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“Ne ha una...” disse lo specchio a Clio “... e non è una spada qualunque...”
“Perchè Amore ed odio?” Mormorò Abelardo. “E che spada ha trovato mai?” Lo specchio però rispondeva solo alla Guardiana. |
L'Amore per me, l'Odio per il Lupo...
Risposi mentalmente ad Abelardo, e poi annuii. "Con che spada ci sfiderà?" chiesi poi allo specchio. L'aveva trovata, pensai, e non una spada qualunque, dopotutto. Sentivo il cuore battere sempre più forte: presto sarebbe stato lì. |
Acqua.
Un'infinità d'acqua. Poi più nulla. Ad un tratto, come se fosse passato un solo attimo, Gaynor riaprì gli occhi, per poi richiuderli subito per la troppa luce del Sole intorno a lei. Ed ovunque si udivano i gabbiani ed il fruscio del mare. |
L'oscurità del mare mi aveva inghiottita. Quando riaprii gli occhi, dovetti richiuderli a causa della luce del sole alto nel cielo. Intorno a me riuscivo ad udire il rumore del mare ed i versi dei gabbiani. Pian piano mi rialzai ed aprii gli occhi, schermandoli con una mano, per capire dove fossi finita.
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“Aspetta...” disse Selia a Gwen sottovoce “... ognuno di quei due uomini indicava un luogo diverso... il colle o il fiume... gli stessi posti indicati rispettivamente dal locandiere e da sua moglie...”
“Io non ci sto capendo nulla...” Oltram. “Di nuovo questo modo di rispondere...” nervoso Gillen “... tutto ed il contrario di tutto... detesto questo luogo e chi vi abita...” |
Ascoltai ciò che Selia diceva.
"Sì, ma se ricordi, uno diceva che viveva sulla montagna, mentre l'altro poi lo ha corretto, dicendo che non viveva più lì, ma accanto al fiume, mi sembrano indicazioni precise, no?" Risposi, per poi sbuffare "Non ne ho la più pallida idea..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Non trovo una pomia grezza” disse frignando il nano
“e il padrone col bastone mi spezza!” “Ma parla in rima?” Stupito Oltram. “Cos'è una pomia grezza?” Chiese Erien. “Una pietra assai dura” rispose il nano “ma è rara in questa radura!” Erien fissò perplesso Nyoko. |
“Una spada capace di vincerti.” Disse lo specchio a Clio.
“Come può un forestiero trovarsi ad un usare una simile arma?” Stupito Abelardo. “Dove mai l'avrà trovata? Forse proviene dalla sua terra? Come lo strano mezzo volante che l'ha portato qui?” |
Feci un passo indietro. Quella pietra. Che diavolo stava succedendo.
"Mi spiace per i tuoi drammi. Ma noi abbiamo drammi ben più seri. Vorremmo aiutarti ma non possiamo proprio. Venite ragazzi andiamo." dissi cercando di ignorare lo gnomo. La spada tenuta ferma fra le mie mani. Chiunque avesse solo provato a rubarmela, avrebbe pagato con la vita. Non importava chi o come. Io l'avrei ucciso. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Non ci resta che fare una cosa...” disse Gillen a Gwen e agli altri due.
“Cosa?” Chiese Daniel. “Tirare una monetina?” “No...” Gillen “... andare prima sul colle, poi, qualora la donna non dimorasse là, al fiume...” |
Ascoltai la proposta di Gillen e annuii.
"Sì, è ciò che avevo pensato, è l'unico modo. Andiamo, allora." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Aspettate, non andate via...” disse il nano
“... è la situazione peggiore che ci sia!” Vedendo che Nyoko ed i suoi compagni passavano oltre. “Sembra nei guai...” mormorò Oltram. “Già...” fece Erien. |
Il Tropico Lunare
Un brivido, un brivido mi percorse lungo la schiena.
Capace di vincermi? Possibile? Ma allora.... Trattenni il fiato. "Appartiene a questo mondo la spada?" Chiesi allo specchio. |
“Bene...” disse annuendo Gillen a Gwen “... direi di cominciare dal colle... se la donna non vivesse là, scenderemo poi verso il fiume...”
“Si.” D'accordo Selia. “Andiamo.” Fece Daniel. E si diressero verso il colle. Imboccarono un angusto sentiero e cominciarono a risalire la collina. Quando furono a metà strada intravidero una vecchia capanna sulla cima. |
“Si, al nostro mondo e a questa terra...” disse lo specchio a Clio.
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"Mi dispiace" dissi con fare autoritario.
"Anche noi abbiamo dei guai da risolvere e non abbiamo tempo da perdere" dissi poi guardando i due elfi. Ero veramente dispiaciuta ma avevo ben altre priorità. "Se non ci affrettiamo, presto saranno in molti a piangere. E poi non sappiamo neanche di che pietra parla." dissi abbassando la voce. "Potrebbe trattarsi di un trucco per poterci derubare o robe simili." dissi senza smettere di stringere la mano sulla spada. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole dello specchio, guardai Abelardo con un'occhiata eloquente.
Dunque era di questo mondo, e non veniva da casa sua. L'aveva trovata... Sentivo sentimenti contrastanti in me. E se mi avesse battuto davvero? Che cosa sarebbe successo? Avrei conosciuto la schiavitù, dopo la cattività. A meno che... "Ancora?" pensai. Eppure quel pensiero che non riuscivo nemmeno ad esprimere continuava a farsi strada nella mia mente. "Sta arrivando..." Dissi, rivolta allo specchio, senza sapere se fosse una domanda o un'affermazione. O forse era entrambe le cose. Mancava poco, e il mio cuore batteva sempre più forte. |
“Si, forse hai ragione...” disse Oltram a Nyoko “... riprendiamo il cammino...”
“Aspettate!” Il nano. “Non ve ne andate!” “Ma insomma!” Esclamò Oltram. “Mi serve proprio quel tipo di pietra...” mormorò il nano “... o il pallone non lascerà questa terra tetra!” |
Gaynor cercò di alzarsi, nonostante la forte luce del Sole le impediva quasi di aprire gli occhi.
Si rese così conto di stare in un letto morbido e profumato, con i suoi occhi che pian piano si abituavano alla luce. Cominciò a guardarsi intorno, accorgendosi di essere in una stanza arredata, accanto ad una finestra aperta che dava sul mare.http://img.fotocommunity.com/portove...pg?height=1080 |
Guardai il nano confusa. "Di che cosa stai parlando? Non abbiamo pietre che corrispondano alla tua descrizione e non abbiamo tempo da perdere." dissi esausta. Ma che voleva questo nano?
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“Si...” disse lo specchio, mentre le sue immagini si riflettevano confuse ed inquiete.
L'occhio di Abelardo finì su un oggetto simile ad un'elsa che pendeva dalla cintura di lui. “Chiedi allo specchio se morirà qualcuno...” il gufo a Clio. |
Altea bagnò la pietra ed attese.
E in quell'attesa cercò di interrogare ciò che essa sembrava custodire. “Dottoressa...” disse ad un tratto una voce dietro di lei “... tutto bene?” Fissandola Raspion. “Mi sembrate tesa, angosciata...” |
“Le pietre pomie sono qui intorno” disse il nano a Nyoko
“e si raccolgono e cuociono in un forno!” “Hai parlato di un pallone...” Erien. “Si, il pallone volante...” il nano “... credetemi, è strabiliante.” “E le pietre a cosa servono?” Il dotto elfo. “A riparare la cabina...” rispose il nano “... acciaio con le pomie si abbina!” “Dove si trova questo pallone volante?” Domandò Erien. “Nella torre del castello...” svelò il nano “... è del padrone, ossia il vassallo!” |
" No io non voglio abbandonare il principe ma... Cercate di capirmi, devo ritrovare mio padre. Lui ha tutti gli appunti sui suoi studi, lui di certo saprebbe che fare per salvare la città. E visto che il comandante Kims non voleva fare delle squadre per cercare mio padre non vedo altra soluzione che andarci io" .
Ero un po' confusa e mi sentivo come ad un bivio, la scelta non era semplice. Sapevo di avere una responsabilità qui a Palazzo ma dall'altro canto non potevo far finta di nulla e abbandonare mio padre. " Io...io credo che sia meglio che parli con il principe di questo. Sarà lui a dirmi se posso partire o se debbo restare." Se però sarei dovuta restare avrei preteso che qualcuno andasse al villaggio per mio conto e riportasse qui mio padre. Era lui l'esperto, io temevo che da sola non avrei avuto abbastanza tempo per scoprire come sconfiggere i mostri. |
Aspettavo trepidante essa mi venisse incontro...quando una voce mi riportò alla realtà..Raspion. Rimasi perplessa a quella domanda..ero di spalle..come poteva vedermi. E se Palos..oh no, non volevo pensarci fosse una spia di Hordafren però prima aveva messo in dubbio ciò che avevo visto come il professore mentre all' ora del thè era diverso.
"Nulla...da cosa lo deducete" fingendo indifferenza anche perché ero incuriosita e non angosciata "Stavo ammirando questo bel laghetto..e voi..perché siete preoccupato per me?". |
Annuii a tutti e ci incamminammo.
Imbocammo un sentiero e iniziammo a risalire la collina, finché scorgemmo una capanna proprio sulla cima. "Deve essere quella" dissi, indicandola "Cosa diremmo se la dovessimo trovare? Voglio dire... È conveniente dirle i reali motivi per cui la cerchiamo?" chiesi pensierosa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"L'ultima strofa non faceva tanto rima" scherzai. Guardai i miei amici e quel nano con i loro occhi supplicanti. Sospirai e portando una mano su una tempia dissi.
"E va bene, ti aiuteremo. Ma sappi che alla minima mossa falsa, non mi farò scrupoli a estrarre la mia spada e a mostrarla alle tue interiora." dissi guardando negli occhi quel nano. "Forza, mettiamoci lavoro. Prima finiamo prima ce ne andiamo" dissi zoppicando verso Erien. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sentii il cuore accelerare a quelle parole dello specchio.
Stava arrivando. Sapevo che non se ne sarebbe andato, sapevo che sarebbe tornato da me. Già, da me. E io sarei stata lì ad accoglierlo, con la spada in mano e il sangue del Lupo in corpo. Rabbrividii a quel pensiero. Poi le parole di Abelardo, a cui sbattei le palpebre un paio di volte, incredula. Non avevo mai posto una domanda del genere allo specchio. D'altra parte non mi era mai importato degli sfidanti. E ora la vita di uno sfidante era quanto di più caro avessi al mondo. Ora per quella vita avrei fatto qualunque cosa. Ma non era questa l'unica stranezza. Infondo, per la prima volta, uno sfidante avrebbe affrontato il Lupo Bianco, non per prendere il cuore, ma per Amore. E quella consapevolezza alimentava la flebile fiammella che iniziava a crescere dentro di me. Sospirai. Potevo chiedere una simile cosa allo specchio? Dopotutto, pensai, mi fidavo di Abelardo. Così presi un profondo respiro. "Morirà qualcuno, specchio?" mormorai poi. |
Con gli occhi ancora semichiusi a causa dell'accecante luce del sole, feci per alzarmi dal giaciglio in cui mi trovavo. Mi accorsi che si trattava di un confortevole letto che profumava di pulito e, non appena riuscii ad aprire gli occhi, realizzai di trovarmi in una stanza arredata con una bellissima finestra sul mare. Mi alzai e mi affacciai ad essa, cercando di capire così dove fossi.
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“Si, parlatene al principe...” disse Eisa a Dacey “... lui saprà cosa dirvi...” scosse il capo “... magari è colpa mia che ho guardato gli eventi ed il Futuro, turbandovi...”
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Giunsero davanti alla capanna e Gwen fu colta da dubbi.
“Secondo me” disse Gillen “se lei fosse davvero una donna speciale come credi tu, allora potrebbe capirlo da sé il motivo che ci ha spinto qui, non credi?” “Si, giusto.” Annuì Selia. |
" No, non è assolutamente colpa vostra" ci tenni a rassicurare la donna.
" Voi mi avete dato una risposta, ed era ciò che volevo. Io ve ne sono grata." Le sorrisi prendendo entrambe le sue mani tra le mie per qualche istante. " Se riuscirò a riavere mio padre sarà soprattutto per merito vostro. Ma ora credo sia opportuno che io discuta la faccenda con il principe. Sapete dov'è e se posso disturbarlo in questo momento?" |
“Morirà un grande guerriero...” disse lo specchio a Clio “... ed una meravigliosa spada si inchinerà alla lama di una formidabile...”
“Ecco...” mormorò Abelardo. |
La stanza era arredata con gusto e garbo, mostrando mobili di solido sandalo ed intarsiati d'avorio e corallo, tradendo dunque un certo lusso.
Gaynor poi si avvicinò alla bifora e guardò ciò che da essa si vedeva. Osservò allora un mare blu e sconfinato, le cui onde spumose si infrangevano ritmicamente sugli scogli sottostanti. Comprese poi di essere in una sorta di castello eretto a strapiombo sul mare. Ad un tratto la porta della sua stanza si aprì. |
Morte..
Perché avevo chiesto? Perché non ero rimasta con le mie incertezze e i miei dubbi. Ci sarebbe stata anche la morte alla nostra festa. Un grande guerriero... Icarius era un grande guerriero? Non lo sapevo... Io potevo morire? Sì, se il cuore mi avesse fatto la grazia. Due spade una meravigliosa e l'altra formidabile. Cos'era Damasgrada? Meravigliosa o formidabile? Non potevo saperlo. L'avrei scoperto presto, e in un caso o nell'altro sarei andata incontro al mio destino. "Nulla accade se non piace al Cuore.." Risposi, con voce lontana. Il mio sguardo. Il mio sguardo era mutato a quelle parole. Mutato nel profondo. Non si torna indietro, nulla sarebbe stato più lo stesso dopo quel duello, in un modo o nell'altro. Non che prima pensassi diversamene, eppure quelle parole avevano come smosso qualcosa in me, qualcosa di viscerale e profondo. "Dov'è ora?" Chiesi allo specchio, con voce lontana e solenne. |
Arrivammo davanti all'abitazione ed io annuii a Selia e Gillen.
"Sì, avete ragione" annuendo e bussando alla porta della capanna. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Affacciandomi alla bifora di quella stanza, che avevo notato arredata con un certo lusso, mi accorsi di essere in una specie di castello che dava sul mare.
Mentre ero assorta a guardare il blu del mare, la porta si aprì, facendomi girare di scatto. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Credo sia nella sala delle udienze a quest'ora...” disse Eisa a Dacey “... a quest'ora del giorno sua altezza dedica sempre tempo e spazio ai sudditi che chiedono di incontrarlo...”
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" Molto bene. Allora aspetterò il mio turno insieme alle altre persone."
Salutai quindi Eisa e tenendo l'orologio di mio padre al polso raggiunsi la sala delle udienze. Entrai cercando di non disturbare nessuno e mi misi in attesa. |
“Come siete sospettosa...” disse il nano
“... vi giuro che di guai io ne ho a iosa!” A Nyoko. “Su, ti aiuteremo...” Erien “... ma facciamo presto. Dove vanno cercate queste pietre?” “Nella vecchia miniera...” rispose il nano “... verso la Grotta della Criniera!” E li condusse all'imbocco di una fatiscente miniera, che sembrava sul punto di crollare. |
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