![]() |
Gli sorrisi.
"Da questo faccina innocente deduco che per te sia normale tenere la mano di una donna nella destra, e il braccio di un'altra nella sinistra.." Sospirai, scuotendo la testa divertita "Sei senza speranza..." Sorridendo. Era inutile che me la prendessi, dopotutto, evidentemente per lui era normale comportarsi così. Poi annuii. "Perfetto, sarò pronta in un attimo.." Sorridendo. Raggiunsi la mia stanza e sorrisi, richiudendo la porta dietro di me. Non avevo tempo di ripensare a quella notte, anche se mi sembrava che l'intera stanza volesse ricordarmelo. Dal mio abito nero che pendeva dal paravento, alla preziosa boccetta sul comodino. Mi accorsi sono in quel momento di non aver nemmeno sentito il profumo. E se non mi piacesse? Pensai, titubante. Poi aprii piano la boccetta, e il celestiale profumo di quella preziosa essenza mi circondò. Era davvero qualcosa di indescrivibile. Così la richiusi e mi diressi all'armadio. Indossai un comodo abito blu, dal corpetto attillato ma scivolato sui fianchi, con la scollatura quadrata, impreziosita da un piccolo fiocchetto. Presi la mia fedele Damasgrada, e tornai sul ponte. |
Entrammo in cabina ed Elv espose il piano.
"Molto incosciente, ma molto interessante" ridendo piano e avvicinandomi a lui. |
Di volontari ve ne erano molti...sapevo Icarius si sarebbe fidato più dei suoi uomini ed era normale. La luna rendeva l'Isola Magica tranquilla..ma a mio avviso era solo apparenza.
|
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
Clio tornò sul ponte e vi trovò anche gli altri. “Avanti...” disse Palos “... chi sono i volontari?” Pinto indicò se stesso, poi Sammone, Hensiner, Altea e Clio. Palos allora prese delle striscette di stoffa, di lunghezza differente. “Ognuno ne peschi una...” tenendole in mano e porgendole ai volontari “... i tre che pescheranno quelle più lunghe scenderanno a terra con Icarius.” Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... |
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“Magari” disse Dension a Dacey “il misterioso X è pure più simpatico dell'enigmatico Falco.” Sarcastico. “Ma ti confesso che manderai entrambi a quel paese.” Divertito. “Ora torno un momento in cabina a prendere il mio pugnale portafortuna.” Facendole l'occhiolino. “Non mi va di girare su questa nave senza averlo con me. A tra poco, piccola.” Le accarezzò il volto e tornò nella loro cabina. Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... Intanto era ormai giunta la sera e quell'isola, avvolta nelle tenebre, era ancora più inquietante. Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... |
Tornai sul ponte e trovai gli altri volontari.
Mi piaceva l'idea di affidare la cosa alla sorte. Evitava recriminazioni future. Così mi avvicinai a Palos e presi una strisciolina. |
Mi avvicinai a Palos e senza dire nulla ne scelsi una, vagamente di colore azzurro e sorrisi aspettando.
|
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“Lo so...” disse Elv, abbracciando Gwen “... sono temerario ed affascinante...” facendole l'occhiolino “... su, prepariamoci...” |
Risi piano ad Elv che mi teneva fra le braccia e poi iniziammo a prepararci per scendere.
|
Sorrisi appena alle sue parole, quel suo modo di fare, nonostante tutte le circostanze avverse, restava sempre finemente ironico, un'ironia che avevo imparato a conoscere e oserei dire ad amare.
Mi strinsi nelle spalle dopo quella lieve carezza aspettando il suo ritorno. La brezza della sera sembrava portare quel ticchettio incessante più vicino e avrei tanto voluto poterlo fermare. Intanto la nave era in fermento e molti si apprestavano a scendere a terra. Un'ottima cosa per il nostro piano. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.39.07. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli