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“Ma no...” disse sorridendo Fermer a Gwen “... anzi, magari ti sto mettendo alla prova... chissà, forse davvero c'è qualche trucco magico per leggere nel pensiero della gente...”
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"Sarebbe di certo interessante, te lo farò sapere se scoprirò come si fa" ridendo.
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“Avanti...” disse Leones a Fines “... vuoi dirci chi ti ha chiamato al telefono?”
Fines guardò i suoi due amici ed Altea. “Allora?” Poeh. “Ecco...” mormorò il borghese “... era... era la Gran Baronessa... ha ricevuto il telegramma... invierà due persone... per scoprire la verità...” |
Orko guardò Gaynor e sorrise.
“In mano al miglior pilota che io abbia mai incontrato...” disse “... sapete, si dice che gli aerei siano come gli animali e dunque si scelgano da soli il proprio padrone... beh, la Freccia d'Argento lo ha già fatto... nessuno riuscirebbe a sfruttarne meglio la potenza... nessuno più di lui...” “Madama...” Hodog “... questo idiota ci prende in giro...” |
Fines ci osservava attonito, spaventato ed iniziò a parlare..ma non capivo il motivo..perchè mai la Granbaronessa doveva far venire due persone ad Evangelia.
Speravo davvero quelle persone non mi conoscessero a dire il vero..ma in quel momento intuii, visto la reazione di Guisgard di prima per quel telegramma, ne sarebbe scoppiata l' ennesima lite. "Io non so il motivo per cui voi stiate cercando la Granbaronessa, e non capisco il vostro spavento Fines...penso sia una persona accomodante da quel che ricordo..solo non so come la prenderà il Capitano Guisgard..visto la ultima sfuriata..eh penso domani non mi accompagnerà..sarà occupato in cose più gravi penso" ma avvertivo pure un dispiacere per quello..Altea, non ti ha nemmeno guardato in faccia..i-g-n-o-r-a-t-a....e poi ora è in giro con la sua fidanzata. "Cercate di stare calmo comunque" anche se erano tutti agitati. |
"Shhh" dissi ad Hodog "Orko, sono sicura che tu mi stia dicendo la verità, ma io ho bisogno di un nome... conterò fino a cinque... se non mi dirai a chi hai affidato la Freccia d'argento, giuro che ti sparo... 1... 2... 3... 4..."
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“Se volete essere davvero una principessa credibile” disse Guisgard a Dacey, mentre camminavano tenendosi per mano nelle strette stradine del borgo “allora dovete desiderare di essere stupita continuamente. Il vostro futuro spasimante dovrà essere capace di stupirvi sempre. Questo desiderano le principesse e tutte le vere dame romantiche.” Uscirono poco fuori dal borgo, dove c'erano alcuni tumuli di rocce e sabbie. “Vedete questo luogo?” Indicò il militare. “Si narra che secoli e secoli fa qui ci fosse un vasto lago... e che vivesse un'antica civiltà... il tutto è testimoniato da alcuni graffiti scoperti nelle grotte qui vicino... ebbene, secondo un vecchio mito, sotto uno di questi tumoli sia stata sepolta una principessa morta giovanissima... si lasciò morire quando seppe che il suo futuro sposo era morto in guerra... molti archeologi, avventurieri e profanatori di tombe ne hanno cercato la sepoltura ed il ricco corredo... un tesoro tale da permettere una vita da principessa...” guardò Dacey “... è più facile spacciarvi per Dacey o trovare quella tomba?” Divertito Guisgard.
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Fermer rise anch'egli.
“Spiritosa...” disse fissando Gwen “... ed io che credevo tu fossi una fata... come quelle delle favole, sai? Tipo la fatina turchina, o Trilli... solo un po' più sexy...” facendole l'occhiolino. |
“E' una parola, madama...” disse Leones ad Altea “... una parola stare calmi...”
“Non dovevi scrivere alla Gran Baronessa!” Poeh a Fines. “Ora che lo saprà il capitano ti caverà gli occhi! E farà bene!” “Ma poi...” cercando di minimizzare Fines “... perchè dovrebbe andare male?” “Perchè non siamo pronti!” Esclamò Poeh. “Ci hai messi in un bel pasticcio, Fines!” Nervoso Leones. “Speriamo solo che il capitano torni presto...” scuotendo il capo Poeh. |
“Non tradirò chi mi ha aiutato e chi ha salvato il borgo dai Valchiria...” disse Orko a Gaynor con aria di sfida “... potete anche spararmi... se lo farete allora non sarete migliore dei gerarchi di Canabias...”
"Sparategli, madama." Hodog. |
Marwel era accanto a quel misterioso paziente, stringendogli la mano.
L'uomo aveva il volto ed il capo avvolto da bende ed il suo sonno riprese ad essere inquieto. Ricominciò infatti a mormorare parole senza senso, in preda al delirio. “Non voglio...” disse nel sonno “... lasciatemi andare... non voglio...” ansimò. E nel dire ciò stringeva forte la mano di Marwel nella sua. Chi poteva mai essere quel misterioso pilota? Questo Marwel si chiedeva attraverso i suoi insopportabili dubbi. https://suesueapplegate.files.wordpr...09/image14.jpg |
La porta si aprì e sulla soglia apparve Anty.
“Clio...” disse sorridendo nel vedere il biondo tenente “... chi non muore si rivide!” E abbracciò forte la sua compagna. “Estea, vieni...” chiamò poi voltandosi verso l'interno della stanza. “Clio!” Arrivando Estea. “Volevi farci prendere un colpo stavolta? Qui tutti ti davano per dispersa! Noi invece pregavamo per quei poveri comunisti nel caso ti avessero presa viva!” Ridendo, per poi abbracciare anche lei Clio. |
Da quelle reazioni potevo capire era qualcosa di grave per loro..e infatti nominarono Guisgard..mi chiedevo perchè aveva sempre questa reazione, ma il fatto era che io non sapevo la parte accaduta prima e preferivo non interferire, solo vi era il rischio quegli uomini se capomazdesi potessero riconoscermi.."L'ho visto uscire con milady Diana..la sua fidanzata presumo..trovarlo ora sarebbe inutile, magari nel frattempo potrebbe tornare. Però come detto da me e da voi si arrabbierà molto...magari se posso rassicurarvi, domani io lo distraggo portandolo al fronte e narrandogli quello che vi ho detto Leonese, e voi nel frattempo preparerete il contrattacco..oppure potrei dirglielo mentre siamo fuori e cosi non vi spacca direttamente il muso" e trattenni una risata a quella risposta non poco gentile ma vera.."Solo, il problema è se lui vuole uscire assieme a me, e poi è impegnato con Diana mi sembra..e magari sembra male" dissi pensierosa.
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<< Stupita continuamente... Non sarebbe male... Ci proverò, ve lo prometto>> gli sorrisi ma venni subito rapita dal passeggio che mi indicò. Quella si che era una sorpresa. Soprattutto per una ragazza che come me amava la storia e i suoi misteri.
<< É meraviglioso>> non vedevo l'ora di esplorare quelle rovine, << cosa è più facile? Uhm non lo so, ora ma>> e aumentai il passo tirandolo leggermente per il braccio << se provassimo a cercare il tesoro potrei avere una risposta >> |
"Ah sì, eh?" sorridendo maliziosamente e circondando il suo collo con le braccia "Piuttosto, ditemi dottore... State seguendo la mia cura con la dedizione che avevate promesso?" dissi piano guardandolo negli occhi, col viso vicino al suo.
Mentre mi stringevo a lui sentii il battito forte del suo cuore e vi poggiai la mano, sorridendo. "Una volta sentii una storia. Diceva che tutti noi abbiamo il cuore a sinistra in modo che quando ci si abbraccia si possa colmare reciprocamente il vuoto l'uno nel petto dell'altro col proprio battito..." http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:A...-AHXAXnZly1w-w |
Guardai Orko negli occhi... e quegli occhi mi dicevano che avrei potuto davvero torturarlo e non mi avrebbe detto niente ugualmente. Decisi allora di cambiare strategia. "Hodog, ascoltami... un uomo d'onore non rivela nulla neanche sotto tortura. Se gli sparassi davvero, dovremmo preoccuparci anche di un ferito... e mi serve ancora vivo..." Mi guardai intorno, non c'era alcunché di interessante, niente che potesse condurmi all'aereo. "Hodog, lega Orko in modo che non possa liberarsi, poi dai fuoco al capannone... e mi raccomando, alimentalo affinché le fiamme siano visibili da ogni parte del borgo. Se c'è qualcuno che tiene a lui così tanto da nascondere un aereo rubato, magari accorrerà in suo aiuto vedendo le fiamme..." Speravo che questo piano funzionasse, volevo evitare altri spargimenti di sangue... E intanto pensavo alle parole di Orko... un pilota che aveva salvato il borgo dai Valchiria di Canabias... Bisognava indagare giù al borgo, quanti piloti potevano esserci che non soggiornavano alla base?
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Il pilota si agitò nel sonno e mormorò delle parole che parevano incomprensibili, ma a Marwel venne in mente che forse quell'uomo con Canabias non centrava proprio nulla e che in realtà fosse fuggito per poi finire rovinosamente la sua corsa.
Sentì la mano dello sconosciuto stringere la sua ed ella provò pena per lui; gli accarezzò il dorso e poi le dita. "Shh, non preoccuparti... sei al sicuro adesso..." sussurrò. Perchè si stesse legando così a quel pilota proprio non lo sapeva, ma era certa di essere nel posto giusto al momento giusto. |
L'abbraccio delle mie sorelle fu davvero liberatorio ed emozionante.
Sorrisi ad entrambe. "Beh, ci vuole molto più di questo per uccidermi.." divertita "Ma ora bisogna festeggiare.." sorridendo "Vi do dieci minuti per prepararvi.." esitai "Facciamo un quarto d'ora, niente divise e niente Armand stasera, ci state?" facendo l'occhiolino alle due ragazze. Erano rare le serate che passavamo fuori dal forte, ma ogni tanto ci volevano e quella, quella era la serata giusta. "Fatevi belle, e iniziate a pensare a dove potremmo andare.." divertita. Quello era il modo migliore per lasciarmi alle spalle il dolore, la morte, la battaglia: una serata spensierata. Così, tornai nella mia stanza e mi preparai a mia volta. Era il crepuscolo dunque la sera era ancora giovane. Mi concessi un rapido bagno caldo, che lavò via il sangue, il sudore, la sabbia che sembrava non finire mai. Cominciai a capire che ci sarebbe voluto ben più di un quarto d'ora, ma avevo giocato apposta al ribasso, conoscendoci. Una volta pulita e profumata, con la gamba che lanciava qualche fitta di tanto in tanto, aprii il mio armadio e decisi che cosa mettermi. Non aprivo molto spesso quell'anta, e restai sorpresa, o forse nemmeno più di tanto, di non ricordare affatto l'ultima volta che avevo osservato quei vestiti. Non erano molti, ma non me ne servivano di più. Ne scelsi uno nero, che avevo comprato anni prima per un compleanno speciale. Era in raso, delicato e raffinato, con una scollatura a v abbastanza stretta da poter essere molto profonda senza risultare eccessiva sottolineata da un leggero ricamo, la schiena scoperta incorniciata dallo stesso ricamo in trasparenza, la gonna scendeva scivolata, decorata da alcune frange dello stesso colore del vestito. Quell'abito riusciva a farmi sentire a mio agio, a farmi sentire me stessa, nonostante lo indossassi raramente, come gli altri. Dopo una mezz'oretta ero pronta, e andai dalle ragazze. "Pronte?" chiesi "Avete pensato dove andare?". Di solito per le nostre serate andavamo al borgo, lasciandoci il forte alle spalle, prendevamo la macchina di Anty che adorava guidare, insisteva sempre per farlo, e io ed Estea la accontentavamo più che volentieri. Ero sicura che anche quella sera avremmo trovato un locale che potesse fare al caso nostro. |
Fermer sorrise.
“E' una grande verità” disse con gli occhi in quelli di Gwen “e devo dire che mi sembra la più convincente spiegazione circa la posizione del cuore... e mi piacerebbe sentirla tutta quella storia...” sussurrò poi. |
Sorrisi alle sue parole. Allora azzerai la distanza fra di noi e lo baciai intensamente.
"Ti amo" sussurrai dolcemente sulle sue labbra. |
Il cielo di quel tardo Autunno era velato da screziate e leggere nuvole che lentamente si perdevano alla deriva lungo l'orizzonte, mentre un lieve e profumato vento di terra lambiva appena le rossicce fronde degli alti pini che circondavano la stretta stradina.
Marwel e Danny passeggiavano nell'avanzato meriggio scandito dal lento volo delle foglie portato dal vento, con la campagna che mutava forme e colori man mano il crepuscolo sorgeva. “Bagdad, Parigi, Londra, Samarcanda...” disse lui guardando l'orizzonte lontano, come fosse un grande libro da sfogliare per sognare “... volerò nei cieli più lontani, esotici e misteriosi... e sarò libero come l'aria...” guardò Marwel “... e tu? Tu non hai nessun sogno? Viaggiare, diventare ricca o magari famosa?” In quel momento però un soffio di vento fece volare via il cappellino della ragazza e Danny corse per raccoglierlo. “Si, ho un sogno...” mormorò lei piano, mentre lui era lontano “... trovare l'Amore, quello vero... e ti amerò per tutta la vita...” “Ecco il cappellino...” tornando lui. E lei rispose con un dolce sorriso. http://mediastorage-lls.bauermedia.c...jpg?1396347197 Quel ricordo, lontano e leggero, attraversò la mente di Marwel mentre quel misterioso pilota sembrava essersi calmato. Ora dormiva sereno. |
“Fermi...” disse allarmato Orko “... siete impazziti? Questo capannone è tutto ciò che ho per vivere! Maledetti voi!”
Ma le sue resistenze furono inutili. Hodog lo immobilizzò, per poi legarlo stretto come ordinato da Gaynor. Infine sparse ovunque della benzina presa da alcune latte e diede fuoco al capannone. In breve le fiamme avvolsero la struttura, diventando sempre più alte. “Bastardi...” cercando di dimenarsi Orko. Ma quella corda era legata molto bene attorno al suo corpo. |
"Amarti per tutta la vita..." sussurrò piano Marwel, mentre il soldato di tranquillizzava e riprendeva il suo sono più serenamente.
Ricordava ancora le sue mani che dolcemente di posavano su di lei, come se fosse ciò che di più prezioso avesse al mondo e ricordava i suoi baci a fior di labbra e quelli più appassionati. Si chiese il perché quei pensieri stessero riaffiorando proprio in quel momento e perché la mano che stava delicatamente stringendo le sembrasse così familiare. Scosse leggermente il capo come a voler scacciare quei pensieri assurdi. |
Clio, Anty ed Estea si ritrovarono poco dopo pronte per lasciarsi alle spalle il forte e le preoccupazioni della vita militare.
Presero l'auto e come spesso facevano, lasciata la base, si diressero verso il borgo. Era un crepuscolo velato dalla foschia, umido ed inquieto, mentre lo sterminato silenzio del deserto avvolgeva ogni cosa. Poche stelle scintillavano in cielo e gli ultimi bagliori dell'Occidente andavano a spegnersi pian piano. “Allora, ragazze...” disse Anty “... di cosa avete voglia stasera? Una corsa nel deserto, la ricerca di qualche fusto, oppure una cenetta tranquilla?” “Beh, se volevamo trovare compagnia” divertita Estea “avremmo cercato alla base, no? Magari tra i cadetti.” “No, da oggi nuova regola...” fece Anty “... niente militari. Mi mettono tristezza.” Ridendo. “E tu che proponi, Clio?” Estea al biondo tenente. |
"Non siamo dei bastardi... e se fosse in te non mi preoccuperei che il capannone sia tutto ciò che hai per vivere... la tua vita vale poco e niente, senza quell'aereo... ancora pensi che il tuo gesto non avrà delle conseguenze? Ti avevo dato la scelta di poter tornare uomo libero... non avrei dovuto, eppure te l'avevo data, una maledetta scelta..." diedi un calcio ad una pietra, con rabbia. "Vediamo se succede qualcosa... Hodog, in auto... nascondiamoci..."
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Ci lasciammo alle spalle la base, la guerra, e le nostre divise.
Com'era bello essere solo tre amiche spensierate. Alzai gli occhi al cielo, divertita a quelle parole di Estea. Era l'unica a guardare in un certo modo gli altri militari, e di solito sondava sempre il terreno quando arrivavano i cadetti. "Per carità, di cadetti ne ho avuto abbastanza per oggi.. tu pensa che uno di loro ha persino provato a baciarmi.." scuotendo la testa, divertita "E me ne aveva dette di tutti i colori fino a poco prima... bah..". Annuii poi alle parole di Anty. "Oh, questa mi sembra un'ottima idea.. e poi come diceva la mia cara vecchia zia: fuori dal bosco a far la legna.." divertita. "Cosa farei? Vediamo.. potremmo trovare un bel posticino, magari un po' di musica.. magari leggermente più raffinato di Armand, e senza tutti quei militari... poi, la notte è giovane, nulla ci vieta di avere più di un programma..". |
Guisgard rise piano a quel velato e sognante entusiasmo di Dacey.
“Beh, non sarebbe male davvero...” disse lui, mentre lei lo tirava verso quel paesaggio reso incantato dall'atmosfera e dalla foschia “... così magari potrei essere davvero il Conte di Montecristo e risolvere di colpo ogni mio problema.” C'erano alti cumuli ovunque ed ognuno sembrava giunto dal lontano passato. “Vediamo un po'...” guardandosi intorno il militare “... nei tempi antichi i principi e i re usavano scegliersi i luoghi in cui essere sepolti... secondo voi, aspirante principessa, dove potrebbe essere il luogo scelto secoli fa dalla vostra omonima?” Fissando divertito la ragazza dai capelli bruni. Ma ad un tratto videro un chiarore salire dal borgo. “Qualcosa laggiù sta bruciando...” indicò Guisgard “... cosa potrebbe essere?” Poi rammentò l'ubicazione del capannone di Orko. “Presto, Diana, andiamo a vedere!” Prendendola per mano e correre via insieme a lei. |
<< Voi il conte di Montecristo... E non molto tempo fa mi paragonavate a Haydée...>> mormorai senza un motivo preciso intenta a osservare le rovine, in cerca di un qualche indizio. Non era facile ma quella ricerca, quell'avventura era stimolante. Mentre ero presa da quell'indagine Guisgard notò qualcosa che lo mise in agitazione. Alzai quindi lo sguardo nella stessa direzione e condivisi la sua preoccupazione. Rapida lasciai perdere gli antichi ruderi e i loro misteri e mi misi a correre insieme a lui.
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Fermer rispose a quel dolce bacio di Gwen.
Le loro labbra si unirono come i morbidi ed acerbi petali di un bulbo in fiore, dove il lieve soffio della brina mattutina fu invece il caldo sfiorarsi delle loro lingue. Ma ad un tratto udirono la porta dell'infermeria aprirsi e subito lui si staccò da lei, rompendo quell'istante fatto d'incanto. “Dottore...” disse Goz entrando. “Si... capitano...” mormorò Fermer, cercando di ricomporsi “... sono qui, nella sala accanto...” Ed arrivarono Goz e Reddas. |
Quel ricordo e le sue emozioni.
Marwel si ritrovò così a chiedersi del perchè tutto stesse riaffiorando proprio ora. Ma ad un tratto sentì la mano del misterioso paziente muoversi lievemente. Un attimo dopo gli occhi di quel pilota iniziarono ad aprirsi lentamente. |
Non c'era nulla al mondo più perfetto di quel momento, nulla.
Era un bacio diverso, diverso da tutti gli altri, anche dal primo. C'era qualcosa in più, qualcosa di nuovo e volevo godermelo fino alla fine, mentre lo stringevo forte a me. Sospirai appena quando si allontanò da me per l'arrivo di qualcuno. Per poco non scoppiai a ridere quando lui cercò di ricomporsi mentre rispondeva al capitano Goz. "Capitano" salutandolo con un sorriso e un cenno del capo quando entrò e vidi con lui il tipo borioso atterrato qualche giorno fa. http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:A...SHDcrVcDZAP5tg |
Sentì la mano del pilota muoversi tra le sue dita e temette che potesse riprendere a delirare nel sonno. Invece, con suo stupore, il pilota cominciò ad aprire gli occhi e Marwel si alzò, stringendo con entrambe le mani la sua.
"Non spaventarti, nessuno ti farà del male qui, te lo prometto" disse la ragazza sorridendogli dolcemente. "Sei al sicuro qui con me" sussurrò posandogli piano una mano sulla spalla. |
Gaynor e Hodog si nascosero nella loro auto, ben al sicuro dal fuoco dietro ad un muretto.
Con loro, legato, vi era anche Orko. E mentre assistevano al fuoco che avvolgeva e consumava sempre più il capannone, ad un tratto videro giungere qualcuno. Erano due figure che ben presto furono visibili grazie alla luminosità sprigionata dal fuoco. “Diana, state indietro...” disse Guisgard a Dacey, mentre lui si avvicinava al capannone “... Orko!” Chiamò. “Orko!” Ancora. Prese allora un secchio e lo riempì con l'acqua di una pompa lì vicino. Se lo versò poi addosso e così bagnato entrò nel capannone in fiamme. |
Anty rise.
“Ah, un cadetto che ha cercato di baciarti...” disse a Clio “... eh, adesso devi raccontarci tutto.” Divertita. “Assolutamente.” Annuì Estea. Giunsero finalmente nel borgo. Ma per le strade notarono un'insolita agitazione per un luogo così tranquillo. “Ma che succede qui?” Guardando la gente in strada Anty. “Qualcosa di certo è accaduto...” mormorò Estea. “Al fuoco!” Gridò qualcuno. “Il vecchio mercato va a fuoco!” |
"Ah sì, un cadetto che si è arruolato inspiegabilmente contro la sua volontà, non vede l'ora di andarsene e continua a lamentarsi.." scuotendo la testa "Proprio l'uomo dei miei sogni, insomma.." sarcastica.
Giungemmo al borgo. Ma c'era qualcosa di strano, come una strana agitazione. Alzai gli occhi al cielo. Niente, non riuscivo ad avere una serata tranquilla. "Andiamo a vedere che succede..." mormorai, dopo un profondo sospiro. |
Eravamo nascosti in auto, quando d'un tratto vidi due figure avanzare correndo verso il capannone. Erano Guisgard e Diana. Guisgard... Capitano... pilota... Il mio piano aveva funzionato, ma ebbi solo una piccolissima frazione di tempo per rallegrarmene. Guisgard si avventò dentro il capannone cercando di salvare Orko. "Dannazione! Hodog, metti la ragazza in condizione di non poterci ostacolare... evita di farle del male, però..." In un lampo uscii dall'auto, corsi verso il capannone, mi bagnai come aveva fatto Guisgard ed entrai anch'io nel capannone. "Capitano! Esci di qui, per l'amor di Dio!" Tra le fiamme lo vidi, mi avvicinai e lo tirai per un braccio "Vieni fuori! Orko non è qui, presto! Potrebbe saltare tutto in aria se ci sono residui di carburante..." Parlavo e lo tiravo, cercando di uscire tutti e due vivi da quell'inferno...
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I tre borghesi erano visibilmente preoccupati.
Anzi, allarmati era la parola giusta. Leones camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza, scuotendo il capo e mormorando qualcosa di incomprensibile. Poeh invece continuava a passarsi la mano fra i capelli, come chi cerca di spremersi le meningi in cerca di una soluzione per qualche faccenda disperata. Fines, infine, se ne stava immobile, come inchiodato sulla sedia, con lo sguardo fisso nel vuoto. “Signori...” disse il taverniere “... vi servo da bere?” “Si...” annuì Leones “... qualcosa di forte, liscio e doppio per favore.” Si voltò verso Altea. “Come dite? Il capitano e Diana? Oh, no... nulla di più errato, madama.” “Ma perchè ci impiegano tanto a tornare il capitano e Diana?” Agitato Poeh. “Meglio...” inespressivo Fines, come chi non sa che pesci prendere “... più tardi arriverà, più tardi mi ucciderà... perchè stavolta lo farà davvero...” “E farebbe bene!” Esclamò Poeh. |
Il capannone di Orko. Lo riconobbi nonostante le fiamme.
<< Che fate! É pericoloso... Non sapete neanche se Orko sia all'interno, aspettate cerchiamo aiuto!>> ma Guisgard non mi dava retta, lo vidi attraversare le fiamme fino al capannone. Ero impietrita. Con la coda dell'occhio vidi tutta via una figura avvicinarsi, una figura femminile, che seguì Guisgard. Fui sorpresa anche perché illuminata dal fuoco riconobbi l'attrice. Non aveva senso. Perché si trovava lì e perché si gettava nel pericolo? Non me lo aspettavo. Qualcosa non mi tornava. Sentivo la mente ragionare veloce, cercando di capire, di trovare una soluzione. <<Guisgard! Capitano! Tornate indietro, c'è qualcosa che non va... É una...>> e quando stavo per manifestare i miei sospetti, urlando a gran voce, notai una seconda figura. |
Sospirai, non avevano ascoltato molto preoccupati di ciò che stava avvenendo, a me sconosciuto.
Leones mi rispose e sorrisi leggermente.."Pensavo fossero assieme, visto che prima quando eravate in camera erano fuori e parlavano tra loro a bassa voce..come fanno gli innamorati, e poi se ne sono andati soli, allora nessun problema..può accompagnarmi, non sono solita prendermi gli uomini delle altre ovvio". I tre borghesi si disperavano e il taverniere servì loro qualcosa di forte e guardandoli scossi il capo.."Se continuate a bere cosi, vi ubriacherete. Due sono le cose o aspettate e trovate una soluzione o prendete la situazione subito di petto senza temporeggiare, d' altronde il Capitano mi sembra un uomo arguto e furbo, una soluzione la troverà anche se prima vi dovrete sorbire la sua ira funesta, avanti usciamo..andiamo a cercarlo, se deve arrabbiarsi meglio fuori che qui, o il taverniere ci sbatterà fuori davvero". Ormai, involontariamente, mi ero invischiata in questa storia, non per mia volontà ma loro parlavano a ruota libera dandomi tutte le informazioni, come fece proprio Guisgard prendendomi la ricevuta del telegramma. Presi il cappotto di angora rosso.."Avanti andiamo, cosi con l' aria fredda vi calmerete un pò..ma a questo punto vorrei sapere pure il motivo della vostra paura, io non trovo nulla di male in quello che dovrebbe accadere, ovviamente non vi costringo ma io mi fido di voi, e penso voi pure di me". Aprii la porta della locanda e sorridendo esclamai.."Prego Signori...anche perchè se non sono fuori per una passeggiata romantica è passato troppo tempo, non vorrei sia accaduto loro qualcosa". |
Goz subito sorrise a Gwen.
“Eh, un giorno o l'altro credo che avrò bisogno delle vostre amorevoli cure, mia cara.” Disse all'infermiera, per poi farle l'occhiolino. “Cosa vi occorre, signore?” Chiese Fermer al capitano. “Vogliamo sapere del pilota.” Rispose Goz. “Come sta? Ha ripreso conoscenza?” “Ora sta riposando.” Disse Fermer. “Qui è un paziente come gli altri.” “Potrebbe essere un nemico.” Fissandolo Reddas. Intanto, nella stanza accanto, il misterioso pilota aveva riaperto gli occhi proprio davanti a Marwel. “Dove...” debolmente lui “.. dove sono?” La fissò. “E... voi... chi siete?” http://2.bp.blogspot.com/-wPv7OP0Za4...k%2BPasage.PNG |
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