elemento per scegliere che non sia il suo istinto. Cercai di nascondere un sorriso, quando vidi che aveva fatto la mia stessa scelta di dieci anni prima. L'ultimo cunicolo in fondo a destra era buio, forse il più buio di tutti. Quello meno battuto. Quello più in salita. Quello temuto ed evitato dalla maggior parte degli sfidanti. Non è un cunicolo facile. Non è per tutti. Serve un cuore particolare per poterlo percorrere. Le insidie sono dietro ogni angolo. La luce è poca, dunque occorre avere una luce dentro di sè. Ogni passo era faticoso, ma ogni passo ti avvicinava alla vetta. Dopo diversi passi, d'un tratto, si sentì qualcosa. Un sibilo, un sibilo sempre più vicino. Un istante dopo, due frecce puntarono Icarius, sbucate da chissà dove. Non sapevo quando sarebbero arrivate. Sobbalzai appena, sentendo quel suono, e trattenni il fiato. |
“Capisco...” disse Gillen a Gwen.
“Noi” intervenne la bambina “lo usiamo per difenderci. Mia mamma dice che tiene lontano il mostro...” |
Annuii a Gillen, ma poi guardai la bambina.
"Il mostro? Che tipo di mostro?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
I passi di Icarius echeggiavano in quel cunicolo semibuio, stretto, cupo e minaccioso.
Lui avanzava guardingo, temendo, anzi presagendo un ostacolo, una trappola da un momento all'altro. “Troppa calma, non mi piace...” disse. Un attimo dopo le due frecce puntate scoccarono e solo il loro sibilo fece scattare i suoi riflessi. Lesto si abbassò, evitando la prima, ma venendo poi ferito dalla seconda. “Ahh...” in un gemito di dolore, portando subito la mano sul braccio ferito “... dannazione...” guardando la ferita “... è solo un taglio...” mormorò. E riprese il cammino, mentre Clio lo guardava attraverso lo specchio. |
Per poco non cacciai un urlo quando mi resi conto che la freccia lo avrebbe colpito.
Sentivo il cuore battere sempre più forte, sempre più intensamente. Ma poi mi resi conto che era solo un taglio e sospirai di sollievo. Il Cuore vuole il suo tributo di sangue, dopotutto. Penombra e silenzio. Silenzio e penombra. Tutto sembra uguale nel labirinto che sembrava senza fine, senza meta. Poi, accadde qualcosa. come se la terra franasse sotto i suoi piedi. Dal cigolio metallico si poteva intuire la presenza di un meccanismo. Un attimo, e tutto mutò. Le pareti si mossero, si spostarono, si scambiarono. Ora, una nuova scelta. Mantenere la via scelta, o imboccare uno dei cunicoli che ora si aprivano davanti a lui. Il cuore batteva forte. Sempre di più. Chissà cosa avrebbe fatto. |
“Semplicemente perchè il professor Hordafren" disse Raspion ad Altea "mi ha incaricato affinchè voi e la dottoressa Ulpa passiate un degno soggiorno su quest'isola.” Sorridendo. “Vi occorre qualcosa, dottoressa?”
|
“Altro non so dirvi...” disse la ragazza a Gaynor “... più tardi la signora vi incontrerà e risponderà ad ogni vostra domanda... ora mangiate, avete bisogno di rimettervi in forze...”
|
“Il mostro che dorme nel lago.” Disse la bambina a Gwen. “Quando si sveglia esce dall'acqua e strazia ogni animale che incontra. Quel simbolo lo tiene lontano da qui...”
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 20.43.26. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli