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Dacey e i tre borghesi rientrarono così nella taverna.
Qui il taverniere preparò loro del tè caldo con dei biscotti, per farli riprendere dopo lo spavento ed il duro lavoro. Ma ad un tratto qualcuno entrò nella taverna. Era l'uomo che aveva parlato alla folla. “Salute...” disse “... stiamo preparando una petizione per chiedere l'allontanamento dei legionari da Evangelia... siete disposti a firmare anche a voi?” |
“Non so dove siamo...” disse Rodian guardandosi intorno “... forse poco dopo i confini di Cherval...” si alzò e cominciò a spegnere il fuoco nonostante l'aria fredda della sera “... non possiamo più tenerlo acceso, o finiranno per avvistarci... probabilmente staranno cercando i resti dell'aereo per assicurarsi della nostra morte...” guardò Altea e si accorse che i suoi abiti erano strappati in più punti “... tenete...” dandole il suo giubbotto “... copritevi con questo... almeno un po' vi scalderà.”
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“Non avete il diritto...” disse Ork a Clio “... ma tanto dubito di riuscire a dissuadervi... e sta bene... frugate pure... ma poi, visto amate perdere tempo qui, non vi lamentate se i caccia di Canabias arrivano prima di voi...”
Tradiva però nervosismo, come se avesse smarrito la sua sicurezza. “Problemi, Ork?” Ad un tratto una voce. Ork fissò il nuovo arrivato perplesso. “Ero sul retro a sistemare alcune casse” fece il nuovo arrivato “e ho sentito delle voci.” “Siete un suo amico?” Chiese Kostor. “Si.” Annuì lui. “Buon amico.” “Possiamo sapere il vostro nome?” Chiese Dimos. “Certo.” Fissandoli lui. “Mi chiamo Guisgard.” http://31.media.tumblr.com/05dff5288...0o6_r1_400.gif |
Marwel saputo della presenza di un bambino, scampato ad un attacco nemico, al forte dei legionari, decise di raggiungerlo per comprendere di quali cure necessitasse.
Fortunatamente il suo orfanotrofio non aveva subito danni a causa del recente attacco dei due aerei nemici, trovandosi in una zona periferica del centro abitato. Raggiunse le porte del fortino e vi trovò due sentinelle. Infatti l'ospedale militare era all'interno del forte. "Voi..." disse uno dei soldati di guardia "... chi siete e cosa cercate qui?" |
Annuii debolmente al capitano e sentii un nodo in gola quando il piccolo si strinse ancora di piú a me.
Sapevo che era la cosa giusta da fare, ma non sapevo come lo avrei accettato, di separarmi da quella piccola creatura. Tuttavia, mi imposi di ricompormi e mi alzai avvicinandomi alla porta, col bimbo in braccio. "Se non c'é altro, io andrei. Il dottor Fermer potrebbe avere bisogno di me" dissi a Goz, ma in realtá volevo solo andarmene da lí. |
Due guardie le chiesero chi fosse e che cose ci facesse in quel luogo e Marwel non esitò molto prima di rispondere loro "il mio nome è Marwel e sono la proprietaria dell'orfanotrofio di Evangelia. Sono qui perchè mi è stato detto che avete trovato un bambino."
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Accettai volentieri il thè offertomi dal locandiere, dopo quella giornata era ciò di cui più avevo bisogno, certo non sarebbe stato male anche un bel bagno caldo ma sapevo di non poter pretendere troppo in quel contesto.
In un clima di ritrovata seppure fugace tranquillità della taverna fece il suo ingresso l'uomo che aveva tenuto quella sottospecie di discorso nel mezzo del villaggio. Ora non si limitava più a parlare ma era passato ai fatti. Chiedeva infatti di firmare la sua petizione. Alzai il mio sguardo su di lui e poi sugli altri presenti per vedere le loro reazioni. Io non volevo firmare, per me quel luogo era solo di passaggio e volevo raggiungere sana e salva la mia meta, e per questo sapere che c'erano soldati che combattevano allo scopo era più rassicurante di una folla di popolani scontenti. |
Eravamo fuori Cherval...era troppo buio per incamminarci.
Rodian spense il fuoco, onde evitare di farci scoprire e mi diede la sua giacca. "Grazie..domani mattina all' Alba forse è meglio ci incamminiamo, rimanere qui è troppo pericoloso". Sospirai e mi misi sotto le fronde di un albero avvolgendomi nel suo giubbotto da aviatore...ero buffa vestita cosi e lo guardai.."Chissà cosa penserebbero se mi vedessero vestita così. Se non mi avete visto piangere, non significa io non stia male...mi hanno cresciuta cosi..il pianto non mi ridarebbe la adorate sorelle." Rimasi un attimo in silenzio.."Non voglio vi preoccupiate per me..voi avete un sogno vero? Diventare un eroe ad Evangelia, e non dovete ora preoccuparvi di me..ma realizzarlo. Pure io avevo un sogno...scrivere, quel giorno al laghetto stavo scrivendo un articolo sulla pace e libertà, ..ho pure scritto libri. Sono sempre stata dalla parte del popolo ma non come Canabias ovviamente..e non sono mai stata dalla parte di Afralignone e Capomazda, tutti lo sanno anche se in questo caso sarebbe stato meglio averli come alleati..ma non avrei mai ceduto le mie Terre a loro in cambio" gli sorrisi leggermente "Non sono una duchessa troppo snob come vedete". Mi stesi e mi misi il giubbotto attorno le spalle ma non potevo dormire, non potevo abbassare la guardia. |
La voce del fotografo mi riportò al presente.
"I miei vestiti, dite? Beh, date uno sguardo voi stesso... gli abiti lunghi sono già nell'armadio. C'è questo di raso nero che va indossato con guanti lunghi... oppure quest'altro, interamente in velo, che è stato un abito di scena...Mi piaceva talmente che me lo feci dare." Mi interruppi per accendere una sigaretta. "Spero non vi dia fastidio il fumo... dicevamo... questo verde è uno dei più belli, a sirena e tutto in lamé. E poi c'è il mio preferito, ecco, guardate che meraviglia..." e gli mostrai un abito bianco lungo, con la frusciante gonna in seta e il corpino di pizzo a fiori. "È il mio preferito non solo perché è bellissimo... si tratta del primo vestito elegante che ho comprato, con i primi soldi guadagnati recitando. Ma vi chiedo scusa, voi mi avete semplicemente chiesto di indicarvi i miei abiti, mentre io ve li sto mostrando come se foste una vecchia amica" gli dissi ridendo. "Per quanto riguarda le mises informali, mi trovate spesso in pantaloni e camicia, come un maschiaccio..." Diedi un'ultima boccata alla sigaretta, la spensi e continuai. "Per l'intervista non ci sono problemi, ma temo resterete deluso dalla mia vita sentimentale. Mi hanno attribuito molti amori, ma la verità è che ne ho avuto uno solo, prima di diventare famosa... il resto, sono tutte invenzioni della stampa..." |
Mi lasciai sfuggire un leggerissimo sorriso nel vedere che l'uomo aveva perso la sua sicurezza.
Sapevo benissimo che la nostra posizione era comunque avvantaggiata dal nostro status, è certo non ci avrebbe intimidito. "Oh non siamo certo gli unici piloti della Legione, stia tranquillo.." Facendo cenno ai due legionari di dare un'occhiata in giro. Il suo nervosismo era palpabile. Poi una voce, e un altro tizio sbucò. Tempismo perfetto! Da come lo guardava avrei giurato che non si aspettava di trovarlo lì. "Bene signor Giusgard.." Squadrandolo da capo a piedi con uno sguardo distante e indagatore. "Quest'uomo si è intromesso in un'azione militare senza alcuna autorità... La cosa non è accettabile... Ed ora i miei uomini daranno un'occhiata in giro..." Ribadii. |
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